Classico tour del Perù
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Avendo a disposizione solo due settimane di ferie e volendo visitare una vasta zona come può essere il sud del Perù abbiamo deciso di contattare alcuni tour operator che lavorano in Perù cercando così di ottimizzare i tempi. Dopo avere acquistato sul sito Iberia i biglietti aerei di andata e ritorno Bologna Lima con scalo a Madrid, abbiamo inviato alle varie agenzie i dati del volo e detto quello che avremmo voluto vedere nelle due settimane, su quattro agenzie contattate tre più o meno si sono rivelate molto simili nella proposta di viaggio e nel costo, poi in ultimo ci ha risposto Casa Yolanda. Yolanda possiede un Bed&brekfast a Lima e collabora con un italiano di nome Angelo nell’organizzare tour in Perù. Abbiamo deciso di accettare la loro proposta perché decisamente più economica delle altre, certo non ci sono guide in italiano o accompagnatori vari ma il tutto è organizzato in maniera impeccabile ad un prezzo che è la metà delle altre proposte ricevute. La cosa che più ci ha colpito è che dopo pochi giorni abbiamo ricevuto tutte le prenotazioni di voli Hotel treni ecc, senza aver inviato alcuna somma di denaro e anzi ci hanno detto che avremmo potuto pagare il tutto a Lima il giorno dell’incontro con lei.
Partiamo sabato sera dall’aeroporto di Bologna con un volo Iberia per Madrid dove facciamo scalo e all’una di notte ci imbarchiamo per Lima in un volo che durerà 11 ore. Devo dire che prima della partenza avevo letto molti commenti negativi riguardo la compagnia aerea ma per quanto mi riguarda le cose sono andate bene sia per la puntualità che per la comodità, qualche pecca forse per l’intrattenimento o il cibo ma comunque più che sufficiente. Riusciamo anche a dormire abbastanza e arriviamo all’aeroporto Chavez di Lima alle 6 del mattino guadagnando 7 ore di fuso orario, che poi restituiremo al ritorno con gli interessi, sbrighiamo abbastanza in fretta le procedure di immigrazione e all’uscita incontriamo Edison, autista che lavora per Yolanda e che in un’ora ci accompagna a casa Yolanda attraversando il traffico di Lima. Veniamo accolti da lei, ci invita nel suo B&B, paghiamo il dovuto in Euro e riceviamo il resto delle prenotazioni che ancora mancavano, poi dopo una pausa caffè, il nostro autista ci riaccompagna all’aeroporto da dove ci imbarchiamo su un volo Peruvian airlines diretti al sud verso Arequipa.
Dopo un paio di ore di volo sopra le Ande atterriamo in un territorio arido e circondato da vulcani, un panorama affascinante. Prendiamo un taxi e raggiungiamo Hostal Torres de Ugarte, un hotel in posizione centrale senza troppe pretese ma ben curato e con un bel giardino colorato. Siamo stanchissimi e facciamo una pausa in camera, poi usciamo per una visita della città non senza avere bevuto il nostro primo The alla coca disponibile in hotel, anche se Arequipa si trova a 2300 metri sul livello del mare e l’impatto con l’altitudine non si sente molto, la coca in tutti i suoi formati, The, foglie da masticare o caramelle sarà utilissima per sopportare meglio i disturbi che le grandi altitudini porteranno. Chiariamo subito che le foglie della coca in Perù sono parte integrante dell’alimentazione e che tutti gli abitanti delle Ande ne fanno un uso quotidiano per poter affrontare meglio condizioni ambientali non facili.
La città ci piace subito molto, raggiungiamo la centrale plaza de armas dove domina la bella cattedrale da un lato e i palazzi coloniali con i portici intorno ai giardini della piazza, ci guardiamo intorno scattando foto e acquistando due bellissimi cappelli a tesa larga che ci accompagneranno per tutto il viaggio. Siamo veramente stanchi, compriamo un po di frutta a noi semisconosciuta come Papaya, Guaiaba e Maracuya e torniamo in camera sperando di recuperare con un bel sonno.
Giorno 2
Facciamo una colazione più che sufficiente con un ottimo caffè poi usciamo per visitare il vicino monastero di Santa Catalina, la principale attrazione turistica di Arequipa, costruito a metà del 1500 è una città nella città. Racchiuso dentro alle mura, l’interno è un crocevia di strade e piazze coloratissime di rosso e di blu, un posto magico dove si possono visitare camere, saloni, cucine e chiese il tutto conservato molto bene. Nonostante l’altura renda l’aria fresca il sole picchia molto forte e un cappello è d’obbligo, all’entrata sono disponibili guide che parlano anche italiano ma noi preferiamo visitare da soli, ci sono dei visitatori e anche scolaresche, ma l’atmosfera che si respira è di pace assoluta.
Usciamo dal monastero e raggiungiamo la plaza de armas dove cambiamo un po di dollari in moneta locale, il Nuevo Sol, visitiamo poi il centro di Arequipa chiamata la ciudad blanca per via della pietra utilizzata nella costruzione dei palazzi, girando tra chiese barocche e grandi palazzi in stile coloniale. La giornata è molto bella e si sta bene in maglietta, pranziamo in un bel ristorante dove ci accomodiamo al primo piano con bella vista sulla chiesa di San Giovanni, mangiamo risotto con Quinoa, tris di carni tra le quali anche l’Alpaca cotte alla piastra e patate con birra Ariquipena.
Dopo pranzo ci incamminiamo verso il vicino comune di Yanahura per raggiungere il mirador da dove si possono ammirare i tre vulcani che fanno da sfondo alla città, su tutti il vulcano El Misti che con la sua perfetta forma conica è un simbolo della regione, un ottimo punto per osservare i vulcani è anche dal ponte che attraversa il Rio Chili. Siamo stracotti dalle visite e dal fuso orario non ci resta che fare una piccola spesa al mercato e poi riposo in camera.
Giorno 3
Facciamo colazione con mate de coca perché oggi si sale di quota e anche di tanto, ci vengono a prendere in hotel e con un pullman un po datato partiamo per il tour del Canyon de Colca, attraversiamo il traffico della città in direzione carrettera norte e mano a mano che lasciamo le abitazioni cittadine incontriamo villaggi sempre più poveri e malmessi dove la gente vive praticamente per strada.
Iniziamo a salire e i panorami sono sempre più desolati costeggiando i vulcani e attraversando la pampa Canahuas che è la riserva nazionale delle Vigogne, scendiamo per ammirarle con il vulcano El Misti sullo sfondo, abbiamo già superato i 4000 metri sul livello del mare e ci si muove e si respira molto lentamente, alla prima vera sosta in un coloratissimo villaggio beviamo un mate fatto con un tris di erbe: Coca, Muna e Chachacoma che ci aiuta a sopportare l’altitudine. Ripartiamo e lungo la strada ci fermiamo per ammirare un grosso gregge di Alpaca e Lama che possiamo osservare molto da vicino, arriviamo poi sul punto più alto di questo viaggio il mirador de los vulcanos a metri 4920 dove l’ossigeno è un lontano ricordo, per poi scendere verso la cittadina di Chivay. All’ingresso del paese c’è una biglieteria dove si paga il boletto turistico di 70 soles che consente di visitare le attrazioni della valle del Colca, facciamo una sosta pranzo a buffet in un ristorante e veniamo poi distribuiti nei vari hotel della zona, Yolanda per noi ha prenotato una stanza all’hotel Pozo del cielo un hotel molto bello situato su una collina un po fuori dal paese, paese che a dire la verità non ci ha dato una bella impressione tutto molto dismesso e poco curato. Ci sistemiamo in Hotel e nel pomeriggio andiamo alle terme Maro distanti qualche km da Chivay, per raggiungere la piscina più bella bisogna scendere una scalinata molto ripida che mette alla prova il nostro fiato a queste altitudini. L’acqua di colore verde ha una temperatura di 38° e il panorama all’interno del canyon rende il tutto molto bello e rilassante. Dopo un po’ risaliamo a fatica il sentiero per immergerci nella vasca superiore da dove ci godiamo uno splendido tramonto con il fumo di un vulcano in lontananza. Alla sera ci sarebbe uno spettacolo nella piazza del paese ma noi preferiamo riposare in camera anche perché stiamo accusando molto l’altitudine.
Giorno 4
Sveglia all’alba e dopo la colazione partiamo per raggiungere il mirador del Condor nel canyon de Colca, visitiamo prima il piccolo villaggio di Yanque con la chiesa danneggiata del recente terremoto mentre in piazza si esibiscono donne con costumi tipici e altre che portano con se al braccio Aquile o Alpaca e Vigogne per le classiche foto a pagamento. Altra piccola sosta nel villaggio di Maca molto caratteristico e pieno di venditori e dopo la sosta bagno cominciamo ad addentrarci nelle strade polverose del canyon.
Il canyon de Colca è il secondo Canyon più profondo al mondo con 3400 mt di profondità e i 100 km di lunghezza. Qui le nevi della cordigliera andina rendono la terra fertile e le coltivazioni a terrazza rendono il territorio verde e caratteristico. La meta finale di questa visita è il mirador del Condor da dove si può ammirare il volo di questo enorme uccello. Noi ci fermiamo prima del mirador per fare un piccolo trekking insieme alla nostra guida che ci dà una spiegazione su tutto quello che ci circonda. Dopo una quarantina di minuti arriviamo sul punto da dove si ammira meglio il volo del Condor e per il periodo che rimaniamo ne vediamo molti riuscendo a scattare anche belle foto, camminiamo fino al punto più alto per poi tornare al pullman e fare ritorno verso Chivay dove pranziamo a buffet, per quanto riguarda il cibo in Perù si può tranquillamente dire che abbiamo mangiato quasi sempre bene se non molto bene. Subito dopo pranzo saliamo su un pulmino assieme ad una famiglia italiana diretti a Puno sul lago Titicaca che raggiungeremo dopo un lungo viaggio di 5 ore attraverso passi andini anche oltre i 4500 metri di altitudine, lungo il percorso tra lande desolate e greggi di Lama o Alpaca incontriamo anche un grande bacino artificiale dove vivono molti Fenicotteri. Arriviamo a Puno, la città si stende lungo la riva del lago e l’impatto è come al solito abbastanza caotico, il nostro hotel è il Sol Plaza che si trova vicinissimo alla piazza principale, dopo una giornata sempre in viaggio non i resta che una doccia e un mini pasto a base di Empanadas.
Giorno 5
Prepariamo lo zaino per due giorni di viaggio e lasciamo il resto dei bagagli in hotel, facciamo una buona colazione e ci passano a prendere per portarci al vicino imbarcadero da dove salpiamo per raggiungere le vicine isole galleggianti degli Uros. Gli Uros sono una popolazione fuggita alle invasioni Inca e che da allora vive su queste isole artificiali che loro costruiscono grazie alla Totora, una pianta che cresce abbondantemente nel lago Titicaca e che loro usano in tutte le maniere dalla costruzione delle isole sulle quali vivono alle capanne dalle imbarcazioni fino a cibarsene della parte più tenera. Le isolette sono piuttosto piccole, ci vivono 20 30 persone e sono collegate tra loro formando un grande arcipelago di canne intrecciate, noi ne visitiamo una dove ci viene spiegato come si vive, una donna del villaggio ci fa visitare la sua capanna dove vive con i suoi due bambini, in ogni capanna c’è un pannello solare che fornisce un minimo di energia elettrica e qualcuno possiede anche la TV.
Saliamo poi su una grande barca coloratissima sempre fatta con giunchi di Totora con due grandi teste di Puma a prua e attraversiamo la parte di lago che ci separa dall’altra sponda dell’agglomerato di isole, visitiamo un’isola con servizi comuni come un negozio e un infermeria. Riprendiamo la navigazione del lago Titicaca, ci troviamo a 3800 di altitudine, il lago navigabile più in alto al mondo diviso tra Perù e Bolivia, dopo 3 ore di navigazione arriviamo sull’isola di Amantani dove saremo ospitati da una famiglia locale. Sbarchiamo e veniamo presentati a Robertina la padrona di casa che ci mostra la nostra umile casa formata da 2 letti un tavolo e una candela, il bagno è fuori e intorno a noi ci sono le abitazioni dei contadini con animali da cortile e qualche pecora, l’ambiente è molto semplice ma è bello proprio per questo motivo. Robertina ci prepara il pranzo su un tavolino all’aperto, mangiamo un ottima zuppa di quinoa e un piatto con pomodori, patate di varie forme,una specie di carota chiamata oca e una fetta di formaggio di pecora cotto sulla piastra. Nel pomeriggio raggiungiamo la piazza del paese, la guida ci spiega un po di cose sul posto e ci consegna alcuni rametti di Muna una pianta che si utilizza per alleviare i disturbi dell’altitudine, la si può annusare o bere e da subito la preferisco alla coca. Saliamo poi lentamente sul punto più alto dell’isola dove si trova il tempio di Pachamama, la madre terra, da dove ammiriamo uno splendido panorama che migliorerà ancora durante la discesa con il tramonto ad accompagnarci. Arriviamo in piazza che è buio e lungo il cammino incontriamo la piccola figlia di Robertina che ci riaccompagna a casa al lume di una torcia. Ceniamo nella piccola cucina della famiglia su una panca tra il fumo del fuoco e i bellissimi bimbi con una zuppa di verdure, riso con patate e fave o simili, torniamo poi nella nostra casetta e ci addormentiamo sotto un paio di grosse coperte.
Giorno 6
Per colazione possiamo scegliere tra mate di coca o di muna, entrambe le piante sono coltivate nell’orto di casa, noi preferiamo un rametto di muna più dolce e gradevole delle foglie di coca, pancake e un pane molto buono con la marmellata, in cucina ci sono anche la mamma e il marito di Robertina venuti a salutarci, veniamo accompagnati fino al molo e ripartiamo diretti verso l’isola di Taquile che raggiungiamo dopo un’ora di navigazione, sbarchiamo e subito ci attende una ripida scalinata di oltre 500 gradini, con il passare dei giorni l’abitudine alle alte quote ci fa affrontare meglio queste fatiche, lo notiamo anche dal fatto che non sentiamo più il bisogno di caramelle o foglie di coca. Arriviamo nella piazza principale del paese da dove ammiriamo uno splendido panorama del lago e ci prendiamo un po di tempo per fare shopping, andiamo poi in un ristorante che non è altro che la casa di una famiglia del luogo dove ci vengono spiegate alcune tradizioni come quella del berretto indossato dagli uomini che a seconda del colore indica se si è sposati o in cerca di moglie, ci fanno vedere anche come ricavano il sapone da una pianta che cresce spontanea sull’isola. Pranziamo con una zuppa di verdure, trota con patate e mate di coca. Torniamo verso il molo scendendo la scalinata e dopo tre ore di navigazione siamo di nuovo a Puno dove veniamo accompagnati fino alla piazza principale. Raggiungiamo l’hotel e dopo una doccia e un po di relax usciamo per fare qualche foto al centro città e cenare in un ristorante proprio a fianco della cattedrale, mangiamo molto bene con pollo patate al forno purè di quinoa e birra cusquena.
Giorno 7
Sveglia alle 5 del mattino, colazione e subito con un taxi raggiungiamo il terminal dei pullman da dove partiamo con la compagnia Wonder Perù direzione Cusco che raggiungeremo dopo 400 km. Sul pullman siamo pochi e si sta larghi, lasciamo Puno e il lago Titicaca, attraversiamo la città di Juliaca che ci dicono essere una specie di città senza legge dove i narcotrafficanti fanno un po quello che vogliono e dal caos che incontriamo nell’attraversarla non stentiamo a crederlo. Percorriamo poi la ruta del sol, l’antica strada Inca che collega Cusco al Titicaca, lungo la strada facciamo diverse soste molto interessanti accompagnati da Ronaldo una guida molto brava che ci racconterà questo viaggio con tanta passione.
Prima tappa è Pucara, una piccola città dove c’è il sito archeologico di Kalassaya, cominciamo la visita da un piccolo museo dove di sono reperti Inca e pre Inca, facciamo una breve passeggiata nel paesino dove mangiamo empanadas e visitiamo poi il sito archeologico con i suoi resti del tempio. Si riparte e si sale di quota sempre attraverso la cordigliera deserta con le cime innevate sullo sfondo, raggiungiamo il passo la Raya a 4500 mt dove ci fermiamo per ammirare il panorama e scattare foto ai ghiacciai di 6000 mt. Cominciamo a scendere di quota e il panorama che ci circonda inizia a cambiare in modo molto deciso, le catene aride e cespugliose lasciano il posto da prima a prati verdi per diventare poi boschi di eucalipto, qui l’agricoltura è dominante e si vedono belle scene di altri tempi come l’aratura con i buoi. Attraversiamo la città di Sicuani per poi fermarci in un ristorante dove mangiamo a buffet molto bene, ripartiamo e poco dopo ci fermiamo per visitare il bellissimo sito archeologico di Raqui. Si tratta di una città Inca completa di mura e suddivisa in zone, delle abitazioni alla zona militare e quella religiosa, visitiamo questo sito reso ancora più bello dalla splendida giornata per oltre un ora e ripartiamo alla volta di Cusco con un ultima sosta nella cittadina di Andahuaylillas dove sorge una bellissima chiesa chiamata la cappella sistina del sud America, costruita dagli spagnoli sulle macerie di un tempio Inca. Un ultima mezz’ora di viaggio ed entriamo nel traffico del sabato sera di Cusco, scendiamo dal pullman e subito prendiamo un taxi che ci porta all’hostal El Triunfo, un ostello molto basilare con stanze piccole e una mini sala colazione ma in ottima posizione proprio a fianco della cattedrale. Ci sistemiamo e facciamo un piccolo giro nel centro di questa bellissima città anche se l’impatto con la folla del sabato sera ci stordisce un po, per oggi va bene così facciamo la spesa in un market e torniamo in camera.
Giorno 8
Dopo una scarsa colazione usciamo per una prima visita della città anche se alla domenica molti posti sono chiusi, in compenso nella plaza de armas stanno allestendo una grande parata che durerà per tutta la mattina da prima con i militari che sfilano accompagnati dalla banda poi a seguire tutte le associazioni civili dalla scuola alle società sportive, dalla sanità ai pompieri ecc. fino all’alzabandiera finale dove la oltre ad una grande bandiera nazionale viene issata anche quella della pace. Per tutta la mattina girovaghiamo in centro città tra una folla coloratissima ammirando i palazzi con i loro tipici terrazzi o perdendoci tra i ripidi vicoli che circondano il centro. Arriviamo poi nella plaza San Francisco dove c’è una manifestazione culinaria organizzata da varie scuole alberghiere, mangiamo pollo con patate lesse e peperoni ripieni molto piccanti. Per il pomeriggio abbiamo prenotato un tour dei siti archeologici vicino alla città, ci incontriamo sul sagrato della cattedrale con il gruppo e partiamo a piedi diretti verso Qorikancha un complesso religioso costruito sopra ad un tempio Inca dove sono ben visibili alcune parti di mura, il posto è affollatissimo e si visita a fatica. All’uscita un pullman ci aspetta per portarci sulle alture che sovrastano Cusco, arriviamo a Qenqo dove compriamo il boleto turistico del Cusco che consente la visita di molti luoghi, questo luogo era un osservatorio astronomico a forma di labirinto di cui non è rimasto molto.
La seconda tappa decisamente molto più interessante è il sito di Saqsayhuaman, una grande fortezza militare formata da enormi pietre, è un posto molto bello che meriterebbe più tempo per la visita ma purtroppo questo genere di tour sono del tipo mordi fuggi con visita finale di qualche negozio. Il terzo sito è Tambomachay che significa il luogo del riposo, detto anche i bagni Inca per via dei canali e le cascate artificiali costruite su grandi rocce, infine ci fermiamo a Puka Pukara considerato un luogo di sosta dove si vedono i resti di piazze, vie e punti di osservazione. Sulla via del ritorno facciamo sosta in un negozio dove vendono indumenti prodotti con le tipiche lane di Alpaca, Vigogna, Lama e Guanaco.
Giorno 9
Dopo una magra colazione usciamo per visitare il vicino museo Inca, la visita è molto interessante anche se il museo non è bellissimo, ci sono reperti molto belli o ricostruzioni di città e scene di vita dal periodo preincaico fino all’arrivo degli spagnoli. La giornata soleggiata comincia anche a scaldarsi così che facciamo un salto in hotel per alleggerirci un po’, facciamo una sosta in banca per cambiare qualche dollaro e visitiamo una parte di città ancora da scoprire, torniamo verso il sito di Qorinkancha dove visitiamo il piccolo museo che fa parte del boleto turistico. Ci incamminiamo poi verso il centro città percorrendo l’avenida del sol affollatissima di gente e facciamo shopping in un bel mercato a fianco della piazza San Francisco. Altra sosta in hotel per liberarci dei pesi e pranziamo in un ristorante con Involtini di carne con crema di patate e purè di asparagi e due birre cusquena. Per digerire decidiamo di fare una bella camminata e cammina e cammina saliamo fino all’entrata inferiore del sito archeologico di Sacsayhuaman, entriamo gratis grazie al boleto turistico anche se già timbrato il giorno prima e risaliamo fino a ritrovarci all’interno di questa grande fortezza e ci godiamo uno splendido pomeriggio visitando con tutta calma, percorriamo il percorso completo tra enormi mura e panoramiche sulla città poi ci stendiamo sul grande prato al centro del sito sotto ad un cielo da ricordare. Visitiamo poi una collina vicina dove c’è il Cristo blanco una specie del Cristo di Rio, la discesa verso il centro è una continua scoperta di nuove strade e bellissimi scorci di questa splendida città.
Giorno 10
Prepariamo lo zaino per un viaggio di due giorni e lasciamo i bagagli in hotel, abbiamo prenotato una macchina con autista che ci porterà alla stazione ferroviaria di Ollantaytambo attraverso la valle sacra. Usciamo da Cusco diretti verso la storica cittadina di Chinchero, una graziosa cittadina di case bianche con una grande piazza contornata da grandi mura Inca e una chiesetta molto ben decorata, ogni domenica si tiene un mercato molto famoso nella zona. Proseguendo il cammino incontriamo il sito archeologico di Moray. Si tratta di terrazzamenti di forma circolare che danno un immagine molto suggestiva del luogo, sembra che questi cerchi concentrici servissero come laboratori agricoli, facciamo una camminata intorno a questo sito e torniamo in macchina per recarci alle vicine saline di Marasal, una grande distesa di vasche bianche dove si raccoglie il sale ancora a mano, il colpo d’occhio è impressionante, camminiamo tra la folla di turisti lungo le vasche bianche che riflettono la luce del sole. Risaliamo in auto e dopo aver attraversato la città di Urubamba arriviamo nella splendida Ollantaytambo, una delle città più antiche del Perù con le sue strade acciottolate ed il palazzo reale con il tempio del sole che dominano sul paese attraverso grandi terrazzamenti di pietre. Dopo avere scalato l’antico sito Inca pranziamo con l’ormai classico pollo con patate che è sempre una sicurezza, raggiungiamo poi la vicina stazione ferroviaria da dove prenderemo il treno per Aguas Caliente detta anche Machu Picchu. Alle 15,30 parte il treno e godiamo di uno splendido panorama dai grandi finestrini posizionati anche sul tetto, ci vengono serviti anche panini e bevande e dopo un’ora e trenta di andamento molto lento arriviamo nel piccolo paese di Machu Picchu. Il paese è formato da due file di costruzioni accalcate lungo le sponde di un torrente, usciamo dalla stazione affollatissima tra un labirinto di banchetti di souvenir e raggiungiamo il vicino hotel La pequena casita, siamo un po stanchi ma usciamo comunque per visitare questo paese straripante di turisti, acquistiamo il biglietto di andata e ritorno per il Bus del mattino dopo e ci aggiriamo un po tra negozi e ristoranti, in cima al paese ci sarebbero anche le terme ma stavolta rinunciamo, ceniamo velocemente con empanadas e poi a letto.
Giorno 11
Mi sveglio alle 4 del mattino sentendo parlare sotto alla finestra della nostra camera, mi affaccio e vedo una lunga fila di persone già in attesa dell’autobus, ci prepariamo e alle 5,30 dopo aver fatto colazione ci mettiamo i fila. Il viaggio fino all’entrata del sito archeologico dura una trentina di minuti lungo una stradina sterrata e in salita, altra fila per entrare poi finalmente siamo liberi di andare dove ci pare. Sono passate da poco le sette e la mattinata è molto nuvolosa. Del Machu Picchu non si vede niente forse anche a causa dell’umidità creata dalla vegetazione circostante. Cominciamo a salire verso la casa del guardiano, il punto più panoramico da dove scattare le classiche foto. Man mano che saliamo salgono anche le nubi lasciandoci intravvedere quello che potrà essere. Arrivati in cima aspettiamo che il cielo si pulisca e finalmente vediamo lo spettacolo che da solo merita un viaggio in Perù. Ci sono ovviamente moltissime persone ma il sito è grande e ci si può prendere tutto il tempo che si vuole per fare le cose con calma. Noi seguiamo il percorso consigliato percorrendo prima il perimetro esterno per poi addentrarci nella città divisa tra abitazioni popolari e quelle nobiliari. Ammiriamo tutto dal panorama che ci circonda alle costruzioni formate da enormi pietre perfettamente squadrate ai Lama che circolano liberamente, dentro al sito non ci sono servizi igienici e non si possono consumare ne cibi ne bevande anche se una bottiglia di acqua è meglio portarsela, alla fine passiamo più di quattro ore all’interno del sito poi le esigenze fisiologiche e la fame ci spingono ad uscire e dopo avere fatto una fila più veloce dell’andata con l’autobus torniamo ad Aguas Caliente. Pranziamo con Lomo saltado e riso e visto che abbiamo ancora tempo prima del treno di ritorno facciamo una camminata lungo il fiume dove ci facciamo divorare da minuscole zanzare, ne subiremo le conseguenze grattandoci per oltre una settimana, ritiriamo lo zaino all’hotel e alle 16,30 prendiamo il treno diretti alla stazione di Poroy che raggiungiamo dopo quattro ore di viaggio molto lento. Il treno è meno bello del Vistadome preso all’andata, questo si chiama Expedition, il viaggio è comunque buono e arrivati a Poroy prendiamo un taxi che in venti minuti ci porta in plaza de armas a Cusco per poi tornare all’hotel El Triunfo.
Giorno 12
Facciamo colazione e con un taxi raggiungiamo l’aeroporto da dove prendiamo un volo Peruvian airlines per Lima. Dopo poco più di un ora atterriamo e ad attenderci c’è Edison l’autista di Yolanda che ci porta nel quartiere meridionale di Miraflores che è anche la zona più residenziale e benestante della città dove grandi palazzi e centri commerciali si affacciano dall’alto sulle grandi spiagge dell’oceano Pacifico. Alloggiamo all’hotel Faraona, un bel hotel di livello superiore a quelli frequentati durante la nostra vacanza. Ci riposiamo un po poi usciamo per fare un giro in questo bel quartiere, raggiungiamo un centro commerciale che si affaccia sull’oceano dove pranziamo con ottimi hamburgher, facciamo una bella camminata fino al parco dell’amore tra strade e parchetti ben curati per poi fare una spesa a base di papaya e avocado e tornare in hotel.
Giorno 13
Ultimo giorno in Perù. Il giorno prima ci siamo accordati con l’autista per fare un tour di Lima e alle dieci del mattino si fa trovare davanti all’hotel. Per prima cosa ci porta nel centro storico lasciandoci davanti alla basilica di San Francisco e dandoci appuntamento dopo un ora davanti alla cattedrale. Camminiamo lungo le vie pedonali del centro che ci fa una bella impressione. Il centro è pulito e poco caotico, ci sono bei locali di inizio novecento, palazzi governativi e altri in stile coloniale con splendidi terrazzini in legno. Visitiamo un piccolo museo del cacao e scattiamo foto in plaza mayor poi incontriamo il nostro autista che a piedi ci accompagna fino alla grande plaza San Martin. Risaliti in macchina raggiungiamo la parte settentrionale della città chiamata la Punta e il quartiere di Callao dove visitiamo la fortezza spagnola ora sede della marina militare. Poi raggiungiamo il lungomare da dove si vedono due isole vicino alla costa. Vediamo anche un leone marino. Pranziamo in un ristorante sul mare con Ceviche un piatto di pesce marinato col lime. L’autista poi ci porta a fare un giro nel quartiere di Callao, una zona un po’ difficile che visitiamo solo grazie alla sua compagnia. Il quartiere è bellissimo, da poco ristrutturato con case coloniali coloratissime e pieni di graffiti. Si è fatta l’ora del ritorno alle 19 partiamo con un volo Latam direzione Madrid, un volo migliore di Iberia. Alle 16 ripartiamo da Madrid e dopo due ore siamo a Bologna.