Cracovia e sud della Polonia
Siamo in 12 tra adulti e ragazzi e dopo aver lasciato le auto presso ParkinGo a Fiumicino (€ 35,00 ad auto per 5 giorni) alle 23:45 partiamo da Roma Fiumicino Terminal 3 per Cracovia Aeroporto Giovanni Paolo II volo di linea LOT 316 con arrivo alle ore 01:50 (1 bagaglio da imbarcare al check-in max. 20 kg + 1 un bagaglio a mano max. 7 kg con misura 55x40x20 cm). Trasferimento all’ hotel Dwor Kosciuszko***** , prenotato tramite Booking.com, con pullmino privato. Costo totale trasbordo 400 PLN a/r (€ 9 a testa per un tragitto di una ventina di minuti). Assegnazione delle camere prescelte alle 02:30 ed esausti ci buttiamo sui comodissimi letti. L’hotel è altamente consigliato, seppur ubicato a circa tre km a nord della città, in quanto è pulitissimo, ha stanze molto accoglienti anche se non molto grandi. Cambiano le lenzuola un giorno sì ed uno no. Sul letto lasciano sempre un cioccolatino al mattino ed una bottiglietta d’acqua a persona. Tv al plasma con canali internazionali incluse Rai 1 e 2. Il bagno molto curato con filodiffusione, accappatoi, ciabattine, articoli da toletta. Il personale si è rivelato premuroso e gentilissimo, parlano tutti inglese e qualcuno anche italiano. La struttura è facilmente raggiungibile dal centro con i taxi con una spesa sempre inferiore a 30 PLN (€ 7) ad auto.
Gi 01/04/10 Wieliczka – Czestochowa – Pieskowa Skała
Stupenda giornata assolata, ore 09:30 incontro con l’autista Waldemar e partenza dall’hotel per il nord di Cracovia. Costo totale noleggio minibus per tutti e dodici noi per tre giorni di escursioni PLN 2.600 = € 667. Ore 10:30 visita guidata in italiano della miniera di salgemma Wieliczka con la bravissima guida locale Katarzyna Parafiniuk. (Durante l’escursione abbiamo scoperto che è stata la madrina di nozze di una nostra conoscente polacca sposata con un ragazzo italiano della nostra città). Costo biglietto ingresso adulti PLN 41 = € 10,50 e ragazzi PLN 27 = € 7 + guida in italiano PLN 265 = € 68. La visita dura circa 2½ ore. La miniera venne aperta 700 anni fa ed è tuttora attiva. Unica nel suo genere nel mondo è patrimonio della natura e della cultura dell’UNESCO dal 1978, descritta e visitata tra gli altri da Goethe e Balzac. Solo 2 km della rete sotterranea di gallerie e camere sono aperti al pubblico per ammirare i laghi di sale e gli edifici scavati nel salgemma. Tra questi la più imponente è sicuramente la cappella di Santa Cunegonda con altari, statue e sculture di sale. I cunicoli raggiungono una profondità di 135 m e la temperatura è di + 14 gradi. Verso la fine dell’occupazione i nazisti tentarono di trasferire una fabbrica di aerei nelle miniere. Oggi qui si trova anche un sanatorio per curare i disturbi respiratori. All’interno vi è anche un bar/ristorante e diverse toilettes.
Dopo la visita partenza per Czestochowa, capitale spirituale della Polonia. Abbiamo visitato il monastero di Jasna Gora che conserva la preziosissima icona della Madonna Nera risalente al 1400. Inoltre la Sala dei Cavalieri, il Refettorio dalle volte affrescate e la Basilica della Santa Croce con le stupende decorazioni barocche. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi – e questo sarà un leit-motiv di tutto il viaggio – della profonda e pura religiosità dei polacchi. Niente mercificazione con paccottiglia di inutili gadgets e souvenirs da acquistare sia dentro, sia fuori dal santuario, né tantomeno furgoni fuori luogo da sagra paesana di fast food come purtroppo abbiamo notato sia in Italia sia presso altri luoghi religiosi all’estero. Sulla strada di ritorno lungo la “strada dei nidi d’aquila” abbiamo attraversato il Parco Nazionale di Ojców con la vista panoramica dello spettacolare Zamek (castello), noto come “la perla del Rinascimento polacco” nel villaggio di Pieskowa Skała. Il luogo è immerso in uno scenario suggestivo caratterizzato da formazioni rocciose erosive, profondi burroni, caverne e doline, castelli medievali arroccati sui luoghi più impervi (i nidi d’aquila, appunto). Abbiamo ammirato la roccia denominata “clava d’ Ercole” che si staglia contro il cielo nel paesaggio carsico. In serata ritorno a Cracovia. La prima sera, a causa della stanchezza accumulata il giorno prima, abbiamo cenato in hotel, cosa rarissima in quanto ci piace sempre immergerci nella realtà dei localini caratteristici dove provare la cucina locale. Abbiamo preso le classiche zuppe, i pierogi, piatti a base di carne, dessert, birra e vodka pagando circa € 20 a persona.
Ve 02/04/10 Kalwaria Zebrzydowka – Oświęcim – Brzezinka
Dopo un’ottima ed abbondante colazione molto buona a base di piatti salati, mancavano quasi sempre i dolci però, qualche mini cornetto contato, senza torte né pasticcini alle 09:00, con un cielo coperto, partiamo per Oświęcim simbolo di martirio nazionale e patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1979. Abbiamo effettuato il percorso dei campi di Auschwitz e Birkenau (Oświęcim e Brzezinka in polacco) con Malgorzata Domzal la nostra esperta guida in italiano. Qualsiasi commento sull’emotività, sulla riflessione, sull’efferatezza umana, sul rispetto delle vittime non sarà mai abbastanza. Ci ha consolato il fatto di aver portato i nostri ragazzi con noi e di aver visto centinaia di altri giovanissimi in giro perché essi tutti possano prendere atto di cosa purtroppo noi uomini siamo in grado di compiere. Dopo circa 4 ore partenza per il complesso di Kalwaria Zebrzydowka, la più antica Via Crucis della Polonia, patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO dal 1999. Commissionata dal sovrano Mikolaj Zebrzydowski, fervente cattolico nel 1600, riproduce la pianta di Gerusalemme. Formata da 42 cappelle lungo la Via del Calvario, distribuite sulle colline circostanti, il Venerdì Santo vi si tiene, attirando fedeli e turisti da tutto il mondo, la Processione della Rappresentazione della Passione, immortalata dal regista Krzysztof Zanussi nel film Da un Paese lontano del 1981 in cui racconta la vita di Karol Wojtyla. Inoltre da visitare all’interno del complesso vi sono il convento dei Bernardini e la chiesa di Santa Maria degli Angeli. La sera tornati a Cracovia cena presso il ristorante Klezmer Hois. Situato nel quartiere cracoviano di Kazimierz (l’ex distretto ebraico) a settanta metri dalla sinagoga Remuh, il ristorante, anche se onesto nell’ammettere di non possedere il “kashrut” (certificato rabbinico di supervisione alla preparazione dei cibi) offre piatti kosher della più rigida tradizione ebraico – aschenazita. Situato all’interno di una palazzina del XVI sec. Fino alla seconda guerra mondiale ha ospitato il più antico mykwa femminile della città ( bagno rituale purificatore). Gli interni molto ben tenuti trasudano una tipica casa borghese ebraica pre-bellica che, con la struggente musica klezmer suonata dal vivo durante la cena con un supplemento di PLN 22 (circa € 6), lasciano dei ricordi indelebili nella nostra memoria. Peccato che a causa del gran vocio di un folto gruppo di turisti italiani ridanciani e beoni, nonostante il continuo richiamo di alcuni commensali ebreo-americani e del solerte personale gentilissimo, non ci abbia permesso di apprezzare a pieno le note di yedid nefesh e/o erev shel shoshanim. L’unica nota dolente il cibo: l’humus, le zuppe di barbabietola, i ruski pierog, i kebab alla giudea ci hanno deluso sia per la quantità esigua, sia per la presentazione estetica, sia per i costi alti.
Sa 03/04/10 Dębno Podhalańskie – Sromowce Wyźne- Zakopane – Chochołów
Ore 09:00 dopo la solita colazione con una bellissima giornata assolata partiamo per i monti Tatra nel sud della Polonia, verso il confine slovacco, per visitare Dębno Podhalańskie, Sromowce Wyźne (la gola di Dunajec) e Zakopane con una possibile breve visita di Chochołów. Dębno Podhalańskie vanta uno dei migliori esempi mondiali di chiese gotiche realizzate in legno di larice, la chiesa di San Michele Arcangelo, dal 2003 patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Giunti lì assistiamo ad una commovente preghiera e veglia del Cristo Morto da parte di tutta la popolazione del villaggio compresi i vigili vestiti in pompa magna con delle lance. Proseguimento per il villaggio di Sromowce Wyźne, al confine con la Repubblica di Slovacchia per una delle destinazioni più gettonate del sud della Polonia. Lungo la strada ci fermiamo più volte per ammirare delle cicogne nei nidi sui pali elettrici e per acquistare degli ottimi formaggi venduti lungo la strada da cordiali contadini. Abbiamo apprezzato in particolar modo un formaggio affumicato con legno di larice chiamato oszczypek un po’ simile alla nostra scamorza affumicata ma ancora più buono e con un odore più pregnante. Va grigliato quindi abbiamo atteso il ritorno in Italia e va servito con una salsina chiamata keczup z zurawiny prodotta con delle bacche rosse, veramente buona. Avevamo già provato una salsina simile qualche anno prima in Svezia, la lingonberry per accompagnare le polpette köttbullar e nonostante il gusto sia molto vicino, la versione polacca è più delicata e meno compatta, più liquida. Il villaggio di Sromowce Wyźne con circa 1.000 abitanti è posto sul fiume Dunajec da dove ci imbarchiamo su una chiatta condotta da esperti zatterieri per navigare lungo il fiume ammirando le gole per una durata di circa due ore e mezzo. La discesa è assolutamente sicura: il fiume non è molto più profondo di un metro anche se a detta dei nostri zatterieri arrivati ad un certo punto l’acqua è profonda 18 metri. Per tutto il tempo abbiamo avuto entrambi i confini a destra e sinistra ammirando il paesaggio ubertoso ma identico con delle belle casette in contesti molto pittoreschi del Parco Nazionale di Pieniny con i ripidi versanti delle montagne. Rimaniamo affascinati dalle cime più alte dei Pieniny, le stupende Trzy Korony (Tre Corone) e Sokolica. La zona di confine tra la Polonia e la Slovacchia, che viene segnata proprio dalle acque del Dunajec, è una terra selvaggia ed inaccessibile. Sbarchiamo nel paesino di Szczawnica verso le 16 ed affamati come lupi ci dirigiamo verso una trattoria dai ricordi di mense comuniste degli anni settanta/ottanta. Il cibo è ottimo (molto buona, a detta di tutti, sia la zuppa di Pasqua zurek wielkanocny a base di farina di segale acida sia gli onnipresenti pierogi). Il costo fenomenale, abbiamo pranzato con tre/quattro euro a persona incluse le ottime birre Zywiec e Zubr. Proseguimento per Zakopane, la “Cortina d’Ampezzo” polacca, celeberrima stazione climatica e sciistica della Polonia. Già dalla fine del XIX sec. Attrasse intellettuali, artisti e musicisti che riconobbero in questi luoghi la quintessenza della “polonità” eleggendola a capitale morale e simbolica di una Polonia ancora senza stato. Oltre ad una piacevolissima passeggiata lungo la via pedonale dello struscio, Krupówki, dove si va per guardare e farsi guardare, visitiamo Gubalówka, il vivace mercato di artigianato locale e di salumi e formaggi dove non resistiamo alla tentazione di acquistare manufatti in legno. Lungo la strada del ritorno verso Cracovia sostiamo a Chochołów, villaggio risalente al XVI sec., per ammirare le casette di legno, che una volta all’anno vengono ripulite fino a riportarle al bianco originale, l’esempio più significativo di architettura montana in tutta la regione di Podhale. Arriviamo alla fine della Messa verso le 20:30 e ci colpiscono le famiglie intere vestite con i costumi tradizionali che in silenzio fanno la fila per portarsi a casa tizzoni di brace del falò acceso davanti alla chiesa. Molto compostamente ed educatamente accettano di farsi fotografare con noi regalandoci momenti di purasemplicità, calore e riflessione sulla loro religiosità. Lungo la strada del ritorno a Cracovia, verso le 22 sempre affamati come lupi ci mettiamo alla disperata ricerca di qualche localino ma ahimè sia a causa degli orari tardivi per i polacchi sia per il Sabato Santo non troviamo più nulla di aperto quando rassegnati a non poter ottemperare al rito della cena (chi glielo spiega ai ragazzi?) la nostra amica polacca Joanna ed il nostro fedelissimo autista Waldemar avvistano un localino ancora aperto: Karczma pod sosnami a Naprawa. Ci fiondiamo all’interno e dopo tre/quattro minuti di estenuanti convincimenti da parte dei nostri angeli custodi accettano di cucinarci nonostante avessero già chiuso le cucine. Hanno preparato in men che non si dica pierogi, zuppe e qualche altro piatto a base di funghi e carne. Spendiamo ancora una volta € 3/4 a persona incluse le birre. Ancora grazie al gentilissimo personale. Speriamo in futuro di poterci tornare di giorno con calma visto l’interessante contesto naturalistico in cui si trova il localino. Arrivo a Cracovia a mezzanotte.
Do 04/04/10 Cracovia
Giornata calda ed assolata, colazione ed alle ore 09:00 visita guidata a piedi di Cracovia, dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1978, con la nostra guida in italiano Joanna Strzyzewska cell. (costo guida tutta la giornata € 12,50 a persona). Passeggiata per la città per ammirare i luoghi e monumenti più importanti: Piazza del Mercato Centrale, la bellissima Chiesa di Santa Maria, Barbacane, Via Floriańska, Wawel, il castello reale, la cattedrale, il Collegium Maius dell’Università Jagellonica, fondata nel 1364 dove studiarono Copernico e la nostra guida, l’Arcivescovado dove abbiamo incontrato e conosciuto Sua Eminenza Cardinal Dziwisz, ex-segretario di Papa Giovanni Paolo II. Proseguimento per il quartiere ebraico, la sinagoga Tempel, Piazza Bohaterow Getta dove due artisti polacchi hanno riprodotto 70 sedie enormi vuote, monumento in memoria degli eroi del ghetto ebraico. Ci pervade un forte senso di abbandono e di estraneità dato dalla desolazione di questo luogo posto proprio di fronte alla farmacia “Sotto l’Aquila” di Tadeusz Pankiewicz, l’unico polacco che abitò all’interno del ghetto dall’inizio fino alla fine della guerra. Grazie al suo aiuto molti ebrei riuscirono a salvarsi. Oggi all’interno della farmacia vi è un museo della fotografia. Proseguiamo per la fabbrica di Schindler, l’altro grande eroe che contribuì a salvare numerose vite umane di ebrei. Grazie a Joanna siamo riusciti a vedere tutto il centro cittadino e a soddisfare le nostre curiosità. La sera dopo aver telefonato invano a diversi ristoranti tutti chiusi per le festività, abbiamo cenato ottimamente presso il ristorante Kawaleria, in via Golebia, nei pressi della Piazza Rynek Glowny.
Lu 05/04/10 Nowa Huta
Ci alziamo con una pioggerella ed un cielo plumbeo e dopo aver fatto colazione visitiamo Nowa Huta con le Crazy Guides. Partenza dall’hotel a bordo delle leggendarie Trabant d’epoca della Germania dell’Est per la visita della città-museo operaia realsocialista di Nowa Huta, “ dono di Stalin a Cracovia”, a 10 km a nord della città per avere un’idea di come si vivesse sotto il comunismo nella Polonia gierekiana e jaruzelskiana. Giro del quartiere con Crazy Guides, visita di un alloggio privato e rinfresco in un locale di operai. (Costo PLN 110 a persona = € 28,50, durata 3 ore). Il quartiere di Nowa Huta (la nuova acciaieria) sorse dal nulla nel 1949 per volere delle autorità intorno ai grossi complessi siderurgici fondati nell’immediato dopoguerra. Dalla caduta del comunismo gli impianti sono stati messi sotto accusa per il devastante inquinamento che producono, pericoloso sia per l’uomo, sia per i monumenti. I ragazzi che sono venuti Maciej, Jurek e Stanislaw, parlano inglese e sono stati davvero in gamba, l’uno più pazzo dell’altro ma simpaticissimi. Hanno messo in scena anche una Trabant in panne affinchè la spingessimo. Una visita a Cracovia non può essere considerata completa se non si visita Nowa Huta! Alle 13 di ritorno a Cracovia ci dirigiamo per mangiare qualcosa presso Pierogarnia. Situata in via Slawkowsk, in pieno centro tra Barbakan e Rynek Glowny, questa minuscola tavola calda vende ottimi pierogi a 9.90 zloty ( circa € 2,50 a piatto). Sicuramente è la tavola calda migliore di Cracovia dove, spendendo pochissimo, si possono scegliere ben nove tipi diversi di questi ottimi ravioli polacchi: con ripieni di carne, patate e ricotta, cavolo, spinaci e funghi e persino dolci, ripieni di frutta. Ottimi anche i nalesniki z serem per dessert (crêpes dolci ripieni di ricotta e ricoperti di yoghurt) a soli PLN 7.90 (circa € 2). Pieno di turisti italiani. Dopo un giro in piazza per poter acquistare dell’altro artigianato locale , questa volta ceramiche e terrecotte, ci tuffiamo tra i bei vicoli del centro storico ed entriamo a visitare una chiesa che poi scopriremo appartenere alle suore della Presentazione. Qui dopo aver ascoltato il loro bel coro ci viene presentata una giovanissima suora: Caterina che con il suo ottimo italiano, non solo ci illustra la storia del loro ordine che noi non conoscevamo ma ci invita anche a visitare il loro ginnasio-liceo annesso e visto che i nostri ragazzi sono quasi tutti ginnasiali-liceali ci spiega anche il loro sistema scolastico. Conserveremo sempre un bellissimo ricordo di questa cordialissima giovane suora. Verso le 17:30 ci avviamo verso l’hotel in taxi per poter ritirare i nostri bagagli e prepararci al ritorno. Il pullmino dell’andata ci preleva puntualmente dirigendosi verso l’aeroporto. Ultimi acquisti per poter spendere gli ultimi zloty a favore dell’alcol stavolta: le vodke Wyborowa e Zubrowka ed il digestivo Krupnik. Alle ore 20:50 puntuali partiamo per Roma e a malincuore salutiamo Cracovia con la speranza di tornare in Polonia in un prossimo futuro.