Cres, tra macchia e calamari alla griglia
L’Isola di Cres, lembo di terra lungo oltre 100 km tra la penisola dell’Istria e la rinominata Isola di Krk, è un bell’angolo di mediterraneo “a portata di mano” essendo raggiungibile da Trieste in meno di due ore (che si trasformano in poco più di due ore se si perde il traghetto).
La superstrada E61 e poi l’autostrada A1 che da Trieste portano a Kozina (nel tratto di Slovenia che si deve attraversare acquistando l’apposita “Vinjeta”, tessera valida quale pedaggio) sono a mio parere migliori di molte nostre autostrade italiane. Da Kozina a Sapjane (sul confine sloveno-croato) c’è invece una bella strada a due corsie che attraversa l’entroterra dell’Istria (con panorami quasi alpini) e che taglia paesini caratteristici per l’onnipresente presenza dello spiedo con porchetta che gira nei grossi camini a legno segnalanti la presenza di trattorie (e che in più occasioni mi hanno “tentato” senza però riuscirci, essendo troppa la voglia di mare).
Superati gli spiedi tentatori, si seguono le indicazioni per Rijeka (o Fiume) lungo la E61 fino a raggiungere Matuliji, ameno paesino prossimo al mare. Qui abbiamo girato a destra percorrendo la costa dell’Istria da Opatjia fino all’imbarco di Brestova.
Imbarcati sul traghetto (ce ne sono due ogni ora) dopo circa mezz’ora calchiamo il suolo di Cres. E ci troviamo in piena macchia mediterranea! L’isola è tagliata da una stradina racchiusa tra due secolari muretti in pietra che delimitano immensi oliveti alternati a campi con cespugli di rosmarino, ginepro e lavanda. Nei campi si vedono greggi di pecore e capre che pascolano placide senza alcun pastore.
Le pecore non devono però distrarre dalla presenza, alternata ai muretti, di precipizi mozzafiato (in alcuni casi senza guard-rail e sempre senza illuminazione) oltre ai quali si domina la costa ed il mare per chilometri.
Dopo circa mezz’ora di saliscendi, scendiamo decisamente ed arriviamo al paese di Cres dove abbiamo prenotato l’appartamento (noi ci siamo trovati bene prenotandolo in internet sul sito di Cresanka, agenzia turistica di Cres).
Cres è un bel paese di mare, il più grande centro della porzione nord dell’isola. E’ disteso lungo la riva di un golfo che penetra per oltre un chilometro nella costa e che mitiga il clima dall’onnipresente vento di bora che, soprattutto la mattina e la sera, obbliga al maglioncino.
Il mare, limpidissimo e con fondo sassoso, scende quasi subito in profondità. La spiaggia di sassolini, alternata a pontili in cemento, lascia ampio spazio per distendere gli asciugamani (meglio i materassini) ed addormentarsi al sole mai eccessivamente caldo.
L’unico neo è la temperatura dell’acqua, che per tutto il periodo della vacanza rimane tra i 17 ed i 19°C. Nonostante sia un’isola, i supermercati sono sempre ben forniti ed in piazza c’è un fruttivendolo con frutta varia e sempre di buona qualità. La spesa può essere fatta pagando in euro o in kune, la locale valuta (consiglio però il pagamento in kune in quanto lascia minore spazio a speculazioni e “piccoli raggiri sui resti”). Nel nostro periodo di vacanza il cambio Euro/Kuna variava tra 1/7,25 e 1/7,35; in piazza c’è una filiale della locale banca che cambia la valuta applicando il giusto tasso di cambio giornaliero e rilasciando regolare ricevuta: diffidate dal cambio ai baracchini o alle edicole! E ora veniamo al cibo.
Mi sento di consigliare alcuni ristoranti a Cres, tra i quali il Buffet Feral, il Nono Nane ed il Buon Gusto. Ottimo il pesce, che sui mangia spendendo difficilmente oltre 15 euro a testa. Consiglio gli ottimi calamari alla griglia serviti con l’onnipresente bietola alla dalmata (bietola cotta con soffritto di aglio e mescolata con patate lesse fatte a pezzettini) oppure la grigliata mista di pesce con costi leggermente superiori. Si raggiunge la pace dei sensi!!! Non ottimi invece a mio parere i primi a base di pesce (o meglio, le pastasciutte in Italia sono tutt’altra cosa).
Consiglio l’escursione a Lubenice, paesino di 42 anime a circa 6/700 metri a strapiombo sul mare (bellissimo il tramonto con il sole che sprofonda nell’acqua) e che si raggiunge percorrendo una stradina a corsia unica ma a doppio senso di marcia che si inerpica per 5 chilometri tra macchia mediterranea e poi boscaglie di leccio ed oliveti.
Nonostante il perimetro del paese si percorra in cinque minuti netti, c’e il ristorantino “Konoba Hibernicia” in cui consiglio la prenotazione non appena si arriva, ed in cui si mangia uno squisito agnello cotto sotto la campana di ferro (ordinate due porzioni per me e per mia moglie, ci arriva un vassoio in cui c’era una quantità astronomica di carne accompagnato con patate al forno).
A fine serata ero così saturo di agnello che mi sembrava di belare!! Consiglio, a chi piace, l’acquisto del miele di Salvia Officinalis da un vecchietto la cui casa si trova alla sinistra sulla strada che esce dal paese.
Altra escursione che consiglio è la visita alla parte sud dell’isola, toccando i paesi di Belej (dove è presente un centro di allevamento e ripopolamento del grifone, un tipico avvoltoio mediterraneo) e di Osor con il ponte metallico girevole che permette di raggiungere la confinante isola di Losinj. Ad Osor è bella la visita del centro, con statue rappresentati personaggi e temi legati alla musica e con violetti e panorami su un mare azzurro da togliere il fiato.
Anche qui turismo culinario, con pranzo al ristorante adiacente il ponte girevole a base di spaghetti agli scampi ed al granchio (decisamente meglio i primi). Agli amanti dei molluschi consiglio insalata di polpo e cozze alla buzara (sorta di pepata di cozze con sughetto e pezzetti di pomodoro). Bella anche la città di Velj Lusini nella porzione all’estremo sud dell’isola (raggiungibile in auto in meno di un’ora da Cres), in realtà paesino sullo stampo di Vernazza alle Cinque Terre. Tutto sommato, l’Isola di Cres ha lasciato soddisfatti sia me che mia moglie in quanto offre prima di tutto tranquillità (non ho visto discoteche o music-pub se non qualche bel bar in riva al mare), possibilità di splendide esclusioni a piedi sia lungo la costa (sono presenti molti sentieri ben tenuti) che nell’entroterra tra i muretti a secco e gli oliveti, oltre che bei fondali per gli amanti delle immersioni (anche se da metà settembre in poi consiglio una muta per l’acqua un po’ fredda).
Grazie e ciao!