Corsica, venti anni dopo

Dopo venti anni si torna in Corsica. Venti anni fa eravano in due, in Vespa, non c’erano i cellulari e non c’era Internet. La Corsica ci era parsa bellissima, aspra e naturale. Era, ed è ancora, poco abitata, 260.000 persone per un isola lunga 180 km e larga fino a 80. Partenza da Roma in Vespa, in quattro ore a Piombino, poi il traghetto...
Scritto da: Limo
corsica, venti anni dopo
Partenza il: 21/08/2006
Ritorno il: 03/09/2006
Viaggiatori: fino a 6
Dopo venti anni si torna in Corsica. Venti anni fa eravano in due, in Vespa, non c’erano i cellulari e non c’era Internet. La Corsica ci era parsa bellissima, aspra e naturale. Era, ed è ancora, poco abitata, 260.000 persone per un isola lunga 180 km e larga fino a 80. Partenza da Roma in Vespa, in quattro ore a Piombino, poi il traghetto della Moby. Prima sosta all’Elba, poi si arrivò a Bastia. Diluvio in traghetto, fermi sul ponte aperto con caschi (che in Italia non si usavano…) e tute impermeabili, a bagnarci come pulcini. Poi a Bastia, in centro a rifugiarci dalla pioggia e a cercare un albergo. Manifestazione dei separatisti corsi, i gendarmi francesi rispondono con i lacrimogeni e noi in mezzo. Da non credersi, età da sessantottini, non avevamo mai sperimentato i lacrimogeni e ci toccano qui. Poi il resto del viaggio fu bellissimo, sole e mare, un assaggio di montagna, nessun problema a trovare albergo ogni sera, viaggio rigorosamente in senso orario. Così si viaggiava dalla parte della montagna, le strade corse erano strettissime a strapiombo sui dirupi e senza parapetti. Di sotto si vedevano le carcasse delle auto cadute. Il cibo era semplice, e saporito, vino locale o birra d’importazione. I corsi erano cordiali, rimase un bel ricordo.

Venti anno dopo siamo in tre, c’è anche un figlio di quindici anni, adesso partiamo da Vicenza in macchina alle otto, all’una ci imbarchiamo a Livorno sul Corsica ferries, alle cinque siamo a Bastia. Le strade sono un po’ più larghe e c’è anche qualche piccolo parapetto. Lo fanno a mano degli operai scalpellando la bella pietra corsa e costruendo questi ripari alti cinquanta o sessanta centimetri. Cosa possano servire alle moto o agli autobus non si capisce, forse potrebbero fermare delle auto lente… Infatti in qualche punto sono rotti e sotto ci sono le solite carcasse.

I corsi adesso sembrano essere indietro di trent’anni!! I cellulari ci sono, è vero, ma Internet non si trova: lo abbiamo trovato in tutto il mondo, negli alberghi di lavoro, negli impianti sportivi, perfino nelle casupole peruviane di Machu Picchu e nella giungla guatemalteca, ma qui sembra fantascienza. Le carte di credito sono guardate con circospezione e accettate sono negli esercizi di lusso. Fumano ancora tutti negli esercizi pubblici. Di nuovo adesso ci sono tre birre locali, la Pietra alla castagna è interessante, anche la Torra al mirto. Noi siamo diventati vegetariani nel frattempo, e mangiare in questo modo qui non è facile. Offrono pesce, pensiamo buono, o la famosa “charcuterie” corsa: salumeria dei loro maiali allevati liberi in montagna. I corsi in questa stagione di fine agosto sono ancora interessati a portare a casa gli ultimi soldi che possono prendere dai turisti. I prezzi nei posti più accessibili, come Calvi, Saint Florent ne risentono. Basta andare un po’ fuori dai centri più frequentati e diminuiscono immediatamente. Soprattutto da’ fastidio vedere quella apparente mancanza di iniziativa che per esempio diverte così nelle isole greche. Per andare alle spiagge in qualunque isola greca ci sono varie imbarcazioni a tutte le ore. Per andare al Lodo da Sant Florent bisognava prenotare andata e ritorno e guai a sgarrare… La prima settimana la passiamo di riposo all’Ile Rousse. Prendiamo un residence per tre all’Hacienda. Da sconsigliare, caro, neanche gli asciugamani e i saponi in camera. C’è la possibilità di cucinare, ma il rapporto prezzo/prestazione 900 Euro per una settimana per tre non è conveniente. Ogni giorno una spiaggia diversa, con la macchina ci spostiamo, al massimo qualche minuto a piedi per arrivare alle spiagge più isolate. Vediamo anche Calvi, e i paesini dell’interno. Tutto bello, poche emozioni. La seconda settimana ci scateniamo. Andiamo a Porto. E’ sempre bellissimo, rocce rosse e torre genovese. Questo è un posto per amanti della natura, non per sofisticati. Si trova posto senza difficoltà, a prezzi ragionevoli. Stanza per tre con prima colazione, 80 Euro. La colazione non è mai compresa nel prezzo, costa da 7 a 10 euro a testa ed è la tipica colazione continentale, cioè caffelatte panini e brioche. Anche quando viene definita a buffet non cambiano gli ingredienti. In tutto il resto del mondo ormai prima colazione a buffet e con ogni tipo di cibo sono lo standard. Che dire… Il giorno dopo torniamo al Colle della Croce, venti chilometri prima di Porto, e partiamo per la gita a piedi per Girolata, che vent’anni fa non riuscimmo a fare. Andata per l’interno, ritorno per la litoranea. Bel sentiero che scende prima al mare ad una spiaggia e poi risale il promontorio per arrivare a Girolata. Golfo dove si arriva solo a piedi o in barca, riserva naturale. Il posto è molto bello, forse un po’ troppo pubblicizzato. La torre è privata e non si visita. Era veramente un posto da vedere. Ritorno a Porto, in spiaggia vorremmo fare il bagno ma le onde sono così grosse che c’è bandiera rossa e ci limitiamo a fotografarle. Il giorno dopo a vedere i calanchi, bellissimi e poi alla spiaggia di Ficaiola. Si arriva in auto fino a un parcheggio, e poi si scendono dieci minuti a piedi. Piccola baietta di sabbia, circondata da rocce che piombano nell’acqua su cui fare free-climbing. Non è cambiata in vent’anni, sempre bellissima. Il giorno dopo spiaggia dell’Arrone. Due chilometri di sabbia bianca, si arriva in auto. A metà discesa parte il sentiero per la torre di Capo Rosso. Da fare assolutamente, anche se sono tre ore di cammino andata e altrettanto per il ritorno. La torre genovese è in cima ad una falesia rossa, trecento metri a strapiombo sul mare, vista su tutto il golfo, splendido. A questo punto torniamo al nord, attraversando i monti. Dal mare andiamo al colle del Verghio, 1500 metri di altezza. Pini e abeti altissimi, ambiente di montagna bellissimo. I castagni stanno meno bene, hanno una malattia che li rinsecchisce. Al passo impianti di sci stile anni ’60 e rifugio con gestore in stile. I montanari sono tutti uguali, orsi poco umani. Discesa bellissima, nelle gole del Golo. A lato la vecchia strada fatta dai genovesi, chiamata la Scala di Santa Regina, perché aveva veramente gli scalini per superare i dislivelli. Anche questa potrebbe essere una bella passeggiata, soprattutto in discesa. Da ricordare che in questa zona della Corsica si possono fare anche più di 100 km senza incontrare un distributore di benzina, per cui organizzarsi di conseguenza (benzina 1,4 euro, gasolio 1,2). Torniamo in pianura al mare e andiamo a Sant Florent. Cittadina marina, frequentata, prezzi e disponibilità di conseguenza. Qui paghiamo 120 euro a notte per un due stelle, non male, con parcheggio e piscina. Ma è sempre il rapporto prezzo prestazione che non soddisfa. Il giorno dopo gita alle spiagge degli Agriati. La barca, 11 euro a persona, ci porta al Lodo: spiaggia di sabbia bianca finissima, sembra caraibi. Da qui a piedi alla Saleccia. Andata per la litoranea un’ora, ritorno all’interno tre quarti d’ora. Altra spiaggia di sabbia bianca bellissima, ancora meno persone. Veramente notevoli. Adesso partiamo per Capo Corso. Litoranea occidentale tortuosa, tipica corsa. Paesaggi bellissimo, arriviamo fino alla punta del dito, scavalliamo e arriviamo a Macinaggio sulla costa orientale. Troviamo un albergo carino a 80 euro a notte, con giardino interno e colazione in terrazza. Spiaggia di Tamarone a 2 km bianca e tranquilla. Il giorno dopo torniamo alla spiaggia e partiamo a piedi per il sentiero dei doganieri, per la Torre di Santa Maria. Bella passeggiata litoranea da un’ora, torre mezza distrutta da una cannonata inglese molto affascinante sul mare. Si vede la Giraglia, l’isolotto della famosa regata. Ritorno per l’interno e di nuovo in spiaggia. Da segnalare che in quasi tutte le spiagge che abbiamo frequentato la distanza tra un ombrellone e un altro era almeno di cinque o dieci metri… Poi partiamo per cercare un albergo vicino a Bastia. Abbiamo il traghetto alle 8.15 del mattino e vogliamo alzarci non troppo presto. Si fa un po’ fatica a trovare, ci fermiamo alla fine a Pietranera a 3 km da Bastia. Notte da 160 euro, a tre stelle. Bell’albergo, sul mare e con piscina, ma per noi l’unico pregio è la vicinanza al traghetto. Cena a Bastia in piazza, buona ed economica. Al mattino prendiamo il traghetto, alle 12 siamo a Livorno, alle 4 a casa, facciamo in tempo a scaricare e prepararci con calma al rientro al lavoro e a scuola.

Commento finale. La Corsica è sempre bellissima, è vicina all’Italia e facile da raggiungere. Costi. Traghetto per tre persona più auto a/r 270 euro 21 agosto 3 settembre, non caro. Spese vive per due settimane circa 3000 in tre persone. Circa 200 euro al giorno e prevede alberghi buoni due/tre stelle, da 100-120 euro. Le cene costano da 20 a 40 Euro a testa, di più se ci si impegna con pesce e vino. Poi benzina, parcheggi, eventuali noleggi di bici, barche, kayak, surf, attrezzatura da snorkeling, ecc. Quindi suggerirei di andare nei posti meno frequentati, naturali e bellissimi, organizzati per quello che si vuole fare. Già una settimana è sufficiente per staccare dalla vita consueta. Certi paesaggi non si trovano in tutto il resto d’Europa! Come sempre dal 15 luglio a fine agosto è considerata alta stagione, quindi cercare di evitare, se possibile. Ma andateci! Noi non lasceremo passare altri venti anni…

Se volete qualche altra informazione: prampo@alice.It



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