Coast to Coast U.S.A.
PREMESSA & PREPARATIVI
PREMESSA Il racconto del viaggio è scritto molto spesso in prima persona. I nomi delle persone indicate nel racconto sono scritti per dare al diario un tema molto colloquiale… Il diario vuole essere un modo per far vivere il viaggio al lettore, come se lui fosse coinvolto in prima persona. Mi scuso in anticipo per eventuali errori grammaticali e di sintassi 🙂
Indice dei contenuti
PREPARAZIONE …Questo viaggio inizia ufficialmente a gennaio 2010, quando il Previ, Ferra ed il sottoscritto (Stefano), dopo un panino da Mc Donald’s iniziamo a fantasticare su quanto sarebbe bello avventurarsi negli Stati Uniti per il Coast 2 Coast… La cosa sembra morire lì, addormentandoci poco dopo, nel nostro letto di San Marco di Borgomanero, una cittadina di 20.000 abitanti in provincia di Novara… La sera dopo, Previ e Ferra vedendomi arrivare all’oratorio di San Marco, mi vengono incontro dicendomi che loro ci credono.. che questo sogno è fattibile, se lo vogliamo! Da lì inizia il nostro progetto Am Dream… Io entro subito in modalità “sogno realizzabile” e stampo per tutti i papabili compagni di viaggio, una bandiera americana da attaccare al salvadanaio nel quale ogni mese avremmo dovuto versare 50€ di risparmi. Questo versamento sarebbe durato 3 lunghi anni, fino alla fatidica data del 3 agosto 2013! Certo, in 3 anni di cose ne sono cambiate e ne sono successe tante… Il sogno per molti si stava un pò sgretolando, complice anche la pessima situazione lavorativa e la crisi globale… A poco più di un anno e mezzo dalla partenza ormai solo il Previ ed il sottoscritto eravamo determinati a portare a termine l’AMERICAN DREAM… Poi, la triste notizia (per me) che il previ sarebbe partito per vivere a Londra, abbandonando (volente o nolente) il sogno americano… Nonostante fossi veramente molto felice per lui, dentro di me sentivo una grande tristezza… L’ennesimo sogno andato in frantumi… Decido però di non mollare e parlandone in compagnia trovo due nuovi compagni di viaggio, Ceru e Pioppo (soprannome bizzarro nato nel periodo adolescenziale, non chiedetemi il motivo perchè ormai è stato quasi dimenticato!!)… A loro si aggiunge poco dopo anche Milo, mio ex compagno di classe delle superiori… La compagnia (anche se diversa da quella iniziale) è ripristinata.. il sogno può continuare ad essere alimentato!! L’energia positiva scaturita nel settembre 2012, al nostro primo incontro organizzativo per il C2C, porta un grande entusiasmo e non so ancora come, ma arriva fin dall’altra parte dello Stretto della Manica… Una sera come le altre, il Previ mi scrive un messaggio: dopo aver valutato economicamente e logisticamente la cosa, lui ci potrebbe ancora essere! Certo, non per tutto il viaggio, ma almeno per gli ultimi 10-12 giorni… Ne parlo con gli altri 3 ragazzi e non possiamo essere più felici di questa notizia!
L’organizzazione vera e propria, come dicevo, parte a settembre 2012 a casa di Pioppo… Dapprima decidiamo le tappe che vogliamo fare, il programma in linea di massima era già stato pensato da me, Previ e Ferra e viene accettato quasi interamente anche dal nuovo gruppo! Si parte da Miami per arrivare a San Francisco in poco più di un mese di viaggio! Prima cosa da fare, avvisare il nostro capo delle ditte dove lavoriamo, che nell’estate successiva saremmo rientrati solo nei primi giorni di settembre… FATTO! L’autunno 2012 scorre veloce, incontrandoci una volta ogni 2 settimane circa per capire cosa va prenotato in anticipo e creare sempre più entusiasmo. Innanzitutto vanno prenotati i voli: dopo aver stabilito con certezza i giorni di partenza e di arrivo, a fine dicembre li prenotiamo per un totale di 990€ ciascuno… Poi è il momento di prenotare il primo hotel a Miami. Tramite Booking.com scegliamo l’hotel più economico sulla Ocean Drive.. il Cavalier Hotel! Successivamente scegliamo la nostra macchina tramite rentalcars..il mezzo sarebbe dovuto essere un Chevrolet Tahoe, ma che si trasformerà in un imponente Suburban “because the Tahoe is too small” (cit. Milo all’aeroporto!) Altra cosa fondamentale, l’assicurazione sanitaria…. tramite i nostri amici dell’agenzia Mille Mete di Gozzano, scegliamo la compagnia Chartis ad un prezzo davvero favorevole (143€ per 32 giorni negli States)! Continuiamo con le prenotazioni di alcuni hotel per le tappe più importanti: – l’MGM Grand di Las Vegas (prenotato per telefono grazie alle’aiuto delle mie sorelle italo-americane!) – l’hotel a Tusyanan prima della partenza per il tour del Grand Canyon e il lodge al North Rim prima della partenza per il trail.. – l’hotel a Key West.. dovendoci passare li solo una notte, decidiamo di non correre rischi e di prenotarlo in anticipo per sceglierlo in posizione centrale. – infine prenotiamo la visita guidata ad Alcatraz! – ah… no…dimenticavo la prenotazione più importante ed azzeccata che abbiamo fatto… il permesso per passare la notte in tenda nel Grand Canyon!!! Per ottenere questo permesso siamo stati in ballo almeno 2-3 mesi… Grazie alle mie sorelle e alle numerose chiamate ai Rangers del parco, otteniamo le giuste informazioni per inviare la nostra richiesta di permesso di pernottamento (rigorosamente a mezzo fax), mentendo spudoratamente sulle nostre grandi qualità di camminatori da territori ostili! Dopo un mesetto di attesa, arriva a casa mia una lettera direttamente dal Grand Canyon National Park, con dentro il nostro permesso!!!! Eh si… in quel momento ci siamo resi conto che avremmo fatto una cosa che dalle nostre parti non ne avevamo MAI sentito parlare!
Ormai il grosso è fatto… l’inverno passa veloce e la primavera aiutiamo a farla passare prendendo parte a numerosi eventi, tra i quali un week-end a Londra, la Warrior Dash a Milano, il Cascinarmangiando ed uno straordinario week-end a Monaco di Baviera 😉
A maggio e giugno, nelle poche giornate di sole che capitano, andiamo a camminare nelle nostre belle montagne per allenarci per bene per il Trail del Grand Canyon!
Arriva luglio e ormai da un paio di mesi il pensiero fisso nella testa è rivolto al 3 agosto… Siamo super organizzati… abbiamo tutto quello che ci può servire e finalmente… alle 3.00 del mattino del 3 agosto 2013.. SI PARTE!
SABATO 3 AGOSTO (1° GIORNO) –> MIAMI
La nostra avventura inizia alle 3.00 del mattino, con la partenza in macchina da Borgomanero. Il decollo è previsto dall’aereoporto di Linate (MI) alle ore 7.00. Arrivati in aeroporto scopriamo subito con grande piacere che il nostro volo aveva misteriosamente cambiato nome, numero e orario (ci sta, visto che l’avevamo prenotato a fine dicembre 2012)!… Dopo qualche minuto di confusione, cerchiamo info al check-in e alla fine scopriamo che è tutto ok! Si parte… 2 ore da Linate a Madrid con Iberia! Milo e ceru, causa serata senza sonno, si addormentano subito e il volo gli passa in un batter d’occhio… Io e pioppo invece ce la contiamo su e arriviamo a Madrid! Qua cambiamo terminal (aeroporto enorme e molto bello!) e dopo aver risposto ai questionari più assurdi, saliamo sull’aereo che ci avrebbe portato a MIAMI! Purtroppo l’aereo, American Airlines, non è un granchè… Televisioni ogni 6 posti in alto e neanche la mascherina x dormire!!! Viaggio eterno e sedere piatto… tra un film e l’altro e un pò di sonno, finalmente arriviamo….. Ceru è il primo ad immedesimarsi in Cristoforo Colombo e urlare “TERRA” avvistandola dal finestrino…. pelle d’oca, siamo veramente arrivati negli States!!! Miami vista dall’aereo è grandissima ed è tutta divisa in quartieri quadrati e perfettamente in stile americano!! Addocchiamo l’aeroporto e poi Miami Beach! I controlli per entrare negli States sono abbastanza rigidi.. al controllo passaporti ci vengono poste delle domande del tipo: cosa fai negli USA, hai una carta di credito, che lavoro fai in Italia ecc… Dopo aver adempiuto ai nostri doveri di turisti, usciamo finalmente dall’aeroporto e ci dirigiamo alla fermata dei bus. Purtroppo il tempo è nuvoloso e appena superati i controlli e usciti dall’aeroporto ci becchiamo un bel diluvio… Prendiamo il bus e dopo circa 30 minuti siamo al nostro hotel, il Cavalier, situato proprio nel cuore dell’Ocean Drive!! Siamo fortunati, dai commenti letti su internet, sembrava che il nostro hotel fosse ridotto proprio male, invece è tutto ok! Anche i letti sono addirittura puliti 😉 La serata inizia alle 17 e guarda caso siamo finiti in un locale di un italiano (tipo molto losco)… Abbiamo brindato con un buon mojito al cocco, al mango ed al lampone… il “problema” è che ciascun drink era da 1 litro!! Accompagniamo il brindisi con contorno di patatine fritte, calamari, e insalata di pesce (tutto a pagamento, l’aperitivo all’italiana qua non esiste!)… Tutto bello fino a quando è arrivato il conto di ben 95$… Dopo aver fatto circa 100 m ci siamo fermati in altro locale ed anche qua abbiamo bevuto uno spritz a testa (sempre da 1 lt) con 2 hamburger!! Qui ho iniziato a dare i primi segni di cedimento…. Il conto è stato un pò più leggero, solo 90$! Finito questo giro io cedo e torno in hotel a dormire! Milo ceru e pioppo ne avevano ancora e così sono andati a fare l’ultimo giro bevendo il Bulldog, tanto bello da vedere (perche viene servito con 2 birre “corona” rovesciate dentro) quanto schifoso, in quanto era pieno di tequlia!!… Dopo poco le forze hanno abbandonato anche loro e sono tornati in hotel per riposare 🙂
DOMENICA 4 AGOSTO (2° GIORNO) –> MIAMI
Sveglia alle 8.00.. Il tempo sembra promettere meglio rispetto a ieri. Ci incamminiamo dal nostro hotel lungo l’Ocean Drive, verso Washington Avenue, alla ricerca di un adattatore per la nostra ciabatta elettrica, una sim card con traffico internet ed un’agenzia turistica per riservare il tour alle Everglades! Prima di tutto ciò, è d’obbligo la colazione: Ceru e Milo si immedesimano nell’americano medio ordinando un mix di uova strapazzate, bacon e salsiccia.. Pioppo ed io cerchiamo di stare più sulla nostra colazione italiana, ma quello che ci arriverà sul tavolo non si rivelerà tale! Dopo la colazione entriamo in un piccolo negozietto di alimentari gestito da un grosso omone americano.. Il tipo ci prende subito in simpatia e una volta capito che siamo italiani ci stringe la mano, ci saluta e ci chiede il significato dell’esclamazione: “ca**o!” perché aveva visto un video su youtube dove il ragazzo che guidava una ferrari sbatteva contro qualcosa, ed uscendo dalla macchina esclamava il nostro intercalare più comune! Dopo esserci fatti due risate ci rechiamo al Caffè di Mauro e qui facciamo amicizia col proprietario (mauro appunto, un ragazzo di circa 35 anni che si è fatto una vita a Miami) e prenotiamo il tour alle Everglades 🙂 In mattinata facciamo anche altre cose utili, troviamo la sim card che fa per noi (alla fine scegliamo T-Mobile, ma sarebbe stato meglio Verizon) e ci facciamo un bel city-tour con il bus rosso di Miami… FANTASTICO!! Questa città ci sta facendo innamorare di lei.. Il tour parte dall’American Airlines Arena (lo stadio dei Miami Heat) e gira solo la zona di Miami Beach, mentre domani pomeriggio dopo le Everglades faremo la zona di Downtown (con lo stesso biglietto)! Al pomeriggio andiamo finalmente in spiaggia (enorme, pulita, bianca e con un oceano azzurro e caldissimo!) è un toccasana per il nostro fisico…! Giochiamo anche a football con un gruppo di svizzeri che sono a Miami per studiare inglese 😉 In serata piccolo (ma expensive) aperitivo sull’Ocean Drive (soliti 90/100 $ di aperitivo….) e poi si va a mangiare allo Sports Grill… Pensavamo fosse uno dei locali di Man vs Food ma il ragazzo del locale ci ha subito smontato dicendo che non era quello che cercavamo…. Non importa, si ordina carne con salsa BBQ e anelli di cipolla… tutto buono eh, ma c’è ancora chi sta digerendo la carne adesso!! Dopo la cena, per digerire, giretto a piedi a South Beach, la zona sud di Miami Beach.. Zona un pò deludente, solo per gente VERAMENTE ricca.. l’unico locale che valeva la pena di entrare era il Nikki Beach, ma una volta sentito il prezzo e l’abbigliamento di chi entrava, decidiamo di tornarcene al nostro caro hotel Cavalier… Domani si va nelle paludi delle Everglades!! byeee
LUNEDÌ 5 AGOSTO (3° GIORNO) –> MIAMI, EVERGLADES
Il nostro inizio settimana parte alle 7.30, ci prepariamo per bene e ci dirigiamo verso il luogo dove partono i pullman per le varie mete turistiche, a noi toccano le paludi delle Everglades! Scopriamo subito di essere in compagnia di un pullman di quasi soli italiani, essendo agosto, è anche normale 🙂 Il paesaggio cambia di netto appena usciti da Miami, si iniziano a non vedere più case ma solo…. paludi…! Un panorama completamente piatto per decine e decine di km di paludi! Dopo una cinquantina di minuti arriviamo all’ingresso del parco.. il sole è veramente caldissimo! Scendiamo dal pullman e la nostra guida ci consegna il numero del nostro Airboat! Saliamo su questa barchetta che può contenere una ventina di persone e dopo una breve presentazione il nostro ranger accende l’elica… Il ranger è in puro stile americano, ragazzone muscoloso e fiero del suo lavoro (almeno in apparenza)! Il tour con l’airboat dura circa 45 min, partiamo col sole e con una temperatura di circa 40 °C, ma dopo pochi minuti, diluvio universale!! Ci becchiamo l’acqua durante tutto il tragitto con l’airboat.. Appena usciti dal primo pezzo di palude, il ranger inizia a scannare e tirare di leva in mezzo alle paludi e qui Milo dice addio al suo paio di occhiali volati in acqua (anche pioppo l’ha rischiata x bene)! Alla fine del tour ci tocca l’ultima parte della visita guidata, ovvero una piccola dimostrazione di come si trattano gli alligatori.. carino ma nulla di più.. ripartiamo x Miami verso mezzogiorno con un pò di amarezza, le Everglades sono belle ma sinceramente ci aspettavamo qualcosa di più! Poco male, al pomeriggio andiamo a fare il giro col bus turistico, nel quartiere di Downtown, Coconut Groove, Coral Glabes e Little Havana… Anche qua accompagnati sempre da una forte pioggia torrenziale.. Il tour si rivela molto più brutto rispetto a quello di Miami Beach fatto ieri (anche a causa del meteo).. Soprattutto la rinomata Little Havana ci lascia perplessi.. E’ semplicemente una strada, vecchia e sporca, dove sono presenti qualche negozio di sigari cubani e qualche ristorante cubano, nulla di più! Prima di tornare in Hotel facciamo un giro x Bayside, un centro commerciale stile Vicolungo che si trova vicino al Porto di Miami e all’American Airlines Arena (purtroppo lo stadio è chiuso, quindi ci dobbiamo accontentare di sole foto dell’esterno)! In serata ci rechiamo al posto più meritevole dell’Ocean Drive, il Clevelander: un disco-club-ristorante in stile estivo e allegro situato proprio a metà Ocean Drive, molto molto bello! Domani ci tocca la sveglia alle 7.00 per andare all’aeroporto a prendere la nostra bella macchina… Dopo un paio di giorni passati a spendere sull’Ocean Drive e a visitare Miami, INIZIA IL VERO COAST TO COAST in direzione Key West.. e non vediamo l’ora 😀
MARTEDÌ 6 AGOSTO (4° GIORNO) –> KEY WEST
La giornata ha inizio alla 7, sistemiamo le valigie e diamo un ultimo caloroso saluto al nostro amato hotel Cavallier (che alla fine si é rivelato un ottimo compromesso posizione/qualità/prezzo). Salutiamo la Ocean Drive e ci dirigiamo verso l’aeroporto dove ci attende Salvatore, un siculo americano della Alamo, che ci consegna le chiavi del Tahoe. Proviamo a caricare le valigie, ma questo macchinone americano si rivela troppo piccolo per noi (mai avrei pensato di sentire: “the Tahoe is too small” cit. Milo)!!! Quindi, tempo dieci minuti, Salvatore ci consegna le chiave di un piccolo transatlantico con le ruote, il SUBURBAN (ovviamente ci tocca pagare un sovrapprezzo per il cambio di categoria)! É tempo di partire verso il punto più a sud degli USA! Milo é il primo a mettersi al volante, il viaggio verso Key West procede tranquillo tra ponti, isolette e chilometri di oceano. Il panorama è veramente mozzafiato! Tutte queste isolette collegate da km di ponti.. è veramente strano guidare in questo modo sull’Oceano 🙂 A circa 100 km dalla destinazione ci fermiamo al Bahia Honda State Park (costo ingresso 10$), un piccolo isolotto tropicale che richiama un bagno nel golfo del Messico, purtroppo però come da consuetudine arriva un violento acquazzone che ci costringe a rimetterci subito sulla strada 🙁 Dopo circa un’ora entriamo nell’isola di Key West e la costeggiamo per qualche miglio fino ad arrivare al Paradise Inn, che si trova in ottima posizione, a pochi metri dalla via centrale, la Duval Street. Anche questo albergo ci soddisfa parecchio nonostante non sia costato una fortuna, ha addirittura la piscina e la jacuzzi! Doccia rapida e ci immergiamo subito nella fantastica atmosfera di Key West: la Duval street, che collega l’isola da est a ovest, è a due passi dall’hotel, qui puoi trovare gente di ogni tipo… Noi abbiamo beccato spider man, dart fener, chiomanti e gente stranissima!! Percorriamo la via completamente e poi ci fermiamo in un locale sul molo ovest del isola, pieno di tavolini, musica live e gente che aspetta il tramonto di Key West! Oltre al tramonto e all’aria rilassata che si respira, a rendere ancor più bello l’aperitivo ci pensano le barche a vela turistiche, con musica live a bordo, che passano davanti al molo ogni 2-3 minuti… Bellissimo :-))) Dopo l’aperitivo facciamo un giro x la Mallory Square, una piazza in stile corsari di Gardaland, piena negozi tipici e “monumenti“! La cena la consumiamo in un locale che in teoria ha come specialità il pesce, ma a quanto pare non era così…. Ci arrivano sul tavolo i gamberi richiesti, ma fritti all’inverosimile… praticamente immaginabili! Dopo cena altro giretto x la Duval street, Milo compra un paio di magliette hippy e poi entriamo in questo locale che si chiama FAT TUESDAY: si tratta praticamente di una catena di disco-bar dove vendono delle granite di tutti i gusti, più alcolici a scelta, qua le vere compagnie di americani ci danno lezioni di ballo di tutti i generi musicali! Usciti dal club, si va a nanna… Domani ci rimetteremo in viaggio verso CAPE CANAVERAL! ;-)))
MERCOLEDÌ 7 AGOSTO (5° GIORNO) –> KEY WEST, COCOA BEACH
Il nostro 5° giorno inizia alle 6.30 del mattino a Key West. L’idea era quella di andare in spiaggia a fare il bagno ma viste le condizioni dell’acqua, non propriamente limpida e profumata, decidiamo anche in questo caso di passare oltre e limitarci ad un ultimo giretto per la costa di Key West. Colazione dal “brioche francese” dove un tipo molto “strano” ci serve una tazza di caffè ustionante e 4 belle brioches stile americano… ovvero GIGANTI! Dopo di che ci concediamo un’oretta di relax nella piscina e nella Jacuzii del nostro bel Paradise Inn.. Prima di partire facciamo tappa al supermercato dove compriamo il nostro frigo da macchina (scatolone di polistirolo più sacchetti di ghiaccio) e un pò di bibite di vario tipo e gusti (Monster Energy in particolare)… pronti e via! Questa volta tocca a me guidare il Suburban sulle strade americane, finalmente! La guida risulta più facile del previsto e questa macchina è una vera e propria astronave! Facciamo tappa pranzo dopo 2 ore e mezza di strada in un ottimo ristorantino sempre sulla HW1 e finalmente riusciamo a mangiare SANO (Caesar Salad più pezzettini di pollo)! Paghiamo, salutiamo la gentile cameriera e si riparte con Pioppo alla guida! Anche lui si gode il suburban per circa 300 km, fino a quando ci tocca fare il pieno di carburante.. Usciamo dall’autostrada, riempiamo il serbatoio e finiamo dentro ad una catena di ristorazione che si chiama “Mom’s kitchen”.. Una volta entrati in questa piccola casetta di legno ci accorgiamo che gli altri clienti erano tutti di una certa età XD Comprese cameriere e cuochi! Poco male, tempo di una bibita e di un hamburger smezzato e ci rimettiamo in marcia.. Guida Ceru ed in circa 2 ore arriviamo a Cocoa Beach… Ed è qui che ci capita di assistere ad un evento straordinario: la strada scorreva tranquilla nell’isola di Cocoa Beach al calar del sole, quando ad un certo punto Milo scorge nel cielo una scia bianca che si alzava sempre di più verso l’atmosfera… Eh si, era proprio la partenza di un razzo spaziale! Accostiamo immediatamente per mettere a fuoco l’evento.. E’ stato veramente pazzesco!!! Il razzo piano piano perdeva pezzi incandescenti che ricadevano lentamente nell’oceano ed un susseguirsi di tuoni molto distanti si udivano perfettamente dalla spiaggia in cui eravamo… Bellissimo, veramente emozionante!!! Tutti presi bene risaliamo in macchina e arriviamo all’International Palm Hotel in 5 minuti, sulle note della canzone “Io sono un missile” 😉 L’hotel è strabello ed enorme, completo di doppia piscina, Jacuzii, campi da tennis, volleyball, basket e altri sport americani… Non mancano inoltre ristorante, sala giochi, palestra e 5 tavolini con sedie adibite al fuoco per i Marshmallow! Peccato che ci godremo questo soggiorno solo poche ore… Ceniamo al ristorante vicino alla spiaggia e torniamo in camera.. Domani ci aspetta una grande visita.. al centro spaziale Kennedy Space Center, che, dopo quello che abbiamo visto poche ore prima, sarà ancora più bello :-))) Ma prima della visita.. non mancherà la corsa in riva alla spiaggia (per pioppo, ceru e forse milo) e finalmente i miei primi tiri in un campetto di basket americano , oh YESS!!! Byeee
GIOVEDÌ 8 AGOSTO (6° GIORNO) –> KENNEDY SPACE CENTER
Ci svegliamo alle 6.30 in quel di Cocoa Beach.. Pioppo e Ceru decidono di darsi alla corsa sulla spiaggia, nel loro tragitto incontreranno anche una tartaruga gigante morta sulla spiaggia e parecchie meduse… Milo decide di dormirsela ancora un pò, mentre io esco a scattare due foto all’alba, sulla spiaggia di Cocoa Beach… Arrivo in spiaggia ed il primo impatto è magnifico… Il sole sta giusto giusto per sorgere, anche se un pò nascosto da un nuvolone all’orizzonte.. Scatto qualche foto al sole, alla spiaggia (abbastanza affollata di turisti li per vedere l’alba) ma soprattutto meritano 2 o 3 foto i cercatori di tesori! Tizi col metaldetector che la mattina presto in spiaggia cercano i “tesori” persi dalla gente il giorno precedente! Dopo di che vado verso il campo da basket, ma essendo solo le 7.30 del mattino non trovo nessuno e non avendo il pallone mi vedo costretto a rimandare il mio primo canestro negli States. Appena Ceru e Pioppo fanno ritorno andiamo a fare colazione in Hotel, colazione All you can eat! Carichi di energia ci mettiamo alla guida verso Cape Canaveral e il Kennedy Space Center, il centro spaziale dove la NASA ha effettuato ed effettua tutt’oggi i suoi lanci nello spazio! Arriviamo al Visitor Complex, facciamo i biglietti (già prenotati qualche giorno prima) ed entrando acquistiamo per 6$ delle audio-guide in italiano, mossa che risulterà più che mai azzeccata! La visita del parco con audio-guida è uno spettacolo.. Il primo posto che vediamo è il Giardino dei Razzi, dove sono esposti i primi razzi che la NASA ha lanciato nello spazio parecchi anni fa.. Ogni razzo ha la sua spiegazione e così ci facciamo una bella cultura sulla storia dei lanci nello spazio :-)) Dopo di che visitiamo l’Exploration Space, un edificio dedicato alla spiegazione di cosa fa la NASA, i problemi dei lanci passati e gli obbiettivi per il futuro (andare su Marte)… Sottolineando in modo molto patriottico ogni buon aspetto di quello che hanno fatto in passato e sottolineando sempre che “loro non fanno i lanci per la guerra ma per scoprire l’universo” (sarà vero?!) Comunque, anche questa visita risulta affascinante ed interessante. Continuiamo il tour andando a vedere un film IMAX in 3D.. Il cortometraggio raccontava di come hanno fatto alcuni astronauti, qualche anno fa, a riparare il satellite HUBBLE (satellite che serve per scattare foto in profondità nello spazio, per scoprire nuove stelle e/o pianeti). Il video era anche carino, ma probabilmente grazie all’aria condizionata (sempre a manetta dappertutto), il teatro scurissimo ed un pò di sonno arretrato, uno dopo l’altro ci addormentiamo xD Poco male, ora siamo più riposati e proseguiamo la visita all’ATLANTIS. Un edificio aperto solo da Gennaio, dedicato solo e solamente al programma SHUTTLE (più nello specifico allo shuttle Atlantis). Saliamo le scale ed entriamo in una grande sala insieme ad un altro centinaio di persone… Qua viene proiettato un video che mostra come è iniziato il programma Shuttle, le idee ed i problemi che hanno avuto per metterlo a punto ed altro ancora (il tutto narrato da un ex astronauta).. Poi entriamo in una seconda sala, il video è proiettato su un telone posto davanti al pubblico (in piedi).. In questa sala vengono proiettate le fasi più importanti del programma shuttle e tutti i “momenti di gloria” che hanno riscosso grazie a questo aeroplano spaziale… Ed è qui che assistiamo ad un’americanata fatta e finita: quasi al termine del video si susseguono immagini di astronauti che ti incoraggiano ad inseguire i tuoi sogni con tanto di musica esaltante in sottofondo… Poi ad un certo punto compare la foto del muso dello Shuttle… ma… non è una foto…. E’ vero!! Si apre il telone, poi si aprono due porte e gli addetti del Kennedy Space Center fanno partire gli applausi, incredibile ahahah!! Entriamo nella stanza dello Shuttle… eccolo li! IMPONENTE ed AFFASCINANTE, lo shuttle ATLANTIS! E’ bellisismo vederlo dal vivo…… Emozionante….. :-))) La stanza nel quale è esposto (sospeso) è tutta pitturata di spazio cosmico e non mancano altri modellini di satelliti, astronauti, capsule spaziali, giochi interattivi gratuiti ed altro ancora! Scendendo le scale dell’edificio Atlantis, sempre immersi in un atmosfera cosmica decidiamo di provare il simulatore di lancio spaziale! Ovvero provare in prima persona quello che provano gli astronauti quando devono partire (negli ultimi 3 minuti prima del lancio..). Entriamo in questa cabina con altre 20/30 persone, ci sediamo ed iniziamo la fase di lancio, sempre narrata da un ex astronauta americano! Il count-down ha inizio… 3-2-1… E partiamo nello spazio virtuale.. il sedile inizia a vibrare tutto e i rumori e le luci credo che siano ben vicine alla realtà (a detta dell’ex astronauta questo è il simulatore di lancio spaziale più vicino alla realtà)… Dopo il lancio, piccolo giretto per il negozio spaziale (dove compriamo qualche souvenir) e poi pranzo all’Orbit Caffè. Dopo pranzo, prendiamo il bus interno del KSC che ci porta a visitare altri 3 luoghi facenti parte di questa enorme area militare (perchè oltre ad essere un attrazione turistica, questo centro è prima di tutto una base militare della NASA vera e propria, il lancio che abbiamo visto dal vivo ieri sera e i controlli di sicurezza all’entrata ne sono la prova!).. Il primo sito che visitiamo è il punto di osservazione, una struttura metallica di 4 piani che spiega cosa sono gli edifici che si vedono all’orizzonte (le 2 basi di lancio dei razzi ed altri edifici della Nasa). Il secondo sito lo vediamo solo dal Bus, si tratta del capannone dove la nasa assembla i suoi razzi! Il terzo sito è il più emozionante.. Dopo un breve video molto pompato prima di entrare nel capannone, si aprono i portoni, ed ecco davanti a noi il VERO APOLLO/SATURN V…. ENORME a dir poco… Appena entrati mi son sentito piccolo piccolo… Questo gigantesco razzo spaziale occupa in lunghezza tutto il capannone, saranno ad occhio e croce 200 m minimo! Troppo bello… L’intero capannone è dedicato alla storia del programma APOLLO (dall’apollo 1, dove tre astronauti sono morti bruciati entrando nell’atmosfera –> fino all’apollo 17, l’ultimo apollo lanciato nello spazio).. Il tour del capannone è lungo ed affascinante, sempre accompagnati dall’audio-guida in italiano riusciamo a capire meglio quello che vediamo… In ultimo, ci dirigiamo al teatro lunare per l’ultimo spettacolo del tour del KSC… Appunto, la storia di Armstrong e dell’APOLLO 11, quando sono sbarcati sulla luna (poteva non esserci uno spettacolo migliore per chiudere questo tour molto american style?!).. Il video narra la storia di questa Crew e di come sono arrivati sulla luna, con tanto di spezzettoni di filmati veri, tra i quali il celebre discorso di Kennedy alla nazione, quando ha detto: “Abbiamo scelto di andare sulla Luna, non perchè una cosa facile, ma perchè è una cosa molto difficile!) lascio immaginare a voi la musica di sottofondo 😉 Il momento dell’atterraggio della capsula spaziale sulla luna era quasi prevedibile… Si spengono video e luci, ed ecco spuntare dal soffitto la capsula spaziale che si posa delicatamente sul pavimento del teatro lunare!! Si spengono e riaccendono le luci ed ecco il manichino di Armstrong che compie il primo passo sulla luna accompagnato dall’audio “E’ un piccolo passo per un solo uomo ma un grande passo per l’umanità”! In ultimo, non poteva mancare l’apparizione della bandiera americana! Il video su chiude con delle frasi di molti ex astronauti americani che ti invogliano a seguire i tuoi sogni e credere in un futuro migliore.. Alla fine appare proprio lui, N. Armstrong, che con dito puntato su di te, saluta tutti ;-))) Riprendiamo il bus che ci riporta al Visitor Center e ci rimettiamo in viaggio con un pezzo di storia americana in più nei nostri ricordi :-)))) Settiamo il navigatore in direzione New Orleans… 1110 km all’arrivo…….. si parte!
Dopo circa 300 km facciamo pausa a far benzina e ci fermiamo a mangiare al WENDY’S, una catena di fast food non male veramente! Ancora 150 km e decidiamo di fermarci a dormire.. Ci fermiamo a Tallhassee, capitale della Florida, al Days Inn, Motel da 48€ a notte in 4.. Finalmente si tocca il materasso… E’ stata una giornata veramente SPAZIALE :-)))
VENERDÌ 9 AGOSTO (7° GIORNO) –> NEW ORLEANS
Dopo la notte trascorsa al Days Inn di Tallahassee, si riparte verso le 9.30 in direzione New Orleans.. La strada è tutta dritta a 2 corsie (Interstate 10) e passa attraverso gli stati della Florida, Alabama, Mississipi e Louisiana!! Durante il tragitto di circa 6-7 ore ci fermiamo a fare un paio di soste, una per pranzo vicino alla città di Mobile, in un ristorante molto bello (il Felix) dove siamo stra-serviti come veri Lord e mangiamo moooolto bene! L’altra sosta invece è alla Waffle House all’inizio della Louisiana dove Pioppo e Ceru comprano il famoso waffel al cioccolato degli USA :-)) L’ultima ora di viaggio è un susseguirsi di ponti in mezzo alle paludi della Louisiana fino a New Orleans… Il meteo è veramente imprevedibile… Incontriamo sole fortissimo e temporali torrenziali ogni 2 per 3!! All’entrata della città di New Orleans non poteva mancare la canzone: Louisiana Saturday Night e Louisiana Woman Mississipi Man 😉 Dopo aver assaggiato il traffico di NOLA, arriviamo finalmente in Hotel, il Clarion Inn, posto proprio nella via centrale di NOLA, la Canal Street. L’entrata in città ci irrigidisce un pò… Non siamo abituati a vedere così tanta gente di colore per la strada e, soprattutto sugli angoli delle strade si vedono numerosi gruppetti di ragazzi di colore. Diciamo che non ci sentiamo molto al sicuro (sbagliando)! Dopo aver sistemato i bagagli ed esserci fatti una doccia partiamo alla scoperta di Bourbon Street… La famosa via del divertimento di NOLA… Entriamo nella via, all’inizio sembra tutto ok, ma dopo un’oretta iniziamo a capire che questa strada NON E’ una strada normale!!! E’ una piccola Las Vegas (se Las Vegas è come me la immagino)… E’ un posto dove il divertimento, l’alcool e la perversione regnano sovrani….!! Inizialmente entriamo in un locale (Fat Cats) dove si canta Karaoke, ed assistiamo allo spirito di divertimento che hanno in corpo i ragazzi americani… loro SI DIVERTONO! Non stanno a badare a come si vestono, a cosa fanno, a cosa dicono… loro si divertono e basta!! Beviamo un drink (a dir la verità più di uno) e poi andiamo a cena alla Burger House… (non male)! La fine della serata la spendiamo sempre in Bourbon Street, che intorno alle 11.00 è un fiume umano di gente, quasi tutti col bicchiere in mano ed il sorriso stampato in viso! Vendono anche delle bombe atomiche di plastica alte 40 cm, stracolme di bevande alcooliche! Allucinante…! A mezza notte decidiamo di gettare la spugna ed andare a dormire… Il primo assaggio di NOLA ci ha veramente incuriosito… Domani ci tocca la visita della città ed il tour in battello a vapore sul Mississipi… Non mancherà la serata in Bourbon Street ;-))) byeee
SABATO 10 AGOSTO (8° GIORNO) –> NEW ORLEANS
La prima settimana di USA inizia a New Orleans.. Ieri sera avevamo già avuto modo di assaggiare i colori, sapori e soprattutto gli odori della Bourbon Street, oggi invece ci dedichiamo al puro turismo. Iniziamo col visitare il parco dedicato a Louis Armstrong (jazzista, idolo della città), ma già dalle prime ore del mattino capiamo che “c’è qualcosa che non va”! Vediamo fiumi di ragazze e ragazzi, tutti vestiti di rosso con costumi da donna, andare nella nostra direzione, verso il parco… Chiediamo a qualcuno cosa sta succendendo e ci spiegano che oggi è il giorno della RED DRESS RUN, una “corsa” di beneficenza che si svolge ogni anno.. A quanto ci sembra di vedere (ipotesi più che mai confermata nel pomeriggio) più che una corsa è una “scusa” per bere e divertirsi!! Scattiamo qualche foto al parco e poi andiamo a comprare i biglietti per il tour in barca sul Mississipi! Quindi saliamo sul battello, il tipico battello a vapore con il ruotone in legno sul retro! Grazie al nostro biglietto abbiamo anche la possibilità di pranzare nel ristorantino interno al battello, con musica dal vivo caratteristica della città, anche se il cibo è abbastanza pessimo! Il tour dura un paio d’ore e fa vedere alcuni posti di New Orleans.. Balza subito all’occhio come il quartiere francese (il centro della città dove c’è Bourbon Street) sia ben tenuto e ristrutturato, qualche metro più fuori invece, New Orleans è ancora una città devastata dall’uragano Katrina del 2005.. Molti moli di legno sul Mississipi riportano ancora i segni di quei giorni.. Il fiume è molto ampio e ci navigano parecchie navi, ma l’acqua marrone da l’idea di essere parecchio inquinata (anche se qualche pazzo il bagno se l’è fatto).. Scesi dal battello ci incamminiamo verso il museo del MARDI GRAS (ovvero un capannone dove sono raccolti ed esposti tutti i carri allegorici e le maschere che usano per la sfilata allegorica del martedì grasso). Scattiamo qualche foto alle prime maschere, ma poi causa il prezzo elevato del biglietto decidiamo di non proseguire la visita alle restanti! Quindi prendiamo il tipico tram di NOLA (rosso esternamente, rivestito in legno internamente), per dirigerci verso il Mercato Francese, che fa da confine est al quartiere francese.. Il mercato è un grosso capannone coperto, PIENO di bancarelle di vestiti, bigiotteria varia e cibo! Ma più che francese sembrava un mercato semi-asiatico visto l’aspetto di quasi tutti i venditori! Chiudiamo il pomeriggio ripercorrendo di giorno la Bourbon Strett.. Qua rimaniamo tutti a bocca aperta.. alle 5 del pomerggio Bourbon Street è un fiume rosso di persone (tutti quelli della RED DRESS RUN si son dati appuntamento qua per devastarsi completamente!), immondizia per strada e odore di alcool! Assistiamo a delle scene e dei costumi veramente ASSURDI!! Roba veramente da pazzi scatenati!!! Non posso descrivere tutto per filo e per segno perchè cadrei nel volgare… bisogna solo vedere per credere!! Torniamo in albergo, ma prima ci diamo ad un pò di shopping, io alla fine opto per la maglietta dei New Orleans Pellicans di NBA, anche se qua i SAINTS, la squadra di football americano, spopoleggia alla grande! La serata la spendiamo, neanche a dirlo, a Bourbon Street, che ormai dal marciume che c’era per terra sembrava fosse passato un vero uragano…! I profumi sono un mix tra birra, fogna, sudore e anche un pò di cibo… ma tutto sommato questa è Bourbon Street! Insomma, personalmente New Orleans la immaginavo con un anima molto più Jazz e Blues, ma a quanto ho potuto vedere il consumismo ormai l’ha fa da padrone anche in questa bella città..! Resta comunque una città molto affascinante, per il divertimento però!! Domani mattina ci si rimette On The Road in direzione DALLAS… finalmente i Cowboys.. byeee
DOMENICA 11 AGOSTO (9° GIORNO) –> DALLAS
La nostra domenica americana parte da New Orleans. Il sole, quando c’è, è CALDO… ma caldo caldo! Dopo l’ultima colazione in hotel effettuiamo il check-out e ci mettiamo in viaggio verso Dallas… i km da percorrere? circa 800… l’ora di arrivo prevista? 19.30. Parte Ceru alla guida del Suburban bianco.. dopo 2 giorni a non vederlo già ci mancava :-)) L’uscita dalla città di New Orleans è tranquilla, non troppo trafficata… imbocchiamo l’autostrata I10 che da NOLA va verso ovest, verso il sud del Texas.. Il paesaggio che incontriamo è completamente paludoso.. L’autostrada percorre miglia e miglia sopraelevata sul terreno paludoso, è veramente una strana sensazione sapere che al di la di quella strada solida c’è solo acqua, piante e magari anche qualche alligatore! Dopo circa un’oretta e mezza sulla I10 cambiamo strada imboccando la I49, che dalla Louisiana va verso la parte nord del Texas (dove è situata Dallas). Il panorama da paludoso che era prima, passa a verde e solido… Anche qua strada completamente dritta a 2 corsie, un fosso al centro per dividere le 2 direzioni di marcia ed altre due corsie per l’autostrada del lato opposto.. Tutto completamente immerso da prati verdissimi e alberi pieni di foglie.. Dopo circa 2 ore e mezza mi metto io alla guida del Suburban, facciamo rifornimento di benzina (il suburban beve veramente tanto!) e ripartiamo! Altri 200 km in mezzo al verde, poi quando mancano 370 km al traguardo lascio il posto di comando a Pioppo che ci porterà sani e salvi a Dallas… Dopo la città di Shreveport entriamo finalmente in Texas.. Il paesaggio che mi aspettavo, arido e secco, è cmq sempre verde con prati estesissimi ed un cielo da spavento.. Mentre noi viaggiamo sotto il sole cocente, in lontananza si possono vedere molto bene dei nuvoloni grigi da tempesta e riusciamo a scorgere anche qualche bel fulminazzo!! Il cielo qua è spettacolare, te lo puoi godore tutto a 180°.. L’impressione è che sia nettamente più grande del cielo di Borgomanero! Il viaggio procede tranquillo anche grazie al comodissimo Cruise Control del Suburban.. Arrivati a 50 km dalla destinazione si alza un vento fortissimo ed una forte tempesta ci costringe a rallentare di molto l’andatura.. Nulla di particolare… Mentre io e ceru ci vediamo il film The Rock (in vista della visita ad Alcatraz che faremo a San Francisco), arriviamo al Crowne Plaza Hotel, in piena Downtown. Sarà perchè è domenica ma sulle strade non c’è anima viva! Il centro di Dallas è pieno di grattacieli e noi infatti alloggiamo al 17esimo piano del nostro hotel.. Dopo la doccia ci dirigiamo alla steckhouse più famosa di Dallas, il Morton’s… ma… si rivela un vero flop! Noi ci aspettavamo un vero locale da cowboys, stile saloon, ma invece finiamo nel locale probabilmente più VIP di Dallas! Tutti gli ospiti sono in tiro ed eleganti, entriamo noi in stile vacanzieri e nonostante l’accoglienza del padrone del locale sia ottima, cerca di farci sedere in zona bar anzichè nel ristorante XD Accettiamo con piacere e dopo aver visto i prezzi delle bistecche ci limitiamo ad un insalatina leggera e Garlic Bread come contorno XD hahaha.. per la bistecca texana beh.. il tutto è rimandato a domani sera a Fort Worth! Dopo cena andiamo a bere una birretta in locale dell’Uptown, ma anche qua la vita domenicale è alquanto spenta… Quindi torniamo in hotel e ci cimentiamo al lavaggio dei panni sporchi.. mentre sto scrivendo stiamo sperando che tutto esca fuori dalla lavatrice com’era entrato, solamente più pulito… speriamo in bene! Domani visita al centro di Dallas e al famoso stadio dei Dallas Cowboys (il più grosso degli USA, c’era anche il documentario della sua costruzione su Megacostruzioni su DMAX)! non vedo l’ora :-))
LUNEDÌ 12 AGOSTO (10° GIORNO) –> DALLAS, FORT WORTH
Ci svegliamo con comodo alle 8.30, sistemiamo le valige pronti per ripartire; ma prima pioppo ed io pratichiamo uno sport a noi sconusciuto fino a quel momento: STIRARE! Tutto ok! Effettuiamo il check-out dall’hotel e ci dedichiamo alla visita della città di Dallas… A dir la verità Dallas non offre molto, i monumenti più rappresentativi sono la Reunion Tower e la piazza dedicata a J.F.Kennedy. Il sole è cocente, ci saranno minimo 40 °C… Camminiamo fino in piazza Kennedy e visitiamo il monumento: un enorme tomba aperta, costruita grazie alle donazioni della gente. Poi ci incamminiamo fino alla Reunion Tower, ma rimaniamo un pò delusi in quanto pensavamo si potesse salire in cima per vedere lo skyline di Dallas, ma invece si può salire solo alla sera perchè sopra c’è solamente un ristorante… Quindi torniamo in piazza e visitiamo la strada dove è stato ucciso Kennedy, a fianco alla strada ci sono le spiegazioni dei vari colpi di fucile che sono stati sparati quel giorno ed in mezzo alla strada c’è una X bianca (il punto esatto dove è stato colpito il presidente)… Non essendoci molto altro da visitare mangiamo un panino da SUBWAY e ci rechiamo nel quartiere di Arlinghton, per visitare l’enorme stadio dei DALLAS COWBOYS (football americano). La visita è guidata, la nostra guida Tim, è anche di abbastanza facile comprensione per fortuna.. Entriamo allo stadio… è veramente imponente! Lo stadio può contenere circa 100.000 persone (o forse di più)… Il campo purtroppo era allestito con dei tavoli per una cena di un’associazione in serata (chissà quanto avranno speso!! O.o)… Questo fatto ha tolto un pò di spettacolarità al puro campo da football, ma era bello comunque! La visita procede visitando le postazioni delle televisioni, le sale per i VIP, la sala dedicata al Cotton Bowl (college), la press area, gli spogliatoi delle cheerleaders e lo spogliatoio dei Dallas Cowboys, alla faccia dello spogliatoio!! Scattiamo qualche foto e poi ci avviamo verso l’ingresso al campo di gioco, tutto in erba sintetica.. La visita finisce nel negozio dei Cowboys, avrei voluto comprare una maglietta ricordo, ma il prezzo (134$) mi ha fatto desistere! Dunque, dopo lo stadio facciamo tappa a Walmart (famosa catena di supermercati americani).. dentro c’è di tutto e di più, con la differenza che le confezioni sono enormi!! Poi, intorno alle 17.00 è il momento di andare a Fort Worth, nello stockyard district, ovvero il quartiere dei Cowboy! Il quartiere, poco fuori la città di Fort Worth (che comunque conta 300.000 abitanti circa), è piccolo ma è molto bello e caratteristico (inoltre Fort Worth è anche gemellata con Reggio Emilia!!!) Sembra veramente di essere tornati indietro di qualche anno, anche se la strada principale, aperta alle macchine, stona un pò… :-/ Non sapendo dove andare a dormire, entriamo nel primo hotel che vediamo, e caschiamo bene! Scopriamo che è l’hotel più bello del quartiere! Tutto in stile indiani e cowboy.. Anche le stanze hanno il nome di alcuni di questi personaggi del passato… a noi tocca la stanza 217, la stanza GERONIMO!! Dopo esserci lavati usciamo subito per visitare il quartiere.. Gran parte dei negozi sono già chiusi quindi andiamo a mangiare.. al CATTLEMEN’S! La migliore steakhouse della città! La bistecca che ci arriva è semplicemente divina!! Tanto che milo e pioppo ne mangiano u’altra metà! A fine cena, chiediamo al cuoco (soprannominato da noi: The Wizards of the beef) una foto insieme, accetta volentieri.. 😉 Dopo cena andiamo a vedere il Billy Bob’s, un famoso locale country della zona (o forse degli USA?). E’ lunedì, il locale è ENORME ma vuoto.. Ci saranno solo una trentina di persone oltre a noi.. Visitiamo il locale, praticamente un museo!! In questo posto hanno suonato tantissimi cantanti Country texani e non (tra i quali anche Conway Twitty ).. All’entrata ci sono le impronte delle mani e le foto di tutti gli artisti che si sono esibiti in questo posto… Per un appassionato di questa musica e questa cultura (come me), è semplicemente un sogno 🙂 La sala principale presenta un bancone gigante, con una decina di tavoli da biliardo, sala giochi e un negozietto di souvenir.. Dall’altra parte c’è la pista da ballo, dove un trio di coppie texane ci ha regalato un vero ballo country :-))) … Insomma, fosse stato nel week-end mi sarei proprio divertito qui!! Il locale chiude alla 11.00 e quindi ci imbuchiamo in un altro disco-pub (questa volta la musica purtroppo è commerciale).. Qua conosciamo 6 ragazze californiane che studiano insieme in una sorellanza, la serata è molto bella e abbiamo modo di perfezionare il nostro inglese parlando con loro xD Dopo aver chiacchierato, ballato e bevuto insieme, ci salutiamo e ce ne torniamo in hotel.. Questa Fort Worth doveva essere la mia città natale..ho scoperto il mio spirito Country Inside!! :-))
MARTEDì 13 AGOSTO (11° GIORNO) –> FORT WORTH, AMARILLO
La notte nello Stockyard Hotel passa tranquilla e silenziosa.. La sveglia è settata per le 10.00, ce la prendiamo molto comoda 🙂 Dopo aver chiuso nuovamente le valige facciamo 2 passi per la Stockyard Station, alla fine della nostra via: una stazione dei treni tutta in stile cowboy, piena di negozi di souvenir e fast food! Compriamo qualche souvenir e poi torniamo sul viale principale, dove ogni giorno alle 11.30 e alle 16.00 i cowboys di Fort Worth portano a spasso per il paese una mandria di Longhorns (dei mucconi con delle grosse e lunghe corna in testa)… Ogni bisonte è stato battezzato con un nome con tanto di fotografia all’entrata del loro recinto, il leader della mandria è il nero e possente DURAMAX 🙂 Dopo questo evento creato puramente per attirare i turisti, Ceru ed io visitiamo il museo della Hall Of Fame dei Cowboys (milo e pioppo si rilassano all’esterno, sulle panchine).. Il museo è molto carino, sono esposti uno dopo l’altro, le foto, i premi e l’attrezzatura di ogni cowboys del passato.. In un altro salone invece sono esposte tutte le carrozze che si usavano una volta per spostarsi per queste vie di Fort Worth e dintorni.. Un vero tuffo nel passato 🙂 Purtroppo a mezzogiorno dovevamo effettuare il check out dell’hotel e quindi decidiamo di rimetterci On the Road.. Rispetto al nostro programma prestabilito abbiamo guadagnato una mezza giornata e quindi decidiamo di far visita alla cittadina di Amarillo, a metà strada tra Fort Worth e Denver. Durante il tragitto, il paesaggio cambia drasticamente e da verde che era prima di Dallas, diventa brullo, piatto e rivestito di terra rossa… Ad ogni miglio si possono osservare le pompe di petrolio che pescano dal terreno… proprio come me lo immaginavo!!! Per strada abbiamo anche modo di vedere passare, sulla corsia opposta, un TIR che traina UNA CASA!!! incredibile XD Amarillo è sulla Route 66, ma appena arrivati, in preda alla fame optiamo per non visitare la città e andiamo a mangiare in una famosa steakhouse della zona, il BIG TEXAS! Ma non ci andiamo con la nostra macchina, questo ristorante mette a disposizione la limousine personalizzata con le corna dei bisonti, la chiamiamo e dopo una decina di minuti siamo al Big Texas Steakhouse! All’entrata del ristorante c’è un gigantesco cowboy che ci accoglie, entriamo e dopo aver pazientato una ventina di minuti per il tavolo, finalmente tocca a noi! Entriamo nella sala del ristorante, molto molto bella e curata, le tovaglie sono tutte muccate, mentre appesi ci sono animali imbalsamati: alci, orsi e altri… Al centro della sala c’è un tavolo per 6 persone, e sopra di esso 6 timer da 60 minuti. E’ il tavolo per i coraggiosi sfidanti del locale….. Se una singola persona riesce a mangiare una bistecca da 2 kg in meno di 1 ora, la bistecca gli sarà offerta gratis! In caso contrario la dovrà pagare 72$ profumati dollaroni… Nonostante pioppo fosse attirato dall’idea, decide di non rischiare e ordiniamo cibo di dimensioni “normali” 🙂 Anche questa steakhouse non ci lascia delusi (anche se quella di Fort Worth era veramente paradisiaca)! Intorno alle 10.30 il ristorante chiude e non potendo guidare causa birra in corpo, torniamo in hotel per riposare un pò… L’hotel, neanche a dirlo, è un Days Inn, appena fuori dall’autostrada!
MERCOLEDì 14 AGOSTO (12° GIORNO) –> DENVER
Ci svegliamo ad Amarillo, alle 7.30, per prepararci e ripartire in direzione Denver (circa 7 ore di viaggio). Iniziamo subito con un piccolo inconveniente.. Appena accesa la macchina, si illumina la spia di controllo pneumatici.. Fortunatamente proprio accanto al nostro motel c’è un gommista.. Gli lasciamo la macchina una mezz’oretta circa e ci trovano un bel chiodo conficcato nella ruota anteriore sinistra!! Riparano la ruota (fortunatamente senza sostituirla) e andiamo a pagare, ma… il capo officina ci dice che è tutto gratis!!! Noi restiamo un attimo sbalorditi e dopo aver ringraziato e aver lasciato la mancia almeno al ragazzo che ha lavorato sulla nostra macchina, ci rimettiamo On the Road! La strada verso Denver passa per lo stato del New Mexico.. Il paesaggio che vediamo dal finestrino, più andiamo verso nord e più si fa collinoso.. Incontriamo mandrie di animali che pascolano selvaggi lungo la strada e dei bellissimi ed estesissimi prati verdi. Prima di fermarci per pranzare ecco una volante della polizia che lampeggia alle nostre spalle.. Inizialmente non avevamo capito che dovevamo fermarci, ma poi visto che non se ne andava, ci accostiamo ed il poliziotto chiede la patente a Ceru che era alla guida.. Dopo aver capito che eravamo italiani e dopo aver fatto alcuni accertamenti sui dati di Ceru ci lasciano andare come se niente fosse successo.. very good! Dopo qualche chilometro ci fermiamo al Pizza Hut per pranzare.. La pizza non è neanche lontanamente paragonabile a quella italiana, ma almeno ci riempe lo stomaco e ripartiamo. Entriamo praticamente subito nello stato del Colorado, anche qua il paesaggio è molto verde, collinoso e fioreggiato (a tratti simile anche alle nostre montagne).. Pioppo, che aveva guidato per i 200 km del dopo pranzo, mi lascia il volante per gli ultimi 150 km, ci tenevo troppo ad entrare in Denver con la canzone di J. Denver “Rocky Mountains high” come sottofondo per la metropoli più alta d’america (credo!) Invece, come spesso capita nella realtà, l’entrata a Denver è tutt’altro che romantica.. Un traffico incredibile di 5 corsie piene ci accompagna a passo d’uomo per circa 12 km.. pfff Finalmente arriviamo all’hotel (alle 17.30 circa — a Denver abbiamo recuperato un’ora di fuso orario), ancora un Days Inn (!!) situato ad 1 km dalla via principale della città: la 16esima strada. Il ragazzo della reception, un ragazzo asiatico molto simpatico e disponibile, mi prende subito in simpatia e mi da tantissimi consigli utili su cosa vedere a Denver nell’unica serata a nostra disposizione e soprattutto mi da dei consigli utili per la giornata di domani sulle Montagne Rocciose, idolo! In serata percorriamo tutta la 16esima strada, circa 2 km, (molto carina, piena di negozi e ristoranti). Denver, qua a Downtown, sembra molto ben strutturata.. Tutto gira intorno alla 16esima strada, in poche miglia si possono trovare i 3 stadi principali (di football, baseball e basket (il Pepsi Center di cui ho scattato qualche foto), inoltre ci sono anche 2 bellissimi parchi alle estremità della 16esima strada ed un fiumiciattolo che fa da confine con la zona industriale.. Dopo aver camminato per 1 oretta ceniamo in un fast food mexicano e poi torniamo in hotel a riposare. Nonostante abbiamo assaggiato Denver solo per poche ore, non mi dispiacerebbe viverci per qualche mesetto; sembra proprio una bella città, piacevole e ben organizzata :-))) Domani mattina sarà ferragosto anche negli States e noi lo passeremo dall’alto delle Montagne Rocciose… In programma abbiamo un escursione a piedi e la Trail Ridge Road in macchina a 3800m di altezza.. Insomma, BUON FERRAGOSTO A TUTTI!!
GIOVEDì 15 AGOSTO (13° GIORNO) –> ROCKY MOUNTAINS
Dopo 8 ore rispetto all’orario italiano, inizia il ferragosto anche in America (a dir la verità non credo che loro lo festeggino…) Ci svegliamo alle prime ore del giorno (6.30), dopo aver fatto colazione e risistemato le valige sul Suburban, impostiamo il navigatore con destinazione WILD BASIN, la prima entrata a sud del parco naturale delle Rocky Mountains. Arriviamo al Visitor Center e un ranger ci accoglie e ci chiede il pagamento dell’entrata del parco. Qui acquistiamo la tessera che vale per tutti i parchi nazionali degli States, al costo di 80$ per macchina. Percorriamo ancora circa 2 miglia sullo sterrato ed arriviamo all’imbocco del sentiero che ci porterà nella natura delle Rocky Mountains, più precisamente alle Calypso Cascades… Il sentiero non ha un grande dislivello ed è tutto battuto ed adatto alle famiglie.. Il tutto è immerso in una natura verde e che profuma di pino, dove possiamo vedere con molta facilità tanti scoiattoli e più raramente anche qualche orso bruno! Il tempo è molto bello, il sole splende ma finalmente la temperatura è più accettabile in confronto alla Florida o al Texas! Dopo circa 5-6 km arriviamo alle cascate, è incredibile come qua “tutto fa brodo” ! Qualsiasi cosa che può diventare meta turistica, gli americani la esaltano alla grande! Infatti le cascate non sono nulla di che, anzi, sono quasi più dei ruscelli!! Però siamo comunque contenti per aver respirato un po’ di aria buona ed aver macinato un po’ di km in vista della vera sfida: il Rim-to-Rim nel Grand Canyon tra qualche giorno 🙂 Alle cascate ci fermiamo per mangiare: barrette, cioccolato, patatine… quanto ci mancano i panini allo speck e brie della Luciana!!! Dopo una pausa di mezz’oretta torniamo indietro per lo stesso sentiero.. Incontriamo parecchia gente che cammina ed anche qua come in Italia, il saluto ed un sorriso non mancano mai! Arriviamo alla macchina dopo circa 11-12 km totali di cammino e ci rimettiamo alla guida per raggiungere la Trail Ridge Road, più a nord, la strada che passa in mezzo alle Rocky Mountains a quasi 4000 m di altitudine! La strada non è per niente tortuosa come le nostre, è sempre larga e con curve abbastanza dolci.. Intorno a noi un panorama veramente bello (che ricorda molto le nostre montagne).. CI fermiamo a fare foto in 4-5 punti panoramici, dove oltre al panorama vediamo anche alci e scoiattoli a volontà! Arriviamo in cima, all’Alpine visitor Center, scattiamo altre foto, compriamo qualche souvenir e poi giù.. dall’altro lato della montagna, verso il Grand Lake! Nella zona del Grand Lake, il paesaggio è sempre verde e molto bello, ma sembra quasi che qua l’uomo non sia ancora arrivato completamente.. I paesini sono piccoli e dotati di pochi servizi.. pura campagna collinosa e natura!! A tratti fa anche uno strano effetto 🙂 Dopo aver fatto due conti decidiamo di proseguire in direzione Arches National Park, nello Utah, in modo da dover fare meno strada domani mattina, passiamo attraverso un passo di montagna bellissimo, ci fermiamo a cenare in un area di servizio e poi imbocchiamo la HW70, l’autostrada che attraversa orizzontalmente il Colorado settentrionale e che ci porterà vicino a Moab, nello Utah. Moab sarà la città base per la nostra nottata e per l’inizio della giornata di domani all’Arches National Park, poi al Four Corners, Monument Valley fino ad arrivare a Page, sul Lake Powell… La parte più avventurosa del nostro Coast 2 Coast è iniziata!!! Buona notte :-)))
VENERDì 16 AGOSTO (14° GIORNO) –> ARCHES, FOUR CORNERS, MONUMENT VALLEY
Dopo aver trovato posto per dormire al Motel6 di Moab, ci alziamo alle 7.30 ma siamo pronti solo verso le 9.. Eravamo un pò stanchi, si…! Piccola sosta al benzinaio e al supermercato e poi entriamo nell’Arches National Park! Il parco è molto bello, con guglie e archi stile Willy il Coyote lungo tutto il tragitto.. Il sole è alto nel cielo, il caldo si fa sentire, ma nonostante questo decidiamo cmq di fare un piccolo trail a piedi nel Devil’s Garden, l’ultimo punto panoramico del parco. Il trail è di circa 5-6 km in mezzo a guglie ed archi di roccia rossa, tornando indietro, riusciamo anche a vedere un piccolo serpente che girovaga in mezzo ad un cespuglio (sarà solo il primo?!).. Ci rimettiamo in macchina, abbiamo da percorrere circa 350 km per andare a vedere il Four Corners, l’unico angolo dell’America dove 4 stati si incrociano in un unico punto (il Colorado, lo Utah, L’Arizona e il New Mexico).. Arriviamo al Four Corners appena dopo pranzo, scattiamo giusto qualche foto al “monumento” ed ai mercatini degli indiani nativi presenti in questo luogo e poi ci rimettiamo in viaggio (anche perchè la temperatura è veramente elevata!). Prossima tappa: la Monument Valley! Ci mettiamo circa 2 ore di macchina, strada sempre tutta dritta, cruise control attivato, sole alto nel cielo e via… Arrivati alla Monument Valley entriamo nel parco (questo è gestito dal popolo Navajo, quindi il nostro Pass per i parchi nazionali non va bene).. La visuale è veramente stupenda… siamo in posizione leggermente rialzata rispetto alla valle e quindi possiamo vedere molto bene le guglie giganti davanti a noi.. Proviamo anche ad avventurarci in mezzo alle guglie nella strada gippabile, ma dopo 200 m di balzi, buche e pietre decidiamo di non rischiare il semiasse del suburban e torniamo indietro (ma un giorno o l’altro mi piacerebbe fare questo tour in modo completo, ce la farò?!).. Dopo l’imponente Monument Valley settiamo il navigatore in direzione Kanab, a circa 400 km di distanza. Kanab è la cittadina che ci farà da base di partenza per la giornata di domani, che risulta essere veramente impegnativa: in programma abbiamo il Bryce Canyon National Park e l’Anteelope Canyon vicino al Lake Powell… Terremo duro, dopo domani sarà giornata di riposo e di trasferimento… byeeee :-)))
SABATO 17 AGOSTO (15° GIORNO) –> BRYCE CANYON, PAGE
Il nostro 15° giorno di Coast 2 Coast inizia alle 7.30, ma al contrario di ieri, in un’ora siamo tutti pronti a partire! Consueta tappa al benzinaio vicino al nostro Best Western (questo Best Western Thunderbirth è veramente tanta roba!) e poi via, in direzione Bryce Canyon National Park (un Must-To-Do secondo Arturo e il buon Vitto – i nostri consiglieri ufficiali -)… Il viaggio è tranquillo ed il paesaggio che ci circonda è pura natura e qualche fattoria qua e la, a pochi metri di distanza dalla strada e dai prati verdi, una scogliera di roccia rossa ci segue fino all’entrata del parco… Entriamo al Bryce Canyon National Park (usufruendo del pass dei parchi nazionali fatto alle Montagne Rocciose)… Il parco è praticamente ricavato tutto sulla cresta di una montagnetta, si percorrono circa 30 km su strada asfaltata lungo questa montagna e ci si può fermare ai diversi view-point per scattare fotografie al maestoso Bryce Canyon.. Dapprima decidiamo di percorrere tutta la strada fino in cima alla montagna, per poi fermarci ai view-point sulla via del ritorno (come consigliatoci da Artu).. Il consiglio risulta efficace, perché l’ultimo view-point (l’inspiration point) è veramente BELLISSIMO…!!! Il Bryce Canyon non è molto esteso ma è particolarissimo.. Dall’alto dei view-point si possono ammirare tante enormi stalattiti di roccia rossa una attaccata all’altra, quasi a formare una grande foresta di guglie!! Purtroppo il meteo oggi è un po’ velato e solo qualche foto rende l’idea della bellezza di questo parco naturale quando è illuminato dal sole :-)) Oltre alle guglie, dall’alto di questo punto si può ammirare un panorama a 360°, estesissimo e senza confini… Verso le 13 ci rimettiamo in macchina per andare a Page, una cittadina situata sul Lago Powell (dove nasce il Colorado River), per prenotare un tour guidato nell’Antelope Canyon (una spaccatura nella crosta terrestre, visitabile a piedi)… Un po’ come un nostro orrido… Purtroppo però i tour guidati oggi sono stati CANCELLATI causa maltempo…!! 🙁 E’ un vero peccato.. l’idea di questa escursione ci affascinava molto….. Così, decidiamo di andare a pranzare.. Ci fermiamo in un “ristorante” che fa Barbeque nel centro di Page… Inizialmente il posto prometteva bene, appesi alla parete c’erano numerosi riconoscimenti vinti in competizioni di cucina… Ma poi, quello che ci arriva sul tavolo (Caesar salad e BBQ Beef e/o Pork) ci fa cambiare completamente idea! Mentre vi scrivo, in macchina, c’è ancora qualcuno che sta digerendo il gustoso pranzetto……… O.o Bene, dopo pranzo decidiamo di andare a scattare qualche foto al Colorado River, dall’alto della riva, in un posto dove il fiume compie un tornantone a “ferro di cavallo”, il posto panoramico si chiama appunto “Horseshoe Bend”. Arriviamo al parcheggio e subito notiamo che quasi tutte le persone presenti in questo view-point, sono italiani….Eccoli! Sulla costa est, fino al texas, non avevamo trovato praticamente nessuno, ma a ovest sono sbocciati come i funghi!! Il percorso che porta dal parcheggio al view-point, attraversa delle dune di sabbia finissima e rossa e, dopo circa 1 km, arriva sulla cresta dove si può ammirare la maestosità del Colorado…. La riva dove siamo è veramente alta ed in alcuni punti qualche svarione causato dalle vertigini mi viene!! Scattiamo tante foto, forse troppe, ma il posto è veramente incantevole!! Poi, tanto per cambiare, inizia a tirare un forte vento da sud e a seguire una pioggia di stravento… Tentiamo di ripercorrere la strada per tornare al parcheggio nel minor tempo possibile ma ci prendiamo comunque una bella lavata… Saliamo in macchina, ci asciughiamo per bene e ci rimettiamo on the road in direzione Grand Canyon – South Rim!!! Appena partiti però, arriva una brutta brutta notizia… la US89 che collega Page al Grand Canyon National Park entrata Sud, è chiusa per lavori……. Siamo costretti ad una lunga deviazione di circa 2 ore in più…. Un po’ sconsolati ci rimettiamo in viaggio…. Fortunatamente la strada è lunga ma scorrevole, piccola tappa al primo view point est del Grand Canyon per rifarci gli occhi e poi ancora 30 minuti di viaggio per arrivare al Grand Hotel di Tusayan verso le 22.00! Adesso preparazione zaini e domani trasferimento al North Rim col pulmino… Per un paio di giorni non potrò scrivere nulla perchè saremo sul fondo del Grand Canyon.. Augurateci una buona avventura, non vediamo l’ora :-)) byeeee
DOMENICA 18 AGOSTO (16° GIORNO) –> GRAND CANYON SOUTH RIM
Eccomi di nuovo a scrivere dopo due giorni veramente da ricordare per sempre :-))) Domenica 18 ci siamo svegliati al Grand Hotel di Tusayan alle 9.00 circa, Pioppo e Ceru sono andati a fare un po’ di palestra e poi un bagnetto in piscina prima della partenza per il Grand Canyon South Rim. Io ho fatto un po’ di shopping al negozietto dell’hotel e poi ho sistemato le ultime cose… Abbiamo lasciato le nostre valige in hotel e abbiamo riempito i nostri zaini da trekking solo con lo stretto indispensabile per i prossimi 3 giorni più la tenda! Verso le 11.30 Pioppo, Ceru e Milo decidono di farsi una bella bistecca al ristorante vicino all’hotel, io invece prendo la macchina e vado a visitare la sponda Sud del Grand Canyon.. La giornata è soleggiata ed il panorama è impareggiabile… Visito un paio di view-point e poi vado a chiedere informazioni al centro visitatori per il parcheggio della macchina e poi al centro dei permessi per confermare la nostra presenza nel Canyon (se volete fare escursioni di più giorni nel Canyon, ricordatevi di chiedere il permesso almeno 4 mesi prima!!!) A mezzo giorno e mezza torno a Tusayan (che dista 15 minuti di strada) a prendere gli altri avventurieri, parcheggiamo la macchina al South Rim e prendiamo il pulmino che ci trasporterà al North Rim in circa 4,30 h di strada (80$ a testa!)… Il viaggio attraversa l’Arizona da sud a nord, fino ad arrivare all’imbocco della montagna che ci porta al North Rim Qua il paesaggio da arido e rosso si trasforma in un bosco di pini e animali selvaggi ed inizia a salire di altitudine… Quasi in cima, liberi a pascolare nel campo, c’è anche una mandria di bufali! Arriviamo al North Rim alle 18.00 circa e ci accasiamo nel nostro Lodge, una casetta tipo bungalow in mezzo alla pineta… 50 m al nostro fianco, la riva del Canyon!! A cena mangiamo al ristorante del campeggio, testiamo un’insalata caprese, per stare leggeri per il giorno dopo, e una pizza che per un misunderstanding ci viene presentata con i cetrioli invece che col bacon… quasi immangiabile!! :-/ Poco male, tempo di fare ancora 2 passi e poi si va a nanna tutti belli carichi (tranne Pioppo che nel frattempo si è beccato il raffreddore XD)
LUNEDì 19 AGOSTO (17° GIORNO) –> GRAND CANYON: INIZIO TRAIL DA NORTH RIM
Oggi è il grande giorno! L’inizio del nostro Rim-to-Rim, ovvero la traversata del Grand Canyon dall’ingresso Nord (meno turistico e più selvaggio) all’ingresso Sud (l’ingresso più frequentato dai visitatori). La traversata è organizzata in 2 tappe. La prima dal North Rim (2500 m sldm) fino al campeggio Bright Angel, sul fondo del Canyon, vicino al fiume Colorado (700 m sldm) in 22 km circa. La seconda tappa va dal campeggio fino al South Rim (2300 m sldm) in circa 16 km di salita. Partiamo dall’ingresso del sentiero North kaibab Trail alle 6.00 circa… La strada scende subito di brutto, tra le scogliere del Canyon, attraversando diverse tipologie di rocce, piante e animali… Anche se gli unici animali che troviamo sempre sono dei bruttissimi scoiattoli giganti, che a quanto dicono le guide, sono impestati di peste bubbonica… I primi km sono tutti in discesa e visto l’alzarsi del sole ne approfitto per scattare un bel po’ di foto! Dopo circa 10 km si arriva al 1° campeggio sul fondo del Canyon, il Cottonwood, qua ci riposiamo un attimo, riempiamo le borracce e poi ci rimettiamo in marcia verso il nostro campeggio, il Bright Angel, ancora 12 km circa… La strada si fa abbastanza pianeggiante e passa dapprima in mezzo a enormi prati di cactus e piante grasse, sotto il sole che ormai inizia a scaldare…e molto! L’ultima parte attraversa una crepa del Grand Canyon, sono i 5-6 km più lunghi della giornata… La fatica ormai è già tanta ed il paesaggio, nonostante sia affascinante, sembra prenderci in giro..! Le scogliere si susseguono curva dopo curva, senza dare un riferimento visivo della nostra meta… Pioppo e Mila probabilmente saranno già arrivati da un pezzo mentre io e Ceru a testa bassa teniamo duro per arrivare a nostra volta! Finalmente arriviamo, dopo 5,45 h di camminata… Accaldati e stanchi… Ci accampiamo al nostro campeggio, ma prima beviamo una bella limonata fresca al baretto del Phantom Ranch… Dopo un paio d’ore doverose per riprenderci ci accorgiamo che sono solo le 14.00 e non siamo organizzati con passatempi vari! XD Quindi ci immergiamo un paio di volte nel fiumiciattolo che costeggia il campeggio e che dopo qualche centinaio di metri si immetterà nel Colorado River! L’acqua, nonostante sia un fiume di montagna, non è troppo fredda e ne approfittiamo per rinfrescarci per bene! In serata torniamo al bar del Phantom Ranch (a circa 500 m dal nostro campeggio), beviamo una birretta marchiata Grand Canyon e mangiamo qualche barretta energetica (l’unica nostra fonte di cibo, visto che la cena la avremmo dovuta prenotare per tempo!) Verso le 22.00 torniamo alla tenda e ci corichiamo sui nostri materassini comodissimi 🙂 Accanto a noi ci sono anche altri 2 ragazzi col padre, loro se la dormono solo su un materassino sottilissimo, sui tavoli del pic-nic… pazzi! La notte passa tranquilla, a parte un tentativo di attacco di una spece di puzzola gigante, che scacciamo via semplicemente puntandogli la luce in faccia..
MARTEDì 20 AGOSTO (18° GIORNO) –> GRAND CANYON: TRAIL DAL CAMPEGGIO AL SOUTH RIM, FLAGSTAFF
Questo 20 agosto per me è stato un giorno veramente speciale.. In un giorno così ho avuto modo di vedere diversi modi di vivere il Grand Canyon: Ci sono i professionisti, muniti di roba tecnica che si mettono a testa bassa e camminano fino in cima… Ci sono quelli che non vedono l’ora di arrivare in cima! Ad esempio il Pioppello e Mila, che sono riusciti a percorrere i 16 km di salita in sole 4 ore e qualche minuto (con Ceru poco dietro)! Ci sono gli anziani, che passo dopo passo, a fatica, compiono la loro passeggiata rinvigorente! Ci sono le coppie, che condividono questa avventura in 2, e si fanno forza a vicenda. Ci sono le famiglie. Ok, le famiglie le ho incontrate solo sull’ultima salita, che facevano solo alcuni punti panoramici e pochi km, ma ci sono anche loro! Ci sono i lupi solitari… Mi è rimasto impresso un ragazzo con una barba molto folta, in ciabatte e zaino con sacco a pelo, scendere il sentiero che io stavo facendo in salita e non accennare neanche ad un piccolo saluto… chissà chi era?! e dove stava andando…..(??) E poi ci sono io… In questa giornata ho semplicemente cercato di assaporare tutto quello che un posto così bello poteva offrirmi (visto che questa opportunità di scendere il Canyon chissà se la riavrò mai!).. Fermandomi a scattare foto quando il panorama era TROPPO bello, chiacchierando con la gente in inglese, salutando sorridendo le persone che incrociavo sulla via, dentro di me sentivo una quiete celestiale.. una sensazione veramente spettacolare! Anche il fatto di non sentire più le gambe e le spalle negli ultimi km di sentiero non mi è pesato più di tanto.. Certo la fatica fisica è difficile da digerire, ma se dentro la tua testa hai i pensieri giusti, l’avventura è fattibile!
Ma veniamo alla cronaca della giornata: Dopo la nottata in tenda ci svegliamo verso le 4.30, sistemiamo gli zaini, reimpacchettiamo la tenda e partiamo (i nostri vicini di tenda non c’erano già più.. sono stati ancora più mattutini di noi!)… Questa volta ci tocca l’ascesa al South Rim (16 km circa con 1500 m di dislivello).. Dopo pochi minuti passati camminando quasi al buio, il sole sorge e la luce irrompe nel Grand Canyon… Passiamo sul ponte del Colorado River.. Il Colorado è un fiume maestoso… Non è larghissimo, ma il suo colore marrone (dovuto alle rocce che lo contornano) e la sua corrente impetuosa visibile ad occhio nudo, lo rendono affascinante! Dopo aver passato il colorado imbocchiamo Il Bright Angel Trail che ci porterà fino al South Rim.. Durante il tragitto incontreremo 3 rifornimenti d’acqua… Il problema è che sono tutti e 3 dopo la metà del percorso! La strada inizia subito a salire, Ceru, Milo e Pioppo “settano il navigatore” in direzione South Rim… Io invece me la prendo molto più con calma e mi godo il paesaggio il più possibile :-)) Dopo la prima salita, tutta su terra o sabbia, a grossi gradini, la fatica inizia già a farsi sentire… Non fa caldissimo per fortuna (gran parte del sentiero è all’ombra…), ma a circa 3 km dal primo rifornimento d’acqua, ne rimango sprovvisto e vi assicuro che non è stato bello!!! Per fortuna, sulla via incontro una coppia di americani, del Colorado, che mi offrono gentilmente da bere… E’ un toccasano! Grazie a loro mi raccolgo e arrivo al primo ristoro, il campeggio Indian Garden! Questo campeggio è molto bello, immerso nel verde della natura, con piante ed un fiumiciattolo che scorre a fianco al campeggio… Già che ci sono, decido di immergermi anche qua! Bellissimo :-)) Dopo aver mangiato qualcosa e riempito la borraccia mi rimetto in viaggio.. Dall’indian garden alla vetta, mancano circa 9 km… i più duri.. quelli col dislivello maggiore! Anche se i miei compagni di viaggio ormai sono lontani, per la via incontro numerose persone disposte a scambiare quattro chiacchere, tra un respiro profondo e l’altro! Tra i tanti, incontro anche un tipo strano.. un ranger (o almeno credo) con pipa in bocca, baffoni lunghi, che sbiascicava il peggior inglese mai ascoltato in vita mia! Dopo di lui arrivo col raggiungere i ragazzi che avevano dormito accanto alla nostra piazzola la sera prima.. I 2 ragazzi sono socievoli e parliamo volentieri del più e del meno, ma il migliore rimane il loro babbo… Un signore che avrà avuto 50-55 anni, pacatissimo e con il quale instauro una “gara” per il Canyon! Le nostre strade andavano per loro conto, ma ad ogni sosta che io facevo o che lui faceva, ci ribeccavamo e ci scherzavamo su! A circa 5 km dalla fine, la natura dell’indian garden ci lascia, per far spazio alla scogliera del South Rim.. Una Montagna di roccia altissima, che ogni volta che guardavi in alto, sembrava non diminuire mai! Questi ultimi km sono stati veramente difficili… Fisicamente le gambe non rispondevano più, ma fortunatamente la gente disposta a parlare non manca mai! E così incontro una famiglia di Milano, 2 spagnoli che erano fermi alla casetta di sosta, e come sempre il signore nostro vicino di tenda! Grazie a loro arrivo a 1,5 miglia dalla fine (quasi 3 km)… La salita non accenna a diminuire e ormai la mia traiettoria va a zig-zag sul per il sentiero, immerso in un bagno di sudore… Ogni 500 m o forse meno, mi fermo per bere e mangiare qualcosa (mi è rimasta solo frutta secca XD).. e puntualmente ogni volta che mi fermo il signore di prima mi sorpassa, e io lo ri-sorpasso poco dopo, quando anche lui fa una piccola pausa! Era quasi una cosa ridicola! Manca ormai 1 miglio alla fine, il panorama che si vede da questo punto è semplicemente meraviglioso.. Un ragazzo americano che mi vede ansimante mi chiede come va e l’unica cosa che riesco a rispondergli è SO BEAUTIFUL… Lui mi sorride e si rimette in marcia… Sono veramente finito… Quindi mi fermo su di una roccia all’ombra e scambio qualche parola con una ragazza ranger… La quale mi spiega un po’ della sua vita e la sua carriera da ranger.. Loro (i rangers) lavorano 4 giorni nel canyon e poi hanno 3 giorni OFF (tutto l’anno, inverno compreso).. Mentre altri ranger, quelli che lavorano vicino al Colorado, si fanno 10 giorni giù e 4 giorni OFF… Che vita sregolata! Ma tra me e me penso che mi piacerebbe provare a lavorare come ranger per un paio di mesetti, non di più però :-)) Le chiedo una foto, la saluto, raccolgo le ultime energie ed arrivo finalmente in cima! La traversata è compiuta!!! Alla fine, pensando di essere da solo, mi metto a sorridere ed esultare come un cretino! Peccato che sulla ringhiera appena sopra, mi osservava una simpatica vecchietta americana, la quale mi chiede da dove arrivavo e quando le ho detto del Rim-to-Rim si congratula con me e con “un sorriso a qualche dente” mi dice che anni fa anche lei l’aveva fatto e che sa cosa stavo provando in quel momento! Fantastico!! Arrivato in cima mi siedo a riposare un po’ sulla prima panchina che trovo.. Levo finalmente lo zaino e sento chiaramente le mie spalle gioire per quel gesto…. Dopo di che, vado a cercare gli altri ragazzi, loro erano già su da un paio d’ore! Dopo aver vagato in infradito per circa mezz’ora finalmente li trovo sulla via che va al ristorante! Andiamo a mangiare un panino e poi ci rimettiamo in macchina raccontandoci di come avevamo vissuto questa esperienza, per me, impareggiabile!!!
In serata arriviamo a Flagstaff, nel cuore dell’Arizona, a circa 1,30 h di macchina dal Canyon.. Cena nel centro storico, dove passa la famosa Route 66, in un ottimo ristorantino messicano.. Dopo di che… letto! Dovremo cercare di riposare bene……perché domani si va a LAS VEGAS direte voi?!….. NOOO!! perché domani arriva il mio primo compagno di viaggio da 3 anni a questa parte… Domani arriva quel pazzo del PREVI!!!! Byeeee
MERCOLEDì 21 AGOSTO (19° GIORNO) –> LAS VEGAS
La notte a Flagstaff passa tranquilla, la temperatura a differenza di quanto pensavo è piuttosto fredda, quanto meno fresca 🙂 Piazziamo la sveglia alle 9.30, un po’ di ore di sonno ci volevano dopo il Canyon. A differenza di ieri pomeriggio i nostri muscoli delle gambe e delle spalle sembrano stare meglio e riusciamo finalmente a camminare in una maniera decente! Decidiamo di andare a fare colazione vicino all’hotel, in una tipica casetta americana dedicata alle colazioni, come quelle che si vedono nei film.. Una pagina di menù è dedicata solo a Breakfast con uova, bacon, salsicce e altre cose che noi siamo abituati a mangiare solo a pranzo o cena XD Io decido di assaggiare un waffel ricoperto di marmellata di mele e la scelta è più che mai azzeccata!! Anche Mila e Pioppo mi seguono col waffel, mentre Ceru in puro spirito americano opta per una colazione tratta dalla prima pagina di quel menù 🙂 Alle 11.00 risistemiamo le valige in macchina, questa volta tenendo presente di liberare un sedile in più per il Previ, e ci dirigiamo verso LAS VEGASSSSS! Prima di entrare in città facciamo giusto una piccola deviazione alla Diga di Hoover, la diga che fornisce energia elettrica a tutta Vegas.. Non scendiamo neanche dalla macchina anche perché la temperatura supera i 40 °C… Facciamo giusto qualche foto dal fresco della nostra vettura 🙂 Arriviamo dunque all’aereoporto a prendere il Previ, che arriva bello bello in tenuta londinese, maglietta e jeans lunghi… avevo caldo per lui!! Gli consegniamo la maglietta ufficiale del C2C e andiamo dritti all’MGM Grand..il nostro hotel sulla Strip 🙂 Appena entrati ci rendiamo subito conto che LV non è una città come le altre… Tutto è adattato per affascinare il turista e soprattutto per fargli spendere più soldi possibili! Dopo aver fatto il check-in ci dirigiamo in camera, al 18° piano, ma prima di arrivarci ci perdiamo un paio di volte nel labirintico hotel! Dopo di che ci infiliamo il costume e andiamo subito in piscina! E che piscina! La zona Pool dell’hotel conta 5 piscine, un idromassaggio, un piscina con la corrente e numerosi baretti.. Subito brindiamo a LV e all’arrivo del previ con un Tropical Mojito da 1 litro!!! Ce ne stiamo spaparanzati in piscina per un paio d’ore e poi ci prepariamo per la serata… Ceniamo con un paio di fette di pizza al volo (prezzi da pizza intera ma erano solo tranci O.o) e poi ci incamminiamo per la Strip… Il caldo, nonostante sia ormai notte, è asfissiante.. Lo sbalzo termico tra l’esterno e l’interno degli hotel/casinò è da raffreddore sicuro! La Strip è un mix di colori e luci che vanno ad intermittenza per tutta la notte… Visitiamo l’interno di un paio di hotel, l’extra lusso del Bellagio e dell’Aria e il New York New York dove facciamo anche un giro sulle famose Roller Coaster.. non eccezionali ma meglio di Gardaland 😉 Spendiamo ancora un oretta per la Strip ma poi causa anche la stanchezza del Previ che arrivava da un viaggio abbastanza provante, decidiamo di tornare in hotel.. Domani abbiamo in programma shopping sfrenato in un outlet consigliato dal Vitto e nel pomeriggio sicuramente non mancherà la piscina! Saluti dalla Fabulous Las Vegas!!!
GIOVEDì 22 AGOSTO (20° GIORNO) –> LAS VEGAS
La nostra mattinata a Las Vegas inizia alle 8.30 con un’abbondante colazione a buffet, all’MGM hotel.. C’era di tutto e di più, essendo inclusa nel prezzo della camera, ne approfittiamo e mangiamo un bel pò 🙂 Verso le 10.00 ci rechiamo a uno dei due grossi outlet di Vegas, a nord della Strip.. E’ un pò stile Vicolungo, ma moooolto più grosso! Lo sbalzo termico negozi/esterno non è gradevole alle nostre gole.. Alle 13.00 circa siamo di ritorno dallo shopping (direi un discreto shoppimg, più o meno tutto hanno trovato qualcosa di bello e utile). Nel pomeriggio io, previ e ceru ci immergiamo nelle molte piscine dell’MGM, mentre Pioppo e Milo restano in città per cercare info sui negozi che ti propongono di provare a sparare con armi vere, nei poligoni di tiro… In piscina, cerchiamo anche di entrare al party dell’MGM, il Wet Repubblic… ma rimaniamo allibiti quando per entrare veniamo perquisiti completamente e al previ vengono sequestrati addirittura i chewing-gum!! A dir la verità non riusciamo neanche ad entrare in questo party, anche perchè il prezzo si aggira intorno ai 40$… O.o Va beh, rimaniamo ancora un pò in zona piscine, dove un gruppo di 3 ragazzi georgiani intrattengono noi e altre 3-4 persone nella piscina con idromassaggio.. Siccome questi 3 erano chiaramente alticci ad un certo punto arriva la security che gli chiede di smetterla di importunare i passanti in quella piscina xD A metà pomeriggio mangiamo qualcosa e dopo esserci cambiati ci avventuriamo lungo la strip di LV anche con Milo e Pioppo.. Passiamo attraverso l’Excalibur, il New York (dove io previ e ceru facciamo qualche giocata a Black Jack….con scarso successo!), al Paris, Bally’s e al Venetian.. Quest’ultimo ci lascia sbalorditi per quanto è stato riprodotto bene! Esternamente piazza San Marco col campanile, internamente passa un canale con delle gondole vere e funzionanti, il tutto sotto un soffitto che è dipinto di azzurro, con qualche nuvola… l’effetto è più che mai reale.. sembra veramente giorno!! Vista ormai la tarda ora, dopo il Venetian decidiamo di tornare in albergo, Ceru e Previ decidono di non gettare la spugna e si recano alla discoteca dell’MGM, l’Hakkasan, dove domani sera suonerà anche DJ Tiesto per la modica cifra di 100 bigliettoni 🙂
Insomma, credo che oggi abbiamo macinato più km che dentro al Canyon.. non male, ma ora sono cotto XD byeeee
VENERDì 23 AGOSTO (21° GIORNO) –> LAS VEGAS
All’MGM di Las Vegas siamo divisi in 2 camere, una con Pioppo e Previ e una con me, Ceru e Milo.. La sveglia questa mattina non suona e quindi veniamo svegliati da Pioppo e Previ verso le 9.00… Ci prepariamo veloce e ci rechiamo al gran buffet MGM per la ricca colazione! Ci abbuffiamo per bene, dopo di che io e Ceru andiamo a cercare le Bobble Heads in alcuni negozi di souvenirs del Luxor e del Mandalay Bay, mentre gli altri 3 si recano in piscina… Troviamo quello che cercavamo e prendiamo un taxi per il ritorno, al momento di pagare avevamo solo un bigliettone da 100$, lo porgiamo al taxista (un signore abbastanza anziano con cappello e baffoni).. Appena vede il bigliettone l’umore del taxista cambia completamente e si arrabbia parecchio con noi (perchè non aveva da scambiare) facendoci sentire proprio delle merde!! Poco male.. rientriamo in albergo e raggiungiamo il Previ in piscina 🙂 Milo e Pioppo intanto si preparano per andare a sparare con le armi vere, tramite un tour di un negozio… La temperatura è perfetta, spaparanzati in piscina si sta veramente da dio! Restiamo in piscina un paio d’ore e poi andiamo alla festa in piscina del nostro hotel, il Wet Republic, la seconda pool-party più grossa di LV!! L’ingresso oggi per noi è gratuito, in quanto eravamo già andati a farci mettere il timbro prima di mezzogiorno (dopo mezzogiorno l’ingresso costa 40 $).. Entriamo e subito assaporiamo l’atmosfera di una tipica festa americana!! Ragazze in bikini e ragazzi completamente fatti di steroidi non mancano!! Purtoppo i prezzi sono proibitivi (l’armadietto per mettere le cose di valore costa 40$, le birre in lattina 10$, non vi dico i cocktail o il cibo!!)… eppure c’era gente con secchielli di alcool e i baldacchini e i lettini a bordo piscina erano tutti pieni (il costo dovrebbe aggirarsi intorno ai 500$!).. Quindi appoggiamo le nostre tracolle a bordo piscina e ci immergiamo nella festa… Dopo circa 2 ore decidiamo di tornare in camera a cambiarci.. Nel frattempo anche Pioppo e Milo tornano dal poligono di tiro! Doccia per tutti e pronti per l’ultima serata a LV! Decidiamo di andare allo Stratosphera, l’ultimo hotel a nord della Strip, una torre alta qualche centinaio di metri con vista su LV… ma noi non eravamo li per il panorama, ma per l’All You Can Drink a 20$ consigliatoci da Arturo! La scelta risulta ottima, nonostante le birre ghiacciate e l’aria condizionata che ci picchiava sul coppino…O.o Iniziamo con calma, ma quando la promozione stava per finire (alle 22.00) inizia una competizione di Martini e Birra!! Dopo lo Stratosphera, tutti belli carichi, ci rechiamo in taxi a Freemont Street, in Downtown.. la vecchia Las Vegas! E’ una strada coperta da un soffitto dove vengono proiettate immagini e video pubblicitari lungo tutto il tunnel, il tutto accompagnato da musica rock dal vivo, veramente bello! Qua decidiamo di giocarci l’ultima partita a Black Jack….ahaha! Verso l’1.00 torniamo sulla strip ed entriamo al Caesars Palace, per curiosità.. Poi piccola tappa al supermercato per mangiucchiare qualcosa e poi tutti a nanna…! Dopo aver visto Las Vegas il mio parere personale è che è una città molto affascinante, perché i suoi hotel e casinò li trovi solo qua.. ma a livello di pazzia si, c’è ne, ma non mi sento di paragonarla ai livelli di di New Orleans!! Credo che per divertirsi bene, in questa città devi avere il portafoglio bello pieno… ogni sera!! Son stati 3 giorni moooolto provanti ma domani si torna On the Road in direzione California… 🙂 byeeeeeeee
SABATO 24 AGOSTO (22° GIORNO) –> SAN DIEGO
Come è avvenuto negli ultimi 2 giorni, ci alziamo verso le 9.00, super colazione all’MGM e poi effettuiamo il check-out… Las Vegas è stata una tappa che non si poteva saltare, il suo fascino e le sue luci notturne non sono facilmente dimenticabili 🙂 Verso le 11.00 siamo in viaggio in direzione San Diego, per la gioia del Previ 🙂 La strada che porta da LV a San Diego è arida e desertica fino alla California… Ci fermiamo per fare benzina e comprare qualcosa da mangiucchiare in un area di sosta sperduta nel deserto.. La gestisce un tizio abbastanza losco che però alla fine risulta essere anche simpatico e disponibile.. Ripartiamo per San Diego, le ore di macchina da fare sono circa 4, questa volta abbiamo aggiunto il piccolo Previ nel nostro suburban e quindi utilizziamo per la prima volta il posto posteriore della vettura… Scomodo, ma neanche troppo! Arriviamo al nostro Hotel di San Diego intorno alle 16.30, l’hotel si trova nel quartiere Little Italy a circa 3 km di distanza da Downtown. Dopo una doccia veloce siamo già in strada e ci incamminiamo verso la zona del porto, l’area più turistica della città.. E’ una grossa area pedonale piena di negozietti e ristorantini lungo l’oceano, molto molto bella e rilassante! Incontriamo anche uno strano “artista di strada” che nelle sue giornate costruisce torri di pietre e sassi, che restano impilati uno sopra l’altro senza l’ausilio di colle e trucchetti vari… Noi, malfidenti gliene chiediamo una prova e lui ci dimostra che le pietre sono realmente impilate semplicemente bilanciando il loro peso! Il tizio fa provare anche a me a sistemare uno di questi sassi sopra una bottiglietta d’acqua.. Come volevasi dimostrare fallisco nell’impresa, mentre lui, dopo di me la impila perfettamente in equilibrio!! Lasciamo una piccola mancia doverosa a questo mago delle pietre e andiamo a mangiare in un fast food messicano al centro dell’area pedonale.. La scelta risulta essere perfetta, finalmente spendiamo veramente poco per cibarci e il clima che si respira è iper-rilassante, anche grazie alla musica dal vivo spagnola che suonano in piazza (in questa città si parla molto anche lo spagnolo essendo a pochi km dal Messico).. Dopo la cena il Previ si compra il suo bel cappello californiano e scatta qualche foto a quello che in futuro potrebbe essere il suo nuovo posto di lavoro, il Marriott vicino al porto di San Diego! Poi ci incamminiamo verso Downtown, il cuore della vita giovanile della città.. Anche questa strada risulta essere strapiena di ragazzi e di locali per divertirsi (anche perchè è sabato sera)! Ci fermiamo un paio di locali a bere qualcosa e poi ce ne torniamo in hotel! La prima impressione che ho avuto di San Diego mi spiega del perchè il previ se ne sia innamorato.. sembra proprio un bel posticino! Domani visita al famoso zoooo… byeeee
DOMENICA 25 AGOSTO (23° GIORNO) –> SAN DIEGO ZOO
La nostra prima domenica californiana inizia alle 9.00 del mattino, con calma e tranquillità.. Facciamo colazione nel nostro quartiere, the Little Italy, e poi ci rechiamo allo zoo di San Diego! Tutti, eccetto il Previ, che dedicherà la sua giornata a lasciare curriculum nei vari Marriott della città, per rincorrere il suo sogno di trasferirsi qua! Il biglietto per lo zoo è abbastanza caro, circa 40$, ma li valgono tutti! Questo zoo è immenso! E’ tutto immerso nella natura del Balboa Park di San Diego, pieno di verde e molto ben curato… In questo zoo si possono vedere praticamente quasi tutti gli animali esistenti sul pianeta! Dal Koala al Jaguaro, dall’orso polare al gorilla.. Iniziamo il percorso dal rettilario, anche questo è pieno di diversi tipi di serpenti provenienti da tutto il mondo.. Finalmente qua riusciamo a vedere i famosi serpenti a sonagli, che ci avevano tanto preoccupato prima della discesa e successiva ascesa del Grand Canyon! I prezzi del cibo e delle bevande sono – come in tutti i grandi parchi – abbastanza alti.. MA.. in questo parco spendendo 10$ per la prima consumazione di bevanda analcolica, si acquistava un bibitone che una volta finito lo si poteva riempire a gratis!! super :-))) Il nostro giro continua poi per la zona degli animali asiatici, tra cui i famosi orsi panda!! Veramente belli e buffi.. si passava poi per la zona della savana, la zona degli elefanti, scimmie, aquile, leoni, uccelli strani e così via! Insomma, il famoso zoo di San Diego non ci ha sicuramente lasciati delusi :-)) Torniamo in hotel verso le 18.00 e incontriamo il Previ di ritorno dal suo giro per gli hotel.. Dai suoi commenti capiamo che è abbastanza soddisfatto 🙂 Decidiamo quindi di andare alla spiaggia di Mission Beach, a 15 km dal centro di San Diego, per il primo bagno nel Pacifico! Arriviamo, la spiaggia è molto estesa e sabbiosa, l’oceano però, al contrario di Miami, è mooolto freddo!! Decidiamo cmq di tuffarci per completare in tutto e per tutto il nostro Coast to Coast 🙂 Dopo il breve bagno ci fermiamo a sorseggiare una bella birra in riva all’oceano, osservando i passanti nel percorso pedonale.. gente a piedi, in monopattino, skate, pattini e biciclette.. In puro stile californiano! La cena la spendiamo in un birrificio artigianale vicino a Downtown, dove assaggiamo i 6 diversi tipi di birra prodotta da questo locale…non male! Dopo cena però, essendo domenica, i locali sono tutti chiusi e quindi decidiamo di tornarcene in hotel… Domani mattina ultima visita a San Diego, alla portaerei militare.. e poi si va nella città degli angeli!!
LUNEDì 26 AGOSTO (24° GIORNO) –> SANTA MONICA (LA)
La settimana inizia con il risveglio in quel di San Diego.. Leggera colazione a Little Italy e poi andiamo in direzione oceano, vicino al porto, dove è ormeggiata l’imponente portaerei della marina militare degli stati uniti, ormai in pensione: la US MIDWAY 41. Questa portaerei ha smesso di prestare servizio per l’esercito americano nell’85 ed ora è stata allestita e abbellita come museo.. Il biglietto costa 19$ e ci viene consegnata anche un’utile audioguida, questa volta solo in inglese… Il tour della nave parte dall’hangar dove venivano riposti gli aerei prima delle missioni.. In questo hangar ci stavano più di 60 aerei/elicotteri, che venivano sollevati sulla pista di decollo tramite degli enormi ascensori. Dopo aver visitato l’hangar, il tour ci fa passare attraverso le sale dei marines, i dormitori, i bagni, la sala mensa, lavanderia e addirittura il parrucchiere! Al piano sottostante invece, c’e la sala macchine, con i serbatoi di gas che servivano per produrre il vapore.. Erano presenti 12 serbatoi di vapore, che veniva utilizzato per tutto: produrre energia elettrica per tutta la nave, generare acqua calda sanitaria, far muovere le gigantesche eliche immerse nell’acqua ed infine serviva ad azionare la catapulta che dava lo slancio agli aerei in fase di decollo! La nave/museo è tenuta ed allestita veramente bene, con tanto di manichini vestiti come ai tempi della guerra che ti mostrano come si viveva su una nave del genere.. L’orgoglio americano per la propria marina ed il proprio esercito è OVUNQUE.. Addirittura lo si ascolta nell’audioguida con musichette a tono trionfale! Al piano superiore invece, sono esposti una ventina di aerei militari, di varia data.. da quelli ad elica della I guerra mondiale, fino ai più recenti F14 Tomcat (di cui ho il modellino a casa)! La visita, per noi, dura circa 2,30 h, ma da metà in poi abbiamo un pò allungato il passo.. Per fare una visita attenta secondo me ci potrebbero volere anche 4-5 ore !! Lasciamo la US MIDWAY 41 alle nostre spalle e con lei anche San Diego per rimetterci in macchina in direzione Los Angeles! L’hotel che abbiamo riservato si trova in zona Santa Monica e fin’ora ci sembra essere un ottima scelta! Dopo esserci lavati e cambiati andiamo a cena sul famoso molo di Santa Monica, dove oltre a numerosi negozietti è presente anche il lunapark, con la ruota panoramica che si vede anche in GTA San Andreas 🙂 A dirla tutta, la ruota mi lascia abbastanza deluso.. la pensavo molto più imponente, invece sarà alta al massimo una ventina di metri!!! Per cena ci rechiamo al Bubba Gump all’inizio del molo.. mangiamo molto bene e chiediamo info per Venice Beach al cameriere.. il quale ci consiglia di andarci solo di giorno perchè di notte è MOLTO pericolosa.. Dopo cena, passeggiata lungo una via dietro al nostro hotel, piena di negozi e marche famose.. Beviamo qualcosa in un barettino dove conosciamo anche dei ragazzi di Milano che erano in california per fare un corso di inglese ad UCLA!! non male eh!!
Verso mezza notte e mezza siamo di ritorno all’hotel.. Domani sfrutteremo la giornata fin dal mattino presto girando LA col pulman turistico! byeee
MARTEDì 27 AGOSTO (25° GIORNO) –> LOS ANGELES
Ci svegliamo alle 8.00 per prepararci al tour di LA.. Inizialmente ci rechiamo in banca perchè purtroppo la mia carta si è smagnetizzata e son rimasto senza possibilità di prelevamento!!… La banca non mi è di grande aiuto, ne tanto meno le posteitaliane… strano! In qualche modo però ci organizziamo con gli altri ragazzi per gestire la mia situazione….
Verso le 10.30 siamo sul bus turistico della città… Inizialmente seguiamo la linea verde che ci porta a vedere (dal bus) la spiaggia e il quartiere di Venice Beach e Marina del Rey.. poi prendiamo la gialla e la rossa per visitare i quartieri di Beverly Hills e Hollywood! Non c’è molto di storico da vedere, la maggior parte delle cose che dice la guida, parlano di ristoranti famosi, posti frequentati da star del cinema e altre cose riguardanti i VIP! A holliwood scendiamo per camminare lungo la Walk of Fame.. Scattiamo un pò di foto alle stelle dei personaggi famosi che conosciamo e facciamo un pò di shopping tra i mille negozietti di questa via.. Sullo sfondo, dietro ai palazzi più alti, si può scorgere la famosa scritta sulla collina di Holliwood! Torniamo all’hotel che sono ormai le 20.00, dopo un lungo viaggio in pullman immerso nel traffico di Los Angelse… Mangiamo un panino da subway e acquistiamo qualche regalo nella via dietro il nostro hotel, una strada che abbiamo rinominato Viale Ceccarini, vista la somiglianza con la strada di Riccione!! In serata beviamo una semplice birretta in un bel baretto vicino al nostro hotel, dove suonavano 3 ragazzi molto molto bravi.. seratina piacevole.. ma si va a letto presto! Insomma Los Angeles è una vera e propria METROPOLI.. Muoversi in macchina è da pazzi, tanto più in pullman… Vista la giornata stressante praticamente trascorsa in mezzo al traffico della parte nord di LA, non siamo neanche riusciti ad arrivare VICINI a Downtown, la zona dei grattacieli e dello Staples Center… un vero peccato, ma non pensavo che LA fosse COSI’ GROSSA!!! Domani ci tocca il puro divertimento delle montagne russe più alte del pianeta.. al Six Flags Magic Mountain! Byeeee
MERCOLEDì 28 AGOSTO (26° GIORNO) –> SIX FLAGS MAGIC MOUNTAIN
Dopo la sveglia mattutina prendiamo la macchina e lasciamo L.A. alle nostre spalle, per dirigerci al parco divertimento Six Flags Magic Mountain, a Valencia, a circa 1 ora di strada da L.A. Il parco divertimenti è famoso per le sue montagne russe… ce ne sono una quindicina, una diversa dall’altra!
Le più belle sono:
– The riddler’s revenge: una montagna russa con giri della morte, dove non stai seduto, ma IN PIEDI!! veramente uno strano spettacolo!!
– Full Throttle: montagna russa seduto su trenino che ti catapulta prima sul lato interno del giro della morte più alto del mondo e poi sul lato esterno.. corto.. ma da brividi!!
– Superman: un vagoncino sparato in alto nel cielo all’indietro, per poi tornare giù con la sola forza di gravità!
– Batman: tipo blue tornado, ma molto più veloce e aggressivo!
– Green lantern: tipo un sequoia, ma da brividi veri! Sei seduto su un seggiolino che dondola e le curve per scendere sono cattive!!
– Viper: tipica montagna russa, ma molto aggressiva!
– il Goliath: montagna russa con una discesa ripidissima! Ma purtroppo questa era chiusa per manutenzione….
– il Colossum: montagna russa con struttura in legno, costruita nel ’70! Non ci sono giri della morte ma è cmq molto divertente!
– per finire, il TATSU: sei seduto a modi missile, con la pancia che guarda il pavimento! La prima salita è da vertigini, poi cadi nel vuoto, un po’ di curve e tornanti vari fino ad arrivare al loop che ci ha scombussolato il corpo per qualche minuto! veramente tosta! Oltre a queste, ce ne sono altre, tutte meritevoli, è veramente un grande parco divertimenti!!!
Usciamo dal parco alle 18.00 (orario di chiusura settimanale) e ci rimettiamo on the road verso Santa Barbara, la patria dei surfisti!! Arriviamo al Days Inn (tanto per cambiare), in ottima posizione, la camera è spaziosa per tutti e 5.. Ci docciamo e poi trascorriamo la serata in un pub in piena State Street (la via principale di Santa Barbara).. Alla sera, anche perché è settimana, non c’è in giro molta gente.. Attendiamo domani per vedere la città in pieno giorno 🙂 byeeee
GIOVEDì 29 AGOSTO (27° GIORNO) –> SANTA BARBARA
La nostra giornata a Santa Barbara è all’insegna del relax assoluto 🙂 Ceru e Previ al mattino optano per provare il Surf, tramite una lezione di 1.30 h con istruttore.. Pioppo, Mila ed io invece ci dedichiamo a… far niente! Stiamo nei dintorni del motel facendo una lunga colazione e sistemando un minimo la valigia e la camera… Verso mezzo giorno tornano anche gli altri 2, molto soddisfatti dalla surfata!! Al pomeriggio affittiamo le biciclette e facciamo un gran bel giro lungo le coste di Santa Barbara.. Vediamo veramente dei posti bellissimi, spiagge ampie e sabbiose e tanti campi da beach volley ad ogni spiaggia… Peccato solo per il mare perchè è abbastanza sporco (e freddo).. Facciamo comunque il bagno nell’oceano e poi ancora su, sulla collina dalla quale si può vedere la cittadina… In cima in questa collina possiamo vedere un vero quartiere residenziale americano, con una marea di casette affacciate sul mare.. Non sarebbe male averne una per le vacanze estive!! Sulla strada costiera incontriamo anche uno strano tizio, un signore con la barba lunga, camicia hippy e occhiali da sole, seduto in un parcheggio, vicino al suo furgoncino, ma non è un furgoncino normale.. Questo è stato addobbato con migliaia di statuette rappresentanti luoghi e città del pianeta, sassolini, simboli della pace e altro ancora! Non potendo fare a meno di scattare qualche foto, gli lasciamo una mancia e lo salutiamo 🙂 Terminiamo il giro in bicicletta verso le 18.00, ci rechiamo in lavanderia per lavare le nostre cose e poi in serata andiamo a mangiare una bella bistecca in un ristorante a State Street! Giornata molto bella, Santa Barbara fin’ora è sicuramente la mia città californiana preferita 🙂 Domani si prende di nuovo la macchina e si va in direzione San Francisco, passando per le coste del Big Sur National Park! Byeee
VENERDì 30 AGOSTO (28° GIORNO) –> BIG SUR, SANTA CRUZ, SAN FRANCISCO
E’ arrivato il giorno dell’ultimo trasferimento in macchina.. Dalle spiagge di Santa Barbara alla baia di San Francisco, passando per le meravigliose coste del Big Sur… Partiamo verso le 9.00 del mattino, il sole è alto nel cielo.. Facciamo il pieno di benzina al suburban e ci mettiamo On The Road per l’ultima volta 🙂 Decidiamo di non passare dall’autostrada (strada più veloce ma che passa nell’entroterra) ma prendiamo invece la HW1, una strada panoramica che costeggia metà California, nel nostro caso da Santa Barbara fino a Santa Cruz.. La strada inizialmente è scorrevole e ha 2 corsie, poi si riduce ad una corsia sola ed inizia ad innalzarsi sulla costa del Pacifico… Una strada di circa 80 km (a stima), con un susseguirsi di curve tortuose, una dopo l’altra.. Ma alla nostra sinistra abbiamo sempre i colori dell’oceano Pacifico, la sua costa rocciosa, la sua natura e nel mare anche la sua fauna.. Proprio così, durante il tragitto scorgiamo degli spruzzi d’acqua nell’oceano, decidiamo di accostare incuriositi, e facciamo bene! A qualche centinaia di metri dalla costa le balene (o orche che siano) erano visibili ad occhio nudo.. purtroppo si potevano distinguere bene solo gli spruzzi d’acqua ed a volte la loro coda… ma di sicuro erano dei grossi mammiferi acquatici :-))) Super contenti per quanto avevamo visto proseguiamo lungo la costa del Big Sur fino ad arrivare a Santa Cruz.. Anche questa cittadina marittima, come per Santa Barbara, non ci lascia delusi! Restiamo li solo un oretta e mezza circa per mettere qualcosa sotto i denti… ma in questo tempo abbiamo modo di incamminarci lungo il molo di Santa Cruz.. Il molo parte dalla spiaggia (super affollata di gente e di giocatori di beach volley) e si addentra nell’oceano per circa 1 km.. Sul molo ci sono soprattutto ristoranti a specialità pesce, negozietti di souvenir e negozi di abbigliamento dove, neanche a dirlo, la marca Santa Cruz spadroneggia :)) Ma la ciliegina sulla torta, il molo la riserva nei suoi metri finali, dove sono stati allestiti dei balconcini (4×4 m circa) che guardano sotto al molo stesso… e nella penombra si possono osservare molto bene una quarantina di leoni marini spaparanzati all’ombra sulle travi di legno sottostanti!! uno spettacolo!! Dopo la pausa pranzo riprendiamo il viaggio ed arriviamo a San Francisco verso le 19.00, anche per quest’ultima città non poteva mancare la canzone dedicata… San Francisco di Scott McKenzie 🙂 I palazzi del centro di SF li scorgiamo dopo aver passato una prima collinetta, erano li, in lontananza, avvolti dalla nebbia che convive da sempre con questa bella città 🙂 Tempo di una doccia e siamo già a visitare il porto della città, una zona turistica piena di ristoranti e negozietti.. molto molto bella! Spendiamo in questa zona tutta la serata, per cena mangiamo qualcosa nel panificio storico di SF, il Boudin.. Panificio che fornisce pane e prodotti derivati a tutta la città! Domani mattina riporteremo quella che è stata la nostra seconda casa per questo mese, all’aeroporto… il Suburban ci mancherà quando riprenderemo in mano il volante delle nostre modeste macchine italiane a cambio manuale 😉 Byeeee
SABATO 31 AGOSTO (29° GIORNO) –> SAN FRANCISCO
Ci alziamo di buon mattino per portare il Suburban all’aeroporto.. Questo bel macchinone ha fatto il suo bel dovere.. Ha attraversato l’America, tra strade tortuose (poche), lunghi rettilinei, diverse temperature e condizioni climatiche… Se ne torna a casa Alamo dopo ben 9026 Km in nostra compagnia, con una gomma riparata, un pò di sporcizia al suo interno e parecchi moscerini stampati sul paraurti anteriore!!! :-))) Verso le 9.00 siamo di nuovo a San Francisco, quindi ci incamminiamo in direzione est, per ascendere a piedi, la Lombard Street (una delle strade più famose di SF grazie alle sue colline su e giù) fino alla sua cima..! La salita tira parecchio.. San Francisco è proprio molto collinosa!! Arrivati in cima alla strada vediamo la discesa che è rappresentata in molte cartoline ed immagini di SF: una discesa di 5 curve (percorribile anche in macchina), in mezzo ad un giardino di piante e fiori colorati :-)) Dopo aver apprezzato la bellezza del posto continuiamo la nostra faticosa camminata fino a raggiungere la Coit Tower, ovvero una torre commemorativa e panoramica dalla quale si può vedere tutta la zona del porto di SF e Downtown alle nostre spalle… Purtroppo il Golden Gate Bridge non è ancora visibile a causa della costante nebbia che avvolge SF nelle sue ore mattutine e serali.. Dalla Coit Tower scendiamo verso Downtown, passando Chinatown.. Arriviamo alla Union Square, la piazza principale di SF, nel cuore di Downtown.. Qua mangiamo un panino dal nostro caro Subway e ci riposiamo un qualche minuto! Nel primo pomeriggio prendiamo il tram per raggiungere più velocemente il parco pubblico più grosso di SF, il Golden Gate Park (a sud ovest della città). Per prendere il tram dobbiamo raggiungere Market Street, una delle arterie principali per i collegamenti pubblici… Quindi oltrepassiamo a piedi un paio di strade poco raccomandabili, in queste strade (che comunque si trovano nelle vie parallele al centro, non è periferia!), la povertà di SF è ben visibile… il numero di senza tetto è elevatissimo… quasi tutti si trascinano dietro dei carrelli della spesa con appesi dei sacchi per raccogliere i vuoti di bottiglie e lattine per poi rivenderli ai centri di raccolta e guadagnare qualche spicciolo… Con un pò di timore e tristezza passiamo queste zone e prendiamo finalmente il nostro tram… Per raggiungere il parco, dalla fermata del tram, passiamo attraverso altri 2 quartieri: uno è il quartiere gay, ben segnalato dal bandierone della pace in alto ad un incrocio; l’altro è il quartiere Hippy, molto famoso e molto bello e caratteristico 🙂 Come dicevo, il quartiere si presenta bene, anche qua si vedono numerosi senza tetto o persone che anche per scelta viaggiano zaino in spalla e barba folta.. ma in questo caso a camminare per questa strada non si ha nessun timore..! Nonostante alcune tracce della cultura hippy siano ancora visibili, i numerosi negozi che caratterizzano questo quartiere, lo hanno trasformato ormai in una attrazione turistica e commerciale, ma ha comunque il suo fascino 🙂 Da questo quartiere facciamo un giro nel Golden Gate Park.. ma ci accorgiamo che girarlo a piedi è da pazzi (le guide parlano di 2 ore in bicicletta!).. Quindi ormai con le gambe a pezzi torniamo in albergo 🙂 Ci riposiamo un pò e facciamo una doccia.. poi è l’ora dell’Happy Hour! Torniamo quindi in zona porto e ci fermiamo in un ristorante-bar italiano.. il Capurro’s… In questo locale facciamo amicizia con il barista, Pietro, un ragazzo di circa 35 anni che vive a SF da 3 anni dopo aver avuto brutte esperienze in Italia (ha dovuto chiudere il locale in Romagna perchè ammazzato dalle tasse)… Si parla e ci si racconta le esperienze ed è così che ci offre anche alcuni giri di birra ed amari (rigorosamente Fernet Branca)! Per cena torniamo in questo ristorante e mangiamo dei buoni piatti semi-italiani, Milo, Pioppo e Ceru provano anche la pasta che alla fine non era male! 😉 Verso la fine della cena Pietro ci invita al bancone e ci fa conoscere il sig. Capurro, il suo capo, un signore sulla 70ina, alto, elegante, capelli bianchi e ricci.. Molto molto cordiale e simpatico.. Anche qua, ci offrono parecchi drink!! Capurro ci racconta di come ha aperto il locale e che in 44 anni di lavoro la vacanza più lunga che si è fatto è stata di soli 10 giorni! Ci racconta anche delle sue origini siciliane e di quanto gli piacerebbe visitare l’Italia.. Poi è l’ora dei saluti.. Pietro ci fa da guida e ci porta in 3 locali che lui frequenta spesso.. purtroppo però la vita notturna in questa zona di SF è quasi pari a 0 :-/ Verso le 2 l’ultimo locale nel quale eravamo entrati, chiude.. Ci salutiamo con Pietro e torniamo in hotel! Domani alle 10.00 visita al famoso penitenziario di Alcatraz (da prenotare almeno 3-4 settimane prima)!
DOMENICA 1 SETTEMBRE (30° GIORNO) –> SAN FRANCISCO, ALCATRAZ
La nostra ultima domenica americana inizia alle 8.00… Ci svegliamo e prepariamo gli zaini.. Raggiungiamo in taxi il molo 33, dove partono le navi che portano i visitatori ad Alcatraz.. Il nostro tour è quello delle 10.00, saliamo in nave e dopo circa un quarto d’ora sbarchiamo sull’isola che è stata prima una fortezza (nel 1800) e poi è diventata una prigione da dove non si poteva scappare… L’isola non è grandissima, il penitenziario si trova nel punto più in alto dell’isola, ed è composto solamente da 2 edifici, uno è la mensa e uno sono le celle, oltre a questi 2 edifici è presente anche il cortile per la “ricreazione”.. Attorno al penitenziario ci sono tanti altri edifici, alcuni dei quali erano le case per le famiglie delle guardie in servizio ad Alcatraz.. Non mancava anche la scuola per i figli delle guardie e alcune torri di guardia sul perimetro dell’isola.. Non pensavo che oltre ad essere prigione, Alcatraz ospitasse anche persone “normali” e famiglie… La visita vera e propria inizia nel penitenziario, ci consegnano le audio-guide in italiano e inizia il tour guidato.. All’entrata c’è un manifesto con scritta una frase che tradotta in italiano dice più o meno questo: “Rompi le regole e vai in prigione, rompi le regole della prigione e vai ad Alcatraz” !!! Il che la dice lunga sulle condizioni di vita dei detenuti… L’isola è molto affollata dai visitatori, oltre a noi ci saranno state altre 200 persone o forse di più… Nonostante questo, l’audio guida è in grado di riprodurre un’atmosfera surreale.. Per ogni zona del carcere ci viene spiegato cosa avveniva e anche alcune storie narrate da persone che sono state in quel carcere… Tutto questo, insieme ad una musica di sottofondo ben studiata ed ai suoni e voci riprodotti alla perfezione, creava un effetto da pelle d’oca! Inizialmente l’audio guida ci fa percorrere la zona delle celle, ci sono circa più di 300 celle, molto piccole e dotate solo di un wc, un tavolino ed un letto.. in uno spazio che è di 1,5×2 m….. pazzesco… Oltre alle celle normali, in una stanza adiacente all’edificio più grande, si trovano le celle dei detenuti più illustri… tra cui Al Capone (il più famoso) ed altri 9-10 volti che mettono paura solo a guardarli… La guida poi ci spiega per filo e per segno cosa è successo durante 2 tentativi di fuga da Alcatraz, da parte di alcuni detenuti… Il primo tentativo si è concluso con massacro di guardie e detenuti… Il secondo tentavo è misteriosamente riuscito: 2 uomini (di cui nn ricordo il nome) sono riusciti a scavare nel muro della propria cella un foro abbastanza grande per passarci in mezzo, con il solo ausilio di 13 cucchiai d’acciaio! Nelle loro ex celle, tali fori sono ancora presenti… Queste 2 persone sono attualmente in libertà (se non sono già morte), e da quel giorno nessuno ha mai avuto loro notizie (alcuni pensano che essi siano affogati nella baia di SF lo stesso giorno della fuga….). Il tour poi ci fa proseguire nel cortile di ricreazione e nella biblioteca (2 lussi che venivano concessi solo ai detenuti che mantenevano un certo comportamento).. per terminare nella zona mensa dove è esposta una foto del giorno in cui Alcatraz è stata chiusa, il 22 marzo del ‘63…. Insomma, una visita veramente affascinante, peccato solo che sia durata poco, solo un oretta circa… Dopo la visita e tornati sulla terra ferma, ci incamminiamo verso il molo 39, il molo più famoso e turistico di SF. Qua sono presenti tantissimi negozi, ristoranti, gelaterie e anche la spiaggetta dei leoni marini!! Dedichiamo a questo molo circa 3 ore, facciamo shopping, pranziamo e nel pomeriggio torniamo al ristorante da Capurro per l’aperitivo! Anche questa volta, dobbiamo pagare solo pochi drink… la maggior parte ci vengono offerti!! Alla sera veniamo invitati dalla ragazza che lavora da Capurro e da una sua amica, a mangiare in centro a SF… La serata si rivela molto divertente e piacevole…! Verso le 2 siamo di ritorno in albergo.. Domani sarà il nostro ultimo giorno completo negli USA.. lo sfrutteremo al massimo 🙂 byeee
LUNEDÌ 2 SETTEMBRE (31° GIORNO) –> SAN FRANCISCO, SAUSALITO
È arrivato il giorno che inizialmente sembrava così lontano: il nostro ultimo giorno negli States per il Coast to Coast. Neanche a dirlo ci svegliamo presto, nonostante i postumi della serata.. Ci dirigiamo in zona porto per affittare le biciclette e girare questa bella città per conto nostro 🙂 Alle 12 siamo in viaggio, la nostra meta è il Golden Gate Bridge per arrivare fino a Sausalito, una bella cittadina marittima che si affaccia sulla baia.. La strada per arrivare è bellissima, anche grazie alla splendida giornata di sole, passiamo in zona Marina, appena prima del golden gate. In questa zona sono allestite le tribune e degli stand x ospitare l’America’s Cup di vela che inizierà il 7 settembre 🙂 !!! Poi continuiamo in direzione Golden Gate.. Sempre percorso ciclabile e sempre l’oceano della baia alla nostra destra 🙂 Qua vediamo sfrecciare nell oceano anche la barca neozelandese dell’America’s Cup! Era più veloce di un motoscafo! Appena prima del ponte la strada inizia a salire ripidanente e mi accorgo che il mio passato da ciclista è ormai solo un lontano ricordo 😉 Passare sul Golden Gate è bellissimo.. La strada per le auto è di 3 corsie per senso di marcia, a fianco da un lato c’e la strada pedonale e dall altro quella ciclabile.. Sul ponte tira un vento pazzesco! Ma è cmq una grande emozione 🙂 Dopo il ponte la strada scende nuovamente verso il mare e costeggia la baia x altri 4 km fino a Sausalito.. Finalmente arriviamo, mangiamo qualcosa e facciamo un giro per i negozi e poi è ora di tornare.. Gli altri ragazzi decidono di tornare al porto in battello, usufruendo della convenzione che ci hanno dato al noleggio bici, io invece non voglio smettere di pedalare e torno indietro per la stessa strada facendo una deviazione al Golden Gate Park, a sud della città. Questa deviazione mi costa 2 ore disperso sui colli di SF senza mappa e senza acqua, con le gambe che dopo 5 ore di pedalata reclamavano pietà!! Dopo aver chiesto indicazioni a chiunque, arrivo finalmente al parco, faccio un giro ma poi cedo e torno indietro (anche perchè il parco è veramente enorme!) Ripercorrere la Lombard Street in bicicletta, per tornare in hotel, è un suicidio.. Salite ripide e vento contrario! Dopò 6 ore e mezza sono finalmente al noleggio bici, dove i ragazzi dello staff mi accolgono tra gli applausi (ma questo lo fanno con tutti!).. La mia giornata prosegue con una bella doccia in albergo e mi ricongiungo col resto del gruppo verso le 20.. Aperitivo sempre al Capurro, per salutare i nostri nuovi amici e dirci un forse arrivederci 🙂 Domani ultimo giro al porto e nel pomeriggio si torna a casa, byeee
MARTEDì 3 SETTEMBRE (32° GIORNO) – RITORNO
…Dopo 32 giorni di racconti è arrivato finalmente il momento di pubblicare l’ultima pagina di questo diario. Più che descrivere la nostra giornata, che fondamentalmente è stata spesa per metà al porto di SF e per metà sugli aerei, volevo tirare un po’ le somme di questo mese di C2C.
Innanzitutto volevo ringraziare chi mi ha permesso di vivere questa avventura: i miei compagni di viaggio, Yulia e sicuramente il Previ e Ferra… perché grazie a loro, 3 anni fa è nato questo fantastico sogno da rincorrere, GRAZIE 🙂 Un ringraziamento dai, lo devo fare anche a me stesso.. perché c’ho creduto e perché ho sacrificato anche altre esperienze, vacanze e altri sfizi per permettermi di coronare questa avventura 🙂
Dell’America mi porterò sempre nel cuore grandi e piccole cose e particolari: …sicuramente mi ricorderò della verde Florida che ha in Miami una bellissima città con un oceano meravigliosamente caldo e pulito… delle spiagge e della tranquillità di Key West e dei suoi ponti sull’oceano… dell’emozione che abbiamo provato quando abbiamo visto il razzo spaziale salire in cielo e scomparire nell’atmosfera in mezzo ad un rombo fortissimo e del coinvolgimento provato quando abbiamo visitato il Kennedy Space Center… …del ristorante Felix in Alabama… …della piovosa Louisiana e della pazza New Orleans… …dell’immenso cielo del Texas e delle sue pompe di petrolio… …mi ricorderò anche della noiosa Dallas, perché l’America non è solo turismo ma anche città come questa… …delle bistecche e della particolarità di Fort Worth e del suo locale Country veramente bellissimo… …mi ricorderò della pace e dell’organizzazione di Denver e delle Montagne Rocciose… …dei parchi naturali dello Utah e le sue rocce rosse… …un ricordo molto profondo lo terrò ben al sicuro nel mio cuore per le 2 giornate passate nel Grand Canyon e della fatica provata durante l’ultimo giorno di scalata…! …di Las Vegas mi porterò a casa i mille colori che la contraddistinguono alla sera e i pazzi hotel che la rendono unica… …della California mi ricorderò per sempre delle sue spiagge, anche se il tempo non è tipicamente marittimo.. …San Diego per la tranquillità della zona del porto… …Los Angeles purtroppo la ricorderò solo per Santa Monica ed un pochino anche per Hollywood… …mentre un bel ricordo sarà sicuramente per Santa Barbara, il Big Sur e Santa Cruz… …per finire, di San Francisco mi ricorderò molte cose: le sue strade collinose innanzitutto, la zona del porto, l’isola di Alcatraz, gli amici del Capurro’s Restaurant ed una gran bella immagine mi resterà impressa per il maestoso Golden Gate Bridge e la spettacolare vista sulla baia di San Francisco!
Insomma, un tour da est a ovest di un paese che per me era tutto da scoprire… Gli States per me erano solo la NBA, i grandi Hamburger di Mc Donalds, il Country del texas, le feste universitarie della California… Beh, molte di queste cose alla fine non le ho neanche vissute! Ma ne ho viste tante altre che mi hanno fatto cambiare molti pensieri in merito a questo stato.. In bene ed in male anche, come è giusto che sia! Una cosa che tutti noi abbiamo notato è il cambiamento quasi radicale da una costa all’altra dell’America, sicuramente per il clima, ma anche per i prezzi, per le macchine che giravano nelle città, per le birre ed il cibo… Altre cose invece sono comuni in tutti gli States: sicuramente la loro bravura di far diventare bello, famoso e turistico anche le minime cose!! La cordialità che abbiamo trovato in tutti gli stati, nelle stazioni di servizio, nei ristoranti e nei parchi nazionali.. La tranquillità con la quale un perfetto sconosciuto può iniziare una conversazione con te, seduto al bancone di un bar… Sono tutte cose che, nel posto in cui vivo, non sono facili da trovare… Ma nonostante questo, ora ho proprio voglia di tornare a casa! Mangiare una pasta al pomodoro, sdraiarmi nel mio letto e magari domani mattina incamminarmi per il pramò e riscoprire gli odori della campagna di San Marco :-)) Dopo aver passato un anno quasi solamente a pensare a questo viaggio, ora torno a casa con molti buoni propositi e nuove sfide per il futuro… Ci sono persone che ho conosciuto negli States, che mi hanno confermato il fatto che se vuoi una cosa, la devi prendere… Bene, spero di riuscire bene in tutto quello che ora ho in mente :-)))
Un ultimo ringraziamento a voi che avete letto il nostro diario, spero (nonostante non sia un grande scrittore) di essere riuscito a trasmettervi un po’ delle nostre emozioni… So che in molti hanno provato invidia per il viaggio che abbiamo intrapreso… Credo sia normale e comprensibile, ed è anche per questo che mi ha fatto piacere descrivervi giorno per giorno le nostre esperienze, cercando di farvi immaginare il più possibile le nostre emozioni :-))) Grazie! Stefano
DIAMO I NUMERI
GIORNI DI VIAGGIO: 32 (dal 3 agosto al 4 settembre)
DISTANZA TOTALE PERCORSA IN AEREO: circa 18200 km
DISTANZA TOTALE PERCORSA IN MACCHINA: circa 9024 km
KM PERCORSI A PIEDI: indefiniti… 39 solo nel Grand Canyon… ma la media giornaliera era sicuramente intorno alla decina!
STATI TOCCATI: 12 (Florida, Georgia, Alabama, Missisipi, Louisiana, Texas, New Mexico, Colorado, Arizona, Utah, Nevada, California)
TAPPE PRINCIPALI: Miami, Kennedy Space Center, New Orleans, Dallas, Fort Worth, Amarillo, Denver, Rocky Mountains National Park, Archers National Park, Bryce Canyon National Park, Monument Valley, Grand Canyon National Park, Flagstaff , Las Vegas, San Diego, Los Angeles, Six Flags Magic Mountain, Santa Barbara, Big Sur, Santa Cruz, San Francisco.
TEMPERATURE: Minima intorno ai 10 °C (Grand Canyon North Rim) Massima intorno ai 43 °C (Forth Worth)
AUTO UTILIZZATE: Chevrolet Suburban – White
RIFORNIMENTI DI BENZINA: indefiniti….
PERNOTTAMENTI (città – hotel – n° di notti) Miami: Cavalier Hotel (3) Key West: Paradise Inn (1) Cocoa Beach: International Palms Resort (1) Tallahassee: Days Inn (1) New Orleans: Clarion Inn (2) Dallas: Crowne Plaza Hotel (1) Fort Worth: Stockyards Hotel (1) Amarillo: Days Inn (1) Denver: Days Inn (1) Moab: Motel6 (1) Kanab: Best Western Thunderbirth (1) Tusyanan: Grand Hotel (1) Grand Canyon North Rim: Grand Canyon North Rim Lodge (1) Bright Angel Campground: in tenda! (1) Flagsta= : Highland Country Inn (1) Las Vegas: MGM Grand (3) San Diego: Porto Vista Hotel (2) Santa Monica: Ocean View (2) Santa Barbara: Days Inn (2) San Francisco: Travelodge (4)
AEREI PRESI: 4 Andata: Linate > Madrid > Miami (American Airlines) Ritorno: San Francisco > Londra > Malpensa (British Airways)
COSTI: All’incirca dovete calcolare un 5000 € tra tutto… Voli, hotel, cibo, macchina, regali ecc…. Considerate inoltre che noi eravamo in 4 per gran parte del viaggio (n° perfetto per un C2C negli States)
DIVERTIMENTO: Tanto!!!
PAESAGGI MOZZAFIATO: Troppi!!!
RICORDI: …Per tutta la vita 🙂