Creta all’ikaros village

Pur vivendo a Padova, avevamo scelto di partire dall’aeroporto di Bergamo perché ci aveva convinto sia la comodità degli orari dei voli (partenza alle ore 06.45 e ritorno alle ore 16.25 come da previsione iniziale) che ci avrebbero consentito di sfruttare al massimo la settimana di vacanze dal 23 al 30 giugno 2007, sia le immagini sul...
Scritto da: FLYING
creta all'ikaros village
Partenza il: 23/06/2007
Ritorno il: 30/06/2007
Viaggiatori: fino a 6
Pur vivendo a Padova, avevamo scelto di partire dall’aeroporto di Bergamo perché ci aveva convinto sia la comodità degli orari dei voli (partenza alle ore 06.45 e ritorno alle ore 16.25 come da previsione iniziale) che ci avrebbero consentito di sfruttare al massimo la settimana di vacanze dal 23 al 30 giugno 2007, sia le immagini sul catalogo e sul sito di un bel villaggio: l’IKAROS VILLAGE (catena Iberostar) in località MALIA.

Intanto così non è stato perché all’andata il volo è stato posticipato alle ore 11.50 ed al ritorno anticipato al mattino al ritorno, cosicché abbiamo dovuto partire dal villaggio alle 9.00 del mattino senza poter usufruire dell’ultima mezza giornata di permanenza a Creta. (il rimpallo di responsabilità avviene ovviamente dal Tour operator alla compagnia di volo e da questi alla programmazione aeroportuale dei voli).

Abbiamo volato con Myair: il servizio ristoro a bordo è decente ma non certo del livello qualitativo di altre compagnie di voli charter (per esempio Livingstone, Lauda Air etc.). Segnalo però una cosa importante: all’imarco da ergamo ad alcuni nostri compagni di viaggio è stato fatto pagare il supplemento per il peso eccedente dei bagagli il cui limite per Myair è di 15 Kg. A testa: la modica tariffa da pagare è di 10 euro per Hg. Eccedente. Proprio così: dieci euro per chilo! Arrivati il tardo pomeriggio all’IKAROS Village, abbiamo avuto conferma che il villaggio è molto bello: una serie di casette in pietra a due piani sparse in un’area molto verde e curata. Le camere sono arredate in maniera spartana ma il livello di pulizia è più che buono. Ogni camera ha il suo terrazzino privato (quelle al piano superiore delle costruzioni) o un suo angolo-giardinetto (quelle al piano terra). Sono poche le costruzioni con vista-mare e non c’è la possibilità al momento della prenotazione di scegliere la camera fronte-mare, neanche pagando un supplemento. L’agenzia si limita a segnalare questa “preferenza” di cui però non abbiamo trovato riscontro al momento del nostro arrivo. Buone le piscine, sia per adulti che per bambini, compresa una piccola piscina con idromassaggio.

Buono il giudizio sugli impianti sportivi. Il villaggio dispone di spiaggia sabbiosa privata con ombrelloni e lettini fino ad esaurimento.

Buona la cucina a condizione che non scegliate di mangiare piatti “italiani”. D’altra parte mi chiedo: visto che la cucina greca è ottima e nel villaggio ce n’è in abbondanza, che senso ha scegliere di mangiare spaghetti scotti? Creta è un’isola molto grande per cui abbiamo noleggiato una Fiat Panda con aria condizionata. Lungo la stradina subito al di fuori del villaggio, le agenzie di Rent-a-car sono decine e decine. Sceglietene una qualunque ma contrattate il prezzo: per una settimana abbiamo pagato 165 euro per la Panda ( chilometraggio illimitato e assicurazione Kasko full-risk). Rispetto all’assicurazione Kasko state attenti, al momento della contrattazione, di specificare che il prezzo pattuito comprende la kasko full-risk, altrimenti al momento di sottoscrivere il contratto vi proporranno due versioni della kasko di cui una a responsabilità ridotta e con copertura fino ad un massimale ed un’altra (full-risk appunto) per la quale vi si chiede un ulteriore supplemento di prezzo rispetto a quanto già pattuito per il noleggio. Prima di sottoscrivere il contratto date un’occhiata alla vettura e controllate soprattutto lo stato del battistrada degli pneumatici (a volte ormai un lontano ricordo!) Per quanto riguarda l’Ikaros Village, va segnalato un aspetto negativo che riguarda la climatizzazione: le stanze sono infatti dotate di mobiletti vetilconvettori che hanno l’arduo compito di veicolare aria fresca dagli impianti centralizzati fin dentro le camere. In realtà i mobiletti fanno gran rumore e riescono a pompare aria ad una temperatura di poco inferiore a quella ambientale. Durante la settimana di nostra permanenza a Creta, una bolla africana ha surriscaldato l’aria la cui temperatura non era molto distante dai 40 gradi! In seguito alle nostre rimostranze, verificato da un tecnico che l’impianto in camera non era guasto, ci è stato anche ricordato che in questo villaggio (come d’altra parte riportato nel catalogo di Pianeta Terra) l’aria condizionata funziona a “fasce orarie” ben precise ma queste face orarie non sono dichiarate in nessuna delle bacheche del villaggio, pur ricche di minuziose informazioni. Accogliendo le nostre richieste di essere spostati in qualche camera un po’ più fresca, nel corso della settimana siamo stati trasferiti in tre stanze in punti diversi del villaggio ma il risultato non è cambiato di molto! Alla fine mia moglie, che soffre parecchio il caldo, si è rassegnata a trascinarsi un materasso in terrazza piuttosto che patire notti insonni.

Ad aggravare la situazione, durante la nostra settimana di permanenza a Creta non spirava un alito di vento che avrebbe potuto alleviare la calura.

L’animazione italiana del Villaggio vede impegnati alcuni volenterosi ragazzi di cui il più bravo è il capo animazione (Valerio, che assomiglia a Gerry Scotti ed è bravo e molto simpatico!). In quel villaggio è presente anche un animatore francese di nome Remy che è un vero talento naturale: mimo, fantasista, prestigiatore e chi più ne ha più ne metta! Meriterebbe riconoscimenti ben più importanti dell’animazione di un villaggio turistico.

Creta… isola molto grande che, per essere visitata, richiede lunghi tempi di spostamento a causa anche delle condizioni delle strade.

L’unica strada decorosa è quella che corre lungo la costa nord dell’isola, chiamata “national road” e che dalle cartine dell’isola sembra essere una autostrada a quattro corsie… dimenticate le nostre autostrade e le nostre strade statali. Da Hania ad Agios Nikolaos si viaggia abbastanza bene ma al di fuori di questa tratta armatevi di pazienza e rassegnatevi a modeste velocità. Per calcolare i tempi di percorrenza, tenete presente che non riuscirete a superare, di giorno, una percorrenza media di 45 Km all’ora. Vi renderete quindi conto che è un’impresa improba fare base per tutta la vacanza in un posto fisso e da lì raggiungere le località ed i siti segnalati dalle guide. Per fare qualche esempio, partendo da Malia (località ove,ripeto, è l’IKAROS Village) per raggiungere in macchina: – Elafonissos, 4’.30’’ ore di auto per l’andata ed altrettante per il ritorno – La spiaggia di Vai,3’ ore all’andata e 3’ per il ritorno perché da Agios Nikolaos in poi è una serie interminabile di curve e controcurve da far venire la nausea.

Non aspettatevi ad ogni angolo di Creta un mare caraibico. Le località balneari con queste caratteristiche sono quelle elencate nelle guide, le cui principali sono le seguenti: Elafonissos, la spiaggia di Matala, la penisola di Gramvousa (che vale la pena raggiungere lungo la strada sterrata che attraversa la penisola), la spiaggia di Vai. Unico inconveniente è che le suddette località di mare si trovano ai punti opposti dell’isola e tenuto conto di quanto detto per le strade … Per quanto riguarda al spiaggia di Vai, la sua caratteristica è di avere alle spalle un palmeto, per il resto è una normalissima spiaggia come molte se ne trovano in Italia e con un mare che sfigura di fronte ad una qualunque spiaggia della sardegna. Se si parte da un posto lontano per raggiungere Vai, vale la pena di affrontare un lungo viaggio con il rischio di una delusione? Dimenticavo: a Vai la stragrande maggioranza di bagnanti è italiana.

Discorso a parte merita l’isola di Crisi che si raggiunge partendo dal porto di Ierapetra. Splendida e bellissima isola che si anima della presenza umana per poche ore al giorno, dall’arrivo dei turisti con il traghetto fino al momento della loro partenza pomeridiana. Non è consentito infatti soggiornare nell’isola, ove peraltro esiste solo un punto ristoro ove si può anche pranzare. Il traghetto parte alle ore 10:30 dal porto di Ierapetra dove si possono acquistare i biglietti in una delle numerosissime agenzie di viaggi (il prezzo è uguale dappertutto: 15 euro a persona andata e ritorno). Il traghetto riparte dall’isola alle ore 16:30 ed il tempo di navigazione è di circa un’ora.

Arrivati nella piazzetta del porto, una donna con un sombrero di paglia gesticolava in maniera teatrale indicandoci una agenzia che si chiama “Nautilos” e si trova sulla destra appena entrati nella piazzetta del porto. Parcheggiata l’auto nella piazza, abbiamo accolto l’invito della donna e siamo entrati per acquistare i biglietti per il traghetto. In alternativa al traghetto, ci è stata proposta la traversata su un fuoribordo privato che porta al massimo 10 persone, al costo di 20 euro a testa (ovviamente andata e ritorno). Abbiamo subito accettato e mi sento di consigliarlo a chiunque. Raggiunto in poco tempo il numero di dieci persone, siamo partiti anche noi alle 10.30 su un fuoribordo con due motori da 130 cavalli ciascuno. La traversata è stata per tutti un vero divertimento e dopo poco meno di venti minuti eravamo all’isola di Chrissi, in largo anticipo quindi rispetto alle truppe camellate che sarebbero arrivate successivamente con i traghetti. In questo modo abbiamo raggiunto per primi la golden Beach che si trova nella parte opposta dell’isola (cinque minuti a piedi) e ci siamo sistemati con calma sotto gli ombrelloni della spiaggia (un ombrellone e due lettini per 10 euro). Nella golden beach c’è anche un baretto ove poter dissetarsi e che tra l’altro diffonde piacevolissima musica scelta con gusto (prevalentemente musica jazz).

Per il ritorno ci siamo accordati con il capitano del fuoribordo per le ore 17.30 e così per un’altra ora ci siamo goduti l’isola da soli, dato che i traghetti che riportano i turisti a ierapetra salpano dall’isola alle ore 16.30.

Le località di Malia e la vicina Hersonisou vengono paragonate alle italiane rimini e riccione: questo è vero solo per il numero di turisti, essendo il tratto di costa più frequentato. Per il resto non c’è nessuna attinenza con le due località balneari italiane: si snodano infatti lungo una stretta strada asfaltata di intenso traffico, con una serie di bar e taverne da una parte mentre dall’altra c’è una interminabile fila di negozietti che vendono tutti la medesima merce per turisti. La strada non è chiusa al traffico ed è molto trafficata e non essendoci larghi marciapiedi siete costretti a stare sempre attenti ai molti veicoli che vi sfiorano durante la vostra passeggiata.

Se volete fare shopping e visitare una cittadina veramente bella scegliete di andare a RETHIMNON, incomparabilmente più bella e pittoresca rispetto alla deludente e sporca capitale IRAKLION. Quest’ultima, per le cose che offre, non vale un viaggio se si deve fare parecchia strada in auto. Il Museo Archeologico di Iraklion è chiuso dall’agosto del 2006 ma al di là dei cancelli chiusi il personale è regolarmente in servizio.

CNOSSO: è da vedere, qualunque opinione si abbia delle ricostruzioni fatte nei siti archeologici. A me hanno sempre dato un’impressione di posticcio e preferisco le rovine vere piuttosto che ricostruzioni finte! Merita sicuramente una visita la fortezza sull’isola di SPINALONGA: si parte dal porto di Elounda e dopo una traversata di circa mezz’ora vi lasciano sull’isola per un’ora o poco più, tempo sufficiente per visitare i suggestivi resti della fortezza e fare delle bwelle foto.

ALTOPIANO DI LASITHI: parco naturale, segnalato in tutte le guide e rappresentato in molte cartoline come il luogo zeppo di mulini a vento. Abbiamo raggiunto l’altipiano dopo essersi inerpicati con l’auto lungo una strada di montagna larga al massimo una corsia e mezza ed anche questa costituita da una successione di innumerevoli curve e controcurve che oltre a non farvi godere il panorama man mano che si sale, mettono a dura prova la vostra guida.

Ebbene, l’altopiano non è nulla di più delle verdi campagne della pianura padana e per quanto riguarda i mulini a vento … in tutto l’altipiano ne abbiamo contati cinque! Il che è ovvio, in quanto vengono progressivamente sostituiti nella loro funzione da più efficienti e moderne pompe idrovore.

Quindi, quello che vedete fotografato nelle cartoline, nella realtà non esiste (provare per credere).

In conclusione: se non avete avuto l’opportunità di visitare altre isole greche potreste trovare che Creta sia bella. Ma non regge il paragone con Rodi o con Santorini, giusto per fare qualche esempio.

Al ritorno in Italia, l’esperienza all’aeroporto di Iraklion è stata la peggiore esperienza di tutto il viaggio e di tutti i viaggi (numerosi) fatti fino ad oggi. Ve la racconto in breve: per trasferimento in aeroporto e per le operazioni di imbarco avremmo dovuto essere assistiti da una ragazza originaria di Creta che fa parte del personale di assistenza del tour operator. Ebbene, la signorina in questione dopo averci scodellato in aeroporto ed indicatoci un numero sbagliato di banco per il check-in, si è prontamente dileguata! All’interno dell’aeroporto… scene da apocalisse! L’aeroporto è molto piccolo e può solo ospitare 10 velivoli. Alla stessa ora del nostro volo erano stati schedulati ben 6 voli contemporaneamente. Una folla di gente riempiva l’intera area aeroportuale e ci si avvicinava al banco conquistando a fatica pochi centimetri per volta in mezzo ad una folla esasperata. Convinti di aver raggiunto la meta, abbiamo consegnato documenti e voucher all’impiegato dello sportello il quale ci ha compilato le carte di imbarco ma, dopo aver pesato le valigie ed attaccato le strisce con la loro destinazione, ci ha comunicato che dovevamo portare le valigie in un’altra zona dell’aeroporto ove sarebbero state sottoposte ai controlli del metal detector e quindi ritirate per l’imbarco. In preda ad un acuto senso di sconforto, abbiamo riattraversato la folla (sempre più inferocita) trascinando i nostri bagagli che stentavano parecchio ad aprirsi un varco; il percorso più agevole è stato quello di uscire dall’aeroporto nuovamente nel piazzale esterno e rientrare da un’altra porta e quindi rimettersi in fila per l’imbarco dei bagagli. Da sottolineare che il metal detector per i bagagli è uno solo per tutti i voli! Vi lascio quindi immaginare senza alcun commento aggiuntivo! In tutta questa bagarre, ad assistere i clienti era rimasto in aeroporto una sola persona che si è dato da fare per quel che poteva ed invitava i turisti alla calma per non irritare la persona al banco accettazione (sic!).

A causa delle lungaggini delle procedure di imbarco (nel frattempo il nastro trasportatore si era bloccato per quasi mezz’ora!), il volo è partito in ritardo.

In conclusione, se vi interessa la bellezza del mare allora … andate in Sardegna o in Egitto e le vostre aspettative non saranno deluse.E comunque, prima di creta visitate altre isole greche.

Mimmo, Mirella e Chiara.



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