Cinque Terre d’estate
Siamo partiti lunedì 27 luglio, siamo arrivati verso le 12.30 e i proprietari dell’appartamento ci hanno portato al nostro box auto. In un primo momento avevamo pensato di andare in treno, alla fine abbiamo optato per l’auto in quanto la nostra città (Mestre) non è ben collegata alla zona. Il box costava 10 euro al giorno, il nostro box era dei proprietari dell’appartamento (i costi giornalieri sono molto più alti per i “normali” visitatori). L’auto poi li non serve a nulla, quindi ognuno di voi deve valutare cosa vi convenga fare, a seconda delle vostre esigenze. Non abbiamo nemmeno pranzato, preferendo fare un tuffo in spiaggia. Ci siamo quindi recati verso il molo, un posto incantevole, e abbiamo raggiunto una spiaggia di sassi. Era piuttosto affollata ma comunque come inizio non male. L’accesso al mare è semplice, adatto a tutti.
Dopo un bagno e aver mangiato qualcosa abbiamo pensato di andare all’ufficio accoglienza turisti del Parco Nazionale e chiedere qualche informazione. La ragazza che abbiamo incontrato ci ha consigliato di fare la 5 terre card normale e per il treno di prendere l’abbonamento settimanale fino a Monterosso. In questo modo si risparmiano quasi 8 euro, rispetto alla cinque terre card treno che permette di andare però da La Spezia a Levanto. Anche in questo caso dipende dai vostri programmi. La 5 terre card alla fine della settimana possiamo dire che non è proprio così conveniente (20 euro per una settimana: entrata nei musei, al frantoio (chiuso) all’acquario virtuale (chiuso), utilizzo pulmini ecologici e ascensori pubblici, accesso ai sentieri nella maggior parte dei casi senza nessun controllo) ma almeno non si devono tirare fuori soldi ogni momento e si finanzia la tutela del parco.
Subito dopo abbiamo deciso di fare la nostra prima passeggiata: la via dell’Amore. Il sentiero è totalmente pavimentato, messo in sicurezza al cento per cento. Sicuramente si gode di una vista fantastica ma devo dire che ho preferito camminare in altri posti: li mi è sembrato tutto troppo “finto”, “costruito”… Arrivati in meno di 15 minuti a Manarola (delle 5 terre è sicuramente quello che mi ha colpito in modo maggiormente contradditorio, finché si è “dentro” sembra il più bruttino, poi a vederlo dal sentiero che prosegue verso Corniglia, oppure dal mare, direi che è il più caratteristico!) il mio ragazzo propone di proseguire per Corniglia e così andiamo, qui il sentiero è meno semplice ma comunque tranquillo, ci vogliono circa 40 minuti e l’ultimo tratto prima della stazione è davvero deludente: mi auguro che presto vengano abbattuti i numerosi capannoni/cabine presenti! Corniglia si adagia su un “colle”, rispetto alla stazione è un po’ lontano quindi come primo giorno ci accontentiamo e dalla stazione prendiamo il treno per tornare a Riomaggiore. Abbiamo cenato a casa e poi siamo usciti per una passeggiata. Pochissime persone in giro. I paesi delle 5 terre sono pieni di trattorie, ristoranti…Qualche enoteca e basta. Durante la notte si sentivano un sacco di voci in strada: alle 11 non c’era nessuno in giro, alle 2 sembrava ci fossero tutti.
Martedì 28: sveglia non impostata, colazione a casa. Si va in stazione, direzione Monterosso al Mare. Una passeggiata verso il centro, poi inversione per andare verso la famosa statua del Gigante. Ci sistemiamo nella spiaggia libera oltre la statua. Niente di particolarmente affascinante, cmq ci siamo fatti un bagnetto. Poi abbiamo mangiato un buonissimo gelato alla gelateria slurp sul lungo mare. Gusto: mojto…Freschissimo!! Favoloso!! Ci siamo spostati sempre con il treno a Vernazza. Bellissima, ma “troppo turistica” il mio ragazzo l’ha paragonata a Sangiminiano! Li purtroppo facendo una foto perdo la custodia della macchina fotografica che conteneva la memory card da 8 giga! A Vernazza c’è una spiaggietta di sabbia ovviamente sempre piena di gente. Abbiamo iniziato il cammino verso Corniglia sperando di trovare un sentiero per scendere al mare. Il sentiero inizia in salita e noi ci mettiamo a camminare verso le 14.30/15! In un bar sulla salita prendiamo dell’acqua e chiediamo se c’è una spiaggia, il cameriere ci dice che c’è un sentiero per scendere sugli scogli. Poco più avanti troviamo un addetto del parco che controlla la nostra 5 terre card, facciamo la stessa domanda a lui e dice che il sentiero che conosce lui è poco percorribile. Noi ci proviamo lo stesso… in effetti non è proprio consigliabile fare quel giro. E’ stata una vera impresa ma il posto raggiunto era solitario e con una bella vista su Vernazza, ma che fatica! La cosa divertente è stata che poi non siamo rimasti soli: dopo un po’ è arrivato un signore che sembrava conoscere bene il posto e sembrava sorpreso di trovare qualcuno. In effetti alcuni tratti del sentiero sembravano non percorsi da anni. Siamo rientrati a Riomaggiore e la sera ci siamo fatti una passeggiata notturna per la via dell’Amore (di sera nessuno controlla i biglietti). Non è molto illuminato, giustamente, ma capita di camminare non vedendo nessuno davanti a sé e poi accorgersi all’ultimo della presenza di qualcuno… fà quasi paura! Mercoledì 29: prendiamo il treno e scendiamo a Corniglia, l’unico paese che ancora non abbiamo visitato. Fuori dalla stazione prendiamo il pulmino del parco, gratuito per i possessori della 5 terre card. Arriviamo in una piazzetta (il centro dista dalla stazione circa 800 metri, in salita). Camminiamo un po’ per il centro, andiamo a vedere la torre, e pensiamo entrambi che Corniglia sia la meno turistica, forse perché più lontana dal mare, ma ha dei negozietti molto caratteristici. La famosa spiaggia del Canneto non è più raggiungibile perché il tunnel non è più aperto. Scorgiamo dall’alto una bellissima spiaggia poco frequentata. Iniziamo a percorrere i tanti gradini che ci portano in questa calletta. Una parte è cementata e ci sono le scalette per scendere in acqua, più avanti rocce molto ripide, poi sassi. Siamo stati li un po’. Io sono anche caduta tornando su da un bagno: ci sono rocce scivolose… Comunque assolutamente una spiaggia da consigliare. Dal centro di Corniglia si seguono le indicazioni per la marina. Quando ci sentiamo abbastanza cotti dal sole decidiamo di risalire. Attendiamo la navetta che ci riporta in stazione. Arrivati in stazione dobbiamo attendere molto il treno per Riomaggiore, allora ci mangiamo un gelato al bar della stazione dove constatiamo esserci uno dei pochi esercenti della zona cortese. Mi spiace dirlo ma la cosa che mi ha deluso in questo viaggio è sicuramente l’atteggiamento dei negozianti. Ok sono chiusi come tutti i liguri ma fare gli scocciati se si vuole acquistare qualcosa non lo trovo rispettoso né, tantomeno, sensato! La sera non usciamo, siamo stanchi.
Giovedì 30: abbiamo pensato di andare a Portovenere con i battelli del Consorzio Cinque terre e golfo dei Poeti. Con 18 euro, biglietto giornaliero, possiamo salire in qualunque delle 5 terre, proseguire per Portovenere e scegliere se visitare le tre isole (Palmaria, Tino e Tinetto) oppure andare a Lerici. Il primo traghetto per Portovenere passa per Riomaggiore dopo le 11, pensiamo allora di andare a Monterosso con il primo battello, così possiamo godere delle bellezze delle 5 terre dal mare (decisamente una visuale affascinante!). Facciamo una passeggiata a Monterosso in attesa dell’altro battello. Ci saliamo e fino a Riomaggiore siamo costretti a viaggiare dentro, perché è davvero pieno. Dopo però saliamo sopra. Arrivati a Portovenere sono colpita dalla bellezza della chiesa sulla roccia…Che spettacolo! Decidiamo di proseguire subito per le isole e al ritorno fermarci per vedere il paese. Il giro per le isole è davvero interessante perché viene data una descrizione di ciò che vediamo. Mi piace molto questo giro! Rientrati facciamo una passeggiata pensando a dove fare il bagno, il mio ragazzo si sistemerebbe sugli scogli ma a me non va, trovo che la posizione sia troppo “pericolosa”, passano un sacco di barche vicino. Allora decidiamo di mangiare qualcosa e riprendiamo il battello che ci porta a Palmaria. Infatti ci si può fermare a fare un bagno e il battello successivo ti carica per tornare a Portovenere. In effetti la spiaggia di Palmaria in cui ci lascia il battello è bellissima, purtroppo c’era un sacco di vento e quindi faceva un po’ freddo. Riprendiamo il battello e siamo di nuovo a Portovenere, ci facciamo una passeggiata per le vie storiche del centro e mangiamo un gelato. Questa cittadina è sicuramente molto caratteristica, con alcuni scorci davvero belli! Tornati a casa mangiamo e la sera pensiamo di fare un giro a Vernazza. Ma anche li la sera non è che ci sia tutta questa gente. Venerdì 31: la mattina visitiamo il museo delle terre antiche (davanti a casa nostra), una sala con pannelli esplicativi che raccontano vari aspetti della vita in questa zona. Scendiamo verso la stazione e prendiamo l’ascensore che porta ad un percorso panoramico. Noi preferiamo dare uno sguardo al castello…Ci sono le mura e si può stare ad ammirare il paese dall’alto. Andiamo a Manarola a vedere il museo dello Sciacchetrà. Anche questo è piccolo, ci sono dei brevi filmati che raccontano come nasce questo passito famoso in tutto il mondo. Ci informiamo sul frantoio in località Groppo, ma è aperto solo nel periodo in cui viene prodotto l’olio. Così mi bevo un buonissimo frullato da “Siamo arrivati alla frutta”, un posticino pieno di cose fruttate gustosissime. Decidiamo di andare a Monterosso per vedere il santuario della Madonna di Soviore, ma è ancora presto per il Santuario così passiamo qualche ora in spiaggia a Monterosso. Ma fa davvero caldo così resistiamo poco e prima dell’orario della navetta che ci porterà al santuario ci alziamo e andiamo a mangiare un gelato. Con la navetta siamo andati a Soviore. Il panorama mentre si sale è davvero bello. Li però oltre a visitare la chiesa non c’è altro da fare (se non stare su una panchina a contemplare il paesaggio), la navetta successiva passava dopo un’ora così abbiamo fatto un breve giro, scattato un paio di foto e siamo tornati giù. Siamo andati alla stazione e siamo tornati a Riomaggiore. Riprendiamo l’ascensore per fare la strada panoramica, che ci porta in paese passando invece che per via Colombo, per il Municipio e la Chiesa. Bella passeggiata, dove incontriamo un pittore che sta facendo un bellissimo disegno sulle mura del municipio. La sera andiamo in un bel locale ubicato all’inizio della via dell’Amore, ovviamente è all’aperto. Notiamo che è davvero carino e ben fornito di vini e altre possibili bevande, ma non fanno servizio al tavolo. Questo ci lascia perplessi. Comunque il mio ragazzo prende una birra, io provo lo Sciacchetrà, 6 euro ma visto il locale non mi lamento troppo. Sono contenta di averlo provato: è davvero buono. Ha un gusto dolce ma deciso. Sabato 01 Agosto: voglio andare a visitare il Santuario della Madonna di Montenero e Torre Guardiola (il centro di osservazione naturalistica). Così decidiamo di prendere la navetta che alle 12.15 sale verso Biassa. Prima andiamo in spiaggia a Riomaggiore e ci facciamo un tuffo. Prendiamo la navetta e chiediamo all’autista di indicarci la fermata per il santuario. Arrivati ci aspetta una bella scalinata…Sotto il sole di mezzogiorno non è l’ideale ma ormai ci siamo. Il santuario non sembra quasi più una chiesa, ma il panorama è davvero bellissimo! Da qui vediamo che partono molti sentieri e si possono noleggiare biciclette. C’è un punto ristoro, e un bar. Noi il pranzo ce lo portiamo sempre nello zaino. Mangiamo qualcosa, ci riposiamo e facciamo foto. Chiediamo se per andare a torre guardiola conviene fare un’altra strada e ci consigliano di non rifare quella dell’andata. Questa però in alcuni tratti non sembra nemmeno più utilizzata, sembra un sentiero abbandonato e pure ogni tanto si leggono cartelli con nomi femminili che immaginiamo indicare qualche appartamento o casolare. Alla fine giungiamo sulla strada asfaltata fatta dal pulmino. Siamo certi di dover scendere ma dopo un po’ che camminiamo ci vengono dei dubbi andiamo su e giù per un po’ dato che la cameriera di un bar sulla strada non ha saputo aiutarci. Alla fine capiamo che dobbiamo proprio scendere e camminiamo pure per un po’. Arriviamo all’entrata, si apre un viale in discesa con pannelli che descrivono la flora presente nel parco. Arriviamo fino ad un museo, chiuso. Poi oltre c’è un bar con una rivendita dei prodotti del parco, il ragazzo ci chiede se abbiamo la 5 terre card, ma non ce la fa nemmeno tirare fuori…! Mangiamo un gelato e vediamo che da li si può scendere in spiaggia. Camminiamo un bel po’, tanto che ad un certo punto pensiamo di arrivare fino a quella di Riomaggiore, ma in realtà si può accedere ad una splendida baia con una piscina naturale piena di pesci. Per raggiungerla ci vuole una bella camminata ma ne vale la pena. Mi piace talmente tanto che dico a Giuseppe che il giorno seguente voglio tornarci. In effetti è la più bella spiaggia incontrata alle cinque terre. Se arrivate da Riomaggiore dovete fare la strada per la spiaggia grande, poi invece di scendere vedrete che il sentiero sulle rocce sale, continuate passate il cancello che vi dice che state arrivando a torre guardiola. Proseguite ancora. Bisogna salire un po’ e poi, ovviamente scendere. Ma, ripeto, ne vale decisamente la pena. Torniamo a casa quando siamo abbastanza cotti. Doccia e poi un salto al laboratorio del Parco a Manarola per fare un paio di acquisti: io ho comprato marmellata di limoni, pesto, e crema di pinoli. Poi nel negozio sotto l’appartamento ho preso patè di olive e le trofie. La sera facciamo una passeggiata per Riomaggiore e beviamo una granita al bar della spiaggia.
Domenica 02: restiamo a letto fino a tardi. Con calma andiamo alla spiaggia scoperta ieri. Nel pomeriggio quando siamo stanchi andiamo a casa, doccia e poi portiamo qualche bagaglio al parcheggio per non dover domani fare 10 giri. Prendiamo il treno destinazione Monterosso per una pizza. Giriamo un po’, ci sono molte trattorie, meno pizzerie. Alla fine decidiamo per una piccola pizzeria in un vicolo. Purtroppo ci sono tavoli solo all’interno. Il locale è molto carino. La pizza buonissima, fina, croccante ma non dura…Davvero buona. Dopo averla finita, quasi ci leggessimo i pensieri, il mio ragazzo mi chiede se ordinare una margherita. Così ordiniamo un’altra pizza in due. La seconda non è all’altezza della prima ma almeno la nostra fame viene arginata. Facciamo una passeggiata. Beviamo una granita e poi decidiamo di rientrare. Lunedì 03: per le 10 dobbiamo lasciare l’appartamento, alle 9 siamo già in parcheggio pronti per lasciare le 5 terre, il tempo non promette nulla di buono così prendiamo l’auto e iniziamo ad allontanarci. Fino all’ultimo restiamo indecisi se fermarci per un giro a Parma, alla fine, vedendo che è presto e il tempo tiene, entriamo a Parma e lasciamo l’auto in un parcheggio vicinissimo al centro. Andiamo all’ufficio informazioni turistiche e chiediamo cosa non dobbiamo perderci stando solo poche ore. Ci danno una bella cartina della città. Visitiamo la Cattedrale e la Chiesa di San Giovanni. Andiamo in piazza Garibaldi e poi ci dirigiamo verso il Parco Ducale. Li mangiamo un toast e godiamo del (poco) refrigerio che gli alberi danno al caldo della giornata. Parma non ci ha entusiasmato, ma sicuramente non abbiamo visto molto. Comunque se si hanno un paio d’ore di tempo si possono assolutamente passare in questa elegante cittadina.
La nostra vacanza è finita. Delle Cinque Terre mi resterà sempre il ricordo di panorami affascinanti, di acque dai colori limpidi, di una terra aspra ma generosa.