Cracovia e Auschwitz passo per passo
Dunque avevamo il biglietto, avevamo la casa , avevamo chi ci veniva a prendere dopo la mezzanotte all’aeroporto Balice che altro volevamo? Premesso che una bella cosa di Cracovia è che l’aeroporto è a 18 km dal centro storico (20 minuti di macchina) la chicca finale era l’amico Walter di stanza a Ciampino che ci è venuto incontro alle 20 di sera, preso in consegna le chiavi della nostra Multipla e tenuta in custodia fino al nostro ritorno il 9 dicembre pomeriggio.Altro che turisti per caso!L’aereo parte con venti minuti di ritardo perché bisognava rispettare i posti come da carta d’imbarco cosa che crea confusione in chi sta in codae ha il posto in testa e viceversa.Dopo un volo di 2 ore , espletati i rigidi controlli del passaporto , recuperati i bagagli , usciamo dopo la mezzanotte e mezza e subito vediamo un ragazzo con un cartello esagerato con il mio nome e cognome.Tranquillo e taciturno come il personaggio polacco di Zelig , il ragazzo ci porta in centro in un attimo al costo mi pare di 20 euro cioè 70 zloti.La mia paginetta di frasi fatte che tengo nel fascicolo della vacanza mi spinge a rispondere alle sue domande in inglese con tac (si) o nie (no) .L’appartemento è in Ulica Florianska a due passi dalla porta Florianska o di San Floriano.Descrivere questa bellissima città è presto detto :ha un centro storico con la città vecchia (Stare Maisto) lungo 1,5 km e largo 500 metri la cui mappa è sorprendemente simile a quella dell’Aquila (anzi mi sembrano identici!!!) .Oltre la città vecchia, circondata da un bellissimo Parco chiamato Planty (sui resti delle antiche mura) , c’è la collina del Castello di Wavel e oltre il Wavel c’è il quartiere ebraico di Kazimierz .La mattina cambiati gli euro in zloti ai Kantor (=cambio ) attraversiamo la strada e andiamo al Caffè Jama Michailika che avevamo proprio di fronte le nostre finestre .Come tutti i caffè apre alle 9-10 cioè è la nostra colazione dell’albergo che non abbiamo.Questo bellissimo e storico caffè quella mattina aveva anche una rappresentazione teatrale , un monologo accompagnato dal pianoforte ad uso di un gruppo di giovani (una scolaresca?) .La colazione ci costa 5 euro cioè ( 20 zloti) .La bellissima Piazza Rynek Glowny (Piazza del Mercato) era a 5 minuti .Tutta la città vecchia è isola pedonale .In piazza c’erano i mercatini di Natale .In mezzo alla piazza una costruzione antica chiamato Sukennice o mercato dei tessuti con dentro altri negozietti.In questa Piazza c’è la bellissima Chiesa di Santa Maria con le due torri.Dalla torre piu’ alta ogni ora a tutte le ore del giorno esce il famoso trombettiere che suona ai quattro angoli della torre una breve melodia che si arresta all’improvviso (leggere le guide per saperne il significato).Quindi attenzione alla campana che segna la ora perché subito dopo bisogna guardare in alto il trombettiere .Visita della Chiesa lato paganti con lo straordinario trittico di Veit Stoss sull’altare.La signora polacca con cui ho viaggiato al ritorno e che fa la badante a Roma asseriva che le figure umane a grandezza naturale sono riproduzioni fedeli di gente dell’epoca (Rinascimento) che alcuni studiosi sono risaliti all’età e alle malattie di questi personaggi! La signora mi dice tra l’altro che il nome polacco di Roma RZYM si pronuncia GIM.Magari Jim Morrisson suona a un polacco “Roma Morrison” ) .A pranzo mi viene l’idea di seguire la Guida Routard che ci indirizza a una bettola per polacchi U Stasi.Bettola è una bettola , piccola è piccola con pochi tavoli.Magari i pirogi (ravioli piatto tipico polacco) sono ottimi e abbondanti ma dato che servono da bere latte cagliato (il locale non per nulla è una vecchia latteria polacca cioè una osteria dove si beve solo latte) provoca in mia moglie che odia solo l’odore del latte dei conati di vomito.Nonostante la Guida dice che è il posto piu’ genuino di Cracovia fuggiamo dopo aver pagato 3 euro a testa .Ci rifuggiamo in Piazza dove beviamo della specie di vin brulè che servono da dentro enormi botti .Mi sono segnato il sito da dove magari ordinare la premiata bevanda .A questo punto ci rechiamo al Museo Czartoryski dove c’è La Dama dell’ermellino di tale Leonardo da Vinci.Il Museo è incredibile: è un vecchio palazzo! Si salgono le scale come se foste a casa vostra .Possibile che il dipinto di Leonardo sia al sicuro in questa casa?Come arrivo’ a Cracovia? Ormai si è fatto notte ma sono solo le 16 .Decidiamo di farci un giro con il trenino elettrico che passa per il Castello (Cracovia ha l’unico difetto che è poco illuminata e il Castello la sera per niente!!!), L’Università Jagellonica (una moglie del re polacco della dinastia Jagellonica sposo’ tale Bona Sforza che introdusse l’uso delle verdure chiamate insalata italiana ecc.) , l’arcivescovado con la gigantografia di Papa Woytila , il quartiere di Casimierz prima della guerra abitato da 25, 000 ebrei (un quarto della poloazione di Cracovia di allora che oggi conta 800,000 abitanti) .Che cosa vedere a Cracovia? Servono almeno 3 giorni perché c’è da vedere le Miniere di sale di Wasileska a 30 km , Il catello Wavel, Stare Maisto, Casimierz e la Fabbrica di Schindler e ovviamente Auschwitz. Volete un altro motivo? A 100 km a nord di Cracovia c’è il famoso Santuario di Czestokowa , a 100 Km a sud Zakopane famosa località sciistica dei Monti Tatra. Poi se si vuole esagerare adesso si sono inventati il Tour del Comunismo con visita alla città operaia di Nova Huta in Trabant da parte delle crazy guides http://www.Crazyguides.Com/. Insomma questi ragazzi polacchi si stanno svegliando e fra qualche anno Cracovia sarà la nuova Praga! Non ci sono scuse per non venire a Cracovia! La sera si cena al ristorante georgiano consigliato da Turisti x caso ma non da Routard dal nome impronunciabile tipo Czapuri ecc. In tutti i locali si notano le belle ragazze polacche.E’ un caso o sono scelte apposta? Andiamo al numero 39 di Florianska sede , per modo di dire chè è una minuscola stanza, della reception del nostro “albergo” per chiedere di essere accompagnati l’indomani ad Auschwitz. Ci offrono un giro a 330 zloti cioè 80 euro con il ragazzo che ci aspetta e ci riporta.Partiamo alle 10 dell’8 dicembre.Attraversiamo una zona ondeggiante con molti boschi su una normale strada statale ma ben tenuta.Dopo circa una ora arriviamo a Oswiecim il nome polacco di Auschwitz (ossia AUschwitz è il nome tedesco di Oswiecim).Qui in mancanza di una guida italiana (ci sono solo a Luglio e Agosto perché gli italiani si muovono in massa a Luglio e Agosto!) il nostro taciturno autista ci procura un piccolo opuscolo in italiano e ci dice che alle 13 ci sarà la proiezione del famoso filmato della liberazione del campo da parte dei sovietici che si puo’ reperire anche su You tube.Indubbiamente ad Auschwitz ci si deve andare preparati altrimenti non si riesce a capire l’organizzazione .E’ come entrare in una Scuola o Fabbrica deserta e non sapere immaginare la gente che quivi ha sofferto . Auscwitz I e Auschwitz II (Birkenau) quest’ultimo è grande almeno 20 volte Autschwitz I e poteva contenere fino a 100,000 persone contro le 16,000 del primo.Le immagini di Schindler’s List sono di Birkenau (arrivo del treno) con le donne e bambini poi salvati da Schindler .I forni crematori furono demoliti dai nazisti prima dell’arrivo dei sovietici il 17 gennaio 1945 e sono stati lasciati tal quale.Mi pare che fossero 4 .Il treno arrivava fin quasi al termine del campo di Birkenau dove c’era la selezione .Il 75-80% delle persone vecchi , donne con bambini e malati venivano avviati alla gassificazione e cremazione , gli altri ai campi di lavoro.Il campo che si vede nel film Schindler’s List è quello di Paslowz a pochi km da Cracovia dove c’era il pazzo che dal terrazzino sparava a caso .Auschwitz I e II si trovano a 60 km da Cracovia.L’organizzazione di entrambi i campi era perfetta e maniacale .Entrambi i campi (Patrimonio UNESCO) sono gratuiti.Auschwitz I (quello del Cancello Arbeit Macht Frei) è un museo.Le varie palazzine o blocchi sono musei .Da vedere i blocchi 1,4, 5, 6, 7 e 10 e 11 sui 25 totali.Tra i blocchi 10 e 11 il cortile delle fucilazioni .Sotto il blocco 11 le prigioni dove i condannati potevano morire di fame.L’organizzazione di Auschwitz 1 era totalmente diversa da Auschwitz Birkenau.Nella prima trovate le divise, le foto dei prigionieri, montagne di valigie, montagne di scarpe .Le valigie hanno i nomi dei possessori.C’è un solo forno crematorio ma la vera strage fu a Birkenau a 3 km da Auschwitz, immenso, a perdita d’occhio.Bisogna assolutamente ritornarci , cosi’ come grazie ai voli low cost dovrebbe essere un posto assolutamente obbligato in Europa.Prima viene Auschwitz e poi la Torre Eiffel o il Colosseo per ogni europeo! Al pomeriggio ottima pizza da Carlito un posto molto chic o kitch a seconda dei casi e la sera cena a un posto piuttosto costoso perché la nota taverna Chlopskie Jadlo era tutta prenotata.Forza delle guide? Comunque pare che l’omonima dalle parti del Castello era un locale piu’ grande e forse c’era posto! La mattina del 9 avendo qualche ora oltre a sfamare la figlia alla Piazza del Mercato con i chioschi che offrivano wurstel e crauti e altre schifezze ci eravamo recati prima a vedere il caffè Larousse come da Routard.Trattasi del piu’ piccolo caffè di Cracovia con tutte le pareti formate dalle immagini del dizionario Larousse del 1900 e con soli quattro tavoli.Apre alle 10 .Una gentilissima e altissima signorina ci serve del cioccolato aromatizzato.Voto 4 al cioccolato , 7 al locale e 10 alla signorina. Dopo la piazza di nuovo al Caffè Jaima Mikalska e quindi ci ricordiamo che l’appartamento dobbiamo pagarlo con tutti gli zloti rimasti..Colti da sindrome di volo perso ci rechiamo a piedi alla stazione dei taxi che si trova sulla destra della Porta Florianska a 300 metri .E’ mezzogiorno e mezzo e il volo è alle 13.55 .Prodigi dell’aeroporto a 18 km alle 13.00 arriviamo sul posto non senza qualche ambascia .Costo del taxi 90 zloti perché festivo cioè 25 euro .Partenza con il solito ritardo alle 14, 15.All’arrivo telefoniamo al nostro amico Walter che ci porta dove aveva lasciato la nostra macchina. Era il 9 dicembre giorno del mio compleanno.
Gianfranco