Cornovaglia e Devon, luoghi incontaminati

Una vacanza fantasy sulle tracce di Re Artù, Harry Potter e... J.R.R. Tolkien
Scritto da: Rubina76
cornovaglia e devon, luoghi incontaminati
Partenza il: 11/08/2009
Ritorno il: 18/08/2009
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
La Cornovaglia e il Devon sono luoghi incontaminati, in cui natura e tradizione si fondono in un connubio di grande identità. Tra verdi vallate, pub tradizionali, villaggi di pescatori e distese floreali dai colori accesi è facile desiderare di trasferirsi nella terra che ha dato i natali al leggendario Re Artù

Ci troviamo oggi, a distanza di tre anni, a scrivere il diario del nostro viaggio in Cornovaglia con la certezza che questa è stata una delle più belle esperienze turistiche che abbiamo mai fatto. Abbiamo lasciato il cuore sulle frastagliate coste di questa contea intervallata da pittoreschi villaggi di pescatori che sembrano rimasti “incagliati” in un passato remoto non ben identificato. Viaggiare in Inghilterra è piuttosto semplice, la ricettività capillare e di discreto livello. L’unico inconveniente può essere quello, superabilissimo, di guidare a destra ma la macchina è il mezzo migliore per godere degli splendidi panorami che Sommerset, Cornovaglia e Devono sanno offrire. Come noto, la cucina è semplice e piuttosto monotona ma accompagnata da ottime birre. Imperdibile ovviamente il rituale del Devon o Cornish Tea o il classico fish&chips; consumato in riva al mare. Il tempo si è mostrato piuttosto clemente e la temperatura piacevole. Che dire… tutto perfetto! Buon viaggio!

11 agosto

Arriviamo a Stansted intorno alle 12.30 (Volo RyanAir da Pisa) e ritiriamo subito la macchina prenotata con Europecar. I chilometri che dobbiamo macinare sono moltissimi e la guida a destra non aiuta… ma bene o male intorno alle due raggiungiamo il nostro primo obiettivo: Avebury, circolo di 98 pietre risalente al 2200 ac. Mangiamo un panino al pub Red Lion e facciamo un giro per visitare questo immenso sito preistorico forse non suggestivo come Stonehenge ma impressionante per l’estensione. Come dicevo i chilometri che ci siamo prefissati sono molti, dobbiamo infatti arrivare a Exeter per cui saliamo in macchina e facciamo un’unica tirata. Cittadina tipicamente british del sud del Devon Exeter è famosa soprattutto per la sua cattedrale, la vivace vita notturna e la parte sul fiume recuperata qualche anno fa e divenuta un bel ritrovo pieno di locali e ristoranti. Proviamo a cenare allo ShipInn, pub preferito da sir Francis Drake, ma alle otto la cucina è già chiusa! Tornati in b&b; il gentile proprietario ci consiglia di andare al Pub Imperial, grandissimo locale con giardino e molto frequentato.

12 agosto

Dopo la classica english breakfast, salutiamo Exeter e ci dirigiamo verso Dartmouth, bel borgo sul fiume che presenta la particolarità della butterwalk, schiera di case traballanti con l’intelaiatura in legno. Prossima tappa Totnes, ritrovo hippy fin da gli anni ’60, che vanta il più alto numero di edifici dichiarati di pregio della Gran Bretagna. E’ una cittadina vivace e colorata con un bel castelletto che domina la campagna. Da Totnes ci dirigiamo verso la Cornovaglia e, saltando Plymouth, arriviamo a Looe, divisa dal fiume in due parti: west e east.

Looe è una bella località balneare di epoca vittoriana, molto frequentata tutt’oggi e davvero pittoresca. Mangiamo un buon hamburger in un grazioso fastfood in riva al mare e ripartiamo alla volta di Polperro! Qui ci sentiamo subito immersi nelle atmosfere di Rosamunde Pilcher e anche se così non fosse un cartello pubblicitario ci ricorda che in questa zona sono ambientate tante delle sue storie! Polperro è la prima cittadina in stile Cornish che incontriamo: gabbiani, pescherecci, alghe, strette vie costeggiate da cottage bianchi e azzurri. Terminata la visita di questo grazioso borgo di pescatori (ma molto turistico!) riprendiamo il nostro viaggio e con un battello raggiungiamo Fowey e quindi St. Ives dove soggiorneremo due notti in un meraviglioso B&B; (il Tregony) che gode di una bellissima vista sul mare e il cimitero. Per noi potrebbe essere un panorama macabro ma i cimiteri inglesi hanno un fascino straordinario e quando vediamo due giovani seduti che suonano la chitarra rimaniamo incantati dalla scena idilliaca e solenne. Attraversiamo il centro storico, con le sue vie strette e brulicanti di negozietti, per arrivare sul lungo mare. Molti dicono che St. Ives sia sopravvalutata o troppo turistica ma a noi sembra una vera meraviglia. La marea si sta alzando e le barche cominciano a galleggiare mentre orde di inglesi consumano pinte di birra allo Sloop Inn, pub del 1300. Dopo un fish&chips; in classico stile inglese St. Ives ci regala la prima emozione inaspettata. Facciamo una passeggiata fino in fondo al molo quando un gruppo di foche fanno capolino per cercare pesce fresco dai pescherecci che stanno rientrando. I pescatori danno qualche pesce ai bambini sul molo che si divertono a lanciarlo alle foche affamate! Decidiamo che St. Ives è uno dei luoghi più belli che abbiamo mai visto!

13 agosto

Dopo una perfetta organic british breakfast saliamo in macchina e raggiungiamo il Lizard, il punto più meridionale della Gran Bretagna. Nere scogliere a picco sul mare sono tinte dalle distese di fiori gialli e viola. Un luogo bellissimo e incontaminato dove si trova uno degli scorci più entusiasmanti di questa parte di costa: Kynance Cove. Vale la pena percorrere i 2 km di sentiero per arrivare alla spiaggia incastonata tra rocce selvagge e acque cristalline. La tappa successiva è il minuscolo borgo di Cadgwith, tipico borgo di pescatori con le case col tetto in paglia. Ci fermiamo a mangiare nell’unico locale del paese, ricavato nella rimessa delle barche: una jacked potato in un ambiente realmente rustico! Dopo pranzo arriviamo a Porthleven (niente di che) e Marazion da cui godiamo la vista di St. Micheal Mount, versione inglese e ridotta di Mont Saint Michel. Ultima tappa prima di rientrare è Penzance, rispetto alla quale non condividiamo il giudizio entusiastico della Lonely Planet. A noi sembra una cittadina senza grande personalità con qualche casa di pregio e un discreto lungo mare ma nulla di più. Rientriamo nella “nostra” St. Ives e finalmente troviamo un tavolo allo Sloop Inn, sempre stracolmo di gente! Mangiamo un hamburger squisito e consumiamo 1,2,3… birre! Anche questa sera, l’ultima, passeggiata e foche!

14 agosto

Lasciamo St. Ives (luogo in cui vorremmo tornare prima o poi…) e la prima località che visitiamo è la graziosa Mousehole, borgo di pescatori in pieno stile cornish che ci cattura per la sua tranquillità e la sua forte identità. In un primo tempo indecisi se andarci o no, ci dirigiamo verso il Minack Theatre e ci rendiamo subito conto che ne è valsa la pena! Il teatro ad anfiteatro a picco sul mare offre uno scenario mozzafiato e possiamo solo immaginare che cosa sia assistere ad una rappresentazione in questa cornice unica al mondo. Le scogliere imponenti, verdi e gialle, dominano la costa e l’acqua di un azzurro vivace che quasi abbaglia gli occhi. Imperdibile! Risaliamo in macchina per proseguire verso Land’s End, un luogo straordinario rovinato soltanto presenza del Parco Leggndary Land’End che gli inglesi si potevano evitare! Comunque basta non guardarlo per perdersi nelle distese di prati, fiori e acque tempestose. Con la macchina percorriamo una delle strade più spettacolari della Cornovaglia, tra Zennor e Newquay. Una campagna incontaminata, dai colori accesi, si affaccia sul mare e ci riempie gli occhi increduli. Sostiamo nella piccola e magnifica Zennor per consumare un buon pasto al Tinner’s Arms, pub storico preferito da D.H. Lawrence. Non lasciatevelo scappare! Entusiasti del percorso fatto arriviamo a Newquay, paradiso dei surfisti e città balneare. Una sorta di Ibiza dall’aria inglese che non ci colpisce granché.

15 agosto

Arriviamo di buon’ora a Padstow (soprannominata Padstein poiché resa celebre da noto cuoco Rick Stein che ha trasformato questo bel borgo di pescatori in una meta gastronomica di livello). Vale la pena passeggiare nel suo bel centro storico e lungomare ma è la tappa successiva che ci riserva le soddisfazioni più grandi: la mitica Tintagel, luogo di nascita di Re Artù. Lì dove sorgono le rovine di un antico castello, ammiriamo un panorama indescrivibile reso ancor più surreale dal vento e dalle acque agitate dell’oceano Atlantico che nascondono con il loro impeto la remota grotta di Merlino. Dopo un pasto veloce nel pub del paese, collegato al castello da un sentiero lungo ma piuttosto semplice da percorrere, andiamo a Boscastle, famoso per essere stato distrutto da una spaventosa mareggiata nel 2004. Il borgo è affacciato sull’oceano Atlantico che, con le sembianze di un piccolo fiume, si insinua tra due promontori. Tappa successiva la sopravvalutata Clovelly, un borgo grazioso fermo al XIX secolo per cui si paga un biglietto di ingresso. Clovelly non è affatto brutta ma non diversa ma molti altri borghi in cui l’ingresso è… libero! Nel tardo pomeriggio arriviamo a Ilfracombe ed usciamo (sob!) dalla Cornovaglia per entrare nel Devon. Case coloratissime si affacciano sul porto animato e molti locali di ottimo fish&chips; rendono il centro molto vivace.

16 agosto

Per arrivare alla prima tappa di oggi, l’antico villaggio di Porlock, attraversiamo l’incantevole Exmoor National Park e i suoi meravigliosi paesaggi. Durante il tragitto incontriamo anche un gruppo di Devon pony (razza autoctona) che scorrazzano libera per la campagna e si fanno fotografare molto da vicino in una cornice naturale incredibile. Dopo Porlock, visitiamo la graziosa Dunster con il suo bel castello e consumiamo uno squisito Devon tea con tanto di dolcetti e marmellata. Improvvisamente sentiamo che la nostra energia interiore è scombussolata e i nostri chakra in subbuglio. Quindi, quale meta migliore di Glastonbury per ritrovare l’equilibrio? Glastobury conserva le spoglie di re Artù e Ginevra (?) e la tua Tor è considerata l’antica Avalon. Il paese è grazioso, le rovine dell’Abazia sontuose e i giardini Chalice Well rilassanti. Nelle vie del borgo si susseguono negozi di maghi e fattucchiere: sembra di essere a Diagon Alley… Sempre per rimanere in tema la sera consumiamo un pasto tradizionale al The George & Pilgrims, pub e storico albergo del XV secolo che ospitava i pellegrini: ora sembra di essere al Paiolo Magico!

17 agosto

Harry Potter ci “perseguita” fino a Leacock, bel villaggio medievale ottimamente conservato, in cui sono state girate alcune scene dei film. Qui non ci sono pali elettrici né del telefono e si fa un tuffo nel passato. La tappa di oggi termina a Oxford, ma prima facciamo una deviazione per vedere l’Uffington White Horse, sito (forse) preistorico costituito da un cavallo stilizzato che sembra disegnato con il gesso sul crinale di una collina. Poco più avanti si trova Dragon Hill dove la leggenda narra che San Giorgio abbia ucciso il drago. Nel primo pomeriggio ci sistemiamo nel B&B; che abbiamo prenotato a Oxford e ci immergiamo subito nell’atmosfera universitaria della città famosa per i suoi magnifici 39 college. Innanzitutto facciamo una visita al celebre “Alice Shop” che ha ispirato il negozio in cui la protagonista del libro di Lewis andava a comprare i dolci. I college di Oxford sono magnifici e passeggiandoci in mezzi speriamo di “imparare” qualcosa!! Per la cena non possiamo esimerci dall’andare in un vero e proprio luogo di culto per chi, come noi, ama Tolkien: il pub Eagle&Child;, per gli amici Bird & the baby. Sulle pareti della Rabbit Room è appeso il documento di fondazione del gruppo degli Inklings che porta la firma di Tolkien e C.S. Lewis (Autore delle Cronache di Narnia). Ci sediamo proprio sotto il quadretto e ci godiamo l’atmosfera rustica del pub frequentato da studenti e docenti del posto.

18 agosto

L’ultimo giorno della nostra splendida vacanza lo passiamo a Londra da cui nella notte partiremo per tornare in Italia. Dopo dieci giorni immersi nella natura l’impatto con la capitale è “scioccante”. Londra però è sempre Londra, ma questa è un’altra storia, anzi un altro diario di viaggio!

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