Creta da est a ovest 2

Un tour in paradiso tra amici, taverne, strade e spiagge
Scritto da: Marco1952
creta da est a ovest 2
Partenza il: 31/08/2017
Ritorno il: 18/09/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Veniamo in Grecia dal 1982, l’anno in cui ci siamo sposati Nadia ed io. Per me in particolare la Grecia, ma soprattutto le isole del Dodecanneso, hanno un sapore particolare, derivato dai racconti che mio padre, alla domenica d’inverno, dopo pranzo, era solito illustrare. Lui aveva vissuto dal giugno del 1940, al settembre del 1943 tra Samo, Lero e Rodi, come marinaio cannoniere della Regia Marina, aveva combattuto con i greci e gli inglesi contro i tedeschi. Poi la storia proseguiva, ma io la finisco qui. Tutto questo solo per dire che se soffro un po’ di fanatismo per la Grecia un motivo doveva pur esserci. Di solito non scrivo diari di viaggio. Questa volta è diverso, ho rischiato di non venire a causa di un intervento chirurgico subito a maggio ma ho resistito, dopo 12 anni che veniamo a Creta, decisi di venirci a vivere, non appena i vincoli della Fornero ce lo permetteranno, vediamo quest’isola del sole, dei miti e degli eroi, come casa nostra. In questi anni abbiamo conosciuto tante persone, tutte in gamba, per cui se a volte ne citeremo qualcuna, perdonateci, sono amici.

I. Giovedì 31 agosto, è il giorno della partenza. In macchina da Senigallia a Fiumicino, alle 16,45, volo diretto Roma/Heraklon, Alitalia prenotato a poco più di 100 euro con assicurazione e bagaglio, in orario, alle 19,00 ora locale siamo ad Heraklion. Ritiro bagagli e fuori ci aspetta Vassilis con il contratto per la macchina. Takis, il titolare di Voyager, un amico, anche quest’anno è riuscito a rimediarci la Pandina PEM 1991. Contratto firmato, caricati i bagagli e dopo poco siamo a Karteros, hotel Karteros dove ci fermeremo solo per una notte. Scaricati i bagagli e fatta una doccia veloce decidiamo di andare a cena ad Heraklion da Hyppocampo, ma la stanchezza ci frena e invece proviamo una taverna sul lungomare di Karteros. La sorpresa è più che piacevole, polipo, lo leggerete spesso, souvlaki di pollo, insalata greca, zucchine fritte, Mythos e acqua, in due 24 euro. Con dolce, frutta e raki offerti dalla signora. Questa del servire frutta, dolce o gelato, a volte insieme, sempre accompagnati da raki succede ovunque, quindi non lo dirò più.

II. Venerdì 1 settembre, dopo una super prima colazione al Karteros, paghiamo 60 euro per la camere e ci mettiamo sulla strada per Sitia. La strada è parecchia ma il traffico scorrevole, il tempo stupendo e siamo al primo vero giorno di vacanza, l’unico elemento che mi disturba sono le numerose auto che incrociamo con targa tedesca, non mi piacciono. Ci fermiamo per un caffè ad Agios Nikolaos e poi si riprende, a mezzogiorno siamo a Sitia. Sosta alla Lidl per i generi di prima necessità poi subito al Petras Beach, poco fuori la città, troviamo subito la proprietaria che sa del mio intervento e subito mi chiede come sto, se ho bisogno di qualcosa in particolare. Questo è il quarto anno che ci fermiamo al Petras, con lei e Sifis, il marito siamo di casa oramai. Tra l’altro loro hanno anche la campagna, infatti ci riempiono di frutta che ci portiamo dietro subito dopo quando partiamo per Vai. Al bivio ci fermiamo per decidere se andare o no, intanto compriamo le banane e il melone dal signore che, anche lui ci riconosce e ricomincia a raccontare di quando lavorava tra Bologna e Milano. Propendiamo per proseguire e passata Itanos andiamo oltre fino a Tentas, credo si chiami così. Mai stati ma ne vale la pena.

Entriamo in acqua e fino al tramonto restiamo a goderci il sole. Non c’è nessuno. Un paradiso. Al tramonto ritorniamo al Petras e a cena andiamo da Dionysos, poco lontano, ad Agia Fotia. E’ una certezza. In due 28 euro. Poi a dormire presto (qui a fine pranzo oltre alla frutta e al raki ti portano una crepe con la nutella).

III. Sabato 2 settembre. Sfavillante prima colazione al Petras, coccolati da Sifis che oltre a tutto il resto ci sommerge ancora di uva, fichi e meloni di produzione propria che serviranno per il pranzo. Partiamo per Xerocambos, circa un’ ora di strada e siamo arrivati.

Xerocambos è uno dei punti più orientali di Creta, è un susseguirsi di spiagge e calette tanto che non trovi mai super affollamento. Noi andiamo di solito ad Ampelos, sotto la chiesetta di Agios Nikolaos. Il mare oggi è calmo, vento scarso, ombrellone e due lettini 7 euro. Giornata passata in acqua. Verso le 18 decidiamo di togliere le tende, carichiamo la macchina e partiamo per Sitia. Arrivati a Zakros ci viene in mente di fare un salto a Kato Zakros, per un aperitivo sul lungomare. Così facciamo, ogni volta che scendi per quella strada ti si apre un panorama mozzafiato.

Di fronte hai un mare blu che sfuma nel viola. Da sogno. Andiamo a parcheggiare di fronte alle rovine, che non abbiamo mai visto dall’interno, e passando per il percorso campestre arriviamo alla taverna Amnesia. Prendere una birra accompagnata da dakos, sotto il sole che va giù è uno spettacolo. Poi al Petras per rimettersi in sesto e a sera tarda andiamo a piedi fino a Sitia, stasera si cena da Rakadico.

IV. Domenica 3 settembre. Salutiamo a malincuore Sifis e consorte. Dopo la prima colazione partiamo per Zaros, torniamo verso Agios Nikolaos poi Heraklion e da lì giù verso Zaros dove abbiamo prenotato una notte al Keramos.

Campagna, pecore, galli. Straordinario. Ma soprattutto il Keramos è famoso per le prime colazioni preparate da Caterina. Non ci sono parole. Venti e passa tipi tra dolce e salato, oltre allo yogurt, la frutta e non so cosa altro dire, comunque si arriva verso le undici e Caterina e una delle nipoti ci offrono caffè spremuta e dolce. Diamo una sistemata alle valigie, facciamo un giro in paese a trovare gli amici e al primo pomeriggio andiamo a piedi al lago Votomos. Prendiamo una macedonia di frutta che non la solita frutta a pezzettini, ma sono proprio frutti puliti e spaccati sistemati in un vassoio. E’ domenica ed è pieno di famiglie con bambini. Da quel poco che capisco diversi vengono da Heraklion. Ce ne andiamo all’imbrunire e per cena siamo da Paraskivi, Vivì per gli amici, lei non cè ma ritroviamo Giorgos che ci porta il menù particolare composto da assaggi di piatti locali, vino rosso e tutto a 10 euro a testa. Ci salutiamo con la promessa di ritrovarci l’anno prossimo.

V. Lunedi 4 settembre, prima colazione al Keramos della Caterina. Un sogno. Pieni come otri ci mettiamo in macchina, scendiamo verso Festos e proseguiamo per Agia Galini poi Spili. Ci fermiamo a Spili per un caffè frappè all’ombra dei platani di fronte alla fontana con le cannelle a forma di testa di leone, fotografate da milioni di persone. Prima di partire ci fermiamo da Maravel shop per acquistare il solito kilo abbondante di saponi profumati, le spezie per l’insalata greca, l’arrosto e Dio solo sa cosa. Tutta roba che durante l’inverno ci farà ricordare Creta.

Arriviamo finalmente al Nautica apartments, dove ci aspetta Eleftheria, la bellissima e giovanissima titolare. Un abbraccio e salutiamo Ielina, la figlia e subito dopo arriva Sifis, il padre. E’ un personaggio, ha tre barche di diverse dimensioni che usa per portare in giro i clienti, oltre che per la pesca. Ci siamo conosciuti alcuni anni fa, quando abbiamo preparato una pasta alla norma per tutti che ha conquistato il pubblico. Prendiamo possesso dello studios, apriamo e disfaciamo le valigie, staremo qui cinque notti. Il pomeriggio lo passiamo a bordo piscina a chiacchierare con la titolare. Anche lei sa del mio intervento e ci raccontiamo tutto dell’inverno. A Natale ha nevicato anche qui, la piscina era immersa nel bianco e dal mare saliva il vapore. L’avrei visto. Si fa l’ora della cena, lei ha da fare e non può venire allora andiamo a Rethymno. Aperitivo sul mare poi a cena da Asikico. E’ sotto il minareto, l’abbiamo scoperto due anni fa per caso, e non l’abbiamo più lasciato. Grigliata per due, vino bianco e contorni. Con 22 euro risolviamo la pratica.

VI. Martedì 5 settembre. Prima colazione servita sulla terrazza a strapiombo sul mare. Non ho parole. Partiamo per Shinaria, una delle spiagge preferite. Attraversiamo Kurtalioti, dove nella gola è pieno, come al solito, di gente che fa foto. Ce ne stiamo tutto il giorno al mare, dove un ombrellone e due lettini ci costano 7 euro. Ripartiamo alla sera per Skaleta, è il posto dove si trova il Nautica. Ci cambiamo ed andiamo a cena a Panormo, sono pochi chilometri, da Georgia and George. Hanno ristrutturato il locale tre anni fa, ma si mangia sempre benissimo. Pesce arrosto, polipo, frittura di calamari e gamberi, patate fritte, zucchine fritte, da urlo. 28 euro in due. Scusate se è poco.

VII. Mercoledì 6 settembre. Oggi decidiamo di andare a Prinos a trovare Anastasio e la moglie Maria. Sono i genitori di Takis, il titolare di Voyager. Andiamo a piedi come sempre perché ci fa bene. Prima passiamo a trovare Magda, la figlia, nell’ufficio di Voyager di fronte al Creta Star e poi affrontiamo la salita per Prinos. Sono poche case ma dentro, all’ombra di un platano c’è, la Crissula che nel suo locale prepara fiori di zucca ripieni, gemista, dolmades e il profumo ti inebria. Stiamo seduti all’ombra a prendere un caffè, la Crissula vuole darmi il raki come sempre, e come sempre lo rifiuto perché mi ucciderebbe a quell’ora. Si chiacchiera, arriva il fornaio, lui non lo rifiuta, il raki della Crissula, poi passano gli amici di Anastasio, insomma si fa l’ora di pranzo e difficile rifiutare l’invito ma non possiamo proprio fermarci, Torniamo al Nautica a piedi e ci buttiamo a bordo piscina. Più tardi, oramai rinfrescati, andiamo a Rethymno. Una passeggiata sul lungomare, un aperitivo e poi da Asikico di nuovo. Stasera mezes per due.

VIII. Giovedi 7 settembre. Dopo colazione decidiamo di andare a Triopetra. Non ci siamo mai stati. E’ sulla costa sud, quindi scendiamo di nuovo verso Pyrgos, Spili e dopo qualche chilometro troviamo le indicazioni per Triopetra. Arriviamo presto, c’è pochissima gente. La spiaggia lunghissima, e in fondo vedi le “tre pietre”. Dopo un lunghissimo bagno prendo la macchina fotografica e mi arrampico fino in alto da dove vedo la sommità degli scogli.

Pieno di cormorani che si crogiolano al sole. Spettacolo. Faccio decine di foto e torno giù. Nadia stava venendomi incontro camminando nell’acqua bassa. Ci sono modi peggiori di vivere. Comunque si fa sera, come dice il poeta, e quindi torniamo alla base. La stanchezza si fa sentire, ceniamo alla taverna Eleven, vicino al Nautica. Si mangia benissimo e si spende anche poco.

IX. Venerdi 8 settembre. Oggi non ci va di girare. Scendo in mare presto, dopo la solita corsetta, facciamo colazione e ci sdraiamo in spiaggia. Faccio snorkeling come sempre e raccolgo manciate di carapaci di riccio. Verso sera mentre sto per rientrare in acqua per l’ennesimo bagno, vedo che due persone in alto dal terrazzo si sbracciano facendomi segno di salire. Da lontano ho qualche problema a mettere a fuoco, penso che si siano confusi poi mi accorgo che con loro c’è Nadia. Allora salgo e sorpresa massima sono due ragazzi russi, di Mosca. Hanno una bambina che si chiama Varvara che definire bella è un insulto. Ci incrociamo tutti gli anni con loro. E’ una festa. Passiamo il resto del pomeriggio insieme. Poi siccome sono arrivati da poco se ne vanno al supermercato per la spesa. Noi invece ci cambiamo e ce ne torniamo da Asikico per l’ultima sera.

X. Sabato 9 settembre. Lascio sul terrazzo di Varvara i carapaci che ho trovato ieri, è una consuetudine, le piacciono tantissimo, facciamo colazione, poi avviliti non poco, paghiamo, abbracciamo Eleftheria, che ci prenota già per l’anno prossimo, e partiamo per Kissamos. La strada è comoda, tutta la new road, passiamo Hania e verso le 11 o poco più arriviamo al Delfini apartments. Siamo curiosi di vedere come è messo perché i commenti non sono troppo lusinghieri, ma a noi va bene. Manolis e la Maria, i titolari, sono gentilissimi, ci offrono un succo d’arancia gelato, e con il caldo che fa va benissimo. Chiacchieriamo un po’ quindi portiamo le valigie nell’appartamento, confortevole, datato ma pulito e comodo. Disfatte le valigie si va a Falasarna. Una delle spiagge più belle di Creta. Scendiamo alla Big beach, dove ritroviamo Kristo, il bagnino. E’ stato lui lo scorso anno a suggerirci di fermarci qui, ci accoglie a braccia aperte e dato che siamo in argomento ci invita a provare la cucina di Kouzo Mama, dove lui lavora alla sera, finito l’impegno in spiaggia. Infatti a cena ci andiamo. Buon locale, sul lungomare, pesce veramente buono, Il polipo è ottimo.

XI. Domenica 10 settembre, abbiamo provato la prima colazione del Delfini, a me è piaciuta, con la feta, le uova sode, le olive, la tiropita più le solite cose. A Nadia non è andata altrettanto bene, quindi si decide che da domani si farà colazione sul balcone. Comunque si parte di nuovo per Falasarna, ma questa volta andiamo dalla parte opposta della Big Beach.

La giornata è particolarmente ventosa, il Meltene soffia bene,

Comunque troviamo un posto abbastanza riparato, con taverna, bagno e doccia a portata di gambe quindi si passa la giornata. Dato che siamo qui, senza tornare a Kissamos, ci fermiamo a cena da Vassilis, storica e tradizionale taverna lì vicino. Non si resta mai delusi. Facciamo notte e ce ne torniamo al Delfini.

XII. Lunedì 11 settembre. Dopo la colazione autarchica partiamo per Balos. E’ la terza volta, la prima in battello quella precedente in macchina. Me la ricordavo bruttina la strada e infatti non è migliorata. Comunque versiamo l’obolo per l’ingresso e partiamo. Arrivati in cima troviamo ancora posto nel parcheggio. Muniti di ombrellone ci mettiamo quindi in cammino per il sentiero, poi le scale e infine, dopo decine di foto scattate lungo il percorso, arriviamo in basso. Troviamo un ombrellone con due lettini, mettiamo giù la roba e comincia la giornata in acqua. Fino a quando arrivano i battelli che da Kissamos, via Gramvousa, sbarcano decine e decine di persone festanti. A me non danno nessun fastidio, anche perché con la macchina fotografica sto facendo il tour della laguna. Vale la pena veramente, è bellissima, anche la parte non frequentata. Verso le 17 con la forza della disperazione, guardiamo in alto e ci mettiamo in cammino per la risalita. Tra soste varie impieghiamo quasi un ora. Ci fermiamo al chiosco per una birra rigenerante, poi riprendiamo la macchina e… accidenti ci sono almeno due chilometri di auto in sosta a margine del sentiero. Scendiamo lentamente ed arriviamo in appartamento. Rigenerazione, pausa di riflessione sul balcone a rifiatare e poi a cena ancora da Kouzo Mama. Il polipo è sempre buono. Dopo cena breve tour di Kissamos e poi a dormire.

XIII. Martedì 12 settembre, è il nostro anniversario di matrimonio e come da alcuni anni a questa parte lo andiamo a festeggiare a Falasarna. Colazione casereccia poi in spiaggia. Anche oggi il Meltene non scherza, comunque ci consente di stare in spiaggia tutto il giorno, Alla sera salutiamo Kristo e dopo aver atteso il tramonto, che oggi non è il massimo, torniamo da Vassilis per cena.

XIV. Mercoledì, 13 settembre, dopo colazione ci facciamo una chiacchierata con Manolis, paghiamo il dovuto, che non è esattamente poco, 195 euro per quattro notti, e ci avviamo verso Vulgaro, dve staremo due notti al Maria’s village. E’ comodo perché è sulla strada per Elafonissi, non è lontano da Kissamos, infatti verso le 10 arriviamo, l’appartamento è già pronto, posiamo le valigie, due parole con la titolare e partiamo. Oggi abbiamo deciso che andremo a Kedrodasos, ne abbiamo sentito parlare tanto ma non l’abbiamo mai vista. E’ vicina ad Elafonissi, trovarla non è stato proprio facile. Si lascia la strada principale qualche chilometro prima di Elafonissi, sulla sinistra, si percorre un lungo sterrato, modello Balos ma in piano, si arriva ad un area di sosta, sterrata anche quella. Poi dopo un percorso, non proprio agevole si giunge alla spiaggia, e lì sei ripagato di tutta la fatica. Il mare è turchese, verde smeraldo, blu, la spiaggia bianca. I cedri ti riparano dal vento, che anche oggi non molla, ma non ci impedisce di farci un bagno rigenerante. Poi la giornata passa tra sabbia e acqua. Non verresti mai via, infatti li attorno ci sono numerose tende, segno che non sono il solo a provare il desiderio di rimanere. Faccio altre decine di foto a tutta la spiaggia ed oltre poi torniamo indietro. Torniamo al Maria’s ci cambiamo e andiamo a cena da Neratzula, una taverna lungo la strada principale, consiglio a tutti di quelli in zona di farci una capatina. Stasera vado sul leggero, insalata greca particolare, petti di pollo alla griglia, Nadia oltre all’insalata assaggia le specialità locali. Mangiamo benissimo e spendiamo poco, Nemmeno 25 euro in due.

XV. Giovedì 14 settembre, oggi è la festa della Santa Croce, il prete dalla chiesa lontana due chilometri ci allieta con la funzione religiosa. Ma la colazione del Maria’s è superba, dolce e salato, con anche insalata greca su cui torreggia un pezzo di feta tra i più buoni che ho mai assaggiato. Pieni come otri montiamo in macchina e la meta di oggi è Elafonissi. A Topolia, la galleria è sgombra, non c’è fila da nessuna parte. Arriviamo presto ma anche qui troviamo il Meltene e la cosa mi infastidisce un attimo. Comunque poso l’ombrellone, lo zavorro con sassi e sabbia e poi entro in acqua. La giornata comincia, ma sotto verso la bocca della baia, la corrente è forte, lo snorkeling oggi non viene bene. Usciamo e dopo un paio di ore decidiamo di andare via. Partiamo per Paleocastro, ce ne hanno parlato molto bene, ma a me non è che mi abbia colpito più di tanto. Perciò molliamo gli ormeggi e rientriamo al Maria’s. Doccia, sosta sul terrazzo a goderci il fresco e poi a cena sempre da Neratzula. La conferma di ieri sera, tutto ottimo.

XVI. Venerdì 15 settembre, sbrigata la pratica prima colazione c’incamminiamo per Agia Marina, destinazione hotel Eleftheria dove ci festeggiano perché siamo oramai clienti. Stella, alla reception, mi riconosce subito e dopo i saluti e gli abbracci dovuti, in camera troviamo frutta ed acqua ad aspettarci. Buttiamo per aria le valigie, tanto le dovremo rifare solo per la partenza. Io mi riposo mentre Nadia scende in piscina. Nel pomeriggio facciamo un giro veros Agia Triada, al monastero di Tsekarolon, dove i monaci fanno un raki da urlo. Purtroppo stavolta ce l’hanno solo in bottiglie grandi quindi rinunciamo. Scendiamo però ad Hania. Aperitivo sul porto, e ceniamo alla taverna Strata. Chi viene ad Hania e non ci va non sa cosa perde. E’ straordinaria.

XVII. Sabato 16 settembre. Oggi non ho voglia di andare a Seitan Limani, quindi proviamo una spiaggia per noi nuova, Marati Penisola Akrotiri, oltre l’aeroporto. La spiaggia è piccola ma il mare molto bello, non c’è vento, si nuota alla grande. A pranzo provo la solita insalata greca alla taverna alle spalle della spiaggia. Buona e solo 6 euro. Restiamo in spiaggia fino a tardi, poi rientriamo ad Agia Marina. Ci cambiamo e ripartiamo per Hania, solito aperitivo e poi di nuovo da Strata. Stavolta per parcheggiare è stata un’impresa vera e propria, è sabato e la città è invasa da autoctoni e forestieri. Comunque ce la facciamo e la cena ci ripaga. Facciamo l’ultimo giro per Hania, per quest’anno ovviamente, e ritorniamo in albergo.

XVIII. Domenica 17 settembre. Scegliamo la parte occidentale della penisola Akrotiri, Kalatas.

Si raggiunge facilmente, arriviamo presto, c’è pochissima gente, ancora. Prendiamo un ombrellone e due lettini, 8 euro, e facciamo il bagno. A un centinaio, forse duecento metri dalla riva c’è un isolotto, ci divertiamo a raggiungerlo a nuoto due, tre quattro volte. Arriva il pomeriggio, la malinconia della partenza si affaccia. Raccogliamo il tutto e torniamo all’Eleftheria. Ci mettiamo a rifare le valigie. Impieghiamo un paio di ore, e a cena scendiamo a piedi fino ad Agia Marina, si va da Cactus. Grigliata mista per due, vino acqua contorni e spendiamo 28 euro. Due passi poi a dormire.

XIX. Lunedì 18 settembre. OK è ufficialmente finita. Prima colazione in albergo poi di corsa all’aeroporto di Hania. Lasciamo la macchina al parcheggio, lasciamo i bagagli e andiamo a spendere gli ultimi soldi al duty free. Il volo Ryan per Fiumicino non è tra quelli cancellati, anzi atterra qualche minuto prima. Dai mancano solo undici mesi e mezzo per ripartire.



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