Creta nel cuore
31 Agosto, Sabato.
Alle sette di mattina carichiamo la macchina e ci avviamo per Bologna, l’aereo parte alle 10, quindi tutto regolare. Parcheggiamo al P3 e via in aeroporto. Check in già fatto online, consegniamo le valigie, semivuote, si riempiranno al ritorno. Vai al gate, tutto regolare, ci chiamano per l’imbarco, sembra tutto a posto. Aspettiamo lungo le scale per salire sull’aereo che è fermo proprio davanti a noi, ma qualcosa sembra stonare. Attorno all’apparecchio infatti si stanno dando da fare tecnici, equipaggio e personale dell’aeroporto. Dopo un oretta ci informano che c’è un problema sull’aeromobile. Poco dopo ci dicono che si parte alle 13, poi alle 13,15 e alla fine ci spiegano che, a causa di un impatto con uno stormo di volatili in fase di atterraggio c’è stato un danno irreparabile alle ali. L’aereo non parte, ce ne mandano uno da Orio al Serio. Alla fine arriva il nuovo velivolo, c’imbarchiamo, ma l’attesa si prolunga ancora di un ora per attendere l’OK dalla torre. Alle 16,30 finalmente si va. Nel frattempo il personale al gate ci ha sempre aggiornato, ci è stato spiegato come richiedere l’eventuale rimborso, siamo stati assistiti in modo veramente adeguato. Un grazie alle ragazze del gate ma anche a Ryanair. Volo perfetto, atterraggio e consegna bagagli in tempo da record. Fuori c’è Voyager con la macchina, carichiamo e via per il Nautica Hotel a Sfakaki, (Rethymno) dove ci aspetta la Eleftheria con le chiavi dell’appartamento. Arriviamo verso le 21, scarichiamo i bagagli e rimandiamo la chiacchierata con lei a domani, ci staremo una settimana quindi avremo tempo e ce ne andiamo a cena alla taverna Eleven li dietro. Tanto per cominciare, primo polipo del 2019. Grandioso. Poi a dormire che la stanchezza si fa sentire.
1 Settembre, Domenica
Dopo la prima colazione al Nautica, andiamo a fare benzina, e devo dire che costa più che da noi, la super infatti è ad 1,63, viaggia all’interno di una forbice compresa tra 1,55 e 1,70. Beh fa niente, riempiamo il serbatoio della Panda e andiamo a fare spesa da Lidl, dobbiamo fare provviste per la cucina. Messo tutto a posto ce ne andiamo a camminare per smaltire le tossine del viaggio. A pranzo saltiamo il turno, ce ne stiamo in piscina a chiacchierare con la Eleftheria. Questa ragazza è semplicemente straordinaria. Fattasi sera, doccia e a Rethymno a cena da Asikiko, in due spendiamo 23 euro. C’ho le prove.
2 settembre, Lunedì
Oggi, prima di tutto camminata sul lungomare di Sfakaki, fino alla chiesetta di Agios Nicholaos, poi, considerato che a nord c’è vento forte, decidiamo di tornare a Triopetra. E’ nella parte opposta, sul mare libico. Si passa da Rethymno per Spili, poi ad Akoumia ci si addentra scendendo giù. C’eravamo stati due anni fa, e c’era piaciuta parecchio. Arriviamo dopo circa un oretta ma, sorpresa, c’è più vento che nella parte sopra. Pazienza, ci attrezziamo con un ombrellone e due lettini, forniti dalla signora teutonica che gestisce taverna e spiaggia. Facciamo un bagno spettacolare perché, nonostante il vento forte, il mare è piatto. Nadia se ne va a piedi lungo la spiaggia in esplorazione. A sera torniamo al Nautica, e ci prepariamo una insalata greca giusto per mangiare qualcosa. Poi si chiude con una chiacchierata con Sifis, padre della Eleftheria, un paio di raki, facciamo tre, e la giornata è finita.
3 Settembre, Martedì
Oggi optiamo per mattinata al mare al Nautica, bagno, pesca, snorkeling, sole, all’ora di pranzo mi viene voglia di due spaghetti con il tonno. Faccio un salto al supermarket e in quattro e quattr’otto imbastisco un pranzo per quattro, ovvio che la Eleftheria ed Elina, la figlia, sono con noi. L’avevo già fatto lo scorso anno e, con malcelata soddisfazione, vedo che è ancora più gradito. Al pomeriggio facciamo un salto a Margarites per acquistare del raki e del miele, artigianali, da una signora che abbiamo conosciuto lo scorso anno. E quindi a cena torniamo a Panormo dalla Georgia. E’ sempre una buona cosa, alici gratinate, frittura di pesce, insalata greca, per rinfrescare.
4 Settembre, Mercoledì
Andiamo a Shinaria, non potremmo farne a meno. Da Rethymno giù per Spili, prima del paese a destra per Koxare. Poi Kourtalioti Gorge fino al paese di Lefkogia dove c’è la deviazione e da lì sono circa 2 chilometri, un poco tortuosi ma facilmente percorribili. E’ sempre una spiaggia molto bella, con dei fondali molto affascinanti, soprattutto alle estremità della baia. Siamo comunque nella zona di Preveli, Ammoudi, Damnoni, Plakias, merita, almeno a nostro parere. Il Bagnino ha aumentato il numero degli ombrelloni, la taverna funziona sempre alla grande, comincia ad esserci molta gente, rispetto ai primi anni, ma va bene lo stesso. Passiamo la giornata al mare tra un bagno e l’altro poi, al tramonto torniamo al Nautica. Ceniamo in appartamento, insalata greca, dacos e graviera. Dopo cena ce ne stiamo in riva al mare dove ci raggiunge Sifis che ci aggiorna sui cambiamenti che stanno avvenendo in zona.
5 Settembre, Giovedì
Oggi è giovedì, a Rethymno c’è il mercato settimanale. Affitto una bici da Voyager e, dopo la colazione, parto per il lungomare. Mi chiedevo spesso per quale motivo non ci sono tanti ciclisti per le strade di Creta, adesso lo so. E’ impegnativo, il traffico veicolare è molto intenso, quello pedonale caotico, le strade strette e il codice della strada spesso viene messo in secondo o terzo piano. Comunque è bello pedalare in mezzo a tanta vita. Il caldo è forte ma per fortuna c’è un vento leggero che aiuta, anche se spira contro. Nadia viene in autobus che, per inciso, salta diverse fermate prima della città, per eccesso di passeggeri. Percorro tutto il lungomare di Rethymno che è messo veramente bene, arrivo quindi in centro, dove c’è il mercato. È all’interno del grande parcheggio di fronte ai giardini. Mi avevano parlato di un bel mercato ambulante, in effetti lo è davvero. Pieno di colori della frutta e della verdura,i prezzi sono, per noi, incredibili. I pomodori a 60 centesimi, ma li trovi anche a 40, le melanzane a 60, per come siamo abituati noi sembra impossibile. Facciamo quindi spesa per casa e ce ne torniamo al Nautica. Nel primo pomeriggio vado a depositare la bici da Voyager,c’è la Deborah, austro greca, che mi racconta le novità della ditta, tra le quali la prossima nascita del nipote di Takis. Sono veramente in gamba, da 14 anni affittiamo la macchina da loro e non c’è mai stato il minimo problema. Salutiamo la Deborah e ce ne torniamo a Rethymno per un aperitivo al porto, poi a cena torniamo da Asikiko. Ci siamo venuti spesso, e ci torneremo ancora, perché sono in gamba, hanno piatti molto buoni ed i prezzi sono altrettanto buoni. Il polipo è squisito.
6 Settembre, Venerdì
Oggi la voglia di fare qualcosa è pari a zero. Leggo, scrivo, metto a posto le foto, separo i semi del basilico raccolti nei vari luoghi e che pianterò l’anno prossimo. Passiamo la giornata in piscina, a pranzo preparo una buona carbonara, che riscuote l’approvazione dei presenti. Al pomeriggio prepariamo le valigie, domani lasciamo il Nautica e provo grande dispiacere, pensando alla qualità della struttura, all’immensa dolcezza della Eleftheria, alla simpatia dei genitori, Silvia e Sifis, e della figlia, Elina che abbiamo visto crescere. E’ una struttura, il Nautica Hotel, che di anno in anno si è sempre migliorata, sia per quanto riguarda i locali che per i servizi. Tranquilla, pulita e i prezzi sono molto allettanti. Beh, detto questo chiudiamo le valigie, prepariamo l’ennesima cena in casa e ce ne andiamo a dormire.
7 Settembre, Sabato
Partiamo con profonda tristezza. L’unica cosa che ci rasserena è il sapere che il prossimo anno saremo ancora qui. Fatta colazione e caricata la macchina ci avviamo direzione Sfakia. E’ la prima volta che ci fermiamo per più notti, abbiamo scelto l’Hotel Samaria, che ci risulta essere stato rinnovato ad inizio anno. La strada non è poi così male, passato Georgiopuli si va per Vryses poi giù per Sfakia. Arriviamo attorno alle 11, la stanza non è ancora pronta, i ragazzi dell’Hotel ci offrono un caffè in attesa, intanto compiliamo i documenti e ci danno la chiave. Scarichiamo il bagaglio, la macchina è nel parcheggio dell’albergo, poco lontano, la stanza è semplicemente straordinaria. Con un terrazzino con ringhiera che da sul mare. Si vede il porticciolo e l’imbarco dei traghetti per Loutro, Glycka Nera, Gavdos e altro ancora. Scendiamo per un giro di controllo e per prima cosa andiamo a chiedere il costo dei biglietti per i traghetti. Il primo chiosco che incontriamo ci offre il passaggio veloce per Gavdos, circa un ora di barca a 40 euro a testa. E’ tardi, prendiamo tempo, vedremo domani mattina. Torniamo a prendere l’attrezzatura da spiaggia e andiamo ad Ilingas. Spiaggia senza infamia e senza lode. Stiamo tutto il pomeriggio, e sul tardi riprendiamo la vettura per andare a visionare la pista che conduce, a piedi, a Glycka Nera e poi a Loutro. La lasciamo per l’anno prossimo. Ritorno in hotel, cena da loro. Dire ottima è poco. Prendo un Bureki (che altro non è se non patate, zucchine, pomodori, origano, mizytra acqua e farina) c’è chi la prepara con la pasta fillo, ma io la preferisco così, almeno io la preparo così.
8 Settembre, Domenica
Colazione al Samaria poi andiamo ad imbarcarci per Gavdos. Tutti ci hanno parlato di un’isola straordinaria, con spiagge bellissime Il traghetto è veloce davvero, nemmeno un ora. Sbarchiamo a Karave e da li prendiamo l’autobus per Agios Joannis, che dicono essere una delle più belle spiagge al mondo. Vedremo. Da dove si ferma l’autobus alla spiaggia c’è da camminare per una trentina di minuti, in mezzo a ginepri, sabbia e rocce. Per noi, che abbiamo visto Kedrodasos, scusate ma non regge il confronto, infatti arrivati in spiaggia stabilisco che per me non merita tutta la pubblicità. Comunque l’acqua è molto bella, il mare è calmo quindi il bagno è assicurato. Passiamo un paio di ore in spiaggia poi ce ne andiamo a prendere una insalata greca nella frequentata taverna alla fermata del bus. Finito di mangiare, siccome è ancora presto, decidiamo di tornare a Karave a piedi, sono 2/3 chilometri, ma ci serve per veder parte dell’isola da vicino, lentamente. In effetti è molto bella, mi ricredo sul giudizio forse troppo frettoloso. Alla fine direi che ne vale veramente la pena. Ci imbarchiamo e raggiungiamo l’hotel dove ceniamo. I prezzi sono molto molto buoni, il personale è straordinario, sono tutti bravissimi e gentili. E pensare che la zona di Sfakia è famosa per la rudezza delle persone, si racconta infatti che durante la Guerra nemmeno i nazisti riuscirono a sopraffarli.
9 Settembre, Lunedì
Partenza per Kissamos, Mediterranean studios, dove arriviamo verso le 11,30. La stanza è pronta e, dopo aver pagato in anticipo, andiamo a posare le valigie. Prendiamo l’attrezzatura da spiaggia e andiamo a Falasarna. Questa volta troviamo Christo, il bagnino, che l’anno scorso non c’era. Ci racconta della stagione che non è stata, secondo lui, la migliore degli ultimo anni. Hanno avuto problemi anche con un concorrente che ha praticato prezzi assurdi, del tipo 50 euro un ombrellone e due lettini in prima fila. 40 in seconda e via a scendere. Questo ha allontanato parecchi clienti, riferisco quanto ci ha detto perché io non ho controllato direttamente. Oltre a questo il tempo, da maggio fino a metà giugno, è stato brutto, vento e pioggia. Comunque oggi è bello, paghiamo i 7 euro e ci tuffiamo in acqua. Restiamo fino al tramonto, quando vedi il sole che va giù ti accorgi di essere parte di un disegno universale che va oltre ogni cosa. Ritorniamo sulla terra e andiamo alla taverna da Vassilis. Dove siamo di casa oramai. Infatti ci accoglie come sempre a braccia aperte, come sempre si lamenta per le tasse, ma ci fa mangiare, come sempre, alla grande. Prezzi modici, per tutti.
10 Settembre, Martedì
Dovevamo mantenere la promessa fatta lo scorso anno, dobbiamo tornare ad Afrata e così facciamo. La strada non è delle migliori ma neanche la peggiore, il tempo questa volta è bellissimo. In spiaggia c’è una fila di ombrelloni, sgarruppati il giusto, ma nessun bagnino. Prendiamo un ombrellone con due lettini, self service. Vento quasi niente, mare calmo, approfitto subito per mettere maschera e pinne, prendo la 4k e vado in acqua. Il fondale merita, pesci tanti e variopinti proprio come ci avevano detto. Bellissimo. A pranzo c’è la taverna del bagnino, che per l’ombrellone non ha chiesto nulla, ci facciamo una insalata greca con una birra e in due vanno via 12 euro. Considerato che non abbiamo speso niente per l’ombrellone direi che sia una cosa ottima. Al ritorno ci fermiamo a Kolymbari poi torniamo a Kissamos e per cena torniamo da Kouzo Mama. L’abbiamo sperimentata e si conferma positivamente. Polipo con crema di fave, cretan salad, melizanosalata (polpa di melanzana cotta alla fiamma, sbucciata, con aglio, prezzemolo, tutto battuto al coltello e condito con succo di limone, olio, sale e pepe), polpette di zucchine, dacos 32 euro in due con birra, e vino.
11 Settembre, Mercoledì
Oggi è il giorno di Elafonissi. Partiamo relativamente presto, da Kissamos impieghiamo poco più di un ora. Il traffico è stranamente accettabile, la giornata ottima. Arrivati in spiaggia ce ne andiamo al solito posto, alla estremità della baia. Niente vento, sole che picchia. Giornata da dedicare alle riprese sott’acqua. Resistiamo fin verso le 4 poi raccogliamo le cose, ci fermiamo al bar per un panino e una bottiglia di acqua e ripartiamo per Kissamos. A cena ancora da Kouzo Mama, bistecca di maiale affumicata in salsa di arancio, patate fritte e riso, souvlaki di maiale con pita, funghi e salsa allo yogurt, che non è lo Tzatziki e in più patate fritte. Io suggerisco di farci un pensiero, se qualcuno si trova da queste parti.
12 Settembre, Giovedì
Anniversario del matrimonio, 37 anni, mica male. Ci facciamo il regalo, tutto il giorno a Falasarna. Giornata ventosa, Christo ci trova un posto riparato però il prezzo dell’ombrellone sale a 10 euro, ma ci porta un caffè frappe e una bottiglia di acqua, gratis, per cui rientriamo nella cifra standard. Anche se c’è vento il mare è calmo per cui i bagni sono assicurati. A metà pomeriggio vediamo a riva un gruppo di persone che sta guardando qualcosa. E’ un piccolo di pesce spada, trascinato a riva dalla corrente, con la coda mozzata, probabilmente per un morso di un pesce più grande. Ce ne andiamo prima del tramonto e rientriamo al Mediterranean. Questa sera ceniamo qui. Nadia, che non è mia moglie, ma la tuttofare della struttura, peraltro super efficiente e gentilissima, sapendo che mi diletto di cucina mi suggerisce il loro bureki, del quale mi darà anche la ricetta. Ottimo.
13 Settembre, Venerdì
Lasciamo Kissamos per Chania, Hotel Rodon. Il tempo non sembra promettere niente di buono, nuvoloni neri si vanno accumulando da sud est. C’è anche vento molto forte, vedremo. E’ la prima volta anche qui. La distanza è poca, passiamo per Maleme, Agia Marina e poi raggiungiamo Chania. Solito caos del traffico anche sein giro si vede di peggio. Verso le 11 siamo in albergo, dall’esterno si presenta molto bene. Ha un parcheggio comodo, alla reception ci accolgono molto bene, la stanza è pronto quindi giù le valigie, è uno sfinimento ma per chi vuol girare è lo scotto che va pagato. La stanza è bella ed il bagno anche meglio. Finita la sistemazione chiediamo alla signora se ci sono mezzi pubblici per raggiungere Chania che dista circa un paio di chilometri. C’è la linea 11, ma anche la 18 (i biglietti si acquistano nel piccolo supermercato di fronte, dalla parte opposta della strada), va bene. Siccome però è la prima volta decidiamo di andare in centro a piedi. Solo così puoi vedere il vero delle città, dal loro interno. La discesa è comoda. Arriviamo in centro e, viste le condizioni meteo, ci arrischiamo ad andare fino al faro. Mare e vento sono incredibili, le onde sovrastano il percorso sulla diga foranea, però è uno spettacolo da non perdere. Una volta che ci siamo bagnati completamente con gli schizzi, direi ondate, per essere più preciso, torniamo indietro per mangiare qualcosa in una delle mille taverne sul porto. Di solito qui andiamo da Strata, ma è troppo lontana e siccome ho fame decido per la Salis. Non la conosco, proviamo. Dopo averla provata non me la sento di consigliarla. Prezzi alti e non proporzionati alla qualità, almeno per noi. Dopo pranzo andiamo al museo della Marina, quello alla estremità del porto. Dopo tanti anni avevo voglia di rivederlo. Finita la visita ci avviamo verso l’Hotel e, distrattamente, prendo la direzione più semplice, quella del porto. Non l’avessi mai fatto, le ondate scavalcano anche qui la banchina, tanto che quasi tutti i locali hanno arretrato le sedie ed i tavoli e predisposto delle piccole barriere. La conseguenza della mia sprovveduta decisione è che ci troviamo con i piedi completamente sciabordanti dentro le scarpe. Comunque arriviamo all’albergo e dopo esserci sistemati scegliamo per la cena la taverna Irene a Chorafakia. La conosciamo bene, è a 10 minuti di auto dall’hotel, di solito si mangia bene e anche questa sera non ci possiamo lamentare. Tutto bene, purtroppo il vento forte ci ha costretti a venire via appena finito di cenare. Non abbiamo terminato l’ascolto della musica dal vivo. Pazienza. Domani si va al mercato settimanale di Chania, che ci hanno detto essere bellissimo, anche meglio di quello di Rethymno.
14 Settembre, Sabato
Il vento è calato, ma non di molto. Per andare in centro stavolta ci serviamo dell’autobus. Linea 18 che ci porta fino al mercato all’aperto. Un caleidoscopio di colori, odori, anche sapori, perché l’assaggio è obbligatorio. La parte dedicata all’alimentare è straordinaria. Alcune bancarelle, piene di frutta, sono addobbate alla grande. Ovviamente compriamo roba da portare a casa. Finito il giro saliamo fino alla chiesa dei santi Pietro e Paolo, regolarmente chiusa, quindi ce la guardiamo da fuori, poi scendiamo fino al municipio, da lì allo stadio e poi in centro. Pranziamo da Strata, stavolta non mi fregano. Sempre ottima taverna sia per la qualità, che per la cortesia, che per i prezzi. Per il ritorno in hotel prendiamo l’autobus, il 18 famoso che in un attimo ci scarica in albergo. Anche stasera decidiamo per la Irene, ma siccome è sabato presumo che ci sarà una marea di gente per cui telefono per prenotare. Fatto bene, se non l’avessi fatto non avremmo trovato posto. E’ stracolmo di gente, quasi tutti del posto. In sostanza mangio il miglior polipo di tutti. Questa taverna merita veramente.
15 Settembre, Domenica
Facciamo colazione al Rodon, molto buona, direi. Facciamo tappa al cimitero di Guerra di Souda. Vedere i nomi e le date di nascita incise su tutte quelle croci ti fa capire il significato atroce della Guerra. Ci avviamo quindi per Zaros. La distanza non è poca ma con calma si arriva dappertutto. Invece di fare la superstrada fino ad Heraklion e da li scendere per Agia Varvara ce ne arriviamo a Rethymno, usciamo dalla super per fare un salto da Vikakis a prendere i taralli con le carote. A casa avranno un successone. Riprendiamo per Spili, fino a Mires, poi risaliamo per Zaros. Arriviamo che è passato da poco mezzogiorno, ci accoglie la Caterina che nel suo Greco gestuale ci abbraccia e ci passa caffè e dolci, ciliegie candite e vai di glicemia. Mettiamo giù le cose, passiamo a salutare Vivi e la madre alla taverna Vegera avvertendo che saremo da loro per la cena e ci facciamo la scarpinata fino alla chiesetta di cui non conosco il nome. Arrivati in cima ce ne stiamo seduti un paio di ore. Ad ascoltare il vento, il canto degli uccelli, poi arrivano delle persone con le borse della spesa stracolme. Essendo domenica probabile che abbiano una cena, o qualcosa di simile, per cui togliamo il disturbo. Rientriamo in paese, il tempo di una doccia e andiamo a cena. Venire qui, in questa taverna, per noi è come essere veramente a casa. Il calore umano che sa esprimere questa gente io non riesco a descriverlo a parole. Ci vorrebbe uno scrittore. Comunque il buffet è grandioso, ci intratteniamo sulla preparazione della pasta alla Norma, poi della pita e del bureki, con grande sollazzo dei vicini di tavolo. Finisce che facciamo tardi ma non importa.
16 Settembre, Lunedì
Siamo a Zaros. Per tutta la notte il sottofondo musicale costituito dal belato proveniente dagli ovili, il canto dei galli, il verso dei rapaci notturni ci ha cullato in un sonno ristoratore. Però, magari un paio di polpettine di carne con il sugo in meno avrebbero ancora di più aiutata la digestione. Ci alziamo freschi e riposati, doccia, poi a colazione. C’è una sorpresa, rispetto agli altri anni. E’ cambiata la modalità di servire la colazione, adesso è self service. Ma è lo stesso favolosa, anzi, oserei dire anche meglio perché prendi solo quello che ti va di più. La Caterina si supera ogni volta. Che Dio la conservi all’infinito. Ce ne andiamo a smaltire la colazione lungo il percorso, in montagna, per Agios Joannis. Fatica tanta ma bello altrettanto. Rientriamo che è pomeriggio. Il tempo di rinfrescarsi e poi scendiamo in auto fino a Matala per un aperitivo e per degli acquisti inderogabili. Matala è un luogo metafisico, infatti ci sono tante persone che pensano di essere ancora negli anni ’60. Torniamo in tempo per la cena. Sorvolo sulla quantità e varietà, dovrei riempire una pagina intera. Aggiungo solo che in due spendiamo 24 euro. Anche quest’anno incontriamo i due signori che l’anno scorso ci fecero compagnia a tavola. E’ un vero piacere.
17 Settembre, Martedì
Partiamo da Zaros, dopo colazione e dopo aver salutato la Vivi, per Ierapetra. Scendiamo per Mires poi alla rotatoria di Pretoria prendo per Heraklion, sembra più lunga ma credo sia più scorrevole. Da Heraklion ad Agios Nicolaos e da lì per Ierapetra. Abbiamo scelto il Galaxi Hotel, perchè è in centro, a tre minuti a piedi dall’imbarco per Chrissi. Ci stiamo tre notti, sperando di trovare una giornata di mare calmo. L’arrivo in hotel è semplice, lo troviamo subito. Il parcheggio per scaricare le valigie è un pochino complicato, comunque adattandomi al traffico locale mi fermo un attimo per scaricare i bagagli e poi vado a portare la vettura nel parcheggio dell’albergo, un centinaio di metri più avanti. Il primo impatto con l’albergo è più che positivo, il personale alla reception è gentilissimo, affabile ci aiutano a portare le valigie in stanza al quarto piano. La camera è messa bene, spaziosa, luminosa, con un bel terrazzino. Il bagno piccolo ma messo bene. Peccato ci sia solo una presa elettrica in camera e con tutti gli aggeggi che abbiamo da ricaricare sarà un problema. Dietro l’hotel c’è una scuola. E’ bello vedere come sono organizzate le scuole qui a Creta, mi sembra che siano meglio di tanti nostril istituti, almeno per gli spazi esterni. Il cortile è pieno di ragazzini che fanno attività sportiva. Bene, mi sembra tutto molto positivo. Ce ne andiamo in spiaggia, ombrellone e lettino 7 euro. Spiaggia molto pulita, acqua trasparente quindi passiamo tutto il pomeriggio così. Torniamo in camera per cambiarci e andiamo a cena alla taverna Levante. Sardine alla griglia, fresche, calamari fritti, surgelati, patate fritte, verdure di stagione, polpette di zucchine, insalata di pomodori e cetrioli, birra il tutto per 30 euro. Il proprietario si offre anche di prenotarci la traversata per Chrissi per l’indomani, con un peschereccio di un suo conoscente. Non possiamo accettare per via del mal di mare di Nadia. Domani vedremo.
18 Settembre, Mercoledì
La camera si è rivelata silenziosa, nonostante l’hotel sia in centro. Solo al risveglio della città, verso le 5,30 si è sentito qualche rumore. Scendiamo per la colazione, nulla da dire, va benissimo. L’albergo è da riconfermare. Facciamo un salto al porto e il mare è calmissimo. Prendiamo i biglietti per Chrissi, 25 euro andata e ritorno, e 1 euro a testa per il contributo ambientale (!). Scegliamo Daskalogiannis, il battello è il Balos, ma ve ne sono di altre compagnie. I biglietti si possono fare a bordo o a terra, è pieno di uffici e banchetti che li vendono, noi lo abbiamo fatto a bordo. Traversata perfetta, speriamo che si mantenga così anche per il ritorno. Arrivati all’isola ci prendiamo un ombrellone con i soliti due lettini, mettiamo le scarpe da mare e si va in acqua. Suggerisco di munirsi di scarpette perché il fondo roccioso e scivoloso può causare qualche fastidio. Sole pieno, assenza di vento, mare piatto. I colori sono straordinari. Passiamo una giornata oserei dire perfetta. Alle 15,30 ci ripresentiamo al molo, e torniamo ad Ierapetra in meno di un ora. A cena questa sera scegliamo il Mediterranean. Prezzi e qualità nella media, ci si può tornare.
19 Settembre, Giovedì
Scegliamo di andare in spiaggia ad Ierapetra, cambiamo bagnino andiamo da Waikiki dove ci accoglie una simpatico ragazza che prende i soldi dell’ombrellone ma ci offre, a scelta, birra, caffè o the. Prendiamo il caffè e ce ne stiamo in trance tra lettini e acqua. Il mare è trasparente e ci passiamo dentro delle ore, fino al pomeriggio quando ritorniamo in albergo per preparare le valigie, che domani si parte. Scendiamo per un aperitivo poi andiamo a cena da Zorba’s. Non lo conoscevamo. E un buon locale, il servizio è diverso dal solito, più curato. Il cibo è buono e il prezzo è veramente interessante. Consiglio di provarlo.
20 Settembre, Venerdì
Partiamo per Heraklion, dopo colazione ci mettiamo in macchina e siccome abbiamo tempo decidiamo di passare per l’interno così vediamo paesi e villaggi che non conosciamo. E’ la parte più interessante perché vedi, anche se di passaggio, la Creta vera, quella fatta della gente comune. Arriviamo alla superstrada e prendiamo per Agios Nicolaos. Non ci fermiamo ma prendiamo per Karteros (Heraklion). A questo punto mi viene da evidenziare un dettaglio in materia di circolazione stradale a Creta ma non solo. In Grecia di fianco alla corsia principale c’è, di solito, sulle strade più grandi, una corsia più piccola. Molti la considerano una corsia di emergenza, in realtà serve solo per spostarsi a destra quando qualcuno ti sorpassa. Di solito i greci lo fanno, gli altri europei no. Sarebbe utile lo facessero tutti, suggerisco inoltre di fare attenzione al traffico, dall’inizio dell’anno ci sono stati circa 50 morti sulle strade di Creta. Arriviamo al Knossos, la stanza non è ancora pronta e la signora dell’hotel, nell’attesa, ci offre caffè e dolci. Rifiutare sarebbe scortese, quindi accettiamo di buon grado, anche se dobbiamo ancora smaltire la colazione del Galaxi. Poco dopo la stanza è pronta, è la stessa dello scorso anno, ampissima, comoda veramente. Sistemiamo tutto poi andiamo ad Heraklion. Sono pochissimi chilometri, infatti arriviamo subito. Parcheggiamo nel solito parcheggio vicino al mare e ce ne andiamo a piedi fino al museo archeologico, riaperto quasi tutto. Biglietto d’ingresso 10 euro, ridotto per me a 5 per via dell’età, (65 anni) previa esibizione del documento d’identità. Vale veramente la pena di visitarlo, è pieno di gente ma si riesce a vedere tutto con calma. Si fa l’ora del pranzo, è il momento della sfida, come all’OK Corral, il piattone di zucchine fritte fumanti mi aspetta. Chi vincerà? Lo sapremo solo mangiando. Scendiamo al porto, di fronte alla fortezza, c’è Piccolo vino, Piccolo mare, (dovrebbe essere un motivo di una canzone popolare cretese). Ma è anche la taverna dove si mangia troppo bene e si spende veramente poco. Sono anni che almeno una volta veniamo qui, e ogni volta non riesco a finire le zucchine. Questa volta ne prendiamo un piatto in due, oltre ad una insalata cretese, ma nemmeno stavolta ci riesco. Vince la zucchina fritta. Alzati faticosamente da tavola facciamo un giro per Heraklion. Visitiamo la cattedrale Agios Mina e la chiesa di Agia Ekaterini Sinaiton che è un museo. Poi ce ne torniamo al Knossos, e facciamo le valigie in maniera definitiva perchè domani mattina si parte, stavolta si torna a casa. A cena la signora Maria ci avverte che la taverna dove eravamo soliti andare è chiusa per un lutto capitato in famiglia, talchè ce ne andiamo all’Anticristo, pochissimo lontano. Arriviamo che il locale è quasi vuoto, approfittiamo per ordinare e nel frattempo tutti i tavoli si vanno riempendo. Buon segno, siamo circondati da cretesi che ordinano agnello alla brace, infatti il locale si chiama così, Anticristo, perché è il tipo di cottura dell’agnello, alla brace su di un attrezzo a tronco di cono sul quale vengono appesi i pezzi di carne . Ci dice la Maria che i pastori, che passavano gran parte dell’anno in montagna con le greggi, usavano quell tipo di cottura e quell’attrezzo per cuocere la carne di agnello. Noi, che non mangiamo agnello, prendiamo altro, e spendiamo, complessivamente 22 euro. Se capitate in zona fateci una sosta.
21 Settembre, Sabato
Siamo alla fine del viaggio, imbarchiamo le valigie, dopo colazione, offerta dalla signora Maria, prendiamo la via del Kazantzakis, l’aeroporto. Parcheggiamo la vettura e depositiamo nel contenitore all’ingresso le chiavi ed il tagliando d’accesso al parcheggio. Sarà cura di Voyager provvedere al pagamento. Lunga fila al check in, altrettanta ai controlli di sicurezza e poi al gate. Per poco non perdiamo il volo per prendere un panino al bar. Ma alla fine saliamo sull’aereo, per ultimi, ma ci siamo. Volo regolare, ed atterriamo a Bologna con 15 minuti di anticipo. E anche per quest’anno siamo stati in paradiso per tre settimane. Forse il prossimo anno, se tutto andrà come si spera, le tre settimane potrebbero diventare almeno sei mesi. Chissà, incrociamo le dita. Noi ci stiamo provando. Un abbraccio a tutti.