Compleanno a New York

NEW YORK – USA (29/10/2005 - 05/11/2005) Sabato 29/10/2005: Inizio del viaggio verso la Big Apple! Voli: ore 07.35 da Bologna - arrivo al Charles de Gaulle di Parigi ore 10.00 ore 10.30 da Parigi - arrivo al JFK di New York ore 12.35 (18.35 Italia) Prassi doganali per la denuncia dello smarrimento dei due bagagli...
Scritto da: Silviettina
compleanno a new york
Partenza il: 29/10/2005
Ritorno il: 05/11/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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NEW YORK – USA (29/10/2005 – 05/11/2005) Sabato 29/10/2005: Inizio del viaggio verso la Big Apple! Voli: ore 07.35 da Bologna – arrivo al Charles de Gaulle di Parigi ore 10.00 ore 10.30 da Parigi – arrivo al JFK di New York ore 12.35 (18.35 Italia) Prassi doganali per la denuncia dello smarrimento dei due bagagli (iniziamo bene, eh? ) come si sospettava, data la coincidenza in un tempo limitato tra i due voli.

Trasferimento dal JFK, prendendo l’AirTrain, direzione Sutphin Blvd, la linea E, diretta a Queen Plaza, e la linea R diretta a 49th Street a Times Square.

Arrivo ore 17 circa al “The Portland Hotel”, nella 47 th Street tra la 6 th e la 7 th Avenue, camera 237 con vista sulla 47th. Hotel modesto, pulito, essenziale e in posizione ottima tra Times Square e Rockfeller Center. Cena da Charlie’s a base di hamburger e patatine (chicken grilled, potato and salad).

Prima e dopo cena a spasso per Times Square, dove si è rapiti dalle innumerevoli luci e dai pannelli pubblicitari appesi nei grattacieli, dalle insegne luminose degli spettacoli di Broadway, dalla moltitudine di gente, dalla smania di trovare angoli particolari da fotografare. Abbiamo girato fino alla New York Public Library, per fotografare al meglio il Chrysler Building e l’Empire State Bulding illuminati rispettivamente il primo di luci bianche, il secondo di rosso con cima gialla! Visita di alcuni negozi lungo Times Square, come Toy’s, negozio di giocattoli più grande al mondo, con una ruota panoramica al suo interno. Bellissimo, con le costruzioni della Statua, dell’Empire e di altro con i tantissimi piccoli pezzi della Lego, e con una realistica ricostruzione di un dinosauro animato! Entrati da Footlooker, con tantissime scarpe ma tanta gente e un po’ di menefreghismo dei commessi un po’ sbadati! Tanti altri locali visti da fuori, come Virgin, Planet Hollywood, Hard Rock Cafè, Bubba Gump,…

E’ stata l’unica sera molto fredda, forse perché non eravamo abituati al clima e anche perché i giorni precedenti non era stato bel tempo ma nuvoloso.

In tutti i giorni successivi, il tempo ci ha regalato sempre cielo azzurro e sole splendente, ottimo per visitare la città!  Alle ore 02.00 passaggio dall’ora solare all’ora legale (lancette un’ora indietro!)

Domenica 30/10/2005: Al mattino partenza per il quartiere di Harlem. E’ un quartiere esclusivamente di neri, un po’ degradato, con angoli in cui si nota di più la povertà e la vita più umile di Manhattan. E’ un posto però tranquillo dove i turisti possono girare inosservati senza problemi con la gente del posto. Abbiamo passeggiato per le strade di Harlem, prima visita alla Columbia Universiy, deserta visto che era domenica, con la Low Library: fondata nel 1754, è una scuola dell’Ivy League nota per le facoltà di legge, medicina, giornalismo, da cui sono usciti in passato celebri premi Nobel; visita poi del Columbus Circle con la statua marmorea di Cristoforo Colombo e l’ingresso del Central Park, dove alcuni atleti già si allenavano per la maratona del 6 novembre.

Visita dall’esterno di Sylvia’s, ristorante soul più conosciuto, con brunch domenicale accompagnato da canti gospel. Aspettando su una panchina in tipici campi da basket, alle 11.00 è iniziata la cerimonia workship con canti gospel al Metropolitan Baptist Church (125th Street). Un pastore, accompagnato da una ventina di coristi tipicamente vestiti in tonaca nera e bianca (oltre ai suonatori di pianoforte, di chitarra e anche batteria!) ha celebrato la Messa leggendo, o facendo leggere a bimbi eleganti, brani della Sacra Bibbia e preghiere, sempre seguito da pubblico con le esclamazioni Amen (I-men), Ya, Oh yes e applausi. La cerimonia è unita dai tanti canti gospel, lenti e melodiosi, ma anche ritmati da seguire battendo le mani a ritmo insieme a loro. Verso la fine, il pastore ha benedetto i turisti presenti che a turno si sono presentati in piedi al microfono. Era meglio io non parlassi  visto che mi sono emozionata ed impappinata, ma la mia presentazione è stata: “Hello, my name is Silvia, I’m from Italy, I’m very happy to be here with you in this day, thank you!”  Al rientro, passeggiando per Harlem, abbiamo visto l’enorme fila di ragazzi, rigorosamente di colore, che aspettavano di entrare all’Apollo Theater per uno spettacolo in memoria di Bob Marley. Pranzo vicino Central Park, all’Europe Caffè, con chicken grilled e salad. Al pomeriggio visita del Central Park. All’ingresso ci siamo fatti portare con una specie di riscio’ al centro LotboatHouse. Da lì abbiamo proseguito passeggiando per i viali alberati tinti dei colori dell’autunno fino al Belvedere Castle, al parco The Great Lawn, pieno di gente che si riposava al sole o giocava a baseball, a football americano, a pallone, a freesby.

Verso sud, camminata al The Lake, con tante barchette, un paesaggio rilassante sotto le punte dei grattacieli e il tramonto che si avvicinava; veduta del BowBridge e arrivo alla Bethesda Fountain and Terrace, al parco Sheep Meadon e a una festa in maschera e pattini a rotelle in piena atmosfera halloween lungo The Mall.

Al rientro, partenza in taxi in aeroporto per ritirare la mia valigia.

Serata in camera per riposo e delusione per la valigia di Roberto…Dov’è???

Lunedì 31/10/2005: Al mattino partenza per Battery Park, fila per comprare i biglietti per la Statua della Libertà, che non abbiamo visitato visto la fila troppo lunga. Abbiamo optato per iniziare il giro per Downtown, partendo da Castle Clinton, dove si comprano i biglietti per la statua. Abbiamo visto la Sphere, scultura di ferro ora ammaccata, in memoria della tragedia del 11/09/2001, un tempo situata al centro della piazza del WTC; il World Financial Center, centro finanziario di 4 palazzi ciascuno con un tetto con una sua forma geometrica, nel cui cuore si trova l’atrio, il Winter Garden, un’area pubblica in vetro adornato di 16 alte palme tropicali; veduta dalla piattaforma nota come Ground Zero, dove un tempo c’erano le Torri Gemelle del WTC, con il tempo il perimetro va stringendosi man mano che gli edifici vengono ristrutturati; non ci si rende conto della drammaticità della situazione semplicemente guardando il perimentro spianato del Ground Zero, ma considerando che uno tra i più alti grattacieli presenti è la metà di quello che 4 anni fa erano le torri; visita della vicina S.Paul’s Church, con concerto di pianoforte in beneficenza e commuoventi pareti addobbate in memoria del 11/09, con peluche, foto, preghiere, manifesti, cappellini, magliette, ecc…; visita rapida a Century 21, un negozio di abiti firmati a prezzo scontato, entrati e usciti per la gran folla, impraticabili gli acquisti!; camminata lungo le strette strade di Wall Street, osservando dall’esterno la Federal Reserve Bank, la New York Stock Exchange, ossia la borsa di New York dove si distinguono fuori i traders o brokers dalle giacchette colorate; entrata alla Trinity Church, all’esterno addobbata con fili stile ragnatela, palloncini, fiocchi, tutto in tema halloween.

Pranzo al Mc’Donalds. Al pomeriggio passeggiata per le strade del financial district e foto al Toro, simbolo del rialzo in borsa, a Bowling Green.

Alle ore 19.30 siamo pronti per andare al Greenwich Village per la parata di Halloween. Migliaia di persone, molte delle quali mascherate, erano presenti lungo la 6 th Avenue dove avveniva la parata, partendo dalla SpringStreet fino alla 23 th Street. Per ore bellissime maschere e costumi hanno sfilato ininterrottamente in modo divertente e carnevalesco. Gli americani hanno davvero molta fantasia!  Cena in un locale spagnolo, il Matador, a base di scampi buonissimi, carne per Robi e un vassoio di olive miste. Dopo cena, birra e patatine (anche se io volevo degli snack, tipo peanuts o chips! Ma non sapevano che fossero…Com’è possibile? ) al Partage, guardando le tante maschere che ancora passavano per strada. Nel Village, in cui la strada principale è Christopher Street, c’è una buona parte della comunità gay di New York, basti entrare nei negozi di ogni genere, nei bar, nei ristoranti, dove tutto è normale e non dà scandalo.

Martedì 01/11/2005: Al mattino partenza per Battery Park e alle 10 circa imbarco per la Statua della Libertà, questa volta senza trovare molta fila!  Dal traghetto si ha la veduta di Downtown mentre si allontana coi suoi maestosi grattacieli e la veduta della Statua della Libertà che si avvicina, prima dal suo lato sinistro, poi centrale, poi lato destro. Ogni lato è buono per scattare tante foto e per ammirare la tanto nota Statua. Scesi dal traghetto, andiamo sotto la statua ma non saliamo ai suoi piedi perché si necessita di biglietti particolari.

La statua è bellissima, alta 93 metri, dominante la baia con Downtown in lontananza e l’odore di mare e il volo dei gabbiani alle spalle. Con il traghetto successivo ci spostiamo a Ellis Island, l’isola vicina dove gli immigrati venivano accolti e smistati fino al 1954; venivano accettati o rifiutati e rimpatriati. L’edificio ha all’interno la sala d’arrivo, la stanza dei bagagli, le stanze per le visite mediche, per i controlli psichici, per la detenzione, le sale d’attesa per il lasciapassare, i dormitori lungo squallidi corridoi e tante altre stanze.

All’esterno l’American Immigrant Wall of Honor è il piu grande muro di nomi al mondo; da questa isola il panorama su Downtown è ancora più bello e dai suoi tranquilli giardini esterni si ha la possibilità di sostare un po’ e scattare bellissime foto paesaggistiche.

Traghetto di rientro a New York ore 13 circa.

Pranzo in un Guy and Gattern con panini molto cattivi e un risotto insignificante! Pomeriggio visita di MidTown, in particolare del General Post Office, dove abbiamo comprato i biglietti per le nostre cartoline, il Madison Square Garden, ma solo dall’esterno con i suoi pannelli e nella hall interna con le tante foto di personaggi famosi, da sportivi a politici; i tour guidati erano terminati da meno di mezz’ora . Entrati ed usciti dal grande magazzino più vasto al mondo, grande quanto un’isolato intero, Macy. Verso le 17 siamo entrati all’Empire State Building, edificio del 1929 alto 381 metri; con nostra sorpresa, non c’era molta gente e abbiamo fatto un minimo di fila per salire, con ascensori, prima al 30° e poi al 86° piano del grattacielo. La veduta è mozzafiato, la luce del sole fioca, il tramonto regalava striature rosa verso Downtown; gli ultimi spiragli di luce hanno poi dato spazio alle migliaia di luci dei grattacieli, ponti, edifici creando una scenario unico mai visto! Il nord di Manhattan era illuminato dai tanti grattacieli soprattutto di Times Square, di Rockfeller Center e del Chrysler Building; la parte sud era affascinante per la veduta famosa dei grattacieli di Downtown, dove un tempo trionfavano per altezza e maestosità le Torri Gemelle. Serata senza cena, la stanchezza ha preso il sopravvento! 

Mercoledì 02/11/2005: 29° Compleanno di Silvia! Colazione con un grande Muffy. Al mattino visita a Midtown East, partendo da Rockfeller Center. E’ un complesso di 19 edifici, tra cui Radio City Music Hall, con i famosi soldatini colorati in cima al terrazzo. E’ anche presente la sede della NBC dove trasmettono in diretta le trasmissioni televisive e si osserva dal fuori l’interno dello studio televisivo, con il piccolo set e le tantissime luci e strumentazioni che ci stanno dietro. Al centro del complesso c’è Rockfeller Plaza, con la statua d’oro di Prometeo che si affaccia sulla pista di pattinaggio sul ghiaccio.

Visita del Grand Terminal Station, la stazione di New York con il suo famoso orologio rotondo al centro della sala principale. Ingresso al Chrysler Building, dove non si può salire, ma ammirare la lussuosa hall, l’architettura esterna e la sua scintillante sommità, con la guglia a corona. Pranzo con pretzel e hotdog presi all’angolo di una strada.

Al pomeriggio tour guidato al Palazzo dell’ONU, circondato dalle bandiere dei 188 paesi aderenti; tour molto interessante per conoscere la storia delle Nazioni Unite, le attuali attività e visitare le varie sale riunioni dove si riuniscono i rappresentanti dei tanti paesi, quali il Consiglio di Sicurezza e l’Assemblea Generale. L’ONU è in terra neutra, quindi con proprie stampe e francobolli, un’occasione per Robi per comprare altri pezzi da collezione e per spedire una cartolina da terra neutra! All’esterno visita del giardino e delle statue donate da vari paesi, come la pistola della non violenza del Lussemburgo e il globo donato dall’Italia.

Ingresso al Trump Tower, un alto edificio per appartenenti e uffici, dove è possibile ammirare solo l’atrio e i primi piani. All’interno l’area pubblica è caratterizzata da marmi rosa, una cascata e specchi; gli altri piani sono riservati ad esempio come appartamenti per personaggi famosi quali Michael Jackson e Madonna.

St. Patrick Cathedral è la più grande chiesa cattolica in Usa; al suo interno tante cappelle, la più famosa Lady Chapel, e altre dedicate a vari santi, tra cui S.Antonio da Padova. Non fotografabile, è la statua de La Pietà, con la Madonna e Gesù morto in grembo, di Partridge e molto belli i rosoni e il grande organo centrale.

Passeggiata nei dintorni lungo la 5 th Avenue e la Madison Avenue e giro all’interno dei negozi più divertenti o sorprendenti, come NBA Store, con maglie firmate dei migliori giocatori di pallacanestro a 2000$, giochi di pallacanestro, gadget di ogni tipo, abbigliamenti per tutti; la Nike Store, anche se la Nike è presente ovunque, Disney Store, dove sia bimbi che adulti si perdono tra migliaia di pupazzi, gadget, dolciumi, giocattoli,…; la FAO Schwartz, negozio per bimbi, molto più contenuto e serio rispetto agli altri negozi di giocattoli; Comics, negozio di fumetti di ogni tipo; American Girl Caffè, negozio per bambole, dove vestirle, abbellirle, tagliargli i capelli e dove è possibile comprare vestiti abbinati per bambole e bambine; Tiffany, la gioielleria più conosciuta al mondo, con gioielli niente male, magari un po’ cari!  Cena al Greenwich Village, in un locale semplice, in legno, a base di chicken and potato. Cena di compleanno di Silvia, durante la quale ha ricevuto il bellissimo, inaspettato e commuovente regalo da parte di Roberto! Ti amo!  Dopo cena proseguimento della serata al Smalls, un locale piccolissimo, buio, tipico newyorkese degli anni passati, dove suonano gruppetti di musica jazz, quella sera suonava un gruppo abbastanza bravo formato da quattro componenti rispettivamente per pianoforte, batteria, violone, chitarra.

Giovedì 03/11/2005: Colazione continentale in un bar nell’Upper West Side, a base di pane tostato, brioche, marmellata e succo.

Mattinata trascorsa all’interno del American Museum of Natural Hystory, dove abbiamo ammirato le varie stanze in tema per epoca storica, per area geografica, le sezioni degli animali delle varie aree geografiche, la sezione dei minerali, la sezione spaziale con grossi pezzi di meteoriti e infine la sezione dei dinosauri, quella più affascinante. Prima di questa sezione, all’una circa, siamo entrati nella sala d’attesa per lo spettacolo “Passaporto per l’universo” al Planetario. Tra le tante persone in attesa era presente anche lo stilista Giorgio Armani, con un gruppo di italiani, incontrato anche precedentemente davanti alla grande sequoia e ad un esemplare gigante di zanzara mosquito della malaria!  Arrivo verso le 14 a Chinatown. Pranzo in un ristorante cinese, a base di risotto alla cantonese e pollo in salsa agrodolce. Passeggiata per il quartiere, per la strada principale Canal Street e altre, in cui tutto è rigorosamente scritto in cinese e americano ma dove è presente esclusivamente gente di razza asiatica. Tanti banconi di carne e di pesce, dove si vendono granchi ancora vivi e aragoste enormi! Visita al Columbus Park, dove gli anziani giocano a dama cinese e i bimbi giocano sulle giostre, tutto asfaltato, anche se dovrebbe essere un “Park” . Vicino, e quasi inglobata, a Chinatown c’è Little Italy, piccolo quartiere italiano, di cui è rimasto ben poco, ma quel che si trova è pur sempre affascinante, dalle strade già addobbate con le stelle natalizie, dalle tante insegne di ristoranti e negozi con nomi italiani, dai pali ai cassonetti pitturati con i tre colori nazionali. Mulberry Street è una delle sue strade principali, addobbata secondo le nostre tradizioni.

Shopping in un negozio di souvenir; casualmente abbiamo incontrato i negozi della NYPD e FDNY, per shopping di magliette.

Serata al Richard Rodger’s Theater per il Musical “Mouving’Out”. Bellissimo musical narrato dalle danze di abili ballerini e cantato con i brani di Billie Joe da un’orchestra posizionata in un secondo palchetto rialzato. Nessun costume particolare, abbigliamento casual e americano degli anni ’60, ma la bravura di tutti i ballerini, soprattutto dei protagonisti principali era stupefacente. Dopo il Musical ci siamo addentrati all’interno del Marriot Hotel, per curiosità, e siamo arrivati al 30° piano senza nemmeno accorgercene insieme agli altri clienti dell’hotel. Era il caso di scendere ed uscire, ma che ascensori fenomenali! Cena al Mc’Donalds e passeggiata per Times Square, con visita dell’ESPN Cafè, dove si può assistere in diretta a tanti eventi sportivi seduti su comode poltrone, oppure mangiare e bere nella zona bar dove sono presenti videogiochi e passatempi.

Venerdì 04/11/2005: Colazione da Starbucks, con biscotto al cioccolato e fetta di muffy. Visita in giornata di Brooklyn. Arrivo e camminata in direzione del famoso ponte. Lungo il tragitto si ammirano le case tipiche del posto, colorate, ordinate, tutte in fila, con le classiche scalette che portano all’ingresso.

Shopping di una borsa sportiva al Brooklyn Industries.

Arrivo a pranzo davanti al ponte di Brooklyn, dove una modella posava in bikini per farsi immortalare dai fotografi, forse per un calendario. Lo scenario in effetti era molto bello e in quella zona siamo restati a pranzare e a scrivere le cartoline da inviare a casa. Nel pomeriggio siamo passati al lato opposto del ponte, sempre nel quartiere di Brooklyn, per ammirare il famoso scenario del ponte con sfondo Downtown di Manhattan e Seaport! Tante persone nel parco si rilassavano, si riscaldavano al sole, ritraevano il ponte, passeggiavano.

Al pomeriggio abbiamo attraversato il ponte di Brooklyn a piedi, nella passerella superiore alla carreggiata per le auto, impiegandoci circa 45 minuti, considerando le varie pause per foto e per ammirare le varie vedute panoramiche al tramonto.

Arrivati, siamo passati davanti la City Hall, il municipio di New York, e siamo arrivati al Seaport. Navi attraccate al molo fanno parte di uno scenario unico che unisce il porto ai grattacieli, subito alle spalle, alti e illuminati, e più in lontananza le tanti luci del Ponte di Brooklyn. Pioneer è usata per crociere, altre navi sono ormeggiate da tempo al molo, come Ambrose.

In Pier 17, edificio di tre piani in vetro, ci sono negozi, bar, ristoranti e dall’ultimo piano si gode di una veduta ottima sul ponte di Brooklyn. Siamo entrati in un negozio già addobbato per Natale, c’è da perdersi tra le tante idee che sanno proporre, dal più classico al più moderno e spiritoso. Cena a Seaport in un bar pub rustico, a base di hamburger e patate, locale lungo Cannon’s Walk, un blocco di edifici dei secoli scorsi. A sera inoltrata, siamo ritornati al lato Brooklyn per rivedere lo spettacolo del Ponte di Brooklyn illuminato con Downtown Manhattan come sfondo…Un’esplosione di luci, di grattacieli illuminati solo attraversati dalle luci del ponte. Nel parco tanta tranquillità, era un piacere ammirare questo spettacolo seduti su una panchina nel parco.

Rientro a Manhattan, ultima serata dedicata alla visita di Rockfeller Plaza dove la gente pattinava sotto lo sguardo di Prometeo illuminato. Ultimi giri a Times Square e conoscenza di Simone, un nero della vigilanza di Times Square, nativo del Ghana che ha vissuto 10 anni a Verona e ora lavora da 3 anni a New York. Sabato 05/11/2005: Colazione da Starbucks, con biscotto al cioccolato e dolce al caramello.

Check In albergo alle 12. Al mattino visita della 5Avenue, della Madison, dei mercatini lungo la Madison. Abbiamo scoperto negozi simpatici come Build a Bear, dove poter scegliere un orsacchiotto e farselo gonfiare di gommapiuma a piacimento, cuoricino da inserire incluso! Giro per le vetrine griffate, entrando in quello stracaro giapponese e da Ugo Boss, constatando che i prezzi sono inferiori che in Italia. Shopping di sciarpa nel grande magazzino H&M. Pranzo in Heaven Burger, a base di hamburger e una torre di carne bianca.

Pomeriggio per le ultime compere per il mercatino e ritiro valigie presso l’hotel.

Partenza verso le 17.30, con il metrò e l’AirTrain, verso l’aeroporto JFK, arrivando verso le 19 circa. Ultime compere in aeroporto, per felpa New York e maglia DKNY. Voli: ore 23 da New York, compagnia Air France.

…Volo…

Domenica 06/11/2005: …Volo… Arrivo a Parigi ore 13.30 (5.30 NewYork) Volo: ore 12.55 AirFrance Parigi– Bologna ore 14.45 circa. (ritiro bagagli ok!)

BYE BYE NEW YORK!

NEW YORK – USA (29/10/2005 – 05/11/2005)

Sabato 29/10/2005: Inizio del viaggio verso la Big Apple! Voli: ore 07.35 da Bologna – arrivo al Charles de Gaulle di Parigi ore 10.00 ore 10.30 da Parigi – arrivo al JFK di New York ore 12.35 (18.35 Italia) Prassi doganali per la denuncia dello smarrimento dei due bagagli (iniziamo bene, eh? ) come si sospettava, data la coincidenza in un tempo limitato tra i due voli.

Trasferimento dal JFK, prendendo l’AirTrain, direzione Sutphin Blvd, la linea E, diretta a Queen Plaza, e la linea R diretta a 49th Street a Times Square.

Arrivo ore 17 circa al “The Portland Hotel”, nella 47 th Street tra la 6 th e la 7 th Avenue, camera 237 con vista sulla 47th. Hotel modesto, pulito, essenziale e in posizione ottima tra Times Square e Rockfeller Center. Cena da Charlie’s a base di hamburger e patatine (chicken grilled, potato and salad).

Prima e dopo cena a spasso per Times Square, dove si è rapiti dalle innumerevoli luci e dai pannelli pubblicitari appesi nei grattacieli, dalle insegne luminose degli spettacoli di Broadway, dalla moltitudine di gente, dalla smania di trovare angoli particolari da fotografare. Abbiamo girato fino alla New York Public Library, per fotografare al meglio il Chrysler Building e l’Empire State Bulding illuminati rispettivamente il primo di luci bianche, il secondo di rosso con cima gialla! Visita di alcuni negozi lungo Times Square, come Toy’s, negozio di giocattoli più grande al mondo, con una ruota panoramica al suo interno. Bellissimo, con le costruzioni della Statua, dell’Empire e di altro con i tantissimi piccoli pezzi della Lego, e con una realistica ricostruzione di un dinosauro animato! Entrati da Footlooker, con tantissime scarpe ma tanta gente e un po’ di menefreghismo dei commessi un po’ sbadati! Tanti altri locali visti da fuori, come Virgin, Planet Hollywood, Hard Rock Cafè, Bubba Gump,…

E’ stata l’unica sera molto fredda, forse perché non eravamo abituati al clima e anche perché i giorni precedenti non era stato bel tempo ma nuvoloso.

In tutti i giorni successivi, il tempo ci ha regalato sempre cielo azzurro e sole splendente, ottimo per visitare la città!  Alle ore 02.00 passaggio dall’ora solare all’ora legale (lancette un’ora indietro!)

Domenica 30/10/2005: Al mattino partenza per il quartiere di Harlem. E’ un quartiere esclusivamente di neri, un po’ degradato, con angoli in cui si nota di più la povertà e la vita più umile di Manhattan. E’ un posto però tranquillo dove i turisti possono girare inosservati senza problemi con la gente del posto. Abbiamo passeggiato per le strade di Harlem, prima visita alla Columbia Universiy, deserta visto che era domenica, con la Low Library: fondata nel 1754, è una scuola dell’Ivy League nota per le facoltà di legge, medicina, giornalismo, da cui sono usciti in passato celebri premi Nobel; visita poi del Columbus Circle con la statua marmorea di Cristoforo Colombo e l’ingresso del Central Park, dove alcuni atleti già si allenavano per la maratona del 6 novembre.

Visita dall’esterno di Sylvia’s, ristorante soul più conosciuto, con brunch domenicale accompagnato da canti gospel. Aspettando su una panchina in tipici campi da basket, alle 11.00 è iniziata la cerimonia workship con canti gospel al Metropolitan Baptist Church (125th Street). Un pastore, accompagnato da una ventina di coristi tipicamente vestiti in tonaca nera e bianca (oltre ai suonatori di pianoforte, di chitarra e anche batteria!) ha celebrato la Messa leggendo, o facendo leggere a bimbi eleganti, brani della Sacra Bibbia e preghiere, sempre seguito da pubblico con le esclamazioni Amen (I-men), Ya, Oh yes e applausi. La cerimonia è unita dai tanti canti gospel, lenti e melodiosi, ma anche ritmati da seguire battendo le mani a ritmo insieme a loro. Verso la fine, il pastore ha benedetto i turisti presenti che a turno si sono presentati in piedi al microfono. Era meglio io non parlassi  visto che mi sono emozionata ed impappinata, ma la mia presentazione è stata: “Hello, my name is Silvia, I’m from Italy, I’m very happy to be here with you in this day, thank you!”  Al rientro, passeggiando per Harlem, abbiamo visto l’enorme fila di ragazzi, rigorosamente di colore, che aspettavano di entrare all’Apollo Theater per uno spettacolo in memoria di Bob Marley. Pranzo vicino Central Park, all’Europe Caffè, con chicken grilled e salad. Al pomeriggio visita del Central Park. All’ingresso ci siamo fatti portare con una specie di riscio’ al centro LotboatHouse. Da lì abbiamo proseguito passeggiando per i viali alberati tinti dei colori dell’autunno fino al Belvedere Castle, al parco The Great Lawn, pieno di gente che si riposava al sole o giocava a baseball, a football americano, a pallone, a freesby.

Verso sud, camminata al The Lake, con tante barchette, un paesaggio rilassante sotto le punte dei grattacieli e il tramonto che si avvicinava; veduta del BowBridge e arrivo alla Bethesda Fountain and Terrace, al parco Sheep Meadon e a una festa in maschera e pattini a rotelle in piena atmosfera halloween lungo The Mall.

Al rientro, partenza in taxi in aeroporto per ritirare la mia valigia.

Serata in camera per riposo e delusione per la valigia di Roberto…Dov’è???

Lunedì 31/10/2005: Al mattino partenza per Battery Park, fila per comprare i biglietti per la Statua della Libertà, che non abbiamo visitato visto la fila troppo lunga. Abbiamo optato per iniziare il giro per Downtown, partendo da Castle Clinton, dove si comprano i biglietti per la statua. Abbiamo visto la Sphere, scultura di ferro ora ammaccata, in memoria della tragedia del 11/09/2001, un tempo situata al centro della piazza del WTC; il World Financial Center, centro finanziario di 4 palazzi ciascuno con un tetto con una sua forma geometrica, nel cui cuore si trova l’atrio, il Winter Garden, un’area pubblica in vetro adornato di 16 alte palme tropicali; veduta dalla piattaforma nota come Ground Zero, dove un tempo c’erano le Torri Gemelle del WTC, con il tempo il perimetro va stringendosi man mano che gli edifici vengono ristrutturati; non ci si rende conto della drammaticità della situazione semplicemente guardando il perimentro spianato del Ground Zero, ma considerando che uno tra i più alti grattacieli presenti è la metà di quello che 4 anni fa erano le torri; visita della vicina S.Paul’s Church, con concerto di pianoforte in beneficenza e commuoventi pareti addobbate in memoria del 11/09, con peluche, foto, preghiere, manifesti, cappellini, magliette, ecc…; visita rapida a Century 21, un negozio di abiti firmati a prezzo scontato, entrati e usciti per la gran folla, impraticabili gli acquisti!; camminata lungo le strette strade di Wall Street, osservando dall’esterno la Federal Reserve Bank, la New York Stock Exchange, ossia la borsa di New York dove si distinguono fuori i traders o brokers dalle giacchette colorate; entrata alla Trinity Church, all’esterno addobbata con fili stile ragnatela, palloncini, fiocchi, tutto in tema halloween.

Pranzo al Mc’Donalds. Al pomeriggio passeggiata per le strade del financial district e foto al Toro, simbolo del rialzo in borsa, a Bowling Green.

Alle ore 19.30 siamo pronti per andare al Greenwich Village per la parata di Halloween. Migliaia di persone, molte delle quali mascherate, erano presenti lungo la 6 th Avenue dove avveniva la parata, partendo dalla SpringStreet fino alla 23 th Street. Per ore bellissime maschere e costumi hanno sfilato ininterrottamente in modo divertente e carnevalesco. Gli americani hanno davvero molta fantasia!  Cena in un locale spagnolo, il Matador, a base di scampi buonissimi, carne per Robi e un vassoio di olive miste. Dopo cena, birra e patatine (anche se io volevo degli snack, tipo peanuts o chips! Ma non sapevano che fossero…Com’è possibile? ) al Partage, guardando le tante maschere che ancora passavano per strada. Nel Village, in cui la strada principale è Christopher Street, c’è una buona parte della comunità gay di New York, basti entrare nei negozi di ogni genere, nei bar, nei ristoranti, dove tutto è normale e non dà scandalo.

Martedì 01/11/2005: Al mattino partenza per Battery Park e alle 10 circa imbarco per la Statua della Libertà, questa volta senza trovare molta fila!  Dal traghetto si ha la veduta di Downtown mentre si allontana coi suoi maestosi grattacieli e la veduta della Statua della Libertà che si avvicina, prima dal suo lato sinistro, poi centrale, poi lato destro. Ogni lato è buono per scattare tante foto e per ammirare la tanto nota Statua. Scesi dal traghetto, andiamo sotto la statua ma non saliamo ai suoi piedi perché si necessita di biglietti particolari.

La statua è bellissima, alta 93 metri, dominante la baia con Downtown in lontananza e l’odore di mare e il volo dei gabbiani alle spalle. Con il traghetto successivo ci spostiamo a Ellis Island, l’isola vicina dove gli immigrati venivano accolti e smistati fino al 1954; venivano accettati o rifiutati e rimpatriati. L’edificio ha all’interno la sala d’arrivo, la stanza dei bagagli, le stanze per le visite mediche, per i controlli psichici, per la detenzione, le sale d’attesa per il lasciapassare, i dormitori lungo squallidi corridoi e tante altre stanze.

All’esterno l’American Immigrant Wall of Honor è il piu grande muro di nomi al mondo; da questa isola il panorama su Downtown è ancora più bello e dai suoi tranquilli giardini esterni si ha la possibilità di sostare un po’ e scattare bellissime foto paesaggistiche.

Traghetto di rientro a New York ore 13 circa.

Pranzo in un Guy and Gattern con panini molto cattivi e un risotto insignificante! Pomeriggio visita di MidTown, in particolare del General Post Office, dove abbiamo comprato i biglietti per le nostre cartoline, il Madison Square Garden, ma solo dall’esterno con i suoi pannelli e nella hall interna con le tante foto di personaggi famosi, da sportivi a politici; i tour guidati erano terminati da meno di mezz’ora . Entrati ed usciti dal grande magazzino più vasto al mondo, grande quanto un’isolato intero, Macy. Verso le 17 siamo entrati all’Empire State Building, edificio del 1929 alto 381 metri; con nostra sorpresa, non c’era molta gente e abbiamo fatto un minimo di fila per salire, con ascensori, prima al 30° e poi al 86° piano del grattacielo. La veduta è mozzafiato, la luce del sole fioca, il tramonto regalava striature rosa verso Downtown; gli ultimi spiragli di luce hanno poi dato spazio alle migliaia di luci dei grattacieli, ponti, edifici creando una scenario unico mai visto! Il nord di Manhattan era illuminato dai tanti grattacieli soprattutto di Times Square, di Rockfeller Center e del Chrysler Building; la parte sud era affascinante per la veduta famosa dei grattacieli di Downtown, dove un tempo trionfavano per altezza e maestosità le Torri Gemelle. Serata senza cena, la stanchezza ha preso il sopravvento! 

Mercoledì 02/11/2005: 29° Compleanno di Silvia! Colazione con un grande Muffy. Al mattino visita a Midtown East, partendo da Rockfeller Center. E’ un complesso di 19 edifici, tra cui Radio City Music Hall, con i famosi soldatini colorati in cima al terrazzo. E’ anche presente la sede della NBC dove trasmettono in diretta le trasmissioni televisive e si osserva dal fuori l’interno dello studio televisivo, con il piccolo set e le tantissime luci e strumentazioni che ci stanno dietro. Al centro del complesso c’è Rockfeller Plaza, con la statua d’oro di Prometeo che si affaccia sulla pista di pattinaggio sul ghiaccio.

Visita del Grand Terminal Station, la stazione di New York con il suo famoso orologio rotondo al centro della sala principale. Ingresso al Chrysler Building, dove non si può salire, ma ammirare la lussuosa hall, l’architettura esterna e la sua scintillante sommità, con la guglia a corona. Pranzo con pretzel e hotdog presi all’angolo di una strada.

Al pomeriggio tour guidato al Palazzo dell’ONU, circondato dalle bandiere dei 188 paesi aderenti; tour molto interessante per conoscere la storia delle Nazioni Unite, le attuali attività e visitare le varie sale riunioni dove si riuniscono i rappresentanti dei tanti paesi, quali il Consiglio di Sicurezza e l’Assemblea Generale. L’ONU è in terra neutra, quindi con proprie stampe e francobolli, un’occasione per Robi per comprare altri pezzi da collezione e per spedire una cartolina da terra neutra! All’esterno visita del giardino e delle statue donate da vari paesi, come la pistola della non violenza del Lussemburgo e il globo donato dall’Italia.

Ingresso al Trump Tower, un alto edificio per appartenenti e uffici, dove è possibile ammirare solo l’atrio e i primi piani. All’interno l’area pubblica è caratterizzata da marmi rosa, una cascata e specchi; gli altri piani sono riservati ad esempio come appartamenti per personaggi famosi quali Michael Jackson e Madonna.

St. Patrick Cathedral è la più grande chiesa cattolica in Usa; al suo interno tante cappelle, la più famosa Lady Chapel, e altre dedicate a vari santi, tra cui S.Antonio da Padova. Non fotografabile, è la statua de La Pietà, con la Madonna e Gesù morto in grembo, di Partridge e molto belli i rosoni e il grande organo centrale.

Passeggiata nei dintorni lungo la 5 th Avenue e la Madison Avenue e giro all’interno dei negozi più divertenti o sorprendenti, come NBA Store, con maglie firmate dei migliori giocatori di pallacanestro a 2000$, giochi di pallacanestro, gadget di ogni tipo, abbigliamenti per tutti; la Nike Store, anche se la Nike è presente ovunque, Disney Store, dove sia bimbi che adulti si perdono tra migliaia di pupazzi, gadget, dolciumi, giocattoli,…; la FAO Schwartz, negozio per bimbi, molto più contenuto e serio rispetto agli altri negozi di giocattoli; Comics, negozio di fumetti di ogni tipo; American Girl Caffè, negozio per bambole, dove vestirle, abbellirle, tagliargli i capelli e dove è possibile comprare vestiti abbinati per bambole e bambine; Tiffany, la gioielleria più conosciuta al mondo, con gioielli niente male, magari un po’ cari!  Cena al Greenwich Village, in un locale semplice, in legno, a base di chicken and potato. Cena di compleanno di Silvia, durante la quale ha ricevuto il bellissimo, inaspettato e commuovente regalo da parte di Roberto! Ti amo!  Dopo cena proseguimento della serata al Smalls, un locale piccolissimo, buio, tipico newyorkese degli anni passati, dove suonano gruppetti di musica jazz, quella sera suonava un gruppo abbastanza bravo formato da quattro componenti rispettivamente per pianoforte, batteria, violone, chitarra.

Giovedì 03/11/2005: Colazione continentale in un bar nell’Upper West Side, a base di pane tostato, brioche, marmellata e succo.

Mattinata trascorsa all’interno del American Museum of Natural Hystory, dove abbiamo ammirato le varie stanze in tema per epoca storica, per area geografica, le sezioni degli animali delle varie aree geografiche, la sezione dei minerali, la sezione spaziale con grossi pezzi di meteoriti e infine la sezione dei dinosauri, quella più affascinante. Prima di questa sezione, all’una circa, siamo entrati nella sala d’attesa per lo spettacolo “Passaporto per l’universo” al Planetario. Tra le tante persone in attesa era presente anche lo stilista Giorgio Armani, con un gruppo di italiani, incontrato anche precedentemente davanti alla grande sequoia e ad un esemplare gigante di zanzara mosquito della malaria!  Arrivo verso le 14 a Chinatown. Pranzo in un ristorante cinese, a base di risotto alla cantonese e pollo in salsa agrodolce. Passeggiata per il quartiere, per la strada principale Canal Street e altre, in cui tutto è rigorosamente scritto in cinese e americano ma dove è presente esclusivamente gente di razza asiatica. Tanti banconi di carne e di pesce, dove si vendono granchi ancora vivi e aragoste enormi! Visita al Columbus Park, dove gli anziani giocano a dama cinese e i bimbi giocano sulle giostre, tutto asfaltato, anche se dovrebbe essere un “Park” . Vicino, e quasi inglobata, a Chinatown c’è Little Italy, piccolo quartiere italiano, di cui è rimasto ben poco, ma quel che si trova è pur sempre affascinante, dalle strade già addobbate con le stelle natalizie, dalle tante insegne di ristoranti e negozi con nomi italiani, dai pali ai cassonetti pitturati con i tre colori nazionali. Mulberry Street è una delle sue strade principali, addobbata secondo le nostre tradizioni.

Shopping in un negozio di souvenir; casualmente abbiamo incontrato i negozi della NYPD e FDNY, per shopping di magliette.

Serata al Richard Rodger’s Theater per il Musical “Mouving’Out”. Bellissimo musical narrato dalle danze di abili ballerini e cantato con i brani di Billie Joe da un’orchestra posizionata in un secondo palchetto rialzato. Nessun costume particolare, abbigliamento casual e americano degli anni ’60, ma la bravura di tutti i ballerini, soprattutto dei protagonisti principali era stupefacente. Dopo il Musical ci siamo addentrati all’interno del Marriot Hotel, per curiosità, e siamo arrivati al 30° piano senza nemmeno accorgercene insieme agli altri clienti dell’hotel. Era il caso di scendere ed uscire, ma che ascensori fenomenali! Cena al Mc’Donalds e passeggiata per Times Square, con visita dell’ESPN Cafè, dove si può assistere in diretta a tanti eventi sportivi seduti su comode poltrone, oppure mangiare e bere nella zona bar dove sono presenti videogiochi e passatempi.

Venerdì 04/11/2005: Colazione da Starbucks, con biscotto al cioccolato e fetta di muffy. Visita in giornata di Brooklyn. Arrivo e camminata in direzione del famoso ponte. Lungo il tragitto si ammirano le case tipiche del posto, colorate, ordinate, tutte in fila, con le classiche scalette che portano all’ingresso.

Shopping di una borsa sportiva al Brooklyn Industries.

Arrivo a pranzo davanti al ponte di Brooklyn, dove una modella posava in bikini per farsi immortalare dai fotografi, forse per un calendario. Lo scenario in effetti era molto bello e in quella zona siamo restati a pranzare e a scrivere le cartoline da inviare a casa. Nel pomeriggio siamo passati al lato opposto del ponte, sempre nel quartiere di Brooklyn, per ammirare il famoso scenario del ponte con sfondo Downtown di Manhattan e Seaport! Tante persone nel parco si rilassavano, si riscaldavano al sole, ritraevano il ponte, passeggiavano.

Al pomeriggio abbiamo attraversato il ponte di Brooklyn a piedi, nella passerella superiore alla carreggiata per le auto, impiegandoci circa 45 minuti, considerando le varie pause per foto e per ammirare le varie vedute panoramiche al tramonto.

Arrivati, siamo passati davanti la City Hall, il municipio di New York, e siamo arrivati al Seaport. Navi attraccate al molo fanno parte di uno scenario unico che unisce il porto ai grattacieli, subito alle spalle, alti e illuminati, e più in lontananza le tanti luci del Ponte di Brooklyn. Pioneer è usata per crociere, altre navi sono ormeggiate da tempo al molo, come Ambrose.

In Pier 17, edificio di tre piani in vetro, ci sono negozi, bar, ristoranti e dall’ultimo piano si gode di una veduta ottima sul ponte di Brooklyn. Siamo entrati in un negozio già addobbato per Natale, c’è da perdersi tra le tante idee che sanno proporre, dal più classico al più moderno e spiritoso. Cena a Seaport in un bar pub rustico, a base di hamburger e patate, locale lungo Cannon’s Walk, un blocco di edifici dei secoli scorsi. A sera inoltrata, siamo ritornati al lato Brooklyn per rivedere lo spettacolo del Ponte di Brooklyn illuminato con Downtown Manhattan come sfondo…Un’esplosione di luci, di grattacieli illuminati solo attraversati dalle luci del ponte. Nel parco tanta tranquillità, era un piacere ammirare questo spettacolo seduti su una panchina nel parco.

Rientro a Manhattan, ultima serata dedicata alla visita di Rockfeller Plaza dove la gente pattinava sotto lo sguardo di Prometeo illuminato. Ultimi giri a Times Square e conoscenza di Simone, un nero della vigilanza di Times Square, nativo del Ghana che ha vissuto 10 anni a Verona e ora lavora da 3 anni a New York. Sabato 05/11/2005: Colazione da Starbucks, con biscotto al cioccolato e dolce al caramello.

Check In albergo alle 12. Al mattino visita della 5Avenue, della Madison, dei mercatini lungo la Madison. Abbiamo scoperto negozi simpatici come Build a Bear, dove poter scegliere un orsacchiotto e farselo gonfiare di gommapiuma a piacimento, cuoricino da inserire incluso! Giro per le vetrine griffate, entrando in quello stracaro giapponese e da Ugo Boss, constatando che i prezzi sono inferiori che in Italia. Shopping di sciarpa nel grande magazzino H&M. Pranzo in Heaven Burger, a base di hamburger e una torre di carne bianca.

Pomeriggio per le ultime compere per il mercatino e ritiro valigie presso l’hotel.

Partenza verso le 17.30, con il metrò e l’AirTrain, verso l’aeroporto JFK, arrivando verso le 19 circa. Ultime compere in aeroporto, per felpa New York e maglia DKNY. Voli: ore 23 da New York, compagnia Air France.

…Volo…

Domenica 06/11/2005: …Volo… Arrivo a Parigi ore 13.30 (5.30 NewYork) Volo: ore 12.55 AirFrance Parigi– Bologna ore 14.45 circa. (ritiro bagagli ok!) BYE BYE NEW YORK!



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