Creta, Karpathos e Rodi

Creta orientale, l'aspra Karpathos e la turistica Rodi: stupende!
Scritto da: occhiofino
creta, karpathos e rodi
Partenza il: 30/08/2014
Ritorno il: 20/09/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Anche quest’anno abbiamo deciso di recarci in Grecia ed esplorare altre tre isole. Eravamo già stati a Creta nel 2005 ma avevamo visitato solo la parte occidentale (Creta è molto grande e ci vogliono almeno 2 settimane per visitarla bene). Siamo partiti da Roma Fiumicino alle 18,10 del 30 agosto con volo EasyJet (€99,00 per 2 persone) e siamo atterrati a Heraklion intorno alle 20,30. Abbiamo rapidamente ritirato i bagagli, preso un taxi e alle 21,30 eravamo già all’hotel Kronos (€120,00 per una doppia per 2 notti). L’hotel non è male ed è vicinissimo al centro, nel quale si passeggia piacevolmente. Ci siamo fermati soltanto un giorno ed abbiamo visto la chiesa di Agios Titos, la fontana con i leoni e la fortezza veneziana del porto.

Il lunedì alle 9 ci hanno consegnato l’auto prenotata dall’Italia (Imperial car rental 5 giorni € 175,00 + € 40 di sovrapprezzo per la riconsegna a Sitia dove avremo preso l’aereo per Karpathos), siamo quindi partiti alla volta di Agios Nikolaos dove ci siamo fermati 5 giorni al Villa Galini (€230,00 per 5 giorni WiFi gratuito aria condizionata €5 al giorno). Bellissimo studios situato su una collina da cui si gode una vista straordinaria. Avevamo un bilocale ben arredato con grande balcone vista mare e angolo cottura abbastanza attrezzato, (noi ci prepariamo sempre la colazione a casa mentre gli altri pasti li facciamo in giro). Quindi siamo andati al vicino Lidl dove abbiamo fatto la prima spesa (in quasi tutte le medie città greche si trovano oramai i supermercati Lidl e Carrefour).

Nei giorni successivi abbiamo esplorato le varie spiagge del bellissimo golfo di Mirabello arrivando a Ovest, fino all‘isola di Sinalunga; la spiaggia in assoluto più bella di questa parte di Creta è Voulisma: acqua trasparente dai colori quasi caraibici, calda e dolcemente digradante, dotata di parcheggio e bar tavola calda (abbiamo pranzato un paio di volte con 10/15 €).

Le spiagge sono quasi tutte attrezzate: un lettino costa € 5/7 e ovunque ci sono le docce gratuite. Siamo andati anche nella costa sud sia ad est di Jerapetra, arrivando fino a Makrys Gialos ma a parte un paio di baie (Agia Fotia e Ferma) abbastanza carine non abbiamo visto molto. La sera abbiamo cenato al centro della città, proprio sulle sponde del lago (la città ha un lago interno molto suggestivo) spendendo tra i 25 ed i 30 € per due persone (ricordate che le porzioni sono piuttosto abbondanti ed i piatti generalmente comprendono anche il contorno). Noi non abbiamo preso vino perché piuttosto caro, optando invece per l’ottima birra locale: la Mytos.

L’ultimo giorno lo abbiamo dedicato all’isola di Chrissi. Ci siamo trovati a Ierapetra alle 9.45 e abbiamo acquistato i biglietti (€25 a testa ). Alle 10,30 parte la prima barca ed in circa un’ora siamo arrivati a destinazione. Appena arrivati ci siamo diretti verso la parte opposta dell’isola ed in 10 minuti tramite un sentiero che si snoda tra i fitti ginepri, siamo arrivati alla Golden Beach dove per € 10,00 abbiamo preso ombrellone e lettini ( ce ne sono circa 400 quindi c’è posto per tutti). Avendo letto che non c’era nulla sull’isola ci siamo portati acqua e viveri. La maggior parte delle persone che era con noi li ha acquistati sul battello e comunque sulla spiaggia dell’isola c’è una taverna in cui trovare qualcosa. L’isola è selvaggia, tutta dune di sabbia e ginepri contorti dal vento. E’ disabitata, c’è soltanto qualche persona che vive accampata nelle tende. E’ anche molto ventosa ma comunque bellissima. Avendo l’aereo per Karpathos alle 8,20 del mattino di domenica, il venerdì abbiamo lasciato Agios Nikolaos per recarci a Sitia (dove c’è il minuscolo aeroporto da cui saremo partiti), la nostra ultima tappa a Creta. Durante il percorso abbiamo deviato verso Mholos, pittoresco paesino di pescatori, con alcune bellissime spiaggette ed un’isoletta di fronte al porticciolo, davvero un posto da cartolina, merita la deviazione. Lì abbiamo anche pranzato con due insalate greche una focaccina di spinaci e la solita Mytos spendendo 18 €.

Intorno alle 14 siamo arrivati a Sitia e dopo esserci sistemati all’hotel El Greco (hotel dignitoso per € 36 a notte dotato anche di WiFi gratuito) ho fortunatamente convinto mio marito a guidare ancora fino alla spiaggia di Vai (ci vuole una mezzora da Sitia). La spiaggia è preceduta da un palmeto di datteri davvero grande e credo l’unico in Europa. Le palme arrivano fino alla bellissima e lunga spiaggia di sabbia con acqua turchese e trasparente (la spiaggia è attrezzata) sormontata da un bel vedere da cui fare meravigliose foto. Siamo andati a vedere anche altre spiagge ma la più bella è questa di Vai. Alle 20,00 eravamo di nuovo in hotel, siamo usciti per cenare in un locale sul porto, abbiamo preso sardine alla griglia (sono l’unico pesce sicuramente fresco) e ci hanno gentilmente offerto il tiramisù.

Il mattino presto ci siamo recati all’aeroporto e dopo aver lasciato l’auto al parcheggio, secondo gli accordi col noleggiatore, alle 08,20 ci siamo imbarcati sul nostro aeroplanino della Olympic Air ( € 121,00 per 2 persone ed eravamo appena 11 passeggeri) e dopo aver fatto scalo alla vicinissima isola di Kasos per far salire altre 3 persone, alle 9,20 siamo atterrati puntuali a Karpathos, abbiamo preso un taxi che per € 25,00 ci ha portato a Pigadia all’hotel Amaryllis (monolocale con balconcino vista mare € 151,00 per 6 giorni). Il nostro ampio e comodo monolocale era già pronto quindi abbiamo sistemato rapidamente le nostre cose. Siamo scesi in centro e abbiamo pranzato in un bar tavola calda con una buonissima pita gyros e birra Mytos con meno di € 10,00 (cosa che abbiamo ripetuto spesso). Poco dopo, a circa 500 metri dal centro, abbiamo noleggiato uno scooter 150cc al prezzo di € 125,00 per 6 giorni compreso di assicurazione completa (tirate un po’ sul prezzo non cedete subito).

Siamo quindi partiti alla scoperta dell’isola: la prima spiaggia che abbiamo visto è Achata davvero molto suggestiva spiaggia di ciottolini e acqua di un colore turchese intensissimo. Le spiagge di Karpathos sono tutte bellissime, hanno strade lunghe e per arrivarci ci vuole un po’ in quanto l’isola è montuosa, ma ne vale la pena; le strade sono comunque agevoli ed anche con lo scooter non abbiamo avuto problemi. Inoltre le spiagge sono quasi tutte attrezzate. Qui un ombrellone con 2 lettini costa € 6. L’unica grande spiaggia che non ha la strada asfaltata (è dietro l’aeroporto) è quella di Diakofti. La strada è un po’ lunga e con lo scooter abbiamo penato un po’ per i continui sobbalzi, ma il posto è così bello e ci ha ripagato ampiamente. E’ una spiaggia caraibica con sabbia ed acqua bassa per molti metri e quindi adattissima ai bambini. Ci sono una quarantina di ombrelloni che si riempiono facilmente quindi bisogna arrivare abbastanza presto il mattino; c’è anche un camper-taverna in cui mangiare qualcosa. Molto bella è anche la spiaggia di Lefkos, nella parte occidentale dell’isola. Le baie sono tre ma solo una è riparata dal vento che qui soffia praticamente sempre. Abbiamo fatto il bagno anche qui: l’acqua è sempre limpida, bella e digrada dolcemente ma è un po’ più fredda che nelle baie della parte est. Altre spiagge bellissime e riparate dal vento, sono quelle di Amoopi, poco distanti da Pigadia. Anche queste sono attrezzate e con parcheggi. C’è poi una passeggiata panoramica che costeggia la parte finale del golfo ed arriva ad un’altura da cui si gode un panorama magnifico. Siamo andati anche ad Olympos (la strada è nuova), abbastanza ampia e praticamente si snoda sulla cima delle montagne. Il vento è molto forte ma con il nostro scooter non abbiamo avuto problemi, la città e molto bella e particolare, da vedere sicuramente, ci sono ancora le donne più anziane con i tipici costumi che preparano le specialità del luogo: fiori di zucca ripieni di riso e macarons conditi con cipolle fritte, noi abbiamo mangiato molto bene proprio in una delle prime taverne del paese. Abbiamo visto anche il paesino di Menetes, qui il vento soffiava veramente forte. C’era pochissima gente e la maggior parte dei locali erano già chiusi. Abbiamo fatto un giro per i vicoli del paese arrivando fino alla chiesetta in cima e qui davvero il vento era implacabile. Siamo riusciti a mala pena a fare qualche foto. Quest’isola ci è piaciuta moltissimo oltre che per le spiagge, per il verde e per il profumo di pini e per la salsedine che si respira, per il cibo davvero speciale e per le persone molto gentili che abbiamo incontrato. Segnaliamo in modo particolare il ristorante del porto “ Orea“ in cui abbiamo cenato 3 volte mangiando un po‘ di tutto, ma sempre benissimo e spendendo meno di €30 in due (prendete l‘antipasto con tutte le specialità dell‘isola è ottimo e abbondante). La sera precedente la partenza abbiamo riconsegnato lo scooter e preso accordi con il tassista, che ci aveva portato all’arrivo, per farci accompagnare all’aeroporto il mattino seguente. Il nostro volo sempre della Olympic Air ( € 90 per 2 persone) è partito puntuale alle 12,40 ed alle 13,20 eravamo già a Rodi. Alle 15 abbiamo ritirato l’auto (una Micra piuttosto scassata ma che è andata benissimo) prenotata dall’Italia con Firefly sul sito Rentalcar.com (€158 per 7 giorni). Quindi ci siamo diretti a Faliraki all’Irinna Hotel (€ 202 per 7 giorni) e abbiamo preso possesso del nostro ampio monolocale con balcone vista mare e piscina.

Dopo un breve riposino ci siamo diretti verso Rodi Town, che è circa a 15 minuti. Abbiamo parcheggiato e siamo andati alla scoperta di questa bellissima città. Devo dire che la maggior parte delle vie sono talmente piene di negozi di tutti i tipi, ristoranti e bar da sembrare un luna park… davvero un peccato, la via dei cavalieri invece è bellissima e molto ben restaurata. Lo stesso dicasi del palazzo del Gran Maestro (€6) che abbiamo visitato in seguito (bellissimi i mosaici).

Nei giorni seguenti siamo andati alla scoperta delle spiagge della parte orientale dell’isola: Anthony Queen bay bellissima ma troppo invasa dagli ombrelloni, noi siamo scappati subito.

Kolymbia, bella ma affollatissima anche questa;

Glystra Beach sabbia con acqua calda trasparente e che digrada dolcemente: bella anche questa (attrezzata e dotata di parcheggio);

Agathi Beach, bella e riparata dai venti di sabbia dorata, acqua bassa, calda e trasparente anche qui: adatta ai bambini (attrezzata e con parcheggio);

La bellissima Tsampika: spiaggia lunghissima di sabbia abbastanza riparata con acqua calda e trasparente digradante dolcemente. E’ dotata di ampio parcheggio e servita anche degli autobus, ci siamo stati più volte (ombrelloni e 2 lettini €8) pranzando nella taverna della spiaggia (ce ne sono diverse). Ci sono anche i gonfiabili per far giocare i ragazzi alle due estremità della spiaggia.

Siamo anche saliti al santuario che sovrasta la baia. Si arriva con l’auto fino ad un certo punto poi bisogna proseguire a piedi e farsi i 300 (e si trecento) scalini ma ne vale la pena. Il santuario è piccolino, ma la vista è spettacolare da entrambi i lati: andateci farete foto stupende. Una intera mattinata siamo stati anche all’acropoli di Lindos (€6), anche da qui panorama bellissimo ma dell’antica acropoli è rimasto poco, stanno praticamente ricostruendo sia le mura che le colonne dei templi con del materiale nuovo, comunque vale sicuramente la pena andarci. La strada per salire è piuttosto lunga e impervia ma chi non vuole affaticarsi può salire in groppa agli asini che si noleggiano nel mezzo del paesino. Noi ci siamo stati alla fine di settembre ed era ancora caldissimo, circa 32/33°, ma ci hanno detto che in piena estate si superano tranquillamente i 45°, quindi bisogna andare di mattina presto. Da lassù si vede sia la bellissima spiaggia di Lindos che la baia di San Paolo: un’insenatura quasi completamente chiusa tanto da sembrare un lago di acqua verdissima e trasparente con due spiagge all’interno, molto particolare, da vedere senz‘altro.

Il villaggio di Lindos è molto caratteristico e bella è anche la chiesa al centro del paese (portatevi un pareo da mettervi addosso altrimenti per coprirvi vi faranno indossare dei teli che hanno li). Non lontano da Faliraki ci sono le terme di Kallithea: è un posto particolare che stanno ancora finendo di restaurare, si pagano €2 per visitare lo stabilimento termale, non funzionante. La baia è piccolina ma molto graziosa, ci sono anche ombrelloni e lettini a disposizione ma con consumazione obbligatoria, c’è anche il WiFi gratuito.

Il penultimo giorno siamo partiti alla scoperta della parte ovest dell’isola fermandoci al bel monastero di Filerimos (ingresso 3€) che fu costruito dai Cavalieri sul sito di una chiesa bizantina. Si può visitare solo l’esterno comunque molto ben restaurato e con bei mosaici nel chiostro. Accanto al battistero vi è la chiesa gotica in pietra della madonna di Filerimos. Di fronte all’ingresso della zona archeologica c’è una via crucis, costruita dagli italiani durante l’occupazione, con quattordici calcografie raffiguranti la passione di Cristo. La via termina con una croce gigantesca di 17 metri. Da qui si gode una spettacolare vista sulla costa e la città di Rodi, si vede anche la costa turca di fronte. L’impressione che si ha è di essere su un aereo. Abbiamo proseguito poi alla volta di Monolithos (bellissima è anche la strada per arrivarci). I ruderi sono poco o niente, ma la vista che si ha dalla rupe è fantastica, si vedono anche altre isole in lontananza, davvero un posto molto suggestivo (è gratuito).

La mattina dell’ultimo giorno siamo voluti ritornare a Rodi Town visitando però tutte le spiagge e spiaggette che venivano segnalate lungo il percorso (ce ne sono veramente molte e molto carine). A Rodi Town vi segnaliamo il ristorante Nimmos, nella parte vecchia della città vicino ad un’antica porta: ci siamo stati 2 volte a cena prendendo sempre il misto di pesce alla griglia per due e spendendo circa €40. Alle 15 eravamo in aeroporto per riconsegnare la Micra. Il nostro volo Ryanair (110€ per 2 persone) è partito puntuale alle 17,05 ad alle 18,30 eravamo a Roma Ciampino.

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