Cinque amiche sull’isola di Rodi…

… un museo a cielo aperto
Scritto da: 2perplesso
cinque amiche sull'isola di rodi…
Partenza il: 09/07/2015
Ritorno il: 16/07/2015
Viaggiatori: 5
Spesa: 1000 €
Sì, quest’anno siamo in 5 donne, senza uomini: libere e belle.

Avevamo prenotato ancora ad aprile tramite Expedia: volo aereo Volotea, diretto da Venezia, e un piccolo hotel, il Nafsika, gestito familiarmente in un posto strategico alle porte dal centro medioevale di Rodi, sul mare. 8 giorni con colazione € 420.

E’ la più grande isola del Dodecaneso, una delle più turistiche isole in Grecia. Con più di 300 giorni di sole all’anno Rodi è stata soprannominata “la perla del Mar Egeo”, cantata dai poeti come “Isola delle Rose” e “Sposa del Sole”. Rodi ha sempre avuto un ruolo importante nell’antichità, per la sua posizione geografica che la rendeva crocevia ideale e tramite dei commerci tra la Grecia e l’Asia Minore. Dai Cretesi agli ateniesi, dagli arabi ai turchi, dai bizantini ai veneziani ai genovesi, e, in epoca recente, italiani ed inglesi, in molti hanno preso possesso e dominato sull’isola e sulle terre circostanti. Anche un ordine religioso, i Cavalieri di San Giovanni hanno realizzato qui un feudo che è durato per più di duecento anni.

Partite alle h 9.30 di giovedì 9 luglio 2015 da Venezia con Volotea siamo arrivate puntuali a Rodi. Autobus appena fuori dall’aeroporto (il biglietto si fa in bus a € 2.30) e arrivo in mezz’ora vicino all’Hotel. Le tre camere con terrazzino sono semplici e pulite, con il condizionatore (ma non è servito), con un piccolo bagno e la mia è al 5° piano, con visto sul tramonto e sul mare. Siamo eccitate. Ci sistemiamo e poi… via alla scoperta del centro storico. Il centro storico è a 10 minuti a piedi e per strada ci fermiamo in un parco dove scopriamo un Centro Culturale abbandonato in una palazzina di inizio secolo. Peccato lasciar andare certe strutture…

La città di Rodi è divisa sostanzialmente in due parti: la “città vecchia”, circondata da una doppia fila di alte mura e la “città nuova”, che, oltre alle differenze di architettura e di urbanistica presentano anche una distinta personalità. Giriamo nella città medioevale dei Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, attorniata da alte mura ed in buono stato di conservazione, con i suoi castelli e palazzi, edifici di epoca bizantina, ed architetture di origine turca. Il primo impatto è avvincente. Abbiamo ammirato le meraviglie architettoniche, le possenti mura e la geometria medievale della città vecchia, il castello di Rodi, il porto di Mandaraki con le famose torri che sorreggono ognuna un cervo, simbolo dell’isola, là dove un tempo si poggiavano gli enormi basamenti del Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo antico. Fu opera di un allievo del celebre scultore Lisippo, Chari di Lindos. La statua, in bronzo fuso, era alta 31 metri. Non ci sono indicazioni certe sulla posizione nè sull’esatta ubicazione della statua. Una tradizione vuole il colosso sistemato all’ingresso del porto, in modo tale da lasciare passare le navi tra le gambe, ma cadde con il terribile terremoto che scosse l’isola nel 226 a.C. , dopo 67 anni.

Giriamo incuriosite tra le vie piene di gente, negozi, bar, ristoranti, cercando di scoprire e capire i meccanismi di questa città tra bouganville, fiori e gatti . Una cena veloce e a nanna…è già tardi.

Venerdì 10 luglio 2015 dopo colazione siamo andate a ritirare l’auto che avevamo prenotato su segnalazione dell’hotel. Una Nissan Micra a 4 porte che, con la full assicurazione, ci è costata 270 euro per sei giorni pagata con carta di credito: ottimo direi. Le nostre autiste Licia e Maria sono state molto brave: medaglia! Nell’isola non abbiamo mai avuto problemi con i pagamenti e non abbiamo visto gente in fila davanti ai bancomat. La vita qui ci è sembrata normale, senza i problemi che ci sono stati segnalati dai media. Costi inferiori ai nostri su tutto: benzina, pranzi e cene, attrezzature da spiaggia, bibite.. Le strade sono tutte buone e non c’è molto traffico.

Lasciamo la città e, attraverso una superstrada, raggiungiamo,dopo 50 km., Lindos, il sito in assoluto più bello, ma il sole batte forte. Il nome deriva dal fatto che sulla collina sorgeva anticamente un tempio dorico dedicato ad Atena Lindia, realizzato nel IV secolo a.C.. Dal paese si raggiunge l’Acropoli in cima ad un precipizio di 125 metri (ingresso al sito € 6) da dove si gode di un panorama stupendo sul paese, sulla costa e sulla caletta posta dietro il paese di S. Paul Bay. Per chi trova difficoltà per le scale ripide sotto il sole, c’è una salita più dolce che è la stessa che gli asini usano per portare i turisti fino in cima e io ho seguito il consiglio….con € 5 ho fatto la scansafatiche e sotto il sole battente ho atteso le ragazze all’entrata del sito.

Meno male che il sito era ventilato, perché il caldo cucinava il cervello. Un giro per il paesino, una spremuta d’arancio, e poi via, verso il mare: le ragazze devono fare il bagnetto. Io no, sono allergica all’acqua fredda, per quanto caldo, non riesco a buttarmi. Troviamo il bagno Summer Love a Vlicha poco lontano: non c’è nessuno in spiaggia con piccoli sassi bianchi, ma è attrezzato con lettini e lettoni e coperture antisole. Non ci fanno pagare l’utilizzo delle attrezzature, ma prendiamo una bruschetta al bar.

Ci rilassiamo per un paio d’ore e poi a Epta Piges, in greco significa “sette sorgenti” ed è proprio questa la caratteristica che rende fantastico il panorama qui, la presenza di queste sorgenti di acqua dolce che tutto l’anno sgorga dal terreno, concentrandosi in un piccolo ruscello che, dopo aver attraversato uno stretto tunnel, al temine convoglia in un lago artificiale costruito dagli italiani tra le due guerre mondiali e che un tempo serviva per irrigare le coltivazioni nella piana di Colymbia. Passeggiare tra l’ombra e la frescura, garantite dalla folta boscaglia di pini e platani, è piacevole. Per chi non soffre di claustrofobia consiglio di percorrere, con i piedi nell’acqua, i 150 metri dello stretto tunnel. Brave Maria e Silva che lo hanno percorso al buio.

La giornata non è finita. Rientrando a Rodi ci fermiamo alla famosa baia di Anthony Queen,a sud di Faliraki (a 15 km. da Rodi). Piccola e protetta è un angolo di paradiso: deve il suo nome al famoso attore di Hollywood, conosciuto per il suo ruolo di Zorba il Greco che ha reso Rodi famosa nel mondo. Considerata una delle spiagge più belle di Rodi, questa piccola insenatura di sabbia con pietre piatte ideali per prendere il sole, si getta in un mare di colore verde smeraldo che il fondale di sabbia e rocce rendono ideale per lo snorkeling. Tutto intorno alberi di pino sfiorano l’acqua e contribuiscono a rendere pittoresco e indimenticabile questa stretta baia raggiungibile scendendo una scala. Profumo di basilico nell’aria: sono i vasi che addobbano la striscia di spiaggia.

Il nostro è un tour de force: doccia, cambio per cena e in centro al Rist. Rustico con piatti nazionali di soddisfazione per un totale, in cinque, di € 62.

Un altro giro con le luci della notte e… a nanna.

Sabato 11 luglio 2015

Oggi è il compleanno di Graziella: stasera la festeggeremo. Ma sono sempre io la più vecchia del gruppo.

Partite presto per godere del fresco del primo mattino raggiungiamo il bel sito di Ialyssos a 10 km. da Rodi. Era una delle tre antiche città di Rodi, insieme a Kamiros e Lindos. Gran parte delle scoperte archeologiche di Ialyssos si devono al periodo di occupazione italiana. E’ stata abitata fin dai tempi preistorici. L’acropoli di trova ben arroccata in cima ad un colle fortificato dove si trovano i resti del tempio di Zeus e Atena e una vecchia chiesa dei Cavalieri di Rodi. Vale la pena salire fino all’Acropoli non solo per vedere i resti archeologici ma anche per la vista mozzafiato che si gode, una delle più belle di tutti gli itinerari in Grecia e per il frinire assordante delle cicale.

Raggiungiamo quindi un luogo molto particolare: Petaloudes (Farfalle), a 26 chilometri da Rodi.

Questa è una valle rigogliosa di piante e fiori, con un piccolo fiume che l’attraversa. Questo posto è stato sistemato con molta cura, ponticelli, gradini in pietra, sentieri che portano al Monastero della Vergine di Kalopetra. La valle delle farfalle è un parco naturale unico nel suo genere, che ogni anno, da fine luglio a settembre, si riempie di migliaia di farfalle colorate. Questo curioso fenomeno è da tempo oggetto di studio da parte di entomologi e naturalisti di tutto il mondo. Essa è attraversata dal fiume Pelecano, le cui acque rendono particolarmente umida la zona dando vita ad un ecosistema idoneo all’evaporazione delle resine, che secondo gli studiosi sarebbero all’origine dell’arrivo delle farfalle giallo/arancio/marrone verso la valle. L’area del parco in cui vi è una maggiore concentrazione di farfalle è visitabile col pagamento di 5 euro a biglietto. Per attraversarlo in tutto relax non occorrono più di due ore, durante le quali si gode anche della suggestiva vista di tanti piccoli ruscelli e di sentieri uniti tra loro da caratteristici ponti di legno.

Poiché a Licia si è rotto il sandalo, rattoppato con una striscia di plastica ed elastico per poter camminare, io e lei raggiungiamo il Monastero di Kalopetra con un trenino (€4). Il percorso in salita sarebbe stato troppo difficoltoso a piedi.

E lassù è proprio bello, con una bella vista, ventilato e fresco. Un ristorantino alla buona ci offre deliziosi piatti locali, per un totale di € 31. La discesa è la parte più bella del percorso: l’abbiamo fatta a piedi perché il trenino non era più attivo.

Rientrate in hotel, Graziella e Maria in acqua al mare, io in riposo sino all’ora di cena. A cena in un bel locale nella città nuova il Koykos: un caratteristico locale con ambiente accogliente, hanno stile. Da segnalare a Tripadvisor questa cucina greca di livello e ottimo rapporta qualità prezzo. Costo € 70.

Poi abbiamo raggiunto il centro storico e Graziella ci ha offerto per il suo compleanno, al George Bar, la specialità del posto: un cocktail di frutta in un grande bicchiere con 5 cannucce, alto come un grattacielo di frutta, bandierine e stelline accese: esagerati!

E’ l’una, vado a letto… stanca.

Domenica 12 luglio 2015

Si parte: prima tappa Terme di Kalitea, una baia bellissima a 8 km. a sud est di Rodi. È stata progettata dagli italiani nel 1927 per l’utilizzo di acque termali, ma solo recentemente, dopo l’abbandono di decenni, è stata riportata a nuovo splendore. Si entra con un biglietto di 3 € (ridicolo!) e hai a disposizione lettino ed ombrellone. I bagni termali delle sei sorgenti sono alimentate da sei fontane. In questo paesaggio naturale, hanno girato il film ” Fuga per Atene” con Telly Savalas e Roger Moore. Anche alcune scene del film “I Cannoni di Navarone”sono state filmate in questi paraggi.

Qui, ma anche in tutta l’isola, ho fotografato molte splendide pavimentazioni di mosaico di sassi bianchi e neri, che formano tappeti e corsie che dispiace persino calpestare.

E poi a Koskinou (a 8 km a sud di Rodi) che è un paese minuscolo, ma si può vedere l’autentico stile dell’isola di Rodi e i mosaici di sassi. Facciate multicolori, soprattutto bianco e azzurro,bei cortili pieni di fiori. Bello, bello.

E poi alla spiaggia di Trapanou: è di ciottoli, molto ampia, dove l’acqua è limpida, azzurra, verde, turchese e le grotte sul mare offrono riparo dal sole. Ha un fascino selvaggio ed è utilizzata soprattutto dalla gente locale. Noi prendiamo ombrellone e lettino a €4 a persona. Un panino, un bagnetto, un po’ di relax e via di nuovo verso sud.

Raggiungiamo il villaggio di Archangelos, che si trova sulla costa orientale dell’isola a 30 km. da Rodi. Il paese è dominato da una piccola fortezza costruita sulle rovine di un castello bizantino, lavoro dei Cavalieri di Rodi per proteggere il villaggio in caso di attacco dei pirati. Archangelos è ancora poco turistico ma vanta delle spiagge suggestive, un piccolo porticciolo, abitazioni colorate con colori pastello molto belle e piccole stradine tortuose e acciottolate che gli conferiscono un’atmosfera suggestiva. Bello anche il campanile barocco.

A pochi chilometri da Archangelos si trova la spiaggia di Stegna, un’insenatura con sabbia e ciottoli bagnata da acque poco profonde e dove si trovano caratteristici ristoranti. E lì ceniamo in riva al mare da Kozas: da segnalare a Tripadvisor.

Non siamo riusciti a vedere i bei mercati di pesce come volevamo, ma spesso il pesce si vende per strada e al porto e abbiamo visto ad asciugare ed essiccare l’octopus che peraltro è veramente duro da masticare, anche se saporito, ma ai greci va bene così. Noi non ci accontentiamo.

Lunedì 13 luglio 2015. Mi sono svegliata presto stamattina ed ho fatto una passeggiata sul lungomare del nostro hotel. Molto bello e la giornata è tersa e ventilata. Più tardi sarà caldo, ma al momento si sta veramente bene.

Oggi facciamo il giro dell’isola: sono 80 km. di lunghezza. Prima tappa verso sud Embona, sulla strada del vino. Il vino più famoso qui è passito e moscato, ma ci sono anche bianchi e rossi di tutto rispetto. Quello che non sopporto è il resina, tipico di tutta la Grecia. Ci fermiamo in paese, ma non abbiamo voglia di bere di prima mattina. E’ il più alto villaggio di Rodi, ad un’altitudine di 850 metri. Quest’alta posizione del villaggio l’ha lasciato quasi intatto dal turismo e completamente incontaminato; alcuni dei suoi abitanti, mi dicono, vestono ancora con costumi locali, e mantengono tutte le loro tradizioni locali tramandandole da una generazione all’altra. Bei ricami multicolori vengono prodotti a Embona e fanno parte della tradizione del villaggio.

E poi a Siana. Il villaggio è costruito ad anfiteatro sui pendii del monte Akramitis, con vecchie case di pietra e tetto di argilla. Bella la chiesa.

E poi a Monolithos per vedere le rovine del Castello medioevale risalente al 1480, costruito dai Cavalieri sulla vetta di una roccia; è considerato uno delle 4 fortezze più potenti dell’antica Rodi visto che da qui i Cavalieri avevano una visione strategica del Mediterraneo. La vista da questo posto è da mozzafiato e ricompensa coloro che si sono arrampicati in cima. Da lì si può godere una vista stupenda della costa e delle piccole isole intorno. All’interno di questo castello, si trova una graziosa chiesa, ad una navata, dedicata a San Panteleimon.

Degna di essere visitata è anche la pittoresca insenatura a Fourni Beach, dove pini, sabbia dorata e grotte creano una scena magnifica. Costeggiando le rovine del castello che rappresenta la principale attrazione della zona, si scende quasi senza segnalazioni per una strada ripida, offrendo panorami mozzafiato ad ogni curva. E’ una spiaggia stupenda dove regna la tranquillità perché ancora oggi è conosciuta poco ed è fuori dai soliti giri turistici. Relax per alcune ore al solito prezzo tra pochi ombrelloni davanti ad un mare cristallino.

Si prosegue sino alla punta dell’isola. Ecco Prassonissi il paradiso dei surfisti. La sua caratteristica è che si tratta di un promontorio unito all’isola da una striscia di sabbia sul quale si erge un faro che diventa un isola con l’alta marea, dando origine a quel fenomeno conosciuto come l’incontro dei due mari: il Mar Mediterraneo e il Mar Egeo. Così mentre il mar occidentale è agitato per il soffiare del vento, quello orientale è calmo.

E poi rientriamo, ma sbagliando strada arriviamo al Monte Smith o Agios Stéfanos, che si trova a 3 km dal nostro hotel: qui c’è il sito archeologico della città e il panorama offerto sulla città nuova e sul mare è indimenticabile. Dobbiamo tornarci con calma perché l’acropoli è aperta, non ha accesso o recinzioni.

Doccia, cambio abiti, breve relax e via di nuovo in centro.

Dopo cena, le ragazze sono ‘cotte’ e tornano in hotel, mentre io e Graziella non vogliamo perdere l’occasione per godere di una suggestiva passeggiata per le vie della città vecchia. Le luci rossastre delle lampade in ferro battuto, le rovine di una basilica romanica, la stupenda e silenziosa via dei cavalieri, i cui edifici ospitavano un tempo i pellegrini diretti a Gerusalemme, portano l’immaginario del visitatore indietro di secoli.

Martedì 14 luglio 2015

Oggi vogliamo vederci bene il centro di Rodi, perché c’è tanto ancora da scoprire: è un museo a cielo aperto, dichiarato patrimonio dell’umanità. Una passeggiata tra gli stretti vicoli ancora intatti della città vecchia permette di godere della bellezza del posto e di calarsi completamente nell’atmosfera medievale e alle architetture edificate sotto il dominio turco e italiano. Lo stupendo palazzo dei Grandi Maestri, l’edificio del Collachium, lo stupendo ospedale dei Cavalieri, le bellissime pensioni(che furono usate dai Cavalieri) e le chiese gotiche, insieme alle stradine lastricate, agli archi e alle absidi di pietra, al palazzo del Castellano, alle varie moschee, alla moltitudine di chiese bizantine, alle tradizionali case di Rodi, alle dimore influenzate dall’ architettura veneziana ed araba formano un’immagina magica e unica che attrae e incanta. La città medievale si trova all’interno di mura lunghe 4 chilometri: la Città Alta è uno dei più bei complessi urbani del periodo gotico, mentre nella Città Bassa l’architettura gotica convive con moschee, bagni pubblici e altri edifici risalenti al periodo ottomano.

Sul molo di S. Nicola i caratteristici mulini a vento, arrivando poi alla omonima fortezza che ci ha lasciate piuttosto per-plesse. L’interno è in fase di restauro, ma sono stati utilizzati grandi mattoni di cemento! Incredibile… una struttura che fa storia dal 1464.

E poi a mezzogiorno la visita al Museo archeologico. È un antico edificio gotico in piazza Moussiou, nel quale era ubicato l’ospedale dei Cavalieri di San Giovanni nel 1522. Le singole cellette dove si trovavano i letti dei malati sono ancora oggi visibili, così come il refettorio, le cucine e una sala dove si custodisce il capolavoro del museo, l’Afrodite di Rodi, statua alabastrina raffigurante la dea intenta a legarsi i capelli. In fondo al cortile ci sono stupendi mosaici. Già l’edificio vale una visita. I reperti sono molto interessanti, anche se con un’esposizione poco accattivante.

Va evidenziato che il museo contiene oggetti per lo più ceramici, frutto degli scavi italiani effettuati tra il 1912 e il 1948. Siamo bravi nella storia per opere lasciate ai posteri in tutto il mondo. Con le nostre potenzialità mi vergogno, tuttavia, per come siamo ora.

Un tour della città di Rodi non si può dire completo se non si visita la collina di Agios Stefanos, meglio nota come Monte Smith. L’origine del nome di questo luogo la si deve all’Ammiraglio Inglese Sir William Sidney Smith, che nel 1802 tenne testa alla flotta di Napoleone Bonaparte, impartendo ordini dall’alto della collina. Su questa collina sorgeva nel II secolo a.C. l’antica acropoli della città, riportata alla luce e ristrutturata in parte durante la dominazione italiana di Rodi. Dell’acropoli rimangono oggi i resti di quello che era uno splendido tempio dedicato ad Apollo, una parte del teatro, lo stadio ed una parte del Gimnasium.

Un giro nell’acropoli e l’attesa del tramonto in vista della costa turca (a 17 km.).

E poi un giro sino a Koskinou dove abbiamo cenato benissimo con piatti tipici locali in una piazza del paese ad un costo di € 50.

Mercoledì 15 luglio 2015

Oggi noi ‘stagionate‘ andiamo a Kamiros.

Lasciamo libera Maria, che ha molti interessi artistici e vuole approfondire alcuni aspetti di questa città magica. Rodi è una città di estremi, offre lusso ma anche semplicità. Ci si può dedicare allo shopping o all’abbronzatura, oppure visitare le stupende gallerie e tanti musei. Si può scegliere la vivacità della città oppure il silenzio dei dintorni. E una città dove ognuno trova quello che cerca, e anche di più…

Kamiros viene chiamata la Pompei della Grecia, ma è un po’ esagerato. E’ la terza città più antica dell’isola.

Posta sul versante nord occidentale di Rodi, fu fondata intorno al VII secolo dai Dori e proprio per la sua felice posizione geografica diventò presto un fiorente centro commerciale essendo una società rurale (olio, olive, fichi e vino). I primi scavi nell’area furono effettuati nel 1852, e solo nel 1859 parti rilevanti dell’antica città vennero fatte riemergere (molti dei reperti provenienti dagli scavi sono ora conservati nel British Museum di Londra), ma solo nel 1928 con il governo italiano si cominciò ad avere un sistematico repertamento grazie alla Scuola Archeologica Italiana di Atene. Dagli scavi emersero l’acropoli della città, la piazza del mercato, diversi basamenti di statue, templi, abitazioni ed una grande cisterna; inoltre furono ritrovate le monete circolanti all’epoca nella città, con sopra incise delle foglie di fico.

Dopo la visita al porticciolo Kamiros Skala (nulla di interessante, tranne due gommoni della guardia costiera con il kalashnikov ), abbiamo proseguito sino al Castello di Kritinia a picco sul mare. L’accesso è gratuito, ma è in salita. Del castello rimangono solo le mura, ma la vista dall’alto è incredibile e vale sicuramente la veduta mozzafiato sul mare cobalto e sulle isole Symi ed Halki: veramente fantastico!

Il Castello è stato costruito nel 1472 da Giorgio Orsini da Sebenico (scultore, architetto e urbanista ) per proteggere gli abitanti del villaggio dagli attacchi delle flotte ottomane.

Poi per pranzo in una spiaggetta che però è troppo soleggiata, per cui mangiamo un panino, bagnetto e via.

Ci spostiamo lungo la costa, alla Taverna Porto Antico, sulla strada verso Rodi in una spiaggia che non è un granchè, ma lettini e ombrellone (grande per 4) sono gratuiti. Paghi solo la consumazione e siamo in riva, ma proprio in riva al mare, che porta via le ciabatte.

Relax e rientro a Rodi, perché questa è l’ultima sera e vogliamo godercela sino in fondo. Non so se ci torneremo in questa fantastica isola, ma vogliamo assaporare anche il ricordo dell’ultimo minuto ed io, facendo il diario, voglio stamparmi nella memoria e nella carta i nomi dei paesi, delle spiagge, perché gli anni passano e non sono più così flessibile da ricordare. Solo Licia è la nostra memoria storica: basta chiedere a lei e si ricorda tutto, anche come eri vestita e cosa hai mangiato.

Che bella la città all’imbrunire: giri intorno alle mura e i colori della pietra, dei fiori, dei bar e ristoranti, degli artisti di strada, dei gatti, tutto ciò affascina.

Rodi è una città magica perchè può combinare il carattere cosmopolita di una moderna città, con quello pittoresco di una vecchia città medioevale.

Una cena alla Taverna Mousiko, un ristorante di atmosfera da segnalare a Tripadvisor, dove vanno a mangiare i locali, in una terrazza con vista e con menu di piatti tipici greci perfetti ad un prezzo conveniente. Molto soddisfatte per l’ultima sera. Non potevamo scegliere di meglio.

Quanta gente sino a tardi , non oso pensare a cosa sarà ad agosto….

Giovedì 16 luglio 2015

E l’ottavo giorno torniamo a casa, ma poiché abbiamo ancora qualche ora, ognuno fa quello che vuole, girando a suo piacimento. Le ultime foto di Rodi sono varie, ma ho veramente girato come una trottola per vedere e rivedere il più possibile. Ho girato per il quartiere nuovo tra le stradine infiorate, sono entrata nel cimitero mussulmano che era chiuso per manutenzione, sono tornata al porto

Ragazze, si va…

Appena fuori l’hotel con l’autobus all’aeroporto. Il check in già fatto in hotel e si parte puntuali. Brava Volotea.

Grazie ragazze della bella vacanza.

Ciao Rodi…

Alla prossima

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Rodi

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Museo archeologico Rodi

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Sito archeologico Rodi

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Lindos

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Prassonissi

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Lungo mare Rodi

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Sito Rodi

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Mare stupendo



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