Salerno, Costiera Amalfitana e Pompei con i mezzi pubblici

Viaggio senza auto a Salerno, Costiera Amalfitana e Pompei
Scritto da: serenabag
salerno, costiera amalfitana e pompei con i mezzi pubblici

Per la prima volta dopo 3 anni possiamo fare un viaggetto durante le vacanze di Pasqua! Ma dove si va? Sì, perché anche se l’emergenza sanitaria è ufficialmente finita, non tutto è rose e fiori: la pandemia esiste ancora, non abbiamo tanti giorni di ferie a disposizione e dobbiamo essere a casa per Pasqua, così optiamo per la Costiera Amalfitana, luogo abbastanza vicino e facile da raggiungere e che nessuno di noi aveva mai visitato. Leggendo vari racconti di viaggio scritti da chi ci ha preceduto, ci rendiamo conto che la vacanza in Costiera con l’auto sotto Pasqua potrebbe facilmente trasformarsi in un incubo, così optiamo per muoverci con i mezzi pubblici, facendo base a Salerno. Riusciremo a vedere tutto ciò che abbiamo programmato? La risposta è sì, anche grazie al sito web www.livesalerno.it, dove abbiamo trovato tantissime informazioni per esplorare la città e i posti meravigliosi che la circondano. Ma vediamo tutti i dettagli.

Giorno 1 – Mercoledì 13 aprile

Partenza da Firenze SMN con Italo treno delle 15.28, che arriva direttamente a Salerno alle 18.50 circa, senza fare cambi. Il costo del treno Firenze-Salerno andata e ritorno per 2 persone è stato di 220 euro.

La stazione di Salerno si trova in centro, a una delle estremità di Corso Vittorio Emanuele, la strada principale della città che corre parallela al lungomare e che si rivela molto piacevole da percorrere perché molto viva, piena di negozi, locali, gente che passeggia. In 10 minuti arriviamo al B&B che abbiamo prenotato su Booking (B&B La Villetta, Via Quaranta, 5; costo per 4 notti senza colazione Euro 226,50 + tassa di soggiorno 1,50 euro a notte a persona). La struttura si trova in un condominio del centro, accanto a Piazza XXIV Maggio, in una posizione molto comoda per gli spostamenti che abbiamo programmato noi; si tratta di un appartamento ristrutturato di recente, molto accogliente: la camera e il bagno che ci hanno assegnato sono grandi e dotati di tutte le comodità. Facciamo velocemente il check in e poi andiamo a fare una bella passeggiata sul lungomare, in attesa che arrivi l’ora di cena.

La passeggiata è piacevolissima: il lungomare alberato è molto bello e scenografico, verso nord vediamo Vietri sul Mare, il Castello Arechi e i Monti Lattari, oltre alla strada tortuosa che porta alla Costiera; verso sud si intravede la costa del Cilento. Andiamo a cena in una pizzeria che abbiamo prenotato con The Fork: “Anema e Cornicione”, in Via Portacatena. Per 2 pizze (molto buone!), 1 acqua, 1 coca e 1 dolce spendiamo 20 euro circa con lo sconto del 20% di The Fork. Dopo cena ripercorriamo il lungomare per tornare al b&b e andiamo a letto presto perché ci aspetta una levataccia.

Giorno 2 – Giovedì 14 aprile

Sveglia alle 7.15, colazione in un bar di Corso Vittorio Emanuele e passeggiata veloce sul lungomare per raggiungere il molo di Piazza della Concordia, dove ci aspetta il traghetto delle 8.40 per Positano. Lungo la strada ci fermiamo alla panetteria “Arte in grani” per comprare 2 panini da mangiare a pranzo perché pensiamo che durante la giornata non avremo molto tempo per metterci a cercare locali in cui pranzare e anche perché temiamo che Positano sia molto cara.

Avevamo comprato 2 giorni fa il biglietto del traghetto on line dal sito della Travelmar (Salerno-Positano Euro 14 a persona), temendo che alla biglietteria ci fossero code chilometriche e, addirittura, non ci fosse posto sul traghetto (avevamo letto che alcuni viaggiatori nei ponti di Pasqua, 25 Aprile avevano dovuto perfino noleggiare un motoscafo privato!): per fortuna questi timori non si realizzano perché il traghetto è semivuoto, saremo 20 persone in tutto, così possiamo scegliere il posto che preferiamo e ci sediamo fuori al piano superiore, lato destro della barca, in modo da ammirare appieno il panorama della Costiera. Il traghetto parte puntuale e ci dà modo di contemplare la Costiera che si snoda davanti a noi: paesini e borghi arrampicati sulle rocce, con chiese dalle cupole colorate (Vietri, Cetara, Minori, Maiori, Atrani), ville lussuose costruite su scogliere a picco sul mare, antiche torri saracene, un faro, la strada tortuosa che si inerpica tra i terrazzamenti di agrumeti, grotte sottomarine che si intravedono alla base delle scogliere, un mare blu e azzurro da sembrare finto… che meraviglia!

Il tempo è bellissimo e il mare è calmo, anche se sul traghetto c’è bisogno di giacca e cappello per ripararsi dal vento; in circa 35 minuti arriviamo ad Amalfi, prima fermata del traghetto: anche qui la vista è meravigliosa, dal molo si vede questo paese fantastico con il suo duomo unico, la spiaggia, le case costruite sulla roccia, gli agrumeti… sembra un dipinto!

Dopo pochi minuti ripartiamo alla volta di Positano, ammirando l’altra parte della Costiera, molto meno antropizzata (ma non per questo meno scenografica) del tratto tra Salerno e Amalfi. Dopo una mezz’ora ci avviciniamo a Positano: una cascata di case dai colori pastello costruite letteralmente in verticale sulla roccia, nel verde dei Monti Lattari e degli agrumeti, sopra un mare con mille sfumature di blu, turchese, azzurro…bisognerebbe essere poeti per descrivere la bellezza di questi posti. Scendiamo dal traghetto e ci avventuriamo in questo paese da cartolina: la spiaggia, la chiesa di Santa Maria Assunta, Via dei Mulini, costeggiata da glicini, gallerie d’arte, negozi di ceramiche, artigiani, accessi a scalinate per arrampicarsi ancora più su o scendere alla spiaggia… sembra di essere in un film! Entriamo in una galleria d’arte ospitata da un palazzo meraviglioso, con terrazze e finestre spalancate sul mare e sulla cupola della chiesa, facciamo dozzine di foto.

Pian piano arriviamo in piazza dei Mulini, dove in una tabaccheria compriamo i biglietti dell’autobus Sita per Sorrento (2,90 euro a persona solo andata) e chiediamo dov’è la fermata: è al bivio “Sponda”, ci si arriva percorrendo la stradina in salita (tanto per cambiare) alla destra della tabaccheria. È ancora presto, quindi continuiamo ad esplorare il paesino e ci inerpichiamo ancora più su, lungo una strada piena di negozi di abbigliamento che espongono capi molto belli (camicie e vestiti di lino, costumi da bagno, sciarpe e stole, cappelli) ma dai prezzi non proprio abbordabili. Mentre camminiamo continuiamo ad ammirare il panorama sul mare, la montagna e le costruzioni caratteristiche di questo paese delizioso. Questa strada è aperta al traffico e notiamo un flusso ininterrotto di auto e scooter che procedono a passo di lumaca alla ricerca (vana) di un parcheggio…meno male abbiamo scelto i mezzi pubblici!

Verso le 12.30 (siamo arrivati verso le 10) ci dirigiamo verso la fermata dell’autobus, con una piacevolissima passeggiata che più panoramica non si può: anche la fermata è in un punto meraviglioso, su una strada a picco sul mare, mentre aspettiamo prendiamo il sole su una panchina. Ad un orario che non corrisponde affatto a quello previsto (è in anticipo di 15 minuti… o forse è la corsa precedente che è in ritardo?) arriva il bus per Sorrento, molto poco affollato, così ci piazziamo ai primi posti per goderci il panorama. Scopriamo che i biglietti si possono comprare anche sull’autobus, con un piccolo sovrapprezzo. L’autista è una ragazza tostissima che sembra nata per guidare quel bestione sulle stradine tortuose e trafficate della Costiera: si fa largo a colpi di clacson riuscendo a passare da certe strettoie, nei punti più stretti molte auto sono costrette a fare retromarcia per diversi metri, non vorrei essere nei panni di chi guida… continuiamo a rallegrarci di aver scelto i mezzi! Ci godiamo il viaggio panoramico lungo queste strade a strapiombo sul mare e devo dire che ne vale veramente la pena: avrei voluto fare il percorso Positano – Sorrento via mare, ma in questa stagione non ci sono traghetti di linea, così abbiamo ripiegato sull’autobus, ma si rivela una valida alternativa.

Dopo 50 minuti arriviamo a Sorrento: già dal bus si ammira il panorama su Napoli e il Vesuvio, che spettacolo! Scendiamo al capolinea, davanti alla stazione della Circumvesuviana, dove ci accoglie un gigantesco murales con la faccia di Lucio Dalla, e ci incamminiamo verso il centro (Piazza Tasso, Via Tasso, Teatro Tasso, Ristorante Tasso… si intuisce vagamente che siamo nel paese natale di Torquato Tasso!) e il mare. Rispetto a Positano e Amalfi, Sorrento è una vera e propria cittadina (o un paesone, se preferite), sempre con panorami fantastici, ma a mio parere meno suggestiva e “magica” dei suoi vicini salernitani (qui siamo in provincia di Napoli), che danno proprio l’impressione di essere fuori dal tempo. Cammina cammina, arriviamo sulla Marina Grande, che io volevo visitare a tutti costi per vedere dal vivo il luogo del film Pane, amore, e…, di cui so praticamente le battute a memoria. Infatti, su uno degli edifici troviamo una targa che indica che lì c’è il terrazzo da cui nel film si affaccia Donna Sofia a’ Smargiassa. Dopo una pausa sulla spiaggia e una breve passeggiata, prendiamo il minibus per tornare in paese (biglietto 1,30 euro, si compra in un negozietto sulla strada): non ce la sentiamo di affrontare un’altra salita! Qui ripercorriamo Corso Italia e altre stradine costellate da negozi di tutti i tipi (si vendono abbigliamento, cibarie, agrumi, granite, ceramiche, souvenir), mangiamo un gelato alla Gelateria Primavera (3 euro ciascuno il gelato più piccolo) e arriviamo ai giardini della Villa Comunale, da cui si vede uno spettacolare panorama su Napoli e il Vesuvio, per non parlare del mare trasparente sottostante!

Visitiamo la chiesa e il chiostro di San Francesco (accanto all’ingresso dei giardini) e ci incamminiamo verso la stazione della Circumvesuviana; lungo la strada ammiriamo il Vallone dei Mulini, una profonda fenditura nel fianco della montagna provocata da un’antica eruzione vulcanica, sul fondo della quale ci sono le rovine di antichi mulini costruiti sul torrente che scorre in basso.

Per tornare a Salerno abbiamo optato per il treno, soluzione senz’altro meno panoramica ma un po’ più veloce e flessibile per gli orari, che ci ha consentito di sostare più a lungo a Positano e a Sorrento. Prendiamo, quindi, il treno EAV (orari e prezzi su www.eavsrl.it) direzione Napoli, che è affollatissimo, e scendiamo a Pompei Scavi (la tratta dura 35 minuti); da qui andiamo a piedi verso la stazione FS di Pompei (1,5 km circa, ma fattibile), costeggiando gli scavi, e prendiamo il treno per Salerno (40 minuti circa), dove scendiamo alla stazione Duomo-Via Vernieri, che sembra essere più vicina al centro storico, ma in realtà è nascosta tra mille viuzze e dobbiamo fare diversi tentativi prima di imboccare la strada giusta che ci porta in centro. Stanchi morti, arranchiamo verso piazza Sedile, molto animata e piena di gente e ci accomodiamo al ristorante “Il Tegamino”, dove mangiamo molto bene (2 primi, un dolce, 1 acqua, 1 birra piccola 36 euro circa), anche grazie ai consigli del proprietario. Breve passeggiata e a letto, domani sarà un’altra lunga giornata.

Giorno 3- Venerdì 15 aprile

Sveglia di nuovo alle 7.15, colazione e sosta in panetteria per i panini.

Piccola annotazione sulla panetteria: ieri abbiamo preso 2 sfilatini al salame, 4 euro in tutto; oggi abbiamo preso 1 solo sfilatino al prosciutto 3,50 euro… inoltre abbiamo ordinato una pastiera da portare a casa (ieri ci avevano dato un assaggio, era buonissima!): il proprietario insiste per venderci un dolce medio di 1,2 kg, noi chiediamo espressamente un dolce piccolo di non più di 800 gr; alla fine sabato sera ci consegneranno un dolce di 1,1 kg. Vabbè, soprassediamo!

Torniamo al molo di Piazza della Concordia per prendere il traghetto delle 8.40 per Amalfi (biglietto sempre acquistato on line Euro 9 a persona): oggi c’è molta più gente di ieri, sia alla biglietteria che all’imbarco e infatti arriva una barca più grande, che si riempie rapidamente. Grazie al biglietto già pronto, comunque, saliamo subito e troviamo posto nella stessa posizione di ieri: piano superiore, lato destro, così possiamo ammirare di nuovo il panorama fantastico, che non annoia mai!

In 35 minuti siamo ad Amalfi; appena scesi andiamo ad una delle biglietterie sul molo per informarci sulla visita alla Grotta smeraldo: ci informano che il traghetto partirà alle 10.40, così ci inoltriamo nel centro storico di questo pittoresco paese, un tempo potentissima repubblica marinara. La piazza del Duomo ci lascia subito a bocca aperta, con la sua scalinata grandiosa e a quest’ora praticamente deserta; visitiamo il duomo, il Chiostro del Paradiso (imperdibile), la Basilica del Crocefisso e la cripta, dove sono conservate le spoglie dell’apostolo Sant’Andrea, portate qui da Costantinopoli nell’alto medioevo.

Continuiamo lungo via Lorenzo d’Amalfi, disseminata di negozi di ogni tipo coloratissimi e scenografici, fino alla fontana con il presepe, poi torniamo al molo e prendiamo i biglietti per la Grotta dello Smeraldo (Euro 10 a persona per la barca andata e ritorno + ingresso alla grotta Euro 7 a persona, da comprare in loco); la traversata per raggiungere la Grotta (Conca dei Marini) è a dir poco spettacolare perché la barca naviga proprio sotto costa e si possono ammirare meglio tutti i dettagli di questo fantastico paesaggio; per fortuna si può attraccare nell’insenatura (sembra, infatti, che non sia così scontato poterlo fare anche in giornate di mare calmo come questa perché in prossimità della grotta c’è molta risacca e arrivano delle onde notevoli che possono impedire lo sbarco), così scendiamo ed entriamo in questa grotta sottomarina dominata da una luce color smeraldo, che filtra dall’esterno e si riverbera sull’acqua e sulle pareti. La grotta si visita a bordo di una barca a remi che ti fa ammirare tutti i dettagli: stalattiti e stalagmiti che hanno creato forme incredibili, il presepe subacqueo, i giochi di luce. Usciamo dalla grotta e vediamo che il moto ondoso è molto aumentato e la nostra barca ci aspetta fuori dall’insenatura; per fortuna riusciamo a salire e a ripartire in sicurezza, grazie all’abilità del personale della Cooperativa Battellieri che gestisce la tratta. Un’alternativa per visitare la grotta è quella di raggiungere con l’autobus l’ingresso di monte e scendere giù con l’ascensore, ma abbiamo preferito la barca, sia perché il percorso è molto bello, sia perché gli orari dell’autobus su queste tortuose e trafficatissime strade non sono affidabili.

Alle 12 in punto siamo di ritorno ad Amalfi e continuiamo ad esplorare stradine, vicoletti, piazzette e passeggiate sul mare: ogni mezzo metro percorso facciamo qualche foto, ogni scorcio è particolarissimo e suggestivo.

Verso le 13.30 torniamo in Piazza Flavio Gioia per prendere l’autobus per Ravello (biglietti andata e ritorno Euro 2,60 a persona da comprare al negozio “Divina Costiera”, che vende anche biglietti per i traghetti). Ci sono tante persone in attesa, qualcuno dice che è lì da più di mezz’ora e non è passato nessun autobus. Dopo pochissimo arriva un autobus diretto a Scala che viene preso praticamente d’assalto e si riempie fino a scoppiare; credendo erroneamente che non vada a Ravello, noi non saliamo, ma 3 minuti dopo passa un altro bus per Ravello dove saliamo in pochissimi, così ci possiamo sedere in pole position per ammirare il panorama che non ci stanca mai. La strada è tortuosa e trafficata e per l’ennesima volta ci complimentiamo con noi stessi per non aver preso l’auto. In mezz’ora arriviamo a Ravello e ci incamminiamo verso Villa Cimbrone, lungo vicoli che alternano affacci a picco sul mare a vedute degli agrumeti. Entriamo nei giardini della Villa (biglietto Euro 10 a persona) e ci perdiamo in questo posto meraviglioso tra aiuole fiorite, roseti (non ancora in fiore, purtroppo), statue classiche, padiglioni, tempietti, fino ad arrivare alla spettacolare Terrazza dell’Infinito, con il suo panorama mozzafiato sulla Costiera: proprio sotto di noi si vedono Atrani e il promontorio con la piscina dell’Hotel Luna Convento di Amalfi, da dove siamo passati stamattina a piedi. Volendo, poco fuori dalla villa ci sono delle scale per scendere ad Amalfi a piedi (credo siano un migliaio di scalini, da scendere in 45 minuti), ma non ci azzardiamo!

Usciti da Villa Cimbrone, torniamo verso il centro del paese per visitare Villa Rufolo (ingresso 7 Euro a persona), fermandoci ad un liquorificio per fare scorta di bottiglie di limoncello da portare a casa (i prezzi sono più bassi rispetto ad Amalfi, almeno di un 20-25%). Entriamo a Villa Rufolo: anche qui giardini molto curati e panorami spettacolari, ma forse di livello leggermente inferiore rispetto a Villa Cimbrone. Finita la visita di questi giardini, facciamo un giretto in paese per prendere un gelato e ammirare i tanti negozi che espongono ceramiche colorate e abiti raffinati.

Verso le 16.30 ci incamminiamo verso la fermata dell’autobus: da lontano ne vediamo uno in partenza e facciamo una corsa per prenderlo (non sappiamo quando ricapiterà l’occasione!); è strapieno e dobbiamo stare in piedi. Lungo la strada di ritorno ad Amalfi c’è un traffico spaventoso, molto peggio che all’andata, procediamo a passo d’uomo; ad un certo punto, passato da poco Atrani, il bus apre le porte per far scendere chi vuole proseguire a piedi perché il traffico è bloccato: scendiamo anche noi e torniamo con calma ad Amalfi per un ultimo giro tra i vicoli prima di prendere il traghetto per Salerno delle 17.45, che ci fa ammirare la Costiera nella luce del tardo pomeriggio.

Rientrati a Salerno, andiamo a cena al ristorante SalerniSano, in Piazza XXIV Maggio, dove non c’è nessuno: un vero peccato perché hanno piatti molto buoni e particolari, creati utilizzando ingredienti DOP del territorio (1 antipasto, 2 primi, 1 acqua 39 euro).

Dopo cena facciamo un brevissimo giretto in centro e poi ci fiondiamo a letto: anche oggi abbiamo fatto svariati chilometri a piedi, siamo stanchi morti e domattina ci aspetta un’altra levataccia.

Giorno 4 – Sabato 16 aprile

Sveglia di nuovo alle 7.15, colazione e partenza con il treno delle 8.38 destinazione Pompei (2 persone andata e ritorno Euro 9,60) per la visita agli scavi. Il biglietto di ingresso (acquistato su internet) costa 16 euro a persona.

Appena usciti dalla stazione di Pompei veniamo letteralmente arpionati (per non dire sequestrati) insieme ad altri turisti dal personale dell’ufficio informazioni, che vende audioguide, visite guidate ed escursioni varie. Pur trattandosi di personale autorizzato (quindi non abusivi), vi consigliamo di chiarirvi bene le idee su cosa volete fare agli scavi prima di arrivare qui, perché questi ragazzi tenteranno in tutti i modi di vendervi di tutto, anche a costo di darvi informazioni non proprio corrette sugli ingressi al sito, sui mezzi di trasporto, ecc.; se, però, vi vedono decisi e fermi nelle vostre convinzioni, desistono subito: noi volevamo le audioguide e quelle abbiamo preso (8 euro l’una).

Dalla stazione FS all’entrata di Piazza dell’Anfiteatro ci sono circa 700 metri, 10 minuti a piedi, lungo una strada letteralmente disseminata di bancarelle di souvenir, panini, bibite, ecc. Compriamo 2 panini ad una delle bancarelle (5 euro l’uno) ed entriamo nel sito verso le 10; ci resteremo per 4 ore, vistando l’anfiteatro, la palestra grande, la fullonica, la Casa del Criptoportico, la Casa del Menandro, il lupanare, le terme stabiane, il teatro grande, il quadriportico dei teatri, il teatro piccolo, il tempio di Iside, la casa del poeta tragico (quella con il famoso mosaico “cave canem”), il foro (vista spettacolare sul Vesuvio), i granai del foro, il tempio di Giove, il tempio di Esculapio, il thermopolium, l’orto dei fuggiaschi, la necropoli di Porta Nocera e tanto altro.

Che dire di Pompei? Sono stati scritti fiumi di inchiostro su questo sito allo stesso tempo spettrale e vivo, che ci consente di capire come si svolgeva la vita quotidiana in una cittadina dell’Impero Romano del I secolo, dove il tempo si è fermato a 2000 anni fa a causa di una catastrofe che ha sepolto questa gente e le loro vite, ma nello stesso tempo le ha consegnate alla storia. Vi consiglio di guardare il documentario di Alberto Angela e di leggere il suo libro I tre giorni di Pompei, che vi faranno apprezzare ancora di più questo incredibile sito archeologico.

Usciamo dopo le 14 e prendiamo il treno per Salerno delle 14.36. Arriviamo verso le 15.20, facciamo una sosta per un dolce e un caffè e partiamo per visitare questa città che ci ha piacevolmente sorpreso.

Percorriamo Corso Vittorio Emanuele fino a Piazza Sedile e proseguiamo su Via Mercanti, strada molto caratteristica piena di negozi di artigianato locale, pasticcerie, locali di tutti i tipi e arriviamo al Duomo, veramente molto particolare perché caratterizzato da un ampio porticato che precede l’entrata vera e propria. Proseguiamo poi per i Giardini della Minerva, orto botanico a terrazze creato dalla Scuola medica salernitana (ingresso 3 euro a persona), un luogo davvero idilliaco. Usciti dal giardino, prendiamo l’ascensore che ci porta nella parte bassa della città e proseguiamo verso la Villa Comunale, per riposarci nel giardino pubblico; proseguiamo, poi, per la spiaggia di Santa Teresa e l’ultima passeggiata sul lungomare, prima di tornare a cena alla pizzeria “Anema e Cornicione”. Le strade animate del centro invitano a bighellonare, così ci tratteniamo fino alle 11 in questa città che ci ha davvero sorpreso: vivace, vissuta dai suoi abitanti, a misura d’uomo, pulita, ben tenuta, piena di servizi, ottima alternativa a Napoli per chi vuole esplorare la Costiera e Pompei, ma –perché no?- anche Capri e il Cilento: magari la prossima volta.

Giorno 5 – Domenica 17 aprile (Pasqua)

La vacanza – breve ma intensa – è finita: prendiamo il treno per Firenze delle 7.20 e arriviamo a casa in tempo per il pranzo di Pasqua con i parenti, che quest’anno non potevamo perdere.

CONCLUSIONI: È stata una vacanza che ci ha completamente soddisfatto, perché abbiamo potuto visitare tutto ciò che avevamo programmato senza stress né perdite di tempo, anche perché ci eravamo preparati abbastanza bene prima di partire, studiando orari e percorsi e prenotando on line ciò che era possibile.

Probabilmente visitare questi posti con l’auto consente una maggiore autonomia, ma a scapito di stress e stanchezza che immaginiamo conseguenze ovvie della guida e della ricerca del parcheggio su queste strade meravigliose ma veramente impossibili. Dobbiamo comunque dire che rispetto ai racconti di viaggio che avevamo letto e che si riferivano a prima della pandemia, i luoghi che abbiamo visitato erano sì affollati, ma comunque non nella maniera paurosa che temevamo; infatti mancano completamente all’appello i turisti orientali (giapponesi e cinesi), i russi e, in gran parte, anche gli americani; inoltre, abbiamo incrociato pochissimi bus turistici: immaginiamo che la pandemia abbia molto ridotto anche i viaggi organizzati di gruppo.

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  • Quellichesonocuriosi Quellichesonocuriosi
    Ottimo tour, la prossima volta visitate anche SCALA il paese più antico della costiera amalfitana con la sua Valle delle Ferriere... un passeggiata che ritempra."
Commenti

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