Corea del Sud on the road
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Siamo una coppia di pensionati e viaggiamo con il solo bagaglio a mano (trolley + zainetto).
Siamo arrivati a Seoul da Noumea (Nuova Caledonia) via Osaka il 15/6/2017 e siamo ripartiti per Milano Malpensa il 27/6/2017 via Pechino, con arrivo in Italia il 28.
Dico subito che la Corea del Sud ci è piaciuta moltissimo sotto tutti i punti di vista e Seoul è una delle più belle città che abbiamo mai visto.
ORGANIZZAZIONE DEL VIAGGIO IN AUTOMOBILE
Non è molto facile organizzare un viaggio autonomo in Corea del Sud noleggiando un’automobile: non ci sono guide della Corea del Sud in italiano, nei forum di viaggi e la stessa LP sconsigliano caldamente il noleggio di una macchina, la patente internazionale è essenziale, i navigatori satellitari funzionano solo in coreano, le mappe usano traduzioni non corrette dei nomi di località coreane, Google maps non indica i percorsi migliori da usare con le automobili private.
Malgrado tutto ciò io ho noleggiato una macchina con la compagnia SIXT facendo apposta per la Corea la patente internazionale e percorrendo in Corea 1438 km.
Ritiro e riconsegna dell’auto SIXT all’aeroporto Incheon di Seoul: la SIXT non ha uno sportello e ho preso appuntamento all’uscita 12 con un impiegato della compagnia che parlava un po’ di inglese; per la riconsegna stessa procedura prendendo appuntamento. Ho riconsegnato la macchina prima di visitare Seoul perché a Seoul la macchina non serve.
Non è vero che gli automobilisti coreani siano particolarmente indisciplinati come ho letto in alcuni forum in inglese: in particolare vengono molto rispettati i limiti di velocità anche perché le strade sono strapiene di telecamere per il controllo della velocità.
Fondamentale è stata l’applicazione per smartphone MAPS-ME che funziona come un navigatore satellitare off-line, mentre il navigatore che ci hanno fornito gratuitamente assieme alla macchina si è rivelato inutilizzabile perché era in grado di dare le segnalazioni in inglese ma la ricerca dei luoghi poteva avvenire solo in coreano: alcune volte l’ho fatto impostare negli alberghi al momento della partenza, ma non sono riuscito a farlo sempre.
Le strade sono sempre ottime con una grande attenzione alla sicurezza: ottima segnaletica di tutti i tipi e limiti di velocità bassi. Moltissime autostrade che si intersecano frequentemente, cartelli indicatori anche in inglese, molte gallerie e viadotti perché la Corea è prevalentemente montuosa.
Ammetto di aver corso dei rischi a organizzare il viaggio pensando di usare un macchina perché sapevo prima di partire dell’impossibilità di usare i navigatori satellitari locali e non sapevo se avrebbe funzionato oppure no la app MAPS-ME in Corea del Sud: fortunatamente MAPS-ME ha funzionato ma non so come me la sarei cavata senza, anche solo per trovare gli alberghi che avevo già prenotato dall’Italia.
Inizialmente avevo previsto il viaggio con i mezzi pubblici ma poi ho visto che molti templi che volevo visitare erano difficili da raggiungere con i bus e allora ho deciso di noleggiare una macchina.
PROGRAMMA DI VIAGGIO
Ho comprato la Lonely Planet in inglese edizione del 2016 (come sempre negli ultimi anni in versione PDF da leggere con il tablet da 8 pollici) ma ancora più utile è stata la guida in italiano che gratuitamente mi ha mandato per posta il consolato coreano di Milano: consiglio quindi a chiunque progetti di andare in Corea del Sud, anche per pochi giorni, di contattare per tempo il consolato.
Ho prenotato tutti gli alberghi dall’Italia e in tutti ci siamo trovati bene.
Il prezzo indicato è per la camera doppia ed in generale i prezzi sia per dormire che per mangiare sono medio/bassi e in tutto, senza considerare i voli internazionali, l’assicurazione sanitaria, la guida + mappa e la patente internazionale abbiamo speso in due circa 1900 euro.
15/6 – BOEUN, Hotel Dream Castle, 36 euro
16/6 – JEONJU, Hotel Happy Memory, 37 euro
17/6 – BUSAN, Hotel Angel, 46 euro
18/6 – BUSAN, Hotel Angel, 46 euro
19/6 – BUSAN, Hotel Angel, 46 euro
20/6 – GYEONGJU, Hotel Sono, 45 euro
21/6 – GYEONGJU, Hotel Sono, 45 euro
22/6 – CHUNGJU, Hotel Suanbo Saipan Hot Spring, 33 euro
23/6 – SEOUL, Hotel Lumia, 56 euro
24/6 – SEOUL, Hotel Lumia, 56 euro
25/6 – SEOUL, Hotel Lumia, 47 euro
26/6 – SEOUL, Hotel Lumia, 47 euro
IL VIAGGIO IN GENERALE
La lingua inglese è conosciuta molto poco. I coreani non sembrano particolarmente preoccupati per lo scomodo vicino della Corea del Nord. La popolazione è giovane, gentile e con molta voglia di vivere: assomigliano ai giapponesi ma senza il loro formalismo. Anche in Corea del Sud, come in Giappone e in Cina, c’è un’affascinante mescolamento di modernità e antichità. Clima molto caldo.
DIARIO DI VIAGGIO
Considerando la difficoltà nel trovare informazioni sulla Corea del Sud, specialmente per quanto riguarda i viaggi autonomi in macchina, ho deciso di riportare quasi integralmente il mio diario di viaggio in modo da dare il maggior numero possibile di informazioni utili.
15/6 GIO: VOLO NOUMEA – OSAKA – SEOUL, POI IN AUTO A BOEUN
Partenza da Noumea alle 0:10, cambio a Osaka e arrivo all’aeroporto di Seoul alle 11:20.
Prendere la macchina alla SIXT e dirigersi verso Boeun. Visita al tempio di Beopjusan.
Notte al: Dream Castle, Boeun, un po’ prima del paese.
Volo partito ed arrivato in orario, ottimo servizio, un po’ di turbolenza. L’aeroporto di Osaka è immenso con un trenino automatico che collega le parti nord e sud dello stesso terminal 1. Nei bagni abbiamo ritrovato i water con una infinità di pulsanti. Le carte di imbarco per il volo Osaka-Seoul ce le hanno date al gate di partenza, come previsto. All’arrivo all’aeroporto Incheon (bellissimo) ho cambiato 700 euro a 1200 KRW, abbiamo scaricato la mappa della Corea con Maps-me usando il wi-fi libero dell’aeroporto e infine abbiamo incontrato il rappresentante della Sixt che parla un po’ di inglese. Abbiamo fatto il contratto su una panchina, abbiamo controllato la macchina facendole le solite foto (una KIA tutta squadrata) e alla fine ho preso anche il navigatore in inglese, che però non trova le località scritte in inglese: per trovare la prima meta, dopo lungo studio, il tizio della Sixt ha dovuto scrivere il nome in coreano e poi passare alla lingua inglese. Comunque il navigatore ce lo lascia gratis. Abbiamo così cominciato l’avventura automobilistica coreana con i primi 210 km circa: belle strade e autostrade a pagamento (come i ponti spettacolari), molto traffico, limite di velocità dai 60 agli 80 ai110 km all’ora, tanti camion, tantissimi incroci tra strade/autostrade, buona segnaletica bilingue. Lungo la strada si vedono immensi quartieri di palazzoni anonimi da almeno 20 piani. Tutta la parte di Corea percorsa oggi sembrava l’Italia, molto abitata con colline verdi. Usando contemporaneamente i due navigatori siamo arrivati verso le 16 al nostro albergo e ci hanno dato una camera fornitissima di tutto e ancora di più. Con la lingua è molto difficile intendersi perché l’inglese è poco diffuso. Alle 16:30 siamo ripartiti per il tempio di Beopjusan, a circa 15 km dall’albergo: ora che siamo tornati nell’emisfero settentrionale le giornate si sono molto allungate. Si lascia la macchina in un grande parcheggio a pagamento, si cammina per 10 minuti verso la cassa d’accesso al tempio (4000 KRW a testa), si cammina in un bosco pianeggiante per circa 1 km e si arriva al complesso dei templi con il grande Budda in piedi. Purtroppo il sole era appena tramontato dietro la collina dietro al Budda. Sono molto belli sia il bosco che il tempio. Siamo tornati in albergo e poi uscita a cena e abbiamo scoperto che il posto che avevamo individuato prima passandoci vicino in auto era praticamente una cucina con due piccoli tavolini e 5 sedie. Abbiamo comunque mangiato lì trovandoci benissimo: ottimi dumpling (ravioloni) e birra locale. Definitivo ritorno in albergo.
16/6 VEN: BOEUN – TEMPIO BEOPJUSAN – JEONJU
Visita al tempio durante la mattinata, poi partenza per Jeonju.
Notte al: Happy Memory – 25, Munhwagwangjang-ro, Wansan-gu, 55000 Jeonju
Prima di partire ho chiesto in qualche modo alla signora dell’albergo (che non parla inglese) di impostarmi il navigatore (che parla inglese ma riconosce le località solo in coreano) sull’albergo di Jeonju, e c’è riuscita. In ogni caso anche Maps-me lo aveva individuato. Verso le 8:30 siamo ripartiti per il tempio di Beopjusan per rivederlo con il sole. Stesso itinerario di ieri ma con più calma, bella giornata di sole, piacevole passeggiata nel bosco e bellissimo monastero praticamente deserto e illuminato dal sole. Fatte molte belle foto. Dal monastero siamo poi ripartiti per Jeonju. Sosta ad un distributore di benzina scoprendo che la pompa verde è quella del gasolio, mentre quella gialla, denominata ‘’gasolina’’ è quella della benzina. Poi altra sosta più avanti in un altro ‘’autogrill’’ per pranzare, dato che qui gli autogrill sono molto grandi con una infinità di cose da mangiare. Siamo arrivati al nostro albergo alle 14 ma la camera sarebbe stata pronta alle 15, e allora siamo andati a farci un gelato in un vicino Burgher King. Dopo aver preso possesso della camera bella grande e fornitissima, siamo andati verso il centro storico con il quartiere delle Hanok, le tipiche case coreana. Nella zona storica, all’interno di un parco con ingresso a pagamento che chiude alle 18, ci sono il museo dei ritratti reali e la zona dove sono state collocate delle tipiche case coreane, appunto le Hanok. Per la verità non ho trovato molto interessanti né il museo né le case, mentre ho trovato entusiasmante tutta la zona attorno, con stradine, case antiche risistemate, negozi, ristoranti, bancarelle e tantissima gente di ogni età che gira tranquilla vestendo gli abiti antichi noleggiati negli innumerevoli negozi che li affittano. L’atmosfera è gioiosa e serena e si sprecano le foto. Inoltre affittano anche vari mezzi elettrici per spostarsi (moto di tutti i tipi anche con carrello per bambini, monopattini, ruote singole, eccetera). C’è tantissima gente in giro sia di giorno che di sera. Noi abbiamo cenato in un ristorante con specialità della zona. Tornando a casa abbiamo trovato una zona pedonale frequentatissima e strapiena di locali pubblici vicino al nostro albergo. Questa città ci è piaciuta moltissimo, per la sua bellezza e la sua serena vivacità.
17/6 SAB – JEONJU – SONGGWANGSA TEMPLE – BUSAN
Lungo la strada per Busan visita al Songgwangsa Temple. 3 notti al: Angel Hotel – 46-7, Jungang-daero 692beon-gil, Busanjin-gu, Busanjin-Gu, 47296 Busan
Quando siamo partiti dall’albergo al mattino non c’era nessuno alla reception e allora non abbiamo potuto chiedere di sistemarci il navigatore e siamo partiti con il solo navigatore sullo smartphone. La prima tappa è stato il tempio di Songgwangsa, uno dei più importanti della Corea. Per arrivarci hanno costruito una nuova strada, una immensa porta e stanno completando una nuova grande area con parcheggio, ristoranti e negozi. Pagamento del ticket e solita passeggiata nei boschi, con cartelli indicatori solo in coreano e abbiamo dovuto farceli tradurre. La passeggiata è di circa un chilometro e si può anche percorrere la strada anziché il sentiero. Quando siamo arrivati, verso le 10, il complesso era ancora deserto, dei monaci pregavano in vari templi con le solite litanie e colpi di tamburo. Nel tempio principale c’erano una ventina di monaci più alcuni fedeli impegnati in una cerimonia. C’era il sole e il complesso monastico è gande e bello. La cerimonia è terminata alle 11:10 e delle signore hanno indicato a Katy la possibilità di mangiare gratis nella mensa comune, e così siamo andati assieme agli altri fedeli in una sala refettorio dove a buffet abbiamo preso riso, pasta, vedute varie, brodo, frutta. Buon pranzo salutare sui tavolacci che piacciono tanto a me. Alla fine del pranzo chi voleva poteva scendere in cucina per lavarsi la ciotola e le posate: noi siamo andati a lavare le nostre stoviglie. Quindi ritorno alla macchina con gelato. Partenza per Busan con lungo viaggio di 210 km: non dimentichiamo che nelle strade normali la velocità massima consentita è di 60 km/ora mentre in autostrada è di 100. Sosta e giretto in autogrill per spezzare un po’ il viaggio. A Busan abbiamo sbagliato 2 volte strada in mezzo ad un traffico pazzesco e il nostro albergo è in mezzo alle stradine della movida, quindi con tantissima gente a passeggio, con il navigatore un po’ impreciso. Fortunatamente un ragazzo si è offerto di accompagnarci in albergo salendo in macchina. L’auto è stata posteggiata in un garage tipo grattacielo, portata su da un ascensore. La camera è piccola ma come sempre dotata di tutto, comprese le vestaglie da camera e le ciabatte per la stanza e il bagno. Dopo un po’ di riposo siamo andati a vedere come funziona la metropolitana per domani e facendo un giro nelle vicinanze (strapiene di gente e negozi e ristoranti) per scegliere dove andare a cena. Alla fine abbiamo scelto il Steak Jobs, al 5 piano di un palazzo, trovandoci molto bene. Anche qui come in Giappone i ristoranti e altri esercizi ludici non sono solo a livello strada ma nei vari piani dei palazzi. Dopo cena altro giretto e quindi albergo. Anche oggi come ieri sono rimasto sbalordito dalla vivacità e voglia di vivere dei coreani. Stranamente il 90 % delle persone che si vedono in giro sono giovani.
18/6 DOM: BUSAN
Usciti dall’albergo poco dopo le 8 e siamo andati alla metrò di Seomyeon dove abbiamo comprato nelle macchinette i due biglietti giornalieri per il metrò (5000 KRW a testa, solo banconote da 1000). Il biglietto di Katy si è subito smagnetizzato a causa del contatto con una calamitina che aveva nella borsa, ma un addetto del metrò glielo ha ri-magnetizzato. Prima tappa il tempio di Beomeosa: metrò 1, bus 90 (fermata a 200 metri in fondo alla strada in salita sulla sinistra dell’uscita del metrò, biglietto da pagare all’autista con banconote da 1000 o monete), al capolinea del 90 facile breve passeggiata in salita. Molti fedeli e molte cerimonie anche in contemporanea nei vari templi. Bella giornata di sole e belle foto. Il tempio è bello e collocato bene in una collina in mezzo al bosco. Tantissimi camminatori di montagna ben attrezzati. Abbiamo anche cercato di andare alla fortezza di Geumjeongsanseong apparentemente vicinissima al tempio, ma nessuno sapeva come arrivarci: alla fine un gruppo di escursionisti ci ha detto che ci volevano due ore di trek in mezzo al bosco, e abbiamo rinunciato. Tornati alla metropolitana abbiamo fatto il lunghissimo viaggio fino alla spiaggia di Dadaepo, recente capolinea della metrò 1. L’uscita della metropolitana è vicina sia alla spiaggia (un po’ avanti sulla destra) che ai ristoranti (un po’ avanti dritto). Abbiamo pranzato e siamo andati in spiaggia, bella larga con tanta gente ma tutti vestiti anche in acqua, sia adulti che bambini: qui sono tutti terrorizzati dal sole. Le donne meno giovani hanno sempre cappelli, spesso coperture davanti al viso, maniche lunghe e spesso guanti. Alle spalle della spiaggia c’è una bella pineta con molte tende in campeggio libero, ma anche gente semplicemente seduta sul prato ombroso. Dopo la spiaggia abbiamo aspettato circa mezz’ora che entrasse in funzione la Sundet Fountain of Dream alle 14. I getti della fontana partono dal terreno e quando sono arrivati i getti tantissimi bambini e adulti si sono gettati tra i getti, divertendosi come matti. E’ stato molto bello assistere a tutta questa inaspettata allegria. Quindi siamo andati al Gamcheon Culture Village, metrò 1 fino a Toseong, bus piccolo nr 1.1 oppure 2 oppure 2.2 con fermata nella strada a destra dopo l’uscita del metrò, davanti all’ospedale. Pagamento del bus all’autista e il nostro bus ha fatto il capolinea davanti all’inizio della strada principale del villaggio. Abbiamo comprato la mappa e abbiamo iniziato a girare senza una meta precisa. Il posto ci è piaciuto molto, sia come vista che come hanno risistemato il quartiere e le sue stradine. C’era una lunga coda per farsi fare la foto nel punto simbolo del villaggio accanto alle statue del Piccolo Principe e la Volpe. Tornati al metrò siamo scesi nella vivacissima zona commerciale di Nampo, piena di bancarelle e negozi e locali pubblici. Siamo anche saliti sulla collinetta della torre di Busan usando le scale mobili: la cima è bella e volendo si può salite sulla torre. Tornati giù abbiamo proseguito fino al grande magazzino Lotte entrando dalla metropolitana. Appena entrati nel grande magazzino c’è una grande fontana che fa uno spettacolo di suoni e acqua con getti d’acqua che arrivano anche dal soffitto, ed inoltre c’è una bella struttura di sfondo con luci colorate. Siamo stati un po’ seduti assieme a tante altre persone ad assistere allo spettacolo. Poi siamo andati sull’immenso terrazzo panoramico al 13 piano con bellissima vista attorno. Usciti dal Lotte abbiamo cercato un ristorante trovando ancora un ristorante della catena Steack Jobs ma siamo stati molto insoddisfatti del servizio. Ritorno in albergo ancora in metrò.
19/6 LUN: BUSAN
Anche oggi non abbiamo usato la macchina. Siamo usciti poco dopo le 8. La prima meta è stato il tempio di Samgwangsa: ci si arriva con il piccolo bus 15 che ferma vicino all’uscita 5 del metrò Seomyeon, dalla parte opposta della strada davanti all’Hotel Lotte. Il bus 15 fa capolinea al tempio che è molto bello e merita di essere visto anche se è recente. Dopo essere tornati alla stazione del metrò di Seomyeon e fatto l’abbonamento giornaliero abbiamo preso la linea 2 per andare al UN Memorial Cemetery (fermata Daeyeon più un bel pezzo a piedi), un cimitero toccante tenuto benissimo in un grande parco. Il monumento canadese con il padre e i due figli è magnifico. Dopo il cimitero sempre con il metrò 2 siamo andati alla spiaggia di Haeundae (carina ma niente di imperdibile) dove abbiamo pranzato e visitato l’acquario (carino ma niente di eccezionale). Quindi altro trasferimento in metrò 2 allo shopping center Shinsegae CentrumCity. La mappa turistica di Busan e tutti i diari di viaggio che ho letto affermano che sia il più grande del mondo, ma non è vero. Effettivamente nel 2009 è stato per alcuni mesi il più grande del mondo, ma attualmente non rientra neppure tra i primi 20. Infatti è un normale shopping center un po’ datato ed è molto più bello lo shopping center Lotte nella zona di Nampo. La mappa turistica di Busan gioca sull’equivoco dicendo che il CentrumCity è stato registrato nel Guinness Book come il più grande del mondo senza specificare quando. Ultima tappa è stata la spiaggia di Gwangalli, che è quella che mi è piaciuta di più, per attendere il tanto reclamizzato spettacolo di suoni e luci del ponte di Gwangandaegyo alle 20: spettacolo corto di 10 minuti e molto deludente con semplici giochi di luci e musica a basso volume di sottofondo. Cena e ritorno in albergo in metrò verso le 22. Busan ci è piaciuta moltissimo e abbiamo trovato tante zone belle, vivaci, molto frequentate. Tutto è ben organizzato e ben curato. Uniche pecche sono la mancanza di cestini dei rifiuti nelle strade e la scarsità di scale mobili nella metropolitana. Sono fantastici i tetti dei 2 shopping center che abbiamo visitato, con giardini pensili e giochi per i bambini. La mappa turistica di Busan, che si trova anche in tutti gli alberghi, riporta tutte le indicazioni per arrivare alle varie attrattive turistiche con i mezzi pubblici, tranne che per il tempio di Samgwangsa. Day pass per la metropolitana smagnetizzato: ieri si è smagnetizzato il biglietto di Katy, oggi si è smagnetizzato per due volte il mio e quindi non è un problema di calamitine. Ogni volta bisogna parlarne con l’ufficio informazioni nelle stazioni del metrò.
20/6 MAR: BUSAN – TEMPIO HAEDONG YOUNGUNGSA – TEMPIO BULGUKSA – GROTTO SEOKGURAM – GYEONGJU
2 notti al: Sono Hotel – 351-3 Seonggeon-dong, 780-943 Gyeongju
Ritirata la macchina siamo faticosamente usciti dalla città di Busan ormai usando solo il navigatore Maps-me che si comporta comunque bene. La Corea ha una infinità di strade, a volte sia su viadotti che sotto e il navigatore non riesce a far capire se bisogna stare sopra o sotto. Siamo arrivati al tempio sul mare di Haedong ancora con pochi turisti. Cielo nuvoloso con pallido sole dietro alle nubi. Dal parcheggio c’è una breve passeggiata fino al tempio. Il tempio è molto scenografico e facilmente fotografabile da un belvedere lungo il tragitto poco prima del tempio. Il tempio non è molto gande e quindi la visita è veloce. Dal tempio siamo ripartiti alla volta del tempio di Bulguksa vicino a Gheongju. I chilometri non erano tanti, solo settantina, ma la strada è stata lentissima con l’attraversamento di alcune cittadine e tantissimo traffico. Anche le cittadine sono moderne con bei e alti grattacieli. Il tempio di Bulguksa occupa una vasta area ed è stato mantenuto ‘’antico’’, quindi con decorazioni smorte e pitture sbiadite: dimostra tutti i suoi centinaia e centinaia di anni. Siamo poi andati a pranzare trovando un posto con molta difficoltà. Dopo pranzo siamo andati al Seokguram Grotto percorrendo una bella strada di montagna. Dopo il parcheggio c’è una facile passeggiata di circa 20 minuti. Il ‘’grotto’’ non è una grotta ma un tumulo all’interno del quale c’è una bellissima statua di Budda. Infine siamo andati a Gyeongju in albergo. Rapidamente siamo usciti per andare all’ufficio turistico per avere informazioni anche da loro sulla zona. Tornando in albergo siamo passati dalla zona dello shopping, molto modesto perché questa è una cittadina tranquilla. A cena siamo andati in un ristorante nel vicino mercato.
21/6 MER: GYEONGJU
Partiti verso le 8 in macchina per visitare i luoghi principali della città. Prima tappa ai giardini con laghetto del Donggung Palace che secondo la LP avrebbe dovuto aprire alle 7:30 mentre invece apre alle 9, comunque c’era già del personale e mi hanno fatto i biglietti facendoci entrare verso le 8:30. Oggi è una bella giornata di sole e il parco con laghetto e alcune costruzioni è molto fotogenico. Seconda tappa al vicino Bunhwangsa Temple che non mi è piaciuto molto. Terza tappa al National Museum, bellissimo e grandissimo diviso in vari palazzi. Quarta tappa al Choe’ Old House, gruppo di case antiche Hanok, buona parte delle quali trasformate in locali pubblici. Quinta tappa al Cheomseongdae Observatory. Sesta tappa al Daerungwon Ancient Tombs con percorso in mezzo a tantissimi tumuli/collinette che coprono le tombe dei re Silla. Pranzo e poi partenza per il Yangdong Village a circa 22 km da Gyeongju, ma il ‘’villaggio’’ ormai sembra più un villaggio vacanze che un autentico villaggio di contadini. Ritorno in albergo in attesa della sera per tornare con il buio al Donggung Palace (ultimo ingresso alle 22) per vedere le pagode sul laghetto illuminate: c’era molta gente e le pagode illuminate erano molto belle. Per cena pensavamo di andare al Choe’s Old House ma tutta la zona del villaggio era praticamente deserta alle 20:30 circa, per cui siamo tornati in albergo e siamo andati a cena, come ieri, nel vicino mercato che alla sera è pieno di bancarelle di cibo e di gente. Siamo stati molto contenti di questi due giorni scarsi a Gyeongju.
22/6 GIO: GYENGYU – CHUNGJU
Lungo la strada deviare dopo Daegu per visitare Haeinsa temple
Notte al: Suanbo Saipan Hot Spring Hotel – 39-5, Oncheoncheonbyeon-gil, Suanbo-myeon.
Purtroppo c’era un altro tempio chiamato Haeinsa in una città nella direzione giusta verso il vero tempio in collina, e allora abbiamo perso un paio d’ore girando nelle città molto trafficate e piene di semafori lunghissimi per questioni di sicurezza. Alla fine siamo arrivati al tempio giusto verso le 12. Sole e molto caldo. Per arrivare al tempio Haeinsa c’è una passeggiata di circa 1 km in salita in mezzo al bosco. Il tempio è molto famoso ma non mi è piaciuto e ne abbiamo visti di molto più belli nel nostro viaggio: secondo me questo tempio può essere tranquillamente saltato durante una visita della Corea. Dopo la visita abbiamo pranzato con un gelato e verso le 14 siamo ripartiti per il nostro albergo a Suabo, località scelta solo come tappa per avvicinarci a Seoul in un posto turistico tranquillo senza attraversare città. La cittadina è termale e solo turistica (tipo Abano Terme) con molti alberghi e ristoranti. Verso le 16:30 siamo usciti per fare un giro in macchina e vedere qualche laghetto attorno ma non ne abbiamo visti. Per la cena abbiamo avuto problemi a trovare un ristorante con i tavoli e le sedie normali (anche qui usano mangiare su tavoli bassi seduti per terra), e alla fine ne abbiamo trovato uno. Alla sera nelle strade illuminano degli addobbi tipo Natale.
23/6 VEN: CHUNGJU – SUWON – AEROPORTO – SEOUL
4 notti al: Lumia Hotel, 31-9, Toegye-ro 8-gil, Jung-gu, Jung-Gu, Seoul, 100-873.
Sveglia alle 5:30 e partenza alle 6:30 verso Suwon che è sulla strada dell’aeroporto di Incheon. Dopo varie incomprensioni con Maps-me abbiamo finalmente preso la strada giusta arrivando a Suwon verso le 9. Breve giro della cittadina con vista delle mura eccetera, compreso in tempio, ma non una visita completa perché entro le 12 dovevamo consegnare la macchina all’aeroporto di Incheon. Siamo partiti verso le 10:30 da Suwon trovando moltissimo traffico e siamo arrivati a Incheon verso le 11:40. C’era l’incaricato della Sixt e gli ho dato 40000 KRW in contanti per il pieno di benzina che non ero riuscito a fare. Sistemata la macchina ho comprato i biglietti per il treno diretto della 12:30 con posto prenotato, al costo di 8500 KRW a testa. All’arrivo c’è un rimborso di 500 KRW per ogni biglietto inserendoli nell’apposita macchinetta automatica. Il tragitto dura 43 minuti e si arriva in una sezione dedicata della stazione ferroviaria di Seoul, in centro città. Abbiamo preso un taxi per il vicino albergo. La camera economy è molto piccola ma ben fornita come sempre. Siamo subito andati a pranzo e poi in giro sotto un sole molto caldo. Nella zona c’è il mercato enorme di Namdaemun. Ritorno in albergo e uscita verso le 18. Bella passeggiata su un lunghissimo camminamento pedonale davanti alla stazione ferroviaria. Altra passeggiata fino alla zona di Myeong-dong con tante strade pedonali strapiene di bancarelle di cibo e negozi vari e tanta tanta gente.
Fine auto 23696. Inizio auto 22258. Percorsi 1438 km.
24/6 SAB: SEOUL
Giornata nuvolosa con pioggia a tratti. Come prima cosa siamo andati ad un negozio 7 eleven a comprare due tessere TMoney da usare sui mezzi pubblici. Costo della tessera 2500 + carica 2000 KRW. Il mancato consumo e il costo della tessera vengono rimborsati quando si vuole. Con la metropolitana siamo andati al palazzo di Changgyeonggung (poco interessante) dal quale si può passare direttamente al palazzo Changdeokgung (molto interessante) con il suo Giardino Segreto (che in effetti è un grande parco con alcune costruzioni). La visita guidata (noi abbiamo fatto quella in coreano) del Giardino Segreto dura circa un’ora e mezzo e bisogna camminare a lungo per salite e discese. Poi pranzo e visita del Jongmyo Shrine (molto poco interessante), poi a piedi fino al canale Cheonggyecheon con bella passeggiata, dove abbiamo comprato un dipinto su tessuto. Sempre a piedi siamo andati alla Seoul Plaza per visitare il palazzo Deoksugung, ma in piazza c’erano delle manifestazioni con un imponente schieramento di polizia e non è stato possibile raggiungere il palazzo. Allora siamo andati in metropolitana nella zona di Insadong, visitando il bel tempio di Jogyesa e poi andando nella via pedonale dello shopping. La strada ha veramente una infinità di roba inutile per turisti e ci siamo fatti fare uno di quei ritratti/caricature che è venuto molto bene. Poi cena e ritorno sul canale per vederlo anche si sera, ma è stato un po’ deludente. Infine ritorno in albergo in metrò sotto la pioggia.
Seoul è la più bella città vista durante questo viaggio.
25/6 DOM: SEOUL
VISITE: Gyeongbokgung Palace con cambio della guardia, Deoksugung Palace, Seoul Museum of Art, National Museum of Korea, Bongeunsa Temple, Gangnam Square.
Il Gyeongbokgung Palace è immenso e molto bello e abbiamo assistito al cambio della guardia delle 11, durata 10 minuti, con foto finale dei turisti con le guardie. Bella passeggiata fino al palazzo Deoksugung molto più piccolo e modesto. Pranzo nella vicina pizzeria di Chicago (buona ma cara). Dopo pranzo visita al museo d’arte contemporanea, poco interessante, e tentativo di andare a piedi fino al Gyeonghuigung Palace, ma era troppo lontano. Allora siamo andati in metrò al Museo Nazionale si una collina (palazzo spettacolare e enorme, ma un po’ povero di belle opere d’arte), poi altra tappa al bel tempio di Bongeunsa e infine la zona di Gangnam (bellissima e vivace, ma non tanto diversa da altre zone di Seoul) con cena e ritorno in albergo. Cielo nuvoloso con pioggia in serata. Seoul è sempre bellissima dovunque con una cura maniacale verso i cittadini.
26/6 LUN: SEOUL
VISITE: Namsangol Hanok Village, Seoul Tower, Itaewon, Samsung d’light a Gangnam.
Inizio di giornata piovosa. Verso le 9 siamo andati in metrò al Namsangol Hanok Village, che però ha la maggior parte delle case antiche chiuse il lunedi come oggi. L’area è comunque aperta e abbiamo visto la ‘’capsula del tempo’’, cioè una struttura in cemento contenente vari manufatti e documenti per i posteri. Dal villaggio in taxi siamo andati alla vicina stazione della funivia per andare in cima alla collina dove c’è la Seoul Tower. C’era molta foschia e non siamo saliti sulla torre. Tutta la zona attorno alla torre è piena di lucchetti dell’amore. Dopo essere scesi siamo andati in metrò alla fermata di Itaewon. La strada e la zona in genere è molto famosa ma secondo me ha visto tempi migliori. La fermata del metrò è davanti all’hotel Hamilton (ora chiuso), la parte della strada a destra è piena di locali mussulmani, mentre la parte a sinistra, guardando l’hotel, è piena di negozi anche nelle vie laterali. Abbiamo pranzato in zona e poi siamo tornati a Gangnam per vedere il negozio del palazzo Samsung chiamato Samsung d’light che ho trovato un po’ deludente anche se abbiamo potuto provare gratis i loro occhialoni + poltrona dinamica per la realtà virtuale con un filmato sulle montagne russe. Al pomeriggio il tempo era molto peggiorato e mentre ritornavamo dalle parti del nostro albergo in metrò si è scatenato un fortissimo temporale. Siamo allora tornati in albergo attendendo che spiovesse e siamo usciti per cena. Giretto nel vicino mercato di Namdaemun (quasi tutto chiuso) e poi a piedi nella zona di Myeong-dong per cenare. Questa zona era vivacissima e affollata anche questa sera che è lunedi, segno che lo è tutte le sere. Io non ho mai visto né credo che vedrò ancora tanta serena vivacità in giro.
27/6 MAR: VOLO SEOUL – PECHINO – MALPENSA 1
Partenza da Seoul Incheon alle 17:50
VISITA: Dongdaemun History & Culture Park
Al mattino abbiamo preparato il bagaglio e miracolosamente tutto ha trovato posto. Verso le 9:30 siamo andati in metrò al Dongdaemun History & Culture Park, un posto, tanto per cambiare, bellissimo e avveniristico, con statue e musei e design e costruzioni spaziali. Poi ritorno verso l’albergo. Io sono andato in un 7/11 per farmi rimborsare il poco resto che avevamo nelle Tmoney. Poco prima delle 12 abbiamo lasciato la camera e siamo andati a pranzo. Poi taxi fino alla stazione ferroviaria di Seoul (dalla parte opposta dell’ingresso principale, dove partono i treni per l’aeroporto) con qualche difficoltà per spiegarlo al tassista. Express train delle 13:30, nessun problema per il bagaglio a mano. Ho cambiato gli ultimi soldi in USD. L’aeroporto è bellissimo. Per tornare a casa in Italia via Pechino ci sono poi volute circa 24 ore di viaggio.
CONSIDERAZIONI FINALI
Bellissima. Popolo educato e rispettoso, una via di mezzo tra i cinesi e i giapponesi. I coreani sono molto informali ma sempre rispettosi. Vivacità e divertimento dovunque, ma senza eccessi. Tantissimi giovani sempre in giro. Tenore di vita altissimo. Tantissime strade ottimamente tenute con ottima segnaletica ma impossibile girare senza il navigatore Maps-me. Prezzi bassi. Città pulitissime spesso con divieto di fumo. Pochissimi cestini della spazzatura (come in Giappone). Tantissimi bei bagni dovunque. Tante fontanelle d’acqua. Antichità e modernità che convivono armoniosamente. Grattacieli con forme strane. Niente graffiti. Grandissima cura per il benessere del cittadino con innumerevoli piccoli particolari per farlo vivere meglio e più sicuro. Limite di velocità di 60 80 100 km/ora, raramente 110. Seoul è bellissima e abbiamo visto solo una parte delle sue meraviglie: è una delle più belle città che abbiamo visto in tutti i nostri viaggi e merita una sosta di parecchi giorni. La Corea è tutta montuosa ed è difficile trovare delle pianure, ed anche Seoul è tutta su e giù. I coreani del sud non sembrano preoccupati per le minacce che arrivano dalla Corea del Nord. Una visita della Corea del Sud è altamente consigliabile. L’inglese è poco conosciuto. Le camere d’albergo sono fornitissime di tutto, bollitore compreso. La Corea ci ha lasciati a bocca aperta molte volte.