Creta 2
Ritiriamo i biglietti prenotati presso lo sportello della compagnia aerea che ci porterà in Grecia; facciamo il check-in. Se non ché, visto che ci hanno detto che l’imbarco sarà alle undici e quarantacinque, noi confondiamo l’imbarco con il passaggio alla zona di sicurezza, che varchiamo alle undici e quarantacinque in punto. Dopo quindici minuti di coda al metal-detector, sentiamo i nostri nomi chiamati dall’altoparlante per un imbarco urgente e arriviamo all’aereo appena in tempo: pensare che siamo stati tre ore a vagabondare per l’aeroporto! Sorvoliamo il mare Ionio verso il Peloponneso.
Quando facciamo scalo ad Atene tira un forte vento e l’aereo balla un po’ nell’atterraggio. Ci rechiamo in tutta fretta (sono le quindici e trenta) verso un altro velivolo che ci condurrà a Creta.
Partiamo alle sedici e quaranta e dopo un po’ sorvoliamo Santorini: che spettacolo! Anche ad Iracleon c’è vento quando atterriamo: sono le diciassette e trenta locali.
Ben presto prendiamo confidenza con la vecchia Opel Corsa che ci danno in noleggio e, attraversando un paesaggio di mare e colline brulle, dopo un ‘ora giungiamo ad Agios Nicolaos: qui abbiamo una stanza all’albergo Coral che è situato vicino al porto.
Mentre scriviamo, sul terrazzo, dal mare giunge una brezza veramente gradevole.
Dopo cena abbiamo il primo contatto con la cittadina.
24 giugno 2002 lunedì
La mattina ci svegliamo e il sole si leva davanti alla nostra finestra.
Andiamo a far colazione e poi si parte per la costa orientale che da Agios Nicolaos, passando per Sitia, conduce alla splendida spiaggia di Vai, famosa per le sue palme.
La strada che facciamo segue la costa che è piena di spiagge e di insenature, ogni tanto va nell’interno dove pascolano libere capre e pecore e dove il paesaggio è piuttosto brullo.
Lungo il percorso troviamo il monastero bizantino di Moni Toplon.
Dopo una sosta e un bagno, al ritorno passiamo da Sitia: è un paese di casine bianche che dal mare vanno su su per la collina.
Il pomeriggio, dopo pranzo, andiamo alla scoperta più approfondita di Agios Nicolaos soffermandoci al porto e al così detto “lago”. Poi abbiamo sfruttato la piscina dell’albergo.
25 giugno 2002 martedì Alle otto siamo già per la strada che da Agios Nicolaos conduce a Cnossos che si trova nei pressi di Iraclion.
Alle nove e trenta entriamo nel maestoso palazzo di Minosse. Qui, prima che giunga la folla, facciamo il giro delle varie sale, soffermandoci in modo particolare nella stanza del trono; ammiriamo la struttura architettonica del palazzo; gli affreschi, eccetto quelli della stanza del trono, li andremo a vedere al museo archeologico di Iraclion dove sono stati trasportati.
Giungiamo al museo in un momento in cui il numero dei visitatori è al massimo.
Noi, essendo solo in due, riusciamo a prendere i tempi tra un gruppo ed un altro, e, così, stanza dopo stanza, ci godiamo la vista dei reperti di età minoica quali il disco di Festos, la testa di toro, la Parigina, le asce bipenne, ed i già citati affreschi che occupano un settore a parte.
Ad Iraclion andiamo a pranzo in un ristorante che ha per cornice le mura del porto della Candia veneziana.
Torniamo in albergo e ci riposiamo ai bordi della piscina.
26 giugno 2002 mercoledì
Come al solito alle sette scendiamo a far colazione senza un preciso programma. Dopo prendiamo l’automobile ed andiamo ad est. Fatti pochi chilometri ci fermiamo su una spiaggia pietrosa e facciamo qualche passo; è qui che ci viene l’idea di tagliare l’isola verso sud e di andare a Ierapetra: la città è grande ed ha un porto; ci imbarchiamo su una nave che ci porterà all’isola di Chrissi.
Ora la vediamo: è una piccola isola piatta, parte brulla, parte con vegetazione, completamente disabitata; sbarchiamo, il sole è molto caldo e la sabbia bianca ci abbaglia gli occhi.
La spiaggia è dall’altra parte, quindi l’attraversiamo e dopo circa cinquecento metri raggiungiamo la famosa “spiaggia rosa”; qui ci sistemiamo sotto un ombrellone fatto di foglie di palma e tra entrate in acqua, passeggiate assolate, trascorriamo quattro ore; poi ci imbarchiamo di nuovo per Ierapetra da cui faremo ritorno in albergo.
27 giugno 2002 giovedì Alle sette e trenta pensiamo di raggiungere il monte Ida. Arriviamo così fino a Iraclion, poi, sbagliando strada, ci troviamo in una parte interna dell’isola che non conosciamo; qui facciamo un lungo giro tra vigneti e uliveti; raramente c’è qualche paesino dalle case bianche.
Ben presto ci rendiamo conto che il Monte Ida non lo raggiungeremo: torniamo ad Iraclion e facciamo rotta per Ritmino.
Quando vi arriviamo, ci troviamo coinvolti in un caos di automobili e, seguendole, arriviamo al porto dove parcheggiamo. Ci incamminiamo per la città vecchia e vediamo che è molto caratteristica: vicoli pieni di negozi di cuoio e di tessuti, si respira l’aria di un mercato arabo. Vicino c’è una moschea con minareto. Visitiamo la vecchia fortezza veneziana e la fontana Morosini. Quando giungiamo in albergo facciamo il proposito di andare l’indomani sul monte Ida.
28 giugno 2002 venerdì
Questa mattina ci alziamo e abbiamo una brutta sorpresa: la macchina non dà segni di vita. Dopo pochi attimi di incertezza, ci mettiamo in contatto col cellulare con l’autonoleggio; l’incaricato che viene ci dice che la batteria è scarica perché abbiamo lasciato accese le luci per tutta la notte. In poco tempo ci mette in moto la macchina e partiamo per la programmata visita al monte Ida.
Passiamo per Iraclion e, usciti a Gazi, prendiamo per Onegia, e, attraverso un paesaggio particolare di montagna, tra capre e ovili di pietra raggiungiamo i 1400 metri di un rifugio. Da qui parte un sentiero che noi percorriamo a piedi e raggiungiamo la famosa grotta della nascita di Zeus. Mangiamo al rifugio dove scriviamo queste righe.
29 giugno 2002 sabato
Ci alziamo, come al solito presto, anche se oggi abbiamo in programma una visita all’isola di Spinalonga ed i battelli non partono prima delle undici e trenta.
Sfruttiamo queste ore per conoscere meglio Agios Nicolaos percorrendo un lungo tratto costiero a piedi.
Con la macchina poi ci dirigiamo verso Iraclion, non per la solita strada veloce, ma seguendo la costa.
Arriviamo così al primo paese che si chiama Elounta; continuiamo fino ad un promontorio e qui, dall’alto, si vede tutto il golfo di Mirabello dove è situata la città in cui abbiamo l’albergo.
Sotto di noi abbiamo l’isola di Spinalonga che è fortificata e fino al 1957 era un lebbrosario: stasera la visiteremo via mare: Facciamo la strada di ritorno e ci fermiamo al porto di Agios Nicolaos.
Il nostro battello per Spinalonga parte alle dodici e trenta; facciamo un spuntino a bordo ( come ci manca la carrettiera!) e poi in mezzo ad un mare meraviglioso navighiamo verso l’isola che raggiungiamo alle quattordici.
Sbarchiamo e, sotto un sole cocente, in circa un’ora facciamo il giro dell’isola: notiamo le case dei lebbrosi, ora in rovina, le fortificazioni con evidenti segni di cannone, una chiesa degli anni trenta dove alcuni lebbrosi si sono sposati e da cui nacquero dei figli sani.
Facciamo ritorno ad Agios Nicolao alle diciassette. Ora sono le diciotto e trenta e abbiamo già preparato le valige; domattina alle cinque si parte per Iraclion dove abbiamo il volo per Atene.
30 giugno 2002 domenica Per poter prendere l’aereo in tempo ci siamo alzati alle quattro e trenta; alle cinque hanno ritirato i nostri bagagli.
Abbiamo fatto colazione in camera, siamo poi partiti alle sei diretti all’aeroporto. Qui lasciamo la macchina in un parcheggio come stabilito con la compagnia di autonoleggio e alle sette abbiamo già completato tutti i controlli per il volo e siamo in attesa del nostro aereo. La partenza per Atene è fissata per le otto.
Alle diedi circa da Atene prendiamo puntuali il volo per Roma.
Per il cambio di fuso, alle dieci e quindici stiamo sorvolando la Puglia.
Alle undici e venti siamo a Roma; impieghiamo un ‘ora per ritirare i nostri bagagli.
Per il pranzo usciamo dalla Uno nei pressi di Magliano Sabina dove scoviamo una tipica trattoria; ripartiamo alla volta di Firenze dove giungiamo alle diciassette e trenta.