Corsari per caso di …e per fortuna!
Le strade sono effettivamente strette ma meno pericolose di quanto immaginassi. Troviamo Porticciolo, un piccolo paesino lungo il “dito” dove ci fermeremo per una notte all’hotel U’Patriarcu. A me pare A’ Stamberga. Che brutta stanza, che arredi puzzolenti! Inoltre, confiniamo con le cucine pertanto arrivano effluvi nauseabondi direttamente in camera. Molliamo i bagagli e scappiamo a fare un giro per il paesino. Arriviamo in un borghetto dove si affacciano tante casette direttamente sul mare: che bello! Per cena mangiamo avanzi di panini e due belle birre PIETRA (birra corsa ottenuta dalla fermentazione delle castagne) fredde, seduti su di una stuoia in mezzo ad una spiaggetta di iottoli. Scorgiamo un Hotel molto carino: l’Hotel Torra Marina.
8 agosto 2009 L’antipatico e strafottente gestore dell’albergo sbaglia il conto a nostro favore e per la stanza tugurio più modestissima colazione ci fa pagare meno. Fuggiamo a gambe levate dopo aver fotografato il delizioso borgo sul mare. Ci dirigiamo a Santa Severa e cerchiamo la Chambres d’hote prenotata. Le stanze sono solo sette e la nostra non sarà pronta prima delle 14, così ce ne andiamo a Macinaggio che è carina ma non “cattura”. Giriamo per il paesino, beviamo un vago caffè Kimbo e poi ci dirigiamo verso Barcaggio. Le strade sono strette ma i Corsi, forse per fare onore al proprio nome, corrono come schegge impazzite. Che paura! Mangio omelette al Brocciu, ottimo formaggio corso. Il driver prende 1/2 litro di vino e paga nientedimeno che 10 euro! A’ sola! Andiamo a vedere Mulino di Centuri, un vecchio mulino a vento da cui si gode una superba vista panoramica. Strade tortuose, strette con pazzi che corrono. Direzione Pino. Rientro nel pomeriggio a Santa Severa . Qui la stanza è deliziosa, guarda il mare e ha una fantastica terrazza! Nulla a che vedere con quel tetro albergo. Di sera andiamo al porto a piedi e ceniamo al ristorante La cantina. Mangiamo due ottime bisteccone (qua la carne è eccezionale) servite con patate al forno. I prezzi non sono a buon mercato. L’acqua costa come la birra Pietra: 3 euro e 50! Un quarto di vino euro 5,60, una crem brulè (opttima) euro 5,60 e la bisteccona 15 euro e 60.
9 agosto 2009 Salutiamo la deliziosa signora Raymonda Micheli che parla un improbabile italiano e ci dirigiamo verso l’interno in un paese chiamato Cagnano dove soggiorneremo due giorni. La casa stanza è inquietante, sembra una piccola trincea in pietra. Il letto sopraelevato si raggiunge salendo una ripida scaletta e la temperatura interna è di circa 40 gradi. La signora Luciana quando il driver le dice: ” A mia moglie la stanza non piace molto”, sembra proprio offesa. In effetti è stata così gentile a cercarmi le due sistemzazioni precedenti che soffoco il mio impulso a fuggire da qui a gambe levate. Ripenso alla faccia della Signora Raymonda che diceva: “Oh no no, da Lucianà niente posto per la macchina”. In effetti la strada è strettissima e l’auto sta per forza sul ciglio della stessa. Mah…Inoltre è pure entrato un enoprme insetto a rendere la mia inquietudine sempre più grande. Boh, è così, tanto due giorni passano in fretta. Prendiamo l’auto e fuggiamo a Bastia. La città è incantevole! Visitiamo la place St. Nicolais dove oggi, domenica, si svolge il mercatino delle pulci. Giriamo per Bastia che assomiglia un sacco a Genova e ha anche qualche sprazzo di Napoli. Vediamo la Chiesa Saint- Jean Baptiste con i due campanili gemelli e la Place de l’Hotel de la Ville (che non è un albergo, come credevo, ma bensì il Municipio!) dove si svolge un allegro mercato alimentare. Una bancarella vende fette di brociu grigliate, un’altra frittelle di formaggio e charcuterie ( i pregiati salumi corsi). La gente fa la fila e magna. Oggi proviamo la birra Colomba che sa ” aux aromes du maquis”, di macchia mediterranea, insomma. Castagna e macchia…
Dopo aver salutato Bastia ci dirigiamo verso Erbalunga, un paesino lungo la D80, la strada che va da Bastia a Cap Corse. Scatto qualche foto. Mi colpisce un’incredibile porta di pietra con un foro alla sommità da cui si vede il mare. La porta conduce in una piazzetta in cui c’è il ristorante: La terrazza. Peccato non potersi fermare ad Erbalunga perchè dall’11 al 14 agosto si svolge un festival di musica corsa. Andiamo a rilassarci in spiaggia a Marine d’Ampuglie (o Pietracorbara). Però è pienissima di gente e alghe marroncine! A sera, rientrando nella nostra deliziosa trincea, cenetta romantica a lume di candela nel terrazzino in pietra fortificato! 10 agosto 2009 Oggi si va a Saint Florent, cittadina di grido. Il centro è molto carino e turistico. Nel porticciolo sono ancorate barche lussuose e sciccose. . Questa mattina lungo la strada da Bastia a St. Florent abbiamo visto Patrimonio, zona di cantine e aziende vinicole, c’è proprio la Routes des vins. In pratica, ci si ferma di cantina in cantina e si assaggiano i vini corsi. Ma oggi non era il caso che il driver fosse ebbro! Da st. Florens prendiamo la barca e andiamo a vedere la Plage du Loto (15 euro, 20 minuti A.R.). L’acqua è trasparente e la sabbia sembra zucchero! Rimaniamo fino alle ore 19 (le partenze per il ritorno ci sono ogni ora) e poi torniamo nella deliziosa trincea di pietra! Cena a lume di candela: polletto allo spiedo (se ne trovano tanti lungo la strada nei furgoncini che hanno il grill), cipster, canistrelli (ottimi biscottini corsi) e vino moscato offerto dalla proprietaria del bunker.
11 agosto Salutiamo la Signora Luciana e il simpatico borgo del 1600 e ci dirgiamo verso Ajaccio. Prima ci fermiamo a Corte dove ci “sfondiamo” di ottimi prodotti acquistati in boulangerie. Corte è carina, è sede dell’Università della Corsica. C’è la statua di Pasquale Paoli, eroe nazionale corso e c’è un fantastico fiume ai margini del bosco dove ci fermiamo a mangiare. Sbagliamo strada e anzichè aggirare Ajaccio per andare a Tuccia (dove ci fermeremo per tre giorni), ci perdiamo nella città chemi pare molto bella! Decidiamo di dedicare un giorno dei tre che rimarremo qui all’ovest per la visita alla città. Finalmente giunti a Tuccia,lasciamo i bagagli in hotel (hotel Les Flotes Blue, bruttino anzichenò)e corriamo in spiaggia per un bagno ristoratore. Finalmente una spiaggia con poca gente! Conto sei persone, noi compresi. L’hotel è bruttino ma ha una fantastica discesa a mare privata. Dalla stanza agli scogli, direttamente! 12 agosto Oggi atttraversiamo la costa diretti a Cargese passando da Sagone. La costa è meravigliosa. Colori brillanti, netti, alcuni tratti ricordano panorami della Calabria e della Sicilia. Ci fermiamo qualche ora alla plage du Pero, bellissima! Arriviamo a Porto e preferiamo nutrirci con un sandwiches acquistao in uno dei tanti supermercati Coccinelle piuttosto che rinunciare al giro in barca (euro 45 a teschio) che ci porterà alla Riserva naturale di Scandola (patrimonio Unesco), Girolata, le Calanques de Piana e Capo Rossa. A Porto cerchiamo il punto d’imbarco del battello per il giro che abbiamo prenotato (si prenota per telefono, i depliants si trovano un po’ dappertutto). Parcheggi strapieni (odio le ferie coatte d’agosto). Troviamo posto nel parcheggio di uno SPAR e percorriamo circa 1 km a piedi sotto il sole. E’ in discesa e… Non oso pensare al dopo! In barca nessuno parla italiano, tantomeno la guida. Il giro è comunque stupefacente!Les Calanques sono formazioni vulcaniche di circa 250 milioni di anni fa ed è riserva dal 1997. Le rocce sono incredibilmente rosse e il mare cambia un’infinità di azzurri e verdi. Seguendo i condigli della guida della Corsica di turisti per caso (uscita per magia proprio in agosto!) abbiamo scelto il bateau volutamente piccolo perchè si insinua agevolmente fra le insenaturei di queste formazioni rosse. Ci fermiamo per una mezzora a Girolata. C’è un sacco di gente. Nel porticciolo sono ormeggiati yatch, motoscafi, gommoni, tender. Faccio un giretto per smaltire mezza crepes alla Nutella e non capisco bene come sia fatto questo paesino. In alto c’è una piccola fortezza di pietra che domina il porticciolo. Le strade sono in terra battuta. Capisco poi che in questo paesino ci si arriva solo via mare o a piedi passando per stradine ripide e strette. Lungo il ritorno in barca vediamo la spiaggia della Ficajola raggiungibile solo a piedi o in barca. Torniamo in hotel e ceniamo con due ottime salade de poison e una fetta di torta al limone. Il ristorante dell’hotel è piuttosto famoso e pieno di gente.
13 agosto Oggi decidiamo di dedicarci alla scoperta di Ajaccio, città che secondo noi meritava una visita. Ci troviamo subito coinvolti in un caos pazzesco. Macchine ovunque! Impossibile sperare di trovare un parking free, così mettiamo l’auto in un parcheggio a pagamento sotteraneo a Place de Gaulle, proprio in centro. A piedi andiamo al Municipio perchè da lì vogliamo prendere il trenino che ci porta in giro per Ajaccio. Il trenino ha due itinerai, noi optiamo per quello più costoso (circa 10 euro) ma più completo. Il giro è interessante ma è molto meglio girare apiedi e perdersi nelle stradine! Ajaccio è una città aperta, solare, molto diversa da Bastia. Peccato che il lungomare che conduce alle Isle Sanguineers sia deturpato dagli “ecomostri”, orrendi residence altissimi che incombono sulla costa.
Andiamo a visitare il Museo casa di Napoleone Bonaparte (6 euro). Nel prezzo è compresa l’audioguida in italiano. Chiedetela, mi raccomando! Il museo è interessante anche se non straordinario. Dopo la visita ci trasciniamo per cours Napoleon, via dei negozi. Gli oggetti di artigianato sono costosi e dopo un po’ appaiono tutti uguali. Io compro un occhio di santa Lucia, un portafortuna molto diffuso. E’ come una spirale riprodotta su ciondoli, orecchini, collane. Ha una leggenda molto suggestiva ma vi lascio la curiosità di scoprirla da soli! Comprimao marmellate da regalare, una è alla birra! Entriamo e usciamo dai negozi e il driver invero paziente, mi fa notare che anche qua le facce degli uomini che accompagnano le donne a fare shopping sono tristemente rassegnate! Torniamo al parcheggio ma prima ci facciamo fuori, per 2 euro e 50, una mega crepes alla Nutella consumata nel Bar cafè di fronte alla Place de Gaulle. In auto andiamo verso la Route ses Sanguinairees e ci fermiamo in una delle splendide spiaggette per assistere al tramonto e per sguazzare in un’acqua limpidissima! Ceniamo alla Paillote (ristorantini sulla spiaggia) l’Odyssèe la Plancha (seppia) e Petite friture. Il driver dice al cameriere: ” No petite, ma grand!”. Il cameriere ride dicendo che petite sono i pesci, non la dimensione della frittura! Torniamo in hotel e dalla finestra assistiamo allo spettacolo dei fuochi d’artificio direttamente nel mare! 14 agosto Questa mattina andiamo via da Tuccia e andiamo a Solenzara, lato sud est, dove ci fermeremo una settimana. Man mano che ci avviniamo alla meta noto che il paesaggio è completamente diverso da quello che abbiamo lasciato: le spiagge sono sabbiose, le strade sono più dritte e l’insieme è molto più pianeggiante. Arriviamo a Solenzara alle 1530 e il primo impatto non è dei migliori. Macchine ovunque in un paese che si snoda lungo un’unica strada principale, sembra di essere in uno dei nostri paesini della riviera adriatica versione retrò. Che delusione! Inoltre il num. Di tel. Che mi serve per contattare la tipa del residence affittato corrisponde ad una segreteria telefonica :-(. Così, andiamo all’ufficio del turismo e l’impiegata riesce a risalire all’agenzia che cura gli affitti del residence. Sono infllessibili: prima delle 18 non si entra. Intanto il driver e io ci chiediamo dovie sia il residence Olmiccia e per puro caso scopriamo che è proprio un po’ più su dell’ufficio turistico. L’esterno e l’insieme ricordano le case popolari delle grandi città. Rione INA case della Corse. Ci sta bene. Cosa pretendevamo prenotando alla fine di luglio? Nel frattempo arriva trafelata Martine che ci consegna le chiavi della magione. L’interno è coerente con l’esterno. Arredi vecchi, dotazioni approssimative. Almeno la casa è grande e ventilata e finalmente possiamo preparare un caffè come si deve! Siamo stanchi, delusi e accaldati. Mi chiedo se sono io troppo difficile o se davvero 750 euro più 400 di cauzione (per cosa poi? Qua al massimo con 100 euro porti via tutto con uno sgombracantine!) sono decisamente troppi per un posto così. Comunque, visto che rimarremo una settimana cercheremo di farcela piacere. In attesa di Martine, avevamo fatto un giro cercando di localizzare le spiagge di Solenzara. Abbiamo trovato la plage de la Cannelle e domani andremo là.
15 agosto Sveglia con profumo di caffè che fa tanto “casa”. Oggi l’impatto è un po’ migliore di ieri. Andiamo alla spiaggia della Cannella, neanche troppo caotica considerando che oggi è Ferragosto. Si scende dal Bar La Dolce vita e si prosegue andando a destra, in fondo in fondo. La gente, al solito, si ammassa davanti ma noi eravamo soli, con un mare caraibico e una sabbia fine e bianchissima! A sera passeggiata in paese dopo aver fatto la spesa per la grigliatina di Ferragosto. Solenzara non è niente di speciale ma è in posizione strategica per raggiungere diversi punti di interesse (le spiagge di Santa Giulia, della Palombaggia, Rondinara e Bonifacio).
16 agosto Oggi andiamo alle “vasques” ovvero piscine naturali annidate nella Vallee du Travo. Seguiamo quindi le indicazioni verso il paese di Chisà (direzione da Solenzara per Ghisonaccia e poi a sinistra D645). Percorsi circa 15 km. Lasciamo l’auto in un piccolo piazzale e scorgiamo un cancelletto dietro il quale c’è un sentiero ripidissimo. Lo imbocchiamo e dopo circa un km. Giugniamo alle anse del fiume che in alcuni punti forma le piscine (vasques). L’ambiente è suggestivo, verdissimo! C’è un gruppo di persone che pratica il canyoning (discesa con corde verso il fiume e poi con il corpo direttamente, seguendo il corso d’acqua). Rimaniamo qui l’intera giornata in perfetto relax, bagnandoci di tanto in tanto nelle acque gelide ma corroboranti! Al ritorno facciamo un salto in un paesino chiamato Solaro dove si svolge una mostra di artisti locali. Rimango colpita dalle foto di porte di Jean Marc Colombani! Lungo la strada fotografo un vero somarello corso! 17 agosto Oggi vogliamo andare a visitare la spiaggia di Santa Giulia, una delle più belle ell’isola! Troviamo parcheggio ma è ancora piuttosto presto. La spiaggia è estesissima! Consiglio di non fermarsi all’inizio ma di proseguire a piedi per diversi metri e fermarsi prima degli ombrelloni di paglia o dopo l’incrocio col lago. Oggi purtroppo c’è un’invasione di alghe marroni maleodoranti. Il mare è poco profondo e man mano che il tempo passa orde di persone giungono sulla spiaggia. L’odore è diventato insopportabile, così come una folla di surfisti che affolla il mare. Compare pure un pedalò! Questo è troppo! Ce ne andiamo con l’intenzione di spostarci alla playa du Rondinara. Siamo seguiti da automobilisti che ci braccano per subentrare al parcheggio della nostra auto. Sono in tre a contendersi il posto: pazzesco! Scappiamo da questa affollatissima situazione! Ci rimettiamo in marcia e dopo una strada da paura (curve a gomito, asfalto, anzi calcestruzzo dissestato) sfociamo in un parcheggio a pagamento stracolmo di auto . Abominevole! Rinunciamo a vedere la spiaggia di Rondinara. L’allucinante strada a ritroso mi tiene in tensione e mi rilasso solo quando finalmente ritorniamo sulla statale. Cerchiamo la spiaggia di Palombaggia e ci fermiamo nell’insenatura di Asciaghiju. Anche qua l’umanità! Auto parcheggiate ovunque, così come una miriade di barche in mare che rendono l’acqua torbida. Tutta questa gente deturpa e annulla la bellezza di questi luoghi. Ci vorrebbe il numero chiuso di turisti, anche perchè nessuno può apprezzare un gomito a gomito col vicino di asciugamano! Ci consoliamo con una Pietra fredda e due tartine al Topenade, un ottimo patè di olive nere e acciughe. 18 agosto Oggi si va a visitare Bonifacio. Solito traffico all’altezza di Porto Vecchio, code inusitate verso le solite spiagge che, dopo l’0esperienza tragica di ieri è meglio vedere in cartolina, almeno in questo periodo.
Giunti alla discesa verso il porto, scorgiamo un parcheggio pubblico che si sta velocemente riempiendo. Gli altri automobilisti sono già, tristemente, in coda. Parcheggiamo e, dopo una discesa di circa 1 km e mezzo a piedi, scorgiamo il porto di Bonifacio. Due megasuperextra yacht troneggiano ancorati con un equipaggio di almeno 10 persone cadauno. A parte la nave di Love boat, non avevo mai visto nulla di simile! Bonifacio è splendida! In alto la cittadella domina il porto. Facciamo la scalinata per salire in cima: è straordinaria! Da lassù il panorama è incomparabile. Si vede la Sardegna , le isole Lavezzi e l’isola di Cavallo. Meraviglioso! Resto incantata e anche il driver e ammirato da tanta bellezza.
Al ritorno nel pomeriggio ci fermiamo alla spiaggia del Favone e a sera andiamo a fare una passeggiata a Ghisonaccia, una località vicina davvero brutta, anonima, caotica con ben due centri commerciali.
19 agosto Totale relax nella spiaggia della Cannelle! 20 agosto Totale relax nella spiaggia della Fauvea. A sera andiamo a cena al ristorante Campu Serenu a Casamozza. Mangio ravioli ottimi al brociu.
21 agosto Oggi ripartiamo da Solenzara e non abbiamo prenotato nulla per questa notte. Decidiamo di andare a Bonifacio tentando di trovare una sistemazione. Dopo aver girato un camping denominato Cavallo Mortu (ci propongono in affitto un camper stanziale fatiscente a 60 euro, ladri!) una chambre d’hote (Chez Justine a 120 euro) un residence pieno, troviamo a Bonifacio a pochi passi dal porto, il delizioso Hotel des Etrangers a 68 euro più euro 5, 50 per colazione. La stanza è comoda e pulita. Andiamo a prenotare di corsa la gita per le isole Lavezzi, che ci hanno detto di non perdere assolutamente! Le barche sono consorziate e il prezzo è per tutti di 35 euro a persona. Però prenotando da un giorno all’altro c’è lo sconto di 5 euro.
Nel pomeriggio giriamo per Bonifacio e andiamo a visitare il cimitero del mare e il faro di Capo Pertusato distante solo 12 km, dalla Sardegna! Andiamo a vedere anche il Gouvernal de la Corse (Timone della Corsica), un passaggio scavato all’interno della roccia usato durante la seconda guerra mondiale per difendere le bocche di Bonifacio dagli attacchi nemici.
A sera andiamo a passaggiare ancora nella cittadella, incantevole con le sue luci e i suoi yacht sfacciatamente lussuosi che si dondolano nel mare! 22 agosto Gita alle isole Lavezzi Partenza ore 9:15, rientro ore 16:15. Le isole Lavezzi sono riserva naturale e la barca lascia i turisti sull’isola liberi di cercarsi il loro angolo di paradiso! Si gira alla ricerca delle insenature e spiaggette più isolate e suggestive. E’ difficile trovare insenature completamente deserte, perchè il periodo non permette la solitudine, comunque è possibile stare abbastanza tranquilli e sparpagliarsi per avere un po’ di pace. Il mare è pienissimo di pesci socievoli che vengono incontro festanti e giocosi! Portatevi assolutamente una maschera! Sembra di nuotare in una vasca di un acquario! Al ritorno il biglietto della barca prevede un giro turistico di un’ora (l’andata dura mezzora) per ammirare l’isle de Cavallo, il foro in una grotta che assomiglia alla Corsica, il Cappello di Napoleone (una grotta scavata nella roccia a forma di cappello). Il nostro natante è guidato da un autista folle che corre come se partecipasse ad un torneo di offshore. L’unica spiegazione dal francese che comprendo è che la isle de Cavallò è preclusa ali comuni mortali. La gente è terrorizzata e fradicia d’acqua. Una signora toscana inveisce contro i corsi e contro le tariffe esose. Noi ridiamo! Rientrati indenni a Bonifacio, approfittiamo delle comode docce a pagamento ubicate vicino alla capitanerie di porto( i gettoni si acquistano presso la capitaneria) e, così ripuliti dall’acqua di mare, ci rimettiamo in viaggio verso St. Lucia di Tellano, ultima tappa del nostro itinerario di viaggio, dove trascorreremo gli ultimi tre giorni di vacanza.
Il paese è carinissimo! La collina è punteggiata da palme, oleandri e da una serie di agavi! Dopo qualche tentativo andato a vuoto, troviamo la nostra chambre d’hote chiamata U’ Palazzu. Il luogo è d’atmosfera! E’ una vecchia casa di famiglia ristrutturata e le stanze hanno nomi diversi. La nostra si chiama Safari e l’ambientazione è da savana profonda, con le lenzuola zebrate e i cappelli da esploratore alle pareti! Giro per il paese e cena con cannelloni al brochiu. A mezzanotte crolliamo miseramente sprofondando in un sonno pesantissimo! 23 agosto Ancora due giorni e la vacanza è finita. Oggi andiamo a Sartene.
Sartene è una cittadina arroccata sopra la Valee du Rizzanese. C’è subito da innamorarsene! Case di granito, viottoli stretti stretti, negozietti, angoli suggestivi da fotografare: una meravilgia! Sotto al portico dell’edificio sede del municipio, si arriva nelle stradine del quartiere Sant’Anna, un gioiellino di strade strettissime, ristorantini con tavoli sulle scale e negozietti tipici. Camminando attraverso i vicoletti arriviamo ad una “Echaguette”, cioè una torre di guardia che un tempo era utilizzata per sorvegliare la città.
Decidiamo quindi di andare a Tizzano, una spiaggia non ancora battuta dal turismo di massa. Mangiamo baguette, charcuterie e ci beviamo una Pietra, seduti sulla riva del mare. Fantastico! Alle 19 torniamo da Jean Claude, il proprietario della nostra chambre d’hote, che questa mattina ci ha persino fatto vedere il suo frantoio. andiamo a cena da chez Dumè. Mangiamo entrecotes fritte, cioè bisteccone ottime sevite con patate (42 euro in due incluso mezzo litro di vino e una fetta di torta di mele). 24 agosto Oggi visitiamo Porto Pollo, Filitosa e Propriano. Filitosa è bellissima! E’ un sito archeologico con i menhir e i dolmen che sorgono in mezzo ad un uliveto, dove l’albero più vecchio ha 1200 anni.
Porto Pollo è deliziosa e selvatica, ancora non toccata dal turismo di massa. Al contrario Propriano è brutta, estremamente turistica e stra piena di traffico. A sera ceniamo nell’ultimo dei tre ristoranti di Santa Lucia di Tellano, chez Laura e Pierre Do. Per me spiedini di carne e per il driver polletto con legumes, che altri non sono che verdi fagiolini.
Lo spirito, però, è un po’ triste, da fine vacanza. 25 agosto Paghiamo Jean Claude e compriamo un litro dell’olio di oliva prodotto da lui. Santa Lucia di Tellano infatti è famosa per la produzione di olio di oliva e per la presenza di un antichissimo frantoio. Ci aspetta un lungo viaggio verso Bastia da cui alle 14 partirà la nave verso Livorno.
La vacanza è stata incantevole. La varietà dei paesaggi incredibile, così come la magia di alcuni indimenticabili luoghi esplorati da noi, corsari per caso e…Per fortuna!