CRETA itinerante: costa ovest, sud ed est

Io e il mio fidanzato abbiamo trascorso due settimane a Creta dal 2 al 16 Agosto, visitando le maggiori spiagge della zona ovest, sud ed est. Abbiamo noleggiato una macchina, indispensabile per vedere l'isola (abbiamo percorso in tutto 2000 km!) e abbiamo cambiato in tutto 3 hotel/appartamenti. E' stata davvero una bellissima vacanza, che...
Scritto da: Sfrulli88
creta itinerante: costa ovest, sud ed est
Partenza il: 02/08/2013
Ritorno il: 16/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Buongiorno a tutti!! Siamo Clelia e Matteo, una giovane coppia di Brescia, e quest’estate, precisamente il 2 Agosto, siamo partiti alla volta di Creta, per un viaggio itinerante di due settimane. Prima di partire ci siamo documentati parecchio su questa mitologica isola, ma nonostante tutto non sapevamo bene che cosa aspettarci. Ed è così che, giorno per giorno, abbiamo deciso di scrivere un diario di viaggio, sperando che possa forse essere utile per qualche lettore che, un giorno, avrà intenzione di ripetere il nostro meraviglioso viaggio.

2-9 Agosto 2013 Hotel: Panos Beach hotel, Platanias. Prezzo: 350 euro

GIORNO 1) Partenza da Malpensa con Airone e atterraggio dopo pranzo a Heraklion: dopo una lunga attesa recuperiamo le nostre valigie e ci dirigiamo presso il noleggio auto (Autocandia, circa 400 euro totali per 2 settimane) dove ritiriamo quella che sarà la nostra futura compagna di viaggio per la vacanza: una pandina azzurra (datata, sì, ma ci sta subito simpatica) e, dopo esserci sistemati con tomtom e ipod collegato alla radio tramite cavo aux (una chicca! 🙂 ) andiamo verso Rethymno (un’ora e mezza circa di auto), per una visita veloce al paese. Qui siamo costretti a visitare il centro cittadino trascinandoci le pesanti valigie al seguito, il ché non ha reso molto agevola la visita, tuttavia abbiamo avuto modo di apprezzare il carinissimo centro, ricco di viette super caratteristiche. Riprendiamo quindi il viaggio e dopo un’altra ora e mezza arriviamo a Platanias, presso il nostro Panos Beach Hotel, appartamenti molto carini direttamente sul mare e in pieno centro di Platanias, in cui ci accoglie la gentilissima proprietaria, che si premura più volte che tutto sia di nostro gradimento. Questo hotel è nulla di più congeniale si possa desiderare: gli appartamenti sono puliti e confortevoli, con bella vista sul mare e soprattutto comodissimi data la praticità del parcheggio gratuito sottostante e la vicinanza a molteplici mini market e ristorantini, nonchè al vicino centro di Chania, raggiungibile in circa 15 min di auto (ci sentiremmo sicuramente di consigliarlo come base per la visita della zona ovest di Creta!). Disfatte le valigie, ci sistemiamo e facciamo una doccia dopodichè andiamo a mangiare qualcosa a piedi in zona a Platanias, dove ceniamo con un classicissimo Gyros e patatine.

GIORNO 2) Elafonissi, con la sua spiaggia rosa..stupenda! Per arrivarci percorriamo circa 1 ora e 10 di strada, immersa nella natura con qualche paesino qua e là, e in certi punti i tornanti immersi nelle montagne regalano un panorama a dir poco mozzafiato. Arrivati in spiaggia, ci si presenta un panorama stupendo: la spiaggia è stupenda, a dir poco caraibica, con sabbia rosa, mare cristallino e atolli raggiungibili camminando in acqua dal momento che il livello del mare rimane sempre basso. Fantastico! Unico neo, forse, i chioschetti che da mangiare hanno solo panini e sandwich (noi ci saremmo mangiati volentieri un’insalata greca). Finita la giornata di mare rientriamo in hotel, ci prepariamo e decidiamo di fare un giretto a Chania. Scopriamo cosi una bellissima cittadina piena di viette caratteristiche in stile veneziano con tantissimi negozi, locali e ristorantini. Facciamo una passeggiata lungo il bellissimo porto e scegliamo di fermarci in un ristorante affacciato sul mare in cui mangiamo del buon pesce.

GIORNO 3) Andiamo a Balos decidendo di intraprendere il percorso via macchina, dopo essere stati a lungo indecisi se fosse meglio arrischiarci con la macchina o scegliere di prendere il traghetto (costo circa 20 euro), che avrebbe previsto anche una tappa alla penisola di Gramvousa, con la caratteristica fortezza veneziana. Alla fine decidiamo di optare per la macchina, un po’ scoraggiati dai commenti letti qua e là su internet e un po’ in quanto non era nostra intenzione essere troppo vincolati a orari rigidi dati da partenza e ritorno del traghetto. I 17 km di sentiero sterrato, caratterizzati da viste mozzafiato a picco sul mare percorsi in circa 45 minuti con nostra pandina, sono stati faticosi ma alla fine ce l’abbiamo fatta alla grande. Giunti nel parcheggio sopraelevato, parcheggiamo la macchina e iniziamo i 2 km di percorso a piedi in mezzo alle montagne. Ad un certo punto si apre la vista sulla spettacolare laguna di Balos e iniziamo a fotografare all’impazzata, dopodichè proseguiamo la discesa verso la spiaggia fatta di impervi scalini scavati nelle rocce e nei sassi. Giunti in spiaggia prendiamo un ombrellone con due lettini (6 euro in tutto, per una location caraibica!) e iniziamo a goderci la nostra splendida giornata a Balos. Pranziamo alla taverna sulla spiaggia scoprendo quello che diventerà poi uno dei nostri antipasti preferiti, ovvero il “Dakos”, una sorta di bruschetta costituita da pane integrale raffermo, purea di pomodori, e una montagna di formaggio morbido di capra in cima, più una spolverata di origano. Dopo pranzo ci concediamo un riposino e finiamo di goderci la nostra meravigliosa giornata, senza però aver visitato Gramvousa, escursione che sarebbe comunque stato possibile effettuare separatamente, prendendo un traghetto da Balos (costo 10 euro a persona). Al calar del sole decidiamo di avviarci verso casa…qui ci aspetta un’impresa veramente faticosa! Gli scalini che, in discesa, erano sembrati piacevoli grazie allo scenario che ci si era aperto davanti, sono ora un’impresa veramente ardua resa ancora piu difficile dal sole cocente che ci batte sulla testa. Con grande fatica (e aiutati da una bottiglietta d’acqua utilizzata per dissetarci e rinfrescarci) raggiungiamo la macchina e ripercorriamo a ritroso il sentiero “sterrato”. La sera torniamo a Chania, dove scopriamo un posticino niente male, ricavato all’interno di un cortile molto caratteristico, in cui mangiamo un buonissimo piatto di agnello con patate.

GIORNO 4) Ci dirigiamo verso la baia di Falasarna. Scendendo dai tornanti lo spettacolo che ci si presenta è molto bello, ma quando arriviamo in spiaggia il forte vento e l’acqua gelida ci fa pensare che forse questa spiaggia sia un tantino sopravvalutata: le folate di vento sono veramente forti, e spesso alzano gradi quantità di sabbia che colpisce come aghi sulla pelle e dritta negli occhi. A pranzo, un po’ stanchi di sopportare il forte vento, decidiamo di prenderci una pausetta e di andare in macchina a mangiare qualcosa, ripercorrendo i tornanti che ci hanno portato fin lì e andando alla ricerca di un posticino carino. Ci fermiamo per caso nella taverna Spilios: un’esperienza unica! Il tavolo dove mangiamo guarda dritto sulla baia, regalandoci un panorama incantevole. Le porzioni sono a dir poco abbondanti e i prezzi veramente onestissimi, con tanto di antipastino, anguria e ouzo offerti dalla casa. Dopo pranzo ritorniamo quindi in spiaggia ma, a causa del forte vento, non ci fermiamo piu di un paio d’ore. La sera cena in altro ristorantino a Chania.

GIORNO 5) Il quinto giorno decidiamo di esplorare la zona est di Platanias e di avventurarci in spiaggette meno famose, di cui avevamo letto qua e lá su internet. In macchina percorriamo così stradine immerse in zone incontaminate dove la natura è ampiamente conservata, intervallata da qualche paesino in pieno stile cretese. Arriviamo quindi alla spiaggia di Stavros, dove è stata girata una scena del film Zorbas il greco. La spiaggetta è veramente carina ed accogliente e vista l’ora del mattino ancora relativamente vuota (ma si riempirà da lì a poco). L’acqua è pulita e cristallina, ed è molto caratteristico il promontorio che si alza di fronte a noi, racchiudendo la caletta in una sorta di grossa “piscina” marina. Trascorsa qualche ora, lasciamo (un po’ a malincuore) la spiaggetta di Stavros e proseguiamo alla volta di Marathi. Dopo un mezz’oretta di macchina raggiungiamo la località. Ci colpisce subito un chioschetto sulla spiaggia (Loukoulos) dove mangiamo degli ottimi calamari ripieni, con annesso graditissimo yoghurt greco con marmellata offerto dalla casa come dolce. Dopo pranzo andiamo nella bellissima spiaggetta di fronte, una caletta piccola ma molto accogliente con acqua trasparente pulita e, soprattutto, sorprendentemente calda! La spiaggetta di Stavros e quella di Marathi ci sembrano essere più frequentate da gente locale che da turisti e anche per questo le abbiamo trovate molto piacevoli.

GIORNO 6) Decidiamo di intraprendere la camminata nelle gole di Samaria ma…in versione facilitata! E così, ci svegliamo presto, direzione Chora Sfakion, un paesino della costa sud ovest immerso nel nulla e affacciato sul mare, dove prendiamo alle 8.30 il traghetto che in un’ora ci porta ad Agia Roumeli. Sapevamo che il percorso “canonico” per visitare le gole di Samaria prevedeva di iniziare dai monti per discendere poi verso il mare (Agia Roumeli) camminando per 18 km, ma noi abbiamo preferito la via breve alternativa partendo proprio da Agia Roumeli e risalendo le gole per circa 3 km. Questa infatti – ovvero la parte finale del percorso venendo dall’alto- è proprio il tratto più bello in quanto il percorso immerso nelle altissime gole è affiancato da un torrente molto suggestivo. In tre ore andiamo e torniamo dopodichè andiamo in spiaggia ad Agia Roumeli (spiaggia nera di ciottoli) e facciamo un bagno piacevolmente rinfrescante. Alle 17.30 riprendiamo il traghetto assieme alle moltissime persone che, con i bus organizzati, avevano fatto il percorso dall’alto, e ritorniamo a Choras Sfakion dove, piuttosto provati, prendiamo la macchina e torniamo a Platanias. La sera usciamo in zona Platanias a piedi e ci concediamo un classico Gyros Pita e Souvlaki.

GIORNO 7) Decidiamo di trascorrere il nostro ultimo giorno nella parte ovest di Creta a Elafonissi, per andare “sul sicuro” con la sua spiaggia rosa paradisiaca. Non ne siamo rimasti delusi, nonostante il primo giorno che eravamo andati ci fosse decisamente meno gente, e per questo risultava essere molto più vivibile e piacevole. La sera torniamo in albergo e a cena usciamo a Chania, per la nostra ultima sera! Ceniamo in un ristorantino carino e poi ci concediamo un gelato alla yogurteria/gelateria chiamata “box”, posto molto simpatico in quanto ci si compone il gelato da sè scegliendo i gusti e poi cospargendoli di “toppings”!

9-11 Agosto 2013 Hotel: Hotel Neos Matala, Matala. Prezzo: 95 Euro

GIORNO 8) Sveglia di buon mattino. Lasciamo il Panos Beach Hotel (dove non mancano i calorosi saluti dei proprietari) e ci dirigiamo a sud verso Moni Preveli. Dopo circa 100 km di strada percorsa in mezzo al nulla, ci ritroviamo nell’ultimo tratto immersi in un canyon spettacolare che ci porta, attraverso ripidi tornanti, al monastero di Preveli. Questo si trova in cima alla montagna ed è un monastero ortodosso la cui visita costa 2.50 €. Vale davvero la pena vederlo in quanto molto grazioso e regala un panorama fantastico sul mare e sulle montagne. Finita la visita al monastero risaliamo in macchina e ci dirigiamo verso il parcheggio della spiaggia di preveli (1 km circa). Da qui iniziamo a incamminarci scendendo una lunghissima scalinata (piu di 350 scalini) ricavata da pietre e rocce. Alla fine di questi gradini a dir poco infiniti ci ritroviamo in una spiaggetta che ci lascia a bocca aperta. La particolarità della spiaggia è infatti che, oltre al mare cristallino, è presente un fiume (in cui è possibile fare il bagno ma l’acqua è gelida) circondato da un palmeto. È possibile seguire un percorso che costeggia il fiume attraverso le palme e si giunge così all’inizio del torrente dove il palmeto si apre e si ha la sensazione di essere in una paradisiaca piscina naturale. Pranziamo al chioschetto presente sulla spiaggia dopodichè ci riposiamo all’ombra degli alberi sparsi qua e là: che pace! Nel tardo pomeriggio decidiamo che è giunta l’ora di avviarci verso il nostro secondo hotel: risaliamo così gli scalini (sotto il sole che batte!), torniamo alla macchina e, dopo un’ora e mezza di strada sperduta, in cui più volte abbiamo pensato di esserci persi, riusciamo alla fine ad arrivare al Neos Hotel Matala. Qui veniamo accolti dai proprietari, una coppia di tedeschi molto gentili, che ci accompagnano alla stanza. L’albergo è molto carino, accogliente, in pieno stile hippie, in linea col mood di Matala. La sera usciamo a cena nel paese (il centro si trova a 500 m dall’hotel raggiungibile e piedi) e ci ritroviamo in un paesino che ci piace tantissimo fin da subito, con le strade dipinte, furgoncini hippie, un sacco di locali e ristorantini. Ceniamo quindi in una taverna e rientriamo in hotel.

GIORNO 9) Dopo aver fatto la colazione offerta dall’hotel, ci dirigiamo verso la spiaggetta di Matala, una caletta racchiusa tra due promontori scolpiti dal vento a creare delle grotte naturali molto scenografighe. Inizialmente crediamo di essere nella Red Beach, ma dopo esserci documentati scopriamo che per raggiungere la famosa “spiaggia rossa” di Matala è necessario intraprendere un faticoso percorso sulla collina a sinistra della baia. Decidiamo quindi di rimanere nella spiaggia dove ci troviamo, perdendoci un po’ a malincuore la red beach ma d’altronde, essendo piuttosto provati dagli scalini della spiaggia di Preveli del giorno prima, preferiamo goderci un po’ di relax. Ad ogni modo, ci siamo goduti una giornata veramente piacevole, immersi in un’atmosfera di totale rilassatezza, con tanto di torneo di beach volley alle nostre spalle e di musiche lounge nel tardo pomeriggio. La sera usciamo a cena in centro e, addentrandoci nelle viette di Matala, scopriamo una serie di ristorantini uno più bello dell’altro, ma uno ci colpisce in particolar modo: si tratta di un locale distribuito su un tratto di via a formare lo scafo di una nave in legno, con tanto di prua che dà sul mare. Qui tutto è in stile hippie, dalle decorazioni sui muri, ai mobili in legno, ai camerieri rigorosamente coi rasta che cantano le canzoni di Bob Marley in sottofondo. Ci accomodiamo quindi a un tavolo, e ordiamo due Rakiti (Mojiti con Raki) e una grigliata mista di carne, cotta a dir poco alla perfezione, eccezionale!! Il ristorante si chiama Akunamatata, lo consiglieremmo davvero a chiunque! Prezzi onestissimi e abbiamo mangiato divinamente.

11-16 Agosto 2013 Hotel: Pergola Hotel, Agios Nikolaos Prezzo: 200 Euro

GIORNO 10) Sveglia di buon mattino, facciamo colazione in hotel dopodichè, caricati i bagagli nella nostra mitica pandina, partiamo alla volta di Cnosso. Dopo circa un’ora e mezza di strada tutta curve e campi, ritorniamo a nord, raggiungiamo Heraklion (la capitale, città vivissima) e proseguiamo verso Cnosso, situato poco oltre. Qui parcheggiamo in uno dei tanti parcheggioni adibiti ai turisti (non mancano i negozietti di souvenir in ogni angolo della strada) e ci avviamo a piedi verso l’entrata del palazzo (costo 6 euro a persona). Decidiamo di non prendere una delle tante guide a pagamento che all’ingresso ci offrono di accompagnarci nella visita, ed entriamo a visitare Cnosso. Sinceramente ci è piaciuto davvero molto! Eravamo infatti un po’ titubanti e prevenuti inizialmente dai tanti commenti negativi letti e sentiti qua e là, ma devo dire che siamo rimasti piacevolmente sorpresi. Ovviamente non bisogna aspettarsi che il palazzo sia rimasto intatto (e ci mancherebbe altro, dopo circa 3000 anni!) ma le rovine rimaste sono parecchie ed il perimetro del palazzo è davvero grande. Ogni tanto ci sono cunicoli e colonne, in gran parte ricostruite, e si ritrovano a ogni angolo cartelli con la spiegazione storico artistica delle varie zone del palazzo. Una volta finita la visita a Cnosso, torniamo alla macchina e ci dirigiamo al nostro hotel (Pergola hotel) ad Agios Nikolaos (circa 50 minuti). Arrivati nella cittadina, abbiamo modo di apprezzare quanto sia piena di vita e di localini, distribuita su un bellissimo porto che si affaccia sul golfo di Mirabello, e con un caratteristico laghetto in pieno centro ricavato da un’insenatura del mare (lago Voulismeni). Dopo una serie di intricate stradine in salita, giungiamo in hotel (trovare parcheggio non è facile!), dove veniamo accolti dai gentilissimi proprietari con un succo d’arancia fresco squisito (qui a Creta è spesso servito nei chioschi e nei bar, e bisogna dire che è davvero piacevole da bere per rinfrescarsi un po’). Veniamo quindi accompagnati in stanza, piccola ma super pulita e accogliente. Avendo ancora l’intero pomeriggio a disposizione, decidiamo di andare nella vicina spiaggia di Elounda (a quanto pare famosa per aver ricevuto la bandiera blu!!) ma, una volta arrivati, la delusione è stata talmente grossa che ce ne andiamo subito subito! Idem per la spiaggia di Ammoudara, assolutamente insignificante! Proseguiamo quindi fino alla spiaggia di Voulisma, dove ci fermiamo: la spiaggetta è carina, ma decisamente sovraffollata, fin troppo per quello che è (nulla di eccezionale secondo noi, e infatti non ci spieghiamo come mai sia tanto decantata da tutti). In ogni caso, ci concediamo un bagno e l’acqua, per nulla fredda (fatto più unico che raro qui a Creta!) risulta essere particolarmente piacevole! Nel tardo pomeriggio torniamo quindi in hotel e, una volta sistemati e preparati, scendiamo a piedi in paese (1 minuto a piedi) per una buona cenetta in uno dei tanti ristorantini presenti.

GIORNO 11) Sveglia presto, partiamo alla volta di Vai, la spiaggia col palmeto più grande d’Europa. Dopo 90 km che ci sembrano infiniti cominciamo ad intravedere la fitta vegetazione di palme accanto alla strada che ci porta al parcheggio. Quello che ci attende non è peró l’angolo di mare caraibico che ci aspettavamo: la spiaggia infatti è piuttosto anonima e l’unico punto da cui è possibile apprezzare il bel palmeto è da una piccola postazione dall’alto a cui si accede salendo dalle rocce. Trascorsa qui la mattinata ci avviamo verso Itanos, spiaggetta carina e meno popolata, caratterizzata dal sito archeologico di rovine minoiche proprio accanto alla spiaggia. La sera usciamo a cena ad Agios Nikolaos.

GIORNO 12) Dal porto di Ierapetra prendiamo il traghetto,molto bello e attrezzato (al costo di 20€ andata e ritorno a persona), per l’isola di Crissi (1 ora di navigata circa). Sbarcati sull’isola rimaniamo piacevolmente colpiti nel vedere un paesaggio a dir poco caraibico, con sabbia bianca e mare cristallino. L’isola è abitata da Hippies, che lì vivono in tende e che vendono presso numerosi bachetti le collane e i bracciali da loro creati. L’atmosfera è molto piacevole, quasi da cartolina, e non manca il chioschetto sulla spiaggia dove è possibile comprare da bere e da mangiare. Trascorriamo così una bellissina giornata all’insegna di sole e mare azzurrissimo sulla Golden Beach (la spiaggia che dà verso la costa sud di Creta). Alle 4 riprendiamo il traghetto verso Ierapetra e rientriamo quindi in hotel (mezz’ora circa di strada).

GIORNO 13) Scoraggiati dalle 2 ore di macchina che ci aspettavano se fossimo andati a Xerocampos come da programma, decidiamo di stravolgere i piani e di “affrontare” Malia (distante solo mezz’ora di auto da Agios Nikolaos), incuriositi dai tanti commenti sentiti. Malia si presenta come una micro Las Vegas cretese, piena di ristoranti e locali in stile americano e inglese, decisamente non caratteristici. La spiaggia è a dir poco ricoperta di lettini con un mare per nulla eccezionale, tanto che sembra di stare a Rimini. I divertimenti sono indubbiamente molti, i prezzi proposti dai ristoranti letteralmente concorrenziali e se si ha voglia di passare una giornata un po’ diversa può essere anche un’esperienza simpatica. Certo è che bisogna essere pronti ad affrontare orde di motorini e quad guidati da ragazzi inglesi, spesso ubriachi e fuori controllo, che schizzano ovunque in strada dal tardo pomeriggio in poi, e che possono risultare piuttosto pericolosi. La situazione in serata è quasi surreale, sembra di trovarsi in un classico “spring break” americano. Per questo Malia non è certo un posto ideale per famiglie, nè tanto meno la consiglieremmo mai come base per visitare la costa ovest! Noi decidiamo di fermarci a cena in un ristorante in stile americano (Sticky Fingers), dopodichè lasciamo la “movida” di Malia e ritorniamo in hotel ad Agios Nikolaos, apprezzando come non mai la tranquillità del suo porticciolo!

GIORNO 14) Decidiamo di passare il nostro ultimo giorno a Sissi, una località poco distante da Malia, a nord di Agios Nikolaos. Sissi è un grazioso borghetto pieno di ristorantini che danno sul mare, e la spiaggia si trova ai bordi di una laguna ricoperta di palme davvero suggestiva. La spiaggia è piccola e i lettini non sono molti, ma una sosta è senza dubbio consigliatissima. Dopo pranzo decidiamo di spostarci sulla spiaggia accanto al porticciolo di Agios Nikolaos. La spiaggia è carina, con un piccolo chioschetto che rallegra l’atmosfera con un po’ di musica. La spiaggia è popolata principalmente da greci e c’è la possibilità di giocare a beach volley. Unica pecca l’acqua un pochino sporca data la vicinanza al porto (ci sorprendiamo infatti di come possa essere stata insignita della bandiera blu). GIORNO 14) Partenza dall’hotel verso le 11, diretti verso l’aeroporto di Heraklion (che raggiungiamo in circa 50 min). Alle 14.40 prendiamo l’aereo (sempre della compagnia Airone) che tristemente ci riporterà a Malpensa!

N.B.: Sappiamo di aver tralasciato, per quanto riguarda la costa est, le spiagge di Xerocambos e Kato Zakros, e probabilmente è stato un peccato, dati i tanti commenti positivi letti a riguardo. Ci è dispiaciuto molto, ma d’altronde a fine vacanza avevamo voglia di un po’ di relax e non ce la sentivamo di fare due ore di macchina ad andare e a tornare per raggiungere entrambe le spiagge. Così, a malincuore, abbiamo deciso di rinunciare a queste due spiagge e di andare in zone più vicine ad Agios Nikolaos.

NOTA SULLE STRADE: Le distanze a Creta sono davvero immense, per cui noleggiare una macchina è praticamente d’obbligo. In linea di massima, tutta la costa nord è facilmente raggiungibile in quanto servita da una superstrada, bella e spaziosa. Per raggiungere la costa sud, invece, la situazione diventa un pochino più complicata in quanto si è costretti ad attraversare le montagne, percorrendo chilometri di tornanti, spesso a picco sui dirupi. Si tratta comunque di strade asfaltate, tranquillamente percorribili in macchina..basta mettere in conto che bisogna andare piano e che quindi i tempi saranno un pochino più lunghi! A sud non ci sono superstrade, ma tutte stradine immerse in campi e montagne.

NOTE CULINARIE: A noi è piaciuto moltissimo, per la sua semplicità e genuinità, il cosiddetto “DAKOS”, una sorta di bruschetta costituita da pane integrale raffermo, sommerso da una purea di pomodoro e da una cascata di formaggio morbido di capra, con sopra origano fresco e olive, con un filo di olio extravergine d’oliva. Da provare sono inoltre i caratteristici SOUVLAKI, spiedini di carne di maiale o di pollo, molto gustosi, anche se è difficile trovare ristoranti che li facciano bene, utilizzando pezzi piccoli che si possano mangiare in un sol boccone. Particolarità di creta sono inoltre le FOGLIE DI VITE ripiene di riso e carne, spesso servite con salsina di yoghurt greco a parte. Classico dei classici è inoltre il GYROS, carne simile al kebab spesso servita nella PITA, pane morbido che ricorda una piadina un po’ più consistente. Lo TZATZIKI è una salsina molto gustosa a base di yoghurt greco, cetriolo e aglio, che ben si accompagna a numerose pietanze, e spesso servita insieme al gyros. La MUSSAKA è un altro piatto caratteristico di creta e della grecia in generale, ed è una sorta di lasagna costituita da uno strato di melanzane alla base, carne macinata cotta (tipo ragù) nel mezzo e uno strato si besciamella in cima. Altro piatto che va per la maggiore a creta è l’AGNELLO al forno, servito spesso con patate, e lo STIFADO, una sorta di stufato di manzo servito con pomodoro e cipolle. Altro “caposaldo” cretese e della grecia in genere è ovviamente l’INSALATA GRECA, un’insalatona a base di cetrioli, pomodori, cipolle, a volte peperoni, olive e, ovviamente, in cima, servita come grosso pezzo unico, il loro caratteristico formaggio feta, spesso spolverato da origano fresco. Altro gustosissimo snack spesso servito nei chioschi è la PIE, torta salata da mangiare come un panino, ripiena di prosciutto e formaggio, formaggio solamente oppure di spinaci (indubbiamente la nostra preferita!). Buonissima è la loro UVA BIANCA, dolcissima, caratterizzata da acini piccoli e rigorosamente senza semi: squisita! Per quanto riguarda le bevande, caratteristico di creta (e di tutta la grecia in genere) è l’OUZO, un liquore fortissimo (che sinceramente noi non siamo mai riusciti a bere, in quanto troppo alcolico), e il RAKI, un liquore di origine turca a base di limone e miele, non troppo forte e molto buono (soprattutto quello al limone). Una bevanda che va per la maggiore è la SPREMUTA d’arancia fresca, servita in tutti i bar e chioschi, un vero toccasana per la calde giornate di mare!! Tipica e piacevolissima abitudine dei ristoranti è quella di offrire un piattino di olive e/o cetrioli e pomodori come antipastino, oppure come dessert un piatto di frutta fresca (spesso anguria e/o uva bianca) oppure di yoghurt greco con miele o marmellatina, spesso di uva, il più delle volte insieme a due bicchierini e a una bottiglietta di ouzo. Come avete avuto modo di notare, nessun piatto forte cretese è a base di pesce: è una cosa che ci ha stupiti molto, in quanto, pur essendo un’isola, la maggior parte dei piatti caratteristici è a base di carne e di verdura. Se siete intenzionati a comprare suovenir alimentari come vasetti di miele, raki, olii vari, vi consigliamo di prenderli quando vi trovate nella costa ovest: qui, infatti, si trovano dappertutto banchetti sulla strada che vendono una grandissima varietà di questi prodotti, spesso confezionati artigianalmente e per questo molto caratteristici. Una volta che ci siamo spostati nella costa est, infatti, abbiamo notato come questi simpatici banchettini sulla strada fossero totalmente spariti, e l’unico modo per acquistare tali prodotti era quello di recarsi in negozi di souvenir, decisamente molto più “artificiali” e di stampo industriale.



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