Costa Rica e San Blas… semplicemente PURA VIDA!
Indice dei contenuti
SCHEDA del VIAGGIO “PURA VIDA”
Durata: 17 gg (compresi i giorni di volo) dal 28/01/2011 al 13/02/2011
Pagamenti: contanti: Dollari (cambiati in Italia) e Colones (prelievo)
carta pre-pagata Visa Electron (usata per prelievi e acquisti in aeroporto)
Voli: Milano – Newark – San José A/R (Continental Airlines) 750E pp
Panama City Albrook – El Porvenir A/R (www.flyairpanama.com) 197E x2pp
Pernottamenti prenotati i anticipo dall’Italia
Spesa p/p: 1500 E (tutto compreso, voli-trasporti ecc.)
Vaccinazioni. NO
Consigli: Scarponcini trekking, binocolo e repellente insetti per i parchi
(mantellina per pioggia anche se poi noi non l’abbiamo usata)
Compilazione modello ESTA se scalo negli USA
Non portate troppi pezzi da 100$ perchè spesso non accettati!
PROGRAMMA DI VIAGGIO DETTAGLI
1. Partenza da Milano Malpensa prevista per le 10.15 con arrivo a San Josè alle19:40.
Invece causa neve a Newark:
Milano-Newark 14.00-16.45
Newark-Houston 18.50-22.00
Houston-San Josè 9.00-12.45
– Taxi San Josè-Cariari (…..!!!)
– Hotel Central 30$ la stanza (bagno privato-acqua calda-ventilatore)
2. Cariari – La Pavona – Tortuguero
– bus Cariari (6.00) – La Pavona (7.30) 2400C x2pp
– boat La Pavona (7.45) – Tortuguero village (9.00) 3200C x2pp
– Hotel La Casona (www.tortuguerovillage.com) 25$ la stanza (bagno privato-acqua calda-ventilatore-escursioni:ok)
– ingresso per visita del Parco 10200C x2pp (valido tutto il giorno)
– tour canoa (15.00) 16500C x2pp
3. Tortuguero – La Pavona – Cariari – Guapiles – Puerto Viejo de Sarapiqui – Ciudad Quesada – La Fortuna (San Carlos)
– boat Tortuguero (6.00) – La Pavona (7.15) 3200Cx2pp
– bus La Pavona (7.30) – Cariari (9.00) 2400Cx2pp
– bus Cariari (9.30) – Guapiles (10.15) 900Cx2pp
– bus Guapiles (10.30) – Puerto Viejo de S. (12.00) 1660Cx2pp
– bus Puerto Viejo de S.(12.15) – Ciudad Quesada (14.15) 2610Cx2pp
– bus Ciudad Quesada (15.30) – La Fortuna (16.30) 2800Cx2pp
– Hotel Dorothy (www.hostelbookers.com) la stanza 40$ x2notti (bagno privato-acqua calda-ventilatore-internet free-cucina comune-escursioni:ok!)
4.La Fortuna (Arenal)
– La Catarata de la Fortuna ingresso 19$ x2pp
– Trekking sul Vulcano Arenal + Cena a buffet e ingresso Terme Baldi 100$x2pp
5.La Fortuna – San Ramon – Puntarenas – Quepos
– bus La Fortuna (5.30) – San Ramon (8.00) 3600Cx2pp
– bus San Ramon (9.45) – Puntarenas (11.15) 2600Cx2pp
– bus Puntarenas (12.30) – Quepos (15.30) 3250Cx2pp
– Wide-Mouth Frog (www.widemouthfrog.org) la stanza 70$ x2 notti (bagno comune senza acqua calda-breakfast-piscina-internet free-cucina comune:ok)
6.Quepos (Manuel Antonio)
– bus Quepos (ogni 10min.-tragitto 15min) – Parco Manuel Antonio 480Cx2pp
– ingresso parco 20$ x2pp (escursione con guida per 20$ pp)
7.Quepos – Sierpe – Bahia Drake
– shuttle privato Quepos (7.00) – Sierpe (9.15) 33$ pp
– boat Sierpe (11.30) – Bahia Drake-Cabinas Manolo (13.30) 16000C x 2pp
– Cabinas Manolo (www.cabinasmanolo.com) la stanza 60$ x 2 notti (bagno in comune senza acqua calda-ventilatore:ok!)
8.Bahia Drake (Corcovado)
– escursione parco Corcovado (6.00) 160$ x2pp (trasporto e pasti compreso)
9.Bahia Drake – Sierpe – Palmar Northe – Paso Canoas(FRONTIERA PANAMA) – David – Panama City
– boat Bahia Drake (7.00) – Sierpe (8.30) 16000C x 2pp
– taxi privato Sierpe (8.45) – Palmar Northe (9.00) 5000C x2pp
– bus Palmar Northe (11.00) – Paso Canoas (13.00) 3800C x2pp
– minibus Paso Canoas (14.00) – David (15.30) 4.5$ x2pp
– bus David (21.00) – Panama City (02.45) 25.2$ x2pp
10.Panama City – El Porvenir – Isla Kuanidup
– taxi terminal bus Panama City Albrook (4.00) – Aeroporto Panama Albrook (4.05)2$x2pp
– volo Panama City (6.00) – El Porvenir (6.40) 197E volo A/R x 2pp
– lancia El Porvenir (7.00) – Isla Kuanidup (7.45)
– Cabanas Kuanidup 3 notti 450$ x2pp (pasti e trasporti compresi)
11.Isla Kuanidup – Isla del Perro
12.Isla Kuanidup
13.Isla Kuanidup – El Porvenir – Panama City – San José
– Isla Kuanidup (5.30) – El Porvenir (6.00)
– El Porvenir (6.30) – Aeroporto Panama Albrook (7.10)
– taxi aereporto (7.30) – terminal bus Panama City Albrook (7.35) 3$x2pp
– Panama City (11.00) – San Josè (23.00) 90$ x 2pp (bus ejecutivo Ticabus)
14.San José – Alajuela
– taxi terminal Ticabus (5.50) – Mercado Central San José (6.00) 1000C
– bus San José (7.00) – Alajuela (9.00) 460C x2pp
– Villa Pacandé (www.villapacande.com) 40$ la stanza (bagno privato-acqua calda-internet free-colazione :ok!!)
15.Alajuela – Aeroporto J. Santamaria – Newark – Milano
– taxi Villa Pacandé (6.00) – aeroporto (6.15) 3600C
Arrivo a Milano il mattino dopo…..
PURA VIDA!!!
DIARIO di VIAGGIO
28/01/2011 PARTENZA (falsa)
Eccoci al momento tanto atteso!Dopo tanto lavoro per preparare questo viaggio sembra anche un pò strano che ora sia arrivato il momento di viverlo.
Non nasce sotto le migliori stelle causa notizie allarmanti sulla situazione meteo a Newark.
La tempesta di neve che si è abbattuta sul New Jersey e New York con tutte le conseguenze nefaste del caso ha, in un attimo, del tutto rimpiazzato lo spauracchio delle lungaggini dell’immigrazione USA dal ruolo di preoccupazione per il volo per San José.
Volo in ritardo di 4h da Milano, la sicurezza di non prendere il volo per San José per oggi (voli alternativi tutti pieni) e la possibilità di rimanere bloccati a Newark perchè le previsioni davano ancora neve.
Comunque si parte. Alle 16.45 si arriva a Newark e si capisce perchè di tanti problemi. 50 cm di neve ai lati delle piste.
L’incombenza dell’immigrazione USA è scivolata via in un baleno 15 min o poco più.
Comunque si procede. Ritiro bagagli e tutti al Transfert Desk Continetal.
Qui ,con non poche difficoltà con la lingua (purtroppo non parliamo inglese se non per frasi molto minimaliste), ci propongono un insperato volo per Houston alle 18.50 con volo per San José alle 9.00 del giorno dopo.
Non ci si pensa nemmeno un istante vada per Houston. Arrivo alle 22.00 e tutto il tempo per godersi una deliziosa notte sulle poltroncine dell’aeroporto.
29/01/2011 Finalmente San José! e come dimenticarlo!
Finalmente le 9…si parte per San Josè!
Arrivo alle 12.45. E mò che facciamo?! Il buon senso ci avrebbe dovuto senza remore far capire che il desiderio di voler arrivare già oggi al Tortuguero, come nei nostri programmi, era solo una “pericolosa” utopia. Ma sarà la stanchezza, la voglia di non perdere altro tempo prezioso…..fatto è che l’abbiamo pagata cara! Per pudore e amor proprio non vi diremo quanto ma fidatevi che è stato abbastanza. Per lo meno è servito da sberla che ti mette subito in riga per il resto del tempo per evitare altre fregature.
Comunque anziché aver la lucidità di prendere il taxi dell’aeroporto fino al terminal bus Caribe per andare a Cariari e lì cercare sistemazione per la notte in attesa dell’indomani per proseguire per Tortuguero, abbiamo avventatamente optato per andare a Cariari in taxi nell’illusione di poter far in tempo a salire sul bus per La Pavona delle 15.00 (l’ultimo della giornata).
Va bè non dilunghiamoci.
Arrivati a Cariari alle 16.30 alloggiamo, su suggerimento della Lonely, all’hotel Central (non l’ostello in centro a Cariari ma la nuova sistemazione aperta poco oltre il centro) per 30$ la stanza. Diciamo subito che bello non è ma sicuro (doppia recinzione tipo casa circondariale), bagno privato con acqua calda e la proprietaria Patricia è veramente molto accogliente, onesta e premurosa.
Il tempo di una piccola spesa al mini vicino all’hotel, una cena frugale con tonno,mais e tapas e a nanna alle 18.
30/01/2011 Finalmente Tortuguero…full immersion!
Sveglia alle 5.30 ancora un pò scossi dall’esordio del nostro viaggio ma fiduciosi!
Patricia ferma l’autista del bus che ancora doveva raggiungere il deposito e ci fa salire sulla sua auto. Quindi siamo i primi in assoluto a prendere posto sul bus per La Pavona.
Il nostro primo contatto il viaggio in bus in Costa Rica.
Alle 7.30 siamo a La Pavona, un grande posteggio sulla riva del canale per chi è diretto al Tortuguero con ristorante annesso.
Scendiamo e senza possibilità di errore si va all’attracco della lancia che ci porterà al Tortuguero.
E’ domenica e pure periodo di vacanza quindi tanti locali in gita al parco. Il viaggio è stato proprio una bella esperienza da gustarsi. La vegetazione lussureggiante, la barca che doveva inizialmente destreggiarsi nelle acque basse del canale tra tronchi vaganti, il primo vero possente coccodrillo avvistato sulle rive assolate (dopo falsi avvistamenti di troncodrilli) e poi sfociamo nel blu del canale principale! Bellissimo.
Arriviamo alle 9 e prendiamo contatto con la realtà del Tortuguero village.
Una comunità molto carribean, tutto molto piccolo, a misura!
Arriviamo a “La Casona”, posto proprio carino che consigliamo vivamente (anche sentendo esperienze negative di altri posti suggeriti dalla Lonely come il “Princesa”).
Dato che dobbiamo rinunciare ad un giorno da trascorrere qui non abbiamo tempo da perdere perchè vogliamo fare quello che ci eravamo prefissati.
Quindi prenotiamo a La Casona il tour in canoa dei canali del Parco per il pomeriggio verso le 14.30 al costo di 30$ in 2 (consiglio di pagare in $ perchè a pagare in Colones il cambio non è favorevole).
Invece gentilmente rifiutiamo la proposta di ingaggiare una guida per l’escursione nel parco sul sentiero che parte dalla stazione di Cuatro Equinas (i rangers richiedono scarpe adatte).
Paghiamo i 10200C x2pp per l’ingresso giornaliero al parco che varrà anche per l’escursione pomeridiana e dopo un rapido briefing con il guardiaparco ci incamminiamo tutti contenti.
Percorso non molto lungo con sentiero che costeggia la spiaggia a cui si può acceder da più punti. Vediamo con nostra grande soddisfazione diverse scimmie, due bei lucertoloni, farfalle colorate e un bel paesaggio.
Mangiamo della frutta comprata al villaggio ( tra cui un delizioso papaya) e facciamo ritorno un pò stanchini a La Casona.
Un riposino e poi via all’appuntamento per il tour in canoa.
Circa tre ore di pura immersione nella natura incontaminata dei canali del Tortuguero con la nostra guida che ci ha permesso di avvistare un gran quantità di aironi di vario colore e dimensioni, monos, tartarughe di fiume, un iguana,uccelli colorati e un’esperienza emozionante con una mamma caimano con la cucciolata a bordo rio. Pura Vida!
Cena onesta a “La Casona” in quello che poi scopriremo essere il tipico stile costaricense. Comunque nulla di che, due ragazzi conosciuti il giorno dopo sul boat ci han detto che il ristorante consigliato dalla Lonely (Miss Junie’s) merita decisamente.
A nanna presto che domani indovina indovinello ci si sveglia presto….l’esordio con una vera giornata di lunghi spostamenti!
31/01/2011 Bus bus e ancora bus!!!
Sveglia alle 5 e alle 5.30 davanti al molo.
Partenza verso le 6 con la lancia che alle 7.15 circa ci porta a La Pavona (2400C x2pp).
Viaggio più tribolato dell’andata perchè il livello dell’acqua era più basso.
Alle 7.30 partiamo col bus che da La Pavona ci ha portato a Cariari verso le 9 (3200C xpp)…e da questo punto è iniziato il nostro approccio ai buses e terminal del Costa Rica.
A Cariari terminal piccolino con biglietteria per chi è diretto a Guapiles ben evidente.
Facciamo i biglietti (900C x2pp) e alle 9.30 parte il bus che arriva alle 10.15.
Terminal di Guapiles decisamente grande. La biglietteria per chi è diretto a Puerto Viejo de Sarapiqui è facile da individuare ( sul lato dx del terminal) e fatto il biglietto (1660 C x2pp) ci mettiamo in fila (se avete dubbi su quale sia la fila giusta si può chiedere ai vigilantes sempre presenti).
Alle 10.30 parte il bus che arriva a Puerto Viejo de S. alle 12.
Qui il bus lascia scendere dall’altra parte della strada e un pò più avanti rispetto alla biglietteria in cui si comprano i biglietti e davanti alla quale partono i bus.
Acquistiamo i biglietti per Ciudad Quesada (2610 C x2pp) e alle 12.15 partiamo per arrivare alle 14.15.
Qui il terminal abbastanza caotico. Diverse soda e negozietti e cartelli per i buses poco chiari.
Cmq anche chiedendo scopriamo che il biglietto si fa sul bus.
Verso le 15.30 prendiamo uno dei due bus che partono per La Fortuna (2500C circa x 2pp) e arriviamo alle 16.30 a La Fortuna San Carlos.
Scesi dal bus abbastanza provati prendiamo subito la direzione dell’hotel Dorothy (seguendo le indicazioni del sito) e poco dopo il ponticello, 100m sulla sx lo troviamo.
Posticino carino, gestione cambiata da poco, in stile backpackers con connessione internet free, cucina free, tanta cortesia e disponibilità e stile pura vida (20$ la stanza a notte).
Ci sistemiamo e prenotiamo per l’indomani l’escursione al vulcano con ingresso successivo alle terme Baldi e qui cena a buffet per 50$ a testa (pagando cash, altrimenti 55).
Tappa al market (il supercristian2 è Ok) per acqua, una bibita e tapas per il giorno dopo.
Doccia e un pò di relax alla presenza maestosa del Vulcano (sempre coperto dall’immancabile nube) e poi Lonely alla mano scegliamo dove cenare.
Optiamo per la soda La Parada che si rivela senza infamia e senza lode (9250C x2pp per 2 casados e 2 cervecas). Un pò perchè ancora col languorino in bocca e un pò per curiosità ci fermiamo al chioschetto di fronte al parco per due spiedini volanti (1500C x2 spiedi) rinfrescati da una birretta presa all’adiacente Super Cristian2 ancora aperto per qualche minuto.
01/02/2011 Arenal!!
Per la prima volta senza l’assillo della levataccia, abbiamo scelto di prendercela comoda. Quindi ora che si esce dall’hotel sono le 8, fidandoci delle recensioni della Lonely scegliamo di coccolarci anche con una colazione a base di caffè e torta al Rainforest Cafè…va bè posto carino ma col caffè proprio non ci siamo. Non fa per degli italiani cultori del caffè.
Ancora un pò costernati da quella brodaglia marroncina spacciata come caffè ci tuffiamo nella nostra escursione mattutina verso la Catarata.
Lasciandoci alle spalle il terminal si attraversa il piccolo ponte e si va sempre dritti per circa un km fino alla strada sulla dx (ben segnalata) che segna l’inizio del sentiero di poco meno di 4 km che conduce alla cascata.
Arriviamo alla meta (19$ l’ingresso x2pp) e dopo un bel pò di gradini in discesa arriviamo alla cascata. Foto alla potenza dell’acqua e bagno nel torrente che generano le sue acque con miriadi di pesci. Bello, peccato per il tempo un pò nuvoloso.
Dopo il relax alla cascata ci rimettiamo in tranquilla marcia.verso La Fortuna.
Arrivati pranziamo alla soda la Hormica di fronte al terminal e dobbiamo dire che si è trattato di un pranzo (1casado, 1gallo pinto e acqua) onesto dal punto di vista qualità prezzo (3200C in 2).
Alle 14.30 appuntamento all’hotel con la guida per l’escursione al vulcano seguita da cena a buffet ed ingresso alle terme Baldi.
Tour con organizzazione molto buona e guida molto preparata e divertente per un’escursione decisamente da consigliare. La cima del vulcano rimane sempre opportunamente nascosta ma ciò non toglie valore alla bellezza del paesaggio modellato dall’attività del vulcano e dal panorama circostante apprezzabile solo da lì (come il lago artificiale ai piedi del vulcano).
Torniamo indietro e verso le 18 – 18.30 ci portano alle terme Baldi dove ci saziamo con un buffet niente male e soprattutto ci divertiamo come bimbi e rilassiamo nelle tante vasche con acqua a varia temperatura e di varia forma e design. Proprio bello (consigliamo di portare un lucchetto così non dovete pagare i 6$ per affittarlo, gli asciugamani li danno loro con 10$ di cauzione a testa che poi vi ridanno).
Torniamo all’hotel verso le 22 belli distesi e pronti nello spirito alla giornata di trasferimenti che ci aspetta domani.
02/02/2011 Quepos aspettando il Manuel Antonio
Sveglia prestissimo per prendere il bus alle 5.30.
Eh sì quando siam arrivati a La Fortuna un pò abbacchiati leggiamo che per San Ramon il bus è questo o alle 9 e per non dover bruciarci subito in partenza del margine di tempo per gestire eventuali contrattempi optiamo per il primo.
Si parte (3600C x2pp da pagare all’autista) e si arriva attraversando un paesaggio molto affascinante su infiniti tornanti, in continui saliscendi, circondati da foresta pluviale, nebbia e umidità come se fosse pioggia e poi…..tutto termina improvvisamente poco prima di San Ramon.
Alle 8 arriviamo a San Ramon. La fermata non è al terminal per Puntarenas. Una volta scesi ci si incammina prendendo la via sulla dx all’incrocio e poi sempre dritti per circa 200-300 m e sullo stesso marciapiede si apre il piccolo terminal.
Dobbiamo aspettare fino alle 9.45 e si riparte (2600C in 2) per arrivare alle 11.15 a Puntarenas accolti dall’oceano e da un caldo importante.
Qui dobbiamo sbrigare la grana di trovare le indicazioni per la biglietteria del bus per Quepos che sappiamo essere non indicata e un pò distante.
Scopriamo che appena usciti dal terminal, con di fronte il mare e la fermata dei bus locali e non, si deve andare a sx e prendere subito la prima via a sx e proseguire per circa 200m, mantenendosi su questo stesso lato del marciapiede si trova questa piccola biglietteria con insegna rossa.
Facciamo i biglietti (3250C x2pp con posti numerati) e aspettiamo fino alle 12.30 sotto la pensilina alla ricerca di un pò d’ombra.
Saliamo sul bus ben raccomandati dall’autista e dall’assistente di stare allerta in quanto presenti sul bus due balordi noti per borseggi. La raccomandazione non ci prende alla sprovvista, già individuati da prima quando aspettavamo il bus, e comunque il viaggio procede bene con arrivo a Quepos verso le 15.45.
Che sole qui! Scesi dal bus sappiamo già dove andare, prendiamo la direzione opposta all’oceano mantenedoci sulla via della fermata bus e nemmeno 200m troviamo il cancello del Wide Mouth Frog ( 70 $ in 2 per 2 notti per una stanza con bagno in comune, colazione compresa).
Il viaggio è stato decisamente lungo e non vediamo l’ora di farci una doccia (acqua fredda) e rilassarci prima di andare a mangiare.
Prenotiamo il trasferimento per Sierpe, con uno shuttle privato, che affronteremo il dopo domani seguendo i dai diari di altri ragazzi (33$ a testa).
Il posto ha tutte le caratteristiche di un backpackers con internet free,colazione, cucina disponibile con frigo e possibilità di organizzare spostamenti e tours in più c’è una graziosa piscinetta e l’atmosfera è proprio rilassata. Unica nota steccata sono le dimensioni della stanza più simili ad un loculo.
La sera scegliamo di boicottare il casado costaricense per andare a cena nel consigliato ristorante Tropical Sushi (47$ in 2). La scelta fatta non ci ha delusi ma nemmeno ci sentiremmo di consigliarla.
Preleviamo in uno dei vari ATM presenti ancora dei Colones e poi a nanna.
03/02/2011 I procioni del Manuel Antonio!
Colazione e pronti per andar incontro al Manuel Antonio.
Andiamo alla fermata comune dei bus dove siam arrivati ieri e saliamo subito (ce n’é uno via l’altro ininterrottamente, 480C in 2 pagati sul bus). Dopo circa 15 min si arriva.
Alla fermata comincia subito l’assalto delle guide che si propongono per una visita guidata con super binocolo nel parco. La strada per il parco la vede subito Claudia, bisogna attraversare e subito sulla sinistra sale una strada che dopo 5 min porta all’ingresso.
Compriamo una bottiglia d’acqua….Se non l’avete già è una cosa da fare assolutamente!
Paghiamo il ticket (20 $ in 2) e cerchiamo di individuare una guida che faccia il caso nostro, infatti non avendo un binocolo nostro e suggeriti da altri viaggiatori abbiamo scelto di affrontare la spesa di 20$ a testa per essere seguiti da una guida al fine di vedere quanti più animali tra quelli ospitati dal parco.
Ma il nostro consiglio è quello di venire sul presto e ,se avete un buon binocolo, non prendere la guida ma sfruttare gli avvistamenti dei vari gruppi di visitatori per ammirare gli animali.
Il parco è proprio affollato dato che non abbiamo voluto svegliarci prestissimo.
Siam venuti in scarpe da tennis e va benissimo.Il sentiero non è particolarmente lungo è un largo sterrato che dopo un inizio in salita scende verso la spiaggia.
Non c’è che dire alla fine siam stati proprio contenti abbiam potuto vedere e fotografare un perezoso (bradipo), un serpentone tipo pitone in procinto di ingoiare un’iguana, monos a volontà, una rana verdissima, e vari uccelli colorati.
Una volta terminato la nostra visita guidata ci siamo dati alla scoperta dei vari sentieri che tagliano il parco ed è stata proprio una bella esperienza perchè, forse disincentivati dai nastri gialli di precauzione posti all’inizio che di primo acchito parevano proibire l’ingresso, non c’era praticamente nessuno.
Abbiamo percorso tutto il sentiero che conduce al belvedere verso l’estremità sud del parco con vista sul litorale infinito che si perde alla vista ma ancor più emozionante è stata la passeggiata per arrivarci e tornare indietro. Sarà stato il silenzio dovuto al fatto di essere soli, noi ed una coppia di ragazzi francesi, fatto sta che in alcuni tratti ci siam imbattuti in veri e propri ritrovi di scimmie dalle numerose scimmie cappuccino a quelle meno visibili scoiattolo, semplicemente fantastiche.
Terminata l’escursione siamo ritornati alla playa Manuel Antonio per mangiare qualcosina e qui abbiamo capito perchè per rappresentare i membri della banda bassotti hanno scelto il procione. Nonostante tutte le accortezze queste amorevoli bestiole con tutta la loro sagacia e sfrontatezza ci hanno derubato della borsa del cibo…..però son proprio belli anche loro.
Prima di tornare indietro abbiamo fatto un piccolo bagno tra i cavalloni (attenzione alle correnti di risucchio) a playa Espadrilla sur dove abbiamo anche visto un’iguana molto grande e poi abbiamo percorso il sentiero ad anello che permette di visitare la penisola che divide playa Espadrilla sur da playa Manuel Antonio.
Per l’uscita occorre fare attenzione alla marea in quanto bisogna guadare un pezzettino di mare, in ogni caso quando si arriva ad una piccola spiaggetta con uomini locali che offrono a pagamento di raggiungere l’altro versante si deve proseguire per qualche metro per il sentiero e giunti alla spiaggia da qui è decisamente facile guadare a meno che la marea non si sia alzata molto.
Guadato il mare c’è subito la fermata del bus per Quepos.
Ritorno a Quepos con puntata al market di fronte al terminal e poi relax in piscina.
La sera cena alla vicinissima soda Sanchez (8400C in 2, decisamente consigliata).
04/02/2011 Da Quepos al selvaggio Corcovado
Alle 7.30 partiamo con lo shuttle diretti a Sierpe.
Arrivo alle 9.15 ma il boat parte alle 11.30.
Abbiamo optato per il trasporto privato dopo aver letto vari diari di altri viaggiatori che lo consigliavano vivamente e quindi non abbiamo nemmeno preso in considerazione la possibilità di informarci circa gli orari dei bus.
Probabilmente nel frattempo il Costa Rica ha avviato lavori di rifacimento delle strade perchè da Quepos a Palmar Northe il viaggio si è svolto su una strada a 2 corsie per senso di marcia senza buche e che pareva fatta con un righello tanta era dritta. Dal bivio per Palmar e Sierpe la strda poi è veramente poca.
Quindi consigliamo di informarsi sui bus almeno da Quepos a Palmar e poi eventualmente se non ci fossero bus per Sierpe anche con un taxi per pochi dollari si arriva.
L’attesa l’abbiamo passata al bar-ristorante sul canale (posto sostanzialmente di fronte alla fermata dei bus di Sierpe).
Arriva l’ora…diretti al Corcovado.
Il viaggio (8000C a testa) è stato divertente infatti alla guida del boat c’era Alex che con il suo piglio da boss tra avvistamenti di 3 veri coccodrilli (bestie da 2-3m che si crogiolavano al sole sulle rive dei canali) e curve tipo motogp ci porta alla nostra meta per visitare il parco Corcovado, Cabinas Manolo.
Dal mare si comincia ad avere la percezione della vastità di questo parco ancora praticamente isolato dal resto del Costa Rica tanto che per arrivarci, escluso l’uso dell’aereo, la via più semplice è quella che va per mare.
Ad Alex ed il suo equipaggio basta dire dove si è diretti per il pernottamento e loro vi lasciano alla spiaggia di riferimento.
Sbarcati alla spiaggia ci viene a prendere Manolo con un pick-up e caricati assieme agli zaini sul retro percorriamo i 500m scarsi in salita che ci portano alle Cabinas Manolo.
Atmosfera decisamente PURA VIDA!!!
Proprio un bel posto immerso nella natura.
Noi abbiamo scelto una sistemazione con bagno in comune (30$ la stanza a notte).
Abbiamo mangiato qualcosina presa al piccolo negozietto appena fuori da Manolo, prenotato l’escursione al parco per l’indomani (160$ in 2).
Dopo un pò di relax ceniamo al Manolo (7300C, consigliamo piuttosto che i piatti classici di prendere fajtas, burritos ecc. molto più convenienti in toto) in compagnia di due signori americani molto simpatici.
05/02/2011 Alla scoperta del Corcovado
Sveglia prestissimo, alle 4.45.
Colazione (inclusa come il pranzo al sacco nel pacchetto escursione) verso le 5 e ci si incammina verso la spiaggia (a quell’ora è proprio uno spettacolo Pacifico in ogni senso).
Verso le 6.15 partiamo per arrivare appena prima delle 8.
Il tragitto in barca è l’occasione per gustare lo scenario mozzafiato di questo parco con la sua giungla infinita che prorompe sulla costa lambendo il mare a volte creando imponenti anfiteatri naturali a ridosso dell’oceano. Bellissimo.
La nostra visita parte dalla stazione ranger de la Sirena.
L’escursione è stata lunga, purtroppo non abbiamo visto tantissimi animali per lo meno non quanti speravamo di vederne ma d’altra parte fa parte del gioco.
In ogni caso abbiamo ammirato un tapiro, tante scimmie, cinghiali selvatici (non di quelli pericolosi), uccelli di vario tipo.
L’ideale secondo noi sarebbe pernottare al campeggio della stazione dei ranger de la Sirena e pianificare una visita più estesa del parco con le sue possibilità di avvistare anche puma e giaguari tra l’altro.
Comunque siamo stati contenti perchè solo il contatto con questa natura infinita ed incontaminata affacciata sulla vastità dell’oceano Pacifico dalle terrazze delle sue spiagge interminabili è una gioia infinita.
Viaggio di ritorno verso le 13 su un mare sempre grosso (sembra di solcare dune) anche quando non è mosso con continui sali-scendi che inevitabilmente portavano a salti che mettono a dura prova schiena e natiche.
Al ritorno abbastanza stanchi non ci è restato che confermare il boat per Sierpe ed il taxi per Palmar Northe poi relax per recuperare a dir la verità un pò preoccupati per le incognite del giorno dopo dovute allo sconfinamento in Panama per raggiungere infine le islas San Blas.
L’indomani dobbiamo partire ma se potessimo tornare indietro sicuramente faremmo in modo di trascorrere qui almeno un giorno in più per visitare l’isla del Cano.
06/02/2011 Paso Canoas e il bus che non arriva mai!
Eccoci ci siamo….la voglia di abbracciare le meraviglie di San Blas e lo spauracchio dello sconfinamento in Panama.
Alle 7 siamo davanti all’ufficio di Manolo il quale ci porta alla spiaggia per poi partire con il boat di Alex verso le 7.15 (sempre 8000 C a testa).
Poco prima delle 8.30 sbarchiamo a Sierpe per salire sul taxi prenotato che ci porterà a Palmar Northe (5000 C in 2) in compagnia di una coppia di ragazzi americani originari di Shangai con la mamma di lui tra l’altro un pò acciaccata con tanto di braccio al collo per una caduta.
Il tragitto è stato proprio corto e arriviamo alla fermata del bus alle 9 in terribile anticipo visto che il nostro bus scopriamo arrivare solo alle 10.30 (biglietto da fare con l’autista).
Dobbiamo ammettere che a poter tornare indietro non seguiremmo il consiglio di optare per il taxi infatti la fermata del bus a Sierpe è come detto di fronte all’attracco del boat e verosimilmente informandosi ci sarebbe stato un bus che ci avrebbe condotti a Palmar in tempo considerato l’orario del bus per Paso Canoas e la brevità del tragitto su una strada in buone condizioni.
Comunque tant’è.
Il paesino sembra veramente deprimente e fa un caldo importante. Prendiamo qualcosa da bere e mangiare alla soda della fermata e familiarizziamo per quel che riusciamo
coi ragazzi del taxi.
Il bus infatti tarda ed arriva alle 11, facciamo i biglietti (3800 C in 2 con seria possibilità che ci abbia fregato anche qualche Colones) e saliamo scoprendo che è tutto dannatamente strapieno. Bene!
Viaggio in piedi e finalmente alle 13 termina questo supplizio con arrivo al confine di Paso Canoas.
E qui inizia la nostra missione!
Man mano che ci si allontana da Palmar verso Paso Canoas via Neily cresce la percezione di addentrarsi in un territorio di confine…arrivando poi a Paso Canoas si ha la certezza di essere in una terra di nessuno decisamente deprimente.
Arriviamo comunque preparati, indottrinati dalle indicazioni della Lonely e dei diari di viaggio consultati.
La fermata del bus è oltre il confine Costaricense. Occorre attraversare la strada e tornare indietro di un centianio di metri. Qui c’è un piccolo edificio con issata la bandiera del Costa Rica con qualche sportello per chi entra e chi esce e l’annunciata presenza di figuri con cartellette con accesso preferenziale agli sportelli (tipo gli emissari delle autoscuole in motorizzazione).
Con grande fortuna arriviamo che allo sportello per chi esce dal paese non c’è nessuno.
Ci danno un modulo da compilare e dopo averlo compilato un pò concitati ci accorgiamo che nel frattempo è arrivata un’orda di gente…qui la sinergia coi nostri “amici” USA è stata decisiva infatti mi ha convinto ad andare direttamente allo sportello aggirando la coda attirandomi le maledizioni di tutti quelli in attesa.
Qualche timbro e via. Tappa 1 completata ora quella più temuta.
Ci avviamo tutti e 5 in direzione dell’edificio doganale Panamense impossibile da non vedere.
Troviamo lo sportello per chi vuole entrare in Panama e ci mettiamo in fila compilando il modulo immigrazione che ci consegnano.
Nell’attesa siamo avvicinati, come tutti, da funzionari doganali che al costo di 1$ a testa applicano un bollo sul passaporto.
I nostri amici superano le pratiche e tocca a noi.
Il nostro dubbio è che non abbiamo il biglietto di prosecuzione del viaggio da Panama e/o un biglietto di ritorno in Costa Rica come raccomandato dalla guida e da una ragazza francese conosciuta da Manolo che vive da qualche anno in Costa Rica.
Vabbè incrociando le dita e ben determinati ci avviciniamo allo sportello dove ci attende il funzionario panamense.
Consegniamo il modulo compilato ed i passaporti e ,sarà stata la determinazione data dalla situazione, fatto sta che comprendiamo quasi senza difficoltà le domande riguardo la provenienza, la destinazione e la durata della nostra permanenza in Panama e riusciamo anche a farci capire. Poi basta presentargli l’e-ticket del volo Air Panama e tutte le incognite svaniscono….passati!!!
Ora siamo noi che facciamo da traino ai nostri compagni di viaggio USA, almeno fino a David, e ben preparati su come fare per raggiungere per l’appunto David ci dirigiamo a bomba verso una piccola area di sosta di minibus bianchi colmi di gente e via verso David.
Subito apprezziamo le immense differenze col Costa Rica sia nelle persone sia nel paesaggio.
Si arriva a David e paghiamo 4,5$ in 2 per il viaggio che è durato poco più di un’ora.
Il terminal è molto vasto, si sviluppa in lunghezza, ma la parte che interessa noi è quella iniziale dove siamo arrivati col minibus. Infatti da qui partono i bus per Panama City. La biglietteria per il bus ordinario è esterna sul lato della strada mentre quella per il bus expreso è all’interno dell’adiacente sala d’attesa.
Scopriamo con piacere che in Panama c’è un’ora di fuso rispetto al Costa Rica quindi avanti la lancetta delle ore di una tacca….un’ora di attesa in meno.
Infatti è primo pomeriggio ed il bus vorremmo prenderlo verso sera almeno dopo le 19.
Di indicazioni riguardo orari nemmeno l’ombra.
Fuori una moderata coda alla biglietteria e quindi optiamo per informazioni alla cassa dentro la sala d’attesa che scopriamo essere quella dei bus espressi.
Complice un momento di assenza di persone in coda alla cassa dei bus regolari chiediamo info. Con qualche difficoltà data la frenesia delle operatrici poco inclini alla disponibilità verso turisti un pò spaesati riceviamo conferma che il biglietto si può fare solo a partire da 45 min prima della partenza del bus e che i bus partono circa ogni ora.
Va bè abbiamo fame e di sodas nel terminal nemmeno a parlarne, un pò perchè è domenica ma sostanzialmente non c’è nulla di appetibile.
Così l’occhio di lince di Claudia avvista dall’altra parte della strada l’insegna del bar ristorante Maxim’s con tanto di veranda sotto cui sedersi per consumare quella che si sarebbe poi rivelata la migliore porzione di pollo e patacones mangiata in questa vacanza.
45 min buoni per vederci arrivare un mega piattone di pollo con verdure e patacones (per me) e patate (per Claudia) da sfamare mister universo in periodo di competizione, il tutto condito con una gradita cerveca panamense e per soli 13,5$ in 2!!!
Un miraggio rispetto ai prezzi e soprattutto porzioni del Costa Rica.
Si fanno le 18 e decidiamo di avviarci alla biglietteria.
Il bus delle 18-18.30 deve ancora partire ma dato che non fiutiamo problemi decidiamo di optare per quello delle 19 per non arrivare troppo presto a Panama City e cosi facciamo i biglietti (25,2$ in 2).
Scelta rivelatasi non azzeccata infatti arrivano le 19, poi le 19,30 e nulla.
20 e nel frattempo code di gente che si accalca alla biglietteria ed in sala di attesa.
20,15 e nulla. Chiediamo agli uomini della sicurezza del terminal che ci confermano che il bus partirà dove sapevamo ma ancora non arriva.
Nel frattempo tutta la massa di persone arrivate dopo che hanno acquistato i biglietti per i bus successivi aumentano ed il tutto senza che qualcuno spieghi cosa stia succedendo.
Alle 20.30 arriva il bus e viene preso d’assalto ma ovviamente veniamo fatti salire noi del bus delle 19.
Alle 21 si parte con il dubbio che questo ritardo del bus proveniente da Panama City possa dipendere dalla strada…in ogni caso non ci l’autista ce la mette tutta per rimediare alle 2 ore di ritardo andando a paletta.
Si arriva al Gran Terminal di Panama City Albrook alle 02,45 (come un expreso) ancor prima del previsto. Yahooo!!!
07/02/2011 El muelle de San Blas!!!
Il terminal è davvero immenso ed a praticamente deserto.
Ci abbandoniamo qualche istante su di una panchina e ne approfittiamo per mettere in pratica la strategia “alleggerimento zaini” in vista dell’imbarco sul bi-elica Air Panama dato che i limiti di peso per i bagagli sono restrittivi ( 25 once o 11 kg a testa).
Attendiamo le 4 in una delle sale d’attesa del terminal tanto l’aeroporto apre non prima di allora.
A quell’ora prendiamo un taxi fuori dal terminal per farci condurre all’aeroporto e, in nemmeno un paio di minuti e per 2$, siamo arrivati.
Il check-in aprirà solo verso le 5 ma tanto noi dobbiamo attendere il sig. Nunez Misliades che come da accordi dall’Italia ci darà i vaucher per il soggiorno all’isola Kuanidup comprensivo di pasti (colazione,pranzo e cena escluse bevande), di un’escursione al giorno e trasporto a/da l’isola (75$ a testa per notte, totale 450$ per 3 notti/4giorni).
Viaggio caratteristico sul piccolo bi-elica della durata di circa 30 min. e si arriva sull’isoletta di El Porvenir.
L’isola è un atollo su cui hanno ricavato una piccola pista di atterraggio.
Clima di pace assoluta col sole che fa capolino ed energia positiva in ogni dove!
Ma la bellezza del posto viene in parte turbata dalla cospicua presenza di militari panamensi armati di tutto punto mischiati ai kuna. Bohh!!!!! Comunque tutto ok.
Eh si, qui abbiamo avuto il primo contatto con questa popolazione indigena, i Kuna per l’appunto, proprietari dell’arcipelago che gestiscono e custodiscono gelosamente.
Infatti all’arrivo occorre effettuare una registrazione a tutti gli effetti con raccolta dati dal passaporto e riguardo tempi e modalità della permanenza nell’arcipelago. Inoltre si ha il primo contatto con quella che diverrà una antipatica abitudine per il turista in visita a San Blas…..la tassa alla comunità dei Kuna! Tassa di ingresso 4$ x2pp.
Zaino in spalla e in fila dietro a Miguel, il nostro riferimento sull’isola, per raggiungere l’imbarcazione che ci porterà a Kuanidup…….stop!Fermi tutti tipo 123 stella e in rigoroso attenti per rendere onore all’alza bandiera panamense issata dai militari per il cambio guardia.
Un’esperienza anche questa.
Come appreso dai diari di viaggio consultati ci consegnano delle cerate d’annata per proteggerci dalle secchiate d’acqua sollevate dalla barca mentre gli zaini vengono imbustati ognuno in un sacco nero tipo quelli della spazzatura. Pura Vida!
Non crediamo ai nostri occhi, siamo sul mar dei Caraibi con gli atolli di San Blas che come piccole aiuole di palme da cocco spuntano tutt’attorno a noi sempre più numerosi.
Solo un attimo di smarrimento quando la barca si ferma ad un molo tutt’altro che invitante ma si tratta di una fermata in quel di Cartì per commissioni.
Con sollievo ripartiamo e dopo poco più di 1 h (senza la sosta a Cartì sarebbero stati circa 45 min) arriviamo nel paradiso di Kunaidup con il suo piccolo atollo gemello dirimpetto. Favolosa!!!
Nemmeno la fantasia con cui l’ avevamo immaginata aveva creato un’immagine tanto bella!
Un atollo di sabbia bianca finissima e palme da cocco che emerge dal mare più piccolo di un campo da pallone, arredato dai Kuna con cabanas di legno e tetto in paglia, strutture in legno un pò più grandi per ospitare i servizi igienici, la residenza dei Kuna di servzio, un piccolo deposito/officina, area ristoro….conchiglie enormi sparse ovunque e dulcis in fundo un piccolo canestro artigianale con tanto di mini-tabellone appeso al tronco di una palma.
Ci sistemiamo nella nostra cabana, due letti ed un tavolo direttamente sulla sabbia…fichissimo!
Subito colazione (sono circa le 7.30) e poi bagno!!!!!
Pranzo a dir la verità non troppo abbondante e poi relax. Alle 15 veniamo richiamati dalla “convocazione” di Miguel per la visita d’obbligo all’isola che ospita la comunità dei Kuna che prestano servizio a Kuanidup.
Lo sapevamo e ci imbarchiamo anche un pò curiosi.
La visita non rimarrà nei nostri migliori ricordi.
Ritorno a Kuanidup in tempo per un bagnetto e alle 18 campanella per una cena sì a base di pesce come il pranzo ma se possibile ancor più scarsa (in quantità e qualità) del pranzo stesso.
Poi ci godiamo l’innegabile bellezza dell’isola impreziosita dalla brezza serale e dalle stelle che fanno capolino. Mamma mia non pensavamo ne esistessero così tante.
Inglobati nelle amache a bocca aperta siamo partecipi dello spettacolo del creato!
Con la tentazione di farci sopraffare dal sonno lì verso le 20 ci ritiriamo nella nostra cabana e dormiamo cullati dal canto docile della brezza che filtra attraverso la nostra dimora.
08/02/2011 Isla del Perro
Risveglio senza sveglia coatta….non par vero!
Colazione e mattinata in spiaggia.
Verso le 11 ci imbarchiamo in rotta verso l’isla del Perro.
Un atollo proprio carino.
Pagati i 4$ in 2 per l’accesso ci buttiamo subito nell’acqua cristallina.
A pochi metri dalla riva c’è un piccolo relitto sommerso che ospita innumerevoli e coloratissimi coralli e pesci di ogni forma e combinazione di colori.
Bellissimo!
Il resto della giornata trascorre gustandoci mare e spiaggia e dopo cena ci lasciamo incantare dalla danza delle fiamme del falò acceso dai Kuna per smaltire le foglie delle palme cadute.
09/02/2011 Ultimo giorno a Kuanidup
Giornata di puro relax con serale partitella a basket.
Che chiedere di più?
La sera a nanna presto perchè la sveglia suonerà alle 5.
10/02/2011 Adios San Blas….ritorno in Costa Rica!
Sveglia prima dell’alba e tragitto in barca fino a El Porvenir.
Si arriva alla pista del piccolo aeroporto e aspettiamo il nostro aeroplanino e prima delle 7 partiamo.
Ci raduniamo davanti al veivolo per comunicare i nostri nomi e saliamo.
Volo tranquillo e ci troviamo ancora a Panama Albrook.
Taxi (3$) e in un paio di minuti siamo al terminal dei bus.
Al desk Ticabus compriamo il biglietto per San Josè previsto per le 11 con arrivo verso le 2 pm (90$ in 2).
C’è solo il directo e non il turistico. Aspettiamo in sala di attesa e puntualissimo partiamo.
Alla frontiera di Paso Canoas si deve scendere per espletare le pratiche doganali con doppio controllo bagagli e passaporti panamense e costaricense.
Malgrado ciò arriviamo in tremendo anticipo a San Josè…prima delle 23.30.
Il viaggio con Ticabus è stato veramente confortevole: doppio pasto e merenda!
Va bè ora ci tocca tuta la notte da far passare sulle sedie del piccolissimo terminal Ticabus.
11/02/2011 Pellegrinaggio in Alajeula
Faticosamente arrivano le 5.30 e chiamiamo un taxi (1000C) per realizzare il nostro proposito di visitare il mercado central in apertura verso le 6 per poi prendere il bus per Alajuela che parte proprio a due isolati dal mercado di fronte ad una grande chiesa.
Facciamo una breve colazione e ci mettiamo a gironzolare attorno al mercato dato che son già le 6 passate ma ancora rimane chiuso.
Quando apre son le 6.30 ma con nostro grande dispiacere scopriamo che sono aperti solo i banchi di alimentari mentre tutti gli altri apriranno solo dopo le 9.
Belli delusi desistiamo e ci rassegniamo a dirottare verso quello più piccolo segnalato dalla Lonely ad Alajuela.
I bus per Alajuela son tanti ve ne sono di diretti e non che partono tutti da stazioni vicine tra loro. Noi optiamo per l’ordinario bus Tuasa (460C in 2) tanto non abbiamo eccessiva fretta.
Bè scelta disastrosa infatti anzichè i 40 min circa previsti ci sorbiamo un’odissea da circa 2 ore nel caldo e traffico.
Ma non è finita qui. Infatti una volta scesi dal bus ad Alajuela ci dirigiamo verso il piccolo mercato che non offre niente di particolare eccettuato la meravigliosa frutta locale.
Dal momento che è contro i nostri principi di viaggiatori prendere un taxi quando il tragitto si può fare tranquillamente a piedi magari anche gustandosi senza fretta il paesaggio attorno e considerato che dalle informazioni sul sito dell’Hotel Villa Pacandè si evince che lo stesso si trova a 2 km dal centro di Alajuela diciamo che la scelta è stata obbligata….in marcia!!!
Scelta sbagliatissima e mai abbastanza rimpianta.
Infatti i km erano 4 e tutti i salita.
Se a ciò si aggiunge il sole a picco, gli zaini e bisogni corporali impellenti il “dramma” è completato. Quindi consigliamo di prendere a cuor leggero un taxi anche di fronte la palazzo di giustizia con una spesa di circa 2000C se il taxista è onesto o uno dei bus locali in direzione Volcano Poas con fermata al ponte).
Va bè è andata così e al momento non l’abbiamo vissuta molto bene comunque tutto è svanito con un breve riposo una volta giunti nel pacifico Villa Pacandè.
Il posto è proprio bello e l’accoglienza ed il servizio ottimi (40$ la stanza).
Dopo aver vissuto un pò il bel giardino fiorito del posto ci siam diretti ancora ad Alajuela seguendo il consiglio della gentile proprietaria che ci ha indirizzati al Maresqueria El Manà (proprio di fronte alla fermata del bus vicina al palazzo di giustizia).
All’andata abbiam preso il bus locale (240C in 2).
Il posto è proprio carino con un ottimo servizio e porzioni generose e soddisfacenti con un rapporto qualità prezzo notevole rispetto agli standard costaricensi (12000C in 2). Poi i gestori si son organizzati e hanno un addetto che ferma il taxi per i clienti che ne hanno bisogno.
2000C e non par vero di essere alla Villa Pacandè in 5 min lungo lo stesso tragitto di passione della mattina.
A nanna presto che domani la sveglia è alle 5.20. Il taxi che ci ha prenotatao la proprietaria arriva alle 6.
12/02/2011 Bye bye Costarica!!!
Il taxi è puntualissimo e in 10 min siamo all’aeroporto (3600C).
La coda per i voli Continental parte quasi da fuori la porta automatica dell’area partenze.
Claudia si ferma lì mentre io procedo al banco subito sulla dx dopo l’ingresso per pagare lo scippo coatto della tassa d’imbarco ammontante a 26$ a testa.
Espletato il tutto ci informano che per la destinazione Newark possiamo saltare la coda e quindi ci dirigiamo al chek-in.
Quindi la scelta di arrivare in anticipo è secondo noi da consigliare infatti il nostro volo parte alle 10 circa e abbiamo tutto il tempo di spendere i colones rimasti in cioccolato, caffè (non lo consigliamo perchè un pò lontano dai nostri gusti) e magliette.
Va bè il rientro procede liscio liscio via Newark con quel misto di dispiacere e desiderio di tornare a casa.
Viaggio bellissimo e che ci ha dato tanta soddisfazione!
Pura Vida!!!!!!!