Corsica in vespa

……………..Introduzione……………. Era da molto tempo che avevamo pensato a questo viaggio, non ne conoscevamo ancora la destinazione ma eravamo certi che dovunque essa fosse stata ci saremmo arrivati a cavallo del nostro “ ronzinante metallico “, una vespa px125 del 1982 meglio conosciuta come “ La Poderosa III “. L’idea...
Scritto da: Roberto Tinti 1
corsica in vespa
Partenza il: 07/08/2004
Ritorno il: 15/08/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
……Introduzione…..

Era da molto tempo che avevamo pensato a questo viaggio, non ne conoscevamo ancora la destinazione ma eravamo certi che dovunque essa fosse stata ci saremmo arrivati a cavallo del nostro “ ronzinante metallico “, una vespa px125 del 1982 meglio conosciuta come “ La Poderosa III “.

L’idea nasceva da una di quelle frasi pronunciate con un incredulo sorriso “ perché quest’anno non ci facciamo le vacanze in vespa?”; poi divenne un progetto a lungo termine,cartine alla mano pensando dove andare ; poi i preparativi tecnici e meccanici e le prove di viaggio sulle rive del lago di Garda finche quell’energica pedalata non fece borbottare la vespa e l’innesto della prima ci portava sulla strada verso la Corsica.

Eravamo in tre : La Poderosa III , la cui resistenza e affidabilità merita una plauso, Daniela, forte e coraggiosa nell’affrontare questa folle avventura e infine io, insaziabile sognatore. ….Segue il racconto….

Il primo giorno ( 07/08/2004 ) è dedicato a raggiungere l’imbarco a Livorno, 300 km lunghissimi affrontati con l’entusiasmo di ogni partenza. Subito dopo Fornovo di Taro inizia la scalata al Passo della Cisa , poco più di mille metri conquistati agilmente in seconda e terza e poi tutto liscio lungo la statale aurelia se non fosse per i tantissimi crateri nell’asfalto che mettono a dura prova le sospensioni della vespa.

Traghettiamo con 2 ore di ritardo ( consiglio la compagnia Moby, meno cara della corsicaferries 2 persone e vespa al costo di 136 e rotti euro ) e arriviamo a Bastia troppo tardi per cercare un campeggio.Ci sistemiamo sulle panchine della Place Saint-Nicolas e aspettiamo l’alba vigilando sul nostro bagaglio.

Svegliati dal trambusto del mercato della domenica ci dirigiamo verso Nonza sulla sponda occidentale del Capo Corso e lungo la d81 ci fermiamo alla boulangerie Antoine ( ottima qualità e ottimi prezzi , si trova poco dopo la rotonda che porta da Nonza a St-Florent salendo verso Patrimonio/Bastia)di Patrimonio per una pantagruelica colazione. Troviamo un campeggio a Nonza e finalmente ci riposiamo.Nei due giorni che seguono visitiamo tutto il Capo fino a Macinaggio ; la strada è stretta e tortuosa e forse per questo poco affollata, bellissima serpentina a strapiombo dove si dipartono alcune stradine che portano al mare. Le spiagge sono molto eterogenee: sassi grossi, sassi piccoli che colorano le acque di verde smeraldo, sabbia bianca, sabbia nera( a Nonza ) e sabbia grigia alla spiaggia di Tamarone nei pressi di Macinaggio. L’acqua è limpidissima e ti invita a tuffarti, cosa che cogliamo senza esitazione. Assolutamente da visitare il paesino di Nonza, una manciata di case aggrappate alla roccia su cui veglia una torre genovese da cui si ammira un tramonto divino.La benzina la si trova lungo la d80 dalle parti di Canari, unico distributore sulla costa ovest del Capo, oppure comodamente a St-Florent ma non la notte perché non esistono distributori self-service. Una sera siamo andati a St-Florent ma ci è sembrata troppo affollata e troppo cara ma cosa vuoi è pur sempre agosto !!!!!!Nella zona ho riscontrato facilità nel trovare alloggio, campeggi ce ne sono parecchi mentre per mangiare trovate in ogni paesino almeno un panettiere/pasticceria e un alimentari, ristoranti non molti e se si escludono i menù turistici( dai 15 fino ai 30 euro ) abbastanza cari. Grossi supermercati invece si trovano a Bastia oppure a L’Ile-Rousse, verso la quale ci muoviamo martedì mattina (10/08/2004).

Lasciando St.Florent lungo la d81 ci si addentra nel deserto degli Agrati. Proprio di deserto non si potrebbe parlare visto che ci si trova l’acqua, ruscelli, sorgenti e stagni lungo il mare e tanti animali: mucche che riposano sulle spiagge, cinghiali, conigli, pecore, capre ma rimane comunque un luogo con scarsa vegetazione e pressoché disabitato. Consiglio di rifornirsi di benzina lasciando St-Florent perché lungo i 32km che seguono, senza contare le possibili deviazioni di 16km ciascuna verso le spiagge di Saleccia e Malfalco , non si trova nulla e consiglio di procurarsi all’ufficio del turismo in centro a St-Florent la cartina del deserto.Le due piste malandate che partono dalla d81 e portano al mare sono veramente messe male, ci ho provato lo stesso, ho proseguito in prima cercando si schivare le buche e i sassi ma dopo pochi kilometri ho rinunciato : troppo dura per la Poderosa. Ci siamo sistemati alla punta sud del deserto, presso la spiaggia bianca dell’Ostriconi in un campeggio con strada privata di accesso alla strada. Stupendo andarci di notte e starsene sdraiati sulla sabbia a contemplare un cielo meraviglioso, poetico.

Possibili rifornimenti di benzina e cibo alla vicina L’ile-Rousse( bellissimo tramonto poco fuori dalla città tornando verso il deserto con lo sfondo di 2 isolotti). Mercoledì mattina 11/08/04 seguiamo la scorrevole n 1197 con direzione Porto. La d81 lascia la costa e il paesaggio mi richiama l’ovest americano, poi la strada inizia a salire e sullo sfondo si aprono le montagne. Le nuvole corrono veloci e riempiono la valle, ci siamo quasi dentro.

Dopo la deviazione( colle della croce ) per la spiaggia di Girolata la strada si stringe e fanno la loro apparizione le prime mucche lasciate libere di pascolare lungo la carreggiata. Raccomando la massima attenzione. Porto è racchiusa in uno scenario mozzafiato anche se la mano dell’uomo ne ha rovinato lo splendore con parcheggi di cemento e troppi alberghi nella zona della torre e della spiaggia. Meravigliosa la strada che collega Porto con Piana e seguendo con Agrone. Scorci di una bellezza incredibile tanto che vorresti ( e lo fai ! ) fermarti ogni pochi metri per cogliere ogni particolare di questo paesaggio divino. Dopo aver montato la tenda al “ camping le porto “ ( molto bello situato in un vecchio frutteto, lo consiglio ) il primo giorno abbiamo visitato la spiaggia di Ficajola, intima, bellissima, immersa nel paesaggio del calanchi, acqua limpidissima e possibilità di tuffi. La strada per raggiungerla è poco dopo la deviazione per Agrone dal centro di Piana , è asfaltata ma con una pendenza del 16% e senza protezioni ma la Poderosa ha dato il suo meglio.Il secondo giorno invece siamo andati alla spiaggia di Agrone, anche questa molto, molto bella anche se Dani si è presa una bella puntura di medusa sul polso e dalle sue espressioni credo debba fare molto male…Da non provare!!!!.Tornando al campeggio ci siamo fermati lungo i calanchi, falesie di granito rosso frastagliate dalle bizzarre forme da cui si gode un emozionante tramonto. Ci siamo portati qualcosa da mangiare e ci siamo assaporati con voluttà ogni istante di quel momento magico : il sole che affondava nel blu intenso e colorava le rocce di fiabesche sfumature. Anche qui un link all’ovest americano: i calanchi ricordano i camini del Bryce Canyon. La sera, nella piazza di Porto ci siamo imbattuti in un concerto di musica popolare corsa e ci siamo meravigliati di quanto la loro lingua assomigli all’italiano ( direi sardo…)…Entusiasmo sulle note di …”una mattina mi sono svegliato, o bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao”…

Venerdi mattina dopo un rifornimento al supermercato partiamo per la nostra ultima tappa: Corte. La d84 è una bellissima strada di montagna che superato il paesino di Evisa serpeggia nella foresta d’Aitone ( gran belle passeggiate e pic-nic ) fino ai 1467 metri del Col del Vergo. Lungo il tragitto si incontrano parecchi maiali selvatici che si avvicinano ai turisti senza alcun timore per scroccare qualcosa da mangiare. Non ci sono benzinai fino a Calacuccia, piccola capitale del Niolo, a 830m d’altezza, circondata dalle montagne e bagnata da un bel lago artificiale. Poco dopo inizia la “ Scala di Santa- Regina “, una magnifico stretto corridoio roccioso fatto interamente di granito rosso che porta fino al collegamento con la N193 e da qui agilmente fino a Corte. Qui Pasquale Paoli stabilì la sede del governo corso durante i pochi anni della sua indipendenza. Spettacolare la vecchia Cittadella adagiata su di uno sperone roccioso e incorniciata tra le montagne dove abbiamo trascorso una piacevole serata a passeggiare nelle sue viuzze e ci siamo goduti il bel panorama dal belvedere. Consiglio vivamente il ristorante “l’Oliveraie”, distante 700 m dal centro verso la zona universitaria, menù tipico corso buonissimo e molto abbondante a 15 euro e personale molto cordiale. Veramente un ottimo indirizzo, se andate a Corte non perdetelo.Il pomeriggio lo abbiamo passato alle Gole della Restonica. Un torrente immerso nella foresta scende a Corte zigzagando tra le rocce creando delle piscine naturali in cui si può fare il bagno. Alcune sono tanto profonde da potersi tuffare oppure ci sono delle piccole cascate in cui ci si può inventare un invitante idromassaggio. L’acqua è abbastanza fredda ma sopportabile e poi ci si riscalda velocemente al sole tra un bagno e l’altro.

Una strada stretta e troppo trafficata le costeggia fino alle bergeries di Grotelle ma ci si può fermare ovunque, passeggiare lungo la Restonica e fermarsi dove più piace. E’ anche facile che dove già ci siano altre persone il posto sia migliore e comunque i due giorni vicini a ferragosto in cui ci siamo passati non le abbiamo mai trovate affollate. Sabato 14 agosto abbiamo caricato di nuovo il nostro mulo e la N193 ci ha portato a Bastia . Per quel poco che abbiamo visto della costa orientale ci è sembrata abbastanza piatta e monotona. ……Conclusione…… La Corsica ci è piaciuta molto. Bellissima da scoprire su due ruote, lungo le sue strade strette e tortuose che ti chiamano a frequenti soste per ammirare meravigliosi scenari. Ci è sembrata autentica, genuina, selvaggia, non deturpata da una economia turistica incontrollata e insostenibile. Una terra ricca di fascino che ti inebria con i suoi profumi magici , che ti offre il sapore della lontananza ( nonostante si trovi a poche ore di traghetto dall’ Italia ) e dove si può riscoprire il gusto dell’avventura, del viaggio on-the-road costellato di sorprese, di incontri imprevisti, di emozionanti atmosfere e di tanta, tanta meraviglia.



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