Consigli per un viaggio in Papua Nuova Guinea

Viaggio in gruppo con Avventure nel Mondo
Scritto da: Lauro
consigli per un viaggio in papua nuova guinea
Partenza il: 13/09/2011
Ritorno il: 13/10/2011
Viaggiatori: 19
Spesa: 4000 €
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Viaggio effettuato con un gruppo di Avventure nel Mondo di 19 persone dal 13/9 al 13/10 2011.

Le tappe sono state: Goroka (sing-sing festival), Tari (etnia Huli), Wewak/fiume Sepik, Kavieng (isola New Ireland), Losuia (isola Kiriwina dell’arcipelago Trobriand).

In ogni tappa era stato contattato preventivamente un agente/albergatore locale che ha provveduto agli spostamenti, all’alloggio e all’organizzazione delle visite.

Tutti gli spostamenti sono stati effettuati con voli interni (transitando sempre per Port Moresby) tranne il tragitto Goroka/Tari effettuato in minibus per un totale di circa 20 ore (comprese varie soste).

Le strade sono in pessimo stato, di solito sterrate, mentre i tratti asfaltati sono molto pericolosi perchè sono piene di buche.

Il turismo è praticamente inesistente e quindi mancano i servizi turistici, quali alberghi e mezzi meccanici (minibus, auto e taxi). La benzina è molto cara e scarsa. Tutto è caro perchè importato dall’estero, tranne i prodotti della terra coltivati in loco.

La corrente elettrica è assente nei villaggi e scarsa nelle città: gli alberghi/lodge che abbiamo utilizzato producevano la corrente elettrica con un generatore (ovviamente non di notte o durante la nostra assenza). Siamo comunque sempre riusciti a ricaricare le batterie di macchine fotografiche/videocamere. L’adattatore di corrente presa di Papua/spina europea o americana è di difficile reperibilità in loco e l’ho trovata a Goroka dopo aver chiesto in 4 supermarket.

PROGRAMMA DI VIAGGIO

(Voli e notte)

13/9/2011 Volo Malpensa / Dubai con Emirates

14/9 Volo Dubai / Manila / Port Moresby

15/9 Volo Port Moresby / Goroka

Goroka Sitani Traditional GH

16-17-18/9 Goroka – Sitani Traditional GH 20/9 Goroka – Tari e Tari – Warili Lodge

21-22/9 Tari – Warili Lodge 23/9 Volo Tari – Port Moresby – Wewak Wewak – Seaview Hotel

24/9 Wewak – fiume Sepik

Kamanimbit – Kamanimbit Lodge

25/9 Fiume Sepik

Yesimbit – Yesimbit Lodge

26/9 Fiume Sepik

Kamanimbit – Kamanimbit Lodge

27/9 Fiume Sepik – Wewak

Wewak – Seaview Hotel

28/9 Wewak

Wewak – Seaview Hotel

29/9 Volo Wewak – Port Moresby – Kavieng

Kavieng – Tropical GH

30/9-1-2/10 Kavieng

Kavieng – Tropical GH

3/10 Volo Kavieng – Port Moresby

Port Moresby – Weigh Inn Hotel

4/10 Volo Port Moresby – Losuia

Losuia – Kiriwina Lodge

5-6-7-8-9-10/10 Losuia

Losuia – Kiriwina Lodge

11/10 Volo Losuia – Port Moresby

Port Moresby – Weigh Inn Hotel

12/10 Volo Port Moresby/Hong Kong

Volo con Emirates

13/10 Volo Hong Kong/Dubai/Malpensa

Volo con Emirates

Nei voli interni il peso del bagaglio doveva essere di massimo 16 kg (tratta Tari-Port Moresby) oppure di 16 o 23 kg sulle altre tratte (alcuni avevano indicato nel biglietto 16 kg e altri 23 kg).

Il bagaglio a mano dovrebbe essere invece di massimo 5 kg, ma in ogni caso il controllo dei pesi non è molto fiscale e nessuno ha pagato un sovrapprezzo.

CLIMA/INSETTI/ANIMALI

Clima caldo/umido ma ben sopportabile. Fresco di sera nelle tappe di montagna (Goroka e Tari) che si trovano a 1600/1800 metri di altitudine. Cielo più nuvoloso che soleggiato. Frequenti piogge anche temporalesche ma di breve durata. In generale clima molto variabile anche durante la stessa giornata. Meno insetti del previsto. Poche o nessuna zanzara a Goroka e Tari, ma molte sul fiume Sepik. Nelle 2 isole dove siamo stati c’erano zanzare come da noi in estate. Pochi animali/insetti fastidiosi nei lodge. Rari casi di brevi infezioni intestinali: globalmente abbiamo tutti goduto di buona salute.

ALLOGGI E ORGANIZZAZIONE

Gli alloggi sono stati semplici ed essenziali, ma sempre puliti.

Goroka: camere da 2, 3 e 4 letti, bagno in comune, poca acqua

Organizzazione: Caspar Dama Guide Service, www.casparguide.com

Tari: camere 2,3,4,6 letti, bagno in comune

Organizzazione: Warili Lodge, www.papua-warili-lodge.com

Wewak: camere 2,3 letti, bagno privato Fiume Sepik: camerette e comerone molto rustici, bagno nel bosco

Organizzazione: Sepik Odyssey Tours, Mr Sebby, P.O. box 111, Wewak PNG

Kavieng: camere 2,3,4 letti, bagno in comune, poca acqua

Organizzazione: Tropical Guesthouse, P.O. Box 125, Kavieng, Phone: 984 1097 Fax: 984 1098

Port Moresby: camere 2,3,4 letti, bagno privato

Organizzazione: Weigh Inn Hotel,

Losuia: camere 1,2,3,4 letti, bagno privato

Organizzazione: Kiriwina Lodge, www.pngtourism.org.pg/Milne-Bay-Province/Losuia/Traditional-Informal/Kiriwina-Lodge_ov=2362_.html

In un modo o nell’altro era sempre possibile fare la doccia.

Abbiamo sempre cenato in albergo (tranne una sera) sia per motivi di sicurezza che per mancanza di alternative.

Solo a Wewak e Port Moresby gli alberghi erano in città (nelle quali comunque è impossibile andare in giro per motivi di sicurezza) mentre altrove erano fuori dai centri abitati.

COSTI

Il viaggio è costato in tutto circa 5.600 euro

La Papua Nuova Guinea è molto cara. La benzina per auto e barche è cara e rara e quindi bisogna spesso aspettare che l’autista/barcaiolo la trovi prima di poter partire. Sul fiume Sepik abbiamo atteso invano per 2 giorni che arrivasse un idrovolante a prelevare una signora del gruppo che si era fratturata una mano perchè il pilota non ha trovato la benzina.

In tutta Papua girano pochi soldi e tutti i fornitori di servizi hanno bisogno di essere pagati in anticipo. I venditori di artigianato non hanno mai i ”resti” ed è difficile procurarsi banconote di piccolo taglio e monete.

Il cambio era di circa 2,7 Kina per 1 euro. Ci sono pochissimi posti dove cambiare valuta e conviene farlo in aeroporto. In viaggio si usano solo Kina (nessuno accetta euro o USD).

SICUREZZA

Tutto quello che si legge sulla pericolosità di Png è vera… e forse anche peggio.

Oltre a quello che si ”avverte” e che ci hanno detto le persone che abbiamo frequentato e protetto (in pratica impedendoci di girare da soli e pagando in 2 occasioni una specie di protezione aggiuntiva al mercato di Goroka e al porto di Wewak), il nostro minibus è stato attaccato di notte da una banda di rapinatori sulla strada tra Mendi e Tari (senza danni perché avevamo chiesto e ottenuto una scorta armata della polizia di Mendi, che sparando ha messo in fuga i rapinatori), continuamente si leggono sui giornali locali (www.thenational.com.pg) di assasinii, case bruciate, vendette, rapine, assalti a caserme della polizia, eccidi tra etnie diverse, rapimenti di donne e altre violenze varie.

A titolo d’esempio ricopio qui sotto un articolo del 31/10/2011 che parla anche di cannibalismo:

Source:

The National -Monday, October 31st 2011 By JAYNE SAFIHAO A village has been razed to the ground as a result of the gruesome killing of a Grade 3 student from the Asarumba Care Centre in Bogia last Saturday. Eyewitnesses and Bogia Mayor Felix Bangai said the 11-year-old boy and his teenage brother left early in the morning to look for coconuts. He said they had walked to the border of Kalilat village, the last village after Bogia. While trying to husk coconuts there, the brothers were ambushed by a group of Kalilat youths who shouted at them to leave. The elder brother sensing danger ran ahead of the younger one. Unable to catch up, Junior Bari Gumai of Dangale village, Manam, died while running, speared in the back with a fishing gun. The metal fishing spear had a thick metal tip fixed with a hook. The gang then took the boy’s body to the beach, burnt the face to make it unrecognisable and then gutted the corpse with a bush knife. But about 200 relatives of the deceased then marched onto Kalilat village, razing everything in front of them. They burnt houses and slaughtered animals. Kalilat villagers then set up roadblocks at three sections of the road, with women and children forced to walk while vehicles were stopped from going to or from Bogia. But Snr Constable Adam Yawing, the man in charge of the North Coast Road highway patrol saved the day by disbanding the angry Kalilat youths while asking for the surrender of the killers. An auxiliary policeman and community leader Joe Viaken said they were turned upon by the men from Kalilat when they tried to intervene. “We were being shot at with fishing guns. Almost all of them were armed and didn’t respect the law,” he said. “They shouted abuse at us and used the cover of women and children at the roadblock to attack us. “One spear landed in the car nearly killing the acting district administrator. We will be reporting the matter to the provincial police commander,” he said. Viaken said the situation was still tense yesterday after the burial of the boy. Asarumba care centre spokesman Nelson Mambote has lashed out at the government and is appealing for the government to look at relocating them to a neutral place. “This is the third death so far since we have been placed here in 2006. “The first was of a small boy. The Rarin community of Bogia killed and ate the child, cannibal fashion; the second was of a mother and child while out gardening and this is the third. “Enough is enough, we can­not go on like this,” he said.

Lo stesso depliant turistico su Papua NG che distribuiscono in aeroporto avverte del ”rischio sicurezza” e invita i viaggiatori a farsi venire a prendere in aeroporto da un mezzo del proprio albergo.

Tutti girano con il macete, anche bambini e bambine. Molto spesso i camion e le jeep hanno i vetri protetti da una grata metallica, come pure le case sono protette da alte palizzate e filo spinato. Il nostro albergo a Port Moresby aveva anche le guardie armate al portone del cortile interno.

Noi non abbiamo comunque avuto problemi (a parte un bagaglio sparito durante un trasferimento terrestre) ma sicuramente è un viaggio da fare solo in gruppo e con grande attenzione, seguendo i suggerimenti dei locali, anche se la loro protezione può apparirci eccessiva.

TAPPA PER TAPPA Goroka

Il Sing sing festival che si tiene ogni anno in settembre è splendido. Molte decine di villaggi/etnie/gruppi mandano i loro rappresentanti a partecipare a questo festival che dura 3 giorni, con premiazione finale. I gruppi arrivano alla spicciolata al mattino nello stadio e il pubblico pagante si può unire ai gruppi per fare foto o semplicemente gironzolare. Il festival non è un’invenzione per turisti (che sono pochissimi) ma è stata un’invenzione dei missionari per far competere i villaggi con costumi e danze anzichè con colpi di macete o di armi da fuoco. Il caos, come la bellezza dei costumi e dei trucchi su viso e corpo e dei suoni e delle danze, sono indescrivibili e foto e film servono solo per rinverdire i ricordi di chi c’è stato.

Noi abbiamo trascorso al festival le mattinate del sabato e della domenica: la domenica c’erano più gruppi che non sabato.

Goroka è una cittadina con Internet e numerosi grandi magazzini ben forniti. Sulla strada principale si vende molto artigianato locale. Non c’è comunque nulla di particolare da vedere. Il clima è gradevole perchè si è a circa 1600 metri di altitudine. Per entrare nel mercato è stata pagata la ”protezione” a dei tizi del mercato.

Tari

Interessante la popolazione degli Huli, con le loro parrucche fatte con i loro capelli. Belle colline e foreste tropicali con cascata. L’artigianato non è granchè.

Nelle vicinanze hanno trovato gas e/o petrolio e stanno costruendo una strada e un aeroporto internazionale che faranno sparire velocemente tutte le attuali tradizioni.

Tanto per dire che aria tira anche qui, all’ospedale un grande cartello vieta l’accesso con mitra, macete e accetta.

Wewak/Fiume Sepik

A Wewak si va per andare sul fiume Sepik, pieno di villaggi e di ”case degli spiriti”.

Wewak è una cittadina moderna (per i canoni di Png) e al porto la nostra guida ha dovuto pagare un gruppo di brutti ceffi che si era avvicinato ad un gruppo di noi che stava aspettando al porto un camioncino che li portasse in albergo.

Una signora del gruppo si è infortunata sul fiume Sepik e dopo due giorni di attesa dell’idrovolante (che non ha trovato benzina) per essere portata all’ospedale di Wewak c’è andata in barca (4 ore sotto una pioggia battente) e poi in ambulanza (altre 4 ore di sballottamenti). Sull’ambulanza le hanno tagliato con il macete (ma delicatamente…) la fasciatura che le avevamo fatto come primo soccorso. L’ospedale di Wewak aveva la macchina dei raggi x rotta da tempo e allora le hanno fatto una radiografia ”a mano” diagnosticandole 2 fratture ad una mano e suggerendole di andare a farsi curare nel posto più vicino… e cioè in Australia. Così, dopo varie peripezie, è andata a Cairns in Australia dove le hanno trovato anche un’altra frattura al braccio. Da lì è poi rientrata in Italia per essere operata.

I villaggi sul fiume Sepik sono molto belli e interessanti. Ci sono moltissime zanzare. L’artigianato è bellissimo e costa pochissimo: l’unico problema è che vendono tante cose grandi e pesanti in legno e i volumi/pesi aumentano a dismisura.

Kavieng – Isola New Ireland

Si viene qui principalmente per girare nelle numerosissime isolette tropicali nelle vicinanze, tutte con barriera corallina intatta e tanti pesci a poca distanza dalla riva.

L’ambiente è più rilassato e apparentemente meno pericoloso dei posti citati precedentemente.

Una bella strada asfaltata percorre per molti chilometri l’isola di New Ireland, con bei posti da vedere e spettacolare vegetazione.

Losuia – Arcipelago Trobriand

Posto idilliaco… almeno in apparenza. Nessun pericolo avvertibile, belle spiagge e piacevoli strade sterrate con spettacolare vegetazione, tanti bei villaggi e tradizioni e balli e fantasmagorico cricket.

Una suora italiana conosciuta lì ci ha spiegato che però il posto è meno idilliaco di quello che sembra perchè:

– ogni villaggio ha un capo villaggio con un enorme potere, compreso quello di uccidere i compaesani che non gli vanno a genio (di solito con il veleno somministrato dallo stregone). Non tutti i capi villaggio sono crudeli, ma quello del villaggio della suora pare essere particolarmente sanguinario.

– nessuno può emergere o essere diverso dagli altri, perchè altrimenti gli bruciano la capanna, lo picchiano e lo vessano in tutti i modi. La suora ha visto casi di persone che avevano trovato un lavoro e che quindi guadagnavano denaro (in una società nella quale gira pochissimo denaro) costretti ad abbandonare il lavoro perchè non ne potevano più delle ritorsioni che subivano;

– neppure a scuola si può emergere e quindi gli insegnanti devono dare sempre voti ”livellati” perchè i ”primi della classe” vengono maltrattati da tutti;

– non arrivano giornali (né c’è corrente elettrica);

– erano 20 anni che non arrivava un medico;

– l’istruzione anche lì, come in tutta Png, è a pagamento.

Comunque il turista non si accorge delle tensioni che ci possono essere tra gli abitanti, per cui tutti noi abbiamo potuto gioire della simpatia e curiosità della popolazione nei nostri confronti, con innumerevoli bambini che volevano toccarci perchè non avevano mai visto un ”bianco”.

Non esiste denutrizione, tutti sono gentili e sorridenti, nessuno chiede l’elemosina. Tutti sono molto felici di farsi fotografare e ridono come matti quando si rivedono nelle foto digitali;

Veramente bello è il famoso ”cricket delle isole Trobriand” con i giocatori che interrompono continuamente il gioco per cantare e ballare.

Bellissimo ed economico l’artigianato in legno. Le spiagge sono piene di pesci e di grandi conchiglie (delle quali è però vietata l’importazione in Italia).

Port Moresby

Abbiamo visto solo l’aeroporto (nel quale siamo transitati innumerevoli volte) e l’albergo. A causa della pericolosità della città e dei costi proibitivi degli spostamenti non abbiamo fatto alcun giro turistico.

L’aeroporto dei voli nazionali non ha bar nel salone principale (ma un piccolo bar nella sala d’attesa dell’imbarco) né ufficio cambi. I giornali sono venduti sul marciapiede davanti all’aeroporto. I voli in partenza sono annunciati ”a voce” e sono di difficile comprensione. All’arrivo, per uscire con i bagagli, occorre mostrare lo scontrino del bagaglio.

L’aeroporto internazionale (accanto a quello dei voli nazionali) ha un bar confortevole, l’ufficio cambi (l’unico che abbiamo visto in tutto il viaggio) e alcuni negozietti con i soliti prezzi cari. In teoria si potrebbe entrare solo con il biglietto di partenza per quel giorno (da presentare al controllo dell’ingresso) ma noi siamo entrati ed usciti spesso, tra un volo interno e l’altro, essendo molto più confortevole del palazzo dei voli interni. Arrivando a Png dall’estero bisogna pagare il visto in Kina o in USD: anche se non si hanno Kina o USD non c’è problema perchè c’è un ufficio cambi anche accanto agli sportelli del visto e quindi si può lasciare lì il passaporto, cambiare e pagare la tassa riprendendosi il passaporto.

I Kina che dovessero restare alla fine del viaggio vengono cambiati dall’ufficio cambi dell’aeroporto in USD o euro (presentando la ricevuta dell’acquisto d’origine).

Conclusioni

Non si improvvisa un viaggio a PNG, sia per i costi elevati che per i rischi di vario tipo (delinquenza, terremoti, disastri aerei…) e quindi chi ci va sa cosa troverà… e non resterà deluso. Come sempre nei viaggi la realtà supera positivamente la fantasia. La PNG è veramente un altro mondo, con tutti i pregi e i difetti che ciò comporta, ma vale assolutamente la pena di vederlo. Alcune zone resteranno ”ferme” così come sono ora ancora molto a lungo (come le isole Trobriand) mentre altre (come Tari) sono destinate a cambiare velocemente. Credo che ormai siano pochi i posti al mondo con una popolazione così genuina e non-evoluta (secondo i canoni occidentali). Sembra di essere sempre in un documentario di National Geographic. Gente così, forse, si può trovare all’interno dell’Amazzonia, ma con molta più difficoltà per raggiungerla. Inoltre la vegetazione e il mare sono bellissimi. Non ho esitazioni nel dire che è stato un viaggio bellissimo.



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