Consigli pratici per visitare Napoli
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In queste due settimane sono stata risucchiata in un vortice di emozioni che mi ha risputata fuori con qualche chilo in più e con la macchina fotografica piena di immagini che rimarranno indelebili nella mente e nel cuore. Protagonisti i territori che dalla zona vulcanica attorno al Vesuvio si allungano verso sud trasformandosi in quella fascia costiera tanto bella da essere stata dichiarata Patrimonio dell’UNESCO.
Ecco il mio itinerario percorso utilizzando esclusivamente mezzi pubblici: alla faccia di chi dice che al Sud il trasporto pubblico è inesistente! Certo, alcuni collegamenti andrebbero potenziati o rinnovati, ma devo ammettere che mi sono trovata bene sia in termini di puntualità che di capillarità sul territorio.
NAPOLI
Visitare il capoluogo partenopeo ed avere la presunzione di capirne le dinamiche è l’errore più grande che si possa commettere. Napoli è una città particolare, a tratti contraddittoria, che deve essere semplicemente vissuta. Esploratela in lungo e largo per vedere come cambia continuamente forma e faccia, a seconda del quartiere in cui ci si trova e dell’orario in cui la si vive.
Napoli è un’esplosione di colori, di rumori, di odori. E’ la vita che scorre veloce senza troppe regole nei vicoli che si intrecciano ad angolo retto. E’ la gente si sposta a colpi di clacson o in sella a motorini che riescono a trasportare un’intera famiglia senza casco ed in barba ai sensi unici. E’ la genuinità che si incontra per strada nei bambini che parlano il dialetto o nei pochi e semplici ingredienti che si usano per preparare la pizza, simbolo di italianità nel mondo. Napoli è religiosità, è fede incondizionata nel miracolo del sangue di San Gennaro che si scioglie tre volte l’anno; è trovare ad ogni crocevia un’edicola con la statua della Madonna adorna di fiori, lumini e foto di chi non c’è più. Napoli è il caos dei mercati rionali, il vociare di chi compra e chi vende, i cestini calati dalle finestre dei piani alti che vengono riempiti con la spesa. È superstizione, è scaramanzia che prende la forma dei corni rossi in terracotta o degli scartellati (i gobbi adorni di simboli portafortuna). Napoli è l’artigianato che si può apprezzare (e fotografare) camminando a San Gregorio Armeno, la via dei presepi fatti a mano. E’ anche la grande metropoli sotterranea, invisibile agli occhi, piena di cunicoli e cisterne ancora da scoprire in cui si destreggiavano i monacielli e dove si rifugiavano intere famiglie per scappare dai bombardamenti.
A rappresentare i due volti di una città in cui il degrado dei quartieri più poveri convive con l’eleganza di alcune zone del centro ci pensa la Smorfia: dietro ai 90 numeri della tombola si nascondono le cose belle e quelle brutte, i cibi e gli emblemi della tradizione partenopea.
Lasciatevi conquistare da tanta autenticità, seppur con un occhio di riguardo perché (ahimè!) il pericolo è sempre in agguato. Quindi mano sul portafoglio, borsetta tenuta ben davanti e tasche degli zaini privi di cose di valore per sfuggire ai borseggiatori che spesso prendono di mira proprio i turisti. C’è da dire che negli ultimi anni qualcosa sta cambiando, complici una maggiore consapevolezza ed una grande voglia di riscatto. Da questo spirito sono nate le “eccellenze campane”, non solo nell’offerta culinaria sempre più ricercata, ma anche in quella nuova rete di servizi volti a migliorare lo stile di vita di chi a Napoli ci vive oppure è semplicemente di passaggio.
Ho scelto di trascorrere a Napoli un’intera settimana per poterla vivere a fondo e sfruttandola come base per scoprire alcuni luoghi imperdibili che si trovano nelle vicinanze. Per visitare al meglio la città consiglio di suddividerla in zone ed organizzare l’itinerario in base al numero di giorni che si hanno a disposizione, gustandone un pezzetto alla volta. Mentre passeggiate date un’occhiata alle facciate dei palazzi: nascondono veri e propri capolavori di street art come la “Madonna con la pistola” di Banksy in Via dei Tribunali, di fianco all’ingresso laterale della pizzeria Dal Presidente. Troverete di frequente anche ritratti di personaggi famosi come di Pino Daniele, Maradona e Totò.
CONSIGLI PRATICI:
PERNOTTAMENTO: è davvero difficile scegliere la struttura in cui pernottare a Napoli, sia per la grande quantità di offerte che troverete sui vari portali, sia per i dubbi nell’individuare la zona migliore in cui alloggiare. Gli alberghi più lussuosi si trovano sul Lungomare Caracciolo: suggestivo il tramonto con il Castel dell’Ovo in primo piano, ma si tratta di un quartiere un po’ isolato dalla Napoli verace. Credo che la zona migliore in cui fissare la propria base sia nelle vicinanze del centro storico. Consiglio di prenotare il nuovissimo PizzaSleep, un bed & breakfast sviluppato attorno al tema della pizza gestito da Maria e Attilio con una cura ed un’attenzione particolare per i dettagli e per i propri clienti. Vi sentirete coccolati e come a casa. La posizione è strategica (a due passi dalla metro e dalla stazione FS di Montesanto), ma la vera chicca è il panorama di cui si può godere dai balconi!
PIZZA: Protagonista indiscussa della tavola napoletana è la pizza, che la si mangi seduti a tavola o passeggiando per i vicoli nella famosa versione “a portafoglio”. E’ buona quasi dappertutto, anche se la maggiore concentrazione di pizzerie rinomate si trova su Via dei Tribunali. Lo capirete immediatamente vedendo le lunghe file che si formano fuori dai locali all’ora dei pasti. Una delle migliori pizze che ho assaggiato, dopo una settimana di lievitati a pranzo e cena, è quella di Michele (tenete presente che l’attesa può durare delle ore). Ecco una carrellata delle pizzerie più famose: Dal Presidente, I Decumani, Sorbillo, Di Matteo. Concettina ai Tre Santi nel rione Sanità ne propone una versione gourmet, mentre la vera pizza fritta la trovate a La Masardona.
PASTICCERIE: La lista dei dolci tipici napoletani è infinita: pensate che per provarli tutti non mi sono bastate due settimane! Se volete assaggiare un buon babà vi consiglio Scaturchio che affaccia su Piazza San Domenico; Casa Infante lo propone in versione take away immerso in creme di vari gusti. Poco conosciuta dai turisti è Poppella (la cui sede si trova nel rione Sanità) che sforna i fiocchi di neve, bombe soffici ripiene di crema. Inutile dire che le sfogliatelle (riccia o frolla) e la pastiera le potete trovare in quasi tutte le pasticcerie.
MEZZI DI TRASPORTO: Nel centro storico di Napoli ci si muove a piedi. Gli spostamenti più lunghi, invece, sono possibili grazie alla metropolitana (linea gialla, numero 1) e alle numerose funicolari che collegano i principali punti della città. Le stazioni, disposte su più livelli collegati da scale mobili, sono vere e proprie opere d’arte progettate da famosi architetti. Divertitevi a scoprirle tutte! Una delle più suggestive è senza dubbio Toledo, rivestita da brillanti mosaici blu. Dal capolinea Garibaldi (poco distante dalla stazione Centrale) partono i treni della Circumvesuviana, la linea ferroviaria che conduce a Ercolano, Pompei e Sorrento.
DA NON PERDERE: Ci sono due esperienze a cui ho avuto il piacere di partecipare e che rappresentano quella Napoli autentica che merita di essere valorizzata e raccontata. Ritagliatevi una sera da dedicare a Napulitanata, concerto di alto livello in cui vengono riproposti i classici della canzone napoletana all’interno di un ex deposito per taxi rimesso a nuovo, di fronte al Museo Archeologico. Occorre prenotarsi con anticipo per avere il posto a sedere garantito e un drink di benvenuto da sorseggiare durante la coinvolgente esibizione. L’altra esperienza che consiglio di non perdere è la visita della Napoli Sotterranea promossa da LAES, Associazione che oltre ad organizzare tour meno artificiosi di quelli pubblicizzati in centro continua a scavare per liberare nuovi spazi dai detriti e dai rifiuti allo scopo di renderli fruibili. Chi soffre di claustrofobia può baypassare i cunicoli più stretti seguendo la guida. Il ritrovo è di fronte al Caffè Gambrinus di Piazza Trento e Trieste. Cercate le palette e seguiteli fino all’imbocco della famosa scalinata che conduce nelle viscere della città, scendendo a quaranta metri di profondità.