Cina, Tibet e Nepal 2018
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Siamo una coppia di 65enni pensionati che abitualmente viaggiano da soli, ma in Tibet questo non è stato possibile per le ben note restrizioni imposte dal governo cinese agli stranieri.
Alcuni mesi prima della partenza ho effettuato le seguenti prenotazioni via Internet: tutti gli alberghi con Booking.com, tutti i treni con China Travel Guide, la crociera nello Yangtze con Yangtze River Cruises, il traghetto Hong Kong-Macau A/R con TurboJet e il tour in Tibet con Tibet Discovery.
I biglietti dei treni sono stati spediti al nostro albergo di Hong Kong mentre i permessi per il Tibet sono stati spediti al nostro albergo di Xi’An.
Poiché scrivendo a Yangtze River Cruises e a Tibet Discovery mi rispondeva sempre la stessa persona Wendy Dan (molto sollecito e preciso) ho appurato che entrambi i link erano della Chengdu Bamboo International Tours Co., Ltd.
Siamo stati in Cina altre volte e quindi abbiamo tralasciato città importanti che avevamo già visitato.
Per andare dal Tibet a Kathmandu abbiamo utilizzato la pessima nuova strada che parte da Gyirong Port e che è stata aperta nell’aprile 2018 dopo che quella abituale è stata distrutta dal terremoto del 2015.
Inizialmente avevo studiato il viaggio facendo i trasferimenti in aereo ma i costi erano molto elevati e i voli non sarebbero stati diretti, per cui alla fine ho optato per i trasferimenti in treno e bus locali.
Malgrado avessi prenotato e pagato i biglietti dei treni 6 mesi prima della partenza non è stato possibile avere tutti i posti/treni previsti: i biglietti dei treni vengono posti in vendita 20 giorni prima della partenza e quindi tutte le agenzie acquistano veramente i biglietti nello stesso giorno e probabilmente non è possibile accontentarle tutte. Comunque ho avuto valide soluzioni alternative tranne che per la tratta in treno di 32 ore da Xi’An a Lhasa per la quale l’agenzia non ha ottenuto le cuccette soft che avevo prenotato, ma solo eventuali posti a sedere. Vista la lunghezza del viaggio abbiamo dovuto rinunciare a malincuore al treno e abbiamo fatto il viaggio in aereo, sempre tramite l’agenzia China Travel Guide che ci ha accreditato la differenza di prezzo sulla carta di credito.
Ho sempre trovato le agenzie di viaggio cinesi molto efficienti e affidabili.
Come al solito abbiamo viaggiato con il solo bagaglio a mano, trolley + zainetto.
In Cina bisogna sempre avere il passaporto a portata di mano perché lo chiedono continuamente: in albergo, per prendere i treni, per prendere un bus da una città all’altra, per entrare nei musei, per entrare nei parchi, per prendere le funivie, eccetera.
Itinerario e alberghi
Milano Malpensa – Hong Kong – Macau – Guilin – Zhangjiajie Park – Yichang – crociera sullo Yangtze – Chongqing – Xi’An – Lhasa e tour del Tibet – Kathmandu – Milano Malpensa.
All’andata abbiamo volato con Aeroflot via Mosca e al ritorno con Air India via New Delhi, tutti voli comodi e puntuali.
Ho prenotato alberghi economici con il bagno privato in camera e collocati in posizione centrale.
In Cina gli alberghi sono molto ben forniti con bollitore (che abbiamo sempre usato per fare la colazione in camera), ciabatte, asciugacapelli, quasi sempre dentifricio e spazzolino, eccetera.
Gli alberghi sono stati buoni tranne lo Jixiang Apartment di Zhangjiajie che non corrispondeva per niente a quanto pubblicato su Booking.com, per cui anche se avevamo già pagato 3 notti ne abbiamo fatta solo una spostandoci per le altre due sul vicino Peninsula hotel.
A Kathmandu abbiamo alloggiato al Giramondo Hotel di una ragazza italiana sposata con un nepalese e l’affettuosa ospitalità, con inviti a cena e utilissime informazioni oltre al prezzo basso, hanno fatto passare in secondo piano alcune carenze organizzative di facile soluzione in futuro.
Gli alberghi in Tibet compresi nel tour di gruppo erano di buon livello anche se un po’ vecchi e gestiti peggio degli alberghi cinesi, ma comunque ci siamo trovati bene con camere sempre molto spaziose. La notte al Campo Base dell’Everest è in grandi tende fisse tipo casette con 5 o 6 posti letto in ogni sezione della tenda, con l’orribile bagno esterno a pagamento comune a tutto l’accampamento. Noi eravamo nella tenda nr 35, tanto per dare un’idea delle dimensioni dell’accampamento.
Prima di partire avevo stampato le conferme degli alberghi di Booking.com sia in inglese che in cinese, anche per mostrare nome e indirizzo dei vari alberghi in cinese ai tassisti.
Sempre per i tassisti avevo stampato in cinese in un foglio tutti i nomi delle stazioni ferroviarie che avremmo usato.
SPOSTAMENTI NOTTE HOTEL
19-mag SAB Malpensa-Hong Kong – Volo
20 DOM Arrivo a Hong Kong H 9:45 – Hong Kong Inn Hotel – Hong Kong
21 LUN Hong Kong Inn – Hotel Hong Kong
22 MAR Traghetto per Macau Hong Kong Inn Hotel Hong Kong
23 MER Hong Kong Inn Hotel Hong Kong
24 GIO Treno HONG KONG – GUILIN Guilin Gunanmen Hotel Guilin
25 VEN Guilin Gunanmen Hotel Guilin
26 SAB Guilin Gunanmen Hotel Guilin
27 DOM Guilin Gunanmen Hotel Guilin
28 LUN Treno e bus GUILIN – ZHANGJIAJIE Zhangjiajie Park Jixiang Apartment
29 MAR Zhangjiajie Park Peninsula Hotel
30 MER Zhangjiajie Park Peninsula Hotel
31 GIO Treno ZHANGJIAJIE – YICHANG Navigazione Yangtze Nave Victoria Jenna
01-giu VEN Navigazione Nave Victoria Jenna
2 SAB Navigazione Nave Victoria Jenna
3 DOM Navigazione Nave Victoria Jenna
4 LUN Sbarco 8:40 Chongqing Yu Du Hotel
5 MAR Treno CHONGQING – XI’AN Treno notturno Treno notturno
6 MER Arrivo a XI’AN 8:41 XI’AN Mercure Xi’An
7 GIO XI’AN Mercure Xi’An
8 VEN XI’AN Mercure Xi’An
9 SAB XI’AN Mercure Xi’An
10 DOM VOLO XI’AN-LHASA Tibet – Tour Tibet
11 LUN Tibet Tour Tibet
12 MAR Tour del Tibet in auto Tibet Tour Tibet
13 MER Tibet Tour Tibet
14 GIO Tibet Tour Tibet
15 VEN Tibet Tour Tibet – Kathmandu
16 SAB Confine Cina Gyirong / Nepal Kathmandu Giramondo Hotel Kathmandu
17 DOM Kathmandu Giramondo Hotel Kathmandu
18 LUN Kathmandu Giramondo Hotel Kathmandu
19 MAR Kathmandu – Malpensa Arona
Costi, cambi, clima, prese elettriche
In due abbiamo speso in tutto circa 7.800 euro con queste spese principali:
Visti Cina 254
Volo Milano-Hong Kong 591
Volo Kathmandu-Milano 644
Assicurazione sanitaria Viaggisicuri 142
Alberghi 650
Treni e volo interno Xi’An-Lhasa 665
Crociera Yangtze 644
Tour del Tibet 1518
Cibo 570
Visite 913
Traghetto Hong Kong-Macau A/R 99
Jeep Tibet-Kathmandu 100
Spostamenti vari e gite 330, visti Nepal 43.
Hong Kong ha moltissimi cambiavalute che cambiano velocemente senza formalità: 1 EUR = 8,42 HKD e 7,35 CNY, miglior cambio EUR/CNY del viaggio.
In Cina continentale (il visto per la Cina ci è stato controllato alla stazione di Guangzhou andando verso Guilin) è molto più difficile cambiare valuta. Ho cambiato sia alla Bank of China (unica banca che cambi valuta) sia in qualche grande albergo ai cambi di 7,16 7,29 e 6,60 nell’albergo di Lhasa.
Le carte di credito occidenti non vengono accettate tranne che nella crociera sullo Yangtze.
Il clima è stato quasi sempre buono con nebbia e pioggia nella zona di Zhangjiajie, dove pare che il tempo sia quasi sempre brutto. In Tibet ha fatto meno freddo di quello che pensavamo e di giorno si stava bene anche in maglietta.
Le prese elettriche sono del tipo inglese a Hong Kong mentre per tutto il resto del viaggio andavano bene le nostre spine a due connettori.
Internet
Tutti gli alberghi avevano il collegamento Wi-Fi, più o meno stabile.
Google e Facebook sono bloccati nella Cina continentale, per cui prima di partire avevamo installato su uno smartphone la app a pagamento ExpressVPN per un mese al costo di 12,95 USD. La app ha funzionato benissimo e ne siamo stati molto soddisfatti.
Il pagamento della ExpressVPN avviene tramite la carta di credito e l’impostazione automatica della app prevede che venga rinnovata tutti i mesi, quindi bisogna entrare nella sezione clienti del link della ExpressVPN per segnalare che si vuole la VPN solo per un mese, operazione non semplice perché, secondo me, hanno fatto di tutto per nasconderla.
HONG KONG
Cantieri e lavori in corso dovunque. Tantissimi turisti cinesi che si accalcano nei punti panoramici scattando innumerevoli foto soprattutto a loro stessi.
Abbiamo fatto un’ora e mezza di coda dalle 18 per prendere la funicolare che porta al Victoria Peak, dove ovviamente c’era una folla enorme e solo con molta fatica siamo riusciti ad incunearci fino alla ringhiera per ammirare il magnifico paesaggio. Siamo rimasti in cima mezz’ora e abbiamo fatto altri 50 minuti di coda per scendere.
Tra le varie visite siamo andati al tempio Sha Tin o dei 10.000 Buddha. Il sentiero per arrivare al tempio è introvabile se non si sa dov’è perché non c’è nessun cartello che lo indichi. Viene spontaneo salire per una imponente e lunga scalinata che si dirige più o meno verso il tempio, per poi scoprire in cima, a 10 metri in linea d’aria dal tempio, che tutta quella zona è solo un immenso cimitero senza passaggi per arrivare al tempio. Il sentiero per il tempio, anonimo e quasi invisibile, inizia alla fine di Sheung Wo Che Road. Dalla metropolitana ci vuole almeno mezz’ora, buona parte in salita, per arrivare al tempio principale (con bar e bibite fredde) e poi ancora un po’ più su per altri templi.
Altra gita è stata quella all’isola di Lantau per vedere il Grande Buddha. Si fa un pezzo in metropolitana fino alla stazione di Tung Chung, poi funivia fino a Ngong Ping, poi un pezzo a piedi e una lunga scalinata. Al posto della funivia ho letto che si può prendere il bus 23, però non ho esperienza diretta. Sembrava che non ci fosse coda alla funivia perché è stato abbastanza veloce arrivare alla cassa e pagare il carissimo biglietto A/R di 210 HKD a testa, ma la lunga coda si forma appena svoltato l’angolo e abbiamo impiegato 50 minuti per salire sulla cabina standard (quella con il pavimento di vetro costa di più ma mi sembra che la coda fosse più breve). Il percorso in funivia è carino sopra alcune colline rigogliose, ma nulla a che vedere con i nostri tragitti sulle Alpi: francamente non capisco i commenti entusiastici letti in Internet. Il finto paesino di Ngong Ping è un insieme di bar/ristoranti e negozi di souvenir. Bello il monastero di Po Lin e interessante il Grande Buddha. Considerati il costo della funivia e la sempre lunga coda io suggerisco di prendere il bus, anche perché il tragitto in funivia non è niente di eccezionale.
Tutte le sere c’è un modesto spettacolo di suoni e raggi laser dai grattacieli dell’isola di Hong Kong e il posto migliore per vederlo è nella piazza accanto all’Auditorium di Kowloon.
La lingua inglese è molto diffusa.
La metropolitana è facilissima da usare comprando i biglietti nelle apposite macchinette.
MACAU/MACAO
I voucher della TurboJet, prenotati e pagati dall’Italia, vanno convertiti allo sportello della TurboJet con biglietti veri. Veloce controllo passaporti senza compilare moduli. Dato che eravamo in anticipo ci hanno fatti salire sull’aliscafo delle 7:45 anziché in quello prenotato delle 8. Metà aliscafo era vuoto. Tranquillo percorso di un’ora. Avevo scelto TurboJet perché a Macao attracca al terminal Outer Harbour, più vicino al centro rispetto al terminal di Taipa. A Macao veloce controllo passaporti senza compilare nulla. A sinistra del terminal c’è il bus 3 per andare in centro al costo di 6 HKD a testa (soldi, sia banconote che monete, da mettere in una macchinetta del bus che non dà resto). Al terminal è essenziale procurarsi una mappa di Macao. Seguendo la mappa abbiamo visitato numerose cose di Macao finendo il tour nella zona dei casinò vicina al centro storico. Il grattacielo dorato del casinò/albergo Grand Lisboa è meraviglioso, forse il più bel grattacielo che abbia mai visto. Siamo entrati anche qui e abbiamo pranzato bene spendendo poco in una specie di terrazza sopra uno dei saloni di gioco: Crystal Lounge, 232 MOP in due. Ogni 10 minuti circa c’era un breve spettacolino di ballo. Abbiamo visitato altri casinò, senza giocare mai come al solito, e siamo rimasti impressionati dalla enorme quantità di asiatici di tutte le età che giocavano animatamente. Verso le 14:30 avevamo ritenuto concluso il giro di Macao (che ci è piaciuta molto) e siamo tornati al terminal sempre con il bus 3. Al terminal ci siamo accodati alla lunghissima coda di persone in lista d’attesa per prendere il traghetto delle 15:00 (io, per sicurezza, avevo prenotato quello delle 20:00). La coda era così lunga che pensavamo di non riuscire a salire e invece ci hanno fatti partire. Anche in uscita da Macao non abbiamo compilato nessun modulo. Traversata tranquilla. Lunghissima coda al controllo passaporti di Hong Kong dove abbiamo dovuto compilare di nuovo il modulo di ingresso ad Hong Kong, lo stesso che avevamo compilato quando eravamo arrivati in aereo 2 giorni prima.
Macao ha una sua moneta MOP che vale un po’ meno del HKD, quindi i negozianti accettano ben volentieri i pagamenti in HKD al cambio di 1=1. Il pranzo di 232 MOP l’ho pagato con VISA.
GUILIN
Per andare in treno da Hong Kong a Guilin bisogna cambiare treno e stazione a Guangzhou.
A Guangzhou (ex Canton) c’è il controllo passaporti e visto per l’ingresso nella Cina continentale. Ho cambiato gli ultimi HKD in CNY alla stazione e abbiamo preso un taxi ‘’ufficiale con tassametro’’ per la stazione Sud. Un cartello alla fermata dei taxi diceva che la distanza era di 30 km e il costo previsto di 80 CNY. In effetti i km saranno stati più del doppio prendendo alcune autostrade, ci abbiamo impiegato 50 minuti e il costo è stato di 160 CNY (comunque poco, circa 22 euro). Alla stazione Sud altro controllo biglietti/passaporti e bagaglio, quindi attesa per il treno. Posti di 2 classe ma molto confortevoli con schienale reclinabile e treno veloce da 240 km all’ora. Alla stazione di Guilinbei (Guilin nord) sono andato all’ufficio turistico per avere una mappa del posto ma non solo non avevano mappe ma neppure parlavano inglese. Abbiamo preso un taxi e siamo arrivati al nostro albergo che è in una posizione strana all’interno di una corte, ma molto confortevole e vicinissimo ai laghetti del centro. Nessuno parlava inglese, neppure la signora delle dell’ufficio escursioni annesso all’albergo. In un modo o nell’altro ho prenotato la crociera sul fiume Li per 380 CNY a testa. In seguito siamo andati a caccia di agenzie turistiche per andare alle risaie di Longji, ma nessuno delle tante agenzie visitate parlava inglese, e così ho dovuto prenotare la gita ancora tramite l’albergo, che mi ha fatto parlare al telefono con una persona dell’agenzia ‘’vera’’ che parlava inglese, a 370 CNY a testa.
CROCIERA SUL FIUME LI
Alle 7:40 circa sono passati a prenderci all’incrocio con la strada principale. La guida parlava inglese. Giro della città per prelevare tutti e arrivo verso le 9 all’imbarcadero dove ci hanno consegnato i biglietti nominativi per accedere alla nave. Con il biglietto si passa prima da un controllo biglietto/passaporto e controllo bagagli. Tante navi e tantissima gente. Le navi sono ormeggiate una accanto all’altra e sono al 90% da 3 stelle, ma siamo stati bene. Tutte le navi partono alle 9:30 e arrivano a Yangshuo verso le 13:00. Percorso tortuoso molto bello tra i famosi pinnacoli dei quali è piena tutta la zona. Io sono stato quasi sempre sul tetto del battello. Tempo variabile ma niente pioggia, temperatura gradevole grazie al vento. Verso le 12 hanno offerto il pranzo tipo vassoio degli aerei e il cibo era buono. A Yangshuo si poteva partecipare ad una gita nei dintorni per 100 CHY a testa, ma noi abbiamo preferito girare per questa famosa cittadina dandoci appuntamento in un albergo alle 17:30 per il ritorno in bus compreso nel prezzo. Yangshuo è ormai il bengodi del turista godereccio perché è strapiena di negozi e locali di ogni tipo e del villaggio di pescatori non c’è più nulla. Tutti i prezzi sono altissimi: per un fermacapelli comprato a Guilin per 5,50 CNY ne hanno chiesti 30, per piatto di spaghetti pagato a Guilin 8 CNY ne chiedevano 48, eccetera. Noi siamo rimasti affascinati dalla modernità e ricchezza del posto, ma molto delusi perché speravamo di vedere dell’altro. Alcuni nostri compagni di viaggio si sono fermati a dormire qui ma noi siamo ben contenti di tornare a Guilin che ha un’atmosfera molto più ‘’vera’’. Alle 17:30 siamo saliti sul bus del ritorno e anche in autostrada si passa in mezzo a molti pinnacoli.
GITA ALLE RISAIE DI LONGJI
Alle 8:30 sono venuti a prenderci con un van e con altri 3 partecipanti più una guida parlante inglese (che si divideva tra il nostro van e un altro) siamo partiti per la gita alle risaie di Longji, circa 100 km da Guilin, circa 2 ore e mezza di viaggio. Sosta a un distributore di benzina, sosta all’ingresso della zona dove si paga l’ingresso (costo compreso nella gita), tappa nel villaggio di Huangluo dove l’etnia Yao ha la tradizione, per le donne, di tenere i capelli lunghissimi. Nel villaggio abbiamo assistito ad uno spettacolo per turisti. Subito dopo abbiamo pranzato e quindi ci siamo diretti verso Jinkeng con qualche problema di viabilità a causa di strada stretta e auto parcheggiate malamente. A Jinkeng c’è una funivia che porta in cima ad una montagnola (tutta la zona è montuosa) e noi l’abbiamo presa in salita con l’intenzione di scendere a piedi in un’ora. Costo solo salita 55 CNY, andata e ritorno 100. Il tragitto è spettacolare sopra bellissime risaie a terrazze. Purtroppo non c’era il sole. Arrivati in cima altri bei panorami e poi per scendere abbiamo sbagliato percorso e abbiamo fatto un giro molto più lungo che attraversava dei paesini. Purtroppo avevamo appuntamento alle 15:50 per partire tutti assieme per Guilin, e anche se dalla cima siamo partiti alle 14:30 avevamo paura di non arrivare in tempo. In un paesino dove finalmente c’era qualche automobile abbiamo chiesto in qualche modo in giro, sempre con problemi di lingua, se qualcuno ci potesse accompagnare in macchina al parcheggio della funivia, e così è stato, ovviamente a pagamento.
Una sera abbiamo fatto un giro in città dei laghetti e del fiume con un battello. L’imbarcadero è nel laghetto davanti alle due pagode del Sole e della Luna. Di giorno i giri costano 80 CNY mentre alla sera 210. Abbiamo preso il battello delle 20:45 e abbiamo fatto un bellissimo giro pieno di sorprese di un’ora. Tra le varie sorprese c’è la pesca con i cormorani: il battello si ferma accanto a delle zattere illuminate di verde dove dei ‘’pescatori’’ hanno alcuni cormorani che fanno pescare sul momento per la gioia dei passeggeri. Sicuramente i ‘’pescatori’’ vengono pagati dalle società dei battelli. Oltre ai cormorani il giro presenta altre piacevoli sorprese e quindi mi sento di consigliare il giro serale in battello malgrado il prezzo alto.
Una mattina siamo andati in taxi alla Reed Flute Cave (Grotta del Flauto di Canna), costo 110 CNY a testa. Il giro dura circa un’ora in varie caverne con tante luci colorate più alcune sorprese, tutto molto bello. Dalla grotta abbiamo preso un altro taxi per andare al Ming Prince Palace, ingresso 120 CNY a testa. L’interno di uno dei palazzi è stato trasformato in museo mentre gli altri palazzi sono uffici pubblici. Abbiamo pranzato in un baretto all’interno della cerchia delle mura che circondano i palazzi del complesso. Io sono salito in cima alla collinetta chiamata Picco della Bellezza Solitaria che si trova all’interno delle mura: salita faticosa e panorama così così. Poco prima di uscire dalle mura abbiamo visitato il palazzo dove si facevano gli esami per diventare mandarini. Dal palazzo siamo andati a piedi al vicino Fubo Shan, posto con delle grotte che secondo la Guida Mondadori doveva essere gratis mentre invece ora si pagano 28 CNY a testa, ma non li vale.
Guilin è una città molto piacevole e alla sera attorno ai laghetti ci sono molte persone che ballano, come da abitudine cinese che ho riscontrato in tutti i nostri viaggi in Cina.
ZHANGJIAJIE
Non ci sono treni diretti tra Guilin e Zhangjiajie, quindi bisogna prendere il treno fino a Changsha e poi il bus fino a Zhangjiajie.
Sveglia alle 5:45, taxi alle 6:45 e in 25 minuti siamo arrivati alla stazione nord. Solita trafila di controlli dei bagagli (due volte), biglietto e passaporto. Treno ad alta velocità molto bello (siamo andati anche a 304 km all’ora), prima classe con posti comodissimi e bibita/dolcetti in omaggio. Il treno è partito alle 8 in punto e siamo arrivati a Changsha alle 11:23. Veloce spostamento alla confinante stazione dei bus (salire al primo piano, uscita west), acquisto biglietto per Zhangjiajie e solita trafila controllo bagagli/biglietto/passaporti e abbiamo preso il bus delle 11:50. Il bus faceva pena con numerosi sedili rotti e il numero dei posti sul biglietto non contava niente. Dopo mezz’ora siamo arrivati ad un’altra stazione dei bus e ci hanno fatti scendere per cambiare bus che era ancora peggio del precedente. Viaggio monotono e sosta molto breve in un autogrill dopo 3 ore di viaggio. Siamo arrivati a Zhangjiajie alle 17:20, dopo 5 ore e mezza di viaggio, costo del bus 140 CNY a testa.
Come ho già scritto sopra il nostro albergo Jixiang Apartment (prenotato con booking.com e pagato per 3 notti appena entrati e senza vedere le camere) faceva pena: abbiamo dormito qui la prima notte e poi ci siamo spostati sul vicino Peninsula Hotel dove ci siamo trovati benissimo.
Zhangjiajie è una città priva di qualsiasi attrattiva e serve solo come base per visitare il parco, il ponte di vetro e il monte Tianmen.
VISITA DEL PARCO E DEL PONTE DI VETRO
Sveglia alle 6 e siamo usciti per la stazione dei bus verso le 7. Ho mostrato ai vari minibus la scritta in cinese della zona del parco dove volevo andare (Yuanjiajie) ma credo d’aver fatto male e che fosse stato più furbo indicare semplicemente come direzione il Parco Forestale Nazionale Zhangjiajie. Il nostro bus ci ha lasciati dopo un’ora di viaggio alla stazione dei bus di Wulingyuan indicandoci più o meno la direzione del parco, ma non sapendo bene dove andare abbiamo preso un taxi per portarci alla vicina entrata che era in una strada diversa da quella dove eravamo noi. Biglietto caro da 248 CNY a testa e all’ingresso ci hanno preso anche l’impronta digitale del pollice. Abbiamo preso uno dei pulmini gratis e siamo andati all’ascensore Bailong 72 CNY solo salita. Poca coda e l’ascensore porta ad un altopiano con un bellissimo percorso panoramico. Sull’altopiano si possono prendere altri pulmini. Molto belle le formazioni rocciose veramente simili a quelle del film Avatar, del quale il parco si vanta di essere l’ispiratore del paesaggio. Molti turisti cinesi e asiatici in gruppo ma tutto sommato niente di insopportabile. Abbiamo capito con una certa difficoltà che dall’altopiano si può scendere a valle, e quindi uscire dal parco, solo prendendo una teleferica a pagamento perché i bus si fermano sull’altopiano, quindi per andare al Ponte di Vetro, a circa 60 km di distanza, abbiamo dovuto prendere un furgone pseudo-taxi per 300 CNY (tutti meritati vista la lunga brutta strada che ha percorso in circa 2 ore di guida molto veloce). La strada per scendere dall’altopiano a valle fa paura con stretti tornanti a strapiombo. Verso le 14:30 siamo arrivati al parcheggio del Ponte di Vetro/Grand Canyon. Si prende un pulmino gratis e si sale per pochi chilometri. Sul ponte non si possono portare tablet e macchine fotografiche (cellulari sì) che vanno lasciati al deposito bagagli self service con le cassettine gestibili solo da smartphone (una signora addetta ai turisti tonti come noi ha usato il suo smartphone per noi al costo di 5 CNY). Non è possibile barare perché c’è un accurato controllo bagagli prima della biglietteria. Le istruzioni erano solo in cinese e quindi noi non lo sapevamo e al controllo bagagli ci hanno rimandati indietro al deposito bagagli. Brutta sorpresa al pagamento del biglietto: l’accesso al solo ponte (mi sembra al costo di 180 CNY a testa) è possibile solo dopo le 16:30, mentre l’accesso al ponte e al Grand Canyon (costo 259 CNY a testa) era possibile subito, così abbiamo comprato anche l’accesso al Grand Canyon che magari poteva essere interessante, ma poi abbiamo visto che la visita era molto in basso sotto al ponte e non avevamo voglia di fare tutta quella strada a piedi, per cui non ci siamo andati facendo solo su e giù per il ponte lungo 800 metri a 300 metri dal suolo. Per me il ponte di vetro è una buffonata mentre a Katy è piaciuto moltissimo e ci teneva molto ad andarci. Per camminare sul ponte danno delle soprascarpe. Finito il giro del ponte abbiamo preso un bus per Wulingyuan (che è partito mezz’ora dopo che eravamo saliti, quando si è riempito tutto) e poi altro bus per Zhangjiajie.
GITA AL MONTE TIANMEN
La gita al monte Tianmen si fa usando la funivia di 8 km che parte dalla città nella zona della stazione ferroviaria e della stazione dei bus.
Il tempo era brutto con pioggia e nebbia, situazione climatica che pare sia molto comune in questa zona.
Alla stazione della funivia non c’era coda e ci hanno fatto il prezzo da anziani sopra i 60 anni leggendo le età sui passaporti (166 CNY a testa anziché 258). Rapida salita sulla funivia da 8 posti con un signore cinese e via, immersi sempre più nella nebbia con la pioggia che andava e veniva. Per lunghi tratti non si vedeva assolutamente nulla e anche l’arrivo era in mezzo alle nuvole. Il giro che avevamo in mente era inutile immersi come eravamo nella nebbia, per cui abbiamo fatto il giro breve verso la scala mobile che porta in basso. Il giro compreso del biglietto è molto bello: funivia, passeggiata sull’altopiano, scala mobile infinita in discesa verso la cima della scalinata che porta al ‘’foro’’ della montagna, discesa dei 999 gradini e bus che riporta alla stazione della funivia. In cima pioveva ma noi eravamo molto ben attrezzati. Facendo il giro abbiamo incontrato uno dei vari percorsi sul vetro sospesi sopra lo strapiombo (5 CNY) e Katy l’ha fatto. L’ambiente era suggestivo, ma certo sarebbe stato meglio vedere qualche cosa attorno. Abbiamo preso la scala mobile (meravigliosa, lunghissima, dentro la montagna, opera prodigiosa) e siamo arrivati sotto il famoso ‘’foro’’ (un arco naturale nella montagna), ma non lo si vedeva a causa della nebbia, come pure non si vedeva la scalinata. Comunque siamo scesi a piedi facendo i 999 gradini in mezzo alla nebbia e sotto la pioggia, disdegnando la possibilità di scendere con un’altra scala mobile (sarebbe costata 20 CNY a noi anziani, 32 agli altri). Arrivati giù senza accorgercene causa nebbia abbiamo preso uno dei bus gratis che ha fatto l’altrettanto famoso percorso delle 99 curve, sempre immersi nella nebbia. Praticamente del paesaggio o almeno di quello che c’era intorno non abbiamo visto nulla. Arrivati ad un tempio, che non abbiamo visitato causa pioggia, ci hanno fatti cambiare bus e finalmente siamo arrivati al terminal della funivia in città.
YICHANG – CROCIERA SUL FIUME YANGTZE
Tra Zhangjiajie e Yichang ci sono treni diretti ma solo di categoria K, scoprendo che i treni con la K sono simili ai nostri treni per pendolari, sia come numero di passeggeri per vagone sia come velocità. Grande confusione sul treno con i soliti cinesi che si siedono dove vogliono senza rispettare i posti indicati sul biglietto, grande baccano, resti di cibo e spazzatura dovunque. Siamo arrivati con un leggero ritardo a Yichang e ci siamo seduti su un muretto attendendo le 16 per lo shuttle per la nave, ma in effetti le istruzioni che avevo ricevuto erano errate e bisognava scendere di un piano, andare in un certo ufficio per consegnare i passaporti e ricevere il buono per il bus, quindi tornare su e aspettare l’unico shuttle delle 17:30. Abbiamo visto arrivare passeggeri anche dopo le 21:30 ma non so se sono arrivati con il nostro bus gratis oppure con altro mezzo. Il tragitto dalla stazione ferroviaria fino all’imbarcadero dura 90 minuti circa. Prima di accedere alla nave ci sono i soliti controlli. Fortunatamente parlavano inglese sia le ragazze del desk che i camerieri del ristorante, oltre a varie persone dell’equipaggio. La nave Victoria Jenna è molto bella e elegante e anche la nostra cabina con balcone era molto confortevole. Ho subito pagato i 300 CNY di mancia obbligatoria con VISA. Dopo essere passati dalla cabina siamo andati a cena (non compresa nel pacchetto della crociera), poi alle 20:45 siamo andati alla riunione per stranieri (eravamo 14, nessun europeo, ma probabilmente altri stranieri sono arrivati più tardi) tenuta dall’americano direttore di crociera. Durante l’incontro abbiamo saputo che da 1 anno non è più permesso attraversare la diga al traffico turistico per facilitare il traffico commerciale verso Shanghai. Per questo motivo le navi turistiche partono e arrivano ai piedi della diga e stanno costruendo un nuovo approdo dove siamo saliti noi. La nave era bella, il servizio a bordo ottimo, il cibo buono anche per noi occidentali, alcuni spettacoli serali molto belli. In definitiva il trattamento era simile a quello ottenuto sulle crociere fatte con Costa e MSC.
Il percorso però è stato al di sotto delle attese perché la diga ha alzato notevolmente il livello dell’acqua del fiume e quindi le gole non sono più così affascinanti come una volta.
Durante il percorso di un canyon laterale, lo Shennon Stream, abbiamo visto alcune antiche bare collocate in fenditure delle pareti di roccia a strapiombo: prima della diga le bare erano molto più in alto rispetto al corso del fiume e l’idea era che fosse meglio per il morto essere il più vicino possibile al cielo. Le gite a terra sono care (come sempre nelle crociere) e con guide parlanti inglese. La visita più interessante è stata quella alla City of Ghost. La nave ha navigato più a lungo di notte che di giorno.
A causa di un lungo periodo di siccità il livello dell’acqua era troppo basso per permetterci di arrivare e sbarcare a Chongqing, per cui siamo sbarcati prima a Fengdu (dove si fa la gita alla City of Ghost) e abbiamo preso un bus privato per Chongqing dopo un viaggio di circa 2 ore.
CHONGQING E GROTTE DI DAZU
Chongqing è una città molto bella ed è la base di partenza per visitare le grotte di Dazu.
Solita ricerca infruttuosa di qualche agenzia che parlasse inglese e in qualche modo abbiamo organizzato la gita a Dazu con l’agenzia dell’albergo. Sia l’orario di partenza che il luogo dell’appuntamento erano sbagliati ma alla fin fine siamo partiti.
Il bus prende partecipanti di varie gite, poi si ferma alla sede centrale del CTS e si viene smistati verso il bus giusto che è partito alle 8:40. Ci abbiamo messo molto per lasciare la città e poco dopo in autostrada, percorrendo una galleria, abbiamo sentito un forte soffio provocato da una foratura. Tra soste e avanzamento lento siamo arrivati ad un vicino garage specializzato in mezzi pesanti e ci hanno cambiato la ruota. Avremo perso circa 40 minuti. Poi sosta in un posto finto-antico per andare in bagno e infine sosta in una fabbrica di pentole e coltelli con lunga dimostrazione della qualità dei prodotti. Roba da non credere. Poi veloce pranzo anche perché ormai erano le 12:30, e alle 13 partenza per le sculture/caverne di Baoding (la LP le chiama anche Collina della Cima Preziosa). Ovviamente è tutto bello e nuovo e il parcheggio è a circa 2 km dal sito. Comunque piacevole passeggiata e finalmente si arriva alle meravigliose sculture, parte all’aperto e parte in alcune piccole grotte. Il sito è molto più grande di quello che si capisce in Internet ed è veramente bellissimo. La nostra guida parlava solo cinese (tra l’altro anche negli altri gruppi non c’era nessun occidentale) e così ci siamo persi tutte le spiegazioni. Per accedere al sito bisogna presentare i documenti di identità che vengono raccolti dalla guida sul bus all’inizio della gita. Alle 15 avevamo finito il tour e siamo tornati al bus con un minibus da pagare extra 10 CNY a testa. Speravamo che si andasse anche all’altro sito interessante della Collina Settentrionale ma così non è stato, e quindi il tour prevede solo la visita di Baoding. Alle 17 circa il bus ci ha scaricati tutti ai piedi della parte ‘’ vecchia’’ di Chongqing, vicino al ponte rosso e alla piazza con la torre dell’orologio.
XI’AN
L’albergo Mercure Xi’An on Renmin Square era bello ma in una posizione molto infelice, all’interno di una zona recintata vicino ad altri grandi alberghi e un palazzone con uffici pubblici, senza negozi, ristoranti e metropolitana attorno. Suggerisco di cercare un albergo nella zona centrale delle torri della campana e del tamburo.
La prima sera siamo andati a vedere alle 21 lo spettacolo delle fontane davanti alla pagoda dell’Oca Selvaggia: devo dire che mi era piaciuto di più quando l’avevo visto nel 2010, forse perché non c’era la folla che c’è ora, o forse perché lo si poteva vedere bene dall’alto mentre ora hanno messo delle transenne e non si può più avvicinarsi al parapetto, o forse perché lo spettacolo delle fontane è diventato diffusissimo e non è più una novità.
Volevamo andare a visitare il Famen Temple ma all’ufficio turistico della stazione mi hanno detto che avevano abolito il bus diretto turistico nr 2 e quindi abbiamo rinunciato perché era diventato troppo lungo e complicato andarci.
In Internet è scritto dovunque che XI’An ha 2 linee metropolitane, mentre invece ne ha 3 e stanno costruendo la quarta. La linea 3 ha una comoda fermata alla pagoda dell’Oca Selvaggia.
Una mattina con il bus 603 siamo andati in centro, abbiamo preso la metropolitana e siamo arrivati alla fermata del bus turistico 4 alle 9:10 per andare al sito denominato Hanyangling Mausoleum. Nelle guide e in Internet è scritto che il bus passa ogni ora dalle 8:30 in poi, ma non è vero e infatti il bus è passato alle 10:20. I veri orari sono: partenza dalla stazione del metrò 2 City Library (Shitushuguan) 8:30 10:20 12:00 13:40 15:20 71:00, ritorno dal sito 9:30 11:10 12:50 14:30 16:10 18:00. Il sito è un po’ confuso, nel senso che non si sa dove andare, è poco frequentato e c’è solo un baretto che vende bibite e biscotti. La parte sotterranea con varie tombe piene di statuine è molto bella, ma non c’è altro. Abbiamo visto un filmino in cinese con cuffietta in inglese ma con un pessimo audio. Noi abbiamo preso all’andata il bus delle 10:20 e al ritorno quello delle 14:30, ma se avessimo saputo che praticamente non c’era altro da vedere avremmo preso il bus delle 12:50 evitando i giri a vuoto.
Le mura della città sono uno spettacolo sia di notte che di giorno. Il quartiere mussulmano, che inizia accanto alla Torre della Campana, offre una infinità di cibo da strada e un grandissimo mercato anche turistico.
ESERCITO DI TERRACOTTA
Sveglia alle 6:30, usciti verso le 7:30, bus 603 per la stazione, bus turistico 914 (8 CNY a testa) per l’Esercito di Terracotta. Guardando la stazione ferroviaria, la stazione dei bus è confinante a destra. Il viaggio è durato poco più di un’ora con varie soste per far salire altri passeggeri. Il bus aveva l’aria condizionata. Arrivati al sito veloce acquisto dei biglietti (150 CNY a testa) e abbastanza rapido controllo bagagli, ma circa 15 minuti di camminata prima di arrivare al sito vero e proprio con altro controllo biglietti. Tantissime comitive in visita, anche di studenti. Rispetto a quando sono venuto qui 8 anni fa è tutto cambiato, sia la struttura del sito (tranne i tre hangar che coprono gli scavi) che la quantità di visitatori. Noi siamo arrivati alle 9:30 circa e abbiamo preceduto di pochissimo la folla che si è accalcata nel sito 1, quello principale. Dopo circa mezz’ora c’erano così tanti visitatori che non ci si muoveva più nelle corsie laterali. È sempre affascinante vedere e rivedere l’Esercito di Terracotta. Dopo aver visitato i tre siti abbiamo visitato il museo (con una bellissima presentazione di Pompei). Il cinema non c’è più e ora è un negozio, come anche l’ufficio turistico. Siamo usciti dal sito verso le 11:40 e lungo il percorso di ritorno, diverso da quello dell’andata, ci sono moltissimi posti per mangiare. Per tornare a Xi’An abbiamo preso il bus turistico 5 (306) che è costato 7 CNY a testa, aria condizionata e durata del viaggio sempre di circa un’ora.
TIBET
Il permesso di ingresso in Tibet è stato controllato al check-in in partenza del volo per Lhasa e all’uscita dell’aeroporto di Lhasa, poi ancora all’ingresso di Lhasa, poi numerose altre volte durante il tour. Lhasa è a 3650 metri di altitudine e la mancanza di ossigeno si è fatta subito sentire con mal di testa e fiatone facendo brevi scalinate. I cinesi stanno costruendo come matti dovunque e qualsiasi cosa: palazzi, negozi, autostrade, strade, ponti, tralicci, eccetera. Dovunque ci sono lavori in corso. A Lhasa ci sono numerosi plotoni di militari in assetto anti sommossa. L’impressione che si ha è che i cinesi abbiamo molto alzato il tenore di vita dei tibetani ma che si comportino come un esercito invasore. La separazione tra cinesi e tibetani è nettissima. Mi sembra inutile descrivere il nostro tour in Tibet perché è quello classico del quale si trovano infinite descrizioni in Internet.
Dico solo che malgrado l’intervento massiccio dei cinesi il Tibet è ancora il Tibet dei tibetani che coraggiosamente e con molta tenacia mantengono il loro stile di vita, le donne anche l’abbigliamento.
I templi sono magnifici come pure i paesaggi, il clima è stato buono e anzi fin troppo caldo (tranne che al campo base dell’Everest).
Il Tibet resta una meta magnifica e prima ci si va meglio è.
NEPAL
Superato il confine cinese a Gyirong Port con il suo nuovo scintillante palazzo della dogana e attraversato a piedi il piccolo ponte che divide le due frontiere… si entra nel medioevo. Tutto è fatiscente e improvvisato, dalla strada agli uffici della dogana e del controllo passaporti.
Siamo stati subito contattati, noi due più un ragazzo olandese che aveva fatto il tour del Tibet con la nostra agenzia, da un procacciatore di passaggi in jeep che ci ha proposto il trasferimento fino a Kathmandu per 120 USD complessivi. In teoria avrebbe dovuto esserci anche un servizio pubblico di bus ma non ce n’era nessuno in quel momento. Abbiamo quindi accettato la proposta e abbiamo fatto bene perché era veramente il solo sistema per arrivare a Kathmandu. Il viaggio è durato 9 ore compresa una sosta per il pranzo. Buona parte della strada era una specie di mulattiera malconcia, comunque percorsa anche da camion, quindi con incroci al cardiopalma. Tutto è andato bene, l’autista era molto bravo e gentile ed ha guidato sempre con molta prudenza. Siamo stati fermati molte volte sia per perquisire i bagagli che per controllare i passaporti e i documenti dell’autista.
Per me Kathmandu è una città invivibile: c’ero già stato due volte ma mia moglie Katy no, per cui ci sono tornato per fargliela visitare. Il terremoto ha peggiorato la situazione.
Abbiamo visitato le solite attrattive di Kathmandu spostandoci in taxi e siamo andati a Bakhtapur con un bus pubblico.
Bakhtapur ha avuto ancora più danni di Kathmandu dal terremoto ma comunque è stato piacevole rivederla anche perché il centro storico ha molte strade pedonali e il traffico è molto limitato, contrariamente a quello che succede a Kathmandu.
CONCLUSIONI
La Cina è enorme e bellissima e ci torneremo ancora. Ritengo che basti guardare le foto della Guida Mondadori per aver voglia di andarci. Non bisogna farsi scoraggiare dalla burocrazia cinese per ottenere i visti e dalla lingua perché, anche se quasi nessun cinese parla l’inglese, molte scritte sono in inglese in un modo o nell’altro ci si arrangia. I controlli sugli spostamenti della popolazione e dei turisti sono identici e capillari: per contro il Paese è sicurissimo e per i turisti questo è un grande vantaggio.
La Cina è ricca, modernissima, ben organizzata e pulita. Gli alberghi costano poco e sono confortevoli, il cibo costa pochissimo mentre le visite sono tutte molto care. Il turismo interno cinese è massiccio e si trovano ovunque comitive di turisti cinesi, mentre il turismo occidentale è percentualmente insignificante. Un viaggio in Cina e in Tibet è altamente consigliabile.