Cinque Terre da amare
Siamo in quattro a trascorrere uno splendido fine settimana (dal 13 al 15 luglio) in questi luoghi. La nostra presenza vuole essere anche una testimonianza di solidarietà a queste terre colpite, lo scorso ottobre, da una terribile alluvione i cui segni sono ancora visibili come ferite che stentano a rimarginarsi.
Partiamo da Roma con il treno delle 8 e 10 e arriviamo a La Spezia intorno alle 13. Vi suggeriamo, una volta arrivati, di fermarvi a chiedere qualche informazione e qualche opuscolo presso la Pro Loco di La Spezia (e presso l’ufficio dedicato alla visita delle Cinque Terre) che si trova proprio accanto alla stazione. Una signora molto gentile dispensa informazioni a chiunque e ci riempie di cartine, orari dei treni, traghetti e bus. Insomma ora non abbiamo più scuse e siamo proprio pronti per iniziare il nostro giro.
Decidiamo di alloggiare a La Spezia per contenere un po’ i costi, prendiamo due stanze in B&B presso “L’Albatros” a due passi dalla stazione (60 € a camera per notte). Le stanze sono piccole ed essenziali, non hanno il bagno in camera ma in corridoio ad uso esclusivo (purtroppo questo aspetto non è molto chiaro nel sito).
Appena arrivati decidiamo di visitare Portovenere. Purtroppo il mare è troppo mosso e i traghetti non partono per cui andiamo in autobus da La Spezia. Una strada tortuosa, lunga circa 15 Km, ci conduce verso questo scrigno che si apre davanti a noi in tutto il suo splendore. Una piazzetta con un piccolo porticciolo sul quale si affacciano una fila di casette tutte colorate pronte a darvi il benvenuto. Passeggiate lungo le stradine e i vialetti che vi condurranno all’interno del paese, annusate l’aria salmastra e godetevi gli scorci di panorama che troverete qua e là. Vi suggeriamo di arrivare fino alla Chiesa di San Pietro sul promontorio di Portovenere che sembra quasi segnare il confine con il mare. Da qui potrete veramente vivere momenti di pura contemplazione in simbiosi con la natura. Sedetevi lungo il muro di cinta che delimita la chiesa, il blu del mare e del cielo sapranno donarvi momenti di pace. Ci fermiamo a fare delle foto, soprattutto nella cosiddetta “Grotta di Byron”dove l’incontro con il mare e la roccia è veramente ravvicinato, un’unione con la forza della natura che mostra tutta la sua grandezza. Ascoltate il rumore del mare, l’infrangersi delle onde sulla parete rocciosa sembrerà sussurrarvi dolci segreti.
Lasciamo a malincuore Portovenere e ci dirigiamo (sempre con il bus) verso Lerici e Tellaro. La prima sicuramente più turistica, la seconda decisamente da scoprire ad ogni passo e da godere in tutta la sua timida bellezza. Passeggiate liberamente per le stradine, trovate i vostri scorci di mare e gli angoli suggestivi, abbandonatevi alle sensazioni e alle emozioni che questo piccolo borgo saprà regalarvi. Ceniamo a Lerici da “Cicciopasticcio” che ci introduce ai piaceri della buona tavola spezzina. Prendiamo l’ultimo bus utile che ci riporta a La Spezia pronti per affrontare le emozioni che il giorno dopo vorrà donarci.
Il sabato lo dedichiamo al giro delle Cinque Terre vere e proprie. Facciamo la Cinque Terre Card, (che ci consentirà di accedere gratuitamente alla Via dell’Amore), un biglietto ferroviario giornaliero e decidiamo che sarà il treno il nostro amico di viaggio, comodo e veloce collega queste terre distanti pochi chilometri l’una dall’altra.
Appena si arriva sembra quasi impossibile che la costa riesca a custodire tesori così preziosi, come una perla rara in una conchiglia, le Cinque Terre rappresentano un patrimonio da preservare affinché anche le generazioni future abbiano la possibilità di goderne. Riomaggiore è collegata a Manarola dalla famosa “Via dell’Amore”, un percorso pedonale che in poco più di un Km (che non vi accorgerete nemmeno di percorrere tanta è la bellezza che vi circonda) vi permetterà di sentirvi immersi in una natura incontaminata. La Via dell’Amore è una strada a strapiombo sul mare, molto agevole (portatevi un copricapo e dell’acqua) scavata nella scogliera a circa trenta metri dal mare dalla quale si gode di un panorama mozzafiato dove sembra essere sospesi tra cielo e terra.
I paesini delle Cinque Terre sono formati da dedali di ripide scalinate che sembrano condurre letteralmente in paradiso, avventuratevi senza paura, solo così riuscirete a comprendere parte della quotidianità di questi luoghi e ad assaporare la gentilezza e l’accoglienza della gente di queste parti che ti regala sempre un saluto e non lesina informazioni e suggerimenti pieni di orgoglio per la bellezza della loro terra. Il tutto condito da un profumo di fiori, di mare e di pesce fresco che aiutano a riconciliarsi con il mondo.
Non è facile parlare “tecnicamente” delle Cinque Terre con l’obiettivo di dare suggerimenti e consigli logistici. Ogni turista per caso troverà il modo migliore per entrare in sintonia con questi luoghi e saprà riconoscere da solo gli angoli più suggestivi dove far riposare anima e corpo.
Si tratta, infatti, di luoghi da vivere e annusare facendosi guidare dall’istinto per abbandonare sovrastrutture di cui il nostro mondo ipocrita e artefatto è ricco, sono luoghi che consentono di riscoprire sentimenti genuini, semplici ma veri in sintonia con il ciclo della natura.
Un discorso a parte meritano Vernazza e Monte Rosso duramente colpite dall’alluvione dell’ottobre 2011. I segni dei danni sono ancora visibili anche se va riconosciuto che, rispetto all’entità dei fenomeni, tutti hanno lavorato in maniera straordinaria per consentire agli esercizi commerciali e alle strutture ricettive di riaprire in tempo per affrontare la stagione turistica. In ogni vicolo si possono vedere le foto di quelle terribili giornate dove il fango, i detriti e il mare hanno portato via tutto quello che incontravano sul loro percorso. Ci fermiamo a chiacchierare con qualche commerciante, facciamo loro i complimenti per la forza e la tenacia grazie alle quali sono riusciti a riconsegnare allo splendore questi luoghi.
Ci fermiamo ad acquistare qualche barattolino di pesto da portare a casa e ci dirigiamo verso la stazione per continuare il nostro giro che ci porterà verso Corniglia, non prima di aver superato una prova atletica che consiste nel salire 380 scalini!
Il giorno successivo, l’ultimo della nostra permanenza, decidiamo di andare verso Levanto. Ci arriviamo con il treno e ci regaliamo una bella passeggiata in questa località di mare che nasconde angoli veramente molto suggestivi. Arriviamo fin sopra il castello per godere di una bella vista sul mare ma il tempo stringe e abbiamo il treno di ritorno per Roma. A malincuore ci avviamo verso la stazione con la certezza che torneremo, un giorno o l’altro, in questi luoghi magici che ci hanno regalato tre giorni veramente straordinari.
Francesca Sarli
Roma