Cracovia, che fascino!
Un viaggio per il mio 50° compleanno
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Per il mio 50° compleanno io, la mia compagna Patrizia e mio figlio Davide di 8 anni abbiamo deciso di visitare la città di Cracovia. Partiamo con volo Wizzair da Ciampino e dopo due ore di volo eccoci a Katowice. Appena usciti dall’aeroporto abbiamo subito una brutta soprpesa: ci accoglie un vento gelido che speravamo proprio non ci fosse in aprile. In più il cielo è nero che più nero non si può. Non ci perdiamo d’animo e saliamo subito sul pulmino Wizzair -comprato su internet- che in circa 1 e mezza ci porterà a Cracovia. Giunti nella città già capitale della Polonia il freddo non accenna a diminuire ma siamo per fortuna ben equipaggiati. Raggiungiamo ben presto il bell’appartamento trovato sul sito homeliday, in pieno centro e pagato 50 euro a notte. La casa è proprio bella, Davide corre e ci precede nelle stanze manifestando la sua gioia. In cucina c’e anche un bel camino che Patrizia mi fa promettere di accendere tutte le sere.Ma sono le 2 di pomeriggio, ci accorgiamo di avere fame e ci dirigiamo verso il primo ristorante che si trova nella nostra strada. Ci sfamiamo abbondantemente e usciamo in giro per la città.Andiamo un po a zonzo e malgrado il freddo notiamo subito che la città è molto bella, pulita e animata da tanti giovani. Ci rechiamo subito all’agenzia turistica all’inizia di Via Florianska dove la cordiale Magdalena, che parla un buon italiano mi prenota per domenica 10 una visita ad Auschwitz con guida. Compriamo qualcosa per la colazione delle mattine successive, gironzoliamo per la piazza principale, ascoltiamo il trombettiere che ogni ora suona e torniamo a casa. Verso le 8 usciamo e ci rechiamo in un ristorante Ucraino non lontano da casa dove mangiamo molto bene spendendo 15 euro a testa. Siamo sazi e felici ma tanto stanchi. Torniamo a casa ma la voglia di accendere il camino è troppo forte. Davide vuole stare un pò vicino ad esso prima di andare a dormire e noi non ci facciamo pregare!!! Passiamo un’ora a parlare davanti al fuoco e a nanna. Il mattino dopo colazione e con autobus di linea andiamo alle miniere di sale che sono poco lontane dalla città. Le miniere meritano proprio di essere visitate, il gior dura 2 ore e la visita è molto interessante. Torniamo verso le 4 a Cracovia, visitiamo qualche chiesa, torniamo a casa a rifocillarci e la sera andiamo al ristorante. Al ritorno camino e nanna. Il giorno dopo è il 10 aprile, mio compleanno, al mattino ci rechiamo alla collina di Wawel per visitarla ma c’e una cerimonia in commemorazione dell’incidente aereo di 2 anni prima e c’è tantissima gente. Patrizia e Davide programmano il pomeriggio e dove aver pranzato in una “latteria” a 8 euro a testa io parto per l’escursione al campo di concentramento. Al mio ritorno li trovo ad aspettarmi nella piazza principale dove Davide la vuole convincere a prendere una corrozza. Ci strappa una promessa per il giorno dopo e andiamo al ristorante Pod Aniolami, il più caro secondo la guida della città ma è il mio compleanno e non badiamo a spese. Alla fine mangiamo bene, prendiamo una bottiglia di vino Argentino e spendiamo 30 euro a testa. Camino e letto.Il giorno 11 visitiamo la città in lungo e in largo, la troviamo bellissima, piena di fascino, il freddo persiste ma ci siamo abituati, nel tardo pomeriggio Davide ci ricorda la promessa fattagli e andiamo romanticamente in carrozza per 40 minuti spendendo 20 euro. La sera mangiamo in una latteria spendendo pochissimo. Il giorno dopo la bella vacanza è finita, passiamo il mattino a rivisitare la collina di Wavel, molto bella, pranziamo sempre nella stessa latteria del giorno prima e verso le 3 ci rechiamo all’aeroporto di Cracovia dove con volo Rayanair torniamo a Roma.Le nostre impressioni sono state più che positive, la città ricorda molto praga, in più la visita alle miniere di sale e al campo di concentramente ne fanno un viaggio completo. Siamo rimasti soddisfatti dei prezzi bassissimi, della cordialità dei polacchi e del bellissimo appartamento, tutte cosa che ci hanno fatto dire a tutti e tre ” CRACOVIA CHE FASCINO”.