Consigli in pillole per il Kenya in autonomia

Safari nello Tsavo e mare a Watamu
Scritto da: mokina
consigli in pillole per il kenya in autonomia
Partenza il: 01/08/2019
Ritorno il: 19/08/2019
Viaggiatori: 5
Spesa: 3000 €
Il Kenya sta al safari come il safari sta al Kenya: questa la semplice equazione di questo paese africano. Il mare è solo una bella cornice per un po’ di relax, ma non il protagonista assoluto: in queste terre domina SIMBA, il re leone. Questo, in sintesi, quanto ho elaborato da questa vacanza che mia ha dato tante emozioni anche se, a differenza di altri, non sono tornata con il mal d’Africa e, forse, mi aspettavo più tramonti o albe spettacolari di quanti ne abbia realmente visti. Vi voglio scrivere questo racconto per lasciarvi un po’ di informazioni recenti per riuscire ad organizzare un safari in autonomia, attingendo anche da esperienze di altri viaggiatori incontrati: le mie emozioni sono solo mie e, sicuramente, ai più risulterebbero tediose e noiose condensate in un racconto.

PROLOGO: IL VOLO

Ho comprato un biglietto Turkish MI-MOMBASA a 600 euro: ottimo prezzo, ottimo aereo e servizio ma… quest’anno non era l’anno giusto per passare da Istanbul! Infatti hanno inaugurato il nuovo aeroporto ad aprile e, ad agosto, non erano ancora operativi al 100%… morale? I bagagli in andata sono arrivati dopo 6 giorni costringendoci a fare il safari “leggero” e al ritorno dopo tre; se poi ci aggiungiamo che hanno lasciato a terra 18 aerei BOEING 737 MAX per il piccolo problema del “baco” nel software e che mi hanno mandato una mail 20 giorni prima della partenza dicendo che il volo in andata era stato cancellato e riposizionato dopo 6 giorni (costringendomi a correre nel loro ufficio di Piazza Fontana per averlo un giorno prima), capite che la vacanza è partita un po’ zoppicante.

Inoltre la partenza anticipata ci ha costretti a soggiornare una notte a Mombasa (CityBlue Creekside Hotel & Suites, sul lungofiume, consigliato); alla fine questo intoppo in realtà è stata una manna perché ci siamo riposati dal viaggio (dimenticavo, all’andata abbiamo scelto lo scalo lungo a Istanbul per usufruire del tour gratuito della città offerto dalla compagnia aerea con tanto di cena, consigliatissimo) e siamo riusciti ad andare al supermercato a comprare qualche genere di prima necessità, vista la mancanza di bagagli (al rientro ho chiesto il rimborso alla Turkish e mi hanno fatto il bonifico).

Dopo il biglietto, ho cercato in internet una guest house a Watamu per trascorrere i giorni di relax ed ho trovato il ZAWADI RESIDENCE, 4 camere e un bungalow con cucina gestiti da Tiziana, un’italiana trasferita in Africa da vent’anni; scelta vincente, visto che lei mi ha messo in contatto anche con l’agenzia per il safari e si è occupata dei miei bagagli smarriti (e vi assicuro che non è poca cosa, ho sentito di gente che è dovuta andare a prenderli a Mombasa o a cercarli da qualche parte in giro per Watamu).

PRIMA PARTE : IL SAFARI

Questo il programma: safari privato con jeep e autista per 5 persone (1000 euro a persona, tutto compreso) WATAMU TOURS

1) Parco Tsavo Ovest – N.1 Notte

Game driver alla ricerca degli animali. Arrivo al Celai Ngulia Banda opp. Celai Ngulia Lodge per il pranzo- relax fino alle 16 – uscita per game Driver fino al tramonto – relax in attesa della cena

2) Parco Amboseli – N.2 notti

Partenza per Amboseli e arrivo verso ora di pranzo al Sentrim Amboseli Camp o Amboseli Sentrim Lodge – sistemazione in camera-pranzo e relax – uscita per Game driver nel bellissimo parco alle pendici del monte Kilimangiaro – rientro al campo o lodge per il tramonto – relax-cena

3) Secondo giorno Amboseli per Game driver

4) Partenza mattino presto dopo la colazione verso Taita Hill

– arrivo al Sarova Salt Lick Lodge – pranzo-relax – inizio Game driver verso le 16 – rientro al Lodge-relax in attesa della cena. Con un pagamento extra si può prenotare in loco un Safari notturno

5) Partenza per il Parco Tsavo Est

– arrivo al Sentrim camp – sistemazione in camera e pranzo – alle 16 inizio Game driver – rientro al campo-relax-cena

6) colazione-Game driver

– uscita dal Parco – rientro a Watamu il giorno 8 agosto per il soggiorno a Zawadi Residence.

Il safari è impegnativo e anche un po’ stancante, ma secondo me va fatto in 6 giorni; quasi tutti i turisti prendono quello dei tre (costo circa 400 euro a testa), ma risulta ancora più faticoso e riduttivo, visto che i due parchi più belli sono l’Amboseli ed il Taita (i più lontani). Informazione importante: scegliendo un safari privato abbiamo potuto stabilire il giorno della partenza sulla base del volo aereo, mentre se comprerete quello corto, il giorno della partenza sarà il lunedì perché tutte le agenzie partono in quel giorno per facilitare il gruppo. Abbiamo incontrato turisti arrivati il sabato in cerca di pernottamento (ad agosto non è proprio così facile trovare camere decenti libere a Watamu) perché l’agenzia di safari, una volta arrivati, gli aveva comunicato che si era rotta l’auto e che non si poteva partire prima di lunedì (guarda caso….). Inoltre, verificato di persona, le auto disponibili non saranno più di 30 in tutta Watamu, quindi ovvio che le agenzie tendono a riempire le vetture, ma per vendere il pacchetto alla prenotazione vi dicono che va bene qualsiasi giorno. Inoltre Tiziana ha chiesto per noi un autista con esperienza, perché l’autista è davvero importante: deve sapere cercare, trovare e capire le abitudini degli animali in maniera tale da non girare in maniera casuale perdendo un sacco di tempo e non vedendo nulla. Abbiamo sentito peste e corna di alcuni beach boys improvvisati come autisti che si facevano i fatti loro al telefono… Non ultimo il CB radio montato sulla jeep: con questo Abu (il nostro driver) comunicava gli avvistamenti con le altre macchine e, più di una volta, siamo riusciti a vedere leoni o ghepardi grazie al passaparola.

Quindi consiglio n.1: attenzione all’acquisto del safari, cercate recensioni di tour affidabili e chiedete autista con esperienza e ricordatevi che spesso parte il lunedì. Durante il safari gli orari di uscita per l’avvistamento animali sono albe e tramonto (quando fa caldo glia animali dormono nascosti sotto gli alberi) : indicativamente il primo alle 6,30 e il secondo dalle 16 alle 19.

Infine i nostri lodge: tutti molto belli, con la pozza dell’acqua per l’avvistamento animali dalla terrazza. Menzione al merito per il SAROVA SALT LICK paragonabile ad un nostro 4 stelle! Il mangiare è sempre stato a buffet, a volte meglio a volte un po’ meno, ma si trova sempre qualcosa fra carne, pesce o verdure. Abbiamo visto molti leoni e leonesse e i ghepardi da molto vicino: zebre, elefanti e giraffe a gogo. Ai piedi del Kilimanjaro abbiamo visitato un villaggio Masai: mah, ci ha lasciato un po’ perplessi…I Masai ti chiedono 15 euro a testa per l’ingresso (dicono che vanno all’istruzione dei bambini), ti chiedono di comprare i loro souvenir e danzano per propiziare un buon safari. Molto folcloristico, ma molto “finto” per i miei gusti. Stessa cosa la visita alla scuola: abbiamo portato i biscotti, ma a giudicare dal numero di auto ferme mi sa che era una tappa fissa del pacchetto safari…

VOTO PER IL SAFARI: 10 E LODE (la lode per Abu l’autista!)

SECONDA PARTE: IL MARE

Per il mare ho preferito la tranquilla Watamu (poco più di un villaggio) con il suo parco marino, alla caotica Malindi (ci sono stata giusto una mezza giornata, contentissima di non averci soggiornato). La villa di Tiziana, in una zona residenziale centralissima e tranquilla, è davvero molto bella e sarete ospiti a casa sua; la nostra camera Lamu al piano terra, pulita ed arredata con gusto ha un bel patio con divano in muratura e tende per una maggiore privacy. Letto con zanzariera, cassettiera chiudibile a chiave per riporre i documenti, pala al soffitto, antibagno con mobile per riporre le valigie aperte e bel bagno con doccia spaziale completano il quadro. La villa ha un bel giardino, una piccola piscina con stanza per i massaggi (1 ora 10 euro, consigliato) ed una zona ristorante all’aperto, con grande tetto in makuti, dove vengono servite le colazioni (caffè, latte, the, un dolce, pane burro e marmellata, biscotti, uova, succo fresco o piatto di frutta) o le cene (su richiesta). La nostra scelta, su 12 giorni, è stata di fare 6 cene da lei ed il resto in giro per provare i vari ristorantini; il menù era scritto sulla lavagna al mattino e il cuoco Baraka ci ha sempre cucinato ottime pietanze, dalla parmigiana agli spaghetti con l’aragosta.

I locali italiani sono un po’ cari: noi ne abbiamo scelti tre. Abbiamo provato l’Ascot, un bel giardino all’interno del casinò, dove si mangia davvero bene spedendo il giusto (ottima la pasta e la pizza), il caffè Sotto Sopra (buono il burgher ed i primi, un personaggio il proprietario che può piacere o no) ed il Come Back, locale tipo pub con discoteca, dove si può ascoltare ottima musica. Per tutti i posti non abbiamo mai speso più di 13/15 euro a persona. Una menzione al bar di Andrea: cappuccino meglio che in Italia (provate anche il gelato). Ci sono due supermarket: mama Lucy, in centro o il Blue Marmelade un po’ fuori, ma più fornito; da mama Lucy comprate le creme per il corpo all’aloe e alla papaya (90 centesimi di euro=favolose). Di fianco al Marmelade si trova anche una piccola farmacia.

Per muoversi in autonomia comodissimo il tuk tuk o la motoretta, sappiate però che su quest’ultima, se vi ferma la polizia senza casco e in tre (come fanno tutti), vi darà la multa.

Per lo shopping, i negozietti sono un po’ tutti uguali, tranne un paio tipo Roots (lo vedete da fuori che è diverso e con i prezzi più cari). Belli i sandaletti o le ciabattine di perline fatti a mano per 9 euro.

La spiaggia di Watamu, quella delle 7 isole, è davvero molto bella; noi andavamo a piedi fino al Sunrise, prendevamo le sdraio e ci fermavamo a pranzo (si mangia davvero molto bene). Bellissima quella del Garoda ( 20 min.di tuk) o quella del Jacaranda (35 min di stradaccia piena di buche) dove emergono atolli di sabbia bianchissima dalla bassa marea. Ad agosto ci sono le alghe, ma non danno poi tanto fastidio; temperatura di 28 C ventilato (il sole non si stente, ma ti ammazza); ogni tanto qualche breve rovescio. Di notte si dorme bene senza aria condizionata ed alla sera spesso meglio con la felpa.

Abbiamo dedicato una mezza giornata a Malindi che, sinceramente, non ci è molto piaciuta ed un paio d’ore alle rovine di Gede (sempre in autonomia con il tuk tuk), resti dell’antica città araba dei Gedi. Infine ci siamo accordati con altri ospiti della guest house ed abbiamo fatto l’escursione di una giornata proposta da Tiziana: visita alla fabbrica del legno di Malindi, poi la spiaggia dorata di She Shale, pranzo a base di pesce e granchio sull’isola di Robinson ed infine il canyon di Marafa al tramonto (spettacolare!). Costo 70 euro a testa. Una sera siamo stati per l’aperitivo e la cena (il tramonto da qui è bellissimo) al ristorante su palafitte CRAB SHACK MIDA CREEK: assaggiate i samosa di granchio!

Queste, in breve, tutte le attività che potete fare a Watamu; dimenticavo, la più famosa è l’escursione che chiamano Safari Blu, ma che noi non abbiamo voluto fare perchè identica a quella omonima di Zanzibar (che già ci era piaciuta poco). Sono quelle escursioni ad uso e consumo del turista (al costo di 50 euro a testa) che ti portano a vedere la barriera e a mangiare il pesce sul banco di sabbia (qualcuno mi ha detto che non ne vale la pena)… sinceramente, per una appassionata di snork che tutti gli anni si ritaglia una settimana su qualche barriera con la B maiuscola, questa si poteva anche evitare (e così è stato). Ecco, il mare di Watamu assomiglia moltissimo a quello di Zanzibar, ma con le alghe!

EPILOGO E CONSIDERAZIONI FINALI

I beach boys ci sono e sono fastidiosi, soprattutto sulla spiaggia del Jacaranda; ho notato che cercano più i ragazzi giovani e meno le persone più in età, forse perché gli anni “addosso” aiutano ad essere più sgamati e meno influenzabili al raggiro… Ti chiederanno soldi, farina per mangiare (che rivenderanno dopo 10 minuti) o di accompagnarti alla barriera: ognuno può scegliere di dargli retta o no, ma di sicuro non hanno bisogno di vostri soldi per sfamarsi e, chissà perché, questo giochetto lo fanno solo con gli italiani e non con i turisti stranieri. Stessa cosa per i bambini: perché devono andare a scuola o imparare un mestiere quando con una giornata in spiaggia raccolgono quanto guadagna il loro padre in un mese? Quindi io penso che sia giusto aiutare la popolazione, ma compensando chi offre un servizio (lasciando sempre la mancia al ristorante, per esempio) o a qualche famiglia che ne ha davvero bisogno (chiedendo magari a qualcuno sul posto). Ho portato magliette da regalare ed ho dato medicinali a chi me li ha chiesti, ma non ho dato nulla ai beach boys: ma questo è solo il mio pensiero personale. Mi hanno colpito molto più le persone sul ciglio della strada che portavano in testa il bidone dell’acqua presa al pozzo per kilometri ed ho provato un senso di “tristezza profonda” al pensiero di quanto noi siamo fortunati a poter aprire il rubinetto spesso non curandoci nemmeno di quanta ne sprechiamo! Quando comprate qualcosa, contrattate sempre partendo da una cifra bassa e poi salite: tanto se non ci guadagnano, non ve la vendono. Abbiamo comprato anche la schedina telefonica con internet (in aeroporto 10 euro): è sempre comoda, soprattutto quando la wifi funziona poco e male.

Il tempo è stato bello e ventilato con qualche rovescio breve: zanzare poche, basta un po’ di AUTAN. Qualcuno si è lamentato di un po’ di dissenteria: a me non è capitato, nonostante abbia mangiato un sacco di verdura e frutta (non sono vegetariana, ma non amo la carne).

Sicurezza: mai mi sono sentita in pericolo o altro ed ho sempre girato per i fatti miei senza alcun problema (con i soliti accorgimenti di cautela validi in ogni posto e paese).

Ricordo che il bancomat deve essere abilitato al prelievo internazionale e, comunque, il limite giornaliero di prelievo è molto basso: noi abbiamo portato euro in contanti che cambiavamo al casinò o all’agenzia WATAMU SAFARI (cambio migliore).

L’AFRICA con i suo paesaggi ed i suoi contrasti è sempre affascinante ed è davvero molto facile ed economica organizzarsela in autonomia: JAMBO!



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