Colombia, una piacevole sorpresa

Un viaggio impegnativo, ritenuto da molti pericoloso. In realtà è un Paese molto sicuro, che abbiamo visitato con nostro figlio di un anno e in autonomia
Scritto da: Elisina021
colombia, una piacevole sorpresa
Partenza il: 24/08/2018
Ritorno il: 11/09/2018
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Siamo partiti venerdì 24 agosto dall’aeroporto di Bologna alle 9.55 con Air France (1849.52 € andata/ritorno). Abbiamo fatto scalo all’aeroporto Charles de Gaulle a Parigi, da dove abbiamo preso il volo delle 18.10 per Bogotà. Il nostro bimbo per fortuna ha dormito quasi tutto il volo. Siamo atterrati in Colombia alle 21.30. Dopo aver sbrigato le varie procedure doganali e ritirato i bagagli, ci siamo diretti verso l’uscita dove ci aspettava il taxista fornitoci dall’albergo che avevamo già prenotato. Bogotà è ad un’altitudine di 2600 metri, quindi l’aria della notte era fresca e frizzantina. Il taxista ci ha portato fino al nostro albergo, Casa Quinta Hotel Bogotà (239.838 COP per due notti). Ci siamo sistemati nella nostra stanza e ci siamo fatti una doccia prima di crollare tutti e tre nel letto esausti.

SABATO 25 AGOSTO

Al mattino ci siamo svegliati presto e abbiamo fatto una colazione tipica colombiana in albergo, uovo strapazzato con arepa. Usciti dall’albergo ci siamo incamminati verso il centro. I negozi erano ancora tutti chiusi e si respirava aria fresca. Siamo arrivati davanti al Museo dell’Oro, ma era ancora chiuso, così siamo andati a Plaza Bolivar, un’imponente piazza dominata da una chiesa e dal Palazzo di Giustizia. Ci siamo incamminati per i vicoli dietro la piazza e siamo ritornati al Museo dell’Oro che aveva aperto (4000 COP a testa). Il museo è stato molto interessante. C’è una ricca collezione di monili d’oro e di pietra risalenti ad epoche passate. Dopo la visita del museo, ci siamo concessi uno spuntino dolce. Ci siamo diretti verso la funicolare che porta in cima al Cerro di Monserrate (20.000 COP andata/ritorno a testa). Dopo aver fatto un po’ di fila, finalmente siamo arrivati sopra al monte alto 3100 metri da cui si ha una veduta a 360° su tutta la città. Sul monte c’è anche la possibilità di visitare un santuario meta di pellegrinaggio. Abbiamo avvistato anche molti uccelli autoctoni, tra i quali anche un colibrì. Per scendere abbiamo preso la funivia. Ci siamo fermati lungo la strada per pranzare; pollo, patate e pannocchia di mais (38000 COP). Con la pancia piena, ci siamo inoltrati nelle stradine della Candelaria, molto caratteristiche e piene di murales. Ci siamo spostati al Museo Botero (gratis), al cui interno si possono ammirare le opere di Botero (famoso per i suoi personaggi grassottelli) e anche opere di altri artisti famosi. Nel tardo pomeriggio siamo rientrati in albergo per riposarci un po’ e alle 18 abbiamo preso un taxi per andare a ritirare la nostra auto a noleggio. Fin da subito abbiamo avuto qualche problema a rintracciare l’addetto di Rental Facil che è arrivato con mezz’ora di ritardo. Poi è stato lento nel sbrigare le procedure burocratiche. Si è passati al controllo dell’auto prima che ce la consegnassero e qui mio marito ha scoperto che non funzionava l’accendi sigari, di vitale importanza per far funzionare il navigatore. Mio marito ha iniziato a innervosirsi, così l’addetto ci ha fatto salire in auto e ci ha portato in giro per mezza Bogotà prima di trovare un officina che gli sostituisse il fusibile. Dato che il ragazzo si sentiva in colpa, ha voluto accompagnarci all’hotel, ma la fortuna vuole che ci siamo persi… per tutto ciò ci abbiamo impiegato 3 ore. Siamo rientrati in hotel alle 22 senza aver neanche cenato… ho messo ha letto nostro figlio, ci siamo fatti una doccia e siamo andati a letto anche noi.

DOMENICA 26 AGOSTO

Al mattino abbiamo fatto colazione, preparato i nostri bagagli, e abbiamo contattato il ragazzo del parcheggio di fianco all’hotel affinché aprisse per poter riprendere la nostra auto. Dopo un’ora di tentativi, alle 9 si è presentato… Finalmente siamo riusciti a partire per Salento. La strada per uscire da Bogotà era un po’ trafficata, ma una volta usciti era scorrevole. Per pranzo ci siamo fermati lungo la strada da un signore che aveva del maiale cotto che era buonissimo. Mancavano circa 50/60 km da Salento quando abbiamo incontrato fila. Camion su camion che si inerpicavano sulle montagne su strade a una corsia. Verso le 17 siamo arrivati a Salento, alla Posada Martha Tolima (80000 COP). Ci siamo fatti una doccia rigenerante e siamo usciti per cena. Ci siamo fermati in un locale dove abbiamo provato la bandeja paisa, piatto tipico composto da fagioli rossi, riso bianco, salsiccia, avocado, pancetta, banana fritta e arepa. Buono ma bello sostanzioso. Abbiamo fatto una passeggiata per il paesino e siamo andati a letto.

LUNEDÌ 27 AGOSTO

Al mattino, la signora dell’albergo ci ha preparato un’ottima colazione. Siamo saliti in auto e in circa mezz’ora siamo arrivati alla Valle de Cocora. L’ingresso è di 3000 COP a persona. Questa valle è unica perché qui si possono ammirare le palme della cera, alte fino a 60 metri. Abbiamo imboccato il sentiero che salendo passa in mezzo alla foresta di palme. Siamo arrivati ai due punti panoramici e poi siamo ridiscesi verso l’auto. Il cielo era nuvoloso ma il paesaggio tutt’attorno era meraviglioso. A pranzo ci siamo fermati al ristorante Hebron dove ho potuto gustare una trota in crosta, molto buona (47000 COP). Siamo ritornati a Salento per fare una passeggiata per le stradine del paesino che è molto carino. Siamo saliti di nuovo in auto per raggiungere l’Hacienda Guayabal. Siamo arrivati nel tardo pomeriggio. Visto che c’era la piscina, ne abbiamo approfittato e abbiamo fatto un tuffo prima di cena. Mio figlio era al settimo cielo! Abbiamo consumato un’ottima cena e ci siamo coricati a letto.

MARTEDÌ 28 AGOSTO

Al mattino ci siamo svegliati di buonora con il canto degli uccellini. Abbiamo fatto una colazione super abbondante e alle 9.30 abbiamo iniziato il tour del caffè. Un ragazzo molto gentile ci ha spiegato tutti i passaggi del caffè, dalla piantina fino alla raccolta e all’essiccatura. Dopo una lezione intensa sul caffè, nella quale lo abbiamo anche assaporato, con un cestino a testa ci siamo incamminati nella piantagione. Abbiamo raccolto 58 bacche a testa (quelle che servono per un espresso). Ci ha mostrato tutti i macchinari che usano e per ultimo il forno per l’essiccatura. Il tour ci è piaciuto molto e abbiamo anche preso un piccolo sacchetto di caffè macinato da portare a casa. Abbiamo saldato il conto con il proprietario della hacienda (328.000 COP pernottamento, cena, colazione e tour) e siamo partiti verso Medellin. Purtroppo abbiamo incontrato molti lavori in corso lungo la strada e dopo circa 6 ore siamo riusciti ad arrivare a Medellin. Abbiamo cercato il nostro albergo, Prado 61 Guesthouse. Arrivati all’albergo, siamo rimasti entusiasti per la bellezza dell’albergo. Abbiamo sistemato le nostre cose in stanza, ci siamo fatti una doccia e abbiamo cenato nel ristorante dell’albergo. Dopo cena siamo saliti sulla terrazza per godere del panorama sulla città e respirare un po’ di aria fresca.

MERCOLEDÌ 29 AGOSTO

Al mattino abbiamo fatto colazione in albergo e siamo usciti per esplorare la città. Abbiamo preso la metro soprelevata fino alla fermata Acevedo. Da qui abbiamo preso la cable car che ci ha portato fino al Parque Arvì. Abbiamo fatto una passeggiata, ma purtroppo la zona che volevamo vedere noi l’abbiamo trovata chiusa. Ci siamo fermati in un ristorante per pranzo dove la cuoca cuoceva con phon e piastra (36000 COP)! Abbiamo ripreso la cable car e siamo tornati verso il centro. Ci siamo fermati nella Plaza de las Sculturas per ammirare le statue di Botero e poi siamo entrati nel Museo de Antioquia (18000 COP a testa), dove sono esposti dipinti e sculture di vari artisti colombiani. Siamo rientrati in albergo nel tardo pomeriggio. Ci siamo fatti una doccia rinfrescante e abbiamo cenato in albergo. Dopo cena siamo andati a letto presto.

GIOVEDÌ 30 AGOSTO

Ci siamo svegliati alle 5 del mattino. Abbiamo pagato l’albergo (298.400 COP pernottamento, cene, colazione e mancia) e abbiamo messo le nostre cose in auto. Siamo partiti in direzione Tolù. Purtroppo abbiamo trovato diversi intoppi: una frana che ci ha rallentato per più di un’ora e molti lavori in corso. Verso le 17.30 siamo riusciti ad arrivare a Tolù! Finalmente! Abbiamo cercato Luz del Mar Hostal e abbiamo trovato ad accoglierci una signora gentilissima insieme al suo gatto Claudio. Mio figlio ovviamente ha fatto subito amicizia con il gatto. La signora ci ha consigliato un ristorante che doveva essere italiano, ma di italiano non aveva niente! Pizza e pasta per niente speciali. Siamo rientrati nella nostra stanza per una doccia rigenerante e per dormire.

VENERDÌ 31 AGOSTO

Al mattino la proprietaria ci ha preparato un’ottima colazione e ci ha fatto trovare anche una piccola piscina per nostro figlio che ne ha subito approfittato per un bagnetto mattutino. Ci siamo incamminati per il lungo mare fino ad arrivare al porto dove ci aspettava la barca che avevamo già prenotato per un tour giornaliero delle isole di San Bernardo (55000 COP a testa). Siamo saliti insieme agli altri turisti e siamo partiti per le isole. Dopo quasi due ore di navigazione abbiamo iniziato a vedere le prime isole. Ci siamo fermati a Santa Cruz del Islote, una delle isole più densamente popolate al mondo, dove circa un migliaio di abitanti vive ammassato in una baraccopoli. Qui con un supplemento di 5000 COP a persona abbiamo potuto fare un giro per l’isola e vedere alcune specie marine come tartarughe e squali dentro un “acquario”.

Saliti in barca siamo passati davanti Isla Mucura e infine siamo scesi a Isla Tintipan. Abbiamo fatto subito un tuffo in mare. Il mare era calmo e di un bel azzurro intenso. All’ora di pranzo ci è stato servito pesce cotto alla griglia con riso e frittelle di banane. Dopo pranzo ci siamo riposati sotto un albero e prima di risalire in barca abbiamo fatto un altro tuffo in mare. Alle 15 siamo partiti e siamo rientrati a Tolù per le 16.30. Ci siamo fermati al supermercato prima di rientrare in stanza. Prima di farci la doccia, mio figlio Leonardo ha fatto un altro tuffo in piscina. Siamo andati in centro per cenare, ma siamo rimasti delusi dalla cena (48000 COP). Siamo rientrati per la notte.

SABATO 1 SETTEMBRE

Al mattino abbiamo fatto colazione, saldato il conto (150.000 COP), salutato la proprietaria e il suo gatto Claudio. Abbiamo preso la strada per Cartagena. Non c’era traffico se non appena entrati in città, così siamo arrivati alla Boutique Espanola prima di mezzogiorno. La stanza non era ancora pronta (85000 COP), così abbiamo chiesto informazione per poter visitare la città; una ragazza che era a sedere nell’entrata dell’albergo si è offerta di accompagnarci verso il centro, ma non abbiamo capito se volesse essere pagata. Abbiamo cercato di dirle che non avevamo bisogno, ma si è incamminata con noi. Ci ha poi detto che in realtà era la prima volta che veniva a Cartagena… Siamo entrati al Castillo de San Felipe de Barajas (25000 COP a testa). Era passato mezzogiorno e il sole in cielo era cocente… si sudava stando fermi. Abbiamo visitato il castillo e vista l’ora ci siamo incamminati verso un ristorante. Abbiamo però perso di vista la ragazza che ci accompagnava e non l’abbiamo più trovata! Sinceramente non abbiamo ben capito perché avesse voluto accompagnarci. Abbiamo pranzato in un ottimo ristorante (59.400 COP) e abbiamo preso un taxi per il centro. Il taxi si è fermato alla Plaza de Los Coches. Siamo entrati così nella parte vecchia della città che è circondata da mura. I palazzi sono tutti colorati e ci sono vie e viuzze ovunque. Il sole incombeva su di noi. Abbiamo incontrato le famose donne dai tratti africani vestite con abiti tutti colorati che vendono frutta ai lati della strada. Siamo entrati nel Palazzo dell’Inquisizione (20000 COP a testa), ma come museo non ci è piaciuto molto. Abbiamo preso di nuovo il taxi per rientrare in albergo. Dopo una doccia, abbiamo aspettato che calasse il sole per uscire per cena. Ci siamo fermati in un locale poco distante dal quartiere spagnolo dove era il nostro albergo, ma io non ho mangiato molto bene (28000 COP)… Siamo rientrati nella nostra stanza per la notte.

DOMENICA 2 SETTEMBRE

Al mattino abbiamo caricato i nostri bagagli in auto e siamo partiti. Lungo la strada per Santa Marta ci siamo fermati al Volcan el Lodo el Totumo. Appena arrivati davanti a noi ci è apparso questo piccolo vulcano alto 15 metri al cui interno ribolle fango. Ci siamo messi il costume e uno alla volta ci siamo calati dentro la caldera del vulcano. La sensazione che si prova è stranissima perché hai questa roba viscida che ti avvolge tutto e non riesci a capire cosa c’è sotto di te. Il fango è talmente denso che rimani seduto e non hai bisogno di aggrapparti. Dopo essere usciti una doccia è d’obbligo. Abbiamo ripreso la via per Santa Marta che attraversa una zona paludosa che assomiglia molto alla Florida. Verso mezzogiorno siamo arrivati a Villa Layla Santa Marta, dove avevamo una prenotazione per la notte. I proprietari ci hanno accolto molto calorosamente e ci hanno indicato sia dove era la spiaggia sia un posto dove pranzare. Siamo usciti subito per mangiare qualcosa e ci siamo fermati in un centro commerciale. Ci siamo gustati un ottimo pranzo a base di pollo (56.378 COP) e abbiamo raggiunto la spiaggia più vicina. La spiaggia era attrezzata con tende e ne abbiamo preso una per lasciare le nostre cose e per avere un po’ di ombra. Ci siamo tuffati in mare, una mare scuro e un po’ agitato. Ci siamo poi rilassati fino al tramonto. Rientrati alla villa, ci siamo fatti una doccia e siamo usciti per la cena. Sfortuna ha voluto che forassimo una ruota dell’auto… così sul ciglio della strada mio marito ha cercato di sostituirla, ma per fortuna un taxista si è fermato in nostro soccorso. Cambiata la ruota, siamo andati comunque a cenare e rientrati in stanza abbiamo chiesto al proprietario se conosceva un gommista per andarci al mattino seguente. Ci siamo andati a letto stanchi.

LUNEDÌ 3 SETTEMBRE

Al mattino mio marito si è recato dal gommista per sostituire la ruota, abbiamo saldato il conto con il proprietario della villa (75000 COP) e lo abbiamo ringraziato tanto per averci aiutato. Finalmente siamo riusciti a partire per il Parque National Natural Tayrona. Arrivati a metà mattina, abbiamo pagato l’ingresso (120000 COP) e abbiamo proseguito in auto fino al parcheggio. Ci siamo infilati gli scarponi e abbiamo preso il sentiero che passa in mezzo alla foresta e arriva fino ad Arrecifes. Lungo il sentiero abbiamo visto anche alcune scimmiette sugli alberi. Dopo circa un’ora e mezza siamo arrivati e ci siamo fermati per mangiare qualcosa (45343 COP). Ci siamo rimessi in marcia per arrivare alla prima spiaggia. Arrivati alla spiaggia abbiamo subito fatto un tuffo in mare, la corrente era molto forte! La spiaggia era molto bella con un mare di un azzurro intenso. Ci siamo riposati un attimo sotto l’ombra di un albero e poi ci siamo incamminati verso la spiaggia chiamata La Piscina. Dopo una mezzora siamo arrivati a questa meravigliosa spiaggia orlata da palme. Peccato che ce la siamo potuti godere poco, ma era già metà pomeriggio e dovevamo ritornare all’auto. Così dopo un sentiero reso estenuante per le alte temperature e il sudore che scendeva inesorabile, siamo arrivati all’auto alle 16.30. Siamo saliti in auto in direzione Riohacha. Verso le 18.30 siamo arrivati all’Hotel Macal Plaza (81000 COP). Arrivati attorno all’albergo c’era molta confusione dovuta al mercato, ma quando siamo usciti per andare a cena, per strada non c’era più nessuno. L’albergo non ci è piaciuto molto e abbiamo trovato anche una super blatta sotto il cuscino nel letto di mio figlio… Orrore!

MARTEDÌ 4 SETTEMBRE

Alle 8.30 del mattino ci è venuto a prendere in hotel il nostro autista Rafael dell’agenzia Kaiecotravel per iniziare il tour per la Guajira (2.381.600 COP tour, pernottamenti, pasti e bevande). Siamo saliti sulla sua jeep e siamo entrati nella zona indigena della Colombia, dove vive la popolazione dei Wayuu. Ci siamo fermati ad Uribia, la capitale indigena di Colombia. Qui Rafael ha fatto benzina e ha comprato acqua, frutta e biscotti. Abbiamo preso la strada per Cabo de la Vela. Subito la strada era asfaltata e poi è diventata una pista in mezzo al deserto e ai cactus. Lungo la strada ci siamo fermati per vedere alcune saline e all’ora di pranzo siamo arrivati a Cabo de la Vela. Ci siamo fermati per il pranzo presso l’albergo Appalachii, dove poi avremmo dormito alla notte. Dopo un ottimo pranzo a base di pesce, ci siamo spostati ad un mirador per godere del panorama sul mare e per fare un tuffo nella spiaggia antistante. Prima del tramonto, il nostro autista ci ha portato ad un altro mirador dove abbiamo potuto vedere una miriade di pellicani che si tuffavano come missili in acqua in cerca di cibo. Poco prima del tramonto siamo andati vicino ad un faro e ci siamo seduti in direzione dell’oceano per godere del sole che si tuffa in mare e lascia posto all’oscurità. Siamo rientrati in albergo per una cena a base di pesce e ci siamo coricati nella nostra capanna per la notte.

MERCOLEDÌ 5 SETTEMBRE

Al mattino abbiamo fatto un’abbondante colazione a base di frutta e uova strapazzate. Siamo saliti sulla jeep di Rafael che ci ha portato a Bahia Hondita. Lungo la strada alcuni indigeni tirano una corda per farsi pagare il pedaggio dalle jeep piene di turisti che passano ogni giorno, come pedaggio chiedono acqua e qualche dolciume. Arrivati alla spiaggia a metà mattina, ci siamo subito tuffati in mare. Abbiamo aspettato l’ora di pranzo insieme ad altri turisti sotto una capannina sulla spiaggia. Per pranzo abbiamo gustato un ottimo piatto di gamberetti, riso e patatine. Verso le 13.30 siamo risaliti in auto per andare alle dune de Taroa. Noi siamo arrivati per primi e quindi ci siamo potuti godere per un po’ queste dune di sabbia alte 60 metri che arrivano a picco sul mare. Per raggiungere il mare bisogna scendere quasi verticalmente la duna. Non ci siamo fatti mancare un tuffo in mare. Abbiamo fatto qualche foto di rito e poi ci siamo spostati a Punta Gallinas dove c’è un faro che segna il punto più settentrionale di tutto il Sud America e della Colombia. Abbiamo raggiunto l’Hospedaje Luzmilla per lasciare i nostri bagagli in stanza e poi siamo andati sulla spiaggia per godere del tramonto. Rientrati in stanza, ci siamo fatti una doccia nomade con cisterna d’acqua e ciotola. Siamo andati a cena e abbiamo scoperto che ci avevano preparato l’aragosta, solo per noi e un’altra famiglia. Che lusso! Siamo andati a letto soddisfatti.

GIOVEDÌ 6 SETTEMBRE

Durante la notte purtroppo mio marito non si è sentito bene, è anche svenuto, forse dovuto ad un’indigestione di aragosta. Così per colazione non abbiamo mangiato molto. Verso le 8 ci siamo recati al molo insieme agli altri turisti per prendere la barca, mentre i nostri autisti erano già partiti per venirci a prendere dall’altra parte della baia. Lungo il tragitto in barca abbiamo potuto vedere una colonia di fenicotteri rosa e un simpatico coccodrillo che ha deciso di immergersi proprio mentre passavamo noi con la barca! Scesi dalla barca, abbiamo aspettato Rafael che dopo poco è arrivato e abbiamo preso la via del ritorno verso Riohacha. Verso l’ora di pranzo ci siamo fermati a Uribia in un ristorante per mangiare qualcosa, ma non era nulla di che. Verso le 14 siamo arrivati a Riohacha. Abbiamo salutato Rafael e lo abbiamo ringraziato per tutto. Abbiamo ripreso la nostra auto e abbiamo avuto un po’ di difficoltà per trovare un benzinaio che avesse benzina perché tutti la vendono ai margini della strada in delle taniche che prendono di contrabbando dal Venezuela visto che costa meno, così abbiamo dovuto ricorrere all’aiuto di un poliziotto che ci accompagnasse da un benzinaio per fare il pieno. Finalmente siamo potuti partire per San Juan del Cesar. Siamo arrivati all’Arisuan Hotel verso le 17. Siamo rimasti colpiti da questo hotel che all’apparenza sembrava lussuoso ma in realtà aveva bisogno di un po’ di manutenzione (99.000 COP). Siamo andati al supermercato vicino per prendere qualcosa per cena e siamo rientrati in albergo per una doccia e per la notte.

VENERDÌ 7 SETTEMBRE

Al mattino abbiamo fatto colazione in albergo e poi ci siamo messi in auto in direzione San Alberto. Ci siamo fermati lungo la strada per pranzare e siamo arrivati all’Hotel Hacienda Victoria a San Alberto nel primo pomeriggio (80.000 COP). Ci siamo riposati un po’ in stanza e poi siamo usciti nel caos cittadino per cercare un supermercato. Rientrati in albergo abbiamo fatto un tuffo in piscina prima di cena. Dopo una bella doccia, abbiamo cenato in un locale che vendeva solo pollo (23.000 COP). Ci siamo andati a letto presto.

SABATO 8 SETTEMBRE

Siamo partiti alle 5.30 del mattino perché i chilometri da percorrere erano tanti. Siamo arrivati a Villa de Leyva alle 13.30. Abbiamo lasciato le valigie al Montano Alto Hospederia (127500 COP) e abbiamo cercato il parcheggio indicatoci dalla signora. Subito non l’abbiamo trovato, quindi la signora dell’albergo ci ha dovuto accompagnare fino al parcheggio, che altro non era che un parcheggio privato a casa di una famiglia (impossibile da trovare autonomamente…). Abbiamo pranzato nel ristorante a fianco dell’albergo (36.000 COP). Visto che nella nostra auto si era accesa la spia del motore, mio marito ha voluto andare da un meccanico per essere sicuro che fosse tutto a posto. Il meccanico ha confermato che non era nulla di cui preoccuparsi, così abbiamo fatto una passeggiata per il paese. La piazza del paese era davvero bella con tutti gli edifici bianchi e i tetti scuri. Abbiamo passeggiato per le viuzze e si sentiva il cambio di clima visto che l’aria era più pungente. Siamo rientrati in albergo per una doccia calda e abbiamo scoperto che la proprietaria aveva una bimba della stessa età di nostro figlio, con un solo giorno di differenza! I nostri bimbi hanno fatto conoscenza e si sono divertiti un po’ tra di loro. Siamo usciti per cenare in un locale con vista sulla piazza (35.000 COP). Siamo andati a letto davvero esausti.

DOMENICA 9 SETTEMBRE

Al mattino abbiamo preparato le nostre cose e mio marito è andato a prendere l’auto, ma qualcuno aveva parcheggiato un camion proprio davanti al garage, così ha dovuto chiamare la polizia per farlo spostare. Siamo riusciti a partire e ci siamo fermati alla Casa di Terracotta per visitarla (10.000 COP a testa). È una casa privata costruita interamente di terracotta, anche i mobili. Dotata di tutti i servizi come luce, acqua e gas, non abitata ed è adibita a casa museo. Ci sono voluti ben 15 anni di lavoro ininterrotto per costruirla. Lasciata la bellissima casa, ci siamo diretti al Lago de Tota. Dopo circa due ore abbiamo iniziato a vedere il lago e siamo arrivati all’Hospedaje El Chalet (168.000 COP con cena e colazione). Una signora molto gentile ci ha accolto, ma la nostra stanza non era ancora pronta, così siamo andati a Playa Blanca. La spiaggia si trova a un’altitudine di 3100 metri ed è quindi una delle spiagge più alte del mondo. Abbiamo indossato la giacca a vento perché l’aria fresca si faceva sentire. Abbiamo imboccato un sentiero che partiva dalla spiaggia e costeggiava il lago, fatto qualche foto al lago e siamo ritornati all’auto. Ripresa l’auto abbiamo imboccato la strada che costeggia il lago e poi siamo rientrati all’hospedaje. La signora ci aveva acceso il camino nella sala principale ma il calore è durato poco. Ci siamo fatti una doccia ghiacciata (c’era solo acqua fredda) e abbiamo mangiato la cena preparata dalla signora, trota in umido. Intirizziti dal freddo ci siamo messi sotto le pesanti coperte per dormire.

LUNEDÌ 10 SETTEMBRE

Al mattino abbiamo fatto colazione e domandato alla figlia della proprietaria se c’era un meccanico nelle vicinanze, visto che ci si era riaccesa la spia del motore. Lei e suo marito insieme al loro figlioletto ci hanno accompagnato fino a Sogamoso. Qui il meccanico ha detto che andava tutto bene e si è preso 30.000 COP. Con il cuore in pace, abbiamo mangiato qualcosa per pranzo e abbiamo preso la via per Bogotà. Arrivati nella capitale abbiamo preso l’ora di punta dei ragazzini che uscivano da scuola. Siamo arrivati all’aeroporto alle 17. Abbiamo riconsegnato l’auto e imbarcato le nostre valigie. Visto che era ora di cena, abbiamo mangiato e poi passato i vari controlli per passaporto ed effetti personali. Alle 23.55 siamo saliti sull’aereo per Parigi. Nostro figlio è stato un angelo perché ha dormito per tutta la durata del volo.

Martedì 11 settembre

Siamo atterrati a Parigi alle 17.30 dopo circa 10 ore di volo. Abbiamo aspettato fino alle 21.25 per prendere il volo per Bologna. Siamo atterrati a Bologna alle 23. Abbiamo preso i nostri bagagli, la nostra auto e ci siamo diretti verso casa.

Che dire, desideravo visitare la Colombia e ne sono rimasta entusiasta! I paesaggi così verdi e in alcune zone incontaminati, ricchi di una vegetazione rigogliosa. La gente del posto calorosa e sempre sorridente. Tasto dolente le strade: sai quando parti ma non sai quando arrivi! La Colombia è riuscita a rinascere da quegli anni bui che l’hanno vista coinvolta nel traffico di cocaina e ora risplende più che mai! Spero proprio di ritornare un giorno per poter godere di quei paesaggi meravigliosi per una seconda volta e chissà… magari la prossima volta riusciremo a visitare anche la parte amazzonica.

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Valle de Cocora

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Zona Cafetera

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La Candelaria

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Dunes de Taroa

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Villa de Leyva

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Isla Tintipan

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Parque Tayrona



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