Creta fra archeologia, mare e shopping

Secondo viaggio sull'isola per visitare siti archeologici e per fare un po' di mare e di shopping
Scritto da: dp72
creta fra archeologia, mare e shopping
Partenza il: 04/08/2012
Ritorno il: 11/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ma come ancora Creta? Ci siamo già stati due anni fa per la nostra ultima vacanza! Si ma Creta è un’isola fantastica, ricca di natura, storia, mare e abbiamo ancora un sacco di cose da vedere! Partiamo da Bologna alle 11:00 e arriviamo a destinazione a metà pomeriggio, pacchetto all inclusive in super offerta. Abbiamo la macchina dal domani mattina, quindi il primo giorno lo dedichiamo al relax. Il nostro albergo si affaccia sul mare in località Agia Pelagia, a circa 15 /20 minuti di strada ad Ovest di Iraklion. Abbiamo a disposizione una piccola spiaggia in una bellissima insenatura, ma decidiamo di fare il bagno nella piscina di mare, e di prendere il sole all’interno della struttura.

Il giorno seguente, appena ritirato il mezzo, che ci viene consegnato direttamente in albergo, partiamo alla volta di Thilissos, il primo sito archeologico da visitare, davvero interessante. Qui tra l’altro abbiamo la possibilità di vedere i resti della più grande cisterna d’acqua dell’epoca Minoica con il relativo reticolo di scoli. Non c’è nessun turista, solo il custode, gentilissimo, come spesso capita in Grecia, che ci scatta anche una foto insieme. Vorrei acquistare uno dei libri sulla storia del sito in vendita all’ingresso ma non hanno l’edizione in Italiano e quella in Inglese è finita (anche questo capita di frequente).

Sulla strada per Thilissos abbiamo visto le indicazioni per Gazi.Gazi, Gazi… dove abbiamo già sentito questo nome? Illuminazione! Al nostro arrivo all’aeroporto c’era un grande cartellone pubblicitario relativo a un nuovo museo, o forse a una collezione archeologica privata che è divenuta pubblica. In ogni caso si tratta di una piacevole sorpresa: è piccolo, tutto in una stanza, ma è molto ben tenuto e gratuito. Tra i reperti esposti spiccano una collana in oro dell’epoca Romana e la ricostruzione di un Pithos (vaso gigante) lavorato ad altorilievo.

Dopo aver mangiato, riposino in camera e poi, prima di cena, una visita alla vicina grotta di Melidoni che, come ci spiega l’opuscolo lasciato dal ragazzo all’ingresso, ha una storia che parte fin dall’epoca Minoica. Importante luogo di culto (come testimoniano i reperti qui ritrovati tra cui una’ascia bipenne) è dove, secondo il mito, risiedeva il gigante Talos, figlio di Efeso e guardiano di Creta. Tragica la storia moderna della grotta, teatro di un eccidio nel 1821 commesso dai Turchi che uccisero, soffocandole col fumo,370 persone, la maggior parte civili. A memoria della strage, al centro dell’antro, tra stalattiti e stalagmiti sorge un altare commemorativo. Lo scenario naturale è di forte impatto, merita sicuramente una visita e vi darà la possibilità di fare foto suggestive.

Il secondo giorno abbiamo nel mirino la necropoli di Fournì, collina che sorge poco a Sud di Cnosso. Troviamo il sito ma non quello che cercavamo perché gli scavi sono molto ampi e forse le tombe si trovano all’interno di una pineta con diversi sentieri e noi preferiamo non addentrarci da soli. Nella sfortuna però siamo fortunati: troviamo i resti di un teatro, forse di epoca romana che si affaccia sulla vallata: qui scattiamo una serie di foto che da sole meritano la gita.

Visitiamo poi il locale museo di Archanes, che consigliamo vivamente: anche questo piccolo ma pieno di cose interessanti: a partire dalla seduta di un trono, del tutto simile a quello che si può ammirare a Cnosso, ai resti trovati all’interno di una tomba,della necropoli di Fournì, ricostruita proprio come nel momento in cui è stata ritrovata. Di seguito un’occhiata alle rovine del palazzo che si trovano nel centro della cittadina. A pranzo torniamo in una taverna che conosciamo dove mangiamo con gusto, tipicamente cretese e in compagnia del proprietario che ci ha riconosciuto dopo ben due anni!

Aspettiamo che il sole implacabile del dopo pranzo lasci posto a quello più mite del tardo pomeriggio per tornare a visitare un luogo che conosciamo bene: perché a Cnosso si torna e si ritorna e anche quando si sta per uscire dal sito si getta un’ultima occhiata. Che dire? Ci è sembrato addirittura più bello quest’anno che due anni fa’, credo che questo dica tutto. Da sempre Cnosso divide l’opinione di esperti o semplici visitatori: in particolare alle ricostruzioni di Evans, scopritore del palazzo, sono state mosse critiche severe. Alcuni ritengono ormai questo sito una Disneyland dell’archeologia, proprio per l’arbitrarietà degli interventi. Senza entrare nel merito della questione noi possiamo dire che una visita, per chi soggiorna a Creta, è da considerarsi d’obbligo, e in ogni caso alcuni scorci come la scalinata, il colonnato con l’affresco del toro, la sala della regina (o sala dei delfini per le decorazioni) e la sala del trono sono di una bellezza assoluta, da non perdere. Per il tempo della visita potrete abbandonare la mente e vi sembrerà davvero di essere nella Grecia di 3500 anni fa alla corte del mitico Re Minosse.

Il terzo giorno si parte ancora con l’archeologia per visitare Malia, uno dei siti archeologici più estesi di tutta Creta. E’ un complesso di scavi che ha molti spunti interessanti da offrire, dalle belle ricostruzioni del palazzo che introducono al sito fino ad andare ai grandi magazzini che si trovano al lato opposto alla fine della visita. Spicca una pietra circolare con incavi di cui a tutt’oggi non si conosce l’esatta funzione, molto fotografata. Si tratta di un sito che attrae un certo numero di visitatori; non è da considerare solo per appassionati di storia come noi, ma vi consigliamo in ogni caso di evitare le ore più calde durante l’estate: data l’estensione e la totale mancanza di ombra risulterebbe troppo provante.

Dopo essere rientrati in albergo e aver pranzato lasciamo passare le ore più calde per poi fare una visita a Rethymon. La città si presenta subito molto caotica tanto che ci rifugiamo il prima possibile in un parcheggio a pagamento, mossa che si rivelerà vincente. Si trova in zona centrale e non è particolarmente caro. La parte storica che è adiacente al porto e a due passi da noi è una vera sorpresa: piccoli vicoli pieni di negozi per turisti che però non intaccano il fascino di una città che mette in bella mostra i vari aspetti delle dominazioni che si sono qui susseguite. Noi in particolare abbiamo trovato davvero caratteristiche le bovinde in legno, retaggio architettonico turco, che qua e la sporgono dai piani superiori delle case in stile veneziano. Cominciamo con una visita della fortezza che sovrasta la città. Consigliamo di visitarla come abbiamo fatto noi nel tardo pomeriggio; al calare del sole i grandi bastioni a strapiombo sul mare offrono uno spettacolo suggestivo ed emozionante. Ci rituffiamo tra le viuzze del centro per continuare lo shopping; qui la Barbara acquista una copia del più famoso gioiello dell’epoca Minoica: un ciondolo che rappresenta due api che succhiano il miele. In fondo a un vicolo intravvediamo infine il faro che domina il porto, questo ci spinge a concludere la serata facendo due passi in riva al mare tra i ristoranti che cominciano a riempirsi di gente. Vorremmo restare perché c’è una gran bella atmosfera, ma ormai è tardi e rientriamo alla base.

Avevamo programmato tutto ma si sa’ i programmi vengono fatti per essere stravolti e infatti il quarto giorno: colpo di scena! Tra le proposte del tour operator c’è una gita di un giorno a Santorini. Partenza al mattino presto per essere al porto di Iraklion per le 8:00 dove dopo tre ore di aliscafo arriviamo nella mitica Atlantide. Il pullman ci porta ad Oia dove andiamo alla scoperta della spettacolare architettura cicladica. Ogni scatto è una cartolina; se pensate che quello che si vede su internet siano solo piccoli scorci o addirittura sia aggiustato con foto shop vi ricrederete: case bianche e muretti di calce, porte azzurre e copule blu affacciate sul mare. Tanto bianco su cui spiccano i colori intensi delle bouganville che arrampicandosi decorano i pergolati e gl’angoli delle abitazioni. Bello, bellissimo, si ha la strana sensazione di essere in un posto fin troppo bello. Unico neo il caldo: alle due del pomeriggio a Santorini il sole è un martello. Spostamento successivo nella parte alta di Fira, la capitale, dove lo spettacolo continua. Troviamo ristoro nel museo che si trova proprio dietro la chiesa e che offre una parentesi di storia davvero interessante, oltre che piacevole per l’aria condizionata. Se vi capitasse di fare come noi una gita di un giorno trovate mezz’ora di tempo da dedicare a questo museo perché merita veramente; soffre solo il fatto di essere circondato da un panorama naturale e architettonico talmente spettacolare che rischia di essere offuscato. Pranziamo in un bel ristorantino vista mare dove scattiamo quella che probabilmente rimarrà la foto simbolo della vacanza: un tavolino apparecchiato, un muretto bianco, fiori, e il mare sullo sfondo; più Grecia di così.

Oggi giornata Amarcord. Torniamo a Matala dove eravamo stati per buona parte della vacanza nel 2010. Non è cambiata. Matala negli anni Settanta è stata il luogo di ritrovo del movimento degli Hippy che venivano qui a dormire nelle grotte di roccia calcarea e qualcosa di quella atmosfera è rimasta. C’è una gran quiete pur essendo una località di mare. Un maggiolone nero tempestato di stickers di fiori e simboli della pace altro non è che il cartellone pubblicitario del negozio di fronte al quale è parcheggiato. Ogni tanto qualche fricchettone un po’ âgé fa su e giù dalla spiaggia, e si mischia al via vai dei turisti comuni tutti in fantastica armonia. Uno ci scatta anche una bella foto. Cordiali oltre che pittoreschi muovono tenerezza questi reduci del flower power al pensiero del mondo che avevano immaginato da giovani. Anche questo si può fare a Matala: ragionare sulla varia umanità che ti passa davanti, seduti su una panchina in legno, all’ombra di un grande albero, sorseggiando una bibita e dopo aver fatto shopping selvaggio.

Per il ritorno alla base facciamo un percorso alternativo, più lungo e tortuoso ma che ci permette di passare per Spili un piccolo paesino di montagna che è segnalato nelle nostre guide. Unica attrazione è una grande fontana Veneziana con numerose teste di leone; molto scenografica. Qui all’ombra di grandi chiome ci prendiamo una pausa di refrigerio. Nelle viuzze laterali qualche scorcio merita uno scatto.

Avete mai sentito parlare della spiaggia di Agio Farango? No? Fino a due anni fa neanche noi quando abbiamo avuto una dritta da una persona del luogo, poi per un motivo e per l’altro non siamo andati a visitarla. Quindi quest’anno non ce la facciamo scappare. Partenza di buon mattino, attraversiamo l’isola in direzione Sud e arriviamo al paesino di Sivas già visitato nel 2010. La strada che da qui parte per la spiaggia non si può nemmeno definire strada: è un sentiero polveroso e sassoso pieno di buche enormi, largo giusto una corsia e con dei tratti realmente pericolosi. Vorremmo tornare indietro ma non c’è modo di fare manovra. Ormai convinti di esserci persi arriviamo a un piccolo spiazzo dove troviamo delle macchine parcheggiate: altri matti hanno fatto la nostra esperienza! Da qui si continua a piedi. Si cammina attraverso un canyon in mezzo a una natura incredibile, in uno scenario tipico dell’alta montagna: non mancano le capre che si incontrano sia lungo il sentiero sia arrampicate sui costoni di roccia. Alla fine arriviamo alla spiaggia, una lingua di sabbia in mezzo a due montagne che si tuffano nel mare: grande spettacolo. Siamo in pochissimi. Facciamo il bagno in compagnia di alcuni tedeschi che abbiamo incontrato durante il percorso e scopriamo che Agio Farango è soprattutto frequentata da naturisti. Usciamo prima dall’acqua e segnaliamo ai nostri compagni di viaggio che alcune capre coraggiose si sono spinte sulla spiaggia e stanno cominciando a rovistare nei loro zaini: qui assistiamo all’insolita scena di una capra cretese inseguita da un tedesco nudo.

Viaggio al contrario durissimo e sosta a Sivas per il pranzo. Andiamo in una taverna che abbiamo già testato due anni prima, non ricordiamo il nome, comunque ce ne sono tre in paese una di fianco all’altra, è quella di mezzo. Mangiamo benissimo, come ci ricordavamo. Cerchiamo con lo sguardo una piccola bottega di ceramica artigianale di cui ci ricordiamo per prendere un souvenir, ma da seduti al tavolo vediamo che il locale dove si trovava è adesso vuoto. Ci sale forte una vena di malinconia nel vedere il locale così tristemente abbandonato. Spesso, quando arriviamo in un posto che abbiamo già visitato, pensiamo di trovarlo esattamente come l’avevamo lasciato, ma purtroppo non è sempre vero. Così inevitabilmente i discorsi piegano sulla grande crisi economica che attraversa anche il nostro paese, sullo tsunami finanziario che ha travolto mezza Europa e che colpisce anche un paesino sulle colline cretesi e il suo piccolo negozio di manufatti in terracotta. Paghiamo il conto e ci dirigiamo verso la macchina quando… sorpresa! Il nostro amico non ha chiuso si è solo trasferito dall’altro lato della piazza, in un negozio più grande e su due piani. C’è proprio tutto quello che c’era due anni fa compreso lui che lavora al tornio: si possono acquistare un sacco di cose, tutte rigorosamente fatte a mano, compresa una riproduzione del “Seminatore di grano”: Van Gogh alla cretese. Torniamo in albergo felici come due pasque; oggi non c’è spread che tenga, oggi la logica delle banche e dei grandi fondi di investimento cede il passo al piccolo artigianato greco e la prova è il vaso nel sacchetto di carta che la Barbara ha tra le mani.

L’ultimo giorno è di pieno relax, sole e mare nella piccola spiaggia che è proprio di fianco ad Agia Pelagia, e alla quale accediamo direttamente dall’albergo, bellissima e tranquilla. Due lettini e un ombrellone? € 6.

Sulla veranda del nostro albergo che si affaccia sul mare, in attesa del pullman, un dubbio ci assale: non abbiamo ancora visto tutto di questa incredibile isola che sembra essere un mondo a parte per natura, storia, cultura e modo di vivere. Magari l’anno prossimo potremmo tornare e completare il tour. Si però Santorini ci è rimasta nel cuore e meriterebbe proprio una vacanza dedicata solo a lei. E proprio nel momento in cui il dubbio diventa amletico: “a proposito c’è sempre il discorso di Rodi….”

Concludendo: il pacchetto all inclusive (che abbiamo scelto perché ci era stato regalato un buono in una agenzia) ha, per noi che non amiamo prenotare via internet, il vantaggio di non perdere tempo per trovare un alloggio. Toglie l’aspetto divertente della ricerca ma è comodo e cercando si possono trovare offerte interessanti, da valutare.

Il caldo è notevole ad Agosto (due anni fa eravamo andati a Giugno) bisogna essere preparati, e comunque escludere i siti archeologici nelle ore più calde: abbiamo visto una signora quasi perdere i sensi, meglio fermarsi prima.

A parte il caffè espresso (si può arrivare anche ai € 3 alla tazzina) la Grecia è decisamente meno cara dell’Italia. Non andate però convinti che la crisi vi faccia trovare un paese in svendita, non è così.

La gente si è sempre rivelata disponibile e cordiale (è uno dei tanti aspetti che ci piace di questo paese). L’impressione è che siano sempre così e con tutti i turisti in genere; forse adesso scappa anche un sorriso in più verso gli Italiani, noi come loro più di altri alle prese con la grande crisi.

Non cercate di esprimervi in Greco se non lo conoscete: è molto difficile meglio l’inglese. Molti Greci lo parlano e non solo nelle località turistiche.

Ci permettiamo infine di segnalarvi il Museo di Iraklion (che non è presente in questo resoconto ma ci siamo stati due anni fa). Difficilmente chi va a Creta non lo visita ma noi ci teniamo a sottolineare che non va perso: è si un museo archeologico ma dentro troverete delle vere e proprie opere d’arte.

Grazie e buona Creta a tutti!

Guarda la gallery
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il palazzo di Cnosso

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le case di Rethimon con le bovinde turche in legno

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teatro romano a Fournì

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bianco, rosa e azzurro a Santorini

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Agio Farango spiaggia per naturalisti e clinbers

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i bastioni della forteza a Rethimon

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il bianco di Santorini

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museo di Gazi gioiello romano



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