costa rica, green season !

Bellissimo viaggio! Ringrazio tutti coloro che hanno scritto il loro resoconto prima di me, mi sono stati molto utili nell’organizzazione della vacanza… riporto quindi adesso la mia esperienza, focalizzando l’attenzione sugli aspetti pratici, con l’auspicio che possa essere di aiuto a tutti coloro che visiteranno nei prossimi mesi questo...
Scritto da: LelleGi
costa rica, green season !
Partenza il: 30/07/2009
Ritorno il: 14/08/2009
Viaggiatori: in coppia
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Bellissimo viaggio! Ringrazio tutti coloro che hanno scritto il loro resoconto prima di me, mi sono stati molto utili nell’organizzazione della vacanza… riporto quindi adesso la mia esperienza, focalizzando l’attenzione sugli aspetti pratici, con l’auspicio che possa essere di aiuto a tutti coloro che visiteranno nei prossimi mesi questo affascinante paese! I giorno: Volo Firenze – Francoforte con Lufthansa + Francoforte – Santo Domingo (scalo tecnico) – San José con Condor Airlines. Compagnia abbastanza economica ma dal comfort limitato… posti in classe economica molto stretti, un po’ meglio quelli di Premium Economy Class (ma ricordatevi di specificare che non volete la prima fila, altrimenti vi ritroverete, come noi, in un posto con davanti il pannello che vi separa dalla Business e con zero spazio per le gambe, peggio che in economy normale!). Arrivo alle 6:55 a.M, trasferimento in Hotel (Grano de Oro, San José, ottimo!); giro per la capitale, circa tre ore (taxi a/r dall’hotel, ci hanno detto che non era molto tranquillo tornare a piedi alle 17): piazza principale, cattedrale, teatro nazionale (solo dall’esterno, era chiuso), Museo de Oro Precolombiano (abbastanza interessante). Nel complesso, anche noi ci sentiamo di unirci al coro di coloro che ritengono per che la capitale del Costa Rica sia più che sufficiente mezza giornata, giusto per riprendersi dal lungo volo. Ottima cena presso il ristorante del Grano de Oro, uno dei migliori ristoranti della città, e con prezzi davvero contenuti rispetto alla qualità, alla presentazione dei piatti e all’ambiente. Meteo: nuvoloso con pioggia.

II giorno: Tortuguero! Appuntamento alle 6:15 in hotel con il pullman e la guida del Mawamba Lodge (non ci sono certo problemi di sonno visto il fuso… comunque considerate che in Costa Rica la giornata inizia un paio di ore prima che da noi… il sole alle 5 è già alto e alle 18 è già buio). Viaggio verso nord-est di circa 4 ore, con pausa colazione (in un ristorante, sempre di proprietà del Gruppo Mawamba, in mezzo a un bellissimo giardino: primo entusiasmante approccio con il famigerato “gallo pinto”!). Bellissimi i paesaggi che si incontrano, con piantagioni di ananas e di banani. Dopo un’altra oretta e mezzo di lancia sui canali (gruppo composto da circa 45 persone), arriviamo all’interno del parco del Tortuguero. Mawamba Lodge molto molto carino, con rigogliosi e colorati giardini, collocato proprio accanto alla spiaggia, piscina abbastanza grande e cibo tipico locale buonissimo. Entusiasmanti sia le visite guidate (una il pomeriggio del primo giorno e due il secondo giorno) sui canali con piccole lance (si possono vedere tantissimi tipi di uccelli, caimani, scimmie, raramente coccodrilli, tartarughine, iguane), sia il “turtle nestling tour” notturno (costo extra, ma li vale assolutamente!). Per quest’ultimo ci sono due turni, uno alle 19:45 e uno alle 21:45, ognuno di due ore, ma non possiamo scegliere quello di preferenza perché è il parco nazionale che assegna i posti tra i vari lodge che fanno richiesta. Poiché non eravamo molti noi siamo stati collocati tutti quanti nel primo turno, e ci siamo trovati molto bene. Importante: portate una torcia perché si deve camminare circa 20 minuti nella foresta (poi torce e macchine fotografiche sono completamente e assolutamente vietate sulla spiaggia: spaventano le tartarughe, con gravissimi danni per la loro salute, poiché tornano in mare e non riescono a deporre le uova). La nostra guida, che ci ha accompagnato per tutti e 3 i giorni, si chiama Chris, ed è stato veramente unico, la migliore guida che abbiamo trovato in Costa Rica. Tra l’altro è un “indipendente”, non è legato al Mawamba ma lavora principalmente da solo accompagnando per tutto il paese e per tutta la loro permanenza turisti “english & spanish speaking”. Nel caso siate interessati alla sua mail, scrivetemi. Meteo dei tre giorni: siamo stati fortunati, abbiamo avuto vari momenti di “non-pioggia”, cosa molto rara lì, tra l’altro i quattro giorni precedenti al nostro arrivo erano stati un diluvio ininterrotto… Avendo comunque anche sperimentato una bella pioggia, sia mentre eravamo in lancia sia nella foresta, devo dire che fa parte del gioco, dopo un po’ ci si abitua, la temperatura è calda e non ci si raffredda, e poi… cosa c’è di più emozionante che fare una passeggiata nella foresta pluviale in mezzo alla pioggia scrosciante ??!! (Credetemi, può sembrare buffo letto da qua, ma dopo un po’ non ci si fa più caso, lì è la normalità, è grazie a questa pioggia che la natura è così rigogliosa!) III giorno: Tortuguero. Personalmente ritengo la soluzione 3gg-2 notti la migliore.

IV giorno: Lasciamo il Lodge alle 9:00, sempre accompagnati dal mitico Chris, ripercorrendo all’indietro il percorso dell’andata. Una volta ripreso il bus, importante!: non conviene farsi riportare a San José, praticamente perdereste (come abbiamo fatto noi!) mezza giornata se non di più. La cosa migliore è farsi lasciare a Siquirres (con pranzo al sacco incluso) o Guapiles (con pranzo nello stesso ristorante dell’andata incluso), prendendo lì a noleggio l’auto, che, con un piccolo surcharge, l’agenzia di noleggio vi porterà direttamente dove voi richiederete. Praticamente il 90% delle persone che erano con coi hanno fatto così.

Noi invece, non avendo capito che c’era questa possibilità, siamo tornati a San José dove abbiamo preso l’auto (Daihatsu BeGo) a noleggio alla Thrifty (ottima compagnia) alle 15:40 e ci siamo diretti verso la nostra prossima meta, Turrialba. Purtroppo nella bellissima vallata delle piantagioni di caffè tra Cartago e Turrialba abbiamo trovato una nebbia (nuvole basse, più che altro) così fitta che non potevamo vedere assolutamente niente! Arrivo all’hotel Villa Florencia, molto molto carino, moderno, con legno e grandi vetrate. L’unica cosa, qui ci siamo sentiti un po’ “fuori stagione”… hotel di montagna,con tre famiglie (compresi noi) a cena, il ristorante molto semplice (ma ottimo e genuino!) che chiede alle 16 cosa vogliamo per cena. Comunque, giudizio nettamente positivo.

V giorno: Rafting!!!! Che stupenda esperienza!! Avevamo già fatto rafting in Norvegia e negli Usa, ma non a questo livello! Il Pacuare ha bellissimi paesaggi e rapide divertentissime, la gita di mezza giornata è il top!! Noi lo abbiamo prenotato direttamente dall’hotel con Explornatura, e ci siamo trovati molto bene; abbiamo anche pagato 40$ per il fotografo che ci ha seguito in canoa e ci ha fatto un vero e proprio servizio fotografico, veramente un bel ricordo! Meteo: che domande… pioggia! Ma poteva andare peggio… ha piovuto solo durante il pranzo e nel pomeriggio dopo che eravamo rientrati! Explornatura ci ha preso e riportato direttamente all’hotel, dove abbiamo cenato e pernottato nuovamente.

VI giorno: Verso il Caribe… accompagnati da un diluvio incessante. Arriviamo a Cahuita alle 11:30; ci sistemiamo in hotel, poi riprendiamo l’auto e facciamo un giro lungo la costa, piove sempre, arriviamo fino a Manzanillo (strada sterrata terribile!, comunque pianeggiante) ma non ci possiamo godere neanche un po’ la spiaggia, non riusciamo neanche a uscire dall’auto da quanto piove. Pranziamo nel caratteristico Puerto Viejo, e passiamo il pomeriggio nell’unico modo possibile, visto che il parco di Cahuita chiudeva alle 16 e alle 15:30 era inutile entrare: visitiamo una piantagione di cacao, e utilizziamo gli stivali di gomma che ci siamo portati dall’Italia in previsione di giornate come queste. Tutto sommato, divertente, vediamo anche la preparazione da parte di un indio di una “pizza di cacao”… che, forse con qualche remora di natura igienica, assaggiamo con gusto! Purtroppo il meteo non dà tregua, e ci ripariamo nella stanzetta dell’hotel, che merita un paragrafo a parte. L’hotel Magellan Inn a Cahuita è stata l’unica esperienza del nostro viaggio che sconsigliamo caldamente. Oltre al fatto che la camera è arredata in modo vecchio e scialbo, il che potrebbe compensare con il piccolo bel giardino nel su cui si affaccia (la piscina del resto è altrettanto piccola), ci hanno accolto due cani giganteschi in una hall all’aperto che odorava fortemente di cane, e dei proprietari neanche l’ombra. La signora si è con calma affacciata dopo che abbiamo suonato il campanello della reception e dopo che uno dei cani aveva pensato bene di saltarci addosso abbaiando. Inoltre, visto anche per il meteo avverso, contavamo di poter cenare nel ristorante dell’hotel, che viene vantato sul sito… ma la signora sostiene che il ristorante non esiste (probabilmente perché è bassa stagione e non le conveniva aprirlo per noi). Il tutto si completa con il fatto che, la mattina seguente verso le 7, stanchi del continuo diluvio che non si era interrotto un attimo neanche di notte, annunciamo alla signora che ce ne andiamo e vogliamo rinunciare alla seconda notte prenotata… nonostante sia mattino presto e che siano occupate solo 3 stanze su 6 (non le rubiamo certo clienti!) lei ci richiede con insistenza e in modo irremovibile il pagamento della notte seguente. Paghiamo, felici di allontanarci dal bellissimo – dicono – Caribe, che con noi non è stato proprio clemente! VII giorno: Ci dirigiamo dunque a nord, poi a nord-ovest, verso La Fortuna, dove arriviamo dopo 5 ore di strada (tutta asfaltata, anche se con qualche buca gigante). Ci sistemiamo nel più bell’hotel della vacanza, al Tabacòn, che ci siamo concessi per un po’ di relax. Stupenda l’area delle sorgenti calde, immerse nella natura, la cui entrata costa cara per i non-ospiti dell’hotel. Molto cari i ristoranti della struttura; una sera abbiamo provato la steak house “Vista Arenal” a La Fortuna, carina, non male, e molto più economica dell’hotel! Ovviamente, non riusciamo a vedere la cima del vulcano, il tempo è ancora molto nuvoloso.

VIII giorno: Visita alla Catarata de La Fortuna, con pioggia; abbastanza interessante. E’ anche possibile fare il bagno nel laghetto alla base della cascata se ci si munisce precedentemente di costume. Pomeriggio alle hot springs. Verso le 17, le nubi si diradano e finalmente riusciamo a vedere la cima del vulcano! Approfittiamo della serata favorevole e prima di cena andiamo con la nostra BeGo al punto di osservazione della lava. Andarci con una escursione organizzata non conviene proprio, salvo che non si disponga di un’auto. Altrimenti, proseguendo oltre il Tabacòn si incontra, dopo 5 minuti, sulla sinistra, una strada sterrata, larga ma tutta sassi, all’altezza di una postazione fissa di polizia e in direzione “Arenal observatory Lodge” di cui parla la Lonley Planet.

Proseguendo altri 10 minuti sullo sterrato si arriva ad un ponte e lì guardando a sinistra abbiamo davanti il vulcano Arenal in tutta la sua maestosità, che di tanto in tanto sbuffa le sue colate di lava rossa. Uno spettacolo davvero emozionante! IX giorno: passeggiata nel Parco Nazionale Volcan Arenal, molto semplice e piacevole; nel punto più alto se il vulcano è scoperto possiamo sentire i “brontolii” che provengono dalla bocca ed anche vedere le eruzioni (si intuiscono dai sassi che rotolano giù, la lava di giorno non si vede).

Pomeriggio alle hot springs.

X giorno: Partenza per Monteverde alle 9:00; seguiamo la strada che costeggia la Laguna de Arenal fino a Tilaràn da dove inizia la famosa strada sterrata che ci condurrà fino a Monteverde. Fortunatamente è una bella mattinata di sole e con entusiasmo percorriamo le tre ore di strada malmessa ma asciutta che ci separano dalla foresta nebulare. Bisogna comunque tener presente che nei casi (frequenti) di pioggia, la strada diventa un fiume in salita di sassi e fango, per cui un 4×4 diventa necessario. Ci sistemiamo all’Hotel Belmar, lodge di montagna con stanze semplici (almeno quelle nella dépendance) e un ottimo ristorante. Prenotiamo direttamente in hotel il tour dei ponti sospesi con Aventura per il pomeriggio; passiamo una paio di ore piacevoli, anche se altre persone conosciute in seguito ci hanno detto che Selvatura ha un percorso migliore, con passerelle più lunghe.

XI giorno: In mattinata visita alla Riserva Naturale di Monteverde, prenotata in hotel (è necessario riservare la guida almeno un giorno prima presso il parco, e raccomandiamo fortemente questa visita con una guida!) con il fantastico Francisco detto Chico. La camminata dura circa 3 ore, i gruppi sono di 4-8 persone e ogni guida è dotata di un cannocchiale personale con cui è possibile ammirare i vari animali veramente da vicino. Assolutamente imperdibile! Nel pomeriggio, altra esperienza unica: il canopy tour con Aventura, che è senz’altro il migliore. Tra l’altro comprende, a differenza di altri, il “Superman”: un volo lungo 700m appesi per la schiena sopra una vallata alta 300m. Un’esperienza unica, con grandi scariche di adrenalina! E’ possibile farlo anche per i bambini, i più piccoli sono direttamente “appesi” ad un istruttore. Il meteo ci è stato abbastanza favorevole in questi giorni… benché, come ci ha detto Chico, a Monteverde esistano solo due stagioni, una umida e l’altra “meno umida”, noi siamo riusciti ad intravedere anche un pochino di sole tra la nuvole che qui ricoprono perennemente il cielo. L’hotel migliore di Monteverde, a quando abbiamo potuto vedere dall’esterno, è El Establo.

XII giorno: Ci lasciamo alle spalle le montagne e ci dirigiamo verso il Guanacaste, in particolare verso le spiagge della costa nord-ovest. Innanzitutto, la bella sorpresa è il tempo: ci svegliamo infatti con un sole splendente che ci accompagnerà anche per i due giorni seguenti. La nostra meta è il Flamingo Beach Resort. Impieghiamo circa 3:30 ore ad arrivare e, devo dire, troviamo l’hotel molto accogliente (stile mooolto americano eh…): una bella piscina, hall molto grande e rinnovata di recente, anche le camere rispettano lo standard 4 stelle (alcune però “soffrono” di un forte rumore proveniente dal sistema dell’aria condizionata sul tetto; dopo la prima notte ci siamo fatti cambiare zona ed era tutta un’altra cosa! Il nostro consiglio è di farsi dare una stanza con vista piscina, al piano inferiore; queste sono infatti le più lontane dai motori dell’aria condizionata, situati sul tetto delle camere esterne al secondo piano); inoltre si trova proprio sulla spiaggia, Playa Flamingo appunto, in cui l’oceano è davvero molto bello e pulito.

XIII giorno: Relax sulle spiagge della zona; in particolare Playa Conchal (già riportata dalla Lonely) è davvero bellissima, mare splendido!!! Questa spiaggia vale sicuramente il viaggio, per poterci arrivare è necessario percorrere 500 metri sulla spiaggia con la propria auto (o altrimenti a piedi) è pertanto consigliato un mezzo 4×4. Inoltre noi non disponevamo di pinne e maschera e li abbiamo noleggiati dai “provvidenziali” ticos che ne hanno in abbondanza ai bordi della spiaggia. Tamarindo è un paesino molto carino, forse l’unico della zona con qualche negozino per lo shopping.

XIV giorno: Trasferimento verso Manuel Antonio, circa 5:30 ore compreso pranzetto veloce e un po’ di coda. Ovviamente, lasciata l’isola felice di Playa Flamingo, ricomincia a piovere, ma ormai la cosa non ci preoccupa affatto. Ci sistemiamo all’hotel La Mariposa, dotato di piscina con una vista bellissima e ottimo ristorante. La camera lasciava forse un po’ a desiderare… (la nostra non era nell’edificio principale, sicuramente spendendo un po’ di più sarebbe salito anche lo standard… sicuramente il panorama da lassù era mozzafiato!). Comunque in questa zona i prezzi delle sistemazioni salgono vertiginosamente. La guida per il Parco non si può prenotare, ci dicono di andare direttamente all’entrata l’indomani entro le 8:00. XV giorno: Ci facciamo trovare dunque direttamente all’entrata del Parco Manuel Antonio alle 7:50 e troviamo una guida che ci sembrava simpatica, Ricardo, dotata come sempre di cannocchiale. La visita dura circa due ore e mezza, dopodiché la guida non ti porta all’uscita ma ti lascia libera di continuare a girare per il parco, anche perché vi si trovano all’interno delle bellissime spiagge dove poter fare il bagno. Purtroppo noi non ne abbiamo potuto usufruire perché dovevamo tornare verso San José. Inoltre, avevamo letto un po’ ovunque delle “scimmie dispettose” (che era la cosa che mi turbava di più della vacanza  ), in realtà, forse siamo stati fortunati, noi non abbiamo avuto alcuna esperienza del genere, anche se di scimmie ne abbiamo viste diverse, e da vicino; anche le persone sulla spiaggia facevano tranquillamente il bagno o prendevano il sole (un pochino ne è uscito a metà giornata) senza scimmie fastidiose intorno. Dunque la nostra vacanza volge al termine…; per l’ultima notte prima di riprendere il volo da San José (lasciando l’auto all’agenzia Thrifty dell’aeroporto) dormiamo al Trapp Family Inn, che si trova vicinissimo all’aeroporto, e costituisce un’ottima soluzione per evitare di tornare nel traffico della capitale. Inoltre i proprietari sono molto cordiali, le stanze molto carine (unico neo: la piscina, tenuta davvero male!) e anche il ristorante offre pietanze genuine.

Per terminare, qualche suggerimento: – Noi abbiamo trovato molto utili: scarponcini da trekking, perché spesso il terreno è scivoloso e fangoso; torcia; binocolo, soprattutto al Tortuguero; k-way e coprizaino; scarpette da barca o da scogli per il rafting; – Per i più “schizzinosi”, è necessario prepararsi a trovare in camera insetti vari, dalle falene ai ragni ai gechi; sembra quasi che siano compresi nel pacchetto con la camera e colazione  – Noi siamo stati dal 30 luglio al 14 agosto: il clima era sempre molto caldo e umido, anche la sera.

– Non abbiamo trovato molte zanzare, un po’ di più solo nella zona Caraibica, comunque nei parchi portavamo sempre con noi il repellente. C’è chi si interroga sul fare o meno la profilassi per la malaria: noi l’abbiamo fatta ma non è stata necessaria, ad ogni modo la clorochina è sufficiente.

– In generale, per tutta la vacanza, pur essendo solo in due e spostandosi in auto, ci siamo sempre sentiti al sicuro (tranne forse a San José, forse anche perché ce l’avevano descritta come pericolosa per i turisti).

– Tutti i nomi delle strutture che ho citato sono facilmente ritrovabili da Google citando semplicemente il nome e al massimo il luogo.

Per gli amanti della natura e delle camminate, anche con bambini (che si divertono un sacco a vedere i vari animali), il Costa Rica è un autentico paradiso.

PURA VIDA !!! Eleonora&Francesco



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