Costarica: natura e persone
30 luglio 2006 Si parte per le vacanze. Ci aspetta un viaggio abbastanza lungo con 2 scali dovuti al fatto che … Non paghiamo il volo ottenuto con le miglia Alitalia. Da Milano Malpensa andiamo a Venezia dove dopo 3 ore di attesa e un lieve ritardo parte il volo Delta per Atlanta: volo ovviamente pieno. Dopo 10 ore di volo arriviamo nell’immenso aeroporto di Atlanta e tra capire dove siamo, controllo passaporti, ritiro bagagli e mille controlli perdiamo oltre un’ora. Con la navetta raggiungiamo l’hotel Westin, classico hotel abbastanza asettico in stile USA dove dormiremo la prima notte. Ceniamo stanchi nel ristorante dell’hotel (caro e non di grande qualità) e poi a letto.
31 luglio 2006 Dato che il volo per San Jose parte nel secondo pomeriggio abbiamo più di mezza giornata a disposizione per visitare Atlanta. Utilizziamo i mezzi pubblici in particolare la comodissima e non costosa Martha Railway (il metro di Atlanta) per raggiungere il centro. Da qui prima prendiamo un bus turistico per fare un tour della città e poi a piedi facciamo percorriamo la via principale. Che dire di Atlanta ? E’ una delle città più insulse e senza significato degli USA, dove il monumento principale è lo stadio delle olimpiadi (svolte ad Atlanta solo perché vi è la sede centrale della coca-cola) dopo 3 ore non sappiamo più cosa fare e cosa vedere. Inoltre la temperatura è molto elevata (32-34 gradi). Andiamo quindi a pranzo in una classica steakhouse americana e poi dopo aver recuperato i bagagli raggiungiamo l’aeroporto con largo anticipo sull’orario di partenza. In uscita, nonostante la dimensione dell’aeroporto svolgiamo le varie pratiche molto velocemente e con circa 40 minuti di ritardo decolliamo per San Jose.
Finalmente arriviamo a San Jose, tipico aeroporto del Centramerica abbastanza disordinato e caotico (e infatti un ns. Bagaglio ci viene consegnato su un altro nastro) e dopo circa 40 minuti usciamo. Ci attende il ns. Riferimento in Costarica (swiss travel tour www.Swisstravelcr.Com) a cui ci siamo rivolti via internet per alcuni hotel, l’auto e tour che ci consegna i voucher definitivi. Uno suttle ci porta al primo hotel a San Jose. L’hotel Grano de Oro. Hotel con un servizio spettacolare e di ottima qualità come la maggior parte di quelli in cui siamo stati. Stanchi andiamo a letto senza cenare.
NOTA: non cambiate assolutamente i soldi in aeroporto (noi per fortuna non l’abbiamo fatto dopo aver visto il tasso di cambio) in quanto è applicato un cambio molto sconveniente. Andate, se potete, a cambiare in una banca.
1 agosto 2006 Il primo giorno è dedicato a recuperare le energie del viaggio e a visitare San Jose capitale del Costarica oltre che a piccole incombenze come cambiare i soldi, prenotare un tour al Braulio Carrillo, incominciare a vivere da costaricani. Avevamo letto che San Jose è una città anonima e disordinata senza attrattive ed è TUTTO vero. Traffico, caos, niente di particolarmente bello (solo qualche edificio). E’ la classica capitale del CentroAmerica ma senza la storia e la bellezza di altre. E’ l’unica parte del Costarica dove vi è molta gente che elemosina e dove un minimo di attenzione ai propri averi bisogna averla se si esce dalle vie centrali anche se onestamente non abbiamo riscontrato tutti quei rischi che vengono raccontati dalle guide (soprattutto la lonely) e da alcuni tour operator. Dal ns. Hotel raggiungiamo a piedi la zona centrale dove diamo la precedenza alle piccole incombenze e poi percorriamo stancamente le vie del centro immergendoci nei rumori e negli odori della città. Pranziamo in una piccola panaderia in centro che sforna dolci spettacolari spendendo circa 2$ in due. Visitiamo il mercato, la cattedrale e i pochi altri edifici. Infine rientriamo in hotel stanchi dove ceniamo e a letto. L’indomani alle 6 è prevista la partenza per il Tortuguero.
NOTA: San Josè è l’unica vera delusione del viaggio. Consigliamo al massimo uno stop al massimo di un giorno 2-4 agosto 2006 Partenza all’alba per il Tortuguero. In perfetto orario ci recupera il bus del Pachira Lodge e dopo 4 ore di viaggio attraverso una natura sempre diversa arriviamo all’imbarcadero. Qui una lancia ci scarrozza per 1e mezza lungo i canali del Tortuguero dove incominciamo a vedere uccelli di tutti i colori e qualche scimmia. La nostra guida (Edgar) gentilissima ci spiega ogni cosa. Arrivati al Lodge, splendido in mezzo alla foresta, con mille rumori di animali intorno,ci riposiamo e prenotiamo la gita notturna per vedere le tartarughe. Fa molto caldo ed è umido ma dicono che siamo fortunatissimi perché non piove. Nel pomeriggio andiamo a visitare il villaggio del Tortuguero e la spiaggia molto selvaggia delle tartarughe. Il mare non è quello dei carabi ma ha il suo fascino. Si cena presto e alle 20 siamo pronti per andare a vedere le tartarughe. Veniamo divisi in gruppi e la nostra guida ci fa correre per un paio di chilometri sulla spiaggia buia fino a quando finalmente individua una tartaruga che sta deponendo le uova. E’ uno spettacolo incredibile e con molta fortuna sullo stesso tratto di spiaggia vediamo alle 3 tartarughe arrivare dal mare e risalire la spiaggia e infine una quarta immensa che ha appena iniziato a deporle. Avvicinati in silenzio vediamo la posa delle uova. Veramente emozionante. Poi a letto presto perché la mattina la sveglia sarà alle 5 per la gita nei canali per vedere gli animali. Svegliati dalle scimmie saliamo in barca con un tempo splendido e aiutati da Edgar vediamo tantissimi uccelli di tutti i colori e tipi, qualche scimmia, molte iguane, i primi due bradipi delle nostre vacanze e infine un paio di caimani (uno da meno di 1 metro). E poi questa vegetazione spettacolare. Si torna al lodge dopo quasi 3 ore e dopo colazione si parte per la gita a piedi (sono necessari gli stivali) nella foresta sempre con Edgar come guida. Fa un caldo pazzesco ed è necessario fare il bagno in un anti-zanzare. Ma la passeggiata è affascinante: piante di tutti i tipi, fiori, foglie, rumori e suoni di tutti i tipi e qualche animale soprattutto una quantità impressionante delle famose rane rosso (velenose) del Costarica. Si torna al lodge pranzo e riposo con la vista di numerossime simpatiche scimmie e poi nuova gita al tramonto in barca lungo alcuni canali ancora più stretti dove vediamo ancora animali (iguane, tartarughe, uccelli, bradipi, scimmie e una famiglia di caimani con i piccoli lunghi non più di 15 centimetri). Stanchissimi ceniamo e subito a letto. Il giorno successivo si torna a san jose e il viaggio di ritorno è ovviamente meno emozionante dell’andata. Arriviamo a San jose nuovamente al Grano de Oro, breve giro dei dintorni (parco sabana), cena e poi a letto presto. Domani sveglia alle 6 e gita al Braulio Carillo NOTE: Il Pachira Lodge è veramente molto bello. Costa qualcosa di più ma l’organizzazione e le guide sono veramente brave. In questi giorni capiamo che con una guida si vedono molti più animali che da soli. Infine evitate il ns. Errore di tornare a san jose e dal tortuguero raggiungete la nuova destinazione direttamente (noi abbiamo perso circa ½ gg) anche se andate con un tour come noi.
5 agosto 2006 Sveglia alle 6 e gita al Braulio Carillo. Come al solito il bus del tour arriva in perfetto orario (questi ticos sono super efficienti). Abbiamo scelto Costarica Expedition indicata dalla lonely placet. Buon servizio, guida preparata ma non molto cordiale. Giornata a sprazzi, sole e acqua. Entrati al parco, facciamo una breve passeggiata nella foresta senza vedere animali. Nel piazzale dove parte invece l’Aerial Tram la guida ci mostra il primo serpente delle nostre vacanze. E’ su un rametto in una siepe ed è il terribile e velenoso Bocaraca lungo circa 25 cm perfettamente mimetizzato. Saliamo sull’ Aerial Tram e l’ora e mezza di percorso passa veloce anche se non vediamo tantissimi animali. Ma vediamo i primi e unici tucani del viaggio (4 coloratissimi) e un bradipo con il piccolo. Poi qualche scimmia e altri uccelli. Però passare sopra la foresta a 30/35 metri di altezza e veramente molto bello ed è una esperienza molto particolare.
Si torna a San Jose nel primo pomeriggio, pranziamo velocemente a un Pizza Hut in centro e facciamo qualche acquisto indispensabile per il proseguo delle vacanze (un binocolo in particolare). Ceniamo e poi a letto. Da domani si gira il Costarica in auto NOTA: quando partite dall’Italia non dimenticate di portarvi un buon binocolo per vedere gli animali.
6-7 agosto 2006 Alle 8 arriva il noleggiatore che ci consegna la nostra auto (una Terios 4×4, piccola ma si dimostrerà una gran macchina sugli sterrati che verranno). Mille raccomandazioni (ma in verità poi in 15 gg non abbiamo mai neanche percepito il minimo pericolo) che a posteriori sono forse solo una scusa per estorcerti qualche dollaro in più di assicurazione. Partiamo con destinazione le Waterfalls La Paz e il Volcan Poas. Dopo circa 1orae30 di strada tortuosa ma non pessima arriviamo al miglior hotel delle nostre vacanze: il Peace Lodge all’interno del parco delle cascate. Super servizio e super coccolati. Purtroppo il tempo è nuvoloso con qualche rovescio d’acqua. Visitiamo subito il parco di Waterfalls la Paz dove oltre la bellissimo Mariposario con farfalle di tutti i colori e alle centinaia di colibri che ci girano intorno e a cui diamo da mangiare dalle nostre mani ci sono le cascate più imponenti del Costarica: sono 5 balzi che variano dai 25 metri ai 40 metri con una portata d’acqua impressionante. Visitiamo anche il serpentario e il ranario che in completa libertà contiene tutte le possibili razze di rane (da quella rossa, a quelle verde-nera a quelle innocue). Prenotiamo anche la visita notturna al ranario e questa è una delle visite che più ci resteranno nella memoria. Con una guida molto preparata vediamo e tocchiamo questi incredibili animali che di notte si svegliamo. Cena squisita nel ristorante dell’hotel.
La mattina, sveglia presto,e partenza per Volcan Poas. E’ una giornata di sole e la strada che sale sul vulcano ci regala splendide viste della Valle Centrale. Lasciata la macchina al parcheggio saliamo al cratere ma è purtroppo coperto dalle nuvole. Decidiamo allora di andare alla Laguna Botas (20 minuti a piedi) e dopo un’attesa di circa 1 ora finalmente le nuvole si alzano e ci fanno vedere questo splendido lago azzurro nel cratere. Ritorniamo al cratere principale e finalmente vediamo il cratere maestoso, le funarole gialle e il lago di colore ghiaccio nel cratere. Ci fermiamo 30 minuti a vedere questo spettacolo e poi torniamo sui ns. Passi. Visitiamo il museo del Volcan e ci mettiamo sulla strada per Xarchi principale centro dell’artigianato del Costarica. Cittadina insignificante ma sicuramente è il posto migliore per acquistare souvenir grandi e piccoli (dai famosi carretti alle sedie a dondolo) a prezzi assolutamente competitivi. Noi alla fine acquistiamo per 25USD un carretto supercolorato. Rientro in hotel, supercena e poi a letto. Se avete fame acquistate le fragole che vi vendono lungo le strade del vulcano: sono spettacolari.
NOTA:ho letto di strade in condizioni disastrose ma a mio giudizio a parte alcune (monteverde, paquera e sud di nicoya) non sono proprio pessime. Se penso ad alcune strade di montagna e di lago delle ns. Zone (Como, Valtellina, etc) non è che le condizioni siano molto diverse…
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8-9 agosto 2006 Mattina piovosa. Ci mettiamo in macchina destinazione Arenal. Con una strada tortuosa scendiamo in pianura dove finalmente sbuca il sole e con questo arriviamo prima a La Fortuna e poi al ns. Hotel a Arenal. Lasciamo i bagagli e dopo aver acquistato qualcosa per pranzo, ci avviamo al parco del vulcano dove facciamo prima uno stop al punto panoramico (notevole la vista sulla laguna e sul vulcano) e poi ci avviamo sul sentiero che porta alle colate. Si cammina 40/50 minuti sotto un sole cocente e in mezzo alla foresta (visti lucertoloni e uccelli di tutti i tipi) per arrivare alle vecchie colate laviche (non spettacolari come quelle che avevamo visto alle Hawaii). Qui la vista del cono vulcanico è spettacolare e ogni 15/20 si ode un boato inquietante. In particolare dopo un’ora di attesa arriva un boato terrificante e prolungato e vediamo scivolare lungo il fianco dei grossi massi. Dopo questo spettacolo decidiamo di tornare in hotel ma lungo la strada del ritorno veniamo fermati da una famiglia (circa una decina) di pizote che camminano lungo la strada. Foto e rientro in hotel. Riposo e poi alla sera ci rechiamo alle Terme di Tabacon. Il posto è famosissimo ma restiamo delusi: vi è molta gente, il luogo non è pulitissimo e le vasche di acqua caliente sono proprio molto calienti (si può restare solo qualche minuto). Poi cena e letto. Il giorno seguente purtroppo è brutto (l’unico giorno di brutto della settimana). La mattina decidiamo di percorrere una parte della strada che costeggia la Laguna, abbastanza disastrata, fino a Nuevo Arenal. Però la strada offre qualche bella vista e il passaggio attraverso qualche luogo strano come la riproduzione di una parte della svizzera (con trenino rosso annesso). Poi in particolare Nuevo Arenal ha una serie di German e Austrian Bakery che ci fanno capire che in questa zona del Costarica hanno piantato le tende molti tedeschi. Rientriamo per pranzo, mangiamo dei dolci squisiti a La Fortuna, per pranzo e dopo un breve riposo (piove sempre) andiamo verso sera nuovamente a vedere il vulcano. Per fortuna le nuvole si sono alzate un poco e vediamo chiaramente le fumate e le colate di lava. Uno spettacolo notevole. Poi rientriamo verso la fortuna, ceniamo in una steak-house (circa 8USD a testa) e poi rientrando in hotel notiamo un serpente (corallo???) che ci attraversa la strada illuminato dai fari della ns. Auto.
NOTA: le terme? Nulla di eccezionale…
10-11 agosto 2006 Finalmente il sole. Oggi dobbiamo raggiungere Monteverde e le notizie lette sulla strada ci spaventano un poco. Ripercorriamo la strada della laguna (oggi col sole ci appare meno terribile) Comunque da Nuevo Arenal a Tilaran la strada migliora leggermente. Il paesaggio è splendido: sole caldo, cielo azzurro, tutto verdissimo. Arrivati a Tilaran, mangiamo qualcosa e passiamo dalla banca. E’ da questo paesetto che parte la strada per Monteverde, circa 40 km di sterrato pieno di buche con alcuni tratti veramente duri (attenzione non cascate nel trucco del ragazzo che vi spiega la strada e vi vende la piantina… La strada è un sola molto semplice). Ma tutto viene compensato dal paesaggio spettacolare: prati verdi, pascoli, ranch. Ci fermiamo diverse volte per fare foto. Ci vogliono quasi 2 ore per percorrere i 40 Km e si arriva finalmente a Sant’Elena. Cerchiamo il ns hotel (Fonda Vela) e andiamo subito a prenotare le escursioni: quella notturna al Bajo del Tigre, quella del mattino dopo alla foresta di Monteverde e il canopy tour nel pomeriggio. Per far trascorrere il tempo raggiungiamo a piedi la famosa Latteria di Monteverde e pranziamo con l’ottimo e rinomato gelato. La zona è splendida e tranquilla: sembra di essere in Svizzera ma la vegetazione è tropicale. Alle 17 raggiungiamo il punto di partenza dell’escursione e la guida ci fa subito notare un paio di animali (scoiattoli e un guatuso) e ci avventuriamo nella foresta dove ci fa vedere un porcospino, un paio di tarantole, un bradipo, qualche pipistrello e qualche insetto. Cerca invano un serpente (il terribile Oropel) ma non lo individua. Pochi animali ma sicuramente essere nella foresta nel buio totale e sentire i mille rumori è affascinante. Rientro in hotel e cena ottima (circa 12USD) davanti al camino. Al mattino sveglia alle 7 e raggiungiamo la guida all’ingresso di della Foresta di Monteverde. Qui pioviggina un poco, ma è normale; camminiamo per circa 3 ore senza vedere nulla di particolare se non qualche uccello e un paio di pizote. Abbastanza deludente. Nuovo pranzo a base di gelato e poi vengono a prenderci per il canopy. Noi abbiamo scelto quelli di Selvanatura. Esperienza emozionate e unica (un po’ costosa) ma come unica controindicazione troppa gente. Rientro in hotel e nuova ottima cena davanti al camino NOTA: in Costarica abbiamo scoperto un pesce di acque dolce, la tilapia, veramente squisita e saporita (i piatti costano anche poco). Monteverde vale sicuramente una sosta ma non aspettatevi di vedere molti animali.
12-13-14 agosto 2006 Sveglia con una leggera pioggia, colazione a un baretto di Monteverde, qualche acquisto (il caffè: compratelo nei supermercati costa un 30% in meno che negli shop turistici) e poi in macchina per raggiungere finalmente il mare destinazione Playa Panama. Altri 40 km di sterrato da incubo e finalmente arriva l’asfalto. Lungo la strada per Liberia ci fermiamo un paio di volta a vedere le scimmie che corrono sugli alberi di fianco alla strada. Breve sosta a Liberia per un poco di cibo e raggiungiamo Playa Panama. Qui raggiungiamo un piccolo ma splendido hotel Casa Conde del Mar direttamente posto sulla lunga e bella spiaggia di Panama. Sorpresa, dato che è bassa stagione l’hotel è praticamente vuoto e tutto a ns. Disposizione e il prezzo abbastanza basso (100USD) . Così ci godiamo 3 giorni di mare e sole trasportandoci dalla camera alla piscina alla spiaggia e viceversa. La spiaggia (lunga 3Km) di sabbia nera finissima è bellissima, il mare caldissimo e pieno di pesci. Comunque un pomeriggio visitiamo i paraggi: Playa Tamarindo (molto più turistica), Playa Hermosa (frequentata dei locali e con il mare leggermente mosso) e Playa Conchal. Tutti posti molto belli. Infine lunedì 13 decidiamo di andare a visitare Liberia (niente di speciale) e il Volcan Barsa. Dopo alcuni km di sterrato scopriamo che il parco è chiuso di lunedì (la Lonely non diceva niente). Delusi e accaldati rientriamo in hotel per un altro bagno di sole e mare.
15-16-17 agosto 2006 Dobbiamo raggiungere Montezuma e optando per la strada sulla penisola di Nicoya ci svegliamo presto per affrontarla. E qui facciamo un errore. Infatti dopo una 40 km di strada decente si percorrono alcune strade infernali (decisamente le peggiori del viaggio) e in particolare l’infame e lunga strada sterrata da Playa Naranjo a Paquera. E anche da Paquera a Montezuma vi sono zone di strada al limite della percorribilità. Raggiungiamo il ns. Hotel sulla spiaggia (Tambor Mar – nulla di speciale anzi uno peggiori del s. Viaggio) descritto di lusso ma in questo periodo di bassa in ristrutturazione. Il tempo non è splendido comunque raggiungiamo Montezuma, simpatica cittadina con influssi hippy, pranziamo (4USD per un piatto di pesce fresco) e prenotiamo la gita per il giorno dopo all’Isla Tambor ycon pranzo e snorkeling incluso utilizziamo Montezuma Tour (35USD per la giornata): gentili e molto disponibili. Bella la passeggiata lungo l’estesa spiaggia battuta dalle onde del pacifico. Sugli alberi della cittadina girano indisturbate scimmie e scoiattoli. Il giorno dopo per fortuna vi è il sole e dopo un’ora di motoscafo su un mare abbastanza agitato si arriva all’isola. La giornata è positiva, il mare bello e il sole va e viene. Peccato la molta gente: è la prima e unica spiaggia con molti turisti rumorosi. I ragazzi del tour ci preparano uno squisito pranzetto sulla spiaggia e sulla strada del ritorno intercettiamo anche un branco di delfini che salta tra le onde. Rientriamo stanche e cotti dal sole. L’ultima mattina è una giornata soleggiata e dopo colazione ci mettiamo in auto per raggiungere Manuel Antonio: è forse la trasferta più lunga. 18-19-20 agosto 2006 Questa volta optiamo per la strada più rapida utilizzando il piccolo traghetto (trasporta di tutto, auto vecchie e nuove, persone e animali) che porta a Puntarenas. Viaggio in un mare blu con alcune splendide viste. Passiamo veloci per Puntarenas e ci avventuriamo per Manuel Antonio. Strada decente a parte alcune vecchissimi ponti senza parapetti da percorrere con mille attenzioni. Intorno immense piantagioni di palma da olio e splendidi scorci del mare. Arriviamo a Quepos nel tardo pomeriggio sotto una pioggia incessante (in questa stagione a Manuel Antonio piove tutti i giorni). LA cittadina ci appare insignificante e proseguiamo per il ns. Hotel SI Como NO che si trova a 1km dall’entrata del parco. Hotel molto bello con una vista sul famoso promontorio di Manuel Antonio. Prenotiamo la gita al parco per la mattina dopo, bagno in piscina e poi cena. Alle 7 del mattino vengono a prenderci per la gita al parco. Nel parco facciamo una lunga passeggiata di quasi 4 ore dove vediamo molti animali (più che negli altri parchi): molti bradipi (di cui un paio molto vicini), moltissime scimmie, guatusi, pizote, procioni e iguane e anche un boa accovacciato sotto un albero sulla spiaggia oltre ovviamente a tantissimi uccelli e insetti. Il posto nonostante la gente (è anche sabato e vi sono tantissimi locali) è bellissimo: verdissimo con una vegetazione splendida, spiagge di sabbia bianca spettacolari e un mare blu. Dopo la gita raggiungiamo Playa Manuel Antonio e ci fermiamo a prendere il sole. Trascorriamo anche il secondo giorno al parco, dove vediamo, oltre agli animali del giorno prima anche un armadillo e un formichiere che ci attraversa il sentiero. Dopo la passeggiata (raggiungiamo dopo circa 1h un punto panoramico) scendiamo in spiaggia per una giornata di relax al mare osservando bradipi sugli alberi, iguane sulla spiaggia e un simpatico procione che viene a prendere il cibo dalle mani dei turisti. Nel pomeriggio, come sempre arriva un improvviso acquazzone che ci fa scappare in hotel.
NOTA: nonostante Manuel Antonio si possa visitare da soli spendete i soldi di una guida che vi farà notare molti più animali di quanti potreste vederne da soli. 21 agosto 2006 La parte di vacanza in Costarica sta terminando (andremo una settimana a Panama) e oggi ci aspetta la lunga trasferta da Quepos a San Jose dove trascorremo l’ultima notte. Il viaggio comunque non è mai noioso per gli splendidi paesaggi che si incontrano. La strada è abbastanza decente e arriviamo a San Jose per l’ora di pranzo. Abbiamo deciso i alloggiare sulle colline vicino all’aeroporto (a Escazù) in un bel hotel in mezzo al verde con una vista spettacolare sulla Valle Centrale. Dato che abbiamo alcune ore di luce decidiamo di andare a Cartago a visitare la famoso cattedrale famoso in tutto il CentroAmerica e in effetti cartago sembra le ns. Loreto o San Giovanni Rodondo… Tanti pellegrini da tutto il Costarica, chiesa imponente e molto bella.
Rientriamo in hotel per preparare i bagagli.
Terremo un ricordo eterno di questo splendido paese.