Compleanno a Venezia
Partiamo in treno da Savona alle 8 e arriviamo a Mestre alle 14, dove soggiorniamo presso Villa Ricordi (via Sernaglia 14/1 Mestre) gestita dalla disponibilissima Monica. Questo è un b/b vicino alla stazione e quindi comodo per recarsi a Venezia che si raggiunge in 10′ di treno. A Venezia ci si muove a piedi o con i vaporetti (corsa semplice €6,50 per niente conveniente) quindi gambe in spalla e tra calle, sotoporteghi e campi raggiungiamo Piazza San Marco, simbolo della città. Ma Venezia non è solo quello, lo scopriremo i giorni seguenti. Da San Marco alla stazione ci vogliono 40′; quindi torniamo al b/b, doccia e cena da Bepi Venesian (via Sernaglia 27 Mestre), un ristorante gestito da tre fratelli: si mangia bene, i ragazzi sono delle macchiette ed è vicinissimo al b/b.
Il secondo giorno partiamo armati di cartina, guida e il nostro tour inizia dal Ghetto passando per la chiesa della Madonna dell’Orto, San Zanipolo, la chiesa di San Francesco della Vigna e mille scorci indimenticabili di calli meno frequentate. Arriviamo così ai giardini della Biennale dove ricompare un discreto numero di turisti. Abbandonata la pace di Cannaregio e Castello ci troviamo nuovamente nell’orda di San Marco e, passando dal teatro La Fenice, attraverso il ponte dell’Accademia, arriviamo allo Squero di San Trovaso, un piccolo cantiere tutto in legno dove riparano e costruiscono le gondole. Accompagnati da un’immensa nave da crociera, che ci sfila accanto nel canale della Giudecca, ci immergiamo nelle calle di Dorsoduro e San Polo fino al Ponte di Rialto. Oggi abbiamo scoperto il fascino della Venezia meno turistica, la Venezia vissuta dai veneziani! La sera ceniamo alla Vecchia Adelaide (calle Priuli Racchetta, Cannaregio3728), cucina creativa e tipica veneziana sublime; la simpatia di Elvis, il proprietario, è un altro punto a suo favore.
Il giorno successivo decidiamo di raggiungere le isole. Facciamo un abbonamento 12h/16€ e saliamo sul vaporetto che da Fondamenta Santa Lucia ci porta direttamente a Murano. Qui facciamo un giro per il paesino e notiamo un negozietto all’interno del quale il proprietario crea i suoi personalissimi oggetti: sono due fratelli che gestiscono due botteghe adiacenti di artigianato di Murano (PescePesce e FioreFiore fondamenta Vetrai 111, 114 Murano). Partiamo alla volta di Burano, di sicuro l’isola che ci è piaciuta di più, con i suoi merletti, i buranelli (deliziosi biscotti al burro) e le sue colorate casette: una vera bomboniera! Puntata veloce a Torcello dove i turisti si contano su una mano e l’unico rumore è il canto dei grilli. Il panoramico rientro attraverso isole minori, con breve fermata al Lido, ha come destinazione l’attracco a San Marco. Il ritorno alla realtà è traumatico: passiamo dal silenzio e da poche decine di turisti ad una massa che si spintona per fotografare il ponte dei Sospiri, per prendere una gondola (40’/80€) o per dare da mangiare ai piccioni. Cambiamo battello e con la linea1 percorriamo tutto il Canal Grande. Fossimo stati 20 anni fa, un rullino da 36 non sarebbe bastato perchè le meraviglie di Venezia al tramonto acquistano un ulteriore fascino: il marmo bianco si tinge di rosa a le centinaia di flash dalle macchine fotografiche dei turisti dal ponte di Rialto sembrano una cascata di stelle cadenti.
Sale la tristezza per l’ultimo giorno a Venezia… e con nostra sorpresa, sale anche l’acqua alta in piazza San Marco che è tutta attrezzata con le classiche passerelle. Visitiamo la basilica e il campanile dal quale si gode di un impagabile panorama veneziano. Per il pranzo ci dirigiamo nel sestiere di San Polo all’osteria dai Zemei: spritz e cicheti da sogno. Il pomeriggio prosegue alla ricerca di veri souvenirs e non classiche cineserie. Siamo fortunati: troviamo una negozietto dove la signora Giovanna decora le maschere prodotte artigianalmente dal marito in ceramica o cartapesta (Gli amici di Pierrot, Ruga del Ravano 1033 San Polo). La nostra fuga a Venezia si conclude con una cena da leccarsi i baffi dal nostro amico Elvis!
In quattro giorni a Venezia non ci siamo fatti mancare nulla anche se tante, troppe cose avrebbero meritato più tempo. Giusto per sfruttare anche il viaggio di ritorno ci fermiamo a Verona, il cui centro storico è raggiungibile a piedi dalla stazione ferroviaria e merita una visita anche se solo di mezza giornata.
Ritorniamo a casa con la valigia piena di souvenir, la mente ricca di ricordi e il cuore innamorato di Venezia…