Colombia low cost

Viaggio in bus con partenza da Bogotà, visitando poi Cartagena de Indias, Islas San Bernardo, Medelin, Santa Fe de Antioquia
Scritto da: Shai
colombia low cost
Partenza il: 29/07/2012
Ritorno il: 23/08/2012
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
Premessa: questo è stato in ordine di tempo l’ultimo viaggio in Sud America (dopo Perù, dove ho lavorato, Bolivia, Cile, Argentina e Paraguay) per cui involontariamente mi venivano spontanee comparazioni con altri paesi… forse da qui il mio giudizio talvolta poco entusiasta.

Spesa: volo Ve-Parigi-Caracas-Bogotà e Bogotà-Parigi-Venezia per il ritorno compagnie Air France Klm e Avianca: 1280 euro.

Viaggio in bus da Bogotà al Carribe, Cartagena de Indias, Islas San Bernardo, Medelin, Santa Fe de Antioquia Bogotà.

Ho viaggiato da sola (ho 52 anni e faccio l’insegnante per cui viaggio low cost) costo del tragitto, circa 650 euro. Arrivo di sera a Bogotà abbastanza riposata nonostante 21 ore di viaggio. E’ una sera fredda e la giacca a vento dopo giorni di afa d’estate è provvidenziale. Alloggio “A Bogotà on holidays“ perché arrivando di notte non ho voglia di mettermi alla ricerca di un taxi e farmi mezz’ora di auto verso il centro. L’hotel secondo me è caro (circa 40 euro con colazione buona e navetta dall’aeroporto) ma è l’unico nelle vicinanze e comunque come ho constatato la Colombia è cara (causa il cambio sfavorevole e la crisi in Europa). Per questo ho usato hostels, spostamenti in bus e pasti non in ristoranti.

2 giorno

Raggiungo il cento usando il TransMilenio (biglietti li vendono sul posto, circa 1 euro) ed alloggio al Platypus dove incontro degli amici peruviani. E’ un hostel centrale nella Candelaria, spartano senza riscaldamento ma con acqua calda i bagni compartiti (costo 15 euro), vicino la Plaza de Bolivar il Museo dell’oro ed il museo Botero; la Lonely Planet la descrive come poco sicura soprattutto la notte e malfamata; però vi è molta polizia, molti turisti e mi dice un signore del posto che ora la situazione e migliorata rispetto al passato. Sinceramente Bogotà mi ha delusa, niente di che.

3 giorno

Sono stata alla cattedrale di Zipaquirà vi sono diversi bus di linea con cui arrivare . La cattedrale di sale è imponente , caro l’ingresso ( 20 euro ) però visto che ero là una visita la merita mentre i miei amici peruviani si rifiutano di entrare.

4 giorno

Decidiamo di lasciare la città alla volta di Villa de Leyva (qui il clima cambia primavera), ma prima facciamo una sosta alle acque termali (dietro mia insistenza) di Coquaque terme (si devono prendere un bus ed un collettivo). Una ripida scalinata ci porta allo stabilimento che con il caldo e lo zaino pesante non è il massimo. L’entrata costa (18 euro) scusate ma un altro salasso! L’acqua vulcanica è caldissima (40°C) e si alternano ustioni in acque calda e gelate in acqua fredda di un ruscello. Verso pomeriggio inoltrato puntiamo dopo vari cambi di bus a Villa de Leyva.

Questa in assoluto è stata la cittadina più bella. Arriviamo di sera e a piedi ci incamminiamo a piedi verso la Plaza Major (grande e spoglia, questo il suo fascino) perché volevamo arrivare al Renacer Guesthouse, uno dei più abbordabili come prezzo secondo la Lonely Planet, solo che non diceva che è lontano qualche km dal centro. Le strade non sono illuminate e dopo un’ora di camminata facciamo dietro front e torniamo in centro. Cerchiamo qualcosa di non caro ma nulla (siamo sui 50 -60 euro di media), poi un colpo di fortuna vicino la Plaza Major… l’hostal Margarita che era chiuso ma il vicino proprietario di un bar, mosso a compassione, telefona al proprietario che ci affitta delle stanze con bagno e tv molto belle per 15 euro a testa (raccomando di provare le aromatiche, infusi di frutti rossi o arancioni, eccezionali).

5 giorno

Il giorno seguente a piedi (7 km andata e ritorno) visitiamo El fossil, ma una volta arrivati ci rifiutiamo di spendere 5 euro per vedere l’ennesimo fossile di dinosauro. Quindi dopo 2 km arriviamo all’Osservatorio astronomico (2 euro). Ci sono monoliti prevalentemente di forme diverse, una tomba ricostruita e nulla più. Gli spagnoli che qui si insediarono , lo chiamarono infierno perché volevano scoraggiare i riti pagani che gli indigeni celebravano (propiziatori, della fertilità …) e misero in giro la voce che il posto fosse infestato da presenze maligne, creando un alone sinistro che a quanto pare funzionò per cui il posto venne abbandonato .Se non volete camminare ci sono escursioni organizzate verso questi ed altri siti.

6 giorno

Tappa successiva San Gil, una cittadina anonima (ma con gelaterie-frutterie da ‘provare’). Una visita frettolosa, un pernottamento per recarsi a vedre Barichara, molto più costosa. A San Gil i prezzi sono contenuti e gli alloggi abbordabili verso il fiume, molto vicini alla piazza principale (ce ne sono di nuovi e puliti, costi sui 20 euro la coppia). E’ iniziato il caldo afoso dopo la piacevole “primavera” di Villa de Leyva. Le due cittadine San Gil e Barichara sono collegate da autobus di linea (costo 1,5 euro circa a testa per 40 minuti).

Barichara è una sorta di sito da far west messicano. Si presenta suddivisa in blocchi. Le strade sono in salita e le case vanno ricreando una prospettiva molto bella. Sono tutte bianche e alcune trasformate in ristoranti che presentano bei cortili interni. Alla sommità del paese c’è è la seconda chiesa. L’altra, la cattedrale, si trova al centro ed è stata restaurata di recente. Alla sommità del paese vi è un piccolo parco con statue di pietra fatte da scultori provenienti da vari paesi.

7 giorno

Da San Gil ci spostiamo a Bucaramanga. Alloggiamo al Morgan 2. E’ centrale e in prossimità del Parque Santander (dove ci sono diversi bancomat) che applica tariffe abbordabili (15 euro a testa in doppia) con servizi in camera. Capitiamo di domenica, il pomeriggio è tutto chiuso. Per le stade non c’è nessuno… sempbra il nostro ferragosto in città. Ci incamminiamo in cerca di qualcosa da mangiare e dobbiamo accontentarci di un fast food (buonissimo per altro) improvvisato sotto una tettoia, mentre un temporale lava la città.

8 giorno

C’è il sole e l’aspetto animato cambia la visione della città. Vi sono numerosi parchi, ma nulla di che. La mattina ci rechiamo a Giron, ad appena 9km. L’impressione è che sia anni luce lontana da Bucaramanga: tranquilla e rilassante (e afosa), con case bianche e le vie strette.

9 giorno

Partiamo la sera verso le 10 per Santa Marta (dimentichiamo di portarci addosso le giacche a vento per il bus per cui nel tragitto ci si congela un po’). Lo consiglio, e sono d’accordo con la Lonely Planet, The dreamer. L’ostello lo raggiungete con una breve corsa un taxi dalla stazione dei bus. E’ tra i più belli in assoluto. L’atmosfera è internazionale e nello stesso tempo ci si sente come a casa. Il personale è gentilissimo. C’è anche un ragazzo di Bergamo che lavora lì. Inoltre è vicino a un centro commerciale dove troverete bancomat ed altro. Fa molto, molto caldo. Si suda. Visitiamo subito la città. Il centro non è molto sicuro, quindi occhi aperti. In compenso si mangia benissimo spendendo poco (ci siamo concessi pesce arrosto e patate fritte, 5 euro a testa). C’è poi la parte nuova del lungomare, dove abbiamo fatto un giro in barca per ammirare la baia (niente di che).

10 giorno

Per quanto riguarda le spiagge visitiamo la Playa Blanca (contrattate il prezzo della barca, si può arrivare ad una cifra accettabile, saltando la visita al museo marino, di circa 10 euro a testa). Se andate presto vi godrete la spiaggia, poi arriveranno flotte di turisti che la riempiranno e la sporcheranno, per cui ce ne siamo andati nel primo pomeriggio.

11 giorno

Oggi visitiamo la Parque de la Tayrona, la parte della spiaggia (entrata 9 euro, una follia). La cosa divertente è che conviene spostarsi in moto-taxi: sono veloci, economichi e li trovate ovunque. I taxi, invece, sono molto più cari. I mezzi pubblici arrivano fino a un certo punto e sono scomodi.

Il parco non è niente di che (né bello, né incontaminato), forse perché non ho visitato (causa i prezzi elevatissimi, 27 euro per entrare più tutto il resto) l’altra parte, quella con la Ciudad Perdida. Il parco è privato ed per questo che probabilmente ne approfittano.

12 -13 giorno

Da Santa Marta prendiamo il bus per Cartagena de Indias verso il Carribe. Il paesaggio si fa verde, tropicale e il caldo e l’umidità aumentano. Prendiamo un taxi e facciamo bene perché c’è un caos colossale e fa caldo! Alloggiamo prima all’Hotel villa Colonial, nel quartire “malfamato” e poco sicuro Getsemani (40 euro) e non a Casa Villa Colonial, molto più bello e più caro caro (intorno a 60 euro). Scopriamo, poi, che di hostel nella zona ce ne sono molti e se no trovano anche di economici. Consiglio l’Holiday, sempre a Getsemani, un hostel dalla clientela internazionale (viajereos nord americani per lo più ) perennemente al completo; lo abbiamo visto e sapendolo valeva la pena prenotare per tempo. Se non avete problema di budget c’è il centro storico. Meraviglioso e sicuro, il giorno ‘sonnecchiante’ causa il gran caldo, ma la notte assume un’atmosfera davvero magica, incantevole che vi accoglie con la Puert a del reloj a cui si accede alla Plaza de los coches dove in genere si esibiscono gruppi improvvisati. Si susseguono numerose piazze, musei e chiese. C’è il Palacio de la Inquisicion, ma non aspettatevi chissà che, è molto meglio il museo del Oro y Arqueologia, sempre nella Plaza Bolivar. Al lato ci sono diverse gioiellerie. S se siete interessati all’acquisto di uno smeraldo vi racconteranno e faranno vedere la lavorazione (mi sono ‘spennata’ e ho acquistato un pendente, di un verde intenso!).

14 giorno

Fuori dal centro si trova El Castillo San Felipe Barajas (costo 14 euro), restaurato, dove si possono ammirare i passaggi sotterranei e molto altro. Da qui si ammira la città moderna fatta di grattaceli e la parte vecchia… un contrasto interessante. Come punto di riferimento il monumento a India Catalina

15 -19 giorno

Da Cartagena propongono numerose escursioni: la Playa Blanca, las Islas del Rosario… ma non erano nei nostri circuiti, troppo sfruttate e turistiche.

20 giorno

Dopo 4 giorni lasciamo Cartagena alla volta di Tolù (circa 4 ore di bus). Tolù non offe nulla, però volevano visitare las Islas di San Bernardo. Alloggiano a Villa Babilla, un posto davvero molto bello (30 euro). Pur essendo sul mare, Tolù non è un posto balneabile a causa delle fabbriche che alla fine dell’insenatura inquinano mare e aria. Qui troviamo gli unici italiani di tutto il viaggio, una coppia di Roma.

21 giorno

L’indomani partiamo per un tour nell’arcipelago. Da quanto visto solo in due isole è possibile soggiornare: una è un resort a 4 stelle incantevole (oltre i 150 euro) e l’atro un posto molto più modesto, carino, dove però attraccano durante il giorno le solite imbarcazioni di turisti. Il mare è quello tipico caraibico, limpido, caldo, con sabbia chiara come a Cuba.

22 giorno

Ripartiamo la sera verso le 21.00 per Medellin. Questa volta siamo equipaggiati per affrontare il viaggio. Il servizio bus è un po’ caro e in confronto a molti paesi latino americani (Argentina, Cile, Perù) è pure spartano e scomodo, non c’è servizio ristorazione a bordo. Arriviamo la mattina alle 6.30 a Medellin al terminal Norte. Da qui c’è la metropolitana Il Metro che collega i vari punti della città, ma solo nelle parti centrali. Il primo hostel, prenotato al volo, è stato il Palm Tree Hostal (circa 20 euro). Non è male, ma la zona dove ci sono vita notturna, locali e luoghi per passeggiare la notte è fuori portata; nel quartire c’è davvero una desolazione! Ragion per cui dopo la prima notte abbiamo optato per trasferirci al Poblabo, verso sud, scegliendo il Tiger Paw Hostel (circa 30 euro) molto carino, con ampie camere, bagni pulitissimi e uso di cucina e computer. Ci si arriva con il Metro, capolinea terminal sud e poi prendendo un taxi. El Poblabo è pieno di hostel. L’inconveniente è che si dorme poco perché tutti i viajeros del fin de semana si ubriacano e la musica è a tutto volume fino all’alba!

23 giorno

Il centro de Medellin è veramente brutto, più brutto di Bogotà e di Assuncion in Paraguai (ritenuta tra le città meno belle del Sud America). Certo, ci sono la Basilica de la Candelaria, vari monumenti e musei. Merita una visita il museo Botero molto interessante (circa 8 euro).

24 giorno

Stufi di Medelin, visitiamo Santa Fe de Antioquia (circa 2ore di bus), un salto all’indietro nel tempo. Avremmo voluto prenotare qui per la domenica, ma col fatto del giorno festivo fanno lievitare i prezzi di molto per cui siamo ritornati a Medellin. A Medellin meritano una visita anche il Jardin Botanico e il Parque de los Deseos.

25 giorno

Ultima tappa… ritorniamo a Bogotà. Viaggiamo di sera nel solito bus gelido. La strada ha molte curve e tra il fatto che non stavo ancora bene e le 9 ore di viagigo… è stato un calvario. Ma alla fine rieccoci al punto di partenza. Ritorniamo al Platypus e come ultimo giorno, rimasta sola, visito il Museo dell’oro, nelle vicinanze dell’hostel (c’è anche il museo Botero), uno dei più belli tra quelli visti (circa 3 euro). Nel tardo pomeriggio mi dirigo all’aeroporto in taxi (costo 20 euro) e qui comincia… il ritorno.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche