Creta
Dopo queste informazioni pratiche, vi elenco velocemente (o forse no?) quelle che sono state le nostre tappe:
17 luglio: atterrati alle 12 (in ritardo) ad Heraklion e preso possesso con la nostra Nissan ci siamo subito diretti verso una delle mete principali della vacanza: Cnosso. A 6 km dalla città il bellissimo palazzo minoico ci ha lasciati senza fiato. É diventato un vero e proprio museo, ricostruito in parte, il che può essere discutibile da un punto di vista archeologico ma è comunque affascinante per il turista “medio” che per una volta entra in un sito antico capendo ciò che sta vedendo! (sono laureata in materie storico-archeologiche e so che questo è effettivamente uno dei problemi principali di chi, da profano si trova a visitare siti archeologici). La visita dura circa 1 ora e mezza, il costo è esiguo (sui 5 euro, gratuito per studenti europei), all’entrata ci assalgono 2/3 guide che a 15 euro si propongono di illustrarci tutti i lati del palazzo, recliniamo…fai da te fino in fondo! Sole infuocato, ma non abbiamo mai visto un sito così grande, così antico e così ben conservato! Usciti da lì, più per rinfrescarci che per la bellezza del luogo, ci buttiamo nelle acque di Bali, per poi raggiungere la bellissima Rethimno dove pernotteremo in pieno centro (Olga’s Pension) a 40 euro (appartamento con cucina). La cittadina è veramente deliziosa, le vie del centro affascinanti, ricche di negozi di souvenir e artigianato, la fortezza veneziana di notte è estremamente suggestiva. Ceniamo con 18 euro e ci concediamo poi un ottimo yoghurt con la frutta in riva al mare.
18 luglio: verso le 9, dopo un’abbondante colazione partiamo alla volta di Georgiopolis, un centro molto piccolo con un lungomare carino, caratterizzato dagli alberi di Eucalipto, con una deliziosa chiesetta che si raggiunge attarverso una lunga passerella di scogli lungo il mare. Merita una veloce visita. Ci spostiamo ad Almirida per passare qualche ora in spiaggia, il mare è bello, il posto tranquillo (non abbiamo mai trovato comunque spiagge affollate). Rimaniamo qualche ora, visitiamo il vicino paesino di Kokkino Choriò e ci spostiamo poi nell’entroterra, a Vrisas, posto deputato alla degustazione del classicoyoghurt greco, che infatti è assolutamente prelibato, specie se preso con il miele. La sera pernotteremo a Kastelli Kissamos (per due notti) presso Family Bikakis, forse il posto peggiore ma vabbè niente di drammatico (solo troppo caldo nelle camere!), 35 euro a notte. Il proprietario ci “costringe” a cenare in un bel ristorante sul lungomare consegnandoci un biglietto per la padrona che quindi ci offre un antipasto suggerito dal nostro ospite. Tutto squisito, cena di pesce: 26 euro (in due!). Il paese non offre nulla di che, ma sarà la base da cui partire per Gramvoussa. La sera stessa facciamo i biglietti (si riaprmiano 2 euro a testa facendoli il giorno prima, 20 invece di 22) al porto, la nave partirà alle 10.30 il mattino seguente. C’è anche una strada che porta alla penisola ma è pericolosa, sterrata, senza protezioni. La sconsigliamo come l’hanno sconsigliata a noi.
19 luglio: alle 10.30 dunque si parte per Gramvoussa. Il mare più bello visto in vita nostra. Il viaggio in traghetto permette di godere di un paesaggio favoloso, si può ammirare l’antica linea di costa molto più alta dell’attuale. Un’oretta di viaggio ed eccoci in Paradiso. Non sapevamo fosse così vicino e che si chiamasse Balos! Il paesaggio è da togliere il fiato. In spiaggia c’è ancora poca gente, si può camminare in acqua per centinaia di metri, la spiaggia ha una colorazione rosa a causa delle conchiglie, l’acqua deve essere decisamente finta! troppo bello per essere vero! Possiamo rimanere lì fino alle 16, poi il nostro traghetto ci porta alla vicina isola su cui sorge l’ennesima fortezza veneziana. Ci arrampichiamo fino alla cima patendo parecchio caldo, ma la vista che si gode da lì è impagabile. Il colore del mare è sconcertante! Riscendiamo l’altura per buttarci nelle sue acque fino alle 17 quando si fa tristemente ritorno a Kissamos. Una veloce doccia e via verso Chanià, una città veramente bella, dal sapore veneziano ma con un misto orientaleggiante (la bella moschea sul lungo mare..) dove trascorriamo le ore che ci separano dall’ennesima lauta cena. Questa sera assaggiamo della carne fantastica, e la squisita moussaka! Anche qui, come poi sarà ogni sera, a fine pasto ci offrono un piatto di anguria accompagnato dal raki! che bontà! Intanto ogni sera i camerieri ci insegnano ad ordinare in greco con molta affabilità! Un giro nel bellissimo centro, qualche acquisto di souvenir, un ultimo sguardo al faro e al lungomare completamente illuminato che si rispecchia nell’acqua e via! Torniamo a Kissamos, anche stanotte dormiremo lì!
20 luglio: la meta è Elafonissi, altra spiaggia meravigliosa. Il mare non ha nulla da invidiare a Gramvoussa, anche qui il rosa della sabbia si confonde con un azzurro chiarissimo dell’acqua. Prima di arrivarci ci fermiamo al monastero di Chrisoskalitissas, 2 euro di biglietto, poco da vedere ma comunque è stata una bella visita. Quando arriviamo in spiaggia non c’è quasi nessuno, si riempie (oddio, non è il termine esatto, c’è comunque poca gente) verso mezzogiorno. Rimaniamo a goderci il luogo fino alle 6, poi via verso Paleochora dove pernotteremo (hotel Neapolis, 32 euro). Quarta cena luculliana, anche qui nonostante sia un paese piuttosto piccolo, c’è molta vita la sera negozi aperti, molti locali dove cenare o bere qualcosa.
21 luglio: molta strada da fare. La sera dovremmo arrivare a Matala.. Ci fermiamo a Frankocastello, visiatiamo la fortezza (veneziana anche lei!) e ci fermiamo per un bagno, l’acqua è molto bella, ce ne andiamo a malincuore, fermandoci a Plakias per un altro bagno. Visiatiamo poi il bel monastero di S. Giovanni a Preveli e poi scendiamo 400 scalini che ci portano ad una spiaggia molto suggestiva dove mare e fiume si incontrano mescolando le loro acque circondati da un bosco di palme meraviglioso. Infine eccoci a Matala, lasciamo i nostri bagagli all’Antonio’s apartament (35 euro) e andiamo subito alla vicina spiaggia ad ammirare un tramonto dai colori indimenticabili e a visitare le grotte abitate in tempi remoti e poi trasformate in cimitero dai romani. Uno spettacolo. La cena anche stasera sarà ottima, in un locale bellissimo che si affaccia sul mare di fronte alle grotte, nel pieno spirito degli hippies che qualche decennio fa caratterizzavano questo bel paese. Il mercato rionale è ancora aperto, tovaglie, abiti ricamati, tutti rigorosamente bianchi, danno sfoggio di sè immergendoci in un’atmosfera che ci fa dimenticare che, in fondo, siamo sempre in Europa!
22 luglio: appena svegli ci dirigiamo alla Red Beach di Matala attraverso un sentiero non molto agevole (in realtà ce ne sono due., uno è più semplice..ma noi prendiamo quello sbagliato…non per colpa mia!). Comunque, altro posto bellissimo, sabbia rossa, mare bello, gli scogli vennero scolpiti negli anni Sessanta con vari soggetti che richiamano la religione egizia e quella dell’antica grecia (ma non solo). Rimaniamo un’oretta o due, poi ci dirigiamo verso Agia Triada e Festo (biglietto cumulativo 6 euro). Visitiamo entrambi i palazzi sotto un sole infuocato. A differenza di Cnosso, questi non sono stati oggetto di interventi di ricostruzione “selvaggia”. Festo ci è piaciuto molto, per certi versi anche più di Cnosso direi. La sera giungiamo a Ierapetra, non è bellissima, a parte la fortezza (indovinate? veneziana!) e la piazzetta con la moschea.
23 luglio: una delle mete più agnognate della vacanza ci attende. Alle 10 siamo al porto, prendiamo i nostri biglietti per l’isola di Chrissi, girelliamo un po’ per Ierapetra in attesa della partenza alle 11. Un’ora dopo sbarchiamo a Chirissi, affascinati dal bosco di cedri del Libano, ci dirigiamo sulla costa opposta a quella dello sbarco, la golden beach che tanto sognavamo….ma il mare è troppo mosso, veramente troppo. Siamo sfortunati, come ci dice il barista, non godremo delle calme e cristalline acque dell’isola (lo sono solo sulla costa dove siamo attraccati ma il mare più bello è qui dove siamo noi e decidiamo comunque di rimanere nonostante le onde). I bagni sono quantomeno divertentissimi, io non riesco quasi ad uscire dall’acqua, continuamente strapazzata dalle onde. Purtroppo alle 17 salpiamo di nuovo con la promessa di tornare molto presto però! Il mare al ritorno decide di riservarci un viaggio quanto meno avventuroso…sbarcati a Ierapetra ce ne andiamo verso la nostra ultima serata cretese a Sitia dove pernotteremo presso Dimitra appartament (40 euro). Serata a Sitia, molto carina e curata.
24 luglio: ultimo giorno purtroppo. Partiamo alla volta della costa est di Creta che andrà sicuramente approfondita in un prossimo viaggio (insieme alle trascurate gole di Samaria). Ci fermiamo finalmente in un kafeneio a fare colazione: io, Francesco, l’anziana proprietaria con cui ci intendiamo difficilmente ed i tre, ancora più anziani, signori che ci guardano curiosi e infine cedono e tentano una conversazione in greco-italiano-tedesco-inglese! Che bellezza! Altro che i bar del centro! Arriviamo poi ad Agios Nicholaos, molto bella, molto turistica, diversa dalle altre località di mare cretesi. Ci spostiamo poi verso Elounda che ci è stata suggerita nei giorni appena precedenti, da due turisti romani, e che in effetti ha delle acque molto belle. Scegliamo una spiaggia di fronte all’isola di Spinalonga ammirando l’abbandonato villaggio che negli anni 50 accoglieva una comunità di lebbrosi. Alle 15 ce ne dobbiamo andare, raggiungiamo Heraklion da dove ripartiremo, ma ancora una cosa va vista: il leggendario Museo Archeologico! Purtroppo l’AMI è interessato da lavori di ristrutturazione per cui solo una sala è aperta al pubblico raccogliendo i pezzi più famosi. Ammiriamo gli affreschi ed i reperti ritrovati a Cnosso (tra cui il principe con i gigli e il salto del toro!) e a Festo (il disco di Festo, mio Dio!), il meraviglioso sarcofago di Agia Triada, manufatti di vario tipo e di età più o meno antiche, armi, gioielli e suppelletili fino alle statue del periodo classico. Ed eccoci, 8 giorni dopo riconsegnamo le chiavi della nostra, ormai cara, Nissan Pixo con 1100 km in più. Entriamo all’aeroporto facendo un passo avanti e due indietro, quasi quasi rimarremo lì a tempo indeterminato…ma è tempo di andare. Del resto, è il ritorno che dà senso al viaggio!
Arianna