Claro que si!
Finalmente arriva il giorno della partenza.
Volo US Airways sabato 26 febbraio ore 11,50, con scalo a Philadelfia. Lo scalo negli U.S.A. Comporta la scomodità di dover riconoscere i bagagli, doverli imbarcare di nuovo, e la domanda Esta (14 Dollari a persona) . Però il biglietto aereo ci viene propoposto dall’agenzia ad un prezzo inferiore di 200,00 euro, rispetto al volo diretto; si può fare. Verificate che il vostro passaporto sia adatto ad entrare negli U.S.A., e prendetevi circa 3 ore, tra dogana, ritiro e reimabrco dei bagagli.
Tulum arriviamo
Da Cancun aeroporto, essendo le 22,00 di sera, optiamo per il transfer privato con l’agenzia Tucan Kin, l’ADO (la compagnia di bus che collega le maggiori città del messico, www.ado.com.mx) non ha collegamenti in quell’ora. Questa agenzia ha trasferimenti ad orari prestabiliti a 24,00 dollari a persona, ma l’ultimo è alle 20,30, quindi usufruendo di un transfer privato la tariffa per noi (a coppia) è stata di 99,00 dollari. Non pochi.
Kin Ha Pueblo ci aspetta.
Un delizioso, piccolo ed economico, hotel immerso in un giardino tropicale, ve lo consiglio, potete contattarli direttamente, www.hotelkinha.com, ottimo rapporto qualità prezzo, personale disponibile, camere con o senza aria condizionata. Uno dei soci di Kin Ha Pueblo, è una simpatico romano, che si è traferito da tempo a Tulum, ed è quotidianamente a vostra disposizione per qualsiasi informazione e suggerimento. Da non sottovalutare che questa struttura ha anche un hotel direttamente sulla spiaggia, nella riserva di Sian Ka’an, quindi anche gli ospiti del Pueblo possono usufruire dell’ospitalità di Playa Kin Ha.
Dopo un primo assaggio della spiaggia di Playa Kin Ha, domenica 27 febbraio partenza alle 20,30 con il bus ADO per Palenque. I biglietti si acquistano direttamente in biglietteria, (di fronte al palazzo del municipio), che è aperta 24 ore su 24, il prezzo Tulum -Palenque è di 624 pesos a persona. Il viaggio di notte è lungo, ma grazie al fuso orario, noi riusciamo anche a riposare qualche ora. I pulman ADO sono comunque comodissimi, unico neo da non sottovalutate l’aria condizionata, ci sono state, infatti, molto utili le copertine gentilmente offerta dalla US Airwayes. Cercate di viaggire in modo più comodo possibile, noi abbiamo lasciato le valigie a Kin Ha Pueblo, e ci siamo spostati solo con uno zaino.
Arrivo a Palenque (Chiapas) luned’ 28 febbraio alle 7,30 di mattina. Appena fuori dalla stazione Ado, veniamo fermati da un ragazzo (agenzia Kichan Bajlum- uffici in avenida Juarez, aperti dalle 7 alle 21 di sera) che offre diversi pacchetti turistici, così ancora prima di fare colazione scegliamo il menù della giornata: Palenque rovine, Misol-ha e Agua Azul, partenza alle 8 e rientro a Palenque alle 18,30 (221 Pesos a persona). Volendo potete optare per visitare solo il sito di Palenque, o le cascate, o fare entrambe e andare a dormire a San Cristobal, la capitale del Chiapas. Noi optiamo per il rientro a Palenque, dato che non abbiamo ancora deciso l’itinerario del giorno successivo, se andar verso la capitale del Chiapas o a Flores in Guatemala. Alle otto in punto un pulmino dell’agenzia ci viene a prendere alla stazione Ado, e conosciamo il simpatico Ippolito, che ci guida in questa giornata nel Chiapas. Gli zaini non sono un problema, potete lasciarli tranquillamente sul pulman. Le rovine distano dal centro circa otto km, all’ingresso potete scegliere di farvi guidare anche da guide non ufficiali che parlano italiano. Le rovine di Palenque meritano tutte le undici ore di bus che abbiamo fatto. Palenque è uno dei siti Maya più affascinati, immerso in una atmosfera unica. Le rovine sono immerse nella giungla, ci hanno spiegato che negli ultimi anni sono state portate alla luce solo una piccola parte delle rovine, tutto il resto è ancora sotterrato.
Alle 12,00, con due coppie americane, e un amichevole argentino (è solo il primo dei tanti turisti che incontremo da soli in giro per il Messico e il Guatemala) partenza per Misol-ha. Breve sosta alle cascate alte circa 40 metri e poi via, destinazione Agua Azul. Dopo circa due ore di pulmino, in mezzo ad una natura fatta di montagne, di giungla, di una ricca vegetazione che solo a volte lascia trasparire piccoli villaggi e la semplicità del Chiapas, eccoci ad Agua Azul. Il colore arruzzo dell’acqua e il bagno rigeneratore fanno dimenticare la stanchezza. Rientro a Palenque non senza contrattempi, la batteria del pulmino di Ippolito, dà forfait a metà strada. Io e il mio ragazzo, che parla un buon spagnolo, approfittiamo per conoscere i nostri compagni di viaggio. Anche grazie ai racconti del ragazzo argentino, dediciamo la prossima tappa del nostro viaggio: Flores in Guatemala, e Tikal. Per il pernottamento ci affidiamo al consiglio di Ippolito, Hotel posada Tucan, circa 250 pesos a coppia, appena sufficiente. Vi consiglio invece di approfittare per dormire nella giungla, vicino alle rovine, la cittadina di Palenque non offre tanto oltre alle vestigia Maya. Sempre con Ippolito compriamo il viaggio per Flores, 300 pesos a persona.
Partenza ore 6,00 martedì 1 Marzo per il Guatemala. Il trasferimento per Flores, è stato sicuramente il giorno più emozionante e increbile di tutta la vacanza. Non è semplice trasmette l’eccitazione del passagio dal Messico al Guatemala. Il prezioso Ippolito ci viene a prendere alla nostra Posada alle 6,00 di mattina. Dopo circa due ore di strada nel più vero e profondo Messico, durante il quale abbiamo ammirato la rigogliosa vegetazione della foresta e fatto una siesta per un’ottima colazione messicana; dopo circa 150 km di strada asfaltata e un ventina di km di sterrato arriviamo a Frontera Corozal. Noi dovendo poi ritornare in Messico abbiamo pagato una tassa di circa 200 pesos a persona, altri viaggiatori, al contrario, non hanno pagato nulla. (Non so se in realtà, la tassa, da noi, era dovuta). Inverosimile, non mi sarei mai aspettata di passare una frontiera su una moto lancia che risale un fiume. Invece è proprio così, risaliamo il fiume Usumacinta, con i suoi colori e la sua atmosfera, per circa 30 minuti fino a raggiungere il minuscolo villaggio di Betel, situato in territorio guatemalteco. Ippolito ci consegna alla guida Guatemalteca e al suo pulmino (veramente un veterano) e dopo aver passato il controllo doganale (con pagamento della tassa in quetzal, anche questa non so se realmente dovuta) abbiamo proseguito alla volta di Flores. Dopo 3 ore e mezza di strada sterrata in cui abbiamo ammirato i meravigliosi paesaggi della foresta guatemalteca, arrivo a Flores, sul lago Peten Iza . Durante il tragitto la guida dell’agenzia San Juan (due sedi una a Santa Elena e una a Flores) propone i vari pacchetti turistici, visita di Tikal, giro del lago, e ci ferma a Sant Elena per darci la possibilità di prelevare i quetzal o cambiare i dollari. Ricordate che i dollari sono accettati ovunque, la prima banca a Sant elena si rifiuta invece di cambiare gli euro, cosa che invece ci riesce a Flores, il giorno successivo, quando eravamo rimasti senza contante. Contrariamente a quanto avevo letto, infatti, a Flores, accanto alla cattedrale, c’è una banca (Banrural) che chiude come quelle a Sant’elena alle cinque del pomeriggio. Invece in nessuna banca, né a Santa Elena, né a Flores (c’è un bancomat vicino all’hotel Peten) siamo risuciti a prelevare usando carte di credito, che comunque vengono accetate ovunque. Ci hanno richiesto una maggiorazione, però , del 5% pagando con carta di credito. Flores è una cittadina deliziosa, molto tranquilla, che delizia i turisti con i bagni nelle acque calde del suo limpido e lucente lago. Per andare a Santa Elena da Flores (circa un paio di km) potete prendere i tanti tuc tuc o farvi una piacevole passeggiata sul ponte sul lago. Dopo aver risolto il problema contanti andiamo alla ricerca a Santa Elena della Linea Dorada. Avevo letto dall’Italia, che oltre all’agenzia San Juan, Linea Dorada è una delle poche agenzie che garantisce il trasfer a Chemutal, via Belize, per il nostro rientro in Messico. Invece sopresa, a Sant ‘Elena una poco disponibile impiegata ci spiega che Linea Dorada, non garantisce più questo servizio, così andiamo direttamente all’agenzia San Juan, dedidendo di acquistare il biglietto per il giorno successivo per la visita di Tikal (2 Marzo), e il transfer via Belize per Chetumal (3 Marzo). A Flores abbiamo pernottato 2 notti all’hotel Sabana, (buono 250,00 quetzal a coppia), cenato in modo ottimo al ristorante Raices, (ambiente raffinato in riva al lago, 194,00 quetzal in due), fatto ottime colazioni tradizionali guatemalteche, tortillas, fagioli e uova da una simpatica signora che apre il terrazzo della sua casa dalle 6,00 di mattina, (vicino all’hotel Sabana). Il Guatemala è molto molto economico, approfittate per i vostri acquisti. La zona archeologica di Tikal, (circa 60 km da Flores) è il centro Maya più spettacolare, copre una aerea di crica 576 chilometri quadrati. L’incredibile qunatità di piramidi mostrano come questa città fosse la più importante del mondo Maya durante il secolo VIII. Si può scoprire l’incanto del mistero Maya passeggiando fra piramidi alte fino a 70 metri, alcune delle quali sono state costruite 200 anni A.C.. Spettacolare è lo scenario della giungla del Peten, che si può ammirare dalla cima della piramide Tempio IV. Al termine della visita potreste anche scegliere di proseguire per Belize City. La stanchezza nel nostro caso si fa sentire, quindi alle 12,30 rientro a Flores, per un rilassante pomeriggio in riva al lago.
Viaggio verso il Messico, giovedì 3 marzo. Il pulmino dell’agenzia San Juan, ci viene a prendere all’hotel alle 7,30 e la presenza di strada asfaltata per il lungo trasferimento ci mette di buon umore. I nostri compagni di viaggio sono molto giovani, anche viaggiatori e viaggiatrici solitari che vengono da ogni parte del mondo. Durante il viaggio, il Guatemala, rivela il suo spirito semplice, povero, anche se ordinato e tranquillo. Alla forntiera tra Guatemale e Belize, abbiamo pagato una tassa in quetzal, e dopo aver scaricato il pulmino e esserci caricati dei nostri zaini abbiamo attaversato a piedi il sottile confine per giungere in Belize. La nostra comitiva a questo punto si divide, alcuni proseguono per Belize City, altri come noi rientrano in Messico. Anche alla forntiera tra Belize e Messico ci hanno fatto pagare una tassa, in questo caso da corrispondere in Belize Dollar (30 Belize Dollar a persona). Massimo della confusione con tutte queste valute! Appena si entra in Belize ci si rende conto della diversa vegetazione, meno rigogliosa e delle migliori condizioni in cui vive la popolazione. Le strade sono semplicemente ben asfaltate! Ala frontiera messicana, su consiglio dell’autista anzichè continuare con lui fino a Chetumal, e lì sperare di riuscire a prendere l’ultimo Ado delle 18,30 per Tulum, acquistiamo un transfer su un bus grand turismo messicano che per 150 pesos a persona ci porta alle 20,00, direttamente a Tulum.
La fatica si fa sentire, ma la sorella del mio ragazzo e suo marito, che intanto ci hanno raggiunto dall’Italia, ci aspettano, doccia rigeneratrice e cena ottima al Buenos Aires, a base di parrilla argentina.
Da venerdì 4 Marzo, fino al nostro rientro in Italia, Tulum è stato il nostro punto di partenza. Nei rimanenti undici giorni con l’auto noleggiata alla Herts di Tulum abbiamo percorso più di mille km.
Per noleggiare l’auto (se lo fate in loco risparmiate), è indispensabile la carta di credito sia del primo, che dell’eventuale secondo guidatore.
Le giornate passano in modo fantastico, tra un bagno e l’altro, tra un pranzo e una cena al ristorante di Playa Kin Ha. Non perdete assolutamente la parilladas del mare, gli spiedini di pesce, l’insalata di gamberi, il guacamole più gustoso di Tulum…. Ottimo il rapporto qualità, prezzo.
Ottimo il caffè, i frullati, il gelato al Liquados davanti alla stazione Ado (scoprite il bellissimo chiostro interno), la cena a base di pesce al ristorante Cammello (molto spartano, ma molto economico) e la tipica cena messicana Al Mariaci. I ristornati alla playa (dal Pueblo alla Playa con il taxi non pagate più di 50 pesos) sono più costosi, ci è piaciuto molto Hart Wood, il prezzo vale la gustosa carne e l’ottimo margherita.
Approfittate della riserva di Sian Ka’n per scoprire la bellezza di un’area incontaminata. Una laguna con tramonti indimenticabili da un lato e un mare con acque cristalline e spiaggia bianchissima dall’altro. Se come noi quattro, volete raggiungere Punta Allen, vi consiglio la jep, altrimenti impiegherete più di tre ore per percorrere i soli 50 km che separano la spiaggia di Tulum a Punta Allen. Questa ultima è un villaggio di pescatori che vive in modo quasi isolato dal resto del mondo, la vista del Faro di Punta Allen ci ha reso, però, molto orgogliosi. Tra i vari cenotes abbiamo fatto il bagno a Cenote Cristal, (circa un paio di km da Tulum), a Casa Cenote (solo una strada divide il cenote dal mare) e a Cenote X’Keken (coda di coniglio) a Valladolid. Questa graziosa cittadina coloniale dista circa una ora e mezza da Tulum. Ottimo il pranzo a base di lomito e carne a Oasi Familiare (a circa un paio di km dalla piazza centrale) e, ottimo anche il prezzo. Se siete in macchina, a circa una decina di metri dalla piazza principale trovate un parcheggio a pagamento, (Estacionamento del Centro), e potrete appofittare per una tranquilla passeggiata nel mercato artigianale, con le signore che ricamano a mano i vestiti, per curiosare in uno dei tanti laboratori di pelle e per visitare il Palazzo Municipale. I prezzi sono molto più bassi che a Tulum. Intanto ci giungono le immagini del terremoto e dello tsunami in Giappone, e ci arriva un messaggio di allerta tsunami avendo registrato il nostro viaggio sul sito www.dovesiamonelmondo.it. Baja California, infatti, potrebbe essere interessata dall’onda, ma noi siamo dalla parte caraibica. Fortunatamente sentiamo le comunicazioni delle autorità locali, che fanno rientrare l’allerta anche per le coste del pacifico messicano.
Incantevoli anche le rovine di Tulum, con il Castillo e il Tempio del Vento direttamente affacciati sul mare dei caraibi, e la spiaggia che dista dalle rovine circa 1 km, Baja Paradiso. I vostri vicini potrebbero essere intere famiglie di messicani, con il loro immancabile “frigorifero da asporto”, pieno di cerveze. Non gradiscono di essere ripresi con fotocamere, invece non hanno fatto obiezioni alle foto.
Un giorno la nostra macchina ci ha portati fino a Makaual, circa 300 km da Tulum. Essendo la barriera corallina molto vicina, il mare è molto calmo pur essendo marzo, e con colori inverosimili. La sera, però, dato che il piccolo villaggio è solo turistico, e i vari negozi e ristoranti chiudono alle sei, siamo rientrati a Tulum. La gità di ha permesso di conoscere il paese di Felipe Carrillo Puerto e la parte meridonale del Quintana Roo. Dovuta la serata a Playa del Carmen troppo turistica per i nostri gusti. Di tutt’altra genuinità il quartiere maya di Tulum Pueblo. Da visitare anche per una tranquilla passeggiata dopo cena. Se siete fortunati potrete assistere ad una sorta di corrida (assolutamente vietato riprendere con videocamere), o ad uno spettacolo di artististi messicani. Ma perché lo spazio centrale sotto il palco è vuoto? La risposta arriva appena inizia lo spettacolo: donne, uomini e bambini iniziano a ballare. Chiaramente anche noi ci facciamo prendere dal ritmo maya.
Arriva martedì 15 marzo e non ci rendiamo conto.
Si deve rientrare in Italia… Claro que si.
Ciao