Consigli x il Gringo’s trail
GUIDA PERU’ di Mirta Gabrieli
In questa guida mi dedicherò quasi essenzialmente alla parte più pratica e (spero) utile del nostro viaggio, lasciando da parte espressioni di giubilo ed estasi per i magnifici paesaggi o cronaca di ogni singolo passo mosso in terra peruviana, in modo che almeno uno dei lettori possa dire: meno male che l’ho...
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GUIDA PERU’ di Mirta Gabrieli In questa guida mi dedicherò quasi essenzialmente alla parte più pratica e (spero) utile del nostro viaggio, lasciando da parte espressioni di giubilo ed estasi per i magnifici paesaggi o cronaca di ogni singolo passo mosso in terra peruviana, in modo che almeno uno dei lettori possa dire: meno male che l’ho letto! In generale non capisco come mai la Lonely sia così preoccupata di avvertire il lettore cento volte di fare attenzione ai bagagli, di non fidarsi mai di nessuno, ecc ecc. Noi non abbiamo mai avuto problemi di sicurezza, adottando le comuni accortezze di turisti in viaggio, come evitare di girar di notte soli e a piedi, e tutto è sempre filato liscio. Anche per la lingua non vi preoccupate. In genere i peruviani non conoscono l’inglese, ma con il nostro italiano e un po’ di mimica siamo in grado di capire e farci capire abbastanza bene. Ah, il nostro doveva essere un viaggio economico, ho letto certi prezzi sui cataloghi viaggi da far rabbrividire. Noi non abbiamo molte disponibilità, x cui ci adattiamo in sistemazioni medie/economiche con però uno standard minimo di servizi. Da dove comincio? Il volo. Acquistato due settimane prima di partire, dal 5 al 27 giugno. Speravamo di spender meno, ma la tariffa base di Iberia, 720 euro, dopo un po’ di esplorazioni in internet era la migliore sul mercato. Solo due ore di stop a Madrid, giuste giuste per fare un giretto in aeroporto, rilassarsi un po’ e non preoccuparsi più di tanto di eventuali ritardi. Nonostante questo il viaggio è veramente lungo, cercate di prendere voli notturni, soffrirete di meno e anche la gestione del jet lag sarà più semplice. Lima: che orrore di città. Si salva solo la piazza principale, ma tenete conto che x arrivarci dall’aeroporto potrebbero volerci due ore di taxi. E cmq il tempo sempre orrendo, nebbia mista a smog e pioggiarellina, da peggior film d’orrore, la rendono quasi del tutto tempo sprecato (sole mai visto), per non parlare del traffico assordante. Quindi se avete i giorni contati, bypassatela senza nemmeno guardarvi indietro. Se invece avete abbondanza di giorni e volete cmq darci un occhio, come noi, dedicateci non più di un giorno, o la depressione arriverà in un battibaleno. Dall’aeroporto alla città: i taxi ci marciano alla grande. Vi do solo un paio di esempi. Appena usciti dagli arrivi, si viene assaliti dai procacciatori che ti offrono il taxi e/o l’albergo. Tariffa 20$ per il taxi, x gli alberghi non siamo stati nemmeno a sentire perché avevamo prenotato una camera in un ostello già dall’Italia. Dite assolutamente no e siate fermi. Usciamo dall’aeroporto, e pure lì procacciatori si offrono per il taxi. Contrattiamo e ci accordiamo per un taxi a 10$ (tenuto conto che l’ostello ce ne aveva chiesti 17$ per venirci a prendere, ci è sembrato un affare). Quando alla fine del viaggio abbiamo preso un volo interno da Cusco a Lima, per prendere l’intercontinentale il giorno dopo, ci siamo ritrovati con i medesimi procacciatori. Ma stavolta siamo più preparati, e insistiamo come pazzi che vogliamo andare a prendere il bus (parte dall’altra parte della strada e occorre passare un cavalcavia pedonale per raggiungere la fermata). Appena usciti dal parcheggio dell’aeroporto veniamo riaccalappiati, contrattiamo e paghiamo, per Lima centro, 20sol, cioè…più o meno 6$. Lungo il tragitto il taxista ce la mette tutta per convincerci ad andare in uno dei suoi alberghi consigliati, ma noi siamo fermi e decisi. Vogliamo andare in centro, non a Miraflores o lontano da Plaza des Armas, abbiamo solo un pomeriggio e un mattino e non vogliamo sprecarlo con gli spostamenti, tra mezzi pubblici e taxi, (traffico incredibile!! ) nonostante, come lui dica, sarà impossibile trovare un albergo economico vicino al centro. Ma torniamo all’argomento taxi. Il giorno dopo, per andare all’aeroporto, decisi stavolta a prendere il bus, ci dirigiamo verso la stazione, un sacco di taxisti si fermano e chiedono, ma noi imperterriti. All’ennesimo però che senza nemmeno barattare ci porta per 10sol dritti ai cancelli dell’aeroporto, cediamo. In effetti la signora dell’albergo ci aveva detto che per l’aeroporto la tariffa extracara era 10sol, di norma ci si va per 6/7sol. Figuriamoci cosa abbiamo pensato di chi il giorno dell’arrivo si arrabbiava perché non gli pagavamo i 20$ (60sol!!). Per l’albergo a Lima: notte dell’arrivo al Youth Hostel Malka, 20$ stanza matrimoniale con bagno in comune. Il bagno era tutto sommato abbastanza pulito, piccolissimo, ma ricordiamoci che non siamo in Italia; i mobili e i letti sanno di muffa, per forza con quell’umidità e senza riscaldamenti! Cmq una sistemazione lontana dal centro e che non ci ha soddisfatto molto, nonostante la sfilza di pareri favorevoli trovati in rete. Invece l’ultima notte, prima del viaggio intercontinentale, ci siamo messi a cercare in strada, lungo le vie del centro. Abbiamo provato con un paio di pensioni segnalati sulla Lonely come economici, ma i prezzi erano almeno il 30% più alti, e così abbiamo deciso di girare fino a che non ne abbiamo trovato uno che ci piacesse. E così eccoci, per 45sol a notte, in una pensioncina carinissima, soprattutto molto pulita e con acqua calda come ci pareva (insomma, onesti, visto che per 40 sol solo svoltato l’angolo c’erano certe stamberghe con nemmeno i vetri alle finestre!!!) Nome: Center Hostal, o qualcosa del genere, cmq fuori non è appeso alcun nome, stanno aggiungendo piani all’edificio, che è ancora in costruzione. Si trova su Via Ruffino Torrico, primo blocco a sx da via Emancipation, ha alcune bandiere appese fuori e la grata all’entrata, con una scalinata per entrare. La notte ci sono due ragazzi alla reception, è veramente sicuro e il personale gentilissimo. Partiamo con Ormeno il mattino dopo, seguendo le indicazioni della Lonely, per Pisco. 4h di bus mi sembra di ricordare, durante le quali ci hanno pure dato un box lunch minimo. Il prezzo del tragitto 30sol a testa, ma giunti a Pisco abbiamo incontrato altri turisti che avevano preso altre compagnie pagando 20sol, o addirittura 10sol. Il fatto è che ci sono moltissime compagnie, e il prezzo è calcolato in base al lusso del bus. Inoltre più la compagnia è di alto livello, meno numerose sono le partenze giornaliere. Carissima Cruz del Sur: prezzi altissimi, avrà pure gli autobus migliori ma per noi erano soldi sprecati. Ormeno: prezzi alti, e bus cmq di qualità più elevati di quelli a cui siamo abituati in Italia. Dopo il primo viaggio l’abbiamo evitata, non ci serve questo lusso, un bus normale va benissimo. Per cui abbiamo lasciato stare le raccomandazioni della Lonely e ne abbiamo provati di diversi. Un buonissimo compromesso, secondo noi, è Soyouz, o Flores, con prezzi economici ma bus simili a quelli italiani, ben spesi per tragitti anche di 4/6 ore. Pernottiamo a Pisco, dopo un giretto in città e lungo la spiaggia. Purtroppo l’edizione della Lonely in nostro possesso non ci diceva che la zona è stata completamente distrutta da un fortissimo terremoto due anni prima, la città è ancora un ammasso di baracche e muri crollati, perché ovviamente non hanno ricevuto aiuti statali e stanno cercando di barcamenarsi alla meglio. Per cui, se non volete ritrovarvi tra strade desolate, vi consiglio di alloggiare direttamente a Paracas, che essendo cittadina di villeggiatura è stata almeno risistemata. Noi quindi abbiamo alloggiato all’Hostal San Isidro, 70sol a notte, prenotata dall’Italia, x una camera con bagno veramente carina, direi tra le più moderne dove siamo stati, puliti, acqua calda ecc. I dintorni però poco rassicuranti, state attenti soprattutto la sera. Il giorno dopo visita alle Isole Ballestas e alla riserva di Paracas, abbiamo contrattato per 50sol a testa per il giro fino alle 4 del pomeriggio, ma so di alcuni che sono riusciti a strappare 40sol. Andateci! ne vale veramente la pena. Contrattate fino alla morte con tutti i procacciatori che trovate, tanto poi il giro è lo stesso, le agenzie mettono insieme i vari turisti per riempire il pulmino/barca, quindi non ci sono differenze di servizi, come dicono loro (questo fare tutti comunella è stata la loro tecnica standard per tutto il viaggio). Il pomeriggio appena tornati dalle isole, facciamo i bagagli e ci facciamo portare sulla Panamericana da un taxi diviso con altri due ragazzi incontrati all’albergo, e qui prendiamo al volo un autobus. Da Pisco solo Ormeno partiva con orari accettabili, mentre se si arriva sulla Panamericana, ogni 10/15 min ne passa uno. Andiamo a Ica, 4sol a testa, dove prendiamo un taxi per Huacacina, (8sol, ma l’abbiamo diviso in 4) il quale inoltre ci fa visitare tre alberghi/ostelli del posto per scegliere quello che preferiamo. Huacachina fortissima, dune così non le avevo mai viste, ma il sandbording è alquanto noioso, non si scivola tantissimo sulla tavola, credo che dopotutto sia più divertente fare la gita con il dune baggins. Abbiamo alloggiato nel più economico, Hostal Salvatierra, 54sol per la camera con acqua calda, che in effetti c’era ma il bagno non era in buone condizioni… ma tanto un paio di ciabatte e asciugamani propri risolvono tutto. Tenete conto che Huacachina è composta solo da strutture turistiche che sfruttano l’isolamento dell’oasi dalle altre città, fissando prezzi molto più alti della media peruviana, a parità di servizi offerti. Ah: sia a Pisco che a Huacachina gli alberghi si fanno belli di avere una piscina a disposizione degli ospiti… ma non dimenticate che per loro Giugno è praticamente inverno, quindi a Pisco il nostro albergo l’aveva già svuotata, mentre a Huacachina probabilmente l’acqua non era stata mai pulita dalla stagione precedente, dentro c’era di tutto di più e non ci avrei fatto il bagno neanche morta. Dopo la visita al museo di Ica (veramente interessante, anche se un po’ caro) prendiamo il bus per Nazca (8sol a testa). Compagnia economica stavolta, ma a parte la tendenza a non voler partire fino a che non fosse stato pieno, e la tv che non funzionava tanto bene, non è stato male… e poi tutti questi venditori ambulanti che salgono alle fermate e cercano di venderti tutti i cibi possibili è pure divertente, e non avviene con le compagnie di più alto bordo. Arriviamo a Nazca a notte inoltrata, un po’ preoccupati per l’alloggio, ma come al solito ad attenderci troviamo una folla di procacciatori che non ci lasciano quasi prendere le valigie dal bus senza cercare di portarci nel loro albergo. Apro qui una parentesi sui procacciatori in attesa di turisti alle stazioni e/o fermate dei bus: spesso li abbiamo seguiti, e non ce ne siamo mai pentiti. Hanno convenzioni particolari con gli alberghi che promuovono, per cui i prezzi che praticano loro sono molto più convenienti della tariffa convenzionale. Anche andando direttamente all’albergo, non siamo mai riusciti a strappare meno di quanto avremmo pagato passando attraverso di loro. Senza contare che a volte ci portavano direttamente sul posto, quindi si risparmia pure il taxi! E che visto che spesso sono affiliati a più alberghi, tranquillamente ti fanno passare dall’uno all’altro, per scegliere quello che ti piace di più. È normale per loro farti vedere camere e servizi dell’albergo, prima di decidere dove fermarsi… come dicono loro, come puoi altrimenti capirne la qualità? Non si capacitavano proprio del fatto che in Italia non funziona così. Unica attenzione: mettete sempre in chiaro i servizi fondamentali su cui non transigete (es colazione, acqua calda, finestra, ecc) e state bene attenti a identificare il posto: a volte ci convincevano per una qualche struttura raccomandata anche sulla Lonely, che ci faceva abboccare, e poi ci portavano in qualche altro posto… non ne siamo comunque mai stati scontenti, ma non era propriamente corretto. A Nazca l’attività classica è il volo sulle linee. Anche qui potete comprarlo da qualsiasi procacciatore, fate solo attenzione alle tasse da pagare in aeroporto (spesso chi vende il tour non lo dice) che sono 20sol a testa. A noi è costato 53$ a testa, più le tasse. Vabbè, ci siamo detti, quando mai ci ritorneremo? Essere qui e non farlo è praticamente un delitto! Non so se ne è valso la pena. Per me certamente no, dato che già alla prima virata lo stomaco mi ha fatto soffrire come mai in vita mia. Anche la turista tedesca del seggiolino davanti ha dato il meglio di sè, per cui lo sconsiglio vivamente a tutti quanto hanno lo stomaco debole (20 min d’inferno, durante i quali non riesci nemmeno a guardare giù le linee, ma fissi l’orizzonte cercando di stabilizzare il più possibile il tuo baricentro… operazione ahimè senza speranza). Altro che Travelgum (ero ben attrezzata) e sali all’arrivo all’aeroporto. Mancava poco mi portassero via in barella! Il pilota ci ha raccontato che almeno il 30% dei turisti da di stomaco durante il volo, per cui siete avvertiti! Il mio ragazzo avrebbe retto meglio, gustandosi il volo, se non avesse dovuto fare da infermiere improvvisato. Dopo l’esperienza io ero distrutta, per cui abbiamo passato il resto della giornata nella piscina dell’albergo Nazca Lines Hotel. Freddissima l’acqua, ma un po’ di ristoro e vero lusso ci ha fatto bene. Per 25 sol a testa compreso il pranzo e l’asciugamano, ci siamo riposati alla grande sulle sdraio a prendere il sole. A Nazca consigliamo tra tutti il ristorante Los Angeles. E’ consigliato anche nella Lonely, e nonostante sia piccolino e la scenografia non sia grandiosa come quella dei vari altri ristoranti della via, il cibo è buonissimo, il gestore gentilissimo, e i prezzi sono pure leggermente più bassi della media. Partiamo con il bus notturno per Arequipa. La Lonely sconsigliava vivamente il viaggio notturno, e sinceramente non so perché… tutto tranquillo, e nessuno ci ha rubato le valigie nottetempo… Ma mamma mia che freddo! Scegliamo un bus di buona categoria, per un viaggio così lungo, per 60 sol a testa. La compagnia forse è Ciad, non mi ricordo bene il nome, ma la stazione è proprio di fianco a quella di Ormeno. Incomprensibile il motivo per cui, in tutti i nostri viaggi per bus, tutte le compagnie non abbiano mai acceso il riscaldamento, limitandosi nei migliori casi a fornirti di coperte. Nonostante il freddo pazzesco e il ghiaccio sui finestrini! Boh. Così arriviamo ad Arequipa. Il centro è proprio carino, forse la città più “spagnoleggiante” tra quelle che abbiamo visto. Ci è venuta voglia di fermarci addirittura un giorno in più, e siamo andati a fare rafting. Abbiamo comprato il pacchetto in una delle varie agenzie. Ci siamo trovati bene, il Rio Chili è divertente senza essere pericoloso, le guide sono giovanissime ma sanno il fatto loro, e ci hanno fatto sentire tranquilli pur essendo la nostra prima esperienza (abbiamo speso 50$ in due x tutto il pomeriggio). Il giorno dopo eravamo in partenza per l’escursione al Canon del Colca. L’abbiamo acquistata presso un’agenzia vicino alla plaza des Armas, che oltre ad essere consigliata dalla Lonely ci ha fatto anche uno dei prezzi migliori. (ne abbiamo girate parecchie, come al solito, per trovare i prezzi migliori… e poi è divertente!) Ci sono diversi pacchetti in vendita presso le agenzie di viaggi, fanno tutti lo stesso giro, l’unica variante è il tempo impiegato, da due a tre giorni. Noi potevamo andare con calma, per cui abbiamo scelto il tre giorni, ed effettivamente il due giorni si sarebbe presentato davvero come una sfacchinata per noi oramai in là con gli anni, quindi lo consigliamo solo a chi è ben allenato, o non ha più di 30anni e ha poco tempo. Attenzione, non è infattibile… solo secondo noi ci si gusta meno il paesaggio. Durante il percorso la guida ci raccontava di piante, usi e costumi del luogo, per cui è stato veramente interessante. E lo spettacolo del cielo stellato, da quelle parti, lascia senza fiato. Con il giro di tre gg, si passa il pomeriggio del secondo giorno a rilassarsi in piscina sul fondo del canon. E la risalita dal fondo a Cabanaconde è stata di 3 ore. Loro ti dicono anche 5 o 6 per convincerti a scegliere il mulo, ma veramente non è necessario. Certo, si fatica, ma in fondo stai facendo trekking, no? Il giro del Canon si può anche fare da soli, abbiamo visto diversi ragazzi che lo facevano, i sentieri sono segnatissimi, nessun pericolo di perdersi, però ripeto noi abbiamo molto apprezzato la spiegazione sulle piante e animali che vivono nel Canyon, e che ci saremmo persi senza la guida… ed è stato da quelle parti che abbiamo cominciato ad assuefarci al mate de coca! La fermata alle terme di Chivay non è stata granchè. In tutto abbiamo speso 270 sol, per i tre gg, in due, più la mancia alla guida alla fine del giro. Da Arequipa a Puno…e qui veramente si vive il vero freddo brrrr. Abbiamo alloggiato all’Hotel Joya del Titicaca dove ci ha portato il solito procacciatore. 20$ a notte per la stanza con bagno, pulita e acqua calda a volontà. Interessantissima la gita alle Isole Flotantes, non perdetevela (40 sol in due). Le altre invece non le abbiamo visitate, ci sembravano gite a uso e consumo dei turisti, avremmo voluto muoverci da soli e trovare alloggio là, ma il freddo ci ha scoraggiato parecchio.. Tenete conto che con pile e piumino, la sera comunque battevamo i denti! E sulle isole non ci sono molte infrastrutture, niente riscaldamento e acqua calda… insomma eravamo pur sempre in vacanza! Il giorno dopo siamo partiti per la Bolivia, per stare un giorno sull’Isla del Sol (panorama della cordigliera Boliviana incredibile!) per poi ritornare subito in terra Peruviana. Abbiamo preso il bus che andava da Puno a Copacabana, dove abbiamo preso il traghetto, e poi il giorno dopo il ritorno. Nessun problema al passaggio della frontiera, solo un po’ di coda ma l’autobus ovviamente ti aspetta. Un consiglio: il traghetto di ritorno dall’Isla del Sol a Copacabana costa il doppio dell’andata, se lo comprate sull’isola, quindi magari acquistate il biglietto di andata e ritorno, assicurandovi però che la stessa compagnia faccia il ritorno il giorno dopo, o quando volete partire. All’arrivo sull’isola verrete assaliti da ragazzini che cercano di portarvi agli affittacamere dei dintorni, noi abbiamo lasciato fare e abbiamo pagato 70 boliviani per la camera con bagno, ma se fate tutta la salita e arrivate al paese, troverete decine di pensioncine pronte ad ospitarvi. Inutile dirvi che il paesaggio e la pace che si vive da queste parti è spettacolare. La Bolivia è ancora più economica del Perù, e abbiamo mangiato per pochissimo. Ritorniamo a Puno con tutte le intenzioni di raggiungere Cusco, mancano pochi giorni all’IntiRaymi e noi abbiamo già prenotato la pensione per i giorni durante la festa. Non mi dilungo sulla traversata per raggiungere Cusco durante i giorni della manifestazione contro il presidente Alan… tanto per farvi capire, 40km a piedi coi bagagli appresso, 13h di cammino dal ghiaccio notturno alla calura del giorno, senza la possibilità di nessun mezzo di locomozione. Vabbè questa è stata la nostra personale avventura peruviana. Arriviamo a Cusco stanchi morti, e accettiamo senza tanto contrattare la prima sistemazione che ci venisse offerta corredata di taxi. 50sol a notte compresa la colazione, nel quartiere Sant Blas. Tutto sommato accettabile. Il giorno successivo, passeggiando per la città, veniamo accalappiati dalle ragazze che si offrono di fare massaggi lungo la via, che ci portano nel loro centro estetico. Abbiamo pagato 56sol in due per un’ora di massaggi a testa con le pietre calde. Dopo l’avventura del giorno prima, i nostri muscoli ci hanno veramente benedetto per quella decisione. Sono tutte ragazze giovani, che condividono i locali in cui portano i clienti accalappiati. Magari non sono proprio a posto con la licenza, ma noi siamo stati contenti del servizio. Un po’ di giorni dopo mi sono fatta fare una pedicure per 15sol, ma è stato più deludente, a parte mettervi lo smalto non si occuperanno molto della cura del piede… se non insistevo manco me li lavavano… E ora capitolo Machu Picchu. Assolutamente NON acquistate i pacchetti nelle agenzie turistiche!!! Cusco è la città più turistica che abbiamo incontrato, per cui la tendenza a spennarlo è veramente ovunque. Il modo più semplice è acquistare il biglietto del treno da internet, da www.perurail.com (noi a volte non siamo riusciti a collegarci, è perché il sito rispetta gli orari della biglietteria, quindi quando la biglietteria in stazione è chiusa, non è più possibile acquistare i biglietti nemmeno via internet). Poi, prima della partenza del treno, basta cambiare la stampa della prenotazione con il vero biglietto cartaceo alla stazione. Le agenzie per organizzarvi il viaggio in treno, che è semplicemente l’acquisto del biglietto, vi ricaricano un buon 20% del prezzo del biglietto (ovviamente senza dirvelo) che già di per sé è carissimo, per i loro standard. L’altro modo per arrivare a Machu Picchu è in macchina. E’ la scelta che abbiamo fatto noi, ma devo dire che me ne sono pentita amaramente. La soluzione è più economica, e l’abbiamo presa sia perché non c’era posto sul treno per il ritorno, sia perchè volevamo partire da Ollantaytambo, dopo un paio di giorni passati a girare da soli per i paesi della valle sacra con i bus pubblici. Quindi passaggio da Ollantaytambo a Aguas Caliente (compreso il trenino dall’hydroeletrica a Aguas Caliente), pranzo, cena, notte e colazione in hotel (veramente di livello molto economico, le tariffe esposte erano tipo 30sol per la camera doppia, quindi figuriamoci!), entrata e guida a Machu Picchu e ritorno il giorno dopo, il tutto per 150euro in due. C’è da dire che con la soluzione auto, i paesaggi attraversati erano veramente stupendi, vedrete scorci di giungla con villaggi superisolati, e paesaggi montani da togliere il fiato, ma… 8h ininterrotti di tornanti, con un autista che sembrava uscito da Indianapolis? Un terzo di noi ha dato di stomaco all’andata (io compresa) e pure al ritorno. Sono stata così male per quel viaggio interminabile, che ho continuato ad avere la nausea per i tre giorni successivi. Quindi riflettete bene. A posteriori sono assolutamente convinta che la soluzione migliore sia: acquistare da soli il biglietto del treno ad Aguas Caliente, cercare da soli un pernottamento lì per godersi Machu Picchu in tutta tranquillità (Aguas Caliente è un moderno agglomerato di alberghi, ristoranti, e tutto quanto serva al turista in procinto di visitare la città sacra, non avrete certo il problema di rimanere senza alloggio nemmeno se arrivate di notte) e tornare quando si vuole. Vi consiglio di visitare Machu Picchu il mattino, per avere tutto il tempo a disposizione nella giornata. Il primo bus che saliva (ma se volete potete pure salire a piedi, alcuni lo hanno fatto) partiva alle 5 del mattino, e il sito apre alle 6. Quindi il mattino arriviamo baldanzosi alle 5 meno dieci.. E troviamo un’enorme coda di persone già in attesa! E quando dico enorme, intendo almeno 150 metri di coda! Gli autobus partono puntuali il servizio alle 5, e uno dietro l’altro caricano i passeggeri, si vede che sono abituati a questa folla… insomma per le 5.40 saliamo sul nostro, e per le 6 siamo all’entrata. Ci danno la mappa del sito, controllano gli zaini, e ci addentriamo. Corriamo all’entrata per Waina Picchu, che è dall’altra parte del sito, ma già qui troviamo la solita colonna di persone, tutte in attesa davanti all’entrata, che aprirà alle 7. Waina Picchu è il picco opposto a Machu Picchu, da cui si ha la classica visione della città che si trova in tutte le cartoline. E’ un’ora di salita, abbastanza ripida (poi per scendere ci si mette poco meno di un’ora, perché sono tutti gradoni dove è bene stare attenti) ma lo spettacolo all’arrivo è incredibile! Noi ne siamo stati strabiliati, nonostante la giornata nuvolosa che copriva tutto a parte Machu Picchu… chissà che si vede di lassù quando il cielo è limpido! Torniamo a noi: per l’erosione a cui è sottoposto il sito, troppi turisti, ecc, le autorità hanno stabilito che ci possono salire solo 400 turisti al giorno, suddivisi in tre turni: alle 7, alle 10, e uno al pomeriggio, con un max di 200 per turno. Arrivando alle 6.30 approssimatamente, davanti all’entrata, noi siamo stati catalogati n.145 e 146, tanto per farvi capire. Il primo turno può tenere al max 200 persone, agli altri viene dato un biglietto per il turno delle 10. Siamo finalmente riusciti a cominciare la salita verso le 7.30. Quando siamo scesi, purtroppo troppo presto ma avevamo la guida che ci attendeva alle 10 per farci la spiegazione del sito, ci siamo resi conto che a tutti quelli che si avvicinavano veniva detto che non c’era più posto per tutto il giorno, avendo già raggiunto la quota max. Per cui correte, correte subito appena raggiungete la città, e visitatela solo dopo… chi arriva pensando di fare la visita il pomeriggio non ha molte speranze. Siamo ritornati a Aguas Caliente facendo la discesa a piedi, ed è stata una bella passeggiata di un’ora circa, peccato per la pioggia che ci ha rotto le uova nel paniere. E da qui, siamo ripartiti per la tortura dell’auto impazzita. Al ritorno a Cusco abbiamo alloggiato alla pensione Monte Horeb Hospedaje, acquistata in internet su hostelbookers.com, per 34$ a notte, veramente un furto, un prezzo doppio per uno standard normale, ma l’avevamo prenotata ancora dall’Italia quando non eravamo così ferrati sui normali prezzi peruviani. E poi in fondo erano i giorni dell’Inti Raymi, quindi un prezzo doppio ci poteva stare, ma abbiamo scoperto che invece è il loro prezzo normalmente praticato, forse perché appunto con il canale internet riescono ad accalappiarsi così tanti turisti stranieri che non si fanno problemi, per quel prezzo. Dopo la festa abbiamo quindi cambiato pensione. Abbiamo acquistato il volo da Cusco a Lima all’ufficio della LAN di Cusco, poiché abbiamo scoperto che il sito internet non accettava la nostra carta di credito, perché emessa al di fuori del Perù. Ben strano, vero? Ma c’è un’altra compagnia aerea a più basso costo che fa la linea…credo si chiami Starperu… se non facevamo tre ore di coda all’ufficio della LAN, pagando 310 $ in due per il volo del giorno dopo, ci saremmo andati filati. E ora alcuni consigli generali: le notti sono freddissime, portatevi via un bel pigiamone, perché nessun albergo in cui siamo andati aveva il riscaldamento, ma solo al massimo un bel po’ di coperte, ma mettere il naso fuori il mattino è dura! Soprattutto se ti aspetta una doccia fredda! Attenzione alle docce: se loro ti dicono caliente, allora è appena tiepida… se la descrivono come temperada… aspettatevi di farvi la doccia con i brividi. Abbiamo sempre mangiato per non più di 20 sol a testa, a volte i menù turistici ci facevano spendere molto meno, e in qualche posto comprendono cibo quasi sufficiente per due. Gli spiedini di alpaca sono buonissimi, mentre il ceviche non ci ha fatto impazzire. Il pisco sour è buono! Ovunque si possono trovare lavanderie a buon mercato, noi a metà viaggio ci siamo fatti lavare tutti i vestiti, pure l’intimo. Si paga a peso, e lavare un capo costa quindi come un kg (da 2 a 4 sol x kg), che è la loro tariffa minima. Il trekking secondo me è la cosa più bella da fare in Perù.. Ma occorre essere allenati, l’altezza è per noi un limite non indifferente, e ho sentito di certi prezzi per fare trekking sull’inca trail che non hanno ragion d’essere. Sono una fregatura. Noi non abbiamo mai preso pasticche per il mal d’altura, d’altro canto abbiamo avuto abbastanza tempo per acclimatarci, e il mio ragazzo è stato male solo all’Isla del Sol (ma eravamo sopra i 4000) per una notte. Il giorno dopo tutto finito. Io me la sono cavata abbastanza bene (a parte le mie vicissitudini con lo stomaco). Reparto regalini: siamo tornati con montagne di berrettine, guanti e scaldamuscoli di lana di alpaca, vi consiglio in particolare gli scialli che da noi non si trovano, ma per maglioni ecc valutate bene disegni e fantasie… in Italia ci si può sentire un po’ imbarazzati a girare con quei colori addosso, per quanto morbidi siano i maglioni. Non abbiamo mai comprato nei negozi, ma solo nei mercati o dai venditori ambulanti… nei negozi i costi sono quasi italiani, e sembra di sostenere una multinazionale, invece che i poveri produttori e commercianti del luogo. E ai mercati provate la frutta! Io mi sono innamorata di un frutto che si chiama Pepino, o qualcosa del genere, strano aspetto, e sapore una via di mezzo tra la pesca e il melone… ma ce ne sono così tanti! E tutti dolci e succosi! Ah, ultima cosa! Alla partenza da Lima per l’intercontinentale, quei ladroni pretendono 31$ di tassa aeroportuale a testa. Che bastardi! È una cifra immensa, per loro, e in Italia è invece inclusa nel costo del biglietto. Ad ogni modo, vedete di arrivare in aereoporto con i soldi in contanti in USD, perché altrimenti sarete costretti a prelevare al bancomat, dato che accettano solo contanti… e qui la fregatura più fregatura: i tassi di cambio applicati dalla banca per lo sportello proprio fuori dall’ufficio preposto al pagamento della tassa vi spennerà come un pollo! Scoprirete al vostro ritorno a casa che il tasso di cambio che vi è stato praticato è da galera! Avevo pensato addirittura di denunciarli, ovvio che è tutto pensato per fregare il turista! Nessun’altra banca in tutto il Perù ci ha mai applicato quei tassi. Il 30% della cifra! Una tangente! Vabbè, lascio cadere il discorso perché sennò mi arrabbio ancora. Buon viaggio! Mirta