Costa Rica e Panama fuori stagione

Vacanza in centro America organizzata sul posto: ho acquistato il biglietto pochi giorni prima della partenza. Fattibile ed economica
Scritto da: Filippo fnico02a
costa rica e panama fuori stagione
Partenza il: 14/08/2014
Ritorno il: 30/08/2014
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
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COSTA RICA

Mercoledì 13/08

Partenza aereo alle 19,10 con 50 minuti di ritardo ed arrivo a Francoforte alle 20,20; mi dirigo come da indicazioni dell’ufficio info al gate B62 per il nuovo check in e, la giovane bionda tedesca, osservando la stampa del mio biglietto mi chiede di esibire il ticket del mezzo di trasporto dal Costa Rica a Panama…io mica lo ho!!!! E allora Herr Nicora, lei non parte! Che cosaaa? Vani i tentativi di acquisto on line di un ticket da poter mostrare alla rigida ragazza. Il volo per San jose’ partirà tra 30 minuti, l’imbarco e’ già aperto e “lei” non ride neanche un po’!!!! Con occhio triste, sguardo preoccupato la supplico all’infinito e, dopo una telefonata a chissà chi, la bionda germanica emette il mio biglietto e sorride. Iniziamo bene!!!! Sono sull’aereo Condor che dopo uno scalo tecnico a Santo Domingo mi porterà a San Jose’, ora dovremmo essere in perfetto orario. (Se l’aereo avesse avuto 100 file di posti, la nemica tedesca mi avrebbe dato la centesima…per fortuna ne ha solo 44 ed io sono ovviamente alla 44ma!!!!).

Giovedì 14/08

Scalo tecnico a Santo Domingo, si scende un’ora dall’aereo e si riparte. Arrivo a San Jose’ alle 4,10 con 10 minuti di anticipo dove mi aspetta il pulmino che mi porterà in centro all’hostel Pangea : carino, pulito perlopiù luogo di transito per i backpackers (Pagato 28 USD per pulmino – ero solo -, cauzione tessera entrata e, visto l’orario d’arrivo, supplemento camera – non obbligatorio -). Attendo le 7 sdraiato sul letto per dirigermi verso il Gran Terminal de Caribe dove ho acquistato a 4 USD il biglietto del bus per l’indomani. Torno in camera e dopo aver riordinato zaino ed aver riempito la cassetta di sicurezza, guida alla mano e si esce in visita a questa piccola città di circa 200k abitanti a 1200 mt slm. Nulla di particolarmente entusiasmante, carina solo Avenida Central perché piena di negozi di medio/basso livello, fast food, sbraitanti venditori di ogni cosa. Nessun monumento, piazza, parco caratteristico e degno di nota eccezion fatta per il Barrio Amon con edifici in stile vittoriano colori. Mi sazio con un big Mc menù a 7 USD. Due bottigliette di acqua a 1000 c e torno in hostal, sono ancora un po’ provato dal viaggio a gustarmi una birretta a 3 USD sul divano comune. Sono veramente molto stanco e alle 19 sono già sul letto coccolato dalla musica house profusa ad alto volume dal hostal.

Venerdì 15/08

Sveglia alle 3,30, non ho più sonno e mi sento finalmente riposato. Un po’ di lettura libro, ricambio qualche augurio di buon ferragosto per sms, crackers e sono le 6 quindi mi dirigo a piedi verso il Gran Terminal de Caribe dove mi attende il bus GT per Cariari. Cielo coperto, circa 22-23 gradi. Partenza puntuale, 1 ora e 40 di viaggio su strada asfaltata in mezzo alla foresta; non vedo un granché perché il bus e pieno e devo viaggiare seduto a terra. Nel frattempo inizia a piovere. Arrivato a Cariari con meno di 2 USD faccio colazione biscotti e succo d’ananas. Nel frattempo mi si avvicina un tizio con aria cortese, pensavo fosse il solito scocciatore/venditore, ed invece è una guida turistica. Mi dice che il bus per La Pavona si prende qui – non come indicato sulla guida a 500 mt nei pressi della vecchia stazione – e che il biglietto si acquista direttamente sul bus a poco più di 2 USD. Ottimo! Alle 8,30 arriva e alle 8,40 si parte. La guida inoltre mi consiglia, appena arrivato a Tortuguero di andare all’ufficio informazioni, chiedere gli orari delle gite – tour in canoa e tartarughe che depositano le uova sono ciò che cerco io – poi cercare alloggio. Grazie Elvis (mi sembra si chiami così la guida). Sul bus siamo in 10 di cui 4 giovani turiste che parlano inglese (direi australiane), 3 bambini e le rispettive mamme. Piove e non poco. Poche centinaia di metri ed il bus si ferma alla stazione vecchia, ora si è riempito. Al mio fianco una sorridente costa ricense….2/3 a lei, 1/3 a me, e’ emorne!!! Arriviamo a La Pavona ed acquisto il biglietto del boat a 4 USD, parte subito. 1 ora circa di navigazione in un torbido e stretto fiume circondato da foresta. Entusiasmante. “Attracchiamo” a Tortuguero, io e due ragazzine tedesche seguiamo un locale che ci porta a vedere le sue camere… lo abbandoniamo, non sono di ns gradimento. Proseguiamo per La Princessa del Mar, senza infamia e lode ma sull’oceano e a 10 USD. Camere scarne ma pulite, un bel parco di circa 4000 mq fronte oceano. Aggiudicato. Qui non piove ma la % di umidità e’ abbastanza elevata. Relax e Mi bevo due birre 2 USD cad. Giro a piedi per il paese – 20 minuti – e prenoto il canoa tour delle 14,30 ed il tour delle tartarughe per le 20. 45 USD in totale + 10 di entrata al parco. sono le 13 e la fame si fa sentire, hamburger e patatine home made, 8 USD. Ora in attesa di partire per il tour leggo un po’ sull’amaca con la musica delle alte onde oceaniche a farmi compagnia. Inizia il tour e… inizia a piovere a dirotto! Devo ammettere che il fascino della giungla con la pioggia e’ sensibilmente amplificato. Non molti animali : iguane, un caimano piccolo, due serpenti molto uccelli colorati, le scimmie cappuccino e, splendido, il basilisco, una lucertola che cammina sull’acqua. Non male ma pensavo di vedere più fauna. Due banane piccole ma squisite 100 colon. doccetta – non calda – e vado a segnare il mio nome sulla lavagnetta dell’ufficio informazioni per il tortuga tour. Seeeeeeee, gita alle 20! Mi sono svegliato alle 20,30 con il libro ancora in faccia !!!!! Preparo in fretta e furia il mio zainetto e mi dirigo al molo delle partenza ma, come previsto, c’è nessuno. In attesa della successiva uscita alle 22 mi gusto un magnifico pesce alla griglia con verdure di ogni genere, insalata pomodori, salsa caraibica e platano fritto. Veramente ottimo, 9 USD. A nulla e’ valsa l’attesa: nessun tour e’ previsto per le 22. Poco male, mi fermerò a Tortuguero un gg in più, tutto sommato qui non è male e, sara’ la musica, ma qui l’atmosfera caraibica regna sovrana.

Sabato 16/08

Sveglia alle 4, credo di aver dormito a sufficienza… il rumore dell’agitato oceano in sottofondo mi invitano a rimanere a letto a finire di leggere il mio primo libro “chi è morto alzi la mano” anche perché, a quest’ora dove mai potrei andare. Terminato il diluvio, verso le 8 vado in “centro” a fare colazione, due pacchettini di biscotti al cioccolato, un wafer, succo di arancia, sigarette 3600 colon. Lungo giro esplorando tutte le poche stradine della comunità. Qualche barettino, piccoli ristoranti, alberghetti per ogni tasca, negozi di arte manifatturiera, case colorate con tetto in lamiera,il campo da calcio gremito di sorridenti bambini che si divertono anche con una palla bucata.proseguo la camminata lungo la nera spiaggia atlantica. Il mio walking tour e’ stato accompagnato a suon di musica caraibica profusa dalle radio dei residenti (odio la musica caraibica in Italia ma qui la trovo piacevole). Più volte sono stato avvicinato da locali che con fare molto cortese si interessavano della mia vacanza per il Costa Rica: chissà se con il mio spagnolo sono riuscito a spiegarmi. Sembravano comunque soddisfatti. Torno a La Pricessa del Mar, il sole si sta facendo vedere e sentire…..opto per bagnetto rinfrescante in piscina e lettura Lonely planet sull’ amaca solo dopo aver riconfermato la mia presenza per un’altra notte. Ho un leggero languorino… stamattina ho adocchiato un posticino interessante: forno a forma di tartaruga, carne dorata sopra una profumata griglia… non ho sbagliato! 3900 colon per pollo grigliato, insalata pomodori e patatine fritte, delizioso. Lo sospettavo: come da indicazioni impartitemi questa mattina dal tizio del centro che organizza le gite che, dopo avergli esposto il motivo della mia assenza alla gita di ieri sera, mi ha risposto sorridente “relax, no problem”, alle 18,30 mi reco al centro per segnare il mio nome sulla lavagna delle presenze e…… non c’è più posto! ne’ il mio inglese ne’ il mio spagnolo mi hanno aiutato, non sapevo le parole per incazzarmi a sufficienza! Va be’ come sempre in questi casi, il problema e’ stato risolto aprendo il portafoglio ed elargendo altri 15 USD per il tour delle 22. Dopo esserci ritrovati alle 21,30 iniziamo la passeggiata della durata di circa 20 minuti sotto il cielo stellato per arrivare in prossimità della spiaggia. Dopo un breve riepilogo circa le norme comportamentali da tenersi,la guida ci dirige (siamo circa in 15 persone)verso una tartaruga di circa 1 mt nascosta tra la vegetazione che sta depositando le uova. Uno spettacolo vero!!! Ci alterniamo più volte silenziosi ad osservarla finché, dopo circa 30 – 40 minuti copre accuratamente la futura prole e si dirige lentamente verso il mare. Tutti ammutoliti e a bocca aperta. Bello, veramente bello!! Nel frattempo e’ iniziato il diluvio che durerà giusto il tempo di arrivare in camera. La sveglia e’ puntata prima dell’alba quindi sarà opportuno che mi sdrai sul letto e cerchi di dormire; la % di umidità e’ alquanto elevata.

Domenica 17/08

Sveglia alle 5 e partenza dal molo alle 5,30 direzione La Pavona (3 USD circa). Solo alle Cataratas di Iguazu’ ed in Belize ho visto tanta pioggia, impressionante, altro che Monsoni! Alle 6,50 sbarchiamo ed alle 7,10 e’ già in partenza il bus per Cariari (meno di 3 USD). H 8,00 arrivo a Cariari, ha smesso di piovere; con 1 USD mi aggiudico il ticket per il bus diretto a Guapiles. Arrivo alle 9,05 alla grande e ordinata stazione dei bus di Guapiles cerco immediatamente la biglietteria per il bus diretto a Puerto Viejo de Sarapiqui a 3 USD. Partenza prevista per le 10,30. Ho tutto il tempo per fare finalmente. Da un’invitante panetteria acquisto un cachios (una sorta di gigante cannoncino ripieno di un etto di dulche de leche!) e un succo all’arancia, 1000 colon. H.12 arrivo a Puerto Viejo e h. 12,10 partenza per San Carlos (2 USD). H.14,30 arrivo all’affollata e disordinata stazione; partenza per La Fortuna alle 15. Il biglietto si fa sul bus a poco meno di 3 USD. L’arrivo a La Fortuna e’ accompagnato, tanto per cambiare, da un bel diluvio! Appena sceso dal bus un tico – Roger – con lo sguardo da buono mi si avvicina proponendomi una delle sue camere. Se non fossi così stanco non gli avrei dato retta ma,in questo momento, una possibilità posso concedergliela. Aggiudicato : camera per due notti alla cabinas Jerry a 40 USD.mi propone anche l’escursione al vulcano per il gg successivo e, dopo essermi informato in paese circa i prezzi applicati, prenoto con lui aggiungendo anche il trasferimento tra due gg a S.Elena carro-boat-carro trattando per 5 USD di sconto : 80 USD il tutto. Piccola spesa per domattina acqua, biscotti patatine succo e sigarette 4800 colon.

Lunedì 18/8

Sul podio: 1. Italia, 2. Messsico, 3. Cile; fanalino di coda Costa Rica (la guida). Questo e’ l’ordine di arrivo al Cerro Chato. Sveglia alle 5,30 – non ho più sonno – dopo aver riordinato un po’ di mie cose, caffè al bar con Claudio di Firenze e la sua ragazza israeliana; loro sono i miei giovani vicini di stanza. Alle 10 passa a prendermi il pulmino ed alle 10,30, dopo aver acquistato un poncho a 4 USD all’ingresso del parco – la pioggia cesserà solo qualche minuto dopo l’acquisto – ci si incammina. Siamo in 7, io, Fabian e la sua ragazza (Cile), Giulietta e le sue due amiche (Messico) e la guida locale. Il percorso inizia con una poco impegnativa salita su uno sterrato tra i verdi campi e pascoli ;la nebbia non ci permette di vedere bene il paesaggio. Dopo circa mezz’ora e per le successive due ore il sentiero muta notevolmente, stretto, non più battuto, infangato, ripidissimo ed in mezzo alla foresta.frequenti soste ci permettono di tirare il fiato. Vedo un piccolo e colorato serpente di circa 40 cm che mi attraversa il “sentiero”, lo fotografo e passo oltre; scoprirò solo dopo essere velenosissimo! Arrivati in cima al Cerro Chato ci fermiamo per riposare, fare qualche foto al gruppo e mangiare i panini già compresi nel tour. I successivi 40 minuti li abbiamo impegnati per scendere al lago vulcanico – la risalita sarà veramente ma veramente impegnativa – dove era doveroso fare il bagno nonostante l’acqua non fosse caldissima (e’ il mio primo bagno in un lago vulcanico). Lo specchio d’acqua sembra disegnato con il compasso, e la nebbia che finalmente ci ha lasciati ci ha permesso di vedere, tutto intorno alle pendici del cratere, la ricca e folta vegetazione. Sono le 15 la strada e’ lunga, tortuosa ed è ora di incamminarsi di nuovo. Svoltiamo in direzione dell’osservatorio e, dopo circa un’ora, stremati, abbiamo terminato il tortuoso percorso. Da qui inizia una piacevole passeggiata tra prati e foresta accompagnata dalla continua presenza sulla destra del Volcan Arenal inattivo dal 1968. Lungo il percorso possiamo osservare una coppia di tucani, parecchi colibrì, le scimmie ragno e cappuccino. La guida ci mostra tra le altre cose la pianta della gomma. Ripreso il sentiero dopo averlo abbandonato velocemente per vedere la catarata, arriviamo all’osservatorio dal quale è possibile avere una splendida vista che spazia dalla laguna de Arenal al vulcano. Da qui riprendiamo il pulmino e la strada del rientro. Passano circa 20 minuti, ci fermiamo, la guida scende e ci fa scendere, si addentra nella boscaglia in prossimità di una palude e…..la regina del Costa Rica, la foto copertina della Lonely Planet, la rana ojo rojo!! Favolosa! Si è fatta fotografare, tenere in mano, in faccia; e’ veramente più bella di come me l’aspettassi. Passano altri 15 minuti di strada e di nuovo stop : “con voi solo il costume e nient’altro….”boh. Eseguiamo e a piedi nudi ci incamminiamo con la sola luce delle pile in una stradina nella foresta dove ci attenderà un fiume termale con tanto di cascatella e piscina naturale. Finalmente relax per la mezz’ora successiva!!!! Questa gita merita tutti i soldi spesi. E’ stata decisamente faticosa ed impegnativa ma sono stato abbondantemente ripagato dalle bellezze offerte da questa natura. Comunque ora ho fame e, facendo l’ultimo sforzo, vado in centro paese – circa 300 mt – e con 5 USD mi aggiudico un filetto di pesce panato, riso bianco e dello spezzatino. Tutto decisamente gustoso. La serata termina sulle sedie davanti alla mia camera ad ascoltare la ragazza israeliana di Claudio che mi spiega ciò che sta succedendo tra Gaza e Israele. Interessante. Prima di addormentarmi rileggo la guida e noto solo ora che nei gg scorsi l’unico dei percorsi che non avevo messo in evidenza era proprio quello fatto oggi perché lungo 8 km e, solo leggendo, troppo faticoso.

Martedì 19/8

Sveglia alle 7, dopo aver preparato gli zaini mi incammino verso il bar di ieri per bere il caffè ma ahimè, sono le 7,20 e mancano 10 minuti all’apertura. Attendo. Aiuto il proprietario a tirare fuori e sistemare i tavolini e, quando arrivo alla cassa per pagare, con un sorriso “che te vaja bien, buena vita chico y gracias”. Grazie a te, per così poco…! Alle 10 in punto passa il pulmino a prendermi – pieno di ragazzi zaino in spalla – ed in circa 30 minuti arriviamo alla laguna de Arenal, un lago artificiale di circa 90 kmq il più grande del Costa Rica. Ci imbarchiamo a piedi e dopo un’ora di navigazione, sulla sponda occidentale del bacino ormeggiamo (o meglio spiaggiamo perché non c’è alcun attracco..); da qui, saliti sul bus, percorriamo per circa un’ora l’incantevole strada sterrata in direzione S.Elena tra verdi e ripidi pascoli – tanto da chiedersi come facciano le mucche a resistere alla forza di gravità e non cadere a valle – pale eoliche, piccoli laghetti e svariate finca. Sembra di essere un po’ in Scozia ed un po’ in Svizzera. Arrivati a S.Elena trovo subito l’hotel Sabrega e, dopo averlo visionato, confermo pagando 20 USD. Chiedo alcune info per Monteverde e mi incammino in direzione dell’ufficio informazioni per avere una cartina ma ahimè, il mio interlocutore alza il braccio guardando verso la strada e mi dice che quello era l’ultimo bus per Monteverde! Poco male, uscendo dall’ufficio info chiedo a due Ticos se vanno nella mia direzione e mi danno un passaggio.. “Sales amigo” dicendomi che arrivavano sino ad 1km prima della riserva. Il mio posto e’ nel cassone di un camioncino dei due falegnami tra una scala di alluminio ed una sega circolare…superiamo a tutto gas il pullman che, ad un km dalla riserva, riuscirò a prendere (250 colon)per permettermi di arrivare sin davanti l’entrata della Reservation Biologica Bosque Nuboso Monteverde. Costo per l’accesso 18 USD. Cartina alla mano percorro in due ore tre sentieri immerso preso oche in solitaria nella foresta avvolta da foschia. I sentieri sono ben segnalati e, come diceva anche la Lonely planet, e’ difficile vedere molti animali se non qualche grande e colorata farfalla, cinguettanti uccellini ed alcune scimmie. Torno in bus in centro S.Elena (600 colon); il villaggio e’ movimentato, c’è un grande supermarket, svariati ristoranti e bar per ogni tasca, agenzie per organizzare tour, banca, farmacia; manca nulla. Vengo attratto da un invitante cartello riportante la scritta “quesadillas gallo pinto” (il gallo pinto e’ il piatto nazionale a base di riso fagioli e spezie). Il produttore opera in locale di non più 5 mq, e’ sorridente, ha la faccia da simpatico e quindi mi avrà come cliente. 6 USD ed io credo di non aver mai mangiato un take away così buono tanto da tornare e fargli i complimenti. “Gracias y pura vida amigo” dice “lo chef”. Tornato in hotel chiedo info per i trasporti di domani direzione Jaco’: h 4,20 o h 6,00. Credo opterò per quello delle 6. Stasera pizza!!!14 USD con coca cola, non è poco ma è gigante e non riesco a finirla. Un bel doggy bag ed il pranzo per domani e’ pronto – in Italia non lo avrei chiesto ma qui mi sembrava scortese avanzare del cibo.. Ho risolto un enigma….in Costa Rica le partite di calcio non durano più che nel resto del mondo ma ho capito solo ora che il gestore dell ‘ hotel ed il suo amico stanno giocando incessantemente alla play station dal primo pomeriggio. Sembra di essere in mezzo alla curva del Maracana!!!

Mercoledì 20/08

Sveglia alle 5. Mi incammino verso verso la stazione dei bus che dovrebbe essere 200 mt a sx dopo il ranario. Con meno di 3 USD acquisto il biglietto per Punta Arenas – circa 3,30 h – .strada perlopiu’ sterrata simile a ieri. Finalmente oceano anche se Punta Arenas e’ nulla di che ma l’attesa di un’ora – e prima che parta il bus per Jaco’ ,2 USD – in spiaggia, ha un altro profumo. Causa lavori stradali ritardo circa 1 ora sulla tabella di marcia. 34 gradi ed un sole che spacca le pietre!!! Trovo subito una cabanas a 20 USD, un po’ fuori dal centro ma a due passo dal oceano, pulita e pure con piscina. La voglia di fare una nuotata e’ molta quindi, costume e spiaggia! Jaco’ e’ un paesino movimentato che sicuramente sta subendo il turismo massivo statunitense : iniziano ad esserci i primi mostri di cemento armato sul mare oltre alle svariate e note catene di fast food USA. Dopo aver pianificato la giornata di domani mi incammino verso il centro per cenare – riso pollo fagioli insalata pomodori ed una coca 6 USD- e per un po’ di shopping; nel frattempo ha iniziato a piovigginare. Dopo cena due birre in uno degli animati locali poi letto perché domattina la sveglia e’ puntata alle 4,30 per poter sfruttare appieno la giornata a Quepos / Manuel Antonio

Giovedì 21/08

Il bus arriva solo alle 6,30 e la fermata e’ vicina alla mia cabanas – a saperlo prima avrei dormito di più – Con meno di 3 USD mi aggiudico l’ultimo posto a sedere per Quepos dove sarà una gentile signora ad accorgersi essere rimasto l’ultimo sul bus e a svegliarmi. In meno di 10 minuti trovo alloggio all’ hotel mar y luna per 15 USD (ho trattato il prezzo da 20 USD). Passeggiando per le vie di questa movimentata cittadina, preso da un leggero languorino, vengo attratto da la Panificadora Las Americas;Non amando particolarmente i dolci entro dubbioso ma non ho ancora fatto colazione ed il profumo di pane mi ipnotizza. Plumcake al caffè e succo di frutta… buono ma talmente buono che torno e assaggio anche una fetta di torta normalissima. Favolosa, proprio come quella che mangiavo a casa fino a qualche tempo fa. Brava la Panificadora! Alle 10 il bus (mezzo USD) mi porta nei pressi della riserva Manuel Antonio nella quale si accede con 10 USD. Non c’è molta gente. Cannocchiale al collo inizio la facile passeggiata in questa foresta nella speranza di avvistare quanti più animali possibili ma, nulla! Il trucco e’ quello di accodarsi ad altri gruppi che hanno pagato una guida del parco e, lui si che vede tutto! L’attrazione maggiore e’ senza dubbio il bradipo, aggrappato ai rami a circa 10 mt di altezza, buffissimo e lento da non credere, una moviola vera (la massima velocità che raggiunge e’ di 0,24 km/h e può vivere-se maschio- sino a 12 anni sullo stesso albero!). Scimmie e coati completano il quadretto. In circa 2 km dall’ingresso si arriva alla favolosa Playa Manuel Antonio, sabbia chiara, acqua calda color smeraldo e parecchi punti d’ombra naturali.Nel bel mezzo di una dormita all’ombra di una verdissima e obliqua pianta vengo svegliato dall’urlo di entusiasmo del mio “vicino”: sulla pianta sopra di me c’è un bel serpente, lungo più di metro del diametro di un dito e lui non trova la macchina fotografica nello zaino! Dopo l’iniziale spavento decido di non mollare la mia comoda postazione; io non do’ fastidio a lui e lui – spero – non darà fastidio a me!!! Secondo risveglio a mano di un guardia parco che armato di fischietto avvisa gli spiaggianti che time over, sono le 16. In attesa del bus verso Quepos mi gusto una fresca spremuta di ananas a 2 USD. Mi informo per eventuali immersioni da fare l’indomani ma, dato il poco entusiasmo degli addetti, le poche info ricevute, desisto. Tornerò in Costa Rica a fare diving ma dove chiunque mi dovrà invidiare: all’ Isla de Coco, 500 km dalla costa (qui sono state girate le immagini dall’ elicottero nel primo Jurassic Park), paradiso degli squali martello. Il mio viaggio proseguirà per il Panama’ con l’autobus delle 10 a 20 USD (secondo me una follia per 4,30 h di tragitto per arrivare a David, oltre confine). Stasera nachos, sembravano invitanti e non mi sono sbagliato. 13 USD con acqua. Ora che ho terminato i tre libri di Fred Vargas (Chi è morto alzi la mano, Un po’ più in la’ sulla destra, Io sono il tenebroso) non mi resta altro che tuffarmi sulla settimana enigmistica. Pensavo di riuscire a comprare un libro in italiano ma l’unica libreria – dalle vetrine ben fornita – oggi e’ chiusa.

Venerdì 22/08

Sarebbe stato un delitto non tornare dalla Panificadora a fare colazione con tre piccoli e squisiti muffin al cioccolato ed un succo d’arancia (3 USD). Alle 9 prendo il primo bus per circa 4 km direzione dell’hospital (mezzo dollaro); essendo solo sul bus sono d’obbligo quattro parole con il conducente che vedendo il mio zaino tappezzato di bandiere mi chiede dei miei viaggi. Spero il mio spagnolo abbia soddisfatto le sue curiosità. Con un’ora di ritardo arriva il bus pieno di gente. Nessun problema ad attraversare la dogana (richiedono in entrata 1 USD, biglietto aereo di ritorno da Panama’ e sufficiente denaro/carta per poter passare e in uscita 7 USD).Dopo circa un’ora arrivo alla stazione di David, affollatissima, incasinatissima. Penso questa città abbia solo la fortuna di trovarsi a metà strada tra San Jose’ / Panama’ City e Bocas de Toro / S. Catalina. Squallida per il resto. Sul bus ho incontrato un francese che sa’ già dove dormire così mi accodo a lui, dividiamo il taxi e raggiungiamo la Purple house – camera 23 USD mi sembrano eccessivi ma accetto -. Qui il fuso orario e’ +1 ora rispetto il Costa Rica quindi – 7 dall’Italia. Stasera hamburger da un chiosco in strada . Buono 5,75 USD con bere

Sabato 23/8

Sveglia alle 6,30, caffè e taxi per la stazione dei bus. E’ in partenza il mini bus – congelatore per Almirante – circa 8 USD e 5 ore di viaggio tappe incluse. Non era un mini bus ma un razzo che ha percorso il tragitto a folle velocità! Arrivato nei pressi di Almirante un taxi mi porta al molo dove 500 cv su una lancia da 40 posti planano all’isola di Colon a 6 USD. Sono nell’arcipelago di Bocas del Toro. Dopo averne visitati un paio, decido di alloggiare al Laguna Hotel per 35 USD a notte. Proprio carino e sulla strada principale. Mi informo sul da farsi e noleggio a 4,5 USD una “bici”per andare a Bocas del Drago dalla parte opposta dell’isola da dove mi trovo. Purtroppo sono stato indicato male – o ho capito male io – e prendo la strada sbagliata che giunge sino a Playa Bluff a est lungo un percorso piano di circa 50 minuti su strada asfaltata e su sterrato/sabbia. Arrivo in questa spiaggia lunga circa 5 km e c’è nessuno se non una bella sabbia dorata, infinite palme e l’ondoso e caldo mar dei Caraibi. Bagnetto, riposino, lettura e si ritorna dalla medesima via con un po’ più calma dell’andata osservando le lussuose e recenti ville – credo di americani – costruite fronte mare.

Domenica 24/08

Sveglia con calma alle 8, colazione in panetteria con tre piccoli muffin al cioccolato e succo di frutta a 4 USD. Oggi farò il giro delle isole in barca 25 USD compreso l’ingresso al parco di una di esse. Prima tappa, dopo circa 20 min di navigazione e’ a dolphin bay : decine di esemplari che di continuo sguazzano dentro e fuori dall’acqua di questa baia circondata da mangrovie. Seconda tappa alla baia dei coralli di fronte all’ Isla Bastimento e snorkling, acqua calda e limpida ma nulla di particolarmente entusiasmante soprattutto agli occhi di un sub. Terza tappa isola di Sapatlla : uno spettacolo, deserta, fitta di vegetazione e circondata da acqua cristallina. Ci fermiamo due ore e mezza circa. Da sogno. Quarta tappa verso il rientro, Isola di Perezosa con avvistamento di più bradipi accucciati sugli alberti e affatto incuranti della presenza umana (Perezosa in spagnolo significa bradipo).Rientro alle 16,30. Credo la domenica sia il gg di chiusura : la maggior parte dei ristoranti e’ chiusa quindi mi incolonno di fronte ad un baracchino e con 6 USD prendo l’unica pietanza prodotta…una empadana con dentro, non lo so’ ma di tutto, squisita. Un po’ di shopping e a letto presto.

Lunedì 25/08

Sveglia alle 5. Alle 5,30 al molo e’ tutto chiuso – ieri mi avevano detto che i primi imbarchi per tornare sulla terra ferma sarebbero stati dalle 5,30-6 – attendo. Ho sbagliato molo! Mi prenoto per l’imbarco, al giusto molo, per le 6,30, USD 6. Taxi che mi porta sulla strada principale 1 USD dove, già con il motore acceso, c’è il pulmino per David 8,45 USD che arriverà a destinazione alle 11. H. 11,20 bus per Santiago 9 USD, arrivo alle 14,55. H. 15 bus per Sona 2 USD arrivo alle 15,45. H. 16,20 bus per S.Catalina 4,75 USD, arrivo alle 18,10; fermata davanti al Panama Dive Center proprio dove dovevo trovarmi con Camilo, il referente per le immersioni di domani, sentito qualche gg fa via mail. Mi aggiudico subito il posto con 130 USD compreso noleggio attrezzatura oltre a 20 USD per l’entrata al parco.sono un po’ stanco e provato dal lungo viaggio di oggi ma manca solo l’ultimo step: trovare dove dormire. Grazie Camilo che mi ha trovato ed accompagnato con il suo pick up americano da Mama Ines a 30 USD a notte. Nulla di che ma per stasera ve bene, sono a picco sull’oceano, fa anche da mangiare, c’è molta gente quindi approfitto anch’io per mettere qualcosa sotto i denti : pesce fritto e patatine.

Martedì 26/08

Sveglia alle 7 e caffè. Alle 8,30 ritrovo al Panama dive center: sulla barchetta oltre a tutta l’attrezzatura necessaria alle immersioni ci sono Peter (guida olandese), Anna (aiuto guida spagnola), Tiffany (aiuto guida francese), Sebastian (ospite pagante come me) e tre panamensi di cui uno il capitano. La navigazione verso la Isla de Coiba dura circa due ore sotto un cielo incerto. Prima immersione di circa un’ora e spiaggiamo per il pranzo sull’isola ex penitenziario ed ora parco nazionale considerato uno degli ultimi “paradisi naturali” del Pacifico dopo le Galapagos e Isla de Coco – vivono qui svariate speci endemiche. Le Galapagos sono però tutt’altro nonostante qui sia veramente molto bello. Poco prima della seconda immersione avvistiamo in lontananza due balene (madre e figlio) che giocano saltando dentro e fuori dall’acqua. Il rientro e’ stato con mare un po’ mosso ma tutti i 250 cv del nostro barchino sembra non averlo sentito più di tanto. H 16,30 siamo di nuovo a S.Catalina, compilazione log book al diving center e camminata di circa 15 minuti per Mama Ines dove, dopo una lunga doccia fredda – fredda o niente – mi aspettano dei gustosi involtini di pollo e bacon con patatine fritte fatte in casa – quelle ancora con la buccia.

Mercoledì 27/08

Alle 7,30 passa a prendermi in mini bus diretto per Panama’ City 15 USD- ho optato per questa scelta perché la differenza di prezzo e’ minima rispetto al “fai da te” ed il viaggio, già lungo si per se, sarebbe stato meno travagliato -. Immediata sosta a S.Catalina per caffè, croissant – pesantissimo – ed un muffin al cioccolato 4 USD. Fregatura perché il mini bus, pur confortevole, mi lascia alle 9,55 alla stazione di Santiago ed il cortese autista mi accompagna al bus per Panama’ 9 USD. Va be’, poco male… Tre ore e mezza di viaggio ed arrivo la gigantesca stazione Albrook di Panama’ City. Acquisto e carico subito la tessera necessaria all’utilizzo dei mezzi urbani – 10 USD – e, con qualche difficoltà vengo indirizzato sul bus verso l’hotel Aramo in Via Brasil. La corsa per attraversare praticamente tutta la città costa solo 0,25 USD. Depositati i bagagli mi incammino verso la fermata del bus diretto a Panama’ Viejo. La città e’ incasinata,disordinata, caotica e non è facile capire quale bus prendere ma dopo due tentativi ce la faccio anche se la difficoltà non è stata compensata dal piacere di vedere le rovine della prima Panama’. Dopo l’incendio della fine XVII secolo ad opera del pirata inglese Henry Morgan e’ rimasto veramente ben poco se non qualche rovina di scarso interesse. Panama’ Viejo e’ oggi per lo più un povero e piuttosto degradato quartiere residenziale. Sulla strada del ritorno mi fermo a mangiare un hamburger a 6,5 USD. Domani andrà sicuramente meglio con la visita al Canale e a Casco Viejo.

Giovedì 28/08

Sveglia alle 8 e colazione in albergo. Con due bus raggiungo in circa mezz’ora le chiuse di Miraflores la zona del canale più turistica ed attrezzata a raccontare la grandiosa opera di ingegneria costruita che quest’anno festeggia il centenario dall’inaugurazione. Un’edificio di tre piani al quale si accede con biglietto di 15 USD ospita museo e maxi schermo 3D dove viene proiettato un breve e facile documentario. All’esterno tre terrazza gremite di turisti permettono la vista al passaggio delle navi tra le tre chiuse (circa 40 minuti per il riempimento e svuotamento delle vasche). Incolonnate almeno una decina di portacontainers in attesa del proprio turno. E’ sconvolgente pensare che 100 anni fa migliaia e migliaia di lavoratori – principalmente schiavi africani – siano riusciti a “spaccare” in due le Americhe! Il bus per il rientro in città tarda ad arrivare così contratto – 6 USD – affinché un taxi mi accompagni alla prossima tappa : Casco Viejo, la città costruita dopo l’incendio di Panama’ Viejo. Molto carina, un reticolo di strette strade tra edifici coloniali recentemente e con cura ristrutturati alternati ad tanti altri ancora fatiscenti. Sembra di essere a l’Havana in miniatura. Merita la visita. Mi incammino sulla passeggiata del lungo mare in direzione Panama’ City e poco dopo mi imbatto nel Mercado dos Mariscos quindi non posso sottrarmi dal piacere di accomodarmi al tavolo di uno dei “baracchini” ristoranti. Ordino cheviche misto : e’ talmente buono che sarei andato avanti ad oltranza (2,50 USD) servito in bicchieri. FAVOLOSO! Proseguo la lunghissima camminata sempre sul lungo mare tra soste sulle ombreggiate panchine, spremuta d’arancio a 2 USD, monitoraggio posizione sulla cartina. Alle 18 arrivo a piedi all’albergo e distrutto mi tuffo in piscina per un po’ di relax. La sera prendo un taxi per il centro per conoscere – da lontano – la movida panamense del dopo cena.

Venerdì 29/08

Alle 7,30 passa il pulmino a prendermi per l’aereoporto – 25 USD per 35 km, un’esagerazione ma l’alternativa fai da te sarebbe stata troppo complessa. Arrivo in 25 minuti e check in molto rapido. In Panama’ non timbrano il passaporto in uscita. Il viaggio piuttosto lungo si è concluso la mattina di sabato 30/08. Che dire per concludere… Costa Rica si riassume sicuramente con Pura Vida, molta natura, Tico cordiali, sempre disponibili, umili. Panama’, un po’ più cara, gente un po’ meno cortese ma comunque bello.



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