Creta: che bella sorpresa
Un paio di settimane prima di partire prenotiamo il volo sul sito www.Todomondo.It dove troviamo una buona offerta di € 312 (tasse comprese) a/r VERONA-HERAKLION per 14 giorni. In seguito chiediamo vari preventivi per il noleggio della macchina, sempre tramite la Rete. Alla fine, anche consigliati da amici che hanno avuto una buona esperienza nel 2004, prenotiamo sul sito http://www.Alianthos-group.Com/ della compagnia Alianthos una Suzuki Wagon al prezzo di € 319 per 14 giorni di vacanza, tutto incluso. Queste sono le sole cose che fissiamo, in quanto per i pernottamenti decidiamo di provvedere in loco. Molti resoconti letti in internet, infatti, ci garantiscono che non ci saranno problemi a trovare posto per dormire. La nostra intenzione principale è poi quella di risparmiare qualcosa sistemandoci in campeggio, almeno per una parte della vacanza, quindi portiamo via la nostra tenda, con il minimo indispensabile.
Acquistiamo la guida (Geoguida del Touring Club Italiano, buone indicazioni su posti dove dormire e mangiare, un po’ scarna invece sulle descrizioni delle città e dei siti) e ci pianifichiamo a grandi linee il tour da fare.
Si va! Partenza da Verona il giorno 23 luglio alle ore 8.00; arrivo ad Heraklion alle 11.30 ora locale (1 ora avanti il fuso orario). All’uscita dall’aeroporto troviamo un incaricato (con tanto di cartello col nostro nome) dell’Alianthos che ci consegna le chiavi della “nostra” macchina e un’utilissima carta di Creta che ci accompagnerà durante tutto il viaggio. La macchina la paghiamo subito in contanti (è possibile pagare anche con carta di credito). Pronti, via! 1° giorno: sistemazione – FALASSARNA Avendo deciso di iniziare la vacanza dalla parte occidentale dell’isola, scegliamo come base Kissamos-Kasteli. I nostri amici ci avevano indirizzato verso il campeggio Nithymna, ma noi attirati dalla piscina scegliamo il campeggio Nopigia (www.Campingnopigia.Gr) qualche Km prima di Kissamos. Costo per piazzola, 2 persone e posto auto € 16 a notte. La scelta si rivela azzeccata in quanto il posto è piccolo ma molto carino e abbastanza pulito. Si possono chiedere al campeggio tavolo e sedie gratuitamente. Solo un piccolo inconveniente per le nostre povere orecchie: migliaia di cicale, come non abbiamo più trovato in nessun altro posto, che ci danno tregua solo (e per fortuna!) durante il buio della notte. Gli appassionati di insetti potranno qui vedere infiniti esoscheletri di larve abbandonati ovunque. Sistemiamo la nostra tendina, infiliamo il costume e partiamo alla volta di FALASSARNA. Dopo pochi minuti di macchina troviamo la lunga spiaggia di sabbia e ci sdraiamo al sole. La spiaggia è pressoché deserta e passeggiando troviamo anche qualche turista accampato nei pressi del mare. L’acqua è pulita ma la spiaggia non ha fascini particolari. Bagnetto e letture al sole, all’imbrunire rientriamo. Al campeggio c’è una piccola taverna e decidiamo, come prima sera, di accontentarci. E’ abbastanza economica: una quindicina di € per un piatto a testa con un paio di Amstel. Una particolarità che ci colpisce è la possibilità di fare il bagno in piscina anche di sera, senza limiti di orario: fico! 2° giorno: MONI HRISSOSKALITISSA – ELAFONISSI – MILIA Dopo aver fatto colazione ci dirigiamo verso la spiaggia di Elafonissi, angolo sud-ovest dell’isola. Durante il tragitto facciamo tappa al monastero di MONI HRISSOSKALITISSA (ingresso libero – orari: 8-14 e 17-20). Carino nell’insieme, bella vista sul mare ma non visitabile all’interno. Proseguiamo verso la nostra meta. La spiaggia di ELAFONISSI si presenta ai nostri occhi come un paradiso caraibico: sabbia bianchissima con sfumature rosate, acqua limpidissima e un bel vento. Qui c’è più gente, consigliamo di spostarsi sull’isola attraverso una fantastica passeggiata nel mare, dove l’acqua arriva sotto le ginocchia. Proseguendo lungo la costa si trovano tratti di spiaggia altrettanto meravigliosi, con molta meno gente e si è anche più protetti dall’aria. Tenete conto che i bar sono all’inizio della spiaggia, per cui attrezzatevi con cibo e bevande.
Nel tragitto di ritorno facciamo una piccola deviazione per vedere il villaggio di pietra di MILIA. Lasciata la macchina in un piccolo parcheggio, ci incamminiamo verso questo villaggio ecologico, dove si coltiva l’autarchia e l’isolamento. A dir la verità rimaniamo un po’ delusi. Ci aspettavamo qualcosa di più grande e vero, invece troviamo poche case che ci sembrano più che altro alloggi per turisti amanti del silenzio e dell’ozio.
Rientriamo in campeggio e ceniamo a Nopigia in una taverna in riva al mare poco lontana dal campeggio.
3° giorno: CHANIA e PENISOLA DI AKROTIRI Giornata di visita. Ci riforniamo di frutta, verdura e acqua in un supermarket e ci indirizziamo verso Chania e la Penisola di Akrotiri per visitare i monasteri che vi si trovano. Prima tappa a MONI AGIA TRIADA (ingresso libero – orari: 8-14 e 17-19), monastero molto affascinante, con giardino fiorito e molto curato. Sempre in macchina, proseguiamo sulla stessa strada verso MONI GOUVERNETO (ingresso libero – orari: 7-14 e 16-20). Dall’esterno appare come una fortezza, l’interno un giardino circonda una bella chiesa in stile veneziano. Dal parcheggio, percorrendo a piedi un sentiero lungo la montagna, arriviamo alla GROTTA DELL’ORSA, antico luogo di culto; scendiamo una scalinata e giungiamo a MONI KATHOLIKO, il monastero più antico di Creta. Fu abbandonato a causa dei continui saccheggi dei pirati: i monaci stanchi fuggirono e fondarono successivamente il più sicuro Moni Gouverneto. Il tragitto è lungo, ci vuole circa un’ora per andare e tornare e non c’è ombra: molto spettacolare e merita la passeggiata, ma attrezzatevi di copricapo e acqua. Al ritorno ci fermiamo a CHANIA. La parte più bella della città è il porticciolo, dove si trovano molte taverne e una bella moschea. Fatta un passeggiata per i vari quartieri e per le strette vie, rientriamo al campeggio dove, dopo un tuffo in piscina e una bella doccina, ceniamo.
4° giorno: LAGUNA DI BALOS (PENISOLA DI GRAMVOUSSA) La Laguna di Balos si trova nell’estremità nord occidentale di Creta, nella penisola di Gramvousa. Per raggiungerla è necessario seguire le indicazioni per il Balos Hotel. Giunti all’hotel si prosegue per alcuni km su una strada sterrata messa maluccio. Le alternative per raggiungerla sono più d’una. Le guide consigliano di prendere la nave (20 € a testa!), qualcuno si avventura in auto correndo più di qualche rischio di forare o, peggio, di danneggiare la parte bassa del mezzo, alcuni partono a piedi. Scartata la prima ipotesi, costosa e penalizzante, dato che alle 17 le navi ripartono per il rientro, scartata la seconda per timore di fare danni all’auto e scartata pure la terza (troppo lunga, nemmeno presa in considerazione!), abbiamo intrapreso una quarta via. A Kissamos, proprio in centro, noleggiamo uno scooter (15 € per tutto il giorno): molto più agile e maneggevole…E anche divertente! La strada è lunga e tortuosa, richiede attenzione e braccia ferme, costeggia il mare ed è molto panoramica. Non abbiamo guardato l’orologio, ma sicuro una mezz’ora di scooter ce la facciamo. Si arriva ad un parcheggio dove c’è anche un piccolo bar. Abbandonato qui lo scooter prendiamo a piedi il sentierino che porta a Balos. Aggirata la montagna appare uno spettacolo mozzafiato, assolutamente fantastico: la laguna lascia senza parole. Di sicuro uno dei luoghi più belli visti, non solo di Creta, ma della nostra vita! Anche qui troviamo vento, una costante per le due settimane. Gente ce n’è, ma non troppa. Dopo le 17 la maggior parte se ne va in nave e nella laguna si rimane in pochi: bellissimo! Restiamo a goderci l’acqua cristallina e le spiagge rosate fino alle 19 inoltrate. Una volta rientrati e restituito lo scooter ci fermiamo nel centro di Kissamos (paese anonimo, senza nulla di particolare) a cenare. Scegliamo la taverna Petra indicata sulla guida come economica: Moussaka, piatto misto gigante e immancabili Amstel 14 €, tutto molto buono.
5° giorno: GOLE DI SAMARIA – PALEOCHORA Nei giorni precedenti avevamo discusso molto sul da farsi. La camminata alle Gole di Samaria è lunga 16 Km, una bella scarpinata. La guida propone anche la variante per i pigri: percorso ridotto partendo a ritroso dal basso (Agia Rumeli), soli 8 Km tra andata e ritorno. Per un attimo ci tenta, ma la scartiamo: le gole sono descritte come spettacolari e quando ci ricapiterà di tornare? Deciso per il percorso completo vagliamo le due possibilità: 1) andare in auto fino a Chania, prendere il bus per Omalos, camminata, ad Agia Rumeli prendere la barca per Hora Sfakion, qui bus di rientro a Chania e per finire rientro alla base in auto; 2) andare in auto fino a Paleochora, prendere il bus per Omalos, camminata, ad Agia Rumeli barca per Paleochora e rientro in auto.
La seconda ci sembra meno snervante, soprattutto perché si evita il secondo bus. Deciso! Da Paleochora c’è un solo bus al giorno che va ad Omalos: ore 6.15! Quindi levataccia alle 4.45. Partenza in auto alle 5 puntuali, alle 6 siamo a Paleochora: perfetto. La stazione dei bus di Paleochora (non cercatela come stazione!) è semplicemente un bar lungo la strada principale del paese. Qui ci dà sollievo vedere che non siamo gli unici pazzi che intraprendono l’avventura, ci sono una quindicina di altri turisti in tenuta da trekker. Prendiamo i biglietti (5,5 € a cranio) e abbiamo anche il tempo di un cappuccino. Il percorso in bus è lungo (1,5-2 ore) e tutto tra strade di montagna, abbiamo ancora impressa bene in mente qualche curva!!! Arriviamo all’imbocco delle Gole, c’è un sacco di gente (la guida parla di 400.000 visitatori l’anno!). Il biglietto costa 5 €, ma direi che li vale abbondantemente. La camminata dura 5-6 ore, dipende dal passo. Consigliatissime le scarpe da ginnastica o le pedule, anche se abbiamo visto diversi temerari in sandali. Importante avere acqua (basta una bottiglia, poi la si riempie lungo il percorso nelle frequenti fontane) e cibo: non ci sono bar o taverne lungo il percorso. Il paesaggio è splendido e la camminata piacevolissima, certo lunga, ma a noi piace camminare. La parte più spettacolare è sicuramente la seconda metà, dove si vedono le gole vere e proprie: le sideroporte (alte pareti di ocra e antracite) sono maestose! All’arrivo ad Agia Rumeli siamo provati, acquistiamo subito il biglietto per Paleochora e ci fondiamo in uno dei bar: un bel giros pita e acqua fresca. La partenza è alle 17.00 c’è tutto il tempo per riposare piedi e gambe e fare un bagnetto! La spiaggia è di piccoli sassi neri e il bagno in mare è rigenerante: una goduria! Ci asciughiamo al sole, c’è ancora tempo per un bel gelatino e ci si imbarca. La navigazione dura quasi 2 ore, fa scalo a Sougia (bella spiaggia) e si possono ammirare diversi km di costa. Rientrando in auto decidiamo di deviare dalla strada principale per cercare di abbreviare il percorso: sprovveduti! Sconsiglio vivamente! Ci facciamo lunghi km di strade bianche e scaliamo diverse montagne, con l’unico risultato di impiegarci il doppio del tempo rispetto all’andata! Alla sera inutile dire che la stanchezza ci tiene in campeggio: doccia infinita e benedetta, cena presso la taverna interna.
6° giorno: RETHIMNO – SPILI – trasferimento a Matala Giorno di trasferimento: ci spostiamo verso il centro, alla volta del Golfo di Messarà. Strada facendo ci fermiamo a RETHIMNO. Troviamo un grande parcheggio vicino alla fortezza veneziana, punto da dove inizia la nostra visita. Per entrare alla fortezza (orari: 10-17) paghiamo € 2.90; è molto grande e offre delle belle vedute sul mare, sul porto e sulla città. All’interno si possono trovare ancora una moschea e i resti di una chiesa. La nostra visita prosegue per le vie della città che ci è piaciuta molto: belle le moschee, molto carine le viuzze fiorite, gli ornamentali balconi di legno, il porto veneziano. Vi raccomandiamo una tappa anche al parco comunale in quanto in una giornata calda è veramente un’oasi di pace, di verde e di frescura!! La nostra tappa successiva è la città di SPILI, particolare per le sue case con i tetti rossi e per la bella fontana a 19 teste di leone. Il paese è veramente piccolo e quindi ripartiamo subito alla volta della costa. Studiando la guida leggiamo del camping Matala, posizionato proprio sopra la spiaggia, sotto le grotte della necropoli romana e a due passi dal centro. La descrizione ci ispira molto e ci dirigiamo curiosi verso la nostra nuova “casa”. Il camping è carino, ombreggiato da numerose tamerici, bagni puliti e ha effettivamente una posizione fantastica. Il costo è anche inferiore al primo campeggio (circa 14 € a notte), forse per la mancanza della piscina, ma il mare è a pochi passi. Sistemiamo la tenda, ci facciamo una bella doccia e usciamo per cenare. Il centro di MATALA è il regno del turismo: negozi, taverne e locali uno in fila all’altro, però ha un certo fascino ed è stato ben costruito, senza costruzioni eccessive e rendendolo ricco di verde. Percorriamo tutta la via principale e ci fermiamo a mangiare alla taverna The Waves. Ottima cena con dakos (fetta di pane d’orzo, ricoperta di pomodoro a pezzetti e condita con olio: buonissimo), saganaki, gamberi e souvlaki (19 €).
7° giorno: MONI PREVELI – SHINERIA – PREVELI – KARDAKI e SMILES Oggi è in programma l’ultima visita nella Regione di Rethymno, per poi concentrarci su quella di Iraklion e sul Lassithi. Le mete prestabilite sono Plakias e Preveli. Risaliamo in auto la strada del giorno prima fino a Spili e poi deviamo verso la costa. Prima tappa è MONI PREVELI (ingresso 2,50 € – orari: 8-13.30 e 15.30-20, la domenica e nei periodi di vacanza 8-20): altro monastero con una gran bella vista sulla baia. C’è una fontana, una chiesa rifatta e poco altro. Molto più affascinante l’antico monastero abbandonato, qualche Km più all’interno, ma non visitabile: si può ammirare dalla rete di recinzione.
Riprendiamo la macchina e dirigiamo su PLAKIAS. Il paese è formato da una lunga strada che corre parallela ad una spiaggia di sabbia. L’insieme è piuttosto anonimo, dopo una breve passeggiata e un piccolo spuntino ripartiamo alla volta della spiaggia di SHINERIA. L’indicazione si vede sulla destra lasciandosi alle spalle Plakias. Questa spiaggia ci era stata caldamente consigliata dai soliti amici ed è veramente una piccola perla. Qui ci fermiamo, facciamo il bagno più volte e ci asciughiamo al sole dandoci alla lettura. A pomeriggio inoltrato raccogliamo le forze per spostarci di qualche km più a est alla spiaggia di PREVELI. Lasciamo l’auto al parcheggio e un breve sentiero ci conduce alla spiaggia. E’ un angolo molto bello, peccato che sia anche molto frequentato! Un fiume, cinto di palme e da una folta vegetazione, sfocia pigramente sulla spiaggia. Si possono noleggiare dei pedalò (!?) per risalire il fiume, ma sicuramente altrettanto bello è risalire il fiume lungo il sentiero che lo costeggia. E’ proprio quello che facciamo. La vegetazione è folta e tra le palme selvagge ci sono anche alcune tende. Risaliamo il fiume fino alle cascatelle e torniamo alla spiaggia. Ormai sono le 18. Siamo indecisi se fermarci per l’ultimo bagno della giornata o se rientrare facendo una piccola deviazione per visitare due paesi dell’interno, segnalati dalla guida, che ci incuriosiscono: Smiles e Kardaki. La curiosità e il nostro spirito di esploratori ci fa propendere per la seconda. SMILES è descritto come un paese fantasma, completamente in rovina, sventrato dalla seconda guerra mondiale. Con l’evento bellico ha avuto a che fare anche KARDAKI, raso al suolo dai tedeschi, 19 uomini furono bruciati come rappresaglia per un’azione di guerra. La strada per raggiungerli è lunga, piena di curve e di saliscendi tra un monte e l’altro. A Kardaki troviamo un piccolo monumento a memoria della tragedia. Smiles lo raggiungiamo a fatica. Come paese non esiste più e lo si raggiunge imboccando una stradina (quasi un sentiero) prima di arrivare al villaggio di Vrisses Amariou. Lo troviamo solo grazie alla fortuna e alle indicazioni di una gentilissima bimba che riesce a farsi capire un po’ a gesti e un po’ in inglese. Sembra aver preso a cuore la situazione, vuole farsi capire e propone pure di accompagnarci di persona, veramente cara! Finalmente, all’imbrunire, lo troviamo. Facciamo una passeggiata tra le macerie e arriviamo ad una piccola chiesetta dedicata alla Panagia. Le due tappe ci deludono un po’, ma siamo comunque contenti di averle fatte. Portano un po’ di riflessione, visitiamo in un silenzio di memoria e rispetto: nessuno di noi due sapeva che la seconda guerra mondiale aveva toccato così pesantemente anche l’isola di Creta.
La strada del ritorno è lunga, tante curve, tante montagne e rientriamo stanchissimi a Matala. E’ tardi. Molte taverne hanno già chiuso i battenti, così decidiamo di bissare al The Waves. 8° giorno: FESTOS – GORTYNA – MATALA Viste le fatiche dei giorni precedenti, decidiamo di strutturare i due giorni successivi in maniera più tranquilla e rilassante: visite al mattino e pomeriggio di relax in spiaggia a Matala, vicini e comodi al nostro camping. Primo obiettivo è il sito di FESTO, insieme a Cnosso era uno dei siti archeologici che non volevamo assolutamente perdere. Ci siamo molto vicini, 15 minuti di macchina e arriviamo. Il biglietto costa 4 €. Fa molto caldo e all’ingresso siamo un po’ spaesati perché facciamo fatica ad orientarci. La maggior parte dei resti sono fondazioni di muri di difficile collocazione e lettura. Dopo l’iniziale sconforto ci mettiamo con calma, cartina del sito alla mano e cerchiamo di mettere un po’ d’ordine. La situazione diventa molto più chiara iniziando la visita dal cortile centrale, una delle parti più affascinanti e integre del sito. Da qui riusciamo a vedere i magazzini, lo scalone, il teatro e a collocare i vari spazi, compresi il megaron del re e la camera della regina. Non entrate senza una guida o rischiate di buttare i soldi dell’ingresso, senza capire nulla! Nonostante le difficoltà iniziali subiamo il fascino dell’archeologia e il mito di questi luoghi, tanto da decidere di proseguire la nostra esplorazione a GORTINA (o Gortis), l’antica capitale romana di Creta. Altri 20 minuti di macchina e altri 4 € per l’ingresso. Il sito è molto grande. Nella prima parte si ammirano i resti della basilica di Agios Titos (molto bella la parte rimasta in piedi), l’odeion e il più antico codice legislativo europeo (la cd Regina delle iscrizioni) inciso sulle pietre. Dopo una sosta all’ombra del platano che, secondo la leggenda, nascose gli amori tra Zeus ed Europa, usciamo dalla prima parte del sito, attraversiamo la strada e, in un esteso uliveto, scopriamo il Pretorio, il Tempio di Apollo e altri resti che si estendono su una superficie veramente vasta. Dopo l’immersione nella storia rientriamo a MATALA, mangiamo un po’ di frutta, infiliamo il costume e scendiamo in spiaggia: relax! Pur essendo un luogo molto frequentato, la spiaggia e l’acqua sono decisamente pulite e la necropoli sulla scogliera nord crea un ambiente tutto particolare. La guida ci indica che la necropoli è aperta al pubblico fino alle 18 e che per visitarla si pagano 2 €. Invece il cancello è aperto senza custodia o biglietterie e lo resterà anche di sera. Nel tardo pomeriggio andiamo a scoprirla: decine di grotte che crivellano il monte, molto levigato dagli effetti del tempo e dell’acqua. Le grotte si arricchiscono di fascino in quanto “vissute” negli anni sessanta dagli hippy, tra cui Cat Stevans e Bob Dylan. Ci incuriosiscono molto e scattiamo un sacco di foto.
Alla sera ceniamo alla taverna Eleni, molto semplice e alla buona. E’ all’inizio della via principale, sulla spiaggia, un po’ nascosta. Mangiamo bene (un pasticio, due souvlaki e tre birre per 18,60 €).
9° giorno: AGIA TRIADA – ZAROS – MATALA (KOKKINI AMMOS) Giornata fotocopia della precedente: mattinata dedicata alle visite e pomeriggio al mare. Le visite riguardano un altro sito archeologico, quello di Agia Triada (orario: 8.30-15.00, entrata 3 €) e i dintorni di Zaros. Ad AGIA TRIADA ci sono i resti di una villa minoica, è a pochi km da Festo, tanto che potrebbe esserne una dependance, una residenza reale. In entrata propongono anche un biglietto cumulativo con Festo: 6 € anziché 4 + 3, però ormai Festo l’abbiamo già visitato e perdiamo così lo sconticino. Molto bella la chiesetta di Agios Giorgios, suggestivi i resti della grande villa.
Seconda tappa è ZAROS, un importante borgo di bassa montagna. Il paese è architettonicamente banale e allora andiamo alla scoperta dei dintorni. Troviamo il lago di Votomos, piccolino, niente di speciale, c’è una taverna dove si mangiano le trote del lago. Facciamo una passeggiata lungo il sentiero che sale sulla montagna che sovrasta il lago, una foto e riprendiamo la macchina. Ci fermiamo ad un bel monastero: MONI VRONDISSI (aperto 7-20, ingresso libero). All’entrata ci sono due maestosi aceri, carichi di chiassose cicale. Sulla sinistra un’affascinante fontana veneziana, all’interno del cortile una bella chiesa con degli affreschi. Altro breve tratto di strada e giungiamo alla chiesa di AGIOS FANOURIS (ingresso libero, orario: 8-14, chiuso la domenica). Pregevole l’architettura esterna…Purtroppo è proprio domenica e la troviamo chiusa: non possiamo ammirare i notevoli affreschi citati dalla guida.
A questo punto rientriamo in campeggio, costume e zaino da spiaggia partiamo per la RED BEACH (o Kokkini Ammos) di Matala. La spiaggia rossa si nasconde dietro la collina a sinistra di Matala. Per andarci si imbocca la strada principale del paese e si svolta a sinistra (c’è un piccolo cartello con la scritta “red beach”). Un sentiero si inerpica sulla collina e poi scende alla spiaggia, 25 minuti circa di fatica e sudore! Ci andiamo in sandali, ma a posteriori consiglio un paio di scarpe da ginnastica: è più sicuro e comodo, il sentiero è ripido e scosceso. La nostra fatica è premiata: la spiaggia è veramente bella. Semplice, selvaggia e ricca di colori. Non c’è molta gente e qualcuno è senza costume. Passiamo qui tutto il pomeriggio fino al tramonto. Alla sera scopriamo un’altra ottima taverna lungo la spiaggia: Zorbas. E’ proprio affiancata alla taverna Eleni, un po’ più grande ed elegante di quest’ultima, anche qui mangiamo bene nel rispetto del solito budget sotto i 20 €.
10° giorno: trasferimento a Gournia – BAIA DI MIRABELLO – AGIOS NIKOLAOS E’ giunto il momento di ripartire per andare alla scoperta della parte orientale dell’isola. Anche qui, come era stato a Kissamos ci piange un po’ il cuore: siamo stati bene e abbiamo visto posti bellissimi. Sappiamo poi che la parte che stiamo per andare a vedere è più turistica, più costosa e caotica, tutti i resoconti letti ci davano la parte occidentale come nettamente migliore e ci sembra di andare verso zone che potrebbero darci meno. Per fortuna questa sensazione se ne andrà mano a mano che vedremo la Baia di Mirabella, Hrissi e il resto.
Scegliamo come terza base Gournia, nella parte più stretta dell’isola. Il trasferimento ci porta via un paio d’ore, arriviamo a Ierapetra e poi tagliamo verso nord. Qui troviamo il campeggio Gournia Moon. Come ci si aspettava, il prezzo è il più alto incontrato (18.60 € a notte), comunque molto buono. Il campeggio è piccino, ma molto accogliente. Bagni puliti in strutture nuovissime, piazzole ombreggiate, piccola taverna e piscina. E’ il primo di agosto e la percentuale di italiani che si incontra cresce esponenzialmente.
Montata la tenda riprendiamo l’auto e andiamo verso Istro alla ricerca di una piaggia dove passare il pomeriggio. Il GOLFO DI MIRABELLO è stupendo e dalla strada si godono panorami fenomenali. Pochi km e ci buttiamo in una stradina che porta alla spiaggia. Pochi passi e ci siamo: sabbia bianchissima e mare favoloso. La spiaggia però è piccola e occupata da ombrelloni e sdraio a pagamento. Decidiamo comunque di farci un bagno, troppo invitante! Stiamo in ammollo un bel po’, ci sediamo su una parte scogliosa ad asciugarci. Riprendiamo l’auto e ci spingiamo fino ad Istro. Qui la spiaggia è meno spettacolare, ma c’è tanto spazio e ci sistemiamo al sole.
Rientrati in campeggio e ripuliti da sabbia e sale decidiamo di andare a cenare ad AGIOS NIKOLAOS. La capitale del Lassithi è una città molto turistica e qui paghiamo la cena più cara di tutto il viaggio, la qualità di cibo e servizio è comunque molto alta. Di taverne ce ne sono a decine, piene di luci e di tutti i tipi, preparatevi a prezzi molto più “italiani” o “anglosassoni”. Nel dopo cena ci facciamo una bella passeggiata lungo il porto e nel centro della città. La parte più carina è sicuramente dove si trova il lago di Voulisméni, collegato al porto da un canale artificiale. Torniamo verso il campeggio ripromettendoci di passare l’indomani per vedere la città di giorno.
11° giorno: AGIOS NIKOLAOS – PANAGIA KERA – SPINALONGA – MONI FANEROMENIS L’obiettivo di giornata è visitare i dintorni di Agios Nikolaos e risalire la costa fino a vedere l’isola di Spinalonga. La prima visita la dedichiamo alla PANAGIA KERA (8.30-15; € 3), a circa 7 km da Agios Nikolaos, sulla strada per Kritsa. E’ una delle più belle chiese dell’isola tanto per l’architettura esterna quanto per la spettacolarità degli affreschi interni che, saranno anche ritoccati e restaurati, ma lasciano incantati. Poco lontano dalla Panaria Kera c’è il sito archeologico della città di Lato. Nella guida si parla di modesti resti di mura e colonne, l’ingresso gratuito ci spinge a dare un’occhiata. Quando arriviamo però la guida si rivela non aggiornata, infatti c’è da fare il biglietto (2 €), lasciamo perdere e torniamo verso AGIOS NIKOLAOS. Ripercorriamo le strade del centro e giungiamo al lago. Una scalinata ci porta sulla collina che sovrasta il lago: qui si gode una bella vista. Lasciata alle spalle la città, in auto risaliamo la costa e giungiamo ad Elounda. Dal centro del paese, prendendo una strada sulla destra non ben segnalata, si può arrivare nella PENISOLA DI SPINALONGA. La strada è stupenda: una striscia di terra che tiene unita la penisola a Creta, qualche curva in mezzo al mare con le onde che invadono l’asfalto e ai lati dei lampioni (di sera deve essere molto bella!). Percorso questo tratto di strada parcheggiamo l’auto e diamo un’occhiata ai resti di un porto e alle saline veneziane. In auto proviamo ad avventurarci lungo le stradine bianche per un po’. Percorrendo quella di destra si arriva ad una spiaggia, percorrendo quella di sinistra si giunge ad un bar. Torniamo ad Elounda e dirigiamo verso Plaka per dare un’occhiata all’Isola di Spinalonga, sede di una fortezza veneziana che è stata poi adibita a lebbrosario. Prendendo una nave (8 € ) si potrebbe anche visitare (altri 2 € per visitare la cittadella), ma preferiamo rientrare per goderci anche un po’ di mare Prima di rilassarci sul Golfo di Mirabello però, facciamo un’ultima tappa a MONI FANEROMENIS, non lontano al nostro campeggio. Per raggiungerlo si percorre una lunga strada bianca che si inerpica sulla montagna. Il monastero è molto semplice, ha l’aspetto più di una fortezza che di un monastero. La visita merita soprattutto per una delle viste più belle sul golfo di Mirabello. La giornata si chiude con alcune ore di spiaggia e una cena tranquilla alla taverna del campeggio.
12° giorno: MONI TOPLOU – VAI – ZAKROS – XEROCAMBOS Giornata dedicata interamente alla costa orientale. Abbiamo adocchiato Itanos, Vai, Zakros e Xerocambos: ce la faremo a toccarle tutte? Ci proviamo! La strada che da Gournia va a Sitia è bella, ma piena di curve dato che si snoda tra le montagne. Ci mettiamo parecchio a coprire il tragitto. Nei pressi di Sitia ci fermiamo in un supermarket a fare un po’ di scorte per il pranzo, ma la prima vera sosta è a MONI TOPLOU (aperto 9-18, ingresso 2,50 €), un bel monastero che si incontra lungo la strada per Vai. Lo visitiamo esternamente, c’è anche una chiesa sul lato opposto della strada e un vecchio mulino. Decidiamo di non entrare al monastero e di proseguire il nostro viaggio. Seguiamo per Vai, ma ad un bivio, lasciamo perdere le indicazioni per la famosissima spiaggia e dirigiamo su ITANOS. La nostra idea infatti è quella di fermarci su queste spiagge, molto meno affollate e con l’acqua che non ha nulla da invidiare a quella di Vai. La spiaggia più bella è a nord del sito archeologico. La raggiungiamo percorrendo un breve sentiero, dopo aver passeggiato tra i resti della dimora minoica. Qui ci fermiamo un paio d’ore per un bagnetto rigenerante e per un po’ di sole. Verso le 13 ripartiamo alla volta di VAI. La spiaggia e il suo palmeto meritano sicuramente una visita, è un vero peccato però che sia presa d’assalto dal turismo di massa. Il parcheggio qui si paga (2,50 €), ma se si ha la pazienza di fare due passi si può parcheggiare gratis lungo la strada: è ciò che facciamo noi. Sotto il palmeto pranziamo al sacco e ci godiamo l’ombra. Facciamo due passi in spiaggia, risaliamo un sentiero sulla destra e scattiamo qualche foto dall’alto. Decidiamo di non fermarci: troppa gente e preferiamo proseguire nel nostro programma. Una mezz’ora d’auto e arriviamo a KATO ZAKROS. L’idea è quella di fare una camminata risalendo la valle dei morti. Infiliamo le scarpe da ginnastica e partiamo: la vegetazione è fitta, il sentiero è facile e non presenta difficoltà, sulle pareti della gola vediamo diverse grotte dove sono state ritrovate alcune tombe minoiche e preminoiche (da qui il nome della valle). Dopo una quarantina di minuti di cammino, dove incontriamo più capre che persone, decidiamo di fare ritorno: il paesaggio si ripete e la stanchezza comincia a farsi sentire, abbiamo voglia di farci un bel bagno per chiudere la giornata. Ritorniamo al parcheggio e saliamo in auto, ci liberiamo delle scarpe da ginnastica e facciamo rotta verso XEROKAMPOS. Ci si arriva da Zakros percorrendo una strada lunga 12 Km, che parte da un bivio appena fuori da Ano Zakros. La strada non è in ottimo stato, stanno pure facendo dei lavori, ma con un po’ di pazienza ci si arriva con qualsiasi veicolo. Ci fermiamo alla prima spiaggetta (più avanti ce ne sono anche di più vaste), praticamente deserta e facciamo il nostro sospirato bagno. Restiamo fino al tramonto, nonostante soffi un forte vento. Ripartiamo facendoci i complimenti: siamo riusciti a completare senza patemi il tour previsto. La parte più faticosa è il tragitto di ritorno: interminabile! Da Xerocambos prendiamo la strada che va verso Ierapetra, ma ad un certo punto, un po’ disorientati, deviamo verso Sitia e torniamo sulla National Road. Col senno di poi era più conveniente giungere fino a Ierapetra e poi tagliare l’isola verso Gournia. La fame si fa sentire e ci fermiamo verso le 21.30 in una taverna lungo la strada nei pressi di Kavousi. Purtroppo non abbiamo annotato il nome della taverna. Dico purtroppo perché merita, mangiamo molto bene (due antipasti a base di patate e poi pancetta ai ferri) e spendiamo una sciocchezza (12 €). Comunque la si vede lungo la strada, sulla sinistra, appena terminata la parte piena di curve e a pochi km da Gournia. Rifocillati torniamo in campeggio e dopo una bella doccia ci diamo alle meritate nanne.
13° giorno: ISOLA DI HRISSI – IERAPETRA Ultimo giorno di mare! L’indomani infatti abbiamo previsto di trasferirci nella capitale, per visitare Cnosso e il museo archeologico. La destinazione è l’isola di HRISSI. In venti minuti d’auto siamo a Ierapetra. La città è grande e c’è un po’ di traffico, seguiamo le indicazioni e arriviamo al porto. Qui, con un po’ di fortuna troviamo un auto che se ne va e riusciamo a parcheggiare. Le imbarcazioni per Hrissi salpano alle 10.30 (c’è una seconda partenza anche alle 12.30), siamo in anticipo e andiamo a fare due passi lungo il porto. Verso le 10 torniamo alle imbarcazioni e qui troviamo una sorpresa non tanto piacevole. C’è una folla che ha programmato l’escursione, ci avevano detto che il biglietto (20 €) si fa direttamente a bordo, ma ci sono persone con prenotazioni, tagliandi bianchi e blu. Non si capisce nulla. Viene data la precedenza a queste persone e le altre si accalcano con i soldi alla mano. Tanta disorganizzazione. Una mezz’ora di sofferenza ma riusciamo ad imbarcarci. Non so se siano saliti anche tutti gli altri, ma siamo sollevati per non aver perso la nostra giornata a Hrissi. L’imbarcazione è carica di gente, troviamo posto solo all’interno, ma il viaggio (1 ora) è una sofferenza: tanto caldo e il mare un po’agitato mette sottosopra lo stomaco. Lo sbarco è una liberazione! Si scende su una prima spiaggia di sabbia, ma la gente si incammina tutta subito verso la Golden Beach che si affaccia nella parte nord dell’isola, la seguiamo. Avevamo letto del divieto assoluto di campeggio, ma in bella vista lungo il cammino troviamo diversi campeggiatori.
La spiaggia è spettacolare! Alla sua vista dimentichiamo in un solo colpo la coda per imbarcarci e la fastidiosa traversata. L’acqua è straordinariamente limpida e ha splendide sfumature di colore.
Ci sistemiamo all’ombra: fa veramente caldo e abbiamo bisogno di ripigliarci un pochino. Mangiamo presto in modo da digerire e non aver poi problemi di stomaco al ritorno che, purtroppo, è fissato prestissimo: 4 o’clock! Terminato il pranzo al sacco ci spostiamo al sole, ma meglio dire in mare dato che passeremo più tempo immersi in acqua che sulla spiaggia. C’è il tempo di una breve passeggiata lungo la costa e accorgerci delle minuscole (chinatevi perché camminando sono invisibili!) conchiglie bianche che tappezzano la spiaggia. Volevamo raggiungere la costa occidentale dell’isola, ma il tempo passa inesorabile e, arrivati alla red rock (un grosso scoglio rosso in riva al mare) dobbiamo far marcia indietro. Un ultimo bagno in queste splendide acque e, con tanta invidia di coloro che si sono accampati e che rimarranno la sera soli in questo paradiso, facciamo ritorno all’imbarcazione. E’ stata una giornata caldissima, i due bar sulle spiagge hanno lavorato a pieno regime, tanto che alcune bevande sono terminate. Ci sgoliamo con gusto due the freschi. Il ritorno è molto meno traumatico dell’andata, sarà che ci teniamo occupati scrivendo qualche cartolina.
Alle 17 siamo a IERAPETRA. Facciamo una passeggiata per la città: arriviamo alla fortezza veneziana e passiamo per le strade interne, vediamo la moschea e la fontana ottomana. Ci fermiamo in un bar sulla spiaggia a degustare una granatina alla fragola.
Ritorniamo in campeggio, bagnetto in piscina prima della doccia e poi usciamo nuovamente per cenare a Istro. Dopo tanta cucina locale abbiamo la curiosità di mangiare una pizza. Discreta.
14° giorno trasferimento nei pressi di Heraklion – CNOSSO – HERAKLION Ultimo giorno (sig!) dedicato alla capitale. Leviamo la tenda e partiamo con il primo obiettivo di trovare una camera nelle prossimità dell’aeroporto. Poco prima di entrare a Heraklion e a 5 minuti dall’aeroporto ci fermiamo in uno stabile carino lungo la Old National Road e chiediamo di una camera. “Ci fermiamo una sola notte” – diciamo alla ragazza che ci accoglie e che ci mostra una bellissima camera con bagno, televisore, frigorifero, aria condizionata e un terrazzino. Un po’ delusa pensa qualche secondo e ci propone 40 €. Ci guardiamo e facciamo capire che la proposta è un po’ elevata rispetto alle nostre idee, speravamo di spendere sui 30 €. Lei non si perde d’animo e propone di trovarci a metà strada: 35 €. Accettiamo: non abbiamo voglia e passione di girare e perdere tempo per pochi euro, la camera poi è bellissima. La ragazza ci accende il frigo e riappare dopo pochi minuti offrendoci due fette di dolce preparato dalla madre. Depositiamo le borse e ci muoviamo verso CNOSSO (orari 8-19, ingresso € 6).Un altro mondo rispetto ai precedenti siti archeologici che abbiamo visitato: parcheggi, bancarelle, negozi, fila di centinaia di persone per entrare. Nonostante tutti gli aspetti negativi (restauri, inferriate, barriere in vetro, ricostruzioni di Evans, tanta gente) il sito è sicuramente ricco di fascino e ci colpisce. Anche qui è indispensabile per capirci qualcosa avere una guida con la piantina. Un gioiello la sala del trono.
L’ultima visita è riservata alla capitale. Parcheggiamo vicino agli arsenali veneziani e decidiamo di visitare nelle ore più calde il MUSEO ARCHEOLOGICO, l’unico museo previsto dalla nostra vacanza. L’ingresso costa 6 €, anche qui c’è lo sconto per l’abbinata museo e sito di Crosso. Ma, come ci era successo per Festos e Agia Triada, abbiamo la sfortuna di aver fatto il percorso inverso, per cui perdiamo anche questo sconto. Pazienza. Il museo si divide in 18 sale ed è una visita irrinunciabile. Ci sono reperti proveniente da tutti i siti dell’isola, i pezzi sono esposti in ordine cronologico, dal più antico al più recente. Nella sala 3 c’è il famoso disco di Festo, ma bellissime sono anche le ultime sale con gli affreschi proveniente da Cnosso. Usciamo soddisfatti.
Ci incamminiamo verso il centro e facciamo sosta per mangiare in un minuscolo bar: l’ultimo gyros pita della vacanza. Visitiamo poi la città: la fontana Bembo, la bellissima fontana Morosini, Agios Markos (ex chiesa, oggi pinacoteca), la loggia veneziana (che ci ricorda un sacco la Basilica Palladiana della nostra Vicenza), Agios Minas, la fortezza Veneziana e gli arsenali.
La serata la passiamo in camera tra lettura e sistemazione dei bagagli.
15° giorno: volo di ritorno Sono state due settimane fantastiche: abbiamo scoperto un’isola meravigliosa, con tanti scenari diversi. L’ovvio consiglio è quello di andarci, e per almeno 2 settimane: i posti da vedere sono veramente tanti! Alla fine abbiamo percorso in auto 1900 Km e il costo globale della nostra vacanza itinerante, tutto compreso, è stato di 950 € a testa. Merita, merita, merita!!! Isa e Gio