Cina: consigli per un viaggio fai da te

Informazioni pratiche e consigli utili per organizzare una vacanza in autonomia
Scritto da: Scaglia
cina: consigli per un viaggio fai da te
Partenza il: 12/08/2017
Ritorno il: 02/09/2017
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Un saluto a tutti da Mari e Dario ed eccoci alle prese con un altro diario di viaggio. Lo scopo di questo diario è di fornire il maggior numero di informazioni utili per chi vuole organizzare un viaggio in autonomia in questo meraviglioso paese, tralasciando il più possibile sensazioni ed esperienze personali. Anche perché navigando sul sito, in fase di preparazione, ho notato che per questa destinazione i diari che forniscono notizie utili sono pochi forse perché pochi sono i viaggi fatti in autonomia in Cina e molti invece quelli realizzati con tour operator; probabilmente si pensa che la Cina sia un paese difficile o “pericoloso” da visitare, ma non è così. E’ un paese come tutti gli altri e forse necessita solo di una organizzazione più impegnativa e attenta. Tutto qui.

Per quanto riguarda la nostra valutazione degli hotel e dei ristoranti, questa è in linea con il nostro stile e la nostra filosofia di viaggio. Ogni giudizio pertanto va rapportato alle caratteristiche di chi scrive il diario. L’unità di misura è la seguente: siamo viaggiatori abbastanza spartani, un po’ zaino in spalla, preferiamo i mercati rumorosi alle spiagge dei villaggi turistici, scegliamo gli hotel di media (a volte pure infima categoria, ma in questi casi, sigh! non è voluto) ai cinque stelle internazionali. Mangiamo ovunque (soprattutto cibo di strada) e proviamo ogni cibo e nei locali dove mangiamo spesso turisti non se ne vedono perché frequentati solo da gente del posto. Non è solo una questione economica, ma una filosofia di viaggio diversa.

Questo viaggio è stato molto intenso e faticoso per i molti spostamenti fatti e solo gli ultimi giorni sono stati più tranquilli e riposanti, ma ne è valsa la pena perché è stato un viaggio meraviglioso ed uno dei migliori mai fatto.

Prima di entrare nel dettaglio dell’itinerario alcune informazioni di carattere generale.

INDICAZIONI GENERALI

Fuso orario: +7h rispetto all’Italia (con l’ora legale)

Valuta: La valuta cinese è il Renminbi (RMB) più comunemente Yuan (¥). Solitamente il cambio è stato 1€=7,6¥. Non tutte le banche cambiano valuta. Ci siamo sempre rivolti alla “Bank of China”, tranne una volta dove abbiamo cambiato alla “Bank of Shanghai”. Il tasso peggiore lo abbiamo avuto alla filiale di Milano della “Bank of China” alla quale ci siamo rivolti prima di partire per evitare di cambiare all’aeroporto dove notoriamente i tassi sono svantaggiosi.

Sicurezza: Assoluta sicurezza anche viaggiando su mezzi pubblici come abbiamo sempre fatto noi (metro, bus, treni).

Costo della vita: La Cina non è così economica come pensavo. La spesa che influisce meno sul budget è quella dei pasti, ma considerate che spesso abbiamo mangiato in locali non frequentati da turisti, quindi più economici dove pranzavano con 5€ in due. Per darvi un esempio del costo della vita, in un McDonald’s due menu classici costano 86¥ (circa 11,50€). Una bottiglia di the freddo costa 4¥ ma può arrivare fino a 10¥ nei luoghi turistici. Una bottiglia di birra cinese (buona) da66 cl.costa 8/12¥, una bottiglia di acqua da 1,5 lt costa 3¥. Quello che veramente influisce sul costo totale del viaggio sono gli accessi ai vari siti e musei. I biglietti hanno un costo simile a quello italiano. Pensavamo di comprare polo, maglie e capi di abbigliamento a basso prezzo invece costano uguale se non di più che da noi, e questo ci ha meravigliato non poco. L’unico posto dove i prezzi per l’abbigliamento erano convenienti è stata la città di Suzhou.

Lingua: L’inglese è parlato da pochi e questi pochi lo parlano malissimo, tanto che talvolta non distinguevo quando passavano dalla modalità cinese alla modalità inglese a causa della pessima pronuncia ed accento. Solo negli hotel abbiamo incontrato persone che parlavano un buon inglese. Generalmente non costituisce un problema non parlare lo stesso idioma e talvolta trovare il modo di farsi capire può essere una parte interessante di un viaggio. Ma quando veramente non se ne può fare a meno perché in situazioni di emergenza può venirvi in soccorso la tecnologia. Scaricate la App “Google traduttore” prima di partire e scaricate la lingua Cinese (molte funzioni sono attive anche off-line) ed il gioco è fatto. I cinesi usano tantissimo una App simile (non Google naturalmente perché da loro non funziona) e vi capiterà spesso di dover parlare faccia a faccia con un telefono-traduttore. Un’altra cosa che vi consiglio (ammesso che siate malati di mente come il sottoscritto) è di seguire un corso di cinese. Sul web trovate tutto ormai. Io ho “seguito” il corso di Emma (seguito è una parola grossa, ho fatto solo tre lezioni per imparare le cose basiche. Non pensate male…. anche se in Cina ho spesso rimpianto di non poterlo parlare meglio): https://learnchinesewithemma.wordpress.com è il sito internet mentre www.youtube.com/watch?v=m1LWu81kWqE è il link youtube. Scherzi a parte, sapere qualche parole di Cinese vi può aprire qualche porta, se non fisica, almeno dell’anima. Anche sapere i numeri e soprattutto come li indicano con le mani potrebbe (diverso dal nostro) potrebbe evitarvi qualche fastidioso inconveniente.

Trasporti pubblici: pulitissimi e puntualissimi. La metro è fantastica, capillare, ed economica (mediamente una corsa costa 3/4¥). L’abbiamo usata tantissimo. Prima di entrare in qualsiasi metro di qualsiasi città hanno un sistema di sicurezza per controllo bagaglio e borse simile a quello dell’aeroporto con passaggio attraverso uno scanner a raggi X, pertanto non portate liquidi all’interno (devono essere ben visibili). Attenzione alla metro di Shanghai che effettua corse fino alle 22:00: leggere info dettagliate nei paragrafi riguardanti quella città. I treni sono pulitissimi e talmente puntuali che penso sia Greenwich che si basi sull’ora di partenza dei treni cinesi piuttosto che il contrario. Non sto scherzando. Abbiamo preso cinque treni e sono partiti tutti al minuto spaccato, arrivando tutti un minuto prima! Incredibile per noi cittadini del terzo mondo. Abbiamo anche dormito una notte in una cabina-letto sul treno Pechino –Xian ed era pulitissimo. Sulla procedura di acquisto dei biglietti e di ingresso alla stazione vi rimando a più avanti. Gli aerei invece non sono così puntuali. Abbiamo preso tre voli interni e sono stati tutti e tre in ritardo (mezz’ora mediamente). Attenzione che cambiano il gate anche pochi minuti prima della partenza, per cui bisogna controllare lo schermo con frequenza.

Taxi: Efficienti ed economici. L’unica accortezza che suggerisco è quella di prendere sempre i taxi ufficiali (quelli con la scritta per intenderci) e non i taxi abusivi. Questi ultimi vi si avvicinano proponendovi un prezzo per la vostra destinazione ed anziché essere più vantaggioso come pensavamo noi (visto che sono abusivi ed in teoria non pagano le tasse) in realtà costano sempre molto di più. Un esempio: a Guilin ci hanno chiesto 30¥ mentre con un taxi ufficiale la spesa è stata di 9,40¥.

Città: siamo rimasti stupiti dalla pulizia delle città, e non solo il centro, ma ovunque. Senza parole. Inoltre le città sono moderne con ottimi trasporti pubblici puntuali e puliti.

Inquinamento: un mito da sfatare almeno secondo la nostra esperienza. Non abbiamo trovato a Pechino né in nessun altra città aria irrespirabile e inquinatissima, quanto meno non più inquinata di quella che respiriamo in alcune città italiane. Considerate che diverse macchine sono elettriche e che circa un 70% dei motorini (dato molto spannometrico) sono elettrici. A riprova di ciò devo dire di non avere visto molti cinesi in giro con la mascherina se non qualche rara eccezione.

Cinesi: avevo sentito diversi italiani che avevano visitato la Cina descrivere assai negativamente questo popolo per le loro abitudini, ma non è coinciso con quanto ho trovato in realtà. Ad esempio non è vero che in cinesi non rispettano le code o spingono quando vi si trovano in mezzo. Sicuramente non sono un popolo nordico, ma si comportano esattamente come noi (o noi ci comportiamo come loro) o forse meglio. Mediamente rispettano le file, non spingono, sono cortesi con i turisti e talvolta vogliono salire sulla metro prima che scendano gli altri viaggiatori, ma c’è un apposita persona con tanto di divisa che farà rispettare questo buon comportamento. D’altronde in Metro a Milano quando dovete scendere, dovete spingere per aprirvi un varco tra il muro di gente che vuole salire; quindi nulla di nuovo sotto il sole. Sono molto cortesi con i turisti e ci è capitato che ci abbiano pagato un mezzo pubblico mentre ci facevano da “guida improvvisata” o che ci abbiamo offerto persino acqua e patatine. Talvolta sono incuriositi da noi occidentali forse perché molti di loro non ne hanno mai visto uno direttamente per cui non sarà difficile sentirsi fissati quando si è sui mezzi pubblici. Basta non farci caso. Spesso vi chiederanno di scattare una foto assieme. Non illudetevi di essere belli come Brad Pitt (come ho fatto io, ma solo per qualche secondo, lo giuro!). Probabilmente è un vanto pubblicare sui social foto insieme ad occidentali dalla faccia così strana (ecco il vero motivo perché volevano una foto con me, altro che Brad Pitt). Sono perennemente attaccati al cellulare, in questo ci battono 10 a 0, con il quale fanno di tutto (ma proprio tutto: pagano perfino una bottiglia di acqua da mezzo litro) e talvolta vanno pure a sbattere contro i muri mentre camminano. L’unica abitudine “negativa” che può veramente infastidire o mettere a disagio noi occidentali è quella che ai cinesi piace sputare comunque ed ovunque. Ma non è uno sputo leggero come si può fare quando un pelucco si appoggia sulle labbra. Nooo!! E’ invece uno sputo profondo, atavico, pescato dal fondo dell’anima e preceduto dal caratteristico raschio gorgogliante. Noi lo definiremmo piuttosto “scaracchio”. Come dicevo sputano ovunque (anche al ristorante, sigh!) e non so quanto prendano la mira visto che uno di questi sputi è arrivato a pochi cm dai miei piedi, peraltro con sandali. Un centro sarebbe stato terribile.

Per tutto il resto potete andare tranquilli.

Cucina: logicamente la cucina che trovate in Cina non è quella che trovate nei ristoranti cinesi in Italia, se non qualche raro piatto come ad esempio il riso con verdure o altro condimento. Il giudizio è soggettivo. Noi l’abbiamo trovata fantastica. A me (parte maschile della copia viaggiante) è piaciuto praticamente tutto con una predilezione per i tortelli, inimitabili. Ma una nostra amica andata in Cina l’anno prima di noi ha detto che ha trovato tutto pessimo e non ha ingurgitato nulla che non fosse occidentale. Good luck!

Clima: Caldo, per cui abiti leggeri, a parte un pile per le temperature folli che i condizionatori sparano in alcuni luoghi. Talvolta anche umido, ma come da noi nella bassa padana. In alcuni momenti è stato veramente caldo, ad esempio quando abbiamo visitato la Città Proibita o a Shanghai dove abbiamo registrato la temperatura più alta: 39°C. Per fortuna però solo il primo giorno perché i successivi sono stati nuvolosi e ventilati. E’ piovuto solo un pomeriggio, un paio di ore.

Telefono/internet: In Cina non funziona Google, Facebook, Youtbue, Instagram e G-mail a meno che non abbiate una VPN; funziona invece Yahoo, Bing e WeChat (come il nostro whatsapp). Cos’è una VPN e come funziona? Difficile da spiegare e non è nemmeno il mio compito ma molto più facile da fare. Potete scaricarvi una VPN come abbiamo fatto noi. Scaricarla è semplicissimo. Basta andare su Appstore e digitare il nome di una VPN e poi scaricarla. Vi sono VPN per IPhone e per Android. Per l’Iphone ho scaricato “ExpressVPN” che costa 10€ un mese (ve ne sono anche di gratuite ma avevo letto buone recensioni per questa), mentre per Android abbiamo scaricato “TouchVPN”. Se non sapete come fare potete vedervi un tutorial su Yuotube come abbiamo fatto noi (www.youtube.com/watch?v=_gBcTCQLyf4 ). Seguitelo passo passo e sarà facilissimo. Una volta scaricata l’APP l’uso è intuitivo. Per telefonare invece, nei nostri viaggi usiamo sempre Skype collegandoci al wi-fi gratuito dell’hotel.

Hotel: Tutti gli hotel dove abbiamo dormito sono hotel nei quali ritorneremmo volentieri, con la sola eccezione -forse- di quello di Chengdu. Normalmente puliti e con wi-fi quasi sempre funzionante. Comunque da quel poco che abbiamo potuto notare la prerogativa comune a tutti gli hotel è la moquette, se non nelle camere, assolutamente sempre presente nei corridoi e rigorosamente moquette alta tanto che in alcuni casi si faceva fatica a trascinare il trolley! È abitudine comune (con qualche eccezione) che in Cina nel costo della camera non includano la colazione. Per quanto riguarda le cauzioni richieste avevo letto di cauzioni molto alte tanto che i turisti usavano la cauzione un po’ come security box, nel senso che non giravano con tanti soldi ed erano più sicuri. A noi non hanno mai chiesto cifre così alte. Mediamente hanno sempre voluto circa 100¥.

Elettricità: Non sono necessari adattatori

Toilette: Vi sono toilette pubbliche gratuite in ogni angolo delle città e sono quasi tutte mediamente pulite (come quelle dei nostri centri commerciali per intenderci) anche se non mancano le eccezioni negative. Portatevi con sé un rotolo di carta igienica perché non sempre è presente. Le toilette abbondano letteralmente soprattutto nei luoghi turistici, come parchi e musei.

Thè: i cinesi sono forti consumatori di the ma non zuccherato. Troverete spesso in giro distributori di acqua calda gratuita, dai quali i cinesi attingono per riempire particolare borracce nelle quali ci sono immerse foglie di thè. I primi giorni magari non vi farete caso ma poi l’occhio si abituerà e li vedrete nelle stazioni, negli aeroporti, sui treni, etc. …; di solito sono situate vicino ai bagni pubblici. Potrebbe essere una buona idea portarsi una borraccia o comprarla in loco, ma se non vi piace il thè amaro portatevi dall’Italia una buona scorta di bustine di zucchero.

Visto: Costo € 127 cad. L’agenzia ufficiale di rilascio dei visti è a Milano (www.visaforchina.org/MIL_IT ). Sul sito potete leggere tutto quello che serve per ottenere la Visa. Siccome la procedura è un po’ complicata e non ci andava di dover ritornare a Milano solo perché magari avevamo dimenticato un documento, abbiamo preferito pagare poco di più ma appoggiarci ad un’agenzia che ci ha assistito nella compilazione del formulario e conosce tutti i trucchi per semplificare la pratica. Questa l’agenzia alla quale abbiamo fatto riferimento: Pro Export snc, via Federico Confalonieri, 3. Milano (tel. 02603109), ma ce ne sono altre anche a pochi passi dal Centro Visti ufficiale.

Itinerario: Il giro che abbiamo fatto è il seguente: Pechino, Xi’an, Chengdu, Guilin (con tappa nelle risaie ed a Yangshuo), Shanghai, Tongli, Suzhou, e ritorno a Shanghai.

Entriamo nel vivo del nostro viaggio iniziando finalmente il diario vero e proprio nel quale speriamo di fornire ulteriori informazioni e dettagli su spostamenti, hotel, e altro ancora. In ultimo indichiamo alcuni siti web che potrebbero esservi utili.

Siamo partiti il giorno 12 agosto dalla Malpensa alle ore 13:30 con un volo Air China pagato € 670, che è un po’ di più rispetto ad altri voli che avevamo trovato, ma aveva il vantaggio di essere diretto. Siamo arrivati a Pechino il giorno dopo alle ore 05:30. L’aereo Air China era un po’ piccolo e datato per il lungo viaggio che abbiamo fatto (A330), con sedili stretti e troppo duri. Il servizio delle hostess è ottimo, ma il cibo di qualità medio bassa all’andata e pessima al ritorno. E’ la prima volta che non mangio il cibo che mi portano sull’aereo. Ci aspettavamo meglio. Nota positiva: non sono fiscali sul peso delle valigie da stiva (le nostre pesavano un paio di chili in più l’una) e non guardano nemmeno i bagagli a mano, per cui ci si può infilare qualche kg in più anche qui.

PRIMO GIORNO: DOMENICA 13 AGOSTO – PECHINO

Come dicevo siamo arrivati puntuali alle 05:30, ma il dramma è stato passare la dogana. Due ore esatte di coda in piedi perché erano aperti – forse perché era l’alba – solo tre sportelli su dodici presenti. Una volta presi i nostri bagagli abbiamo raggiunto il nostro hotel situato nel centro di Pechino, con i mezzi pubblici. Per farlo abbiamo preso il treno “Airport Express” chiamato anche “ABC” che abbiamo pagato 25¥ cad e che collega il terminal 2 al terminal 3 dell’aeroporto e da lì conduce alla linea 2 della Metro, stazione “Dongzhimen”. Durata corsa circa trenta min. Il treno è attivo dalle 06:30 fino alle 22.00 circa, perciò regolatevi di conseguenza in base all’ora di arrivo del vostro volo. Dalla stazione della metro abbiamo raggiunto in pochi minuti il nostro hotel (biglietto metro 4y). Il mio consiglio, valido per Pechino e per tutte le altre città, è di stamparvi una mappa delle linee della metro (o scaricarvi l’app) perché non sempre è presente nella metro e talvolta solo in cinese, e poi di familiarizzare con i distributori automatici di biglietti: basta cliccare sul tasto “Inglese” e poi una volta selezionata la linea che vi interessa, cliccare sulla stazione desiderata. Vi apparirà l’importo e non dovrete fare altro che inserire i soldi. Usando queste macchinette potrete capire che metro prendere e verso che capolinea andare.

L’hotel, prenotato direttamente da casa (senza booking) è il “Red Lantern House” (www.redlanternhouse.com) ed è costato 270¥ a notte (36€). Probabilmente non è il migliore hotel dove abbiamo dormito ma è quello che ci è entrato di più nel cuore. E’ il classico hotel per backpackers, frequentato principalmente da un turismo giovane, ma non solo (come nel nostro caso). Le camere sono disposte su due piani, attorno ad un cortile centrale (classcia casa a corte) coperto, che funge da sala colazioni al mattino e come luogo di ritrovo durante il giorno. Sono camere pulite, ampie, ma non tutte hanno il bagno privato. Il wi-fi funziona abbastanza bene. Wjnnie, la ragazza della reception, è veramente efficiente, parla un ottimo inglese e vi può essere di aiuto per informazioni sulla città. Vendono una buona cartina di Pechino a 7¥ e ne vale la pena poiché in città è difficile trovarle. Hanno il servizio lavanderia. Dista 10 minuti a piedi dalla fermata della metro e con questa si arriva in piazza Tienanmen in pochi minuti. La colazione non è compresa e secondo noi è un po’ cara (40¥ cad). Comunque noi siamo sempre andati a fare colazione fuori perché uno dei punti di forza di questo hotel è di essere situato nel cuore di un hutong molto vivace, per cui al mattino uscivamo a mangiare il cibo cucinato nei negozi del quartiere. Tutte le guide consigliano di visitare un hutong ma soggiornando qui ci vivrete dentro. Niente di meglio.

Una precisazione per quanto riguarda gli hotel. Mediamente abbiamo cercato su internet due/tre hotel per città dopo che avevamo letto informazioni positive su altri diari; sinceramente cercare negli oltre cinquemila hotel di Pechino o Shanghai c’era da perderci la vita e non ne avevamo nessuna voglia, per cui individuatone uno che poteva essere ok la nostra ricerca è finita lì.

Dopo il check-in e mentre mia moglie si riposava un poco, sono andato con il bus pubblico alla più vicina “Bank of China” a cambiare un po’ di soldi. Pranzo in un locale vicino all’hotel che aveva solo l’insegna in cinese, per cui non posso darvi nessuna dritta. Proseguendo nel diario sarà così per molti altri locali dove abbiamo pranzato. Tentare anche di darvi l’indicazione risulta quasi inutile visto che in ogni via ci sono infinità di ristoranti, confondibili facilmente a meno che non siano indicati da una scritta per noi leggibile.

Nel pomeriggio visita al “Tempio dei Lama”. Ingresso 25¥ cad. Arrivati con metro Linea 2 dall’hotel (3¥ a biglietto) dista tre fermate e bisogna scendere alla fermata “Yonghegong” indicata anche con la scritta “Lama Temple”. Interessante struttura composta da più templi riuniti in un unico complesso. C’è un importante statua del Budda alta 18 mt e due padiglioni sono collegati da una passerella sopraelevata. Tempio molto caratteristico, è una piccola osai di pace e di spiritualità. Sicuramente uno dei migliori visti. La strada all’esterno è piena di negozi che vendono articoli religiosi o simili e potrebbe valere la pena acquistare qualcosa. Abbiamo cenato mangiando degli squisiti dumplings (tortelloni cinesi ripieni di carne o verdure) in brodo in un locale vicino all’hotel (nome solo in cinese) 79¥ in due, più o meno 10€.

Secondo giorno: Lunedì 14 Agosto – Pechino

Programma del giorno era la visita alla grande Muraglia che abbiamo fatto con un tour organizzato direttamente dall’hotel. Su internet avevo trovato come arrivarci con mezzi pubblici, ma ci sarebbero stati troppi cambi tra metro e bus da fare e probabilmente ci avrebbe portato via troppo tempo e molte energie considerato anche che c’era ancora la stanchezza del viaggio da smaltire. La scelta fatta comunque si è rivelata ottima perché non ci hanno portato in negozi compiacenti ma direttamente al sito: costo 310 Yuan a persona incluso colazione, ingresso alla muraglia, e pranzo. Siamo partiti ora 7:30 e ritornati alle 15:30. Durata del viaggio per raggiungere il sito 1h30min. Tempo di visita concesso tre ore che sono più che sufficienti. Abbiamo visitato Mutianyu che dicono essere quella meno turistica ma il consiglio è sempre quello di arrivare presto. Arrivati alla base della Grande Muraglia ci sono due modi per salire: o per sentiero con molti scalini per coprire il dislivello che vi porterà via un’ora se fatto di buon passo, oppure per seggiovia. Noi abbiamo scelto la seconda strada preferendo dare importanza alla visita piuttosto che l’attività “agonisitica”. Il biglietto di sola salita con la seggiovia costa 100 ¥, ma si può risparmiare facendo il biglietto cumulativo: seggiovia per la salita + toboga per la discesa a soli 120¥. Negli ultimi metri di salita in seggiovia vi faranno una foto che vi costerà 20¥ se la vorrete acquistare. Stesso discorso vale per il toboga in discesa. Arrivati in cima abbiamo seguito le indicazioni del nostro autista che ci ha consigliato di andare verso destra, verso il punto 1 se ben ricordo che è il più panoramico e meno affollato, e siamo rimasti soddisfatti. Un paio di ore sono più che sufficienti per vedere la Muraglia e scattare migliaia di foto. La discesa con il toboga è divertentissima ed in pochi minuti vi ritroverete al punto di partenza. Su internet potete vedere dei video relativi alla discesa con il toboga. Il sito è circondato da alcuni ristoranti, da venditori di bevande (carissime: una bottiglia di thè a 10¥ contro i 3¥ che si paga in città) e da un locale Subway, anche questo carissimo. Il consiglio è di portarvi un paio di bottiglie nello zaino.

Solo il pranzo presso il ristorante non è stato il massimo della qualità: riso ed un po’ di pollo in agrodolce, ma va bene così.

Nel resto del pomeriggio che avevamo a disposizione abbiamo visitato la Torre della Campana e la torre del Tamburo che sono situate una di fronte all’altra ad un centinaio di metri di distanza. Si trovano a nord della città proibita, immersi in uno dei pochi hutong ancora esistenti di Pechino. In antichità la campana veniva suonata per la sveglia mentre il tamburo per dare il segnale di chiusura delle porte cittadine. Siamo entrati solo nella Torre del Tamburo (20¥ cad) e per puro caso abbiamo assistito allo spettacolo dei suonatori di tamburo che dura una decina di minuti. Gli orari degli spettacoli sono: 9:30 – 10:30 – 11.30 per la mattina e poi 13:30 – 14:30 – 15:30 – 16:45. Si raggiunge la torre con una scalinata ripidissima. Dentro al torre non c’è molto da vedere se non un buon panorama della città. Visitare una delle due torri è più che sufficiente.

Una volta usciti abbiamo fatto una lunga camminata fino ad arrivare in Piazza Tienanmen che abbiamo raggiunto verso sera. Come abbiamo girato l’angolo della via che porta alla piazza siamo stati travolti da un fiume in piena di persone che procedeva contromano. Non avete idea di quante persone c’erano. Incredibile. In realtà non eravamo proprio nel centro della Piazza ma di fronte all’ingresso della Città Proibita dove si innalza una foto gigante di Mao. Il cuore di Piazza Tienanmen probabilmente a quell’ora è chiuso e noi ci siamo entrati nei giorni successivi. Alle 19:45 parte la musica per l’immancabile spettacolo musicale di fontane colorate. Molto cinese ma affascinante. Dura pochi minuti. Comunque la quantità di gente che c’era ci ha veramente impressionato mentre i turisti si contavano sulle dita di una mano. Una visita di sera è imperdibile. Abbiamo cenato vicino al nostro hotel provando la famosa “Hot Pot”. In pratica si riempie una ciotola di ingredienti a piacere che si prendono self-service da un bancone. Gli stessi vi vengono restituiti bolliti e serviti con brodo caldo. Super. Costo 63¥ in due, con due bottiglie di buona birra cinese.

Terzo giorno: Martedì 15 Agosto – Pechino

Questo giorno lo abbiamo dedicato alla visita alla “Città Proibita” (dalle 8.30 alle 16:00). Attenzione che il Lunedì è chiusa, quindi programmate bene i vostri giorni. Dista due fermate di Metro dal nostro hotel (linea 4 e linea 1) ma non conviene fare il tragitto a piedi perché le stazioni della Metro in Cina sono distanti. La Città Proibita è il complesso monumentale meglio conservato della Cina nonché il palazzo più grande del mondo e va visto solo per questo. L’ingresso costa 60¥ a testa. Come sempre in Cina per prendere qualsiasi tipo di biglietto dovete presentare il passaporto quindi portatelo sempre con voi. Si entra dal lato sud, ovvero dalla “Porta di mezzogiorno”. Fate attenzione che nel primo cortile ci sono altre biglietterie con lunghe file ma in realtà sono per visitare la “Porta della Pace Celeste” per cui è meglio non sbagliare. Le biglietterie sono più avanti a sinistra. Una volta comprato il biglietto bisogna superare l’onnipresente controllo bagagli, come all’aeroporto, e finalmente si entra nel sito vero e proprio. La “Città proibita” è sicuramente interessante ed è una tappa d’obbligo a Pechino, anche se non ci ha entusiasmato particolarmente. Composta da moltissimi palazzi, circa 900 e da infinti cortili abbastanza uguali e ripetitivi, vi può impegnare anche per un giorno intero. Probabilmente si apprezza maggiormente se accompagnati da una guida (intesa come persona) o se vi fermate ad ogni angolo a leggere una buona guida (intesa come libro). Noi eravamo accompagnati da una buona guida (libro) ma non dalla voglia di leggerla approfonditamente. Considerate anche che è stato uno dei giorni più terribili in termini di caldo ed umidità, ed il sole dava veramente fastidio già al mattino presto. A questo aggiungete i cinesi, intesi come turisti, che a migliaia hanno letteralmente invaso il sito, occupato ogni francobollo di ombra, e riempito l’aria di grida e schiamazzi: non sono propriamente silenziosi. Ecco, tutto questo mix ha fatto sì che dopo un paio di ore fossimo letteralmente esausti; mancavano solo le lenticchie perché i bolliti c’erano già… ed eravamo noi! Perciò abbiamo imboccato velocemente la strada che ci avrebbe portato all’uscita, attraversando velocemente cortili su cortili sempre uguali tra di loro. Ma alla fine di un piccolo e ben curato giardino ombreggiato abbiamo raggiunto la nostra metà. Siamo usciti verso 12:30. Il consiglio è sempre lo stesso: arrivate al mattino presto ed in uno zainetto portatevi dell’acqua. Sarà, ma a noi questo tipo di Residenze reali, come il Topkapi ad es. e perfino Versailles, annoiano un poco.

Ci siamo quindi diretti a “Nanluogu Xian” che è una via caratteristica, restaurata da poco, con infiniti negozi di artigianato, locali alla moda, caffè e ristoranti. E’ sicuramente interessante, soprattutto esplorando i vicoli laterali, dove ci sono delle bellissime case a corte, ma è altamente turistica con i pericoli che ne conseguono: affollamento incredibile (evitate i week end) e prezzi cari. Un breve giro ne vale la pena. Per arrivarci bisogna scendere alla stazione Nanluoguxian della “Metro Linea 6”. Volevamo mangiare lì, ma in un locale abbiamo avuto seri problemi di comunicazione e ne siamo usciti, mentre gli altri erano troppo cari; sembrava di essere nei nostri outlet. Terribile. Per cui siamo ritornati sui nostri passi verso la Metro e siamo capitati in un locale minuscolo, che avevo notato quando siamo usciti dalla metropolitana. Una piccola porta rossa, con sopra la scritta “Noodles” e basta: varcata la porta un micro-locale con circa sei tavoli specializzato in noodles che erano una delizia. Anche qui eravamo gli unici stranieri tra gli sguardi divertiti dei cinesi. Fantastica esperienza. Mangiato benissimo e speso 25¥ totali, circa 3,50€. Per raggiungerlo bisogna prendere l’uscita F (detta anche Nort-East entrance) della fermata Nuanluoguxian della Metro, proseguire per una cinquantina di metri e lo ritroverete sulla sinistra. Se non lo trovate è perchè avete sbagliato direzione per cui dovrete invertire la marcia.

Dopo aver mangiato ci siamo diretti verso Piazza Tienanmen, siamo entrati a fare due passi, ma il mausoleo di Mao era chiuso (apriva a Settembre, così almeno ci hanno detto) ed inoltre il sole era terribile, per cui siamo andati in uno Starbucks vicino per bere qualcosa e comprare la solita tazza da collezione (sigh!) e visitare la via dove è situato: Qianmen Street; altra via simil-outlet piena di negozi e con un trenino che fa la sposa avanti indietro.

Poi abbiamo ripreso la Metro (l’abbiamo usata tantissimo ed una volta che ci prendete confidenza è semplice, comoda ed economica) e siamo andati alla stazione del treno per ritirare i nostri biglietti per il giorno successivo; biglietti li avevamo comprato dall’Italia appoggiandoci ad un’agenzia locale.

Qui si apre un altro capitolo: come acquistare i biglietti dei treni. Non si possono acquistare direttamente sul sito delle Ferrovia Cinesi e vengono messi in vendita solo un mese prima della data di interesse. Si possono comprare direttamente alla stazione del treno il giorno stesso del viaggio (cosa che abbiamo fatto per uno spostamento successivo) oppure farselo comprare dall’hotel, ma per essere sicuri di non rimanere senza abbiamo preferito prenderli con anticipo seguendo l’unico metodo possibile: tramite agenzia cinese. Ci sono diverse agenzie che potete trovare su internet e che vi indico di seguito: www.chinatraintickets.net – www.cnvol.com, www.chinatripadvisor.com/train/. Le più famose sono: http://english.ctrip.com/

E quella dove ci siamo rivolti noi: www.china-diy-travel.com/en. Dire che sono efficienti è ancora poco. Sono fantastiche. Noi scrivevamo una mail quando in Italia era sera e da loro notte fonda, e ci rispondevano immediatamente, tanto che più che uno scambio di mail sembrava una chat. Incredibile! Sul loro sito trovate gli orari dei treni, suggerimenti, consigli, e la possibilità di indicargli il vostro itinerario in Cina e loro vi potranno dare suggerimenti. E’ qui che ho trovato il link per le lezioni inglese di Emma. Affidatevi completamente a loro. Una volta che avrete effettuato l’acquisto non vi invieranno il biglietto vero e proprio ma una ricevuta assieme a frasi in cinesi da comunicare al taxista, frasi da usare presso la biglietteria, ed un link per accedere ad un video tutorial su youtube su come ritirare il vostro biglietto presso le varie stazione di Pechino o di altra città. Guardate assolutamente questi video e memorizzateli perché vi saranno utilissimi una volta sul posto per consegnare la ricevuta ed entrare in possesso dei vostri biglietti. Logicamente l’agenzia chiede una commissione per ogni biglietto. Noi abbiamo acquistato con loro i biglietti per Xi’an, quelli di Chengdu e quello di Shanghai. C’è la possibilità di ritirare i biglietti in un’unica soluzione, ovvero non di volta in volta nelle singole stazioni delle varie città, ma tutti nella prima città che visitate per risparmiare tempo. Questo vi costerà una tassa di 5¥ a biglietto da pagare presso la biglietteria della stazione ferroviaria. Per il resto non ci sono molte altre cose da dire se non quella di guardare il loro sito con attenzione e seguire alla lettera le loro istruzioni.

Chiuso il capitolo biglietti siamo ritornati in hotel ed abbiamo cenato (bene) in un locale di cui non so’ il nome e non so dirvi di più.

Quarto giorno: Mercoledì 16 Agosto – Pechino-Xi’an

L’idea di massima del giorno era di visitare il Palazzo d’Estate, anche se molte altre cose di Pechino che erano in programma non le avremo potute visitare. Quattro giorni per una città così grande sono pochi e bisogna per forza di cose fare delle scelte; inoltre bisogna considerare che dopo un viaggio così lungo probabilmente il primo giorno non si è particolarmente attivi, giro di parole per dire che si è stanchi, per cui il primo giorno non andrebbe quasi considerato in fase di programmazione. Comunque dopo un breve consulto tra di noi si è deciso di non visitare il pur bellissimo Palazzo d’Estate ma di fare un giornata più soft, visitando il parco Beihai in centro a Pechino. Poi come già scritto in occasione della Città Proibita, non siamo particolarmente attratti da questo tipo di monumenti. Inoltre c’è il rischio che la vacanza diventi quasi un correre a dietro ai monumenti da visitare senza prendersi il tempo di osservare le piccole cose e l’essenza della vita in un paese diverso dal nostro. Questo il motivo della nostra scelta della quale non ci siamo pentiti. Pertanto siamo usciti a piedi dall’hotel ed abbiamo percorso e visitato tutto l’hutong che ci ha portato ad un primo parco, gratuito, dominato da un grande lago, e poi all’ingresso nord del parco Beihai (10¥ cad). Il parco occupa lo spazio dove un tempo sorgeva il palazzo del Kublai Kan, ed al suo interno vi sono da visitare anche lo “Stupa Bianco” (10¥) e la “Città Rotonda”. Lo “Stupa Bianco” di per sé non ci è parso nulla di rilevante, ma si trova in cima ad una collinetta che si può raggiungere senza biglietto, e dalla quale si gode un buon panorama dei dintorni. All’interno del parco vi è un grande lago pieno di fior di loto, e c’è la possibilità di noleggiare anche barche a pedali od elettriche. Beihai è mantenuto magnificamente con giardini, vialetti ed angoli indimenticabili: praticamente perfetto. Veramente un oasi di pace e tranquillità ed è frequentatissimo da persone di ogni età che si dilettano nei passatempi tipici della loro cultura. Potrete vedere gente che pratica il thai-qi, che gioca a carte o a majong, ed anche persone che scrivono testi (..forse poesie!?) sul pavimento usando come penna un pennellone gigante e come inchiostro l’acqua. Le parole, metafora della vita, sono destinate a sparire in pochi secondi. Assolutamente interessante passare mezza giornata qui a contatto con la gente. All’interno ci sono anche diverse case da the, e vi consigliamo di provarne una. Il tempo è trascorso velocemente tanto che abbiamo raggiunto l’ora di pranzo senza accorgersene. Nell’ingresso sud del parco, ma sempre all’interno dello stesso, ci sono un paio di ristoranti e noi ci siamo fermati in uno di questi perché ci sembrava carino e ci piacevano i piatti che stavano consumando gli altri commensali. Scelta ok per una spesa totale di 42¥ (meno di 6€ in due).

Siamo quindi ritornati in hotel per farci una doccia veloce e riprendere le nostre valigie. Ci aspettava il treno notturno per Xi’an, primo dei tanti treni che avremmo preso in Cina. Abbiamo raggiunto la stazione dei treni con la Metro arrivando con largo anticipo: consigliano tutti di arrivare due ore prima. Forse è esagerato ma meglio non correre rischi, inoltre era il nostro battesimo del fuoco ed era meglio evitarsi inutili contrattempi. In attesa del nostro treno abbiamo cenato (se si può dire cenare) da McDonald’s presente all’interno della stazione anche perché non sapevamo se sul treno fosse incluso la cena o presente una carrozza ristorante: due menu classici al costo di 87¥. Quindi abbiamo seguito la procedura vista sul sito del tour operator dove abbiamo comprato i biglietti. Una volta entrati in stazione, sempre mostrando biglietto e passaporto e facendo passare le valigie sotto il metal detector, non si accede direttamente ai binari, ma in una sala di attesa che è diversa a seconda del treno che si aspetta. Bisogna guardare lo schermo, individuare la sala corrispondente al nostro numero di treno, entrare ed aspettare. Circa una decina di minuti prima dell’orario di partenza, il numero del vostro treno, indicato sugli schermi cambierà colore (es. dal rosso passerà al giallo) e quella è l’indicazione che ci si può mettere in fila ai tornelli ed accede ai binari. Una volta sui binari bisogna posizionarsi in corrispondenza del numero della vostra carrozza indicato da appositi cartelli. Come già detto in precedenza il treno è partito al minuto spaccato. Una volta sul treno abbiamo cercato la nostra cabina- letto, composta da quattro letti, due su ogni lato. Per fortuna abbiamo condiviso l’esiguo spazio con una coppia di russi e non di cinesi. I letti e lenzuola erano puliti, il viaggio è stato comodo e la qualità del riposo abbastanza buona. L’unico problema è l’aria condizionata che tengono a temperature un po’ troppo fredde e se ci coprivamo con il piumino iniziavamo a sudare. Non siamo riusciti a trovare una giusta via di mezzo, ma alla fine abbiamo dormito ugualmente. Quanto alla possibilità di cenare, sul treno è presente un vagone ristorante, ma passa anche un addetto delle ferrovie che vende panini, bevande ed altro. Incuriositi da quello che mangiavano alcuni cinesi compagni di viaggio, ci siamo lanciati all’acquisto di una ciotola di spaghetti precotti e secchi ai quali bisognava aggiungere solo acqua bollente, aspettare cinque minuti … ed ecco pronto un bel piatto di noodles fumanti. Una volta aperta la ciotola, troverete al suo interno una forchettina di plastica, ed un paio di buste di salse, una delle quali piccante (andateci piano con quest’ultima). Quanto all’acqua bollente, come detto in precedenza, anche sul treno è presente un distributore gratuito di solito situato vicino alle toilette, dove solitamente i cinesi riempiono la bottiglia per il thè. Costo: 6¥a piatto. In Italia vendono una cosa uguale con il marchio Saikebon, se volete allenarvi prima di partire. Consiglio sul viaggio in treno. Tenete a portata di mano una salvietta e spazzolino da denti. Le ciabatte vengono gentilmente fornite dalle ferrovie cinesi (ciabatte usa e getta, tranquilli!!). Ultimo consiglio. Andate in bagno prima possibile, perché prima andate e più pulito lo troverete. Infatti quello che alla partenza chiamiamo bagno all’arrivo possiamo definirlo cesso, senza nessuna remora. Concludendo: esperienza positivissima sia per il treno che per i noodles precotti (che mangeremo altre volte nel corso del viaggio). Provare per credere.

QUINTO GIORNO: GIOVEDÌ 17 AGOSTO – XI’AN

Il treno è arrivato a Xi’an alle 08:29 minuti, un minuto prima dell’orario previsto. Per evitare di perdere tempo abbiamo lasciato i bagagli al deposito della stazione (10¥ a collo) ed abbiamo preso immediatamente il bus per l’esercito di terracotta. Il bus è il N. 306, ed una volta usciti dalla stazione lo troverete alla vostra sx. Sulla piazza sono presenti un paio di uffici informazioni dove chiedere aiuto, ma comunque riconoscerete il bus giusto perché è quello con la scritta “Terracotta Warriors” nonché quello che presenta la coda più lunga. Non spaventatevi. La coda fluisce velocemente ed i bus sono molto frequenti, mediamente uno ogni dieci min. (7¥ cad). Il viaggio dura 1h10min circa e fa un paio di fermate. La prima fermata è quella per le terme. Lo stop giusto è l’ultimo. Dalla fermata del bus alla biglietteria vera è propria c’è un lungo cammino tra negozi di souvenirs e ristoranti. Consiglio di memorizzare bene il percorso perché al ritorno è facilissimo sbagliare. Alle biglietterie la coda era lunghissima ed i biglietti (costo 150¥ cad.) ci sono stati controllati due volte. Comunque alla fine siamo riusciti a raggiungere l’agognata metà che però ci ha assolutamente delusi. I soldati di terracotta sono situati all’interno di tre capannoni numerati costruiti per proteggerli dalle intemperie, ma il capannone più interessante è in assoluto il n.1. Negli altri si vedono solo frammenti di reperti archeologici, statue distrutte dal tempo e scavi in essere che non dicono nulla. Interessante è anche il museo dove si possono ammirare due carri ed un arciere estratto miracolosamente integro dagli scavi. La quantità di gente all’interno dei capannoni è impressionante tanto che risulta un’impresa farsi scattare una foto da soli con i soldati sullo sfondo: praticamente non c’è lo spazio fisico. Caldo e umidità poi sono direttamente proporzionali all’immensità di persone presenti. Irrespirabile. Questa tappa è considerata d’obbligo in un tour per la Cina, e sicuramente la distesa di soldati è impressionante e lascia senza parole, ma forse per tutto il contesto descritto, a noi ha deluso parecchio e se dovessimo tornate indietro la salteremmo senza problemi. So’ già che vi state chiedendo se abbiamo ragione noi o invece bisognerebbe visitarla. In questo caso farete bene ad andarci per non avere poi rimorsi alla fine del viaggio. Al massimo ne resterete delusi ma potrete sempre dire: ci siamo stati!

La nostra visita è durata pochissimo: un ‘ora ed eravamo già fuori dal sito. Poiché era mezzogiorno abbiamo deciso di mangiare lì, cosa che sconsiglio, in uno dei tanti ristoranti che riempiono l’aera. Troppo turistico. Abbiamo speso 70¥ in due. Caro.

Siamo quindi ritornati a Xian a riprendere i nostri bagagli. Il viaggio di ritorno è risultato essere più breve di quello dell’andata (durata 50 min.) ma più costoso: 8¥ anziché 7¥. Mistero! Siamo arrivati in stazione centrale alle 14:00 ed in coda al bus per l’Esercito di Terracotta non c’era nessuno. Potreste valutare questo orario, o il pomeriggio, come orario buono per visitare il sito, anche perché la visita all’esercito di terracotta è tutta in capannoni per cui il caldo ed il sole non vi molesterà più di tanto, inoltre potrete pranzare a Xian spendendo meno.

L’hotel dove abbiamo soggiornato è “Hotel Citadines Central” (www.citadines.com). Questo è stato probabilmente l’hotel migliore dove abbiamo soggiornato nel nostro viaggio ed è paragonabile ad un buon quattro stelle italiano. Tra l’altro è ben posizionato anche su Trip Advisor (12° su oltre 2000 e passa hotel di Xi’an). Le camere sono molto grandi, moderne e pulite e sono dotate anche di cucina se qualcuno sentisse nostalgia del cibo di casa. Letto comodo e camere silenziose per cui si riesce dormire bene. E’ dotato anche di una palestra ben attrezzata anche se non grande. La colazione è inclusa nel prezzo ed era di ottima qualità ed assortimento. La sala colazioni è situata in un ampio e luminoso salone al piano terra. Comunque ci vuole un minimo di spirito di adattabilità anche da parte di noi turisti perché è facilmente pensabile che non potremo trovare le stesse cose di un hotel italiano (cappuccino e brioche per intenderci). L’hotel è posizionato veramente bene: a due passi dal quartiere musulmano e dalle altre attrazioni e vicino anche alla fermata della metro.

Dopo una breve pausa ed una lunga doccia, siamo usciti alla volta del quartiere Musulmano. Questo quartiere è decisamente colorato, vivace, assordate, saturo di profumi ma anche di odori e di grida e sembra veramente di essere in un suq arabo. A differenza del resto del paese potrete trovare qualche persona non proprio cordiale, come in un suq arabo. I prezzi che vi sparano sono fuori dalla grazia di Dio, ma sono pronti a ridurli drasticamente alla prima contro offerta … come in suq arabo. La cultura musulmana esce da ogni poro. Una trattativa commerciale così, per me è anche un po’ ridicola e talvolta offensiva nei nostri confronti, comunque contenti loro. Alcuni esempi? Per una teiera ci hanno chiesto 850¥ ma me la lasciavano a 150¥ un secondo dopo. Un runner per tavolo dai 280¥ iniziali lo abbiamo pagato 40¥. Durata della trattativa: meno di un minuto. Comunque sconsiglio di comprare articoli in questo luogo perché ci è parso più caro della media. Una cosa che invece bisognerebbe assolutamente fare è provare il cibo che qui, influenzato dalla cultura musulmana, presenta aspetti e varianti insolite, completamente diversi dal resto del paese. Anche il cibo di strada venduto al mercato è vario e colorato quanto buono. Abbiamo assaggiato due calamari giganti fritti (20¥) che erano una squisitezza, ma anche tante altre cose. In pratica avevamo sempre la bocca in movimento. Fantastico. Abbandonata l’idea di seguire una cartina del labirintico quartiere abbiamo proceduto seguendo il nostro istinto e ci siamo trovati per caso di fronte alla Moschea (ingresso 25¥). Di per sé non è nulla di interessante, si visita in una ventina di minuti anche perché non si può entrare nella sala della preghiera. Interessante è la commistione architettonica cino-musulmana.

Verso le 19:00 abbiamo preso la metro (Linea 2, costo 2¥) per andare alla Pagoda dell’Oca Selvaggia. La fermata si chiama “Dayanta” della linea tre della Metro. Visto che era presto abbiamo deciso di cenare prima di assistere allo spettacolo di luci e di acqua della fontana. Abbiamo girato per il quartiere ed abbiamo scelto a caso il locale dove cenare capitando nel “First Noodle under the Sun”. Il locale è ultra frequentato solo da gente locale. Il cibo era ottimo ed anche economico ma disorganizzato. In particolare c’era un cameriere giovane che non capiva una mazza e poi se la prendeva con le colleghe per i ritardi delle comande. Comunque abbiamo mangiato noodles e dumplin ottimi (49¥con coca e birra). Consigliato.

Lo spettacolo di luci presso la Pagoda dell’Oca Selvaggia inizia alle 21 e dura una ventina di minuti, durante i quali l’acqua danza al ritmo della musica. Lo spettacolo è abbastanza interessante, ma aspettatevi una quantità incredibile di persone che circondano la fontana per assistere in prima fila all’evento. Conquistarvi un posto non sarà facile. Terminato lo spettacolo siamo ritornati con la Metro all’hotel ed abbiamo concluso la nostra quinta giornata in Cina.

Sesto giorno: Venerdì 18 Agosto Xi’an – Chengdu

In questa giornata era previsto il trasferimento aereo per Chengdu, ma poiché il volo era nel pomeriggio ne abbiamo approfittato per rivisitare il labirintico quartiere musulmano. Poi, ritirate le nostre valigie lasciate in deposito all’hotel, ci siamo mossi per prendere lo shuttle che ci avrebbe portato all’aeroporto. La stazione dei bus dista due fermate di metro: bisogna prendere la metro rossa, poi cambiare e prendere la metro blu per una stazione e scendere a “Wulukou”. Una volta usciti dalla metro abbiamo cercato di orientarci (e non è stato semplice) ma chiedendo a più persone alla fine ci siamo arrivati (dista poche centinaia di metri dalla fermata della Metro ma il più come sempre è beccare l’uscita giusta della metro). Per complicare le cose la biglietteria è nascosta all’interno di un minimarket. Costo del biglietto: 25¥ a testa. Durata del viaggio: 40 min. Attenzione quando arrivate all’aeroporto perché ci sono due terminal. Io mi ero drammaticamente addormentato ma mi sono risvegliato bruscamente al richiamo di mia moglie, anche lei per la verità caduta in un leggero dormiveglia, che mi avvisava che il bus si era fermato, per cui siamo scesi al volo senza controllare se il terminal fosse quello giusto. Per fortuna ogni tanto una botta di fortuna… Non oso pensare se avessimo sbagliato terminal come avremmo fatto a capirci. Comunque tutto è andato bene ed anche i 50 min di ritardo del volo sono passati in secondo piano, anche perché eravamo impegnati a mangiarci un’altra zuppa di noodle come quella acquistata sul treno giorni prima, aggiungendovi la solita acqua calda presa al distributore ma, questa volta, mettendovi pochissima salsa piccante. L’esperienza insegna! Consiglio: tenete sempre gli occhi sul display perché ci hanno cambiato il gate venti minuti prima della partenza. Durata del volo: 1.40min.

Arrivati a Chengdu ci siamo diretti all’uscita n. 4 dove parte lo Shuttle per il centro (costo 25¥ cad) e che ferma a “Jinjang Hotel”. Attenzione perché se dovete andare in centro ma in un’altra zona (per esempio la stazione nord) dovrete prendere un altro shuttle. L’hotel dista tre fermate di metro, ma dovendoci ancora orientare ed essendo carichi di valigie abbiamo preferito prendere un taxi non ufficiale che aspettava alla stazione dei bus e che ci è costato 30¥. Vista la distanza irrisoria, un taxi ufficiale sarebbe costato molto meno. A Chengdu ci siamo fermati tre notti ed abbiamo pernottato presso il “Sam Cozy Hotel” (www.samcozyhotel.com ma le foto del sito non sono tutte veritiere: meglio quelle di TA). La posizione è veramente centrale. A due passi (due min.) dal Monastero Wenshu ed a dieci minuti dalla fermata della metro (linea 1), che si trova a sole 2 fermate da Tianfu Square. C’è anche un negozio di generi alimentari proprio accanto all’hotel ed appena usciti sulla vostra dx c’è un isolato pieno di ristoranti, molti dei quali specializzati in pesce. La ragazza della reception parla un ottimo inglese e ci ha aiutato per organizzarci nel modo per raggiungere il Centro Panda. La camera è pulita, ben organizzata, ma un po’ piccola. Date le dimensioni ridotte il climatizzatore posizionato proprio di fronte al letto dava un po’ fastidio. Il letto è comodo e la camera silenziosa per cui si riesce a dormire bene. Ottimo il bagno. Mentre il pavimento della camere è piastrellato così non è per quello dei corridoi dove regna la moquetta più spessa e soffice che abbia mai visto in vita mia, tanto che si faceva fatica a trascinare i trolley. L’unica nota negativa è la colazione, compresa nel prezzo, che per qualità scarsa e varietà di cibo è molto limitata.

Comunque l’hotel è straconsigliato ed il rapporto prezzo è fantastico. Abbiamo speso 28€ a notte. Per arrivare all’hotel con la metro bisogna scendere alla fermata “Wenshu Monastery” della Linea 1, poi prendere l’uscita H ed una volta salite le scale, girare a sx e proseguire per quella via.

Abbiamo cenato in un ristorante del quale non so dirvi ne nome o altro, ma la cosa importante è che abbiamo cenato bene e la signora è stata gentilissima.

Settimo giorno: Sabato 19 Agosto Chengdu – Centro Panda

Visita al Centro Panda (Giant Panda Breeding Research Base) raggiunto con un taxi in 25 minuti al costo di 37¥. Il centro è raggiungibile anche con la Metro che però non arriva direttamente: bisogna prendere la navetta gratuita sulla quale si possono acquistare i biglietti d’ingresso, oppure il bus n. 198. In alternativa avremmo potuto prendere il bus dal nostro hotel, come suggerito dalla ragazza del ricevimento: prima il bus N. 64 per 8 fermate fino allo Zoo e poi il bus 87, per altre 13 fermate fino al Centro Panda. All’andata abbiamo preferito la prima soluzione per velocità e comodità. Volevamo arrivare presto e non avevamo nessuna voglia di sbagliare bus o fermata e mandare a monte la giornata. Al ritorno invece, avendo davanti a noi tutta la restante giornata abbiamo adottato l’ultima soluzione. Il Centro Panda (www.panda.org.cn) è aperto dalle 07:30 alle 19:00 ed il biglietto costa 58¥ cad. Il sito andrebbe visto anche se non ci fossero i Panda, tanta è la bellezza del parco nel quale il centro è situato e la cura che hanno nel mantenerlo. E’ semplicemente fantastico. Un oasi di pace. Vedere i Panda poi è un esperienza che tutti i bambini da 0 a 99 anni dovrebbero fare. A differenza degli zoo lo spazio nel quale vivono gli animali è molto grande e riproduce alla perfezione il loro habitat naturale. E’ consigliabile arrivare al mattino presto sia per evitare la folla ma soprattutto perché nelle ore più calde del giorno i Panda potrebbero restare nel loro recinto a dormire e pertanto potreste non vederli. Gli orari migliori sono al mattino presto o nel tardo pomeriggio.

Nella nursery è possibile vedere anche i cuccioli appena nati, ma si possono guardare solo da un vetro e solo per pochi secondi poiché per vederli bisogna mettersi in fila ed un guardiano controlla che la fila continui spedita senza stop, per permettere a tutti di vederli. Ormai da anni, che io sappia, non si possono più fare foto con i cuccioli in braccio. Nel Centro Panda ci sono diverse caffetterie, ristoranti ed un numero infinito di toilette. Siamo entrati al mattino verso le ore 08:30 e siamo usciti verso mezzogiorno.

Abbiamo pranzato vicino al nostro hotel in uno dei tanti ristoranti situati a pochi passi. Nel pomeriggio abbiamo preso la Metro Linea 1 in direzione sud (due fermate per piazza Tian Fu), la terza fermata per Jinjang hotel (dove ferma shuttle airport) e da lì a piedi per visitare il Tempio Wuhou (60 yen cad). Il tempio è in un parco molto grande (per gli amanti dei bonsai) al cui interno vi è un interessante museo ed una vera e propria cittadella con i palazzi dei ministri imperiali ed una collina artificiale che racchiude la tomba dell’imperatore. A pochi passi dal tempio, a sx con il tempio alle spalle, c’è “Jinlì Guijiè” una delle antiche vie di Chengdu, restaurata e piena di negozi, ristoranti, ma soprattutto di folla. Considerate anche che era sabato sera, per cui la folla era opprimente e ci ha fatto ritornare subito sui nostri passi in direzione dell’hotel dove siamo arrivati giusto in tempo per vedere il tempio “Wenshu Monastery” che sorge lì vicino. Ingresso gratuito. Uno dei migliori templi visti. Circondato da negozi con prezzi improponibili e da ristoranti.

Ottavo giorno: Domenica 20 Agosto Chengdu – Leshan “Big Budda” – Chengdu

Questa mattina abbiamo fatto colazione strada facendo essendo usciti dall’hotel verso le 07:00. Comunque visto il livello della medesima offerto in hotel non ci siamo persi granché, anzi direi che ci abbiamo guadagnato. Abbiamo raggiunto con la Metro la Stazione Ferroviaria West dove un puntualissimo treno ci ha portato a Leshan, città dove sorge la statua del Grande Budda. Il treno è partito alle 08:20 ed è arrivato alle 09:05. Costo: 51¥. Durante il viaggio abbiamo trovato un signore gentilissimo che ci ha spiegato come raggiungere in modo economico il sito senza prendere un taxi. Usciti dalla stazione bisogna prendere il bus n. 3 che parte da una pensilina situata a destra rispetto all’uscita della stazione stessa e che in circa quaranta minuti vi porta fino alla porta d’ingresso (2¥).

L’ingresso al Grande Budda costa 90¥ e li vale tutti. Il “Buddha gigante di Leshan” è la più grande statua di pietra di Buddha del mondo. Essa è scolpita nella roccia nel punto in cui confluiscono tre fiumi. Dal 1996 fa parte del Patrimonio dell’Unesco. E’ alta 71 metri e la costruzione risale a 1200 ani fa. Le spalle sono larghe 25 mt e le orecchie sono lunghe 7 mt per dare un idea delle dimensioni. Il Budda è stato scavato nella montagna, togliendo il materiale in eccesso come una statua viene scolpita da un blocco di marmo. In realtà nel modo esistono Budda più grandi di questo, ma è il più grande per questa tipologia di costruzione.

Una volta entrati bisogna arrivare in cima, fino alla testa del Budda che si raggiunge tramite un sentiero in salita che per circa quindici minuti si inerpica sulla montagna, snodandosi sulla parete a picco sul fiume. In cima c’è uno spiazzo piuttosto ampio dove sorge un bel tempio, un parco, e dove potrete vedere la statua dall’alto, nella sua interezza e sarete a pochi metri dal capoccione del Budda che quasi vi sembrerà di toccarlo. Da lì parte un ripido (scalinata) sentiero che scende fiancheggiando tutta l’enorme statua ed arriva fino ai piedi della statua stessa, ovvero al fiume. Poi bisogna ritornare al punto di partenza ma tramite un percorso diverso. Ci sarebbe piaciuto percorrerlo ma non avete idea di come era lunga la coda che tra l’altro sembrava non procedere. Una quantità di gente incredibile favorita anche dal giorno domenicale. Aveva ragione Sordi quando diceva che i cinesi sono tanti! Quindi, allergici alle file come sempre, siamo usciti dal sito ed abbiamo raggiunto la riva opposta dalla quale partono le barche che organizzano i tour sul fiume per vedere la statua. Costa 70¥ cad. ma secondo noi va fatto assolutamente. Il giro in barca dura circa trenta minuti. Non è tanto tempo, anche in rapporto al costo elevato, ma è sufficiente per godervi lo spettacolo. Abbiamo pranzato in un localino trovato strada facendo (30¥ in due) e poi siamo ritornati in stazione in taxi (18¥) poiché non sapevamo dove fosse la fermata del bus. Il treno per il ritorno partiva alle 15:30. Vi consiglierei di programmare un giorno intero per visitare Leshan e prendere un treno nel tardo pomeriggio. In fase di programmazione infatti, pensavamo che le ore dedicate al Grande Budda fossero più che sufficienti, invece, forse anche per l’eccesivo affollamento il tempo è volato via.

Nono giorno: Lunedì 21 Agosto Chenghdu- Guilin- Risaie di Longjii

Qui entriamo nel vivo del viaggio. I giorni successivi sono quelli che per noi erano più importanti quando abbiamo programmato la vacanza; quelli che da soli valgono il viaggio per intenderci.

Partenza dall’hotel alle ore 04:30 con taxi prenotato dall’hotel (120¥); a quell’ora del mattino abbiamo raggiunto l’aeroporto in soli 35 min. Lì ci aspettava il nostro volo per Guilin. O meglio, lo abbiamo aspettato noi dal momento che il volo aveva due ore e più di ritardo. Alla zona di Guilin abbiamo dedicato sette giorni (voli compresi) ed abbiamo ripensato la suddivisione degli stessi più volte per ridurre al minimo i tempi morti dei trasferimenti. Il programma fatto, è stato poi ribaltato due settimane prima della partenza e si è sviluppato nel seguente modo: terrazze di riso di Longji (due giorni) –Guilin (1 gg) – Yangshuo (4 giorni). Siamo arrivati all’aeroporto di Guilin alle 11:00 dove avevamo il pick-up organizzato con l’hotel (550¥, più o meno 70€ totali) che in tre ore ci avrebbe portato quasi a destinazione.

Dopo circa due ore di viaggio siamo arrivati all’ingresso del parco “Guilin Longji Terraced Scenic Area” dove abbiamo dovuto pagare i biglietti di ingresso al costo di 95 Y cad. A lato della biglietteria c’è un ristorante che fa anche da deposito bagagli e vi abbiamo lasciato le due valigie più pesanti (20¥ cad. al giorno: totale 80¥) per proseguire più leggeri, solo con i nostri zaini. Da lì all’ingresso vero e proprio ci sono ancora 50 minuti di macchina. Dopo averci lasciato all’ultimo parcheggio abbiamo iniziato il nostro cammino, inerpicandoci su per le montagne, per raggiungere il nostro hotel. La salita è durata circa 50 min. fatta con calma e con molti stop fotografici. Sicuramente è impegnativa ma, con un minimo di allenamento, fattibile da chiunque. L’importante è viaggiare solo con lo zaino. Nel caso aveste valigie pesanti sappiate che ci sono le donne di etnia Yao che fanno il servizio di trasporto bagagli, ma è una cosa che noi abbiamo escluso a priori. La caratteristica principale delle risaie di Longji (chiamate “Dragon’s Backbone Rice Terracces) per chi non lo sapesse, è quella di svilupparsi sulle pareti delle montagne anziché in piano come le risaie nostrane, per cui hanno costruito dei terrazzamenti similari a quelli delle Cinque Terre; solo che al posto delle viti coltivano il riso e questi terrazzamenti cambiano d’aspetto a seconda della stagione. Vederli coperti di acqua (attorno a Maggio) deve essere uno spettacolo straordinario. In Agosto il riso è già alto ed campi sono tutti verdi con qualche sfumatura paglierina per il riso che sta già maturando. Info su quest’area al segunete sito: www.longjiriceterraces.com. Il nostro hotel lo abbiamo trovato visitando questo sito. L’hotel “Tian Ranju Inn” (www.tianranju.info) si trova Dazhai, un piccolo villaggio nel parco, ed è situato a 980mt slm e ad occhio, il dislivello coperto nel percorso è stato di circa 300/400 mt.

L’hotel è assolutamente tradizionale e costruito tutto di legno. Ce ne siamo resi immediatamente conto quando abbiamo salito le scricchiolanti scale per raggiungere i piani superiori. Il servizio è ottimo e la ragazza della reception è fantastica; parla un ottimo inglese e vi può dare tutte le informazioni che volete nonché una mappa della zona con i tre punti panoramici più famosi. La camera non era grandissima ma per i pochi giorni fatti andava più che bene. Costo della camera: 37€ a notte. Era comunque silenziosa, pulita, ed il letto era comodo. Ottimo il bagno. Quando scegliete la camera potete scegliere quelle con vista risaie. Buona la prima colazione. Abbiamo cenato nell’hotel (130¥) e la qualità della cena era buona. Qui cucinano il famoso riso nel bamboo. Il sito internet è ben strutturato e sono assolutamente veloci nel rispondere alle vostre mail. Sul sito è indicato in maniera dettagliata e con fotografie il cammino che bisogna seguire per raggiungere l’hotel dal parcheggio. Vi suggerisco di stamparvi le indicazioni. Wi-fi gratuito e ben funzionante anche nelle camere. Logicamente non potete aspettarvi il lusso degli hotel di classe delle città ma chi viene qua dovrebbe venire proprio per questo motivo. Trascorrere qualche giorno nel silenzio seguendo i ritmi della natura è una peculiarità che ormai abbiamo perso.

Infatti alla sera abbiamo provato a fare a due passi nel villaggio, ma i passi fatti sono stati proprio due. Il villaggio è piccolissimo. Saranno una cinquantina di case in tutto ed alle 20:00 era già tutto buio per cui non ci è restato altro che andare a dormire.

Decimo giorno: Martedì 22 Agosto Risaie di Longji

Giornata dedicata alla visita delle risaie. A Ping’an ci sono due punti panoramici, mentre nei dintorni di Dazhai, dove abbiamo alloggiato noi, ce ne sono tre. Il n. 1 (“Music Room Paradise”) è quello dal quale si ha una visione migliore dell’alba e dista circa mezz’ora dall’hotel. Il punto N. 2 (chiamato ”Thousand Layers in the Heaven”… le definizioni che i cinesi danno ai luoghi sono sempre altisonanti e poetiche) è quello più vicino al villaggio di Dazhai, circa quindici/venti minuti, e stranamente quello più sottovalutato mentre invece devo dire che, a mio modesto parere, è quello che presenta le vedute migliori sulle risaie. Per raggiungerlo ci sono due sentieri diversi, uno alto ed un altro che passa più in basso, proprio nel cuore delle risaie stesse. Avrete la possibilità così di fare un giro ad anello. Il sentiero basso è molto piacevole e si presta ad ottime fotografie. Il terzo punto di osservazione a Dazhai (Golden Budda Peak) è quello più lontano perché si trova dall’altra parte della vallata. E’ visibile in cima alla montagna di fronte all’hotel. E’ raggiungibile anche dal parcheggio tramite funivia e logicamente è quello più frequentato dai turisti locali. Questo è il primo posto che abbiamo raggiunto oggi. Ai tempi della nostra visita il sentiero più breve era chiuso per frana, per cui siamo dovuti ridiscendere fino al parcheggio e poi risalire. Decisamente impegnativo (2h) ma fattibile. In cima ci sono alcuni “ristorantini” dove è possibile fermarsi a mangiare: per lo più salsicce, wurstel o pollo alla griglia, tutto un po’ piccante ma molto buono (86¥). E’ stato allestito anche un buon punto di osservazione, con negozi di souvenir e la possibilità di farsi foto indossando gli abiti tradizionali dell’etnia locale per soli 10¥. Vi noleggiate il vestito e le foto ve le fate direttamente voi. Anche da qui si hanno ottime vedute sulle risaie e si vede la valle nella sue totalità. Quando scendete, il mio consiglio è di lasciare anche solo per pochi metri il sentiero principale e prendere qualche cammino che diparte da esso ed entra nelle risaie: cambia completamente la prospettiva ed anche le foto scattate avranno un sapore diverso.

Lungo i sentieri troverete diversi punti dove le donne Yao vendono acqua cibo o articoli di artigianato. La caratteristica delle donne di etnia Yao, oltre ad essere delle grandi e potenti camminatrici (non avete idee di che carichi si portano sulle spalle salendo per questi ripidi sentieri) è quella di non tagliarsi mai i capelli sin da ragazze. I capelli li tengono raccolti in testa ma sono disponibili a scioglierli per le foto turistiche, logicamente dietro compenso. Noi non lo abbiamo fatto. A voi la scelta. Comunque il trekking fino al punto di osservazione n. 3 ci ha occupato tutta la giornata, anche perché avevamo deciso di prenderla con calma e così abbiamo fatto. Siamo rientrati in hotel verso le 17:00 e poi siamo andati al punto panoramico n. 2. Il punto panoramico N. 1 lo abbiamo lasciato al mattino successivo per ammirare l’alba.

Undicesimo giorno: Mercoledì 23 Agosto Risaie – Guilin

Alba che non abbiamo visto per colpa di una nube maledetta che copriva il sorgere del sole. A saperlo avremmo evitato di svegliarci alle 5:30! Comunque poco male; abbiamo già visto diverse albe in giro per il mondo e ne vedremo molte altre, spero, e sinceramente non mi sembrava uno spettacolo irresistibile. Siamo ritornati in hotel per recuperare i nostri zaini perché alle ore 09:00 partiva il bus per Guilin (50¥ cad.). Ci sono due bus giornalieri diretti a Guilin; il secondo mi sembra parta alle 11:30. La discesa fino al parcheggio è durata trenta min. Per coloro che hanno il biglietto del bus c’è una convenzione con un locale situato nel parcheggio dove si ha la possibilità di fare colazione gustando buonissimi noodle per soli 15¥. Segnalo che il caffè vicino alla porta d’ingresso del parco, il “Barn Coffee” apre alle ore 08:30 ma fa un caffè davvero buono (10¥) ed ha anche ottimi biscotti al cioccolato.

Il bus partito è partito puntuale e dopo 45 minuti abbiamo fatto uno stop per recuperare le valigie e per cambiare il bus con uno più grande. Siamo arrivati a Guilin alle ore 11:45 presso l’hotel Hong Kong. Da lì al nostro hotel un taxi abusivo ci aveva chiesto30¥ (contrattando a lungo) ma con taxi ufficiale abbiamo speso solo 9,40¥. Abbiamo pernottato all’hotel “Moon Reflection River Inn” (denominato anche “Shuiyuege Boutique Hotel”) prenotato con Booking. La stanza non era grandissima ma più che soddisfacente, con vista fiume e strada antistante. Ciò nonostante era silenziosa e confortevole. Era comunque molto pulita e dotata di un bel bagno con un ottima doccia. Presentava anche una verandina chiusa dove sorseggiare un buon the offerto dall’hotel. Aria condizionata e wi-fi gratuito funzionante. La reception dell’hotel è carina e ben arredata ed il personale parla un buon inglese. Molto disponibili. Ottimo prezzo: 31€ e posizione centralissima. Inoltre la posizione dell’hotel è ottima per la vicinanza ai bus per l’aeroporto e per Yangshuo. E’ stato un peccato non esserci fermati più giorni. Unico neo negativo è la colazione: scarsa come qualità e quantità, ve la faranno trovare preparata sul tristissimo pianerottolo del secondo piano senza nessun cameriere a cui chiedere qualcosa. Hotel consigliato. Non ve ne pentirete.

Nei pressi dell’hotel ci sono moltissimi ristoranti che espongono sul marciapiede molti acquari con all’interno diversi tipi di pesce che potete ordinare e che vi verranno quindi cucinati al momento. Oltre ai pesci hanno anche delle gabbie al cui interno vi erano diverse animali tra cui anatre, polli, ma anche nutrie! Si, avete letto bene. E se non erano nutrie erano comunque molto simili d’aspetto. Per vostra conoscenza, non abbiamo cenato in nessuno di questi.

Abbiamo pranzato in un locale nei dintorni. Nel tardo pomeriggio visita al centro di Guilin ed in modo particolare alle Pagode del Sole e della Luna situate sul lago Shan. Le due pagode sono collegate tramite una galleria subacquea e la pagoda del Sole è pure dotata di ascensore. Alla base delle due pagode ci sono due piccoli musei con negozi di souvenir, ma attenti all’aria condizionata che era sparata a 17°C (incredibile!) quando fuori c’erano oltre 30° C. Solo passare davanti agli split faceva male fisicamente. In cima alla prima pagoda c’è un piccolo tempio buddista con tanto di statua di Budda e candele votive. Il momento migliore è verso sera poco prima che accendano le luci, così potrete vederle in una doppia veste e da una pagoda potrete fotografare l’altra. La vista è magnifica anche dal bordo del lago. Abbiamo cenato in un ristorante vicino.

Dodicesimo giorno: Giovedì 24 Agosto Guilin-Yangshuo

Come in ogni viaggio anche in questo è capitata la giornata dell’accidia, quella nella quale non si ha voglia di fare nulla né tantomeno di seguire un programma. E’ così è stato. Il bello di viaggiare da soli è anche questo. Si fa quello che il nostro spirito ci dice e non quello che ci ordine una guida.

Cose da fare a Guilin ce ne sarebbero molte e la città merita forse un giorno o due in più ma nei viaggi bisogna fare delle scelte. Comunque nei dintorni avevamo una mezza idea di vedere la “Red Flute Cave”. Il bus parte vicino all’hotel e si raggiunge in una mezzoretta, stando alle indicazioni della ragazza della reception. L’ingresso costa 120¥ cad. Praticamente di fronte all’hotel c’è l’ingresso per il “Parco delle sette stele”, (120¥ cad) non citato dalla Lonely, al cui interno vi è la “Collina della proboscide dell’elefante”. In centro città si trova invece il “Picco della Bellezza Solitaria” (120¥ cad) raggiungendo il quale potete vedere anche le vecchie mura cittadine. Valutata la nostra voglia ed anche i costi per noi decisamente cari (120¥ cad. sono sempre 16€ a testa per vedere qualcosa dal nome altisonante – i cinesi sono maestri nell’affibbiare nomi poetici – ma talvolta deludente) abbiamo preferito ritornare al lago centrale visto il giorno precedente e passeggiare per i giardini adiacenti. Abbiamo pranzato in un bel locale centrale dove abbiamo mangiato un ottimo “omelete rice bef in red wine sauce” per 62¥ totali. Avrei voluto darvi il nome del locale ma mi è stato impossibile risalirvi. Nel primo pomeriggio avevamo il bus per Yangshuo che partiva poco distante. Abbiamo raggiunto la stazione dei bus con un taxi per 10¥. La corsa fino a Yangshuo (27¥ cad) è durata 1h30min. Il percorso dalla stazione dei bus fino al nostro hotel lo abbiamo fatto con un taxi per 20¥ contrattati prima di salire. Pare che Yangshuo i taxi non usino il tassametro, almeno così ci hanno detto tutti. L’hotel “Riverview Hotel” lo abbiamo scelto volutamente in zona centrale ed abbiamo fatto bene. In fase di prenotazione eravamo incerti se scegliere una sistemazione più economica ma situata poco fuori città, ma poi la scelta è caduta su questo hotel. Abbiamo conosciuto una coppia di spagnoli che pernottava vicino alla città, tanto che l’hotel forniva gratis i motorini, ma non era contenti proprio a causa degli spostamenti. Vi abbiamo pernottato tre notti, al costo di 53€ a notte, e ci siamo trovati molto bene. (www.riverview.com.cn). L’hotel sorge sulla rive del fiume Li e dista due minuti a piedi dalla famosa Western Street. Si possono prenotare camere vista fiume (più costose) o vista montagna. La camera era decisamente grande, luminosa, pulita e silenziosa e con un bagno veramente ampio. Thè offerto dall’hotel ogni giorno per prepararsi una tazza in camera. AC ottima e wi-fi ben funzionante anche nelle camere. Punto a sfavore è la mancanza dell’ascensore. Moquette solo nei corridoi mentre le camere sono fortunatamente piastrellate. L’hotel dispone anche di un ristorante ma noi non ne abbiamo mai usufruito. Possono anche organizzarvi tour o escursioni nei luoghi di maggior interesse. Il personale parla un buon inglese e si fa in quattro per aiutarvi. Il vantaggio di essere in zona centrale può essere uno svantaggio se decidete di partire (o arrivare) il fine settimana: infatti l’intera aerea diventa pedonale e non passa nessuna macchina o motorino. Dovrete farvi una camminata fino alla prima fermata dei mezzi pubblici, comunque non lontana: 15 min. circa trascinando le valigie. Conviene informarsi prima o programmare partenza/arrivo in giorni infrasettimanali. Situato sul marciapiede dell’hotel c’è pure un noleggio di motorini: non so se siano collegabili alla stessa proprietà ma comunque è utile avere un noleggio sotto la porta di casa. E’ un hotel assolutamente consigliato.

Una volta sbrigate le pratiche del check-in ci siamo diretti subito verso la famosa West Street. Questa via, ma non solo (direi che tutto il quartiere è così), è piena zeppa di negozi su negozi e ristoranti di ogni tipo. Dagli immancabili ristoranti italiani (ne abbiamo visto un paio non direttamente su West Street) fino ad uno tedesco con specialità della baviera. Incredibile! Già questo dovrebbe farvi capire quanto questo paesino una volta molto tranquillo, oggi sia stato preso di mira da comitive di turisti cinesi ed occidentali. Per la verità turisti occidentali se ne vedono ancora pochi, oppure sono talmente tanti quelli cinesi da abbassare drasticamente la percentuale di quelli stranieri. Di certo è che la zona è ultra-affollata. In fondo alla via, non dal lato del fiume bensì verso Pantao Road, c’è anche un magnifico mercato un po’ nascosto dietro un market, dove è possibile vedere i cibi esposti dalle varie cucine e mangiare su tavoli comuni. Provatelo. Cibi squisiti, specialità locali, qualità alta e prezzi imbattibili. Dimenticatevi dei belli ma cari ristoranti per turisti. Comunque è piacevole passeggiare per questa zona e trascorrere qualche ora visitando i negozi. Ci sono diversi negozi che vendono thè e che vi faranno provare le varie essenze. Alcune sono veramente particolari e si possono fare buoni acquisti. Non solo per il thè. Lungo la via che fiancheggia il fiume c’è anche un bel mercato. Si possono trovare buoni articoli di artigianato a prezzi giusti.

Abbiamo cenato al mercato sopra descritto non solo quella sera, ma molte altre volte nei nostri tre giorni di permanenza a Yangshuo. Il cibo è veramente fantastico ed ho trovato tutto squisito, senza parlare dell’interazione con la gente del luogo. Turisti a mangiare ne ho visti pochi; forse nessuno. Qualcuno è passato, guardava i piatti con aria incuriosita, schifata, o sorridente, ma poi se ne andavano. Io intanto mi facevo letteralmente delle scorpacciate di cibo cinese sotto gli occhi divertiti di molti locali che più di una volta ci hanno chiesto l’immancabile foto assieme. Una sera abbiamo fatto pure un brindisi a base di birra con alcuni ragazzi cinesi che per la verità di birra ne avevano già bevuta parecchia. Abbiamo speso 87¥ in due, mangiando in abbondanza e con due ottime birre medie. Uno dei posti che ci manca maggiormente.

Tredicesimo giorno: Venerdì 25 Agosto Yanghsuo-Xiangong Hill

Giornata particolarmente intensa con sveglia prima all’alba e che è durata fino a mezzanotte. La meta di questa mattina era uno dei punti cardine del nostro viaggio in Cina; ovvero vedere l’alba da un punto panoramico a picco sul fiume Li. Il posto è conosciuto come Xiangong Hill e nonostante i miei sforzi non sono riuscito ad individuarlo con certezza su internet né tanto meno a capire come arrivarci. Ci siamo appoggiati ad un agenzia locale estremamente efficiente ed organizzata chiamata “Yangshuo Insider” (http://yangshuo-insider.com/). Consiglio sia l’agenzia ma anche il sito internet, ben strutturato, per ricavare (o rubare) notizie utili per organizzare una visita alla zona in autonomia. Avevamo chiesto info anche ad un’altra agenzia che sui vari siti di viaggio gode di un ottima e meritata fama e che è specializzata in tour fotografici ma non solo. Abbiamo scelto la prima agenzia, perché la seconda ci aveva chiesto 450€ cad per un giorno intero di tour però, che sarebbe iniziato dall’ammirare l’alba nel medesimo punto fino ad una visita di tutta la zona con rientro in serata. Vi segnalo il sito perché secondo me è un ottima agenzia: https://www.guilinphotographytour.com/. Noi abbiamo speso 950¥ (125€) che includevano anche lo spettacolo di luci notturno del quale parlerò più avanti.

Ritornando a noi ci siamo svegliati alle 3:30 a.m. perché dopo mezzora ci aspettava la nostra guida, che con un tragitto in macchina di circa 40 min. ci ha portato all’ingresso di un sito a pagamento (60¥ ma per noi già incluso nel costo totale). Abbiamo lasciato l’auto e abbiamo proseguito a piedi inerpicandoci per un comodo sentiero per una decina di minuti. Portarsi una torcia potrebbe essere utile. Alla fine siamo arrivati ad uno spiazzo, che abbiamo scoperto in seguito, con il sopraggiungere della luce, essere una terrazza a picco sul fiume sottostante, con di fronte uno dei panorami più belli mai visti in vita. Abbiamo preso posizione e nel giro di pochi minuti sono arrivati decine di altri turisti, ma sarebbe meglio definire fotografi, con macchine professionali che costano quanto un automobile che hanno occupato, non senza una certa arroganza nei confronti di noi turisti normali, l’intera area. Comunque il posto vale il viaggio. Panorami mozzafiato. Alba fantastica tra montagne calcaree che creavano giochi di luci assolutamente magici. Da fare assolutamente. Siamo ritornati in paese verso le 08:30 giusto per fare colazione. Come dicevo la colazione non è compresa nel costo dell’hotel pertanto abbiamo preferito cercare un locale esterno ed abbiamo scoperto “Enjoy Cafè”: una pasticceria carinissima con dolci fantastici (diversi dai nostri logicamente) e buonissimi, salati e yogurt, nella quale abbiamo fatto colazione per tutti i giorni di permanenza a Yangshuo. E’ situata a circa 300mt dall’hotel. Abbiamo speso 43¥ (meno di 6€).

Quindi abbiamo noleggiato una moto (120¥ al giorno) per visitare la zona in autonomia e decidendo strada facendo il percorso. L’idea iniziale era quella di andare a Fulicun (cun vuol dire villaggio, pertanto il significato è villaggio di Fuli) perché dopo infinite ricerche su internet ho scoperto che le foto dei pescatori con i cormorani vengono scattate quasi tutte in questa località. Se vedete le varie agenzie della zona, vi accorgerete che organizzano escursioni della durata di meno di un’ora al costo di 10/15€. Non è tanto per risparmiare i 10€ che volevamo andarci con mezzi propri, quanto perché mi dà particolarmente fastidio avere i minuti contati quando son in un posto che mi piace e soprattutto in vacanza. I tour partono quasi tutti verso le 19:00 e vi lasciano alla spiaggia solo trenta minuti che sembrano tanti ma invece volano via. Inoltre è facilmente immaginabile che bisognerà fare a gomitate con gli altri turisti per potere scattare una foto decente. Quindi, via in moto. Fuli si raggiunge in un quarto d’ora o poco più, poi una volta lì, anziché scendere sulla spiaggia, cambio di programma improvviso, e abbiamo preferito proseguire verso Xinping, lasciando la spiaggia e le foto con i pescatori ad una futura visita notturna molto più scenografica. Xinping dista circa 30 km da Yangshuo ed in motorino ci vuole poco meno di un’ora. Siamo arrivati al porto e lì abbiamo preso una barca per andare a vedere il “villaggio dei pescatori” al costo di 140¥. Durata del viaggio circa 50 minuti anche se la barca era spesso ferma per le foto con i pescatori con i cormorani. Arrivati al villaggio (Fishing Village) ci hanno dato 20 minuti per visitarlo e sono più che sufficienti perché il villaggio in realtà non è granché. Praticamente è mezzo abbandonato e ci abitano solo pochissime persone. Abbiamo visitato la casa di un anziano del posto, che era stata visitata anche da Bill Clinton, e siamo anche saliti sul tetto al costo di 5¥: il vecchio per farci salire ci ha mostrato un foglio scritto dallo stesso Bill Clinton che diceva che dal tetto c’era un panorama stupendo. In realtà la visita non è affatto stupenda: o Bill pensava alla Lewinski, oppure, cosa molto più probabile, ha voluto fare un gesto carino nei confronti dell’anziano proprietario che con questo foglio ci tira a campare e lo ha fatto rendere ottimamente. Altro che comprare azioni. Riassumendo siamo partiti in barca alle ore 11.30 e siamo ritornati alle 14:10. Abbiamo mangiato qualcosa nelle varie bancarelle del paese e poi siamo ritornati in hotel verso le 15.30 dove abbiamo riposato per un oretta. Nel tardo pomeriggio siamo usciti e siamo andati a cenare al solito mercato descritto in precedenza. Alle 20:00 avevamo l’appuntamento con la nostra guida, la stessa del mattino, che ci ha condotto a vedere lo spettacolo di luci notturno. Questo spettacolo di luci e suoni è stato ideato e creato da un famoso regista cinese, Zhang Yi Mou, che tra le altre cose ha diretto la cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Pechino del 2008. Ci siamo affidati completamente alla guida che ci ha condotto all’ingresso del sito nel quale si svolge lo spettacolo, poi una volta entrati ci siamo arrangiati un po’ per capire cosa dovevamo fare e dove andare ma alla fine abbiamo raggiunto i nostri posti. Lo spettacolo è veramente unico e grandioso, sia per la scenografia che per il numero di persone coinvolte. Si svolge in un anfiteatro naturale circondato da picchi calcarei maestosi con un dispiego di uomini impressionante. Dura poco più di un’ora e va assolutamente visto. Il prezzo del biglietto varia a seconda della vicinanza dei posti all’acqua sulla quale si svolgono le scene. Partono da 101$ per i posti più vicino, per poi scendere a 52$ ed a 39$. Noi abbiamo optato per la via di mezzo e devo dire che abbiamo visto tutto veramente bene anche perché il vantaggio di questi posti, rispetto a quelli più vicini, è che sono rialzati per cui si ha anche una prospettiva dall’alto. Comunque sono superorganizzati e il personale vi omaggerà una bottiglietta di acqua, ed in caso di pioggia in impermeabile usa e getta. Sempre sul sito di Yangshuo Insider c’è una pagina dedicata a questo. Vi indico il link: http://yangshuo-insider.com/liu-san-jie-light-show-in-yangshuo/

Fine della giornata che è stata alquanto lunga ma ricca di soddisfazioni.

Quattordicesimo giorno: Sabato 26 Agosto Yangshuo – Yulong River – Yangshuo

Anche oggi abbiamo noleggiato una moto. L’hotel ci ha detto di prendere una moto elettrica perché sostiene che la strada che volevamo fare noi era chiusa alle moto normali nel fine settimana così come era chiusa, ma da mezzogiorno, anche la strada che fiancheggia il fiume Yulong. Probabilmente aveva ragione e comunque ci siamo fidati anche se eravamo un po’ diffidenti sulle prestazioni della moto elettrica che invece si è rivelata essere veramente efficiente. Ci siamo mossi in direzione del fiume seguendo le indicazioni stradali del ragazzo della reception ed arrivati ad un bivio abbiamo girato a destra fidandoci del nostro istinto. Il percorso lungo il placido fiume Yulong è bellissimo e tranquillo e dotato anche di pista ciclabile percorsa da molti turisti occidentali con l’immancabile guida al seguito. C’è la possibilità di navigare sul fiume anche con zattere di bamboo: la agenzie a Yangshuo che offrono questo servizio abbondano, ma comunque se arrivate al fiume con mezzi vostri potete direttamente contrattare un’imbarcazione. Le possibilità di scattare ottime foto sono infinite. Così come quelle di lasciare i percorsi meno battuti ed inoltrarci in qualche paesino incontrato lungo il tragitto. La strada è lunga circa nove km dopo di ché si incrocia la statale che da Guilin porta a Yangshuo; una volta giunti all’incrocio siamo ritornati indietro per percorrere l’altro tratto di strada: Prima di fare ciò però abbiamo fatto una sosta tecnica da un barbiere che aveva il negozio lungo la strada, nel villaggio di Chao Yang, perché mi serviva una limata ai capelli (costo 15¥, mentre in centro a Yangshuo mi hanno chiesto 50¥). Il negozio era grande come un nostro garage per auto ed arredato allo stesso modo: ovvero vuoto. C’era solo una poltrona, uno specchio ed un lavandino. Alla fine c’è tutto quello che serve. Mentre la signora operava sui miei pochi capelli e dopo di me sui molti di mia moglie, la moto l’abbiamo lasciata a ricaricare presso un negozio di generi alimentari per la modica cifra di 5¥. Non volevamo avere sorprese e rimanere a secco. Dopo di che, visti i messaggi che ci lanciava il nostro stomaco, ci siamo fermati a mangiare in un ristorante, sempre nello stesso villaggio, che ci sembrava carino e pulito e così è stato. Dopo aver ordinato i soliti ravioloni cinesi che personalmente trovo squisiti ed irresistibili, un piatto di noodles e due birre giganti (55¥) ci siamo rimessi in movimento e siamo ritornati al bivio iniziale, dove di prima mattina avevamo girato a dx; stavolta abbiamo percorso il tratto di strada che va a sx, anche questo piacevole e che dopo qualche km e diverse soste ci ha condotto sulla statale 321 nei pressi del ponte che sovrasta il fiume Yulong, Girando a dx si va in direzione Moon Hill, la montagna con un foro passante dal quale si gode un ottimo panorama. Girando a Sx invece si torna in città. Abbiamo girovagato un po’ e poi abbiamo fatto ritorno in hotel. Una giornata fantastica e rilassante in mezzo alle risaie del Guanxi.

Quindicesimo giorno: Domenica 27 Agosto Yangshuo – Guilin – Shanghai

Abbiamo trascorso la mattina, leggermente piovosa, in città facendo gli ultimi acquisti per i troppo regali, non dopo aver fatto colazione al solito posto. Yangshuo è comunque un buon posto dove comprare qualcosa e gli articoli non ci sono parsi particolarmente cari. Effettivamente la domenica il centro è chiuso e questo può essere un piccolo inconveniente per chi come noi deve partire in questo giorno. Comunque per superare l’ostacolo abbiamo percorso a piedi un breve tratto fino alla fermata del bus 602, accompagnati da Kevin, il ragazzo dell’hotel che è stato veramente gentile, tanto che ci ha pagato lui il costo di 1¥ a testa del bus che ci avrebbe portato alla stazione degli autobus per Guilin. Il percorso in bus è durato dieci minuti. Sul bus una coppia di giovani cinesi ci ha offerto il loro aiuto poiché anche loro andavano all’aeroporto. La coppia di cinesi è stata gentilissima e mentre eravamo in attesa del nostro pullman per l’aeroporto ci hanno offerto acqua e patatine che erano andati a comprare apposta per noi! Il viaggio fino all’aeroporto di Guilin è durato 1h esatta ed è costato 80¥ cad, che noi abbiamo prenotato il giorno prima con il nostro hotel. Abbiamo cenato all’aeroporto con i fantastici noodles ai quali bisogna aggiungere solo acqua calda (in vendita nei negozi. 40¥ tot.) e poi abbiamo preso il nostro volo Air China che, udite udite, questa volta era in anticipo di cinque minuti. Siamo partiti alle 21:15 e siamo arrivati alle 23:45 all’aeroporto di Pudong; da lì dovevamo andare al nostro hotel nel centro di Shanghai.

Per raggiungere il centro città ci sono quattro modalità differenti:

Con il taxi. Una corsa costa circa 180/200¥ e ci impiega un’ora a seconda delle condizioni del traffico.

Il treno superveloce Maglev che in soli otto minuti vi porta al suo terminal. Attenzione però che non vi porterà in centro. Il terminal del Maglev coincide con la stazione “Longyang” della metro linea 2 che dovrete prendere per andare in città. Il biglietto del Maglev costa 50¥ per una corsa di sola andata, e 80¥ per andata e ritorno. Se mostrerete il biglietto del volo nello stesso giorno la sola andata costerà 40¥. Info e costi su www.smtdc.com/en.

La metro linea 2 che collega direttamente l’aeroporto con il centro città. Attenzione che comunque c’è un cambio obbligatorio alla stazione “Guanglan Rd” (ottava stazione dalla partenza da Pudong) anche se rimarrete sulla stessa line della metro. Il cambio vi porterà via pochi minuti. La metro logicamente è molto economica. In poco più di un’ora sarete a piazza Renmin.

Con i pullman che sono molto frequenti (ogni 20-20 min.) ed hanno diverse destinazioni.

L’intenzione era di raggiungere il centro con la metro, ma abbiamo scoperto che questa chiude alle ore 22:00. Attenzione alla vostra ora di arrivo.

Alcune informazioni sulla Metro di Shanghai: la Metropolitana è molto organizzata, pulita e sicura. Inoltre è molto capillare e con le sue 14 linee si può arrivare praticamente ovunque. Ha due collegamenti con gli aeroporti della città: La linea 2 per quello internazionale di Pudong mentre la linea 2 e 10 collega quello di Hongqiao dove arrivano i voli nazionali. Come titolo di viaggio hanno vari opzioni: Biglietto singolo – Pass giornaliero – Pass 3 giorni. Biglietto singolo: composto da una sottile scheda IC, si riferisce ad un biglietto che può essere utilizzato una sola volta nella rete della metropolitana tra due determinate stazioni. Il biglietto si appoggia su un lettore contact less in ingresso, mentre in uscita si inserisce nell’apposita fessura. Pass giornaliero: attualmente è disponibile su tutte le stazioni della Metro di Shanghai. La tariffa è RMB18. Il titolare del biglietto giornaliero ha diritto a tempi di trasporto illimitati in tutte le linee della metropolitana (eccetto Maglev) durante il periodo di funzionamento entro 24 ore dopo averlo appoggiato per la prima volta alla porta d’ingresso. Pass di tre giorni: La tariffa è di RMB45. Il titolare del pass di tre giorni ha diritto a tempi di trasporto illimitato in tutte le linee della metropolitana (eccetto Maglev) durante le 72 ore dopo averlo strisciato per la prima volta alla porta d’ingresso. Tornando a noi, scartato il Maglev per i costi alti e perché avremmo dovuto comunque prendere la metro, c’era la possibilità dei taxi, ed i taxisti abusivi già ti seguono in aeroporto ben sapendo che la metro è chiusa proponendoci cifre attorno ai 200¥. Memori della nostra esperienza precedente, abbiamo riflettuto un attimo e passato il “panico” iniziale che ci stava spingendo sulla via più facile ma sbagliata (i taxi), abbiamo scoperto il servizio di bus, ed il N. 2, con solo 20¥ a testa ci ha portato in centro a Shanghai, al City Terminal Station, vicino a “JingAn Temple”. Da lì un taxi ufficiale ci ha portato in hotel con soli 25¥. Hotel “Shanghai Fish Inn Bund” (68€). Sito: www.fishinn.com.cn. Abbiamo prenotato questo hotel sulla base dei diari di altri viaggiatori letti su questo sito, anche se a dirla tutta, visto da fuori non sembra gran che tanto è vero che siamo stati tentati di disdirlo dopo aver visto l’esterno su alcune foto. Ma poi una volta rilette le recensioni di TA abbiamo rischiato ed abbiamo fatto benissimo. Vi abbiamo soggiornato 4 notti e ci siamo trovati molto bene. La posizione è strategica oltre che tranquilla, centralissima, vicino alla fermata della linea 2 della metro “East Nanjing Rd” (ma anche della linea 10). Nelle vicinanze ci sono due minimarket, un fruttivendolo, negozi di parrucchieri e massaggi, ed un Family Mart (dove abbiamo più volte fatto colazione) e vari locali per mangiare. C’è anche una banca dove è possibile cambiare soldi. Sul lato opposto della strada di fronte al Family Mart c’è un centro commerciale lussuoso a cinque piani, più un altro paio interrati. Nei piani interrati in Cina (ma non solo) sono posizionate le zone ristorazione e vi è un altro supermercato. La famosa East Nanjing Road Pedonale dista meno di 500mt, mentre per raggiungere il Bund servono una decina di minuti. Per quanto riguarda l’hotel, la reception è carina e colorata, mentre il personale, tutto giovane, parla un ottimo inglese, è simpatico, ed è disponibile ad aiutarvi. La reception è aperta 24h per cui non dovrete preoccuparvi se arriverete a notte inoltrata. Hanno diversi tipi di stanze. Mi sembra di aver capito che le stanze sul lato dx del corridoio sono più ampie. Noi eravamo al secondo piano e ci hanno fatto l’upgrade ad una stanza più grande, con bagno ben dimensionato, soggiorno con divano e televisione, e ad un piano rialzato la camera da letto piuttosto grande. Il livello di pulizia è alto. Moquette presente solo nei corridoi, mentre le camere sono piastrellate o con il parquet. Wi fi ben funzionante ed ottimo climatizzatore. Disponibilità di ciabatte usa e getta, acqua, frigo, e linea cortesia (shampoo etc..).

Sedicesimo giorno: Lunedì 28 Agosto Shanghai

Giornata abbastanza tranquilla nella quale ci siamo anche riposati un po’. Di mattina abbiamo visitato il “Tempio del Budda di Giada” raggiunto dopo sei fermate di metro (stazione “Jiangning Rd” della linea 13, costo 3¥ cad).

Il tempio è costituito da diversi cortili e padiglioni ma la cosa che impressiona maggiormente è il fatto che questo tempio è letteralmente immerso in un mare di grattacieli che gli fanno da contorno. Per quanto riguarda la struttura è quella abbastanza classica di tutti i templi di questo tipo, con la particolarità della statua di Giada del Budda riportata in patria da un famoso monaco buddista. E’ uno dei pochissimi templi buddisti ancora attivi in città. Ingresso 20¥. Niente di particolarmente interessante comunque. Dopo di che pranzo al volo in un locale scoperto per caso vicino all’hotel. Questo locale diventerà un nostro punto di riferimento nei giorni trascorso qui a Shanghai: per la qualità dei piatti proposti, per l’ambiente e per di più è anche economico. Anche questo locale è frequentato solo da cinesi e non abbiamo mai visto un turista in tutte le volte che ci siamo fermati. Il locale si trova di fronte all’uscita N.5 della metro Linea 2, in via Tianjin Rd. Praticamente partendo dall’hotel si va nella stessa direzione per prendere la metro e si gira alla terza via a destra, Tianjin Rd. appunto, poi fatti pochi metri sarete davanti al locale, che lo troverete sulla dx, e che presenta un insegna con grandissimi caratteri di colore giallo, ma solo in cinese, per cui non so dirvi il nome. Si trova esattamente tra un minuscolo locale con la scritta “Royaltea” ed un altro con l’insegna “East and West City Meal”. Entrate, ordinate, pagate e poi andate a sedervi ed aspettate il vostro piatto. Ve lo consigliamo vivamente, anche se poi la scelta è sempre soggettiva, e dipende dal livello di adattabilità di ogni persona alle diverse abitudini e condizioni degli altri paesi visitati, ma almeno vivrete un po’ più di Cina. I tortellini in brodo ripieni di carne (8¥) sono assolutamente fantastici. Un giorno ne ho mangiato due piatti consecutivi. Per ordinare siamo andati un po’ a naso le prime volte, oppure guardando i piatti degli altri commensali. Ci vuole pure fantasia quando non ci si capisce. Quindi siamo andati a riposare perché eravamo stanchi per quanto fatto i giorni precedenti, e cotti a puntino poiché su Shanghai splendeva un sole, purtroppo fantastico, che aveva portato le temperature a 39°C. Per fortuna nei giorni successivi il cielo si è rannuvolato (tra l’altro senza mai piovere) altrimenti non so come avremmo fatto. Nel tardo pomeriggio siamo andati a piedi a vedere il Bund aspettando la sera quando i grattacieli vengono illuminati. La visita alla zona di Pudong e l’ascesa ad uno di questi grattacieli è stata rimandata ai giorni successivi.

Abbiamo cenato nello stesso locale dove abbiamo consumato il nostro pranzo (45¥).

Diciassettesimo giorno: Martedì 29 Agosto Shanghai – Tongli

La zona di Shanghai è circondata da parecchi laghi, fiumi e canali e da moltissimi paesi e villaggi che, nel corso dei secoli vi sono sorti in mezzo; un po’ come il nostro delta del Po. Sono tutti villaggi piccoli e caratteristici e la guida ne indicava parecchi come possibile obiettivo per una visita; ne abbiamo scelto uno guardando le fotografie su internet e la scelta è caduta sul villaggio di Tongli che vi consigliamo assolutamente. Ci siamo svegliati presto, alle 06:30, ed abbiamo fatto colazione nel vicino “Famili Mart”. Quindi abbiamo raggiunto la stazione dei treni di Shanghai (uscita nord) prendendo la Metro linea 2 e poi la Linea 1 (costo 3¥ cad.). Inutile dire che il treno per Suzhou è stato puntualissimo. Durate del viaggio: 30 min. Abbiamo poi preso un bus per Suzhou: per la stazione dei bus bisogna uscire dalla stazione dei treni e girare a sx, e dista un centinaio di metri. Comunque la stazione dei treni di Suzhou è grandissima ma ben organizzata con cartelli anche in Inglese, ed un punto informazioni al piano inferiore. La stazione è infatti organizzata in questo modo: al piano inferiore gli arrivi, al piano superiore le partenze. Il viaggio in bus è durato 50 min. Il biglietto del bus per Tongli, comprensivo dell’ingresso alla città ed ai principali siti da visitare, è costato 86¥ a persona. Il bus ci ha lasciati poco fuori Tongli, ad una fermata dietro la quale c’è il punto informazioni turistiche della città e da dove parte il trenino elettrico per il centro che vi consigliamo di prendere visto anche il costo irrisorio (5¥cad). La corsa in trenino dura una decina di minuti e si arriva all’ingresso del centro storico della città che è stato conservato come era una volta. A differenza di quello che fanno al maggior parte dei turisti, ovvero gita in giornata da Shanghai, cosa assolutamente fattibile, noi abbiamo preferito dormici una notte. In pochi minuti a piedi abbiamo raggiunto il nostro hotel prenotato tramite booking: “Zaimushe Holiday Courtyard” costato solo 29€ (220¥) approfittando di una promo. L’hotel è centrale, comodo e con un ottimo ingresso e con parti comuni molto ben arredate e moderne. Purtroppo la camera che ci hanno dato era veramente piccola. Penso sia stata la più piccola camera nella quale abbiamo mai dormito in vita nostra. Visto che l’hotel in questa stagione era mezzo vuoto avrebbero potuto farci un up-grade in una camera più grande. Sbirciando in giro ho visto camere comunque molto belle e ben arredate. Il personale non parla inglese. Colazione, come sempre, non compresa. E’ comunque un hotel che consigliamo. Il resto della giornata lo abbiamo passato visitando la città vecchia di Tongli, con oltre mille anni di vita. Atmosfera molto suggestiva creata dai canali, dai salici piangenti che gli fanno da contorno, dalle piccole via acciottolate, e dalle case antiche, piccole e basse. I canali sono percorsi da imbarcazioni, che sono mosse da un solo remo, sulle quali è possibile fare un tour (mi sembra che costi sui 100¥). Qua e là si vedono pescatori con cormorani sulle barche, in verità più ad uso dei turisti che per procacciarsi pesce. L’atmosfera cambia completamente di notte quando gli innumerevoli ristorantini sparsi per il paese ed i canali si illuminano con le tradizionali lanterne rosse. Affascinante. Il biglietto di ingresso acquistato insieme al biglietto del bus a Suzhou, permette anche di visitare alcuni luoghi e musei all’interno della città vecchia di Tongli. Sinceramente ne abbiamo visto un paio ma abbiamo desistito perché non sono per nulla interessanti. La cosa miglior e di questo borgo è l’atmosfera. Consigliamo a tutti di fermarsi una notte. C’è la possibilità di cambiare moneta presso una filiale della Bank of China, ma si trova fuori dal borgo vecchio e si raggiunge a piedi con una camminata di venti minuti. Nella piazza centrale di Tongli c’è un Info Point che vi può dare tutte le informazioni necessarie. Alla sera abbiamo cenato in un bel locale, piccolo ma molto alla moda che proponeva degli ottimi Beef noodles (90¥ con birra e coca). Anche in questo caso non so il nome ed è inutile che vi indichi dove è, perché comunque c’è un ristorante ogni tre passi, per cui vi conviene farvi guidare dall’istinto.

Diciottesimo giorno: Mercoledì 30 Agosto Tongli – suzhou – Sahnghai

Colazione in un bar vicino all’hotel e, visto che la città di Tongli l’abbiam visitata impiegando meno tempo del previsto abbiamo deciso di visitare Suzhou. Siamo parti da Tongli alle ore 9. Arrivati alla stazione dei bus di Suzhou (la stessa dell’andata logicamente) ci siamo recati alla stazione dei treni per lasciare i nostri bagagli presso il deposito della stazione e girare liberamente (30¥). Di fronte al deposito bagagli c’era un ristorante di una catena specializzata in wonton chiamato “GII Wonton”: il suo richiamo è stato per me come quello delle sirene di Ulisse. Nonostante fossero le 11 di mattina mi sono mangiato una tazza di Wonton in brodo fantastici (28¥). Provare per credere se troverete questa insegna. Siamo arrivati in centro a piedi ed abbiamo visitato velocemente la via commerciale ed un tempio buddista che si trova sulla stessa via. Suzhou è l’unica città dove abbiamo trovato capi d’abbigliamento a prezzi economici e competitivi rispetto all’Italia. Sulla via per il centro abbiamo visitato anche il Museo della Seta aperto dalle 09:00 alle 17:00. Interessante. L’ingresso costa 20¥ e spiega bene tutto il procedimento per produrre la seta. Si possono vedere anche dei bachi che si stanno costruendo il bozzolo. Non molti turisti lo visitano ma è un peccato. Necessita di un paio d’ore.

Dopo un po’ di shopping in città nel tardo pomeriggio abbiamo ripreso il treno per Shanghai.

Diciannovesimo giorno: Giovedì 31 Agosto Shanghai – Gairdini Mandarino Yu

Colazione al Family Mark e poi con la metro linea 10 (una sola fermata) per visitare i “Giardini del Mandarino Yu”. I giardini sono immersi in un grande bazar con ogni tipo di negozi. Di fronte all’ingresso dei giardini c’è un bel lago con al centro una casa da te raggiungibile con una foto scenica passerella come solo i cinesi possono creare. Il luogo è fantastico ed induce alla meditazione se visitato al mattino molto presto; induce alla fuga, invece, se lo visiterete un po’ più tardi. Sarà come essere in un centro commerciale il giorno prima di Natale. Folla Impressionante. Comunque il luogo è ideale per scattare ottime foto. I giardini aprono alle ore 8:30 e consigliamo di arrivare sempre al mattino presto. Ingresso 40¥ cad. I giardini sono bellissimi e assolutamente da visitare. Coprono un area piuttosto vasta, con palazzi, templi, sentieri che si snodano tra alberi, rocce e laghetti a ricreare un vero e proprio mondo a sé stante in miniatura. Il mondo ricreato è un oasi di pace e spiritualità, nonché un vero e proprio labirinto in cui cercare, oltre al proprio spirito interiore, anche la via d’uscita. La visita dura almeno un paio d’ore. Sarebbe un peccato non venire a visitarli. E’ la cosa migliore che abbiamo visto a Shanghai. Terminata la visita siamo ritornati in hotel e, dopo aver pranzato al solito locale descritto in precedenza ormai nostro punto fisso, abbiamo riposato un paio di ore prima di rimetterci in cammino nel tardo pomeriggio direzione la zona dei grattacieli sulla sponda opposta del fiume Huangpu. Per intenderci la zona con i famosi grattacieli che si vedono dal Bund. Quest’area può essere raggiunta con la metro (una sola fermata dall’hotel) oppure attraversando il “Tunnel di Luci”, che passa sotto il fiume. Abbiamo optato per questa soluzione perché eravamo curiosi di provarla. Il tragitto dura meno di cinque minuti. Si sale su cabine con grandi vetrate e si attraversa questo tunnel nel quale abbondano i giochi di luci multicolori. Sicuramente piacevole, ma è una “cineseria” vera e propria e si può tranquillamente saltare. Lo abbiamo preso solo per curiosità. Adatto forse se viaggiate con bambini piccoli. Il biglietto costa 50¥, solo andata (70¥ andata e ritorno). Offrono la possibilità di fare un biglietto cumulativo con l’ingresso al grattacielo a 200¥ cad. risparmiando così 30¥ dal momento che il biglietto d’ingresso al solo grattacielo costerebbe 180¥. L’uscita del tunnel di luce non è vicinissima ai grattacieli e bisogna percorre un bel tratto di strada a piedi per raggiungerli. Noi siamo saliti sul “Shanghai World Financial Centre” (492mt per 101 piani, settimo grattacielo più alto al modo e terzo a Shanghai.), ma si può scegliere di salire anche sul “Jinmao tower” (421mt, 88 piani), oppure sull’”Oriental Pearl TV Tower” (468 mt) ed infine sul “Shanghai Tower” (625 mt e 128 piani) ovvero l’ultimo costruito che è anche il più alto di tutta la Cina ed il terzo più alto al mondo. Per salire sul “Shanghai World Financial Center” ci sono due tipi di biglietti: uno fino al 94 piano (120¥) ed un altro (180¥) che dà la possibilità di visitare il 94°, il 97° e di arrivare fino al 100° piano dove c’è la Skywalk ovvero il pavimento di vetro. Consiglio assolutamente di arrivare al piano più alto poiché la differenza di panorama è notevole. Gli ascensori che vi portano in cima sono dei veri proiettili ed è impressionante vedere sul display la velocità con la quale cambiano i numeri dei vari piani che vengono via via superati. Una volta in cima abbiamo aspettato che si accendessero le luci della città per ammirare il panorama notturno e scattare un po’ di foto. Volendo in cima offrono anche un servizio di foto a pagamento. Esperienza interessante. Durata: un paio d’ore. Il ritorno sull’altra sponda lo abbiamo fatto con la metro e ci siamo fermati a cenare in un ristorante davanti al quale eravamo passati la sera precedente ed avevamo notato molta gente in attesa, ed i clienti tra l’altro erano tutti cinesi. Due indicatori per noi positivi: tanta gente vuol dire che il locale è conosciuto e dove si dovrebbe mangiare bene; se poi non ci sono turisti ma i commensali sono tutti cinesi tanto meglio: l’atmosfera sarà più carina. Abbiamo tentato la sorte e ci è andata bene. Unico problema il ristorante è specializzato in pesce e noi non andiamo matti per il pesce, ma comunque dopo un po’ di fatica nel farci capire e dopo esserci scambiati quattro chiacchiere con il cellulare (ovvero utilizzando l’applicazione del loro cellulare come interprete), riusciamo ad individuare una portata che può fare al caso nostro. Funziona così: ci si siede, ti portano un menu sul quale segni i piatti scelti e si aspetta. Il pesce vi verrà servito su un vassoio centrale che viene tenuto sempre caldo da una fiammella posta al di sotto.

Qualità ottima. Atmosfera magnifica. Tra l’altro i nostri vicini di tavolo erano due giovani fidanzati che festeggiavano il compleanno della ragazza con tanto di torta, ed alla fine ci hanno chiesto di scattare delle foto insieme e ci hanno offerto anche una fetta di dolce. Veramente simpatici ed una bella esperienza. Il ristorante si chiama “Kungfu Fish” (o Spicy Kungfu Fish) ed il sito è il seguente: www.kungfu-fish.com

Purtroppo avrei voluto darvi l’indicazione del posto esatto, che comune è a pochi isolati dal ristorante, ma anche sul sito indica solo i ristoranti negli USA, Canada e Singapore e non a Shanghai. Non so perchè. Comunque sono sicuro che il sito è quello perché il logo del sito web corrisponde con quello del locale. Costo della cena 140¥

Ventesimo giorno: Venerdì 1 Settembre Shanghai

Giornata tranquilla: siamo partiti con calma verso le 9.30 dopo la solita colazione. Abbiamo preso la metro linea 2 per una fermata poi la 8 per tre fermate ed infine la linea 9 per 11 fermate e siamo scesi alla stazione di Qibao per visitare l’omonimo villaggio storico. Appena usciti dalla metro abbiamo trovato un chiosco che vendeva i biglietti scontati per il villaggio di Qibao a 45¥ cad. per cui abbiamo deciso di comprarli qui, anche perché la Lonely indicava che bisognava acquistare un biglietto ma in realtà non spiegava bene in cosa consisteva la visita a questo villaggio antico. Primo: non c’è un vero e proprio ingresso perché vi si può accedere da diverse strade, per cui non troverete nessuno che vi controllerà i biglietti. Secondo: nessuno vi controllerà i biglietti perché in realtà questi servono solo per visitare alcuni musei che si trovano all’interno del villaggio. Il villaggio in sé è abbastanza interessante, e nella via centrale troverete negozi e ristoranti di ogni tipo, con cucine anche strane rispetto a quelle viste fino ad ora per cui merita una visita. I prezzi della merce in vendita nei negozi sono più vantaggiosi rispetto ad altri luoghi (ad esempio crema per le mani a 10¥ anziché a 20¥come ci avevano chiesto a Shanghai). I musei invece sono assolutamente insignificanti almeno per noi occidentali (o almeno per noi due che scriviamo); dal momento che avevamo pagato abbiamo provato a visitarne un paio ma ne siamo usciti dopo pochi minuti.

Comunque dopo avere pranzato in un paio di ristorantini per provare specialità diverse, abbiamo ripreso la metro ed abbiamo raggiunto il centro di Shanghai per visitare Piazza Renmin con il suo bel parco. Il parco è veramente tenuto bene, pulito, ed in perfetto ordine. All’improvviso un oasi di silenzio e di pace in mezzo alla città, dove trascorrere un paio d’ore di riposo. All’interno vi troverete molta gente che gioca a carte, a majong, che balla, canta, suona strumenti musicali, oppure semplicemente che passeggia con la sua gabbia con all’interno un uccellino: la tradizione resiste anche in una città ultramoderna come Shanghai. Una cosa che abbiamo visto solo in questo parco, però, è stata una gran quantità di persone sedute sul marciapiede, che espongono un ombrello davanti a loro, sul quale vi è attaccato un cartello con scritte cinesi a noi incomprensibili. Ci abbiamo messo un po’ capire che cosa stava facendo questa folla con questo mare di ombrelli ma la cosa ci ha incuriosito parecchio, fino a quando non abbiamo trovato una giovane ragazza che parlava un poco di inglese e che ci ha spiegato che erano, nella maggiore parte dei casi, genitori che cercavano un marito/moglie per i propri figli e pertanto sul cartello vi era una breve descrizione dei figli, anno di nascita, lavoro, etc.., raramente accompagnato da relativa foto. Talvolta, come nel caso della nostra interlocutrice, sono i figli stessi che si “mettono in piazza” alla ricerca della propria anima gemella. Decisamente interessante. Al centro del parco, sulle sponde di un bel lago vi è anche un ristorante carino, ma anche piuttosto di lusso a giudicare dalla gente che lo frequentava. Alla sera abbiamo cenato ancora al “Spicy Kungfu fish” con un occhio ai soldi (ce ne erano rimasti pochi e non volevamo cambiare né tantomeno non averne a sufficienza per pagare) ed uno all’orologio poiché volevamo prendere la metro prima che chiudesse. Calcolate che dal centro all’aeroporto il viaggio dura un’ora per cui volevamo essere sicuri di arrivare prima della 22.00 per evitare tragici inconvenienti. Abbiamo preferito aspettare all’aeroporto il nostro volo che partiva alle 01:30 e che sarebbe giunto in Italia il giorno successivo alle 8 del mattino.

Qui si conclude il nostro viaggio in Cina ed il lunghissimo diario. Probabilmente troppo lungo ma volevamo dare più informazioni possibili. Comunque se siete arrivati a leggere fino a questo punto vuol dire che vi è stato utile oppure avevate tanta voglia di farvi del male! Buon viaggio in Cina da parte di Mari e Dario.

Alcuni siti da consigliare:

Www.turismocinese.it guida ufficiale del turismo cinese.

Www.china.org.cn in inglese.

Www.travelchinaguide.com in particolare per Guilin e fiume Li

Www.chinahighlights.com

Http://yangshuo-insider.com per Yangshuo

Www.guilin4seasons.com per la zona di Guilin e risaie.

“Risciò” è un podcast che sta avendo molto successo ultimamente: www.spreaker.com/show/riscio

Www.yhachina.com associazione di ostelli per la gioventù (in realtà sito che non abbiamo usato ma che mi pare ben fatto ed utile)

Http://fra.xian-tourism.com/ guida ufficiale del turismo di Xi’an

Www.viaggio-in-cina.it interessante in generale (info utili e cartina sulla grande muraglia).

Www.pimpmytrip.it/tag/cina/ blog di viaggi

https://1yeararoundtheworld.wordpress.com/ di viaggi

Www.youtube.com/watch?v=m1LWu81kWqE Studiare cinese con Emma

Www.youtube.com/user/learnchinesewithemma/featured Studiare cinese con Emma

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