Corsica, una mezza delusione

Un tour dell'isola tra Piana, Bastia, Bonifacio, Porto Vecchio...
Scritto da: kri&marc
corsica, una mezza delusione
Partenza il: 08/08/2011
Ritorno il: 22/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Quest’anno, dopo le vacanze dell’anno scorso nella bellissima Scozia, sentivamo il bisogno di un po’ di mare e così abbiamo deciso di esplorare la Corsica. Isola descritta da molti come selvaggia e ricca di attrattive da visitare, ma che sinceramente ci ha deluso un po’.

Abbiamo prenotato il traghetto con la Corsica Ferries, partenza da Livorno per Bastia e ritorno a Savona (181 € 2 persone + un’auto).

Lunedì 8 agosto

Raggiungiamo Livorno dove abbiamo il traghetto alle 14.00, purtroppo le operazioni di imbarco vanno molto per le lunghe e così arriviamo a Bastia con un’ora di ritardo. Ci mettiamo in macchina per raggiungere Oletta, pochi chilometri a ovest di Bastia, dove avevamo prenotato la prima notte nell’Hotel Sant’Andria (93€ la doppia con colazione). Il paese è piuttosto piccolo e anche a causa del ritardo non troviamo più niente di aperto per la cena, ci accontentiamo quindi di uno spuntino in camera a base di biscotti.

Martedì 9 agosto

Dopo la buona colazione ci dirigiamo verso ovest, e passati da St. Florent, ci fermiamo ad Algajola piccolo paese della Balagne tra Calvi e Isola Rossa. Piantiamo la nostra tenda al Camping de la Plage (21€ a notte), ben ombreggiato e vicino alla spiaggia ma la pulizia dei bagni lascia un po’ a desiderare. Finalmente al mare, siamo un po’ sfortunati perché la giornata è particolarmente ventosa ed il mare è molto mosso. Per pranzo prendiamo un panino in un bar del centro, dopo aver passato quasi un’ora di attesa al “Caffè de la tour” (evitatelo) senza essere serviti.

Pomeriggio di nuovo al mare e serata a Calvi, il parcheggio prima del porto è gratuito ed il centro è piuttosto animato. Carina la passeggiata alla cittadella da cui si ha una bella vista sul porto. Cena al ristorante “A Funtana” 50€ in 2.

Mercoledì 10 agosto

Oggi ci rechiamo al Capo della Revellata, raggiungibile solo a piedi. Volendo il primo pezzo è su strada sterrata e con il fuoristrada si può raggiungere la prima spiaggetta, noi lasciamo la macchina in alto e scendiamo a piedi. Facciamo una parte della passeggiata e ci fermiamo a fare il bagno.

Poi il caldo si fa insopportabile e avendo anche finito l’acqua decidiamo di esplorare i piccoli borghi della Balagne interna tanto elogiati sia dalla LP che dagli abitanti del luogo. In verità sono piuttosto deludenti, si tratta né più né meno di semplici paesini, con le strade di ciottoli e i vicoli stretti, come ce ne sono a iosa anche da noi. Per la cena torniamo a Calvi al “Café de la Transat” nella zona del porto (41€ in 2) con porzioni veramente abbondanti.

Giovedì 11 agosto

Smontiamo la tenda e partiamo, dobbiamo affrontare la “temibile” D81 la strada che collega Calvi a Porto, un lungo susseguirsi di curve e contro curve molto panoramiche ma che mette a dura prova il nostro stomaco! Un po’ provati arriviamo a destinazione e ci sistemiamo al Camping Sole e Vista (26€ a notte) anche questo ben ombreggiato e più curato e organizzato del precedente. Facciamo un giro nel piccolo paese dove prenotiamo il tour completo a Scandola, Girolata e Capo Rosso con la società “Via Mare” (46€ a testa) per l’indomani. Passiamo anche dall’ufficio turistico dove prendiamo del materiale sulle passeggiate all’interno della Calanques e quindi senza indugi partiamo. Parcheggiamo alla “testa di cane” e percorriamo il sentiero che in circa 40 minuti ci porta allo “chateau fort”, la vista sul golfo di Porto è veramente bella e scattiamo un sacco di foto. Proseguiamo poi in auto sulla strada che diventa sempre più stretta e trafficata, dal bordo della carreggiata si possono vedere le calanques a cui sono stati dati vari nomi: il cammello, il vescovo, il cuore, ecc. Lasciamo l’auto in una piazzola e percorriamo il Sentier Muletier, ovvero l’antica mulattiera che collegava Ota a Piana, che ci permette di vedere un arco nella roccia non visibile dalla strada. Ceniamo in un bar poco fuori il campeggio, anche perché il paese, davvero minuscolo non offre molto per la sera.

Venerdì 12 agosto

Passiamo la mattinata sulla spiaggia di Ficajola, qualche chilometro dopo Piana e raggiungibile con una camminata piuttosto ripida di circa 10 minuti. Il mare è veramente bello e azzurrissimo. Cerchiamo di mangiare i panini che ci siamo portati ma veniamo letteralmente aggrediti dal gruppo di vespe più fastidioso che abbiamo mai incontrato.

Dopo aver lasciato l’auto al campeggio partiamo per il giro in barca: prima tappa è la meravigliosa riserva naturale della Scandola dove è vietato attraccare. Facciamo molte foto e con la barca ci infiliamo nelle grotte e nei vari pertugi. La seconda meta è Girolata dove sbarchiamo per una mezz’ora; si tratta di una specie di piccolo paese raggiungibile solo via mare o tramite una scarpinata di 3 ore ma niente di che… Ripartiti passiamo alla terza parte dell’escursione che consiste nella vista delle Calanques dal mare e soprattutto di Capo Rosso con il suo maestoso arco di pietra, anche qui grazie all’agilità della nostra barca esploriamo ogni anfratto. Questa gita ci è piaciuta molto anche se un po’ costosa la consiglierei a chiunque passi da queste parti. Sbarchiamo alle 20.30 e ceniamo al ristorante Le Pub (€ 28,50 in 2).

Sabato 13 agosto

Smontiamo la tenda e partiamo. Passando da Cargese e Sagone vediamo della belle spiaggette ma decidiamo di proseguire e, dopo aver evitato Ajaccio, raggiungiamo Porticcio dove ci piazziamo alla plage d’Agosta, grande spiaggia di sassetti con molto spazio e un mare abbastanza bello e calmo. Dopo un paio di bei bagni ci accorgiamo che si è fatto tardi! Dobbiamo ancora raggiungere la zona di Porto Vecchio dove abbiamo prenotato un appartamento (680 € una settimana) presso privati tramite il sito francese di annunci immobiliari www.logements-saissoniere.com. Il viaggio si rivela molto più lungo del previsto e ci accorgiamo di NON aver portato il numero di telefono della proprietaria…! Arrivati verso le 20 all’indirizzo ci rendiamo conto che si riferisce solo alla zona e non ad una casa specifica… Chiediamo a tutte le persone che incontriamo e all’unico barista della zona se conoscono questa signora e passiamo in rassegna i campanelli di tutta la strada, ma niente! Ormai presi dallo sconforto ci sorge il dubbio della fregatura, quando a un certo punto vediamo una stradina piccola e buia dove si trovano alcune villette e finalmente sull’ultimo campanello troviamo il nome giusto! L’appartamento è molto ben tenuto e la proprietaria una persona squisita, sempre prodiga nel darci consigli sulla zona circostante. Siamo a St Cyprien frazione del paese di Lecci poco a nord di Porto Vecchio. Usciamo per cena e visto che ormai è tardi ci fermiamo al primo posto che troviamo: il ristorante “U Scontru” (63 € in 2) dove oltre a mangiare un’ottima cena capitiamo nella serata con intrattenimento musicale e in un attimo il ristorante diventa balera…

Domenica 14 agosto

Andiamo al Geant Casinò, un centro commerciale sulla strada che va da Porto Vecchio a Bonifacio, con l’intenzione di fare provviste per la settimana ma purtroppo lo troviamo chiuso. Scoviamo però una boulangerie aperta a St Cyprien: almeno baguette e croissant sono assicurati! Dopo andiamo alla spiaggia di Pinarellu descritta con molto entusiasmo dalla LP. In effetti è di sabbia bianca e circondata da pini marittimi ma anche molto affollata e non pulitissima… per pranzo prendiamo delle pessime crêpes al bar della spiaggia. Dopo una cena casalinga con le provviste portate dall’Italia ci rechiamo a Porto Vecchio: carino, pieno di negozi, ristoranti e bar. I parcheggi in centro sono tutti a pagamento o riservati ai clienti degli hotel, noi abbiamo lasciato l’auto nel posteggio di un supermercato prima della salita alla cittadella, una bella scarpinata fatta quasi tutta sulla strada perché la sosta selvaggia sui marciapiedi qui sembra la norma.

Lunedì 15 agosto

Raggiungiamo la spiaggia di Santa Giulia, definita una delle più belle di tutta la Corsica e ne restiamo veramente delusi: la spiaggia è molto stretta e affollatissima, l’acqua è piuttosto sporca, piena di alghe e di cartacce. Passiamo qui un paio d’ore e poi decidiamo di raggiungere Bonifacio. Lungo la strada la fame si fa sentire e abbiamo la malaugurata idea di fermarci in un chiosco (evitatelo) poco prima del parcheggio gratuito di Bonifacio, un vero furto: per un piatto di affettati con poco pane e 2 bibite ci pelano 18 €! e non ha nemmeno un bagno, quando abbiamo chiesto ci hanno detto di andare nel prato… che pietà.

Lasciamo la macchina nell’unico parcheggio gratuito a 1 km dal porto e, dopo essere passati dall’ufficio turistico, iniziamo la Passeggiata delle Falesie che parte dalla cappella di San Rocco (in cima alla scalinata che sale alla cittadella) e che in tre ore di cammino porta a Capo Pertusato. La Costa a strapiombo sul mare è veramente bella ma ci siamo arresi circa a metà cammino perché si stava facendo tardi.

Tornando verso casa ci fermiamo a fare la spesa che non eravamo riusciti a fare ieri. Cena a casa e serata ancora a Porto Vecchio con spettacolo pirotecnico sul porto.

Martedì 16 agosto

Ritorniamo nella zona di Bonifacio e per prima cosa andiamo a Capo Pertusato. Parcheggiamo l’auto poco prima del faro e dopo aver fatto 2 passi e scattato molte foto andiamo alla Plage de Piantarella. La spiaggia è piuttosto affollata ma riusciamo comunque a trovare un po’ di spazio per noi. L’acqua è stupenda, trasparentissima. Unico neo è una corrente piuttosto forte, niente di esagerato ma quando si nuota nella direzione contraria si fa una fatica bestiale.

Da qui, con una piccola passeggiata a piedi, si raggiunge la spiaggia del piccolo Sperone, una piccola baia turchese che sembra uscita da un catalogo di viaggi, l’acqua è sempre più bella e questa volta anche calma, possiamo così farci dei lunghi bagni in tranquillità. Questa zona fa parte del golf club di bonifacio ma pur essendo proprietà privata è consentito l’ingresso. Visto che non vogliamo farci mancare niente ci rimettiamo in cammino, prendiamo il sentiero che collega i vari campi da golf (in cui però è vietato entrare) e, in circa un quarto d’ora, arriviamo alla spiaggia del grande Sperone, bellissima anche questa, con le acque cristalline e la sabbia bianchissima. Verso sera rifacciamo tutto il percorso al contrario (non c’è un’altra uscita) e torniamo a casa.

Mercoledì 17 agosto

Oggi partiamo per visitare Sartene, la città più corsa della Corsica come recita un detto locale. La raggiungiamo in circa un’ora e mezza, dal parcheggio gratuito al centro c’è la navetta gratuita. La città vecchia è un labirinto di stradine e vicoletti con negozi di prodotti tipici e ristoranti. Entriamo nella Eglise di Sainte Marie dove c’è u catenacciu, una pesante catena usata nella processione del venerdì santo e visitiamo anche un antico torchio per l’olio.

A questo punto l’idea era di passare il pomeriggio sulla spiaggia di Roccapina, famosa per la roccia che la sovrasta dalla forma vagamente simile a quella di un leone, raggiungiamo così l’albergo Coralli sulla N196 da cui parte la sterrata che scende fino al mare. Le condizioni della strada però ci sembrano un po’ disastrose e per non correre il rischio di lasciarci la coppa dell’olio decidiamo di cambiare il programma e ci fermiamo un po’ più avanti, sulla spiaggia della Tonnara. L’acqua è bellissima e piena di pesci di varie dimensioni che ci nuotano intorno.

Ritorniamo in serata a Bonifacio (ormai siamo affezionati alla strada…) dove prenotiamo un giro in barca per il giorno dopo. I tour sono più o meno tutti uguali: costeggiano le scogliere di Bonifacio, entrano nella grotta di St. Antoine e poi ti portano all’isola di Lavezzi costeggiando l’Isola privata di Cavallo. Tra le tante compagnie scegliamo la Croisieres Tony Chiocca che costa 25€ a testa invece della concorrenza che offre si il parcheggio ma costa 35 € a testa. Ceniamo alla pizzeria des Amis al porto (27 € in 2) poi facciamo 2 passi nella città alta.

Giovedì 18 agosto

Puntuali ci facciamo trovare al porto e partiamo per il giro in barca che, come dicevamo, prima costeggia la falesia di Bonifacio e ci porta a vedere un paio di grotte, poi si dirige velocemente verso l’isola di Lavezzi. Appena arrivati ci vengono spiegate le regole da rispettare visto che siamo all’interno di una riserva naturale. Da qui partono diversi sentieri che portano alle varie spiagge, il terreno è coperto da grosse pietre plasmate da mare e vento, che formano delle figure davvero strane. L’isola ovviamente è disabitata, quindi non ci sono bar e spiagge attrezzate, bisogna portarsi tutto ciò di cui si necessita e i posti riparati e all’ombra sono quasi inesistenti (noi eravamo attrezzati con ombrellone e borsa frigo).

Vicino a una spiaggia c’è un piccolo cimitero dove vengono ricordate le vittime di una nave che si è arenata su queste coste. A metà pomeriggio decidiamo di tornare indietro e ci mettiamo in attesa del barcone per il viaggio di ritorno (che arriva con quasi ¾ d’ora di ritardo), saliti a bordo passiamo inizialmente di fianco all’isola di Cavallo, un’isola privata, di cui ammiriamo le ville e le barche dei ricconi, e successivamente avvistiamo le spiagge sotto i campi da golf dove abbiamo passato una splendida giornata l’altro ieri.

Siamo ormai a Bonifacio e approfittiamo del tempo rimasto per esplorare la città alta: per prima cosa facciamo il giro sui bastioni delle mura, da cui si ha una bella vista; poi andiamo a vedere la loggia dei mercanti e la chiesa adiacente, infine raggiungiamo l’Escaliers du Roy d’Aragon, 187 scalini scavati nella falesia molto, ma molto, ripidi che scendono fino al mare. Da non perdere!

Venerdì 19 agosto

Questa mattina, dietro consiglio della proprietaria di casa, ci addentriamo verso l’interno e raggiungiamo la Foret de L’hopital, seguiamo la LP e facciamo il Sentiers des roches, una facile passeggiata di un’oretta con l’arrivo in un punto panoramico.

Il pomeriggio lo passiamo sulla spiaggia di Rondinara, situata in un golfo naturale quasi sempre con mare calmo. Purtroppo in questo caso il parcheggio a pagamento è d’obbligo in quanto la strada per raggiungerla è molto stretta e priva di piazzole dove poter lasciare l’auto. La spiaggia però è una delusione, come Santa Giulia anche questa è molto affollata e piuttosto sporca, in particolare è impressionante il numero di barche ancorate anche a pochi metri dalla riva, sembra di essere in un porticciolo. Facendo una camminata verso sinistra si può arrivare in una zona semi-deserta che è visibile dalla spiaggia principale e che è molto più pulita. Il problema è che nel tardo pomeriggio questo lato resta interamente all’ombra.

Sabato 20 agosto

Lasciamo con grande tristezza il nostro appartamentino ma decidiamo di passare ancora una notte a Portovecchio. Ci fermiamo al piccolo campeggio (18 €) vicino al centro di cui non ricordiamo il nome e, dopo aver montato la tenda, andiamo alla spiaggia di Cala Longa (che in verità è piuttosto piccola) dove troviamo ciò che immaginavamo essere le spiagge corse: poca gente, niente barche e acqua pulita!!!

La sera ceniamo molto bene al Ristorante “A Merendella” (57 € euro in 2) dove il simpatico cameriere (forse l’unico trovato) ci offre il caffè e un mirto.

Domenica 21 agosto

Lasciamo definitivamente il sud e partiamo per Bastia. Arrivati in città tramite l’ufficio del turismo ci sistemiamo all’Hotel d’Univers (80 € la doppia senza colazione) vicino al centro. Lasciati i bagagli partiamo subito! Raggiungiamo Nonza, un paese circa a 20 km a nord di Saint Florent, famoso per una spiaggia completamente nera. Il centro è molto carino e vale la pena fermarsi per raggiungere la torre e godersi il panorama sul mare. Dopo uno spuntino con la migliore crêpe della vacanza (e la più economica peraltro) raggiungiamo la spiaggia, una distesa di sassolini neri lunga circa un paio di km.

Ritornati a Bastia ceniamo mediocramente nella zona del Vieux Port al ristorante La Barcalore (46 € in 2).

Lunedì 22 agosto

Visitiamo Bastia, probabilmente una delle città più italiane della Corsica, lo stile delle abitazioni e i colori ricordano infatti la costa della Liguria ma in versione sporca e fatiscente. Sono un po’ messe meglio la zona del porto vecchio e la cittadella con la Cattedrale. Carine ma un paio d’ore bastano e avanzano per vedere tutto e dopo aver fatto merenda in una piccola pasticceria ci mettiamo in fila al porto. Anche il viaggio di ritorno partirà in ritardo, questa volta di più di un’ora.

In conclusione torniamo a casa un po’ insoddisfatti. Non è che la Corsica sia brutta, ma non è come ce l’aspettavamo. La nostra idea era di abbinare un po’ di mare ad un giro itinerante, ma alla lunga ci siamo annoiati un po’, la consiglieremmo solo a gente amante della vita da spiaggia anche se ne abbiamo viste di migliori altrove.



  • smargiasso smargiasso
    sono tornato oggi dalla corsica, premesso che è ovviamente soggettiva la sensazione che un luogo può trasmettere, a me la corsica non ha per niente emozionato, non per inutile nazionalismo, ma trovo nettamente più belli i luoghi naturali, delle nostre sardegna, puglia e calabria, senza contare che in queste regioni anche il mare è senza dubbio più spettacolare in quanto a variazioni cromatiche e trasparenza, in corsica si considera la spiaggia più bella dell'isola Saleccia, che per quanto mi riguarda giudico a livello di una qualsiasi spiaggia salentina e imparagonabile alle migliori sarde, le città sono per lo più scialbe e prive di particolari attrattive, con punte ridicolmente caotiche e sgraziate come saint florant che in corsica considerano una piccola saint tropez, ma la vera nota dolente sono i costi, tutto(escluso i campeggi che non ho frequentato) è assurdamente caro, e qui esco dalla sfera delle opinioni per riportare cifre: bottiglia d'acqua grande 4euro, due crepes salate 30euro, cene in agriturismi con posate di plastica e cibo scarsissimo 70euro in due, mai trovato una stanza d'albergo o b&b a meno di 80 euro, e mai comprensiva di prima colazione,la petit dejeuner, che servono a parte per 7 euro a persona e che consiste in un cornetto un caffè e un pezzo di pane striminzito con marmellata(razionata) nei lidi gelato confezionato tipo magnum 3,80 euro. Ma allora mi chiedo: se non avete la bellezza del mare sardo, la meraviglia dei centri storici pugliesi, siciliani o campani, unita alla prelibatezza della loro cucina, se siete carenti anche in esclusività e lusso(per chi ne fosse un seguace) per quale motivo noi italiani dovremmo venire fin lì a farci spennare tacitamente? Lasciamo la Corsica ai raffinatissimi cugini francesi, che forse avranno stipendi più alti o termini di paragone più bassi."
  • smargiasso smargiasso
    sono tornato oggi dalla corsica, premesso che è ovviamente soggettiva la sensazione che un luogo può trasmettere, a me la corsica non ha per niente emozionato, non per inutile nazionalismo, ma trovo nettamente più belli i luoghi naturali, delle nostre sardegna, puglia e calabria, senza contare che in queste regioni anche il mare è senza dubbio più spettacolare in quanto a variazioni cromatiche e trasparenza, in corsica si considera la spiaggia più bella dell'isola Saleccia, che per quanto mi riguarda giudico a livello di una qualsiasi spiaggia salentina e imparagonabile alle migliori sarde, le città sono per lo più scialbe e prive di particolari attrattive, con punte ridicolmente caotiche e sgraziate come saint florant che in corsica considerano una piccola saint tropez, ma la vera nota dolente sono i costi, tutto(escluso i campeggi che non ho frequentato) è assurdamente caro, e qui esco dalla sfera delle opinioni per riportare cifre: bottiglia d'acqua grande 4euro, due crepes salate 30euro, cene in agriturismi con posate di plastica e cibo scarsissimo 70euro in due, mai trovato una stanza d'albergo o b&b a meno di 80 euro, e mai comprensiva di prima colazione,la petit dejeuner, che servono a parte per 7 euro a persona e che consiste in un cornetto un caffè e un pezzo di pane striminzito con marmellata(razionata) nei lidi gelato confezionato tipo magnum 3,80 euro. Ma allora mi chiedo: se non avete la bellezza del mare sardo, la meraviglia dei centri storici pugliesi, siciliani o campani, unita alla prelibatezza della loro cucina, se siete carenti anche in esclusività e lusso(per chi ne fosse un seguace) per quale motivo noi italiani dovremmo venire fin lì a farci spennare tacitamente? Lasciamo la Corsica ai raffinatissimi cugini francesi, che forse avranno stipendi più alti o termini di paragone più bassi."
  • smargiasso smargiasso
    sono tornato oggi dalla corsica, premesso che è ovviamente soggettiva la sensazione che un luogo può trasmettere, a me la corsica non ha per niente emozionato, non per inutile nazionalismo, ma trovo nettamente più belli i luoghi naturali, delle nostre sardegna, puglia e calabria, senza contare che in queste regioni anche il mare è senza dubbio più spettacolare in quanto a variazioni cromatiche e trasparenza, in corsica si considera la spiaggia più bella dell'isola Saleccia, che per quanto mi riguarda giudico a livello di una qualsiasi spiaggia salentina e imparagonabile alle migliori sarde, le città sono per lo più scialbe e prive di particolari attrattive, con punte ridicolmente caotiche e sgraziate come saint florant che in corsica considerano una piccola saint tropez, ma la vera nota dolente sono i costi, tutto(escluso i campeggi che non ho frequentato) è assurdamente caro, e qui esco dalla sfera delle opinioni per riportare cifre: bottiglia d'acqua grande 4euro, due crepes salate 30euro, cene in agriturismi con posate di plastica e cibo scarsissimo 70euro in due, mai trovato una stanza d'albergo o b&b a meno di 80 euro, e mai comprensiva di prima colazione,la petit dejeuner, che servono a parte per 7 euro a persona e che consiste in un cornetto un caffè e un pezzo di pane striminzito con marmellata(razionata) nei lidi gelato confezionato tipo magnum 3,80 euro. Ma allora mi chiedo: se non avete la bellezza del mare sardo, la meraviglia dei centri storici pugliesi, siciliani o campani, unita alla prelibatezza della loro cucina, se siete carenti anche in esclusività e lusso(per chi ne fosse un seguace) per quale motivo noi italiani dovremmo venire fin lì a farci spennare tacitamente? Lasciamo la Corsica ai raffinatissimi cugini francesi, che forse avranno stipendi più alti o termini di paragone più bassi."
  • Tiziano1962 Tiziano1962
    mi spiace che la tua imprerssione della corsica sia stata questa, ma credo che la preparazione del tuo giro sia stata un pò come si può dire approssimativa, tutto quello che hai trovato di negativo, tipo i bagni sporchi del camping de la plage opure della giornata ventosa ad algajola era recensito in molti siti, pensa che ad algajola proprio al de la plage da anni una scuola di windsurf tedesca passa le sue estati, secondo il mio modesto parere avete voluto vedere tutto anzi troppo in poco tempo, e questo non vi ha permesso di gustarvi molte sfaccettature della corsica, vi faccio un esempio il giorno che siete andati alla foret de l'hospital siete anche andati alla spiaggia di rondinara a parte la distanza 40 e passa km tra i due luoghi, sicuramente non avete potuto gustarvi appieno al visita al pisciu di gaddu, le spiaggette e la pinete du barrage de l'hospital e nemmeno la visita al vicino paese di zonza (quello con vista sulle aiguilles di bavella), la corsica inganna perchè essendo così piccola nel suo essere fa credere di poter essere visitabile e gustabile in toto in poco tempo, ed invece non è così la prima volta serve epr approcciarsi e capire dove sono le zone più belle dalla seconda in poi cominci a gustarla, con il passare degli anni cominci ad amarla..........."
  • Tiziano1962 Tiziano1962
    mi spiace che la tua imprerssione della corsica sia stata questa, ma credo che la preparazione del tuo giro sia stata un pò come si può dire approssimativa, tutto quello che hai trovato di negativo, tipo i bagni sporchi del camping de la plage opure della giornata ventosa ad algajola era recensito in molti siti, pensa che ad algajola proprio al de la plage da anni una scuola di windsurf tedesca passa le sue estati, secondo il mio modesto parere avete voluto vedere tutto anzi troppo in poco tempo, e questo non vi ha permesso di gustarvi molte sfaccettature della corsica, vi faccio un esempio il giorno che siete andati alla foret de l'hospital siete anche andati alla spiaggia di rondinara a parte la distanza 40 e passa km tra i due luoghi, sicuramente non avete potuto gustarvi appieno al visita al pisciu di gaddu, le spiaggette e la pinete du barrage de l'hospital e nemmeno la visita al vicino paese di zonza (quello con vista sulle aiguilles di bavella), la corsica inganna perchè essendo così piccola nel suo essere fa credere di poter essere visitabile e gustabile in toto in poco tempo, ed invece non è così la prima volta serve epr approcciarsi e capire dove sono le zone più belle dalla seconda in poi cominci a gustarla, con il passare degli anni cominci ad amarla..........."
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