Cracovia, dieci motivi per visitarla
Queste sono solo alcune delle domande che mi sono sentita porre da colleghi e conoscenti quando dicevo che sarei andata 4 giorni a Cracovia. Per questo motivo mi sono riproposta di fare un post dedicato a questa piccola meraviglia polacca. Perchè anche questa volta non mi sbagliavo, il mio istinto ha fiutato bene, Cracovia si è rivelata una bellissima scoperta.
Ecco allora 10 motivi per cui visitarla…
1) Per la bellissima Rynek Głowny. Banale da dire, ma Cracovia è un vero gioiellino e mi ha definitivamente conquistato con una delle piazze più belle che abbia mai visto. Sto parlando dell’immensa Rynek Głowny, ovvero la Piazza del Mercato, la più grande piazza medievale d’Europa, un quadrato di 200 metri per lato attorno alla quale sorgono bellissimi palazzi del 17° e 18° secolo oltre alla Basilica di Santa Maria e al Sukiennice, il Mercato dei Tessuti del XV secolo. Ho avuto la fortuna di ammirarla dall’alto già dall’aereo, il pilota ha fatto un vero e proprio inchino alla città ed è stato subito amore a prima vista, ma se non avrete la mia fortuna e volete ammirare la piazza dall’alto salite sulla Torre del Municipio (Wieża ratuszowa) che è l’unica parte rimasta in piedi dell’antico Municipio demolito nel 1820. Quando mi è apparsa la piazza scendendo da Ulica Grodzka, beh…non sto mentendo se vi dico che mi si è mozzato nuovamente il fiato. E giuro che mi era successo solo con Piazza San Marco a Venezia.
Tutta la piazza è circondata da ristorantini più o meno chic, da bar e pub tenuti benissimo, colorati, ordinati, ognuno con una propria caratteristica. La cosa che mi ha colpito di più, oltre all’immensità e alla bellezza della piazza, è stata la musica: veniva da ogni dove! Musicisti di strada, gruppi che suonavano nei ristoranti, locali con il karaoke…era un susseguirsi di note e suoni! Una bellissima atmosfera! E poi è pulitissima, così come anche tutte le vie del centro storico. Non troverete una cartaccia, una cicca o un mozzicone di sigaretta per terra. Senz’altro uno spiccatissimo senso civico dei cittadini, ma anche il fatto che ogni decina di metri ci sia un cestino per l’immondizia con tanto di portacenere. Mai visto un centro storico così lindo e immacolato, nemmeno in
2) Per passeggiare in Ulica Grodzka (via Grodzka): dal nostro albergo proprio sotto il Wawel la via più breve per raggiungere la piazza del Mercato era Ulica Grodzka e per me passeggiarvi per arrivare in centro era la parte più bella della giornata. Oltre a essere davvero bella esteticamente con la sua pavimentazione acciottolata, i bei palazzi storici ai lati, due bellissime chiese, i negozietti un po’ particolari o eleganti e gli invitanti ristorantini, l’ho trovata molto vivace e con una bella atmosfera rilassata: anche qui musicisti di strada, mimi, un sacco di giovani, locali con musica dal vivo. Girate con il naso all’insù per non perdervi nessun dettaglio dei bellissimi palazzi ai lati della via, le decorazioni sopra i portoni, i vecchi lampioni che indicano anche i numeri civici delle case, le insegne vecchie o nuove dei negozi, ma state anche attenti a non farvi investire dalle carrozze bianche trainate da cavalli o dalle auto turistiche che partono da Rynek Głowny per fare il giro turistico della città;
3) Per la vivace vita notturna di Ulica Florianska (via Florianska): ecco un’altra bellissima via medioevale che dalla piazza del Mercato porta all’antico ingresso della città, la Porta Florianska, e al Barbacane, torre medioevale circolare la cui struttura è stranamente basata più sulle strutture difensive arabe che non europee. Ci sono vari bar e ristoranti, anche nelle vie laterali che si incontrano risalendola. La sera ovviamente è il momento in cui l’atmosfera si fa più frizzante. Purtroppo non ricordo il nome, ma c’era un bar con i buttafuori vestiti da poliziotti, dentro era tappezzato con giornali risalenti al periodo comunista e anche l’arredo era volutamente datato. Ottimo posto per un po’ di shots di vodka, ogni bicchierino costa 4 pln, praticamente un euro, idem la birra;
4) Per una passeggiata nel Planty, il guscio verde di Cracovia: un tempo era il fossato che circondava la città, ora è un bellissimo anello verde che circonda il centro storico. Prati, alberi e laghetti con tanto di ponticelli… passeggiarvi è bellissimo e rilassante e vedrete da un altro punto di vista la città, passerete sotto la collina del Wawel con il suo castello, passerete vicino al Barbakane e all’Università. Incontrerete nonnetti che passeggiano tenendosi per mano, giovani che si baciano o camminano abbracciati, persone che fanno jogging o pattinano sui rollerblade, ragazze graziose in biciclette e mamme con bambini… insomma, vi darà un’altra visione sugli abitanti della città. Inoltre, se come me verrete in estate, sentirete che caldo può fare in Polonia…nessuno ve l’aveva detto eh? Beh, qui troverete un po’ di refrigerio e ombra. Se invece verrete in autunno, come fece mio marito alcuni anni fa, troverete un tripudio di colori, foglie rosse e gialle a mucchi sui prati e ragazzini che ci saltano dentro ridendo. Fu una delle prime cose che mi raccontò di Cracovia mio marito;
5) Il Wawel, per immergersi nella storia di Cracovia: il Wawel, simbolo della Nazione e sede dei re per quasi sei secoli, sorge su una collina a circa un km dalla Rynek Głowny e il colpo d’occhio già da lontano è magnifico. Lo è ancora di più quando si arriva nel piazzale/giardino interno sul quale si affacciano la cattedrale e il castello. Qui potrete ammirare e visitare la bellissima Cattedrale, teatro di quasi tutte le incoronazioni, funerali e celebrazioni dei monarchi e politici della Polonia nel corso dei secoli e il Castello che comprende sia gli appartamenti reali privati che le Camere Reali o Camere di Stato oltre che il Tesoro e l’Armeria della Corona. Per visitare tutto per bene, con l’ausilio di audioguide per la Cattedrale e di guide per gli appartamenti reali (visitabili sono accompagnati), calcolate tre o quattro ore e non fate come noi che per visitare tutto siamo dovuti tornare in tre momenti diversi: informatevi bene su orari di apertura nei diversi giorni della settimana e prenotate la visita guidata agli appartamenti reali. Ogni giorno inoltre alcune parti del Castello come il Wawel Perduto (reperti archeologici), il Tesoro e l’Armeria della Corona, la torre e la Grotta del Drago sono gratutite, ma non tutte insieme contemporaneamente. Alla fine per colpa della nostra “improvvisazione” abbiamo visitato una mattina il Wawel Perduto, la torre, la Cattedrale e la Grotta del Drago, due mattine dopo siamo riusciti a visitare le Camere Reali e poi siamo dovuti tornare dopo un’ora e mezza per partecipare alla visita guidata in Inglese (per nostre questioni di orario, altrimenti c’era anche in italiano) degli Appartamenti Reali Privati. A parte l’interesse storico che riveste il complesso, è un colpo d’occhio meraviglioso ammirare la cattedrale dal cortile interno del Wawel, le aiuole fiorite e il cortile del castello, per non parlare del panorama mozzafiato che si può gustare dall’alto della torre o dal campanile della Cattedrale.
6) Per l’ottima cucina: prima di partire mi ero fatta l’idea che avrei mangiato come in Germania, immaginavo wurstel e crauti cucinati in tutti i modi, crauti in abbondanza, birra buonissima e al massimo spätzle per variare. Su crauti e birra ci avevo visto bene, ma per il resto… QUANTO MI SBAGLIAVO! La cucina polacca è stata una bellissima sorpresa, si è rivelata molto più varia di quanto immaginassi, anche se il leit-motiv è principalmente la carne accompagnata da patate,cavoli o funghi. Carne tenerissima ovunque io l’abbia assaggiata e soprattutto cucinata ogni volta in modo diverso, con salse agrodolci o addirittura condita con miele e noci (ho mangiato le costine più buone mai mangiate nella mia vita, letteralmente innaffiate di miele e noci). Anche le zuppe sono onnipresenti nei menù dei ristoranti. Ne ho assaggiata una buonissima, credo si chiamasse Zurek o qualcosa di simile, il cui ingrediente principale è un composto fermentato di farina di segale. Mi è stata servita in una pagnotta, molto gustosa con all’interno uova sode, salsiccia e verdure. Altra delizia i Pierogi, ovvero i ravioli di pasta fresca. Ce ne sono con vari ripieni, io ho adorato quelli con formaggio e crauti. Non ricordo il nome polacco, ma un’altra delizia che ho assaggiato e che ho notato essere presente su quasi tutti i menù, è una sorta di pancake di patate ricoperta da un sughetto denso con funghi e accompagnata dagli immancabili crauti. Anche l’anatra è un piatto tipico, non della zona di Cracovia, ma comunque ricorreva in quasi tutti i menù e veniva proposta in vari modi, io purtroppo non ho avuto modo di assaggiarla perchè era leggermente fuori dal nostro budget.Ad ogni modo non mento se vi dico che tornerei a Cracovia anche solo per una cena pantagruelica dall’antipasto al dolce…
7) Per vedere un capolavoro italiano quale la “Dama con l’Ermellino” di Leonardo Da Vinci: normalmente si può ammirare visitando il Museo dei Principi Czartoryski, ma informatevi bene perchè spesso il quadro viene spostato al Wawel per mostre temporanee come è capitato quando c’eravamo noi.
8) Per un tuffo nella storia degli Ebrei a Cracovia visitando il quartiere Kazimierz e Podgórze: anche se ora il Kazimierz fa parte della zona centrale di Cracovia, per molto tempo fu una città a sè stante, con un proprio municipio e con delle proprie leggi. Ci abitavano Polacchi ed Ebrei in zone distinte della “città”. Ora ovviamente questa divisione non c’è più e inoltre sono rimasti solo 200 ebrei in tutta Cracovia, ma dal tessuto urbano si può intuire come potesse essere la zona un tempo. Si possono visitare alcune sinagoghe, quali la Vecchia Sinagoga, la Sinagoga di Remuh (la più piccola, ma anche l’unica ancora regolarmente utilizzata per funzioni religiose, anche se è tenuta davvero male a mio parere) oltre che il Cimitero di Remuh. Molto bella ulica Szeroka, con i suoi negozi e ristoranti dalle insegne un po’ retrò.
Il quartiere di Podgorze invece è tristemente ricordato perché era dove i nazisti raggruppavano gli ebrei in un ghetto per poi vuotarlo sistematicaente con le deportazioni ai campi di concentramento delle vicinanze. Per ricordare questi tristi eventi in piazza Bohaterow Getta sorge un “monumento” realizzato da due architetti e costituito da 70 sedie vuote per ricordare il mobilio e gli oggetti personali lasciati sul posto dagli ebrei prima di essere deportati. Interessante è la storia della Farmacia Sotto l’Aquila, dove si racconta che durante l’occupazione nazista il proprietario (Tadeusz Pankiewicz) aiutasse i contatti tra gli ebrei scrivendo messaggi in latino sui bugiardini delle medicine. A mezzo km da piazza Bohaterow Getta c’è la fabbrica di Oscar Schindler, ora museo.
9) Per non dimenticare, visitando il tristemente noto campo di concentramento di Auschwitz Birkenau: e qui rimango senza parole perché mi si strozzano in gola mentre cerco di cacciare indietro le lacrime. Avevo già visto Dachau in Germania, ma Auschwitz-Birkenau è qualcosa di inimmaginabile, oltre ogni orrore che la mia mente potesse immaginare dai racconti sui libri di storia. Una visita che per me dovrebbe essere fatta almeno una volta nella vita, per non dimenticare, nella speranza che un orrore simile non si ripeta mai più nella storia dell’Umanità. Lascio che a parlare siano le poche foto che sono riuscita a scattare tra le lacrime…
10) Per restare a bocca aperta visitando le vicine Miniere di Sale di “Wieliczka”, Patrimonio dell’Unesco: un’immensa meraviglia nel sottosuolo, calcolando che la zona visitabile è solo l’1% di tutta l’area delle miniere. Statue, candelabri, lampadari, cappelle e addirittura una cattedrale con tanto di quadri quali una riproduzione de “L’Ultima Cena” di Leonardo da Vinci…tutto scolpito nel sale. C’è anche una scenografica sala ricevimenti! Non si può che rimanere a bocca aperta davanti a tale creatività e splendore. Per avere un’idea di quello di cui vi sto parlando date un’occhiata a questo sito http://www.minieradisalewieliczka.it/visite/percorso-turistico.
E mi verrebbero anche in mente almeno altri tre motivi: perché il centro di Cracovia è protetto dall’Unesco dal 1987 e già questo vorrà pur dir qualcosa, no? Perché è economica e, in tempi di crisi, anche questo è un valido motivo per sceglierla a dispetto di altre città europee molto più care e meno belle a volte… e anche perché è relativamente vicina grazie alle compagnie di volo low cost che la collegano ai vari aeroporti italiani. Io da BG Orio al Serioho impiegato solo un’ora e venti minuti.
Vorrei aggiungere che un indubbio valore aggiunto è stato dato dai Polacchi: dai receptionist ai camerieri, dalle guide turistiche ai tassisti, dai commessi alla gente “comune” che incontravi per strada… abbiamo trovato solo persone gentili, sempre con il sorriso. Ho trovato un popolo molto orgoglioso della propria Patria e della propria Cultura, un popolo che dopo gli eventi cupi del passato, che hanno anche visto la Polonia letteralmente cancellata dalle cartine geografiche per più di un secolo, si sta riappropriando di un po’ di spensieratezza e voglia di vivere.
E ora un po’ di notizie pratiche…
COME ARRIVARE: se non avete a disposizione molti giorni anche per visitare il resto della Polonia, conviene arrivare in aereo. Cracovia è collegata a vari aeroporti Italiani con Ryan Air (Bologna, Cagliari, Milano Orio al Serio (BG), Pisa, Roma Ciampino e Trapani). Una volta arrivati all’aeroporto avete due opzioni: prendere un taxy che vi costerà circa 90 pln (poco meno di 23 euro per una ventina di minuti di tragitto se non c’è traffico) o prendere il trenino che in poco più di mezz’ora vi porta in centro alla stazione dei treni.
DOVE DORMIRE: io straconsiglio l’Hotel Royal dove abbiamo alloggiato per 4 notti e dove mio marito era già stato tre anni fa. Si trova sotto la collina del Wawel e quindi in un punto strategico sia per visitare il castello (distanza: 5 minuti a piedi), sia il centro (la piazza del mercato è raggiungibile in 15 minuti a piedi). Noi abbiamo pagato per una doppia l’equivalente di 80 euro a notte, colazione (abbondantissima!) inclusa. La camera che doveva essere una doppia standard si è rivelata essere una specie di suite con due letti matrimoniali, due piccole aree relax con salottino e un bellissimo bagno spazioso. La colazione era servita dalle 7 alle 10:30 del mattino, molto abbondante soprattutto per quanto riguarda i cibi salati (uova, omelette, bacon, salumi vari, formaggi, torte salate, pancake di patate…). Personale molto gentile e disponibile. Voto:9!!
DOVE MANGIARE: Al primo posto indubbiamente metto il Pod Wawelem, ovvero il ristorante sotto il nostro hotel dove ci veniva anche servita la colazione. L’ambiente è informale, i piatti sono ottimi e super abbondanti e i prezzi decisamente bassi. Il piatto forte del locale è l'”Ognista szpada z kurczaka lub wieprzowiny” ovvero uno spiedone di pollo o maiale (consiglio il maiale) servito in modo molto scenografico e accompagnato da crauti sia rossi che bianchi, riso, patate alle erbe e varie salsine.
Ottime anche le costine con salsa di miele e noci, mi viene ancora l’acquolina al sol pensiero! Per un pranzo composto da un piatto unico, due birre e due caffè abbiamo speso circa 15 euro in due! Da non credere!
Il secondo posto se lo merita il Pod Aniolami che significa “Ai due Angeli”, si trova sulla Ulica Grodzka e già solo per l’ambiente raffinato e curato nei dettagli meriterebbe una visita.
Vi abbiamo cenato la sera del nostro 13° anniversario su consiglio di Valentina che me l’aveva suggerito sia per il cibo che per l’atmosfera. I prezzi sono un po’ sopra la media , ma lo è anche il ristorante. Abbiamo mangiato due piatti di carne diversi, entrambi ottimi, la carne era tenerissima e ho apprezzato la salsa ai mirtilli con cui l’hanno accompagnata. Al terzo posto metto il “Chtospkie Jadto”.
Che dev’essere una catena in quanto solo nel centro di Cracovia (via Florianska e via Grodzka) c’erano due ristoranti. La cucina è tipica polacca, forse è un locale un po’ turistico, ma si è mangiato bene e speso poco, l’ambiente era molto accogliente e rustico con i suoi tavoloni di legno, le panche, le candele accese su ogni tavolo e le travi a vista. Durante l’attesa viene servito un tagliere con due tipi di creme (una al formaggio e una al lardo) e del pane. Da assaggiare una delle zuppe tipiche polacche servita nella pagnotta. Anche i pierogi (ravioli) erano molto buoni.
Per una merenda o uno spuntino consiglio invece quel delizioso localino in Ulica Grodzka “Cupcakes – Organic Coffee” dove vengono servite spremute, succhi di frutta, centrifugati e frappè, muffins sia salati che dolci e ovviamente…i cupcakes! Colorati, simpatici, originali, così piccini che non vi sembrerà nemmeno di commettere un peccato di gola! Io ne mangiavo uno al giorno, sempre diverso e consiglio il cupcake ai mirtilli! Divino! O il “Banana Split” con all’interno polpa di banana ma decorato con delle amarene.
Fuori concorso vi segnalo la Gospoda Grodzisko, ma solo se siete nostalgici degli anni ’80, di Albano e Romina e delle cassette. Siamo capitati qui a pranzo l’ultimo giorno del nostro viaggio e ci ha attirati proprio per la sua aria così poco turistica. All’ingresso, dove si può notare una televisione di almeno 30 anni fa, siamo stati accolti prima un cameriere visibilmente stupito di avere degli avventori e poi dal cuoco in persona, un omone di due metri, biondo, con due spalle che erano come un armadio, i calzettoni bianchi e gli zoccoli di legno… aaaaaaaah! Ci ha accompagnati nel cortile dove c’erano 6 tavolini di numero, ognuno con una tovaglia diversa e su ogni tavolo una bottiglia o un brutto vaso con dentro dei garofani…cosa che non vedevo forse dal 1989. Su un mobile di legno un po’ traballante stava un mangianastri che mandava a tutto volume canzoni di Al Bano e Romina e il cuoco si è pure premurato di cambiare lato quando è finita la cassetta. Ho ascoltato più Al Bano in quella mezzora di permanenza al ristorante che in tutta la vita. Alla fine il menu comprendeva pochi piatti, io ho azzardato una specie di cotoletta con l’ananas e va beh…che dire… nulla di indimenticabile, ma nemmeno nulla di non commestibile, però non c’è dubbio: è stato un incredibile tuffo nel vintage più autentico, sto ridendo ancora mentre scrivo. Provare per credere…
Dove prenotare le escursioni nei dintorni: consiglio l’agenzia MCIT in ulica Grodzka. Tramite il nostro hotel abbiamo partecipato alla visita guidata ad Auschwitz-Birkenau e alle miniere di sale con guida in inglese. Sono possibili anche escursioni con guida in italiano ma in questo caso non è possibile effettuare la gita ai campi di concentramento e alle miniere nello stesso giorno.
Moneta: la moneta è lo złoty (pln). Attualmente 4pln corrispondono a circa 1 euro. Una volta arrivati in Polonia potete prelevare con il vostro bancomat la valuta locale, ma la banca vi applicherà una commissione, oppure potrete cambiare gli Euro in uno degli uffici di cambio chiamati “Kantor” che troverete sparsi in giro per la città e dove non vi applicheranno alcuna commissione.