Cornovaglia express

Cornovaglia e Devon
Scritto da: giocondo
cornovaglia express
Partenza il: 05/07/2013
Ritorno il: 08/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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05/07/2013 Ore 21.55 partenza dall’aeroporto di Treviso, destinazione Bristol, ( con volo Ryan air , euro 85 a testa) dove arriviamo alle 23.15 ( due ore e venti di viaggio, a causa del fuso orario si guadagna un’ora in andata, se ne perde una al ritorno ). Recupero auto presso la Hertz ( euro 21.5 al giorno per tre giorni ) e pernottamento all’Holiday Inn Bristol Airport (80 sterline, colazione a parte, 6,35 continentale, circa 10 sterline english breakfast, silenzioso, pulito, soddisfacente ).

06/07/2013 Si parte con direzione Looe, dove si arriva nel primo pomeriggio dopo una sosta a Saltash per ammirare il grande ponte sul fiume che segna il confine tra il Devon e la Cornovaglia. Looe molto carina, rilassata, luminosa, turistica il giusto, bella spiaggia, bel porticciolo, la parte est e quella ovest sono collegate da un ponte. Si prosegue per Polperro che si rivela una trappola per turisti in quanto la strada arriva ad un mega parcheggio che è l’unico posto dove si può sostare ed il minimo che si più pagare per una sosta anche breve sono 4 sterline, il parcheggio dista dieci minuti a piedi dal porticciolo che è la cosa più carina da vedere e volendo dal parcheggio si può prendere un autobus che al prezzo di una sterlina a tratta fa risparmiare i dieci minuti di cammino. Alcuni bed and breakfast hanno un proprio parcheggio, ma in maggioranza non hanno vista sul mare, quelli con vista mare in genere non hanno parcheggio o sono situati sulla collina sopra il paese. Un bel porticciolo ed un paesetto che se fosse meno turistico e meno congestionato sarebbe carino, a me personalmente non è piaciuto e non c’è spiaggia. Si prosegue lungo la costa arrivando a Bodinnick, sul fiordo. Da qui ogni 10 minuti dal mattino presto fino a tarda sera un traghetto (sterline 4,60 per un’ auto e due persone ) in cinque minuti attraversa il fiordo e ci sbarca a Fowey. ( esiste anche un traghetto riservato a ciclisti e pedoni che parte da Polruan, un po’ più a sud rispetto a Bodinnick e conduce ugualmente a Fowey ). Altra possibilità è tornare indietro da Polperro fino alla statale A38 allungando il tragitto. Per Fowey vale quanto detto per Polperro, carina, ma con difficoltà di parcheggio, cara, iperturistica. Pernottiamo a Charlestown, sulla costa, un po’ a sud rispetto a St. Austell, paese piccolo, meno caro e meno turistico dei precedenti, ma molto carino, con un bel porticciolo ed un buon ristorante di fronte a quest’ultimo dove mangiamo il popolare fish and chips. Il b&b dove abbiamo pernottato non merita citazione, perché simile a molti altri che si trovano ovunque in quella zona, comunque abbiamo pagato 40 sterline a testa per una doppia con english breakfast.

07/07/2013 Il mattino, abbandoniamo questa parte di Cornovaglia e andiamo a vedere la costa nord, arriviamo a Newquay, non un paese, ma una vera e propria città situata su una collina che scende fino al mare, una zona pedonale, un bellissimo panorama, grandi distese verdi, un bel porto, una grande spiaggia. Purtroppo il tempo a disposizione è poco, si prosegue per stradine secondarie lungo la costa salendo e scendendo piccole colline fronte mare dove si ammirano ampie spiagge con persone che praticano il surf sulle onde, fino ad arrivare a Padstow. Padstow è uno dei posti più carini visti in questo viaggio : paesino che sorge di fronte al porto ed un sentiero che conduce in cinque minuti ad una collina dalla quale si può ammirare tutto il fiordo fino al mare; diversi panifici, pasticcerie, gelaterie, un parcheggio comodo e non esoso ( 1 ora costa mezza sterlina ), diversi turisti che però si distribuiscono negli ampi spazi a disposizione così da creare un’atmosfera che è vivace pur non essendo caotica. C’è un grande motoscafo che effettua servizio di traghetto passeggeri verso il paese posto sull’altro lato del fiordo. Si prosegue per Port Isaac, anche questo molto carino, si riesce a parcheggiare appena a monte del paese con poca spesa o anche gratis nei parcheggi liberi ed in cinque – dieci minuti si attraversa il paese arrivando fino al porto. Si può entrare anche in auto, ma è proibito il parcheggio all’interno. La prossima tappa è Tintagel, dove si possono ammirare i resti di quello che la leggenda dice essere il castello di re Artù( anche se la storia sembra smentire questa leggenda ). I ruderi non sono eccezionali, ma il paesaggio in cui si trovano è molto scenografico e suggestivo, sicuramente merita una visita ; se non vi è molto tempo a disposizione si può vedere tutto dall’alto portandosi ad ovest del paese e parcheggiando gratuitamente nella strada di fronte all’albergo a forma di castello chiamato Hotel Camelot. Ultima tappa di questo viaggio in Cornovaglia è Boscastle, a nord di Tintagel, l’unico paesino di ( ex ) pescatori tra quelli visti che ha ancora l’antica pavimentazione in pietra, mentre gli altri hanno tutti le strade ricoperte di asfalto. Boscastle si trova all’interno di un piccolo fiordo, ha casette basse caratteristiche e ben tenute, i tetti in ardesia, un piccolo torrente che scorre in mezzo al paese e le cui rive hanno una breve passeggiata che conduce al porticciolo situato alla fine del fiordo. Parcheggio ampio ed economico in centro paese, turistico il giusto che non guasta, per quelli che sono i miei gusti molto più carino e vivibile di Polperro. Ci si lascia alle spalle la Cornovaglia e la sera si arriva ad Exeter, dove si riesce a fatica a trovare una sistemazione per dormire; dopo lunga ricerca si riesce a trovare posto al “ Georgian Lodge “, cinque minuti a piedi sia dal centro che dall’università, parcheggio gratuito per i clienti, ottima scelta sia per il pernottamento che per la colazione ( è presente con prezzi e descrizione su booking.com ). Un ottimo pub/ristorante con tavoli anche all’aperto sull’altro lato della piazza.

08/07/2013 Si visitano centro , lungofiume e cattedrale di Exeter, città piacevole e rilassante, ma ne esistono molte più meritevoli, quindi si passa per Bristol, non eccezionale, carino il centro che è la parte del porto dove i vecchi magazzini portuali sono stati trasformati in bar, ristoranti, negozi, ecc.., qui vi è anche l’ufficio turismo e a pochi passi un grande prato erboso circondato da alberi dove concedersi una pausa . Si procede per Bath, a poca distanza da Bristol, che è veramente molto carina e se si è nei pressi non si può non visitarla, ma purtroppo il tempo rimastoci è veramente agli sgoccioli, le file di auto viste venendo qui preoccupanti, quindi, avendo l’aereo alle 18,10 si vede quel che si può e ci si ripromette di ritornare con più tempo a disposizione, quindi ci si avvia verso l’aeroporto ( da qui 35 minuti con strade sgombre e pratica della guida a sinistra, un’ora o più con traffico e guida impacciata ). Arrivati puntuali in aeroporto, si consegna la macchina all’autonoleggio e si parte, viaggio o.k. e arrivo a Treviso in perfetto orario ( 21.15 ). Unico neo, presso il parcheggio Uniontours/Union Park all’aeroporto di Treviso P2, non c’è cassa automatica, l’addetto non è presente, si attende alcuni minuti, quindi si telefona e dopo un paio di minuti qualcuno viene ad aprirci la sbarra per uscire.

Precisazioni : Il viaggio è stato fatto un po’ di corsa, ma si è visto tutto ciò che si era preventivato di vedere ed anche di più. I b & b si trovano ovunque, noi abbiamo prenotato solo la prima notte. Siamo stati fortunati perché abbiamo trovato sempre sole, cosa rara a quelle latitudini. Quello che più ha stancato è stata la guida a sinistra, le strade sono strette e gli inglesi quando sanno di avere la precedenza vanno dritti, non rallentano, né ti passano a fianco, se stai chiedendo informazioni a qualcuno per strada non aspettano, e nemmeno qui ti passano a fianco, ma suonano il clacson, inoltre le indicazioni spesso sono scarse o assenti, il navigatore è essenziale. La benzina costa meno che in Italia, il Diesel costa qualcosa più della benzina, le camere con prima colazione inclusa nei b & b costano per due persone dalle 75 alle 80 sterline, le distanze sono segnate in miglia, i pasti costano come in Italia e facendo attenzione a cosa si ordina si riesce a mangiare abbastanza bene ( attenzione che alle ore 21 la cucina tassativamente chiude ), i parcheggi sono cari nelle località molto turistiche, altrimenti più economici che in Italia. Nei luoghi visitati ( fatta eccezione per Bath dove c’è un po’ di tutto ) il turismo è quasi esclusivamente inglese e la sensazione di ordine, sicurezza, rispetto delle regole è totale.

Consiglio: avendo un paio di giorni in più si riesce a visitare anche la punta della Cornovaglia oppure a trascorrere una piacevole mezza giornata a Bath, magari approfittando della piscina termale all’aperto ubicata sul tetto di un edificio del centro storico.



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