Creta on the road 3
9-10 agosto Paleochora (Elafonissi) Giorno seguente facciamo un’altra strada verso sud, direzione Paleochora. Anche questa strada è molto bella e si passa per il canyon di Topolia. Paleochora è un bellissimo paesino con due spiagge, una di sabbia sulla costa ovest e una di ciottoli su quella est. Anche qua soggiorniamo in un dignitosissimo studio, peccato che per due notti di seguito non dormiamo causa innumerevoli zanzare resistenti all’Autan e anche ai fornelli antizanzare. A Paleochara ci godiamo una bellissima giornata sulla spiaggia di ciottoli, tranquilla e bellissima. Il mare è freddissimo ma meraviglioso. Il giorno dopo da Paleochora raggiungiamo Elafonissi, anche questa volta ci avventuriamo in un lunghissimo sterrato, decisamente impegnativo! Siamo soli, solo noi due sulla nostra motoretta, attraversiamo montagne altissime e completamente brulle, dove incontriamo solo poche capre, eppure, ogni tanto e a quota più bassa, si nota qualche cespuglio di origano e alberi con fiori rosa che crescono spontanei in mezzo al niente… Incredibile! Ci si presenta la magnifica vista dell’acqua turchese di Elafonissi. Purtroppo pero, ci fermiamo solo pochissimo tempo perché la spiaggia è decisamente troppo affollata e c’è troppo vento. Torniamo a Paleochora e andiamo in una spiaggia un po’ fuori (di nuovo sterrato). Carina e tranquilla.
11-15 agosto Plakiàs (Rethymnon, Festos, Matala, Agya Galini, Agyos Pavlos, Triopetra, Ammoudi, Souda) Dopo le due notti a Paleochora, decidiamo di prendere il traghetto per andare a Chora Sfakiòn, da cui poi in moto avremmo raggiunto la prossima meta: Plakiàs. Il viaggio in traghetto dura circa tre ore, ma ne vale la pena, anzitutto perché al sud tra Paleochora e Chora Sfakion non ci sono strade e quindi avremmo dovuto risalire e riscendere, e poi perché abbiamo fatto scalo (senza pero poter scendere) in tre meravigliose spiaggette, una della quali è Agya Roumeli che si trova alla foce delle famose gole di Samaria, lunghe 13 km che noi non abbiamo fatto, un’altra è il magnifico e bianco paesino di Loutro dall’acqua cristallina, in cui le barchette riflettono la loro ombra… tipo foto da rivista di viaggio! Purtroppo questo paesino è raggiungibile solo via mare e ci riproponiamo di andarci uno dei prossimi giorni. Da Plakiàs dovremo raggiungere Chora Sfakion e poi prendere la barchetta per Loutro… purtroppo però le cose non sono andate cosi e con gran rammarico abbiamo deciso di rinunciare Da Chora Sfakion ci dirigiamo verso Plakiàs ma sbagliamo strada e prendiamo la strada per il nord, fortunatamente ce ne accorgiamo dopo 16 km … deviazione che ci è costata 32 km, ma anche in questo caso ne è decisamente valsa la pena. Strada dalla vista stratosferica piena di tornanti ma molto scorrevole. Anche attraverso questa strada si incontra un canyon. Torniamo indietro e passato Frangokastello ricominciamo a salire. Ci fermiamo a comprare qualcosa da bere in un minimarket di paese di montagna, seduti su due sedie fuori accanto alla vecchietta che prendeva il fresco. Riprendiamo la strada e dopo un po’ superiamo l’uomo su dorso d’asino che si era fermato anche lui al market. Plakiàs è molto carina. Turistica ma piccolina e piena di taverne. Le montagne a ridosso del mare sono altissime e il mare è molto agitato, le onde sono veramente alte. La sera dal nostro fantastico studio Magnolia sulla collina alle spalle del paese sentiamo le onde del mare che si infrangono, benché noi siamo piuttosto distanti! Certo, il vento è forte e le onde sono molto alte, ma forse sono anche le montagne tutt’attorno che creano quest’eco. Anche da questo appartamento abbiamo vista mare strabiliante. Ci fermiamo 4 giorni, l’ultimo dei quali veniamo spostati nello studio all’ultimo piano. Abbiamo una terrazza e n o r m e da cui, inutile, dirlo, la vista è romantica e molto, molto, greca! A Plakiàs siamo stati fregati da un greco ateniese che parla italiano e lavora allo SMERNA. State attenti! Ci ha fregato 10 euro e quando glielo abbiamo fatto notare, ha negato! Non si fa cosi, pero e!…
Con base Plakiàs, partiamo e facciamo uno sterrato lunghissimo in riva al mare. E’ mattino presto e non c’è nessuno… anche se credo non ci sia mai nessuno, data la strada per arrivarci! Lo sterrato è lungo e il mare è proprio di fianco a noi. Raggiungiamo le spiagge di Triopetra, Agios Pavlos e una bellissima spiaggetta pressoché deserta, trovata tra rocce e montagne, molto nascosta, eppure attrezzata con soli 8/9 ombrelloni. Ci piazziamo con il nostro ombrellone da supermarket (che durerà ancora pochi giorni) in riva al mare. Giochiamo tra le onde più alte che abbiamo visto e il mio morosetto esplora le rocce vicine mentre io mi godo il mio libro. Risaliamo in moto e decidiamo di raggiungere Matala, famosa spiaggia al cui lato la montagna presenta delle grotte naturali, un tempo alloggio di hippy. Per raggiungere Matala passiamo per Agya Galini dove mangiamo un’ottima Moussaka nella taverna Horiatis. Paesino un po’ più grandino dei soliti, carino ma molto, molto turistico. Matala è invece affollatissima, ma ci fermiamo, comunque, un po’. Decidiamo, visto che siamo vicino, di spingerci fino a Festos, dove ci sono le rovine del palazzo omonimo, che visitiamo velocemente. Giornata impegnativissima! Torniamo verso Plakias, la strada non è corta, ma stamattina abbiamo fatto tutto lo sterrato e i nostri culini ne risentono. Arrivati all’altezza di Plakias, invece di proseguire sulla strada principale, decidiamo di “tagliare” per le strade secondarie…E ci troviamo a fare l’ennesimo sterrato… Alla fine di una giornata di spostamenti lunghissimi… non ne posso più! Domani ci riposiamo qua intorno! Infatti l’indomani rimaniamo a Ammoudi e la sera andiamo a Rethymnon. Inutile dirlo, anche questa strada offre paesaggi stupendi e diversi. Anche qua c’è un canyon, ma questo è davvero grande e la strada, che è una strada abbastanza importante, ci passa intorno. Ci fermiamo a fare delle foto. Non è possibile evitarlo. Ci sono falchi che volano ad ali spiegate e silenzio nonostante il traffico. E’ davvero suggestivo! Proseguiamo e ci immettiamo nella strada principale, è qua che perdo il casco e la fascia tra i capelli (obbligatoria per evitare pulci e pidocchi!) … arriviamo a Rethymnon e siamo affascinati dai vicoletti e stradine piene di negozietti. Ricorda davvero un suk arabo, c’è persino un minareto! ma ci sono anche bar e taverne in riva al mare e la fortezza di costruzione veneziana. Rethymnon mi piace molto. Il giorno seguente andiamo a Souda, vicino a Plakias. Ci riposiamo e mangiamo nella taverna vicino e ci stiamo tutto il giorno! Domani ci aspetta lo spostamento più lungo.
15 agosto – Ierapetra, Mirtos, Chrissi, Istro A questo punto dobbiamo raggiungere la città di Ierapetra a sud, perché vogliamo fare la gita in barca all’isola di Chrissi. Lo spostamento da Plakiàs a Ierapetra è lunghissimo e non sappiamo com’è la strada. In moto, non è facile.. Le strade sono strane. Tante volte ci impieghiamo tanto tempo per raggiungere posti che sembrano vicini e altre volte arriviamo subito in posti che ci sembrano più lontani. Inoltre, in moto, il vento incide moltissimo, quindi, in ogni caso, partiamo presto. Il viaggio è andato bene. Ci abbiamo messo circa tre ore con due piccole soste in posti all’interno dove nemmeno parlano in inglese. E’ ferragosto ed è festa anche qua. Tanti supermercati sono chiusi e i greci fanno festa. Va detto che in genere in tutto il sud, abbiamo trovato molti greci in vacanza e, vi assicuro, fanno un casino pazzesco!! Arriviamo a Ierapetra verso pranzo, facciamo il check in. Per la seconda volta della vacanza dormiamo in hotel, e qua c’è anche la colazione con il favoloso yogurt greco!!! Ripartiamo alla volta del mare… ma siamo stanchi morti e fa tantissimo caldo. Ierapetra non è molto bella e i dintorni sono brulli e desertici. Ci dirigiamo verso ovest senza sapere bene dove andare, ma fa tanto tanto caldo e ci fermiamo solo a fare il bagno x strada. C’è una corrente fortissima! Dopo un bagno velocissimo risaliamo in sella e raggiungiamo Mirtos, ancora più a ovest. Piccolo paesino turistico. Prendiamo due lettini e l’ombrellone. Vogliamo proprio riposare e finalmente intorno sembra non esserci nessun greco… non sentiamo casino, ci sono solo tedeschi che leggono, il posto è bello e tranquillo! Il mare è meno ondoso che a Plakiàs, non è eccezionale, ma siamo pur sempre in Grecia ed è comunque bello! Giorno dopo gita a Chrissi. C’e un vento pazzesco e oggi solo due barche vanno a Chrissi. Siamo costretti a salire sulla Fun boat. Il viaggio di andata dura circa un’oretta. Ci mettiamo sul ponte sui lettini in dotazione. Ah il costo della traversata è di ben 20 €!!!! Arriviamo a Chrissi e cominciamo a dirigerci dall’altra parte dell’isola, visto che ovunque abbiamo letto, che la parte nord è migliore e la sabbia è di colore rosa, fatta da frammenti di tante conchiglie… vediamo però che molta gente torna indietro. Anche noi arrivati sulla spiaggia nord, facciamo altrettanto. Purtroppo c’è un vento allucinante e a sud è molto tranquillo! Per fortuna abbiamo il nostro ombrellone perché il caldo è davvero africano e pare che il noleggio degli ombrelloni, qua sia carissimo. Il mare è stupendo. Entriamo in acqua con maschera e tubo ed esploriamo un mare non ricco di pesce ma dai colori assolutamente blu e a volte turchese. E’ bellissimo! Torniamo a Ierapetra e ci mettiamo più del doppio di tempo dell’andata perché le onde sono altissime e il vento è contrario. Siamo stanchissimi, ma appena arriviamo dobbiamo caricare la moto e partire per il nord. Prossima meta: Istro. Per fortuna il tragitto è brevissimo. Non me l’aspettavo! Il vento comunque è il più forte mai incontrato. Arriviamo a Istro, troviamo subito il posto dove dormire e scendiamo a dare un’occhiata alla spiaggia, ci spostiamo un po’ in moto e raggiungiamo una spiaggia deserta dove c’è un barino con qualche personaggio locale che beve raki. Ci fermiamo per una birra mythos. Incuriositi da cosa sgranocchiano un uomo e i suoi due figli dietro di noi ci giriamo parecchie volte e mentre facciamo per pagare, il tizio ci dice “sit down” e la cameriera ci fa avere un’altra birra e gli snack che sgranocchiavano loro (erano olive e cetrioli tagliati per lungo con il sale sopra). Ci mettiamo a parlare e il tizio gentilissimo ci offre anche delle patatine fritte e un bel po’ di raki, loro grappa. Chiacchieriamo un altro po e poi se ne vanno. Ma quanto è stato gentile? 16-19 agosto Istro (Mochlos, Tholos, Agios Nicolaus, Cnosso, Elounda, Plakà, Spinalonga) E’ ormai giovedì e mancano solo tre giorni al rientro. Ci dirigiamo a est e visitiamo il bellissimo paesino di Mochlos, piccolo con casette bianche, bouganville che crescono ovunque e pieno di taverne con un’isoletta (omonima) di fronte. Sull’isoletta ci sono delle rovine e leggiamo che un tempo il mare era più basso di due metri e l’isola era attaccata al paese da una striscia di terra. Facciamo colazione con un fresh orange juice, un toast e un frappe e poi, visto che non c’è molta spiaggia decidiamo di tornare verso ovest. Ci fermiamo nella spiaggia di Tholos, vicino a Istro. Riposiamo sotto un albero e pranziamo alla taverna con degli ottimi saganaki, souvlaki e dakos (è un piatto tipico cretese fatto con pane duro, tipo frisella, pomodori e feta). Torniamo relativamente presto allo studio perché la sera vogliamo visitare Agios Nikolaus. Quest’ultima città è molto carina, piuttosto grandina con una specie di lago naturale vicino al porto. Ci sono anche qua ristoranti eleganti e negozietti, mangiamo in riva al porto. E’ venerdì, ultimo giorno pieno. Si presenta una giornata piuttosto impegnativa. Abbiamo in programma di recarci all’aeroporto per verificare l’orario del volo di domani e poi al palazzo di Cnosso. Dobbiamo fare quella che è chiamata autostrada, in realtà è una superstrada frequentata persino da un trattore!! Però con il vento forte, i caschetti del piffero che ci hanno dato e i km di lontananza, non è certo una cosa che moriamo dalla voglia di fare. Cmq partiamo e dopo la bolgia in aeroporto raggiungiamo, non senza difficoltà, Cnosso. Il sito è segnalato pochissimo. Arriviamo proprio all’ora giusta! Più o meno all’una… ovviamente caldo pazzesco, bolgia infernale e cicale assordanti. Visitiamo Cnosso che è molto, ma molto ricostruito con pilastri colorati di rosso e affreschi nuovi … fuggiamo al più presto e torniamo a est. Stanchi e litigiosissimi arriviamo a Elounda e tra un casino e l’altro finiamo finalmente più a nord nella spiaggia di Plakà di fronte all’isola fortezza di Spinalonga. Finalmente ci possiamo rigenerare con un bagno freddissimo e un riposo all’ombra degli alberi…Cosi si può riprendere anche il mio culino distrutto dalla moto! Ci fermiamo due orette e torniamo verso Elounda, decidiamo di attraversare il fiume che porta alla penisola di Spinalonga, più a sud dell’isola vera e propria. È molto bello.
Il ponte, diciamo cosi, è ad altezza mare e c’è persino una spiaggetta, più avanti ci sono tre mulini fuori uso e immancabili gli ulivi vicini. Io sono stanca e voglio tornare indietro ma il mio lui vede uno sterratino e insiste per percorrerlo, io non sono molto convinta ma dopo un po’ di “muso” acconsento. Subito dopo il ponte sulla dx si percorre lo sterrato fino ad arrivare ad una stradina sulla sx che porta ad una chiesetta. Qua troverete tante auto parcheggiate. Scendete verso il mare, incontrerete una spiaggetta nascosta (ma affollata) ed un mare trasparentissimo e cristallino. Si vedevano i pesciolini da fuori dell’acqua!!! Meraviglioso! Anche qua. Mi faccio un bagno lunghissimo e sono felice come una bambina, mi rilasso in quell’acqua meravigliosa facendo il morto e sguazzando come un pesce. Sono rilassata! Torniamo indietro per mangiare un gyros pita e facciamo tappa all’Olive Tree Shop dove vediamo tutti i prodotti fatti con l’ulivo. Molto bello, da prodotti in legno, a olii, olive e saponi e creme all’olio di oliva. Torniamo a Istro. Purtroppo domani si parte.
Ultimo giorno. Con la moto e i bagagli andiamo a fare un ultimo bagno nella spiaggia sotto casa. Ci fermiamo un paio d’ore (e sfuggiamo al bagnino che riscuote i soldi x l’ombrellone) ci vestiamo, carichiamo la moto e ci dirigiamo a Iraklio per la old national road, in modo tale da assaporare ancora un po’ di Grecia vera… Anche se ci indigniamo un po’ dalle parti di Hersonissos per il troppo casino e turismo di massa. Ci fermiamo a mangiare gli ultimi ottimi e tipici piatti greci in riva al mare e poi via verso l’aeroporto. E’ stata una bellissima vacanza. Spesa totale compreso il volo circa 1.100 € a testa