corsica a settembre

Sant’Agostino diceva “il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge una pagina soltanto” così inneggiati da questo “motto” partiamo alla volta della Corsica, terra di Napoleone. E’ settembre e noi ci troviamo nel porto di Genova da dove a breve ci imbarcheremo per la nostra meta: Bastia. Ce ne sono tante di navi alcune di queste...
Scritto da: giulipenzia
corsica a settembre
Partenza il: 05/09/2009
Ritorno il: 19/09/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Sant’Agostino diceva “il mondo è un libro e chi non viaggia ne legge una pagina soltanto” così inneggiati da questo “motto” partiamo alla volta della Corsica, terra di Napoleone.

E’ settembre e noi ci troviamo nel porto di Genova da dove a breve ci imbarcheremo per la nostra meta: Bastia. Ce ne sono tante di navi alcune di queste molto belle ma noi trepidanti aspettiamo la nostra compagnia: la “Moby”.

La vediamo da lontano avvicinarsi sempre più è così buffa decorata con quei disegni: c’è Titty, Willy coyote, etc… scoppiamo subito a ridere ma questo è lo spirito giusto.Il viaggio dura quasi 5 ore ma noi non sentiamo la fatica poiché riposiamo sul letto della cabina della nave: raccogliamo le forze che ci occorrono per le energia che sprecheremo nei 14 gg successivi.Stiamo per raggiungere l’isola: dal bar della nave sembra quasi di vederla dall’obiettivo di una macchina fotografica: non facciamo in tempo ad immortalare l’immagine nella nostra mene che subito sbarchiamo nel porto di Bastia, capoluogo della Haute Corse, principale centro commerciale. A bordo della nostra opel corsa ci dirigiamo a sud, precisamente a Solenzara. La strada apre ad ogni curva scorci di fascino indimenticabile con una sorprendente varietà di paesaggi naturali. Osserviamo il mare dal finestrino e sopratutto respiriamo la sua “aria”. Rimaniamo così in silenzio ad appagare la nostra vista e il nostro olfatto.

Decidiamo di fare una pausa così ci fermiamo in uno dei tanti ristori dove vendono frutta e generi alimentari. Acquistiamo una cassa d’acqua è già il nostro portafoglio comincia a piangere: paghiamo 6,00 e pensiamo alle recensioni lette su internet dove ci segnalavano che proprio economica non lo era. Finalmente dopo circa 2 h arriviamo a Solenzara, stazione balneare, villaggio con bella veduta sulle guglie di Bavella. Alloggiamo al residence “Le Palmeraie” in uno dei tanti appartamenti.

La signora addetta al ricevimento clienti non ci pare molto affabile, ci consegna le chiavi del nostro appartamento, e in pochi minuti si dilegua.

La nostra sistemazione è graziosa anche se il letto anziché essere matrimoniale contiene all’interno un altro che scorre. In compenso ha però una terrazza con una vista meravigliosa sul mare.

Tutto sommato non è poi tanto male anche se l’igiene lascia un po’ a desiderare. Ci riposiamo un po’ ma ad un certo punto sentiamo un boato… Si è appena rotta la bottiglia di vino rosso fermo che ci eravamo portati da casa e che avevamo appoggiato sulla credenza.

Dicono che porti fortuna anche se omettono di dire che va anche pulito.

Dopo avere finito di rassettare la casa decidiamo di uscire ad “esplorare” il territorio.

Il centro è a pochi passi: ci guardiamo un po’ in giro e notiamo che nei locali non c’è molta gente anzi a dire la verità non ci sono turisti che passeggiano.Dalla guida apprendiamo che è estremamente animata d’estate grazie a numerosi alberghi e a un porto turistico… ma sarà… Comunque a noi interessa riposarci e godere di questi gg.Per affrontare il lavoro che ci aspetta al ritorno. Consultiamo più ristoranti ma scegliamo quello dove c’è più gente “Le caravelle”. Ci sediamo e ordiniamo il menu’ anche per assaggiare i prodotti corsi, ma con grande rammarico rimaniamo delusi sia per la qualità che per l’economicità. La giornata volge al termine così ci ritiriamo presto.

Nei gg.Successivi decidiamo di vedere le spiagge. Tra le spiagge che segnalano il successo turistico della Corsica balneare c’è senza dubbio Santa Giulia.: la sabbia è bianca e fine. A nostro parere è discreta ma quella che invece ci ha colpito in particolare modo è stata quella della Rondinara.

Si trova lungo la N198 in direzione Porto vecchio. Sembra quasi che qualcuno l’abbia disegnata. Ci sono tutti i colori: l’azzurro del mare di colore cristallino e all’orizzonte blu, la sabbia bianca, le rocce di colore rosso mattone e il verde degli alberi che ne fanno da cornice.

E’ meravigliosa sembra quasi di essere all’interno di un quadro. Ci rendiamo conto però che non è vicino al nostro alloggio così nel tornare facciamo attenzione alle indicazioni che portano alle spiagge.

Ci accorgiamo che non molto lontano dalla nostra sistemazione vi è una che appare subito poco ventosa: è la spiaggia chiamata “Cannella” all’altezza del camping “La dolce vita”. “Sì questa fa proprio per noi” è il commento che entrambi pensiamo ad alta voce così viene battezzata”la nostra spiaggia” anche se proprio nostra non lo è.

Per i primi gg.Rimanere seduti sul bagnasciuga ci rilassa poi però diventa abitudinario e per persone come noi curiose di conoscere altro diventa monotono.

Così consultiamo la nostra guida e decidiamo di vedere “la foresta dell’Ospedale” e l’Alta Rocca. I larici, le felci, le numerosi sorgenti e le rocce granitiche formano uno scenario grandioso; è ritenuta una delle foreste più belle di tutta la Corsica.

Passiamo per Allene, paesino tranquillo e silenzioso poi per Zonza, località di montagna con case di granito, stazione di villeggiatura e crocevia di importanti itinerari turistici fino ad arrivare alla foresta dell’ospedale.

Da qui parte un sentiero che tra guglie e rocce conduce in 30 minuti alla cascata” Piscia di gallo”.

Il percorso si presenta abbastanza facile purchè affrontate con adeguate scarpe da ginnastica.

Ovviamente ci imbattiamo nella camminata e ci rendiamo conto dopo essere arrivati che ne valeva davvero la pena.

Recuperiamo la nostra macchina e scendiamo a valle fino a Porto Vecchio.

Dall’alto la città è davvero spettacolare immensa con il mare che ne fa da cornice. La giornata si è fatta davvero impegnativa così stanchi dopo aver consultato più ristoranti, decidiamo di andare da quello consigliato da più guide”A Mandria” de Sebastien, si trova a Solaro a qualche km di distanza da Solenzara.

Fuori si presenta come un vecchio casolare ristrutturato. Il proprietario ci fa accomodare ma non brilla di sicuro per i suoi modi.

All’inizio ci sembra poco cordiale poi invece dopo aver soddisfatto il nostro appetito si dimostra molto affabile.

La cucina è tradizionale a base di piatti corsi con porzioni abbondanti e con prezzi moderati. Con la pancia piena e contenti torniamo a casa. Il giorno successivo decidiamo di andare a Bonifacio. Si parte la mattina presto in modo di essere lì in tempo per poterla visitare almeno in parte. Ma qualcosa non va per il verso giusto così ci ritroviamo da un meccanico per far saldare la marmitta che a breve ci avrebbe lasciato per strada. La riparazione dura poche ore fortunatamente, ma la giornata è rovinata così ritorniamo un po’ amareggiati ma tranquilli per essere riusciti a risolvere il problema: Bonifico ci aspetterà nei gg successivi.

Bonifacio sembra irrealisticamente sospesa su una fragile roccia di calcare: le case a picco sulla scogliera che paiono dover precipitare da un momento all’altro.

E’ la città più meridionale dell’isola appena ripresi da tanta bellezza cominciamo ad esplorare la zona. Ci dirigiamo nella città alta dove scorgiamo il porto e il famoso granello di sabbia. Continuando si passa attraverso una porta che è l’entrata della città. Ci sono un sacco di ristoranti e negozi che vendono artigianato. Non è ancora mezzogiorno che noi abbiamo già un certo “languorino” così consultiamo di nuovo la nostra guida. Ci suggerisce di andare alla “cantina Doria” ed eccoci seduti ad ordinare. Finalmente assaggiamo la famosa charcuterie corse, tanto è buona che divoriamo tutto. Ormai sazi decidiamo che forse è il momento di andare via anche perché la strada da fare per Solenzara è abbastanza.

“I giorni passano e i ricordi sbiadiscono” diceva una vecchia canzone di Vasco così velocemente ci ritroviamo al giorno dell’imbarco; questa volta del ritorno però. Non siamo così allegri come quando eravamo partiti ma sicuramente siamo arricchiti culturalmente e spiritualmente.

Dalla nave promettiamo di tornare ancora, salutiamo a braccia levate il nostro “grande fratello blu”:al di là del mare c’è la nostra famiglia che ci aspetta.

Paolo & Rossella



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