Cinque giorni a maggio a Barcellona

A febbraio decidiamo di programmare una piccola gita nella calda città spagnola per fine maggio (poi è diventata una vacanzina di cinque giorni invece del week end al quale avevamo pensato!)
Scritto da: Sara Colautti
cinque giorni a maggio a barcellona
Partenza il: 24/05/2011
Ritorno il: 28/05/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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A febbraio decidiamo di programmare una piccola gita nella calda città spagnola per fine maggio (poi è diventata una vacanzina di cinque giorni invece del week end al quale avevamo pensato!) aereo più quattro notti in hotel più barcellona card (valida solo per usare i mezzi pubblici liberamente per cinque giorni e non per avere sconti su musei e ristoranti che ce l’hanno sconsigliata per il prezzo) già prenotata dall’Italia, in totale 400 euro a testa. Siamo in due, io Sara autrice del diario e Federico il mio ragazzo. Finalmente arriva la primavera e le ferie si avvicinano. Partiamo dall’aereoporto di Venezia con la compagnia Vueling alle 12:00 puntualissimi! Arrivo previsto per le 13:50 ma alle 13:30 eravamo già atterrati all’aereoporto di Barcellona! In anticipo! Mai successo prima! Probabilmente merito della nostra pilota donna!! Dopo aver indovinato in che terminal eravamo arrivati prendiamo il treno che parte da lì fino alla stazione di Sants e da quel punto la metro verde fino alla fermata di Drassanes, vicino alla Rambla de S.Monica che porta al mare.

PRIMO GIORNO: Arriviamo al nostro hotel in cinque minuti, si chiama barcellona House Hotel e si trova in una laterale della Rambla, piccolo e semplice ma pulito e tranquillo. Tempo mezz’ora per lasciare i bagagli e farci la doccia e poi via ci tuffiamo sulla Rambla! Lì un fiume di turisti, venditori e artisti di strada mascherati e truccati nei minimi particolari con i quali per pochi spiccioli si possono scattare divertenti fotografie. Troviamo subito il mercato della Boqueria (stazione liceu, lo si vede facilmente appena scesi dalla metro sulla sinistra) e già lì non possiamo fare a meno di provare due sensazionali frullati! Nel mercato han proprio tutto ben disposto per creare un gioco di colori che ti incanta! Frutta verdura carne e tanto pesce! I prezzi cambiano a seconda dell’ora della giornata, dovendo vendere la merce fresca verso sera abbassano i prezzi, noi alle cinque del pomeriggio paghiamo un euro a testa per i frullati..e anche le prime bancarelle hanno prezzi più alti di quelle interne! Comunque da vedere assolutamente e provare almeno una volta la frutta o i frullati. Da lì risaliamo la Rambla fino a placa Catalunya (occupata dagli studenti in protesta e quindi non ben visitabile) e ci addentriamo nelle vie del Barri Gotic, visitiamo la Catedral e il suo chiostro con le dodici oche, ingresso gratuito ma paghiamo 2,50 euro per salire sul tetto con gli ascensori da dove si ha proprio una bella vista! Carina questa chiesa anche se è ancora in ristrutturazione. Poi breve visita a S. Maria del Mar e camminata in zona barcelloneta. Li decidiamo di cenare al “rei de la gamba”, prendiamo un litro di sangria e la paella per due e spendiamo circa venti euro a testa, tutto molto buone e ti portano delle super porzioni! da provare..poi stanchi rientriamo in albergo verso le undici e ci facciamo una bella dormita.

SECONDO GIORNO: sveglia alle 7:30, colazione in albergo e pronti per vedere la Sagrada Familia! Scendiamo in metro all’ononima stazione e appena risaliti in superficie si apre ai nostri occhi una meraviglia! Restiamo incantati da questo capolavoro che spicca tra le case barcellonesi. Anche se è circondata da gru non perde sicuramente il suo fascino, stupenda e impressionante in tutta la sua imponenza! Starei ore a guardare i dettagli di tutte le facciate..decidiamo di metterci in coda per l’ingresso ma c’è una fila micidiale di almeno due ore! Per il momento rinunciamo ad entrare e ci dirigiamo a parco Guell (stazione Lesseps, si cammina un pò ma niente di traumatico) entrata gratuita, ci facciamo un bel giro, ammiriamo il panorama e poi la panchina di Gaudì, proprio bella e il suo stile e inconfondibile! Anche se è lunga diversi metri fatichiamo a trovare un tratto libero per sederci e fare la foto, troppi turisti e scolaresche! Scendiamo a vedere la famosa lucertola che risulta anch’essa impossibile da fotografare da sola..decidiamo di tornare alla metro ma per non camminare visto che eravamo sotto il sole battente e il ginocchio di Fede iniziava ad abbandonarlo prendiamo un taxi..6.50 euro per meno di un km, sinceramente se sapevo ce la facevamo a piedi. Prendiamo la metro fino a Passaig de gracia e scendiamo a vedere casa Battlò! ingresso un pò caro 18.15 euro con audioguida inclusa ma ne vale la pena! Proprio speciale questa casa ma la cosa che mi è piaciuta di più sono i comignoli! Anch’ io a casa mia li voglio così! La visita dura un’oretta, usciamo e mangiamo un panino da Pans che è lì vicino e facciamo un giro lungo questa via dove ci son molti palazzi dall’architettura particolare, visitiamo ma solo da fuori la Pedrera altra opera di Gaudì ma meno appariscente di casa Battlò. Ritorniamo nella zone della Cituat Vella, scendiamo a jaume 1 e su mia grande insistenza visitiamo il museo del cioccolato (carrer del Commerc, vicina al parco della ciutadella). entrata 4.30 euro a testa e il biglietto è stampato su una tavoletta di cioccolato che abbiamo subito divorato. Dentro ci sono delle sculture di cioccolato proprio carine, all’uscita nonostante il caldo io opto per una buona cioccolata calda e fede per un caffè. Ottima! Con la pancia piena ci dirigiamo al parco de la ciutadella, breve giretto e dopo la foto col mammuth e con la fontana camminiamo verso l’arco di trionfo. Facciamo qualche foto ricordo e visto che son le sei del pomeriggio torniamo alla Sagrada Familia per vedere a che punto è la coda e magicamente..non c’è quasi nessuno! alle nove e mezza del mattino c’era la gente che faceva il giro della chiesa e ora niente! Visitatela la sera mi raccomando che è aperta fino alle 20:00 se non volete perdere tempo. Paghiamo 15 euro l’ingresso e la salita con gli ascensori che ti portano su fino a 50 metri di altezza così si possono ammirare da vicino le punte dei campanili che son strepitose, colorate e brillanti contrastano con l’aspetto un pò più cupo della chiesa (la discesa e’ a piedi pero’!!!). Anche l’interno è bellissimo, tutto bianco e immenso e curato nei particolari, ci sediamo una mezz’ora ad ammirare gli interni con un sottofondo di musica d’organo. Usciamo che saran state quasi le otto anche se mi sarei installata lì dentro ancora per molte ore e torniamo a Passeig de Gracia per cenare da “tapa tapa” difronte quasi a casa Battlò. Ordiniamo due birre e un tre tapas..che non arrivavano più, una fame! divoriamo tutto ma abbiamo troppo appetito per saziarci con qualche assaggino anche perchè abbiam già speso 23 euro e mangiato praticamente nulla..questo posto può andar bene per un aperitivo ma non per cenare, troppo caro e servizio lento e mangi poco. allora prendiamo un borcadillo al volo per saziare il nostro appetito..stanchi ma soddisfatti dalla giornata rientriamo in albergo. Avere l’hotel vicino alla Rambla è comodo perchè sei vicino al centro ma che confusione di notte..musica e urla fino alle 4 del mattino! Armatevi di tappi per le orecchie e tanta pazienza.

TERZO GIORNO: Dopo la sveglia e una generosa colazione andiamo ad ammirare il monumento a Cristoforo Colombo che si trova a placa del Portal de la pau e da lì visitiamo il Port Vell e ci facciamo una bella camminata (per la gioia del ginocchio di Federico) lungo Passeig de Colomb fino alla spiaggia. Piccolo giretto anche lì giusto per mettere i piedi in acqua e poi torniamo sulla Rambla questa volta prendendo un autobus perchè eravamo troppo stanchi per tornare indietro a piedi. Decidiamo di pranzare al mercato della Boqueria, prendiamo una vaschetta mista di tapas al costo di 10 euro e mangiamo lì seduti sul marciapiede e poi naturalmente un buonissimo frullato. Poi ci ricordiamo che quel giorno è aperto anche alle visite il Palau Guell che si trova in una laterale della Rambla dei caputxinis vicino al mercato, l’ingresso costa 10 euro ma l’audioguida c’è solo in spagnolo anche se è ben comprensibile. Dall’aspetto cupo ma intrigante lo visitiamo tutto fin in cima e finalmente per la mia gioia ammiriamo i famosi comignoli colorati! Al pomeriggio con la metro arriviamo a Placa D’Espanya (fermata metro Espanya) dove c’è l’arena che però noi non visitiamo e Avinguda Reina aperta da due torri molto simili al campanile veneziano e che ternina con uno spettacolare edificio cioè il Palau Nacional che ospita il Museu Nacional D’art de Catalunya. Tutte le fontane in quel momento son spente ma la sera stessa riusciamo a godere dello spettacolo. Nel frattempo ci incamminiamo verso il Palau Nacional, tutto è in salita ci sono molti scalini da fare e per fortuna anche le scale mobili ben nascoste tra le mura sia per salire che per scendere, genio chi ha avuto questa idea perchè con 30 gradi e le gambe esauste anche un piccolo aiuto è sempre qualcosa. Cerchiamo il Poble Espanyol e dopo una camminata infinita perchè non sapevamo bene dove si trovava entriamo. Un consiglio, cercate di raggiungere questa meta in autobus, visto che ci sono perchè non sfruttarli? Il Poble espanyol è un villaggio che è stato creato per l’Esposizione del 1929 e che raccoglie al suo interno alcuni degli edifici spagnoli più rappresentativi per la storia e l’architettura. La visita di questo insieme di borghi dura circa tre ore con l’audioguida, carino ma forse un pò troppo lungo il percorso anche perchè noi eravamo proprio sfiniti. Scendiamo e ripercorriamo nuovamente la strada che porta a Placa D’espanya e con la metro ritorniamo alla Rambla. Sulla Rambla de Canaletes troviamo la Font de Canaletes che secondo tradizione chi beve da questa fonte ritornerà almeno una volta nella città di Barcellona. E allora una bella bevuta! Decidiamo di andare a cenare in un posto molto citato da altri turisti per caso da “Egypte” Rambla n.79 fermata Liceu, prendiamo delle patate come antipasto una padella di fideiuà e mezzo litro di sangria..spendiamo circa 35 euro in due, non male ma forse la qualità del cibo non è proprio delle migliori. Ormai si son fatte già le 21:30 così ritorniamo in metro a placa D’espanya dove un fiume di gente ci trascina fino alla fontana magica, che meraviglia! uno spettacolo di luci, colori musica e spruzzi d’acqua che creano uno spettacolo vero e proprio..sinuosi fasci di acqua colorata si alzano e si intrecciano a tempo di musica, proprio favoloso. Restiamo incantati qua per quasi un ora(la fontana nel periodo estivo è aperta dalle 21:00 alle 23:00) e poi rientriamo in albergo.

QUARTO GIORNO: In questa giornata che si presenta un pò nuvolosa decidiamo di visitare il castello del Montjuic. Per arrivarci vista la sfacchinata del giorno prima a piedi decidiamo di prendere la teleferica (metro fino a Parallel e dà lì si raggiunge un altro tratto di metro che è ben indicato che ti porta fino all’ingresso del parc de Montjuic.) Da quel punto si sale con la teleferica che costa 9 euro andata e ritorno e si arriva al castello. Quest’ultimo non è un granchè perchè apparte le mura esterne non c’e’ niente di caratteristico ma il panorama è mozzafiato da lassù, si ha una visuale di barcellona a 360 gradi. Facciamo un giro nei dintorni e dopo esser ridiscesi con la teleferica (volendo c’è anche un percorso a piedi per i più volenterosi!) diamo un’occhiata veloce all’area olimpica ristrutturata per le olimpiadi del 1992 e poi visitiamo il MNAC che il giorno prima avevamo visto solo esternamente. All’ingresso ci fanno lo sconto per studenti anche se io non lo sono più! Meglio così..Dentro opere gotiche e di arte moderna di artisti spagnoli ma non solo..la visita al museo dura circa due ore, il tutto è molto bello ma c’era un freddo dentro..hanno proprio esagerato con l’aria condizionata, usciti da lì i 30 gradi mi hanno subito rincuorata. Ridiscendiamo le scale mobili fino a placa D’espanya passando davanti alla fontana magica ancora spenta e con la metro raggiungiamo la Ciutat Vella e pranziamo in un posto molto carino e curato che si chiama Magnolia nei pressi della casa della ciutat (9.50euro a testa). Per il pranzo ci sono molti locali nelle vie del centro che fanno menù a prezzo fisso, buoni e convenienti. Rientriamo in albergo verso le 16:00 e dopo una siesta di un paio d’ore con la metro raggiungiamo la fermata di fontata e facciamo un giretto in questa zona chiamata “gracia” consigliata da un’amica di Fede che vive da quelle parti e che passiamo a salutare. Nel frattempo si è fatta sera e vista la stanchezza cronica che abbiamo accumulato decidiamo di cenare ” alla fonda” ristorante che si trova proprio difronte al nostro hotel in carrer Escudellers una laterale della Rambla..ordiniamo una padella di paella un litro di sangria un antipasto di patate e una crema catalana che non potevo perdermela proprio a barcellona no! In totale spendiamo 34 euro in due e mangiato proprio bene. Un posto che consiglio. Finita la cena rientriamo in albergo.

QUINTO GIORNO: Anche per noi purtroppo è arrivato l’ultimo giorno..lasciamo la stanza alle 9:30 e depositiamo i bagagli in albergo..come ultimo giorno decidiamo di stare nella vicinanze e ci facciamo una bella passeggiata nel Barri Gotic. Lì riusciamo a trovare il bar “el quatre gats” locale storico di Barcellona famoso dal punto di vista artistico all’interno del quale Picasso organizzava le prime mostre. L’esterno era assalito da giapponesi con le macchine fotografiche impazzite! Però dopo svariato tempo riusciamo ad entrare e a berci un caffè in santa pace. Il locale si trova in carrer de Montsio nel Barri Gotic. Finiamo il giro nella Ciutat Vella, entriamo velocemente nel mercato chiuso di barcellona e alle 13:00 facciamo nuovamente tappa alla Fonda per l’ultimo pranzo..io padella di fideiuà e Fede calamari alla griglia..il tutto accompagnato da vino bianco e per finire..una crema catalana! Convinco anche Fede a prendersela perchè non si può andar via senza averla assaggiata! Spendiamo circa come la sera prima e soddisfatti di quest’ultimo pranzo recuperiamo in fretta i bagagli e facendo il percorso inverso (metro fino a Sants e da lì treno fino all’aereoporto) lasciamo Barcellona. Il nostro volo parte alle 17:00 puntualissimo! Ci siamo trovati proprio bene con la Vueling, precisi e veloci non ci hanno mai fatto aspettare o perdere tempo. Arriviamo alle 18:50 a Venezia.

Barcellona è proprio una città da visitare, organizzare un viaggio lì è abbastanza economico, si gira con molta facilità e le metro son proprio comode ed intuitive adatte a tutti..ho molta più difficoltà io a spostarmi coi mezzi pubblici ad Udine la mia città che è molto più piccola ma mal servita che non in una metropoli così. Noi avevamo molta paura di imbatterci in eventuali scippatori, infatti siamo stati messi in guardia sia da persone già state a Barcellona che da opinioni reperite on-line. Certo è che in una grande città si trova di tutto, non son mancati visi poco raccomandabili avvistati sia in metro che nel Raval (zona a sinistra della Rambla opposta alla Ciutat Vella), noi non abbiamo mai girato questi quartieri di notte e siamo stati molto attenti a portar con noi lo stretto necessario nascondendo i soldi in posti impensabili e non perdendo mai di vista cellulari e fotocamera. State allerta ma non siate troppo fobici, c’è molta polizia in giro e son tutti disponibili a dare una mano in caso di bisogno o difficoltà.

Le cose che mi hanno maggiormente impressionata in questa vacanza sono la Sagrada Familia, la fontana magica e naturalmente i comignoli di gaudì!



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