Corsica – splendida al naturale!

Il nostro viaggio inizia sabato 5 luglio, dopo aver raggiunto Livorno in auto ci imbarchiamo nel traghetto delle 13.30 che parte appunto da Livorno, per arrivare a Bastia alle 17.30 circa. Arrivati su questa stupenda isola abbiamo raggiunto l’Ile Rousse dopo un’ora e mezza circa di viaggio: prima siamo scesi fino a Ponte Leccia seguendo la...
Scritto da: roberto piano
corsica - splendida al naturale!
Partenza il: 05/07/2008
Ritorno il: 19/07/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Il nostro viaggio inizia sabato 5 luglio, dopo aver raggiunto Livorno in auto ci imbarchiamo nel traghetto delle 13.30 che parte appunto da Livorno, per arrivare a Bastia alle 17.30 circa. Arrivati su questa stupenda isola abbiamo raggiunto l’Ile Rousse dopo un’ora e mezza circa di viaggio: prima siamo scesi fino a Ponte Leccia seguendo la strada N193 per poi risalire con la strada N197. Arrivati al Residence Club Belgodere, immerso in una rigogliosa area verdeggiante situata direttamente sull’ampia spiaggia sabbiosa di Lozari, ci siamo sistemati nel nostro appartamento ma successivamente non abbiamo saputo resistere ad una pausa di pochi minuti per goderci uno splendido sole sulla spiaggia tranquilla e paradisiaca. Abbiamo successivamente deciso di raggiungere la bellissima piazza della città, ovvero “Place Paoli”, di forma rettangolare, ombreggiata da grandi platani e animata da numerosi caffè, con al centro una splendida fontana circondata da palme. Ci siamo cosi addentrati nella città vecchia, a nord della place Paoli, dal fascino estremamente particolare, grazie all’architettura accurata, alle case e alle viuzze lastricate che scendono al mare; per questo abbiamo deciso di cenare fuori, su un piccolo ristorante affacciato al mare. Nonostante la pesante giornata siamo tornati al residence sereni, ma soprattutto già innamorati di un posto che non avremmo mai creduto fosse così spettacolare. Il secondo giorno è cominciato con la preparazione degli zaini per raggiungere la vicina città di Calvi, orgogliosa vedetta che si erge sulla stupenda baia, una delle località di mare più belle della Corsica: l’ardita cittadella eretta sul promontorio che separa il golfo di Calvi da quello della Recellata, crea un singolare contrasto con il paesaggio circostante, estremamente sereno. Dopo aver trascorso una rilassante giornata sulla spiaggia, lunga 6 km, orlata da pini ad ombrello e riparata dal vento, abbiamo cenato in un ristorante molto vicino, per poter assaporare il crostaceo più pescato nella zona, ovvero l’aragosta, accompagnata da un ottimo vino prodotto nell’entroterra. Abbiamo così potuto scoprire la doppia faccia di questa cittadina, che la notte perde tutta la tranquillità giornaliera per trasformarsi in un’animata città piena di giovani. Il terzo giorno ci siamo avventurati verso la cittadina di St. Florent, antichissimo porto conteso da francesi, genovesi e corsi, situato in un luogo strategico e altrettanto panoramico. Le case che compongono la città vecchia sono raggruppate intorno alla chiesa, il cui campanile domina il porto, riparato da un lungo molo. Molto importante è la chiesa Santa-Maria-Assunta, che è una delle testimonianze più significative dell’architettura religiosa in Corsica, costruita nel secondo periodo del romanico pisano sull’isola. Nel pomeriggio ci siamo rilassati nella dolce spiaggia osservando divertiti tutti coloro che si avventuravano in uno dei tanti sport nautici praticati in zona. Il quarto giorno la nostra tabella di marcia prevedeva una visita a Macinaggio, sul Cap Corse oggi moderno porto turistico. Si tratta di una cittadina molto piccola, dove la costa rocciosa e di un blu cristallino incredibile ci ha trattenuti tutta la giornata sotto il dolce sole. Colpisce molto la torre genovese di S.Ta-Maria, anticamente costruita a difesa di Capandula, che spicca dall’acqua liscia e brillantinata. Il quinto giorno abbiamo raggiunto il Golfo di Porto, una delle località più prestigiose dell’isola, poiché vi concorre una serie di fattori straordinariamente singolari: ampiezza dell’insenatura, colori e varietà delle bellezze naturali. Un ulteriore bellezza del golfo è costituita dalle scogliere di granito rosso che lo circondano creando un mirabile contrasto con il blu del mare. In questa giornata impegnativa abbiamo visitato principalmente due spiagge, in mattinata la spiaggia di Caspio, una spiaggia incorniciata da rocce scure, mentre nel pomeriggio ci siamo rilassati nella spiaggia di Gratelle, una piccola spiaggia di ciottoli in una splendida scenografia, di fronte a Porto e a Capo d’Orto. Il sesto giorno ci viene consigliato di visitare la vallée de l’Ostriconi, una valle che si estende tra Balagne e Nebbio, divisa in cinque villaggi e famosa per la produzione di olio. Infatti l’architettura è ancora segnata da questa monocoltura, passeggiando sono ancora visibili i mulini idraulici lungo il fiume Ostriconi, e quelli a trazione animale. Nella mattinata abbiamo fatto una visita al villaggio medievale di Lama, dove si possono notare i diversi stili apportati dalla ristrutturazione del quartiere vecchio, composto da piccole case, ognuna con un tocco architettonico differente. Dati i numerosi centri equestri sorti in molti centri rurali, non abbiamo resistito ad una passeggiata a cavallo, per poterci così addentrare nelle zone più misteriose e selvagge. Nel pomeriggio ci siamo rilassati nella spiaggia, immersa nella natura. Il nostro ultimo giorno nella parte nord ci ha permesso di visitare ben due città: Nonza e Bastia. In mattinata ci siamo fermati sulla piccola cittadina del Capo Corso, sovrastata da una torre difensiva che occupa una groppa rocciosa a picco sul mare: questa è un’antica piazzaforte medievale. Per salirvi occorre attraversare il centro del villaggio seguendo qualche viuzza a scala fiancheggiata da case coperte da lastre di pietra. Dai piedi della torre la vista è molto ampia: a destra l’azzurro del mare contrasta fortemente con il grigio della spiaggia di ciottoli. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Bastia, grande centro commerciale dell’isola che ha saputo conservare un aspetto tipicamente mediterraneo. Prima abbiamo passeggiato nella parte più sviluppata della città, nel boulevard Paoli, successivamente però ci siamo avviati verso la città bassa, ovvero la parte più vecchia. Di sera le luci del vecchio porto, del giardino Romieru e della cittadella di San Giovanni Battista ci invitano a fare una dolce passeggiata, accarezzati dal sole che tramonta e che crea l’atmosfera perfetta per questo momento. I moli che conducono verso la place St-Nicolas, recentemente trasformati in passeggiate a mare, sono fiancheggiati da caffè e ristoranti, dove abbiamo potuto gustare la cucina tipica, basata soprattutto su zuppa di pesce e diversi prodotti di mare.

Sabato mattina abbiamo deciso di lasciare il residence molto presto, per poter raggiungere la città di Corte, situata nel centro della Corsica, raggiungibile percorrendo la strada N197, che a Ponte Leccia si collega con la N103, la quale arriva direttamente a Corte, per un totale di 60 minuti circa di macchina. Questa città si erge al centro di un anfiteatro montagnoso, protetta dalla cittadella arroccata sul monte. Le sue case sono costruite in scisto scuro, che crea un originale contrasto con il rosso dei tetti. Le attrattive dei dintorni offrono una gamma rappresentativa dei paesaggi tipici dell’isola: il rifilo dentellato delle guglie di porfido rosso di Popolasca, le gole ed i burroni dell’alta valle della Restonica, i dossi accavallati del Bozio, immersi un una coltre di castagni e la serena bellezza dei numerosi laghi del Monte Rotondo. La cittadella, parte vecchia della città, è l’unica fortificazione corsa nell’entroterra; è suddivisa in due piani, il primo all’interno di una cinta muraria, il secondo invece occupa tutta la punta sud e presenta l’aspetto di un nido d’aquila su uno sperone roccioso. Nella parte alta si possono visitare le vecchie caserme, le prigioni e la torre “nido d’aquila”. Così decidiamo di trascorrere tutta la mattinata e una parte del pomeriggio immersi nelle montagne di questa storica città , per poi partire alla volta di Porto Vecchio, raggiungibile in due ore di macchina risalendo la strada N103 fino a Ponte Leccia, collegandosi con la D71 e, a Moriani-Plage, prendendo la N198 che arriva direttamente a Porto Vecchio, dov’è situato il nostro prossimo residence: il “Sole d’Oro di santa giulia”; ottima posizione in quanto immerso nella natura ma allo stesso tempo vicino al centro della città e alle spiagge più rinomate della zona, come Santa Giulia, Palombagia, la Rondinaria, ecc. Un posto tranquillo, attrezzatissimo e arredato con un gusto. Per non parlare poi del personale, che ci ha accolto come fratelli ed è sempre stato disponibile ad indirizzarci sui luoghi più interessanti e poco turistici da vedere. Un residence che consiglieremo sicuramente ai prossimi turisti che si addentreranno in queste stupende terre. Dopo esserci sistemati nel nostro bilocale, abbiamo optato per una serata tranquilla e rilassante nella grande piscina del residence. Il giorno dopo siamo partiti per Ajaccio. Città, molto interessante e viva, grazie al mercato che si svolge ogni mattina nello square César-Campinchi, ai pescatori che vendono il pesce appena pescato al porto, e anche grazie ad allegri anziani che chiacchierano spensierati nelle panchine della città mentre si lasciano accarezzare e scaldare dal sole. Nel pomeriggio non possiamo mancare all’appuntamento preso: un’escursione subacquea. E’ veramente una zona magnifica per questo tipo di attività. A malincuore abbandoniamo tutta l’attrezzatura da immersione per tornare verso il residence, continuando a parlare di tutte le specie di pesci e di vegetazione fenomenale vista in così poco tempo. Per il secondo giorno abbiamo ritenuto opportuna una tranquilla giornata nella spiaggia di Figari, situata appunto nel golfo di Figari, che essendo disabitata ed emarginata dal grande collegamento stradale, ha conservato la sua bellezza selvaggia. Questa spiaggia offre piccole spiagge e attracchi sicuri con piccole calanche che tagliano profondamente le foci dei fiumiciattoli costieri, per regalarci una giornata di relax completo non dimenticando mai il bel panorama. Il terzo giorno ci offre la possibilità di fare un tuffo nel passato nella cittadina di Tizzano, dove in mattinata possiamo ammirare alcuni dolmen e menhir, dalle dimensioni fenomenali, talvolta con incisioni probabilmente risalenti all’età del bronzo. Nel pomeriggio invece non possiamo resistere al fascino della spiaggia, famosa per la pesca e le immersione subacquee; con una costa rocciosa interrotta da piccole insenature di sabbia bianchissima. Il quarto giorno prevede la visita alla famosissima città di Bonifacio. Città medievale “in capo al mondo”, isolato dal resto dell’isola da un ampio ed arido pianoro calcareo. Questo si affaccia sul mare con stupende scogliere bianche, alte più di 60 metri, battute dal vento e dalle onde spesso molto alte delle bocche di Bonifacio. La città vecchia, intorno a cui si ergono le fortificazioni, è appollaiata su uno stretto promontorio che si distende parallelamente alla riva da cui è separata da una valle fluviale sommersa dal mare, in fondo alla quale si apre una marina. Il porto, riparo un tempo sicuro per le navi militari, è oggi un approdo per le imbarcazioni da diporto. Dal mare, le vecchie case raggruppate all’estremità di una scogliera, ai cui piedi si infrangono le onde, conferiscono alla città alta un aspetto ancora più sorprendente. Nel pomeriggio decidiamo di partecipare ad una delle numerose gite in barca. L’uscita dal porto di Bonifacio attraverso l’imboccatura ci ha consentito di farci un’idea più precisa dell’entità dei bastioni che cingono la città vecchia. L’imbarcazione si accosta alle Bocche di Bonifacio ed entra nella grotta “du Sdragonato”, la cui volta presenta una fessura attraverso la quale il cielo assume, capovolta, la sagoma della Corsica, lasciando filtrare i raggi del sole. La strano colore dell’acqua è dovuto ai riflessi di luce sulle rocce del fondale ricoperto da alghe viola. La barca ritorna poi verso Bonifacio, passa al largo della “grotte de St-Antoine” (chiamata anche grotta di Napoleone, perché la sua forma ricorda il cappello dell’imperatore) prima di girare intorno alla punta del promontorio con la roccia detta il “Timone della Corsica”. Abbiamo trascorso un pomeriggio addentrandoci in grotte e strapiombi indimenticabili, da mozzafiato, cose che mai nessuno di noi due avrebbe potuto immaginare, oltretutto cullati dalle dolci onde marine.

All’arrivo del quinto giorno decidiamo di fare una piccola visita alle guglie di Bavella, che si stagliano in uno straordinario paesaggio di montagna, nel colle chiamato appunto Bavella. Non c’è molto da dire su questo luogo, ma sicuramente vale la pena andare almeno per un giorno, dato che offre una serie di laghetti formatisi nelle rocce delle montagne, collegati da una serie di torrenti e ruscelli. Questi stagni prendono colori diversi a seconda della profondità e del tipo di roccia, ma la cosa più bella per noi è stata la possibilità di farci un bagno molto rinfrescante su queste acque cristalline e pure. La sensazione è stranissima, perché ci si trova in acqua, ma circondati dalla tipica flora di montagna: pini piegati dal vento che si aggrappano ad un terreno erboso, che con la bella stagione si colora del malva rosato dei fiori di un timo molto odoroso. Come penultima tappa del nostro itinerario, il sesto giorno scegliamo di visitare la città di Porto Vecchio, che è la principale località della costa orientale dopo Bastia. A testimonianza della antiche fortificazioni genovesi costruite su basi di porfido, abbiamo potuto vedere i bastioni e le garitte di vedetta che dominano la marina: bastione di Francia, resti della cittadella e della fortificazioni. Nonostante i numerosi siti preistorici presenti nella città per questa giornata preferiamo optare per la spiaggia, per questo ci avviamo verso “Plage de Palombaggia” e “Plage de Santa Giulia”: distesa di sabbia bianca orlata di pini; fenomenali, sono le spiagge più fotografate e le più belle dell’isola! Purtroppo è arrivato il momento di tornare a casa quindi come ultima giornata in quest’isola indimenticabile che non abbandonerà mai i nostri ricordi, dopo aver preparato a malincuore tutti i bagagli siamo partiti per raggiungere Aléria, percorrendo la strada N198. Aléria fu la prima metropoli storica della Corsica, dove si sono insediate moltissime popolazioni storiche come Persiani, Etruschi, Cartaginesi, Greci e molti altri, che trovarono in questa città moltissimi elementi utili per l’arricchimento della loro società, come ad esempio l’argilla per le ceramiche, le saline, le ostriche, le anguille, i murici, molluschi da cui ricavavano la porpora, ecc. In realtà però questa può benissimo essere definita una città romana. L’imperatore Augusto creò un porto militare nello stagno di Diana, mentre il porto commerciale era situato ai piedi dell’altopiano. Successivamente furono creati numerosi bastioni, un anfiteatro e un acquedotto, furono restaurati il campidoglio ed il foro. Gli imperatori che seguirono contribuirono a rendere sempre più importante e ricca la città. Abbiamo trovato interessante e bello il forte di Matra, situato all’estremità del paese, sulla collina; uscendo dal forte abbiamo imboccato un sentiero che ci ha portato al centro della città antica, dove gli scavi hanno riportato alla luce il foro e la base dei principali monumenti della città romana. Il foro di forma trapezoidale, era centro della vita pubblica della città, contornato da portici, da una piccolo tempio e dal campidoglio. Il tempio risale probabilmente all’epoca di Augusto, mentre il Campidoglio, dedicato, come a Roma a Giove, Giunone e Minerva, è il più importante monumento religioso e politico della colonia di Aléria. Delimitate da un triplo portico c’erano le terme, ovvero il Balnearium, dove sono riconoscibili le cisterne, le vasche, probabilmente le camere, gli spogliatoi e le sale riscaldate attraverso un sistema di canalizzazioni sotterranee; non lontano sono rimaste diverse cisterne destinate a terme private. Non può mancare uno sguardo verso l’Eglise St-Marcel, dove si possono ancora vedere sui muri pietre provenienti dalla città romana. Dopo questo emozionante tuffo nel passato non ci è restava altro che partire alla volta di Bastia, dove il traghetto delle 18.30 ci aspettava pronto a salpare. Il viaggio di ritorno è stato sicuramente meno emozionante rispetto a quello di andata, come tutti i viaggi di rientro d’altra parte! Siamo arrivati a Livorno alle 22.30 e da qui siamo partiti per tornare a casa, continuando a pensare a tutti i luoghi fenomenali finora visitati, che ormai sono impressi indelebilmente nelle nostre menti; e sperando di poter ritornare, un giorno, in questo paradiso terrestre.



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