Cinamour

Giorno 23 marzo 2001,dopo un’attesa durata più di 2 mesi,ci ritroviamo all’aeroporto di Malpensa pronti a partire:destinazione Pechino!Siamo venti studenti del Liceo Scientifico Statale Farnesina selezionati tra i quarti anni delle dieci sezioni che compongono il nostro liceo.Tutto iniziò agli inizi di Gennaio del 2001 quando alcune...
Scritto da: Tricheco
cinamour
Partenza il: 23/03/2001
Ritorno il: 31/03/2001
Viaggiatori: in gruppo
Spesa: 1000 €
Giorno 23 marzo 2001,dopo un’attesa durata più di 2 mesi,ci ritroviamo all’aeroporto di Malpensa pronti a partire:destinazione Pechino!Siamo venti studenti del Liceo Scientifico Statale Farnesina selezionati tra i quarti anni delle dieci sezioni che compongono il nostro liceo.Tutto iniziò agli inizi di Gennaio del 2001 quando alcune professoresse dopo aver compiuto le proprie selezioni ci vennero ad informare riguardo una riunione che aveva come oggetto lo scambio interculturale tra il nostro liceo ed una scuola cinese!Il progetto consisteva nell’ospitare in un periodo di dieci giorni venti ragazzi cinesi qui a Roma.Ad ognuno di noi venne assegnato un ragazzo/a cinese che avremmo dovuto ospitare in famiglia.Logicamente la stessa cosa valeva per loro…E quindi dopo averli ospitati e aver fatto loro da guida siamo ora pronti ad entrare nella mistica,nuova e particolare terra cinese. Dopo la bellezza di 9 ore di aereo senza sigarette e con ristrette possibilità di svago atterriamo sul suolo dell’aeroporto di Pechino.

Dopo esserci rimpossessati dei relativi bagagli e dopo i minuziosi ma molto efficaci controlli da parte delle forze dell’ordine ci ritroviamo con i nostri amici cinesi.Dopo la solita routine di saluti e presentazioni,veniamo “smistati” nelle nostre famiglie per essere accompagnati chi con mezzi propri e chi con mezzi pubblici alle rispettive case per lasciare i bagagli,sistemarci un po’ e rifocillarci!dopo un paio d’ore ci ritroviamo allo zoo. Ognuno di noi racconta il primo impatto che ha avuto con la famiglia,la casa,il posto,ecc…Allo zoo l’attrazione principale erano i panda (ma pensa te,che strano!!). Dopo una rapida visione dello zoo,poco interessante,decidiamo di andare in centro.

Le vie del centro sono molto simili a quelle europee,non vi è un’eccessiva differenza se non per le scritte o i nomi delle cose.In prevalenza troviamo soprattutto negozi di abbigliamento sportivo,non ci sono negozi di stilisti famosi ma la particolarità del centro sta nei negozi che vendono vestiti,borse,ecc…Di marche prestigiose rigorosamente falsi e quindi ad un prezzo bassissimo rispetto all’originale,anche se la somiglianza è stupefacente.

Scende la notte e abbastanza affamati decidiamo di scoprire subito le meraviglie della cucina cinese andando a mangiare al…Mc Donald’s!!!!Questo si trovava in un centro commerciale enorme pieno di luci e suoni,con elegantissimi ascensori a vetro e con tantissimi negozi di ogni genere.Dopo questa prima giornata tra una risata e l’altra torniamo tutti a casa con il taxi. Personalmente chiedo al mio ospite cinese di pregare il tassista affinché passi davanti a piazza Tian’Anmen e alla città proibita che con le luci sono un qualcosa di fantastico.Dopo aver soddisfatto la mia piccola esigenza torniamo a casa! La casa del mio ospite era un appartamento abbastanza grande dentro un complesso formato da 3 palazzi da circa 30 piani.Una particolarità di questi palazzi era la signora dell’ascensore. Questa,seduta davanti ai pulsanti dei piani e con apposita stufetta dietro a lei,spingeva il piano dove volevi andare con un bastone.Non c’era molta differenza tra gli appartamenti cinese e quelli italiani se non per l’acqua(avevamo un beverino elettrico con acqua calda e fredda) e per il water che comprendeva in uno bidet e tazza!ovvero una volta finito spingi un pulsante ed esce un getto d’acqua ben posizionato che ti pulisce senza che tu ti alzi o faccia qualcos’altro.

Il giorno seguente siamo andati in giro per Pechino tutti insieme sempre con lo scopo di fare shopping e divertirci.Personalmente mi ha stupito la differenza che c’è tra il centro e la periferia.Due situazioni completamente opposte anche se molto vicine.Dopo un pomeriggio tra le strade di Pechino i nostri ospiti decidono di portarci in una grandissima sala giochi dove c’era un self-service molto buono ricco di cibo a noi sconosciuti.Inoltre abbiamo potuto vedere come si fanno quei sottilissimi e lunghi spaghetti cinesi.Questo grazie ad un cuoco che,avendo visto che c’erano degli stranieri,non vi era migliore modo per pubblicizzarsi.

Dopo aver mangiato molto ma non tanto bene(personalmente preferisco la pasta),saliamo sul solito taxi che ci porta a casa.Voi direte:ma sempre in taxi quanto vi è venuto a costare ogni spostamento? Ebbene vi dirò che il tratto Pechino nord – Pechino sud costava 20 mila lire!!!! E parliamo di una delle città più grandi e più popolate del mondo!!! Dopo una bellissima dormita la mattina seguente ritroviamo i nostri prof a scuola per una riunione di benvenuto con il preside della scuola.Prima di ciò assistiamo all’alzabandiera fatto da parte di tutti gli studenti all’ultimo anno. Dopodiché si sono dilettati in una lezione di ginnastica dove tutti si muovevano all’unisono. Noi proviamo ad imitarli ma con scarsi risultati. Dopo questo “show” andiamo in aula magna dove ci aspetta il preside per andare a fare un bel giretto per la scuola dove abbiamo constatato le profonde differenze sussistenti:alta tecnologia ed eccessivo rigore dei regolamenti.

Dopo aver mangiato qualcosa a scuola,i professori cinesi ed italiani ci portano al Tempio del Cielo o Tiantan. Questo si trova nella parte sud di Pechino. Il complesso è costituito da 3 edifici:Yuanqiu Tan (Altare Circolare),Huangqiong Yu (Celeste volta imperiale),Qinian Dian (Tempio della preghiera per i buoni raccolti). Al Tempio del Cielo l’imperatore andava a sacrificare 2 volte all’anno: al solstizio d’estate e a quello d’inverno. I sudditi dovevano rimanere in casa senza poter guardare la processione dell’imperatore e senza mai poter accedere al Tempio. Il complesso del Tempio del Cielo è circondato da un muro di cinta esterno lungo circa 6,5 km e di un altro interno di circa 4 km. Rimaniamo più stupiti della storia del luogo piuttosto che degli edifici,anche se questi erano molto particolari. Dopo questa visita ognuno di noi torna alla rispettiva famiglia per passare una tranquilla serata con loro.

La mattina seguente ci ritroviamo tutti fuori la scuola aspettando il pullman che ci porta a piazza Tian’Anmen o “Piazza della Porta della Pace Celeste” e alla città proibita. Piazza Tian’Anmen è il centro di Pechino. Con i suoi 40 ettari di estensione è la piazza più grande del mondo: 800 m di lunghezza e 500 m di larghezza. Si estende a sud dell’antico Palazzo Imperiale. Fino al 1911, cioè fino alla caduta dell’Impero, la piazza non esisteva. Non c’era neppure la grande Chang’anjie, un viale che adesso si estende a nord della piazza. Vi erano invece gli edifici ministeriali. Ogni volta che il popolo voleva protestare contro il governo si radunava qui. Dopo averla attraversata con un vento ed un freddo polare, arriviamo di fronte alla porta della Città Proibita: così chiamata quando l’accesso era vietato al popolo. E’ pure chiamata Città purpurea: questo nome non deriva dal colore purpureo delle mura ma dal nome che i cinesi davano alla Stella Polare: Mirto Purpureo. Come la Stella Polare era il punto di riferimento di viaggiatori e naviganti, così l’imperatore, figlio del Cielo, era il punto di riferimento del popolo cinese e così la Città purpurea che lo ospitava. Costituisce il massimo esempio di architettura classica cinese. E’ tale e quale lo ideò e costruì, dal 1407 al 1420, Yongle, il terzo imperatore della dinastia Ming. Ha 9.999 sale e si estende su un’area di circa 5 kmq. Situata nell’antica città tartara, nel cuore dell’attuale città, la Città proibita è protetta da mura alte una dozzina di metri con quattro torri dai tetti con tegole gialle (il giallo era il colore riservato all’imperatore) agli angoli. Circondato da un fossato, quest’insieme di palazzi ben conservato servì come residenza a 24 imperatori. Una particolarità giunse ai nostri occhi:ogni porta aveva un gradino di circa mezzo metro,questo era stato messo affinché le concubine dell’imperatore,che avevano un vestito unico che arrivava sino alle caviglie,non potessero lasciare l’area a loro designata. Una volta terminata la visita il pullman ci porta in un ristorante e dopo aver trangugiato stranissimi piatti torniamo a scuola dove i nostri partner ci aspettano per portarci a casa. Il giorno seguente,come da programma,andiamo con il pullman al Palazzo d’Estate.Lo Yiheyuan o Palazzo d’Estate si trova a venti km da Pechino nella periferia nord-occidentale. Delimitato, a nord, dalla Wanshoushan (Collina della Longevità) e, a sud, dal lago semiartificiale Kunming. Il nome Kunming è stato dato sotto Qianlong a ricordo di un lago che si trovava a Xi’an. Fu soprattutto l’imperatore Qianlong che, colpito dalle bellezze della città di Hangzhou, volle riprodurle qui, scegliendo il nome di “Collina della Longevità”.La denominazione di “Palazzo d’Estate” deriva dal fatto che la Corte veniva a trascorrervi il periodo estivo. Fu in seguito alla distruzione, compiuta dalle truppe anglo-francesi, dell’antica residenza imperiale, nel 1860, che l’imperatrice Cixi (1888) iniziò le opere di ricostruzione. Fu lei a dare a questo luogo l’attuale nome di Yiheyuan (Giardino dove si coltiva l’armonia). Oggi è uno dei parchi più frequentati dagli abitanti della capitale (pattinaggio in inverno, bagni in estate).Mentre andiamo in giro per questa immensa struttura noto un negozio che ti vestiva come un vero imperatore per poi fotografarti sul trono. E noi,da veri turisti,decidiamo di farlo. Dopo questa breve ma esilarante pausa,riprendiamo il cammino per il tempio fino a ritrovare il pullman che ci aspettava fuori il Palazzo per portarci in un altro ristorante a metà strada tra il Palazzo d’Estate e le Colline Profumate. In questo particolare ristorante notiamo i pesci vivi divisi in vasche dove i clienti potevano sceglierli per poi mangiarli. Sul fatto che questo potrebbe essere fastidioso per una persona vi assicuro che i cinesi non si fanno proprio problemi. Assopiti dall’abbuffata risaliamo sul pullman verso le Colline profumate. Le Xiangshan (Colline Profumate): si elevano a ovest della pianura di Beijing. Vi sono disseminati templi che vennero edificati quasi tutti nel sec. XV, quando in Cina il buddhismo conobbe una notevole diffusione. Lungo la strada che conduce alle colline si trova la Yuquanshan (Collina della Fontana di Giada), così definita per la sua costituzione calcarea. Da qui sgorgano molte sorgenti. L’imperatore Qianlong vi fece costruire palazzi, templi buddhisti e taoisti. Qui,un po’ per la stanchezza e un po’ per l’abbuffata a pranza la cosa che mi ricordo di più di questo luogo sono i prati ed il rumore della piccola cascata che conciliava il sonno. Una volta risvegliati torniamo a scuola dove decidiamo di sfidare i cinesi nello sport a noi più caro:il calcio. Nel frattempo alcuni studenti stavano giocando a pallacanestro ignorando i fenomeni italiani che sistemavano alla grande i calciatori cinesi.

La sera i nostri partner decidono di portarci a cena fuori per poi andare in giro per le strade di Pechino. Il giorno seguente andiamo a visitare la più grande attrazione della Cina,l’unico oggetto creato dall’uomo che si vede dal suolo lunare:La Grande Muraglia Cinese. La Wanli changcheng, da noi nota come la Grande Muraglia. La traduzione del nome cinese è “il lungo muro di 10.000 li”. Il li è una misura di lunghezza cinese equivalente a 500 m. In realtà la somma dei tratti di muraglia è più lunga, arrivando a 5760 km. Il tratto generalmente visitato dai turisti è quello del Passo di Badaling, restaurato in tempi relativamente recenti, a cui si accede su strada asfaltata o con ferrovia. Fu costruita sotto Qin Shihuangdi (l’unificatore della Cina) a partire dal 2 a.C., ma la costruzione dei primi elementi risale all’epoca dei Regni Combattenti (VII-VI sec. A.C.). All’edificazione vi hanno preso parte 300.000 uomini per 10 anni. Ha un’altezza media di 7-8 m, una larghezza di 6,5 alla base e 5,5 m alla sommità; una torre ogni 200-300 m, un parapetto semplice verso sud e merlato verso nord, un percorso di varia ripidità e spesso interrotto da scarpate e da scale irregolari, protetto da un lastricato di grossi blocchi di pietra. La spiegazione corrente è che essa fu innalzata per contenere i barbari delle steppe mongoliche. Ma quest’enorme serpente architettonico è stato principalmente concepito e realizzato per proteggere la coltivazione dei campi dalle incursioni delle genti nomadi delle steppe. Svolse anche una funzione civilizzatrice, in quanto esigeva lo stanziamento di decine di migliaia di operai e di militari ai confini delle regioni tradizionali; provocava il contatto di popolazioni molto diverse e ne catalizzava l’attenzione e l’interesse. Infine fui una via di comunicazione scorrevole perché lastricata, sicura perché sempre protetta dai soldati (di notizie e di mezzi di trasporto) perché, data la sua larghezza, era stato possibile adattare, in cima, una piattaforma stradale percorribile. Spavaldi e curiosi iniziamo ad incamminarci per le tortuose e ripide salite della muraglia. C’erano moltissimi turisti che come noi visitavano il monumento,ma anche moltissimi visitatori che andavano a pregare sulla cima più alta del tratto da noi visitato. Dopo aver toccato con mano una delle 7 meraviglie del mondo, risaliamo sul pullman dove,mentre mangiamo un rapido pranzo a sacco,ci dirigiamo alle Tombe dei Ming. Le Shisanling o Tombe dei Ming è il luogo nel quale quasi tutti i sovrani cinesi si fecero costruire, vicino alle loro capitali, dei mausolei in cui essere sepolti. Il terzo imperatore Ming Yongle, fece costruire la sua tomba in questa valle. I suoi successori seguirono il suo esempio. Su 16 imperatori, di cui si compone la dinastia Ming (1368-1644), 13 riposano qui, con le loro mogli.Anche qui il divertimento è stato poco,anzi alcuni di noi si erano presi anche un bel raffreddore a causa dell’umidità dei cunicoli sotterranei dove erano le tombe.

Quindi, con le gambe distrutte per la muraglia ed il naso raffreddato per le Tombe dei Ming torniamo a casa. Una volta rincasato i genitori del mio ospite mi invitano ad uscire con loro per andare a mangiare in uno dei ristoranti(a loro giudizio) più buoni e più cari di Pechino. Qui ho la possibilità di vedere le vie più famose di Pechino che “stranamente” sfociano in piazza Tian’Anmen. Il giorno seguente,seguendo il programma andiamo al Tempio dei Lama. Lo Yonghegong, noto anche come Tempio dei Lama, è posto nella parte nord-orientale della città. Il suo nome cinese significa “Palazzo dell’Eterna Armonia”. Una volta all’anno, nell’ultimo giorno della prima luna del calendario cinese, vi si svolgeva la danza dei diavoli, un rito importato dal Tibet. Costruito nel 1694, restaurato nel 1949, è composto di 5 padiglioni, di numerosi tempietti e cortili in cui vi sono diverse raffigurazioni di Buddha.Nell’ultimo padiglione, detto Wangfuge (delle 10.000 felicità), vi è una monumentale statua di Buddha Maitreya nella sua forma tibetana, alta 18 metri, ricavata da un tronco di 26 m di altezza. All’interno del Tempio era vietato l’uso della macchina fotografica e soprattutto della telecamera ma,con l’abilità di Sean Connery ai tempi di James Bond,riesco a filmare i cinesi che accendono incensi in onore delle proprie divinità e la statua più alta del mondo,con tanto di targa da Guinnes dei primati. Dopo essere stati avvelenati da tutti quegli incensi maledetti, arriviamo a scuola con un profumo schifoso. Cerchiamo di rimetterci in sesto mangiando in mensa, ma il cibo cinese non è che sia uno dei migliori…! Il pomeriggio lo iniziamo con una interessantissima lezione di disegno cinese,ma con scarsi risultati proviamo ad imitare il professore. Dopo ciò andiamo in aula musica dove ad attenderci troviamo il professore di musica con alcuni strumenti. Quindi inizia ad assegnare uno strumento ad alcuni di noi sperando di creare una musica abbastanza decente da poter insegnare al resto del gruppo un tipico ballo cinese. Ora:con le orecchie distrutte,i nasi raffreddati,le gambe distrutte la puzza dell’incenso assistiamo alla cerimonia di saluto da parte della scuola con balletti,mini-concerti e rottura finale,tanto da distrarmi a vedere come si divertivano i ragazzi cinesi che giocavano giù in cortile. Dopo i saluti ed i ringraziamenti torniamo a casa per sistemare le valigie poiché l’aereo Pechino-Milano partiva alle 6:30!!! E quindi, ancora rimbambiti dal sonno ci scambiamo gli ultimi baci con i nostri amici cinesi e con le loro famiglie e saliamo sull’aereo che ci riporta in Italia.

Adriano Conti



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