Corfù, l’isola vintage delle Ionie
Dopo 42 isole viste tra Ionie, Sporadi, Cicladi, Egeo e Dodecanneso, quest’anno una meta non ancora vista, nelle Ionie ci restava sempre ancora da vedere Corfù, l’abbiamo sempre un po’ scartata, ma in seguito a un mio intervento chirurgico recente e vista la vicinanza, il volo comodo da Torino, finalmente l’abbiamo scelta.
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Partiamo da Torino il 10 luglio con Ryanair (totale volo A/R con valigia 150 euro a testa, prenotato a giugno).Una manciata di ore e arriviamo. Con un taxi (30 euro) siamo alla volta di Benitses che sarà la nostra “casa” per una settimana.
Alloggiamo all’Avra hotel, a pochi metri dal mare, hotel molto spartano, semplice, con colazione nella taverna Avra sulla spiaggia (390 euro per doppia con colazione per 7 notti)
Benitses
Già a Benitses ci rendiamo conto di come sia quest’isola, assolutamente lontana dal lusso, assolutamente non tipica delle isole greche, scordatevi il bianco e blu, spiagge sabbiose, tramonti infuocati. Ma è comunque “stranamente” bella, vintage in tutti i sensi, non appariscente, vivibile.
Benitses si trova a circa 10 km da Corfù town, un villaggio prettamente turistico, con un bel porto, una ricca vegetazione alle spalle , aveva guadagnato negli anni ’80 con un turismo di massa, discoteche, locali, vita notturna. Destinato ad essere “La Rimini” di Corfù, ha perso negli anni tutto il suo smalto. Ormai file di locali in disuso, negozi vuoti, case bellissime in rovina affacciate sulla spiaggia. Restano i segni di quello che è stato, è l’aspetto è un po’ decadente, anni 70/80 mai recuperati. Ora rimane una meta per famiglie, taverne sul mare, alcuni bar, alcuni negozi, e un piccolo centro storico nella parte alta ancora carino.
Paleokastritsa
Ci muoviamo nei giorni seguenti verso Paleokastritsa, nome che richiama il piccolo e antico castello. È la località più visitata e più fotografata di Corfù. La piccola cittadina si affaccia su una bella baia a forma di trifoglio, circondata da colline di boschi e ulivi. Il mare è incredibilmente turchese (tipico delle Ionie, Zante in assoluto), con alcune baie e spiaggette, non esiste un paese vero e proprio, ma alcune taverne e qualche supermercato. Essendo la località più famosa, moltitudini di persone ogni giorno arrivano da altri paesi di Corfù, in taxi, coi bus, con i motorini.
La vista è davvero da cartolina, ma bisogna avere la voglia di aspettare il tardo pomeriggio, quando lentamente si svuota per apprezzarne tutti i colori, dal blu del mare, montagne verdissime, cielo blu.
Corfù Old Town
In quest’isola, che nelle sue zone costiere, è cosi paesaggisticamente e architettonicamente anni 80, la vera perla è Corfù Old Town, che visitiamo a più riprese.
Fortezze veneziane, palazzi britannici, spianate francesi, incontro di culture letteralmente a cielo aperto.
Lungo le stradine pedonali chiamate cantounia, nelle taverne, negli affollati caffè all’aperto, c’è tutta la storia , come un libro, non da leggere, ma da vedere.
Patrimonio dell’Umanità UNESCO, si possono visitare il Municipio, il teatro San Giacomo, la Casa Parlante, la chiesa di Agios Spyridon, con la reliquie del santo patrono, il colonnato del XIX secolo modellato sulla rue de Rivoli di Parigi, la Spianada, un’oasi verde nel cuore della città, la Fortezza Vecchia, la Nuova Fortezza, il Campiello che è il quartiere più antico, con pozzi, piazze, balconi decorato con pentole e corde, la Sinagoga ed il quartiere ebraico con molte taverne.
Corfù resta un’isola molto frequentata, visto la sua vicinanza con l’Italia, quindi meta affollata nei mesi estivi, la sola città vecchia merita tutto il viaggio, per quanto riguarda le spiagge sono nella media, tranne la cartolina turistica di Paleokastritsa. Il cibo è ottimo come in tutte le isole greche, segnalo il loro piatto tipico, il Sofrito, carne di vitello cotta con aglio accompagnata da pasta o patate.
Ciao Corfù
Luisa Deninotti