CINA: Beijing – Xi’An – Sichuan – Shanghai

Il nostro self-made tour della Cina, da Pechino a Xi'An, da Chengdu a Shanghai, in 10 giorni.
Scritto da: ebanaandrea
cina: beijing - xi'an - sichuan - shanghai
Partenza il: 20/07/2019
Ritorno il: 01/08/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Giorno 1 – Pechino: Lama Temple + Confucius Temple

La nostra vacanza comincia con l’arrivo alle 2 di notte a Pechino: non c’è molto da fare, dopo 30 ore di viaggio , se non raggiungere l’hotel (ne scriviamo al termine della giornata) e cadere tra le braccia di Morfeo.

La sveglia era puntata alle 09,30, ma il jet lag cambia del tutto i nostri piani facendoci svegliare alle 12 passate: il programma era di visitare la Città Proibita, ma i programmi cambiano in favore di qualcosa di più rapido e raggiungibile (anche perché l’hotel ci informa che senza prenotazione è difficile entrare nella Città Proibita). Il primo impatto con Pechino lo abbiamo così con un giro per templi buddhisti e hutong, i vicoletti tipici locali oramai in fase di completa ristrutturazione, ma pur sempre interessanti: il Lama Temple ed il Confucius Temple ci colpiscono per la quiete, la serenità ed anche per le architetture, e sono sicuro che li inserirei in una lista di luoghi da visitare in città.

Da subito abbiamo delle impressioni che poi si riveleranno veritiere: la prima è che la lingua inglese ci sarà di pochissimo aiuto, perché quasi nessuno qui lo parla. I cinesi compensano con una gentilezza nell’aiutare a noi quasi sconosciuta (utilizzando una app abbastanza efficace di traduzione simultanea e provando comunque a farsi capire), però è pur sempre una difficoltà linguistica che ci porteremo appresso per l’intero viaggio. La seconda è che le distanze, specialmente nelle grandi città, sono molto più grandi rispetto alle nostre: in metro spesso ci vanno 10 minuti di saliscendi per cambiare linea, e luoghi che sulla mappa sembrano vicini non lo sono poi così tanto. Al contempo, siamo affascinati, perché la cultura cinese sembra davvero tutta da esplorare da ogni punto di vista, e probabilmente il vero sale del viaggio è proprio in questi aspetti.

Dove dormiamo:

Happy Dragon City Culture Hotel – (per 4 notti) –

N9 Shijia Hutong Nei Nan Xiao Jie, Dongcheng, Pechino

Voto 10: posizione perfetta (8 minuti a piedi da fermata metro, in pieno Dongcheng) , pulizia, stanze grandi e molto comfortevoli, personale gentile e propositivo.

Costo 606 Y/Notte in Camera Matrimoniale Standard

Dove mangiamo:

Pranzo: Punk Rock Noodle, zona Lama Temple, noodles fatti in casa ottimi in un locale rockettaro suggerito dalla Lonely Planet. A posteriori, tra i migliori noodles della vacanza, ad un prezzo davvero eccellente (circa 50Y a testa).

Cena: al ristorante dell’hotel, molto economico, senza pretese ma comunque molto soddisfacente.

Budget:

Attrazioni: 50 Y a testa , Pasti circa 100Y a testa.

Totale:150Y/persona

Giorno 2: Pechino – Grande Muraglia + Tempio del Cielo

Il nostro secondo giorno comincia molto presto: si parte alle 06,30 per andare a vedere la Grande Muraglia. Il tratto che scegliamo è quello di Mutanyu, che pare essere quello con un rapporto turismo/distanza più accettabile da Pechino. L’escursione è organizzata dal ns hotel (280 Y a persona), e con un bus passiamo a prendere i nostri compagni di viaggio di giornata da altri alberghi. Il tragitto è di circa un’ora e mezza: quando siamo in loco, la maggior parte dei turisti non è ancora arrivata (la guida sul bus ci diceva che scelgono questa fascia oraria proprio per questa ragione), e non facciamo coda per salire sulla funivia che ci porta alla stazione 14 della Muraglia. L’alternativa sarebbe stata camminare dalla prima stazione, ma ci è stata fortemente sconsigliata a causa di temperature poco consoni allo sforzo fisico (35 gradi senza un filo d’ombra sul tragitto). Della Muraglia di sicuro colpisce l’imponenza della costruzione, militarmente ed architettonicamente incredibile: noi saliamo fino in cima, alla stazione 20, ma debbo dire che è molto faticoso e lo sconsiglierei a chi non è un poco allenato. Ovviamente, si può anche percorrere una sola stazione e vedere il panorama, nessuno lo vieta, ma altrettanto ovviamente più in alto si va e più si allarga la visuale. Nell’escursione è compreso un pranzo tipico che francamente ci terrorizzava temendo una trappola turistica in salsa cinese: invece, mangiamo piuttosto bene facendo ruotare le portate sul grande vassoio rotante a centro tavola (come da tradizione locale) e mangiamo tutto sommato bene, conoscendo altri turisti e scambiando qualche chiacchiera. Ritorniamo in hotel intorno alle 16, e decidiamo che siamo ancora in tempo per andare a vedere il Parco del Tempio del Cielo: consigliatissimo, sia il parco per immergersi nella cultura popolare locale (tra giochi di carte e bimbi che corrono liberi) sia il tempio che è davvero meraviglioso.

Dopo una doverosa doccia in hotel, dietro consiglio della Lonely Planet andiamo a cena da Din Tai Fung, una catena taiwanese di ravioli, e assaggiamo i fantastici Xiao Long Bao (ravioli di carne con il brodo dentro) ed altri ravioli (pesce, mozzarella) da leccarsi i baffi. Non abbiamo altre energie e andiamo a riposare più che volentieri.

Dove mangiamo

Pranzo- compreso nell’escursione

Cena – Din Tai Fung – Beijing Apm Shopping Mall, 138 Wangfujing Dajie.

In questo locale dentro all’APM Shopping Mall, sulla via commerciale di WangFujing, si trovano tutti i tipi di ravioli, ma anche noodles e riso. Fascia di prezzo media, locale “occidentalizzato” ma cibo tipico e ottimo. Voto: 9

Budget:

Attrazioni: Escursione alla Grande Muraglia: 280Y/persona; Parco del Tempio del Cielo 25Y/persona

Food: Cena 150Y a testa (Din Tai Fung).

Totale: 455Y a persona

Giorno 3: Pechino – Città Proibita + Parco Jingshan

Apriamo con una disavventura bancaria ed i conseguenti suggerimenti, speriamo utili per i futuri turisti per caso. Andando a prelevare in una filiale ICBN di Wangfujing Road (per fortuna la via principale di Pechino), la mia carta di credito viene inghiottita dallo sportello. Poco male, penso, mi reco in banca con il passaporto ed i documenti e me la restituiranno: in banca però mi chiedono anche le coordinate bancarie, che io tengo salvate e criptate in Google Drive. Il problema è che Google in Cina è oscurato (così come tutti i Social Media di comune uso), e così non riuscivo a risalire ai codici. Per fortuna, una impiegata che ha compreso la situazione mi ha permesso di uscirne con una prova calligrafica per far coincidere la mia firma a quella sulla carta, e così la carta mi è stata restituita. Se leggerete i consigli prima di partire (a fondo del racconto), capirete il panico verso questa situazione: senza carta di credito in Cina la vita sarebbe stata davvero complicata.

Dopo la disavventura bancaria a lieto fine, ci dirigiamo alla attrazione n.1 di Pechino: la Città Proibita. Avevamo prenotato tramite l’hotel il biglietto di ingresso (difficilmente si trovano senza prenotazione nei giorni precedenti, costo 60Y) e ora che ci arriviamo la sensazione è di totale meraviglia: un complesso architettonicamente maestoso, impressionante per bellezza e per estensione. Il caldo e la ressa di turisti possono poco contro tanta bellezza. Dopo più di due ore ci spostiamo al vicino Parco Jingshan, che è stato costruito su una collina la terra scavata per costruire la Città Proibita, e così permette di vedere la città dall’alto in tutta la sua immensità: un punto perfetto per scattare foto e per rilassarsi dopo la ressa nella Città Proibita.

Per cena scegliamo un grande classico: l’anatra laccata alla pechinese. Secondo più fonti c’è poco lontano dal nostro hotel (10 minuti a piedi) un ristorante dove se ne può mangiare una ottima: nell’elegante Dadong in effetti l’anatra è eccellente e gli standard di servizio rispetto alla ristorazione comune cinese sembrano molto alti. Ne usciamo con una cena ottima, con il sorriso sulle labbra ed ancora un giorno da dedicare alla capitale.

Dove mangiamo:

Pranzo: Din Tai Fung (vedi sera precedente)

Cena: Dadong – 5th Floor Jinbao Place, 88 Jinbao Jie – Elegante ristorante al V piano di un Mall di lusso, si fregia di essere la miglior anatra alla pechinese della città. Non sappiamo se sia la migliore, ma è molto buona, il servizio è eccellente ed i costi non sono elevatissimi rispetto a questi standard (200Y a testa).

Budget:

Attrazioni : Città Proibita 60Y, Parco Jingshan 10Y

Food: 100Y pranzo + 200Y cena = 300Y per persona

Totale: 370Y a persona

Giorno 4: Pechino – Tien’An’Men + Palazzo d’Estate

Nel nostro ultimo giorno a Pechino (dovessi consigliare, 4 giorni sono un buon timing di visita, ma anche una mezza giornata in più permetterebbe di far le cose in tutta calma) ci dirigiamo verso Piazza Tien’An’Men. Enorme, imponente, sembra quasi non finire mai. Per entrarci, non dimenticate il passaporto, e seguite le regole base di un aeroporto (metal detector etc). Volendo visitare il Mausoleo di Mao, arriviamo alle 10,30: la nostra Lonely Planet ci segnalava la chiusura alle 12, ma in realtà il Mausoleo chiude alle 11, e riusciamo ad inserirci nell’ultima coda. Purtroppo, un’altra cosa non segnalata dalla guida è che non sono ammessi tablet né fotocamere, e non c’è nessuna deroga: pertanto, uno di noi deve stare fuori. Non sarò mai abbastanza grato a mia moglie per avermi ceduto il suo posto, dal momento che è stato un momento che ricorderò a vita: nel tratto che va dall’entrata al corpo imbalsamato di Mao, ho visto scene incredibili di cinesi prostrati e piangenti, in preghiera, che portavano fiori e doni. Al di là di ogni valutazione sul regime, Mao è ancora visto come una divinità, e questo spiega moltissimo sui valori che ancora oggi permeano la civiltà cinese. All’uscita, dopo qualche foto di rito, decidiamo di andare verso il Palazzo d’Estate, che è ben lontano dal centro città: serve una mezz’ora di metro, ma ne vale la pena. Ci sono due entrate: da una si entra direttamente sul lago, mentre dall’altra si deve oltrepassare una collina per arrivare al lago. Casualmente entriamo dalla seconda, comincia a piovere e il superamento della collina non è così agevole, ma lo spettacolo lascia davvero a bocca aperta. Sebbene affollato, il Palazzo d’Estate mette molta pace, e offre la possibilità di uscire dalla frenesia pechinese. In serata, ci spostiamo verso la stazione di Beijing West, dove dormiremo in un albergo circostante, dal momento che la mattina successiva avremo il treno per Xi’An molto presto.

Dove dormiamo:

Magnotel Beijing, West Railway Station, n.1 Nord Maliandao Road, Xicheng District. Hotel senza grandi pretese ma molto comodo per la stazione (5 minuti a piedi): non accettano carte di credito. Prezzo: 474Y/notte (camera doppia)

Budget:

Attrazioni: Palazzo d’Estate 30Y

Cibo: 70Y a persona in totale (ma ci siamo accontentati di snack e fast food a pranzo e cena).

Totale: 100Y/persona

Giorno 5 : Da Pechino a Xi’An – Esercito di Terracotta

Il nostro treno per Xi’An è alle 7. Noi avevamo prenotato i biglietti dall’Italia e ci suggerivano di esser in stazione due ore prima: non capendone il motivo siamo andati la sera prima. Tra varie difficoltà comunicative abbiamo visto che il motivo è semplice: le stazioni cinesi funzionano come aeroporti, si va a stampare la carta d’imbarco e poi ci sono i gates. Per fortuna, a noi la hanno stampata la sera prima: suggeriamo quindi di presentarsi per tempo o andare in stazione nei giorni prima a stampar i biglietti. In ogni caso il viaggio fila liscio: avevamo scelto la prima classe per evitare inconvenienti sulla pulizia e devo dire che il treno era pulitissimo, rapido, comodo ed in orario. Quando arriviamo a Xi’An (da cui ripartiremo domattina) ci facciamo subito portare in taxi all’Esercito di Terracotta (circa 1h di tragitto): arriviamo verso le 16 ed in un’ora e mezza vediamo tutti i padiglioni. Anche qui, suggeriamo caldamente una visita: vedere quest’orda di soldati in fila, ognuno diverso dall’altro, suscita davvero stupore ed affascina parecchio. Torniamo con un bus pubblico molto comodo ed economico e dall’hotel ci dirigiamo verso il quartiere musulmano per cena: è variopinto, c’è tantissima gente, streetfood ovunque, sembra una festa di paese. Ci rifugiamo dentro un ristorante tipicamente musulmano dove mangiamo benissimo, per poi rifugiarci in ostello a recuperare le ore di sonno.

Dove Dormiamo:

Xi’An Xiangzimen Youth Hostel, 16 Xiang Miao Street.

Ostello tipicamente cinese, molto pulito e con reception capace di parlare inglese e molto disponibile (una rarità apprezzata). Le camere sono piccole ma comode, la posizione è ottima poiché è dentro alle mura della città e permette a piedi di raggiungere i quartieri storici. Prezzo: 259Y/notte in camera doppia (senza colazione).

Dove Mangiamo:

Muslim Family Restaurant, Huiwen Renja.

Molto autentico nella cucina musulmano-cinese e nell’atmosfera. Assaggiare le tipicità della cucina musulmana è d’obbligo, come il roujiamo (sandwich con straccetti di carne di manzo) o la carne di montone. In generale, servono anche piatti della cucina cinese più tradizionale e barbecue. Costo basso (70Y a persona).

Budget:

Treno Beijing-Xi’An: 902Y a persona

Attrazioni: Esercito di Terracotta 150Y (trasporti: taxi da Chengdu centro 150Y, bus pubblico 20Y dalla stazione centrale)

Food: cena 70Y a persona (a pranzo snack sul treno)

Totale: circa 400Y a persona (treno escluso)

Giorno 6: da Xi’An a Chengdu

Il nostro treno per Chengdu parte in tarda mattinata, e per fortuna tutto funziona perfettamente: treno comodo e arrivo in orario dopo 4h e mezza di viaggio. A Chengdu arriviamo alle 16,30, andiamo in hotel e dopo una doccia usciamo a cena nella zona commerciale, senza trovare però nulla di allettante: entriamo in un ristorante locale ma i piatti davvero non sono commestibili (non siamo schizzinosi, come avrete capito, ma avevano una quantità di aglio davvero esagerata nonostante avessimo chiesto di non usarlo). Usiamo questo come giorno di ricognizione delle energie e torniamo molto presto in stanza: in un viaggio simile, ricco di spostamenti e di difficoltà linguistiche e comunicative, arriva un momento in cui bisogna ricaricare le pile, e noi ce lo concediamo oggi.

Hotel: The Zen Urban Resort, 14 Longjiang Rd, Wuhou, Chengdu.

Molto bello, comfortevole, camere spaziose arredate in stile “zen”, reception gentile e disponibile, dotato di servizio ristorante nell’arco della giornata. Inoltre estremamente economico. Sicuramente tra i migliori del viaggio. Prezzo: 290Y/notte (camera doppia con colazione inclusa).

Budget:

Treno Xi’An-Chengdu: 500Y/persona (4h,30 viaggio)

Food: 30Y/persona (solo cena)

Totale : 30Y a persona (treno escluso)

Giorno 7: Chengdu – Giant Panda Research Base + Kuan Xiangzi

Arriva finalmente un giorno molto atteso nel nostro viaggio, quello in cui andiamo a vedere il Panda Research Base, un parco dove si possono vedere i panda in libertà. Come da suggerimenti della guida e dell’hotel partiamo molto presto e grazie alla metro ed ad un bus apposito siamo in loco già alle 8. Si rivelerà una scelta ottima, perché riusciamo a vedere più volte i panda giganti ed i panda rossi a pochissima distanza! A metà giornata torniamo a Chengdu (avevamo in mente di raggiungere Leshan ma le due ore ulteriori di treno ci hanno scoraggiato) e ci dirigiamo verso Kuan Xiangzi, una via ricca di boutique che vendono le specialità tipiche del Sichuan,dal thè al peperoncino sino agli abiti locali. Ci passiamo mezza giornata pranzando con specialità gastronomiche regionali all’aperto, e concedendoci anche il lusso di una partita a scacchi davanti ad una tazza di thè nero fumante come da tradizioni locali. Dopo la brutta impressione di ieri, in questa giornata Chengdu si riscatta del tutto ai nostri occhi. Torniamo per cena in hotel, e andiamo a dormire presto avendo l’aereo per Shanghai alle 7 della mattina successiva.

Dove dormiamo: vedi giorno precedente

Dove mangiamo: bancarelle di streetfood su Kuan Xiangzi, consigliate se si voglion provare specialità locali: ad esempio la testa di coniglio, i ravioli, le costine di maiale stufate. In generale, ricordare che il cibo del Sichuan è decisamente piccante.

Budget:

Attrazioni: Giant Panda Research Base 58Y.

Food: 70Y/persona, sommando streetfood e cena in hotel

Totale: 130Y/persona

Giorno 8: Da Chengdu a Shanghai

L’aereo decolla molto presto per Shanghai, ma arriviamo solo in tarda mattinata (2h,30 di volo), affrontiamo subito il rinomato traffico della città e ci spostiamo verso l’hotel, dove pranziamo.

Avendo solo mezza giornata a disposizione, avevamo deciso di riempirla andando a vedere un museo di poster di propaganda maoista, consigliato dalla Lonely Planet: ciò che la Lonely Planet non dice è che questo museo è chiuso il lunedì, e siamo proprio a lunedì. Pur dispiaciuti , ci rendiamo conto di esser nel quartiere della moda di Shanghai, dietro la Shanghai Library, e facciamo quattro passi divertendoci ad osservare boutique e modelle nel pieno di servizi fotografici. La sensazione è che Shanghai sia molto distante dalla Cina vista finora.

Per cena abbiamo bisogno di sapori di casa e scegliamo una pizzeria dalla location meravigliosa, con vista sul Bund: al The Fellas si mangia davvero italiano, gli antipasti sono ottimi e la pizza è pari a molte mangiate in Italia. In più, si gode di una vista davvero incantevole dal rooftop. Soddisfatti, torniamo a dormire pregustando le giornate che ci rimangono.

Dove dormiamo:

Campanile Shanghai Natural History Museum Hotel, 1455 Suzhouhe Rd, Jing’an, Shanghai. Hotel della omonima catena francese, pulito, essenziale e comodo a due fermate della metropolitana di due diverse linee, ciascuna molto vicina al centro città (1 o 2 fermate di distanza rispettivamente). Prezzo: 300Y/notte (camera doppia, senza colazione)

Dove mangiamo:

The Fellas – 7/F, No.7 Yan’an East Road, Huangpu District | At the Bund.: Salendo al settimo piano dell’edificio al 7 di questa via centrale, si trova quello che da molti è giudicato il miglior ristorante italiano di Shanghai. La location è incantevole, e abbiamo mangiato bene: antipasti ottimi, pizza nella norma (come tante se ne trovan in Italia, ed in Cina è un buon risultato). Prezzi medio alti, ma in rapporto alla qualità e alla location ragionevoli. (320Y a testa)

Budget:

Attrazioni: /

Food: 70Y (pranzo in hotel) + 320 Y (cena) = 390Y/persona

Totale: 390Y/persona

Giorno 9: Shanghai – Giardini Yu + Nanjin Rd

Al risveglio, ci dirigiamo subito ai giardini Yu: ne rimaniamo incantati, e tutto intorno nella zona si possono trovare tantissimi negozi di piccoli souvenir. In seguito, ci spostiamo a Nanjin Rd, epicentro commerciale di Shanghai, e subito dopo al mercato della stazione Shanghai Science and Technology, dove si trovano imitazioni di ogni genere come da aspettativa. In generale, Shanghai ci sembra decisamente più occidentalizzata del resto della Cina e, benchè la comunicazione continui ad esser faticosa, intravediamo qualche maggiore spiraglio. Per cena, avevamo in programma un locale della Concessione Francese ma ripieghiamo su un piccolissimo locale nei pressi di People Square (segnalato dalla guida), sospinti da un ultimo desiderio di dumplings che viene esaudito con grande soddisfazione!

Dove mangiamo:

Yang’s Fry Dumplings, Xiaojang Shengjan Guan, 97 Huanghe Rd. I migliori dumplings che abbiamo mangiato in tutta la vacanza sono in questo genuino bugigattolo nei pressi di People’s Square, che pare essere in effetti abbastanza rinomato a dispetto delle piccole dimensioni e del servizio non certo da stella Michelin. I ravioli sono fatti sul momento, saltati e ricoperti di sesamo: sia di pesce, sia di carne, sia di verdure, a prezzi irrisori (porzione a partire da 8Y). Quasi un reato non provarlo.

Budget:

Attrazioni: Giardini Yu 40Y

Food: 40Y/persona (cena)

Totale: 80Y/persona (shopping escluso)

Giorno 10: Shanghai (Concessione Francese + Shanghai Tower)

Ultimo giorno cinese per noi, prima del trasferimento a Dubai (dove ci fermeremo 3 giorni) e poi del ritorno a Milano.

In realtà, abbiamo prenotato un hotel per l’ultima notte non distante dall’aeroporto da cui partiremo domattina, quindi la giornata si riduce un po’ per ovviare allo spostamento serale. Andiamo subito alla Concessione Francese, sulla celebre Tianzifang che però ci delude un poco. Ci sono grossomodo gli stessi souvenir già visti in città ed a parte il dedalo di viuzze pedonali non c’è granchè da vedere. Ci spostiamo nella vicina Xintiandi, meta dello shopping di lusso e quartiere molto occidentalizzato, per fare due passi e vedere il luogo del primo congresso del Partito Comunista Cinese, e poi pranziamo da Shake Shack (la nota catena di fast food gourmet americana). Come ultimo saluto a Shanghai decidiamo di salire sulla Shanghai Tower, nel quartiere di Pudong: si tratta del secondo edificio più alto al mondo, dal quale si può vedere tutta Shanghai nella sua enorme estensione. La vista (e la rapidità della salita in ascensore) tolgono davvero il fiato: salutiamo questo paese abbracciandolo dall’alto, dopo un viaggio pieno di contraddizioni (ancora non finite) e di meraviglie.

Come dicevo, ci spostiamo nei pressi dell’aeroporto per agevolare il nostro rientro della mattina successiva, ma è qualcosa che mi sento di sconsigliare su tutta la linea: il quartiere nei pressi dell’aeroporto sembra davvero un altro mondo, totalmente arretrato, dove l’unico modo di cenare sembra mangiare sulle bancarelle per strada (che qui però non ci sembrano una garanzia di affidabilità) e dove sembra di esser tornati indietro nel tempo sino alle campagne della Cina rurale. Fa specie pensare che tutto ciò avvenga nella stessa città ipertecnologica della Shanghai Tower vista poche ore fa, ma così è. Diciamo che a saperlo prima, non ci saremmo avvicinati ed avremmo puntato la sveglia nel cuore della notte per arrivare in tempo all’aeroporto. La nostra ultima cena cinese è un pacchetto di crackers nel letto: non rende giustizia alla bellissima vacanza, ma di certo sarà qualcosa che ricorderemo ridendo senza che intacchi la meraviglia di questi giorni.

Dove dormiamo :

Lijing Selected Hotel Shanghai, 737 Puxing Rd, Pudong District.

La posizione dell’hotel è infelice, in mezzo ad un quadro di arretratezza generale. Però l’hotel in sé ha tutto il necessario per dormire bene, è pulito e la reception è molto gentile. Prezzo: 199Y/notte (camera doppia, senza colazione)

Dove mangiamo:

Shake Shack , 181 Taicang Rd, Xintiandi, Shanghai

Catena americana di fast food di alto livello in Xintiandi. Hamburgers ottimi, prezzi di alta fascia per un fast food, ma nel nostro caso ci torniamo sempre volentieri. Nulla a che vedere con un Mc Donald od un Burger King, insomma!

Budget:

Attrazioni: Shanghai Tower 180Y/persona

Food: 90Y/persona

Totale: 180Y+90y= 270Y/persona

Conclusioni

· La Cina si è rivelata per noi un paese meraviglioso, seppur ricco di contraddizioni e sfumature da interpretare: è un viaggio che vorremmo rifare, magari perlustrando altre zone, e questo comunque è indice del nostro gradimento.

· I pro: cultura, tradizione, attrazioni turistiche, cucina cinese, budget (si tratta di un viaggio per tutte le tasche, in cui volendo si può spendere davvero pochissimo, ma non mancano le suggestioni per chi non vuole rinunciare al lusso, soprattutto nelle grandi città).

· I contro: comunicazioni (sia dal punto di vista linguistico sia dal punto di vista tecnologico), distanze (è un paese enorme con città enormi);

· Insomma: un viaggio “faticoso” che però merita senza riserve di essere fatto. Proprio per alleviare le fatiche quotidiane e non incorrere nei nostri micro-errori (nulla di tragico, ma piccoli fastidi evitabili), abbiamo pensato di dare qui di seguito qualche suggerimento che non avevamo trovato sulle guide standard.

I nostri suggerimenti ai futuri turisti per caso…

Visto : abbiamo richiesto quello turistico della durata di 30 giorni presso il China Visa Application Service Center di Milano. (www.visaforchina.org) E’ bene agire con un buon anticipo (circa un mese prima) di modo da evitare brutte sorprese.

Lingua: l’inglese è una lingua praticamente sconosciuta, da tutti e spesso perfino negli hotel. Imparate qualche parola o frase in mandarino, e fatevi sempre scrivere gli indirizzi in cinese prima di spostarvi. Se prenotate con Booking, scaricate anche la prenotazione in cinese.

Pagamenti: tranne all’aeroporto di Pechino, non si trovano facilmente sportelli per il cambio denaro. Si può prelevare in tutte le banche con circuiti Visa, Mastercard ed UnionPay.

Carte di Credito: spesso viene accettato in locali e hotel solo il circuito Unionpay, né Mastercard né Visa. Assicuratevi di avere con voi contanti sempre a sufficienza, o di usare WeChat (segue).

WeChat: una applicazione must in Cina. E’ l’equivalente del nostro Whatsapp (che in Cina non funziona, o funziona pochissimo), ma permette anche di pagare collegando ad esso la carta di credito (utilissimo, per non aver sempre contanti in quantità ingenti con sé). L’unico problema è che scaricando la App, bisogna farla validare da un possessore della stessa app tramite una scansione: di solito, negli hotel aiutano in questo senso.

Google: è schermato, con tutti i suoi prodotti. Evitate dunque di salvare prenotazioni su Google Drive (come abbiamo fatto noi), o di aspettarvi che il vostro account Gmail funzioni. Come motore di ricerca in Cina è molto diffuso Bing (o Yahoo).

Social Network: inutilizzabili, sia Facebook sia Instagram.

Wi-Fi: c’è quasi ovunque, ma quasi ovunque è molto lento e la navigazione risente di tutte le norme di restrizione governative.

Assicurazione medica: consigliata.

Spostamenti in città: nelle città visitate, la metropolitana funziona molto bene, ed i taxi non sono costosi. Nei budget giornalieri che elencheremo, non considereremo i costi di spostamento in città, ritenendoli davvero irrisori (circa 3Y il biglietto Subway medio).

Spostamenti interni: i treni li abbiamo prenotati tramite il sito https://www.viaggio-in-cina.it/ , molto utile in generale nella organizzazione del viaggio. Se viaggiate in treno, ricordate di stampare la prenotazione in cinese e di cambiarla con largo anticipo sulla partenza del treno (almeno 2 ore, o se potete nei giorni antecedenti al viaggio) in stazione.

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Grande Muraglia

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Tempio del Cielo- Beijing

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Lama Temple- Beijing

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Giardini Yu - Shanghai

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Piazza Tien'An'Men - Beijing

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Esercito di Terracotta- Xi'An



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