Cile, la terra alla Fine del Mondo

Estrema ed affascinante, i miei consigli di viaggio
Scritto da: AnnaPaola
cile, la terra alla fine del mondo
Partenza il: 01/07/2018
Ritorno il: 30/06/2020
Viaggiatori: 1
Spesa: 4000 €
Giugno 2018: all’improvviso mi ritrovo a vivere a Santiago del Cile, dopo esserci stata di passaggio nel 2006. Avevo visto molto poco di questo affascinante paese, ma mi ero ripromessa di tornarci, tanto da avere a casa dei libri fotografici di meravigliosi paesaggi. Ed ecco che la vita ti propone strade non previste e mi ritrovo in un appartamento al 14° piano di un edificio nel Golf di “SanHattan” (Santiago-Manhattan) con vista sulle Ande e sul grattacielo Costanera per viverci per 2 anni, lavorando per contribuire alla “rivoluzione green” di questo Paese, ricco in abbondanza di risorse naturale come sole, vento, acqua e vapore geotermico che lo rendono uno dei paesi più adatti per produrre energia pulita e favorire una transizione energetica verso un futuro più sostenibile. A parte Santiago e dintorni di cui parlerò alla fine ho approfittato approfittare per girare lungo questi 4.000 km di terra lontanissima, alla fine del mondo, che può essere considerata un’isola: il deserto di Atacama a Nord, le maestose montagne delle Ande ad Est, gli affascinanti ghiacciai della Patagonia all’estremo Sud e l’impetuoso Oceano Pacifico a Ovest, oppure, come ho sentito dire “un uomo malato con la testa calda e i piedi freddi”!!. Vi

Racconto alcuni dei luoghi che ho visitato, sperando di suscitare l’interesse a visitare questa terra.

Tour n.1 3gg: San Pedro di Atacama (volo 2hr Santiago-Calama, base a San Pedro di Atacama). San Pedro è un caratteristico pueblo con tanta polvere e argilla, in cui ci si sente come catapultati indietro nel tempo. E’ bello perdersi nelle stradine sconnesse ed impolverate, passeggiando senza meta tra negozietti e agenzie di viaggio, dove poter acquistare pacchetti per le imperdibili escursioni: il deserto roccioso della Valle della Luna, le lagune Altiplánicas, la laguna Cejar, Ojos del Salar ed il Geysers del Tatio. Preparatevi ad una forte escursione termica nell’arco della stessa giornata, passando dai -6 gradi dell’alba, ai 30 gradi del mezzogiorno, è quindi consigliato portare con sé sciarpa, guanti, cappello e costume da bagno, per potersi immergere nelle calde acque termali o nelle fresche acque della laguna. I paesaggi di questo viaggio sono unici: dal marrone delle rocce della valle della luna, al bianco delle cime innevate dei vulcani all’orizzonte, dalle mille sfumature di verde del prato, al rosa dei fenicotteri (tre differenti specie: andino, cileno e di James), dal giallo dei campi al turchese delle lagune…un arcobaleno naturale che assume contorni ancora più incredibili al tramonto. Il geyser del Tatio è uno spettacolo naturale unico al mondo, con 80 geyser fumanti a 4.200 metri di altitudine tra i quali passeggiare e ascoltare nel silenzio il gorgoglio del sottosuolo. Imperdibile!

Tour n.2 2gg Osorno e Chiloe (volo 1hr Santiago-Puerto Mont, base a Puerto Varas). Puerto Varas è una località turistica sulle rive del lago Llanquique sul cui sfondo si staglia il vulcano Osorno. Nei dintorni, merita una visita il Salto di Petrohué, una cascata a forma di scivolo cui si giunge dopo aver percorso un cammino lungo le coste del lago Todos los Santos. Con base a Puerto Varas si può raggiungere la Isla Grande di Chiloe con le sue caratteristiche palafitte variopinte di Pedro Montt e le tante chiesette in legno, dichiarate Patrimonio dell’Unesco. Da provare il piatto tipico: il curanto. Weekend carino soprattutto in primavera, dato che la zona è nota per la sua piovosità.

Tour n.3 4gg Torre del Paine e ghiacciai Serrano e Balmaceda (volo 3hr Santiago-Punta Arenas, base a Puerto Natales dove si arriva dopo 3 ore in auto). Puertos Natales rappresenta la porta d’Ingresso per la mitica Patagonia cilena, che tanto ha affascinato semplici viaggiatori e indomiti esploratori. Il simbolo della Patagonia è il Parco Nazionale Torre del Paine, che si può visitare con comodi tour in auto accessibili a tutti o in maniera più avventurosa, zaino in spalla e trekking più o meno difficili. Il Parco è noto per le alte montagne, gli iceberg di colore blu che emergono dai ghiacciai e le pampas dorate (grandi distese erbose), habitat naturale di animali rari come i guanachi. Nel 2012 un devastante incendio ha distrutto quasi 13.000 ettari, e gli scheletri neri degli alberi bruciati sono ancora visibili a ricordare come è importante avere cura dell’ecosistema in cui viviamo. Il simbolo del parco sono le tre torri di granito da cui il parco prende il nome, le tre cime a forma di corno chiamate Cuernos del Paine, che a seconda della luce, richiamano un segnale di speranza se illuminate dal rosso del sole al tramonto o un fitto mistero se avvolte dalla nebbia grigia. All’interno del parco, merita assolutamente una visita il Lago Grey: avvicinandosi alle sue rive lottando con forte e gelido vento, si può ammirare il muro di ghiaccio che si protende nel lago e i piccoli iceberg staccati che dolcemente navigano sulle sue acque. Non si può dire di essere stati in Patagonia se non si prova l’ebbrezza di avvicinarsi ad uno dei maestosi ghiacciai. A parte il super famoso Perito Moreno, che pero appartiene alla Patagonia Argentina e richiede un viaggio più impegnativo per arrivarci dal Cile, i ghiacciai di Balmeceda e Serrano sono più semplici da raggiungere, dopo una navigazione di circa 3 ore. Il tragitto in barca parte dal Puerto Bories e durante la navigazione si può ammirare la maestosità di terreni quasi incontaminati, colonie di cormorani e leoni marini, sorseggiando un “pisco on

The rock”, dove “the rock” è derivato dai ghiacciai. Il ghiacciaio Balmaceda si può ammirare dalla nave, mentre per il Serrano, è necessario compiere una breve camminata tra i sentieri del lago originato dallo scioglimento del ghiacciaio. Scendendo sulle rive del lago potrai sollevare con le tue mani un pezzo di ghiaccio per un’unica foto ricordo. Senza dubbio un’imperdibile avventura tra le terre australi. Per rifocillarsi dalle escursioni non può mancare l’assaggio di un ricco cordero patagonico al palo, agnello arrostito secondo un metodo tipico della zona. Prima di lasciare la Patagonia, una delle passeggiate indimenticabili, è visitare la Isla Magdalena e la sua colonia dei pinguini di Magallanes. Quest’isola è parte del Monumento Naturale dei Pinguini, ed è raggiungibile con un ferry e una navigazione di un paio d’ore attraverso il famoso stretto di Magellano, per sentirsi un po’ esploratori come nel libro di Bruce Chatwin “In Patagonia”.

Tour n.4 3gg Pucon, Riserva Huilo Huilo e Regione dei Laghi (volo 2hr Santiago-Temuco). I santiaghini per le loro vacanze estive a febbraio amano andare al Sud, in realtà lo definirei più centro, per immergersi in una natura rigogliosa e sicuramente meno estrema rispetto alla Patagonia o al deserto di Atacama. La zona di Temuco, Regione dell’Araucania, è dominata da due colori: azzurro delle acque e verde degli alberi. Mix perfetto tra tradizioni, natura e vita urbana, questa regione ti connette al tuo lato spirituale, ma ti permette anche di praticare trekking, canopying, canyoning e scalate sui vulcani. Sdraiati ad osservare le stelle e svegliati sulle rive di un lago, la sua bellezza scenografica ti farà comprendere l’amore per questa terra delle popolazioni originarie, i Mapuche. La religione del popolo Mapuche, si basa principalmente sul rispetto della madre terra, ed i loro culti rendono omaggio alle forze della natura e agli spiriti degli antenati. I discendenti vivono attualmente in questi territori continuando a sostenersi attraverso l’agricoltura e l’artigianato, anche se ovviamente una crescente maggioranza si è trasferita nelle città in cerca di migliori opportunità economiche. La visita di questa zona parte dalla caratteristica Pucon, cittadina turistica affacciata sul lago omonimo, ma la vera bellezza è rappresentata dai laghi, dalle cascate e dai fiumi dei dintorni. Non può mancare una serata alle famose Terme Geometriche, immerse nella maestosità e nella bellezza del Parco Nazionale Villarica. Sono il risultato di un ambizioso progetto realizzato dall’architetto Germán del Sol, che attraverso la costruzione di suggestive passerelle di legno rosse, che attraversano al centro le terme permettendo di percorrerle, ha voluto unire geometria e bellezza, per ottenere un tutt’uno armonioso. Sotto le passerelle, fluiscono le acque termali, che si raccolgono in bagni, attraverso dei piccoli canali, nei quali immergersi. L’esperienza indimenticabile è andarci all’imbrunire per assistere allo scendere dell’oscurità e lasciarsi avvolgere dal buio della notte rischiarata appena da piccole fiammelle, tra i vapori delle acque bollenti, ed ammirare uno dei cieli più stellati del mondo. Super suggestivo! Non si può lasciare la zona senza aver trascorso una notte in uno degli originalissimi hotel della Riserva di Huilo Huilo, riserva naturale ed area di ecoturismo. All’interno di questa rainforest si trovano due esempi di eco-lodge totalmente sostenibili: il Montaña Magica Lodge, è a forma di montagna con una vera cascatella esterna che scorre lungo il pavimento per poi cadere nella hall, ha solo 12 stanze che sembrano uscite da una favola per bambini; il Nothofagus Hotel & Spa, con 55 stanze, ha la maestosa forma di albero, all’interno sembra di vivere in un tronco e dalla cime si ha una vista mozzafiato del parco e dei vulcani circostanti. Vedere per credere!!

Dintorni Santiago: i dintorni di Santiago si possono esplorare in giornata oppure nel we, dormendo una notte fuori. Nella mia top list ci metto:

Weekend a Matanzas: Matanzas è un villaggio costiero famoso per la sua spiaggia, situato nel comune di Navidad. È una spiaggia selvaggia, paradiso dei surfisti e kyte-surfisti, con dune alte di sabbia scura, disseminata di piante grasse con piccoli fiori colorati. L’ideale è dormire in una

Delle tante cabañas, magari una di quelle top, che offrono un piccolo patio privato con vista sul mare e vasca esterna di acqua calda, dove immergersi per ammirare un tramonto mozzafiato sorseggiando un bel bicchiere di vino rosso. La zona offre anche la possibilità di una cavalcata sulla spiaggia e di cenare in un ristorante, di quelli radical chic da surfisti, come il Surazo o La Lobera, dove trascorrere la serata attorno ad un falò con il sottofondo della musica di un figo deejay set. E’ bellissimo andarci anche nei mesi più freddi.

Isla Negra: Isla Negra è una delle 3 case del famoso poeta Pablo Neruda, oltre a la Chascona a Santiago e la Sebastiana a Valparaiso, a mio giudizio la più bella. Neruda, con questa casa, conferma il suo amore per il mare (anche se ne aveva paura) e la sua stravaganza. Non è un’isola come potrebbe far pensare il nome, ma una località sulla costa, zona nota come costa dei poeti, in quanto molti dei famosi poeti cileni hanno avuto li una casa, il potere delle onde dell’oceano pacifico è sicuramente fonte di ispirazione. La casa si articola in varie aree in cui si raccolgono tutte le sue collezioni più bizzarre, ma il plus della casa è ovviamente la vista: il mare penetra nella casa sia visivamente che sonoramente ed è un toccasana per lo spirito e la mente! Imperdibile!

Valparaiso, Viña del Mar, Concon: Valparaíso è una città portuale sulla costa, nota per le ripide funicolari e le colorate case in cima alle colline. L’ideale per visitarla è salire in cima con uno dei tanti ascensori e, da lì perdersi senza meta tra le stradine decorate con coloratissimi e fantasiosi murales, scattare foto alle ripide discese verso il mare, la cui vista è attraversata da grovigli inestricabile di cavi elettrici. Viña del Mar, soprannominata La Ciudad Jardín, è situata sulla costa dell’Oceano Pacifico a pochissima distanza da Valparaíso e rappresenta la “spiaggia di Santiago” con un casinò ed una enorme spiaggia affollatissima durante i mesi estivi. Sulla stessa costa verso nord si trova la meno nota Concon la cui bellezza è, a mio avviso, la duna di sabbia alle sue spalle, sulla quale arrampicarsi per ammirare il mare. Vivere il mare qui non significa prendere il sole in spiaggia o restare in acqua per ore, anche perché la temperatura è spesso parecchio più bassa di quella di Santiago e le correnti dell’oceano creano, soprattutto al mattino, delle fitte nebbie e l’acqua, per noi abituati alle tiepide acque del mediterraneo, risulta gelida, ma soprattutto fare surf. In spiaggia ci sono scuole di surf quindi consiglio a tutti di provare l’ebbrezza di questo sport! Fare surf nell’oceano Pacifico: fatto!!!

Vigneti: il Cile è noto per i suoi ottimi vini, perché l’umidità generata dalla vicinanza all’oceano, e l’acqua sotterranea che arriva dalle Ande, permettono la creazione nelle valli di un microclima adatto alla crescita di ottime uve. Ed è per questo che qui in Cile si è potuto ricominciare a coltivare l’uva dell’ottimo Carmenere, che alla fine del XIX secolo è quasi sparito dalla Francia a causa di un batterio, ma qui ha ritrovato il suo habitat naturale, tanto da permettere al Cile di diventarne il principale produttore con oltre 8.800 ettari nella Valle Centrale. La valle Casablanca, sul tragitto da Santiago verso la costa, nota anche come “Ruta dei vini”, e anche quella un po’ più distante di Santa Cruz, offrono tantissime vigne, dove poter pranzare e fare degustazione. Ce ne sono tantissime, ma quelle da me provate e suggerite sono: Viña Concha y Toro – il più grande produttore di vini dell’America Latina e uno dei leader mondiali nel suo settore; Viña Indomita – che offre la possibilità di acquistare un cesto per picnic da consumare tra i vigerti; Casa del Bosque – con il ristorante Mirador con una meravigliosa vista sui filari della vigna, ed un menù degustazione da sei o otto tempi, ogni tempo scandito dal vino adatto; Viu Manent – in cui si può ´fare un giro in vigna in carretto. Infine per una esperienza al top, trascorrere una notte nella fantastica Viña Vik, l’hotel più lussuoso del Cile, caratterizzato da una architettura eccezionale, situato sulla cima per una vista a 360° sui 4.500 ettari del parco. Il suo tetto, leggero e scultoreo, fabbricato in titanio dorato e ispirato alla sinuosità delle

Montagne e alla forza del vento, è una vera opera d’arte di Frank Gehry & Richard Serra. L’hotel ha solo 23 stanze nella struttura centrale, e ciascuna è stata decorata da un artista differente con un tema particolare, come quella rétro anni ’80 o la giapponese. Le suite sono delle cabañas extra lusso, che offrono totale privacy. Indubbiamente un’esperienza unica, anche se un po´cara.

Infine, non posso non parlare della città di Santiago. Questa metropoli organizzata in vari Comuni è caratterizzata da 2 aspetti decisamente estremi: il centro storico, con i suoi monumenti storici, in particolare Plaza de Armas, la Cattedrale di S. Giacomo, il palazzo della Moneda, il Museo Bellas Artes, il Cerro Santa Lucia, é sempre affollatissimo e abbastanza degradato, dominato dal Cerro San Cristobal, raggiungibile in funivia o funicolare. La moderna Santiago invece é dominata dal grattacielo Costanera (il più alto del Sud America), e comprende i ben noti comuni di Las Condes e Vitacura, sede di uffici e condomini moderni e Mall dove si concentrano i negozi di lusso ed i ristoranti più trendy della città. Per vivere la vita notturna le opzioni in centro sono i quartieri Bellavista o Lastarria, caratterizzati da ristorantini tipici come Bocanariz, la Repubblica indipendente del Pisco, la trendy terrazza dell’hotel The Singular, o uno dei tanti ristoranti del Patio Bellavista, il ristorante peruviano Sarita Colonia o Azotea Matilda e discoteche come il Club Chocolate. Se invece si vogliono trovare i locali più trendy bisogna rimanere a Vitacura e Las Condes, in particolare su Calle Alonso da Cordoba o Isidora Goyenecea; innumerevoli sono le terrazze dove ballare e bere, come Hotel W, lo SkyHotel, il Noi Hotel, o ristoranti come il Mestizo affacciato sull’enorme Parco Bicentenario, il Lorenza Bistrot, o il patio super trendy del complesso CV Galeria, 5 ristoranti etnici differenti con un’area comune dominata da una enorme barra da cocktail, dove aspettare tranquillamente il proprio turno.

Cosi voglio concludere i miei primi due anni in Cile. A differenza di quello che molti miei amici hanno pensato quando postavo le foto dei luoghi descritti, non ho solo viaggiato in questo periodo, anzi ed infatti mancano tanti dei luoghi che avrei voluto scoprire, e che restano quindi nella mia lista dei desideri. Infatti, gli ultimi 9 mesi di questi due anni li ho vissuti sospesa. Infatti, il 18 ottobre 2019 è stato l’inizio di un periodo cruciale nella storia di questo paese, che ha purtroppo rivelato la parte sommersa di questa società ed economia che, dopo la fine della terribile dittatura di Pinochet, è sempre stata considerata la più solida tra i paesi dell’America Latina. Quel venerdì è iniziato il cosiddetto “estadillo social”, un movimento di rivolta scatenato dall’incremento del costo del biglietto della metro, ma che in realtà nasce dalla forte disuguaglianza sociale presente nel paese in cui i ricchi sono eccessivamente ricchi e possono accedere alle migliori università e cliniche private, ed i poveri sono eccessivamente poveri e vivono nell’indigenza. Sono iniziati i “toque de queda” (coprifuoco) con la polizia armata in strada, le barricate e gli incendi alle metro, Plaza Italia è diventata Plaza Dignidad, con manifestazioni violente quasi tutti i giorni, lanci di pietre, lacrimogeni e lancia-acqua (guanacos). Sono ritornati i fantasmi della repressione violenta da parte delle forze armate, avvenuta durante la dittatura. Mai avrei pensato di vivere una esperienza simile, che mi è servita a conoscere più in profondità il Paese. Gli animi si sono calmati con la decisione di un referendum costituzionale il 23 aprile 2020…ma ecco che a Marzo anche qui è arrivato il COVID19. Il referendum è stato spostato ad ottobre 2020, le priorità del governo sono diventata ovviamente altre, e le disuguaglianze ovviamente aumentano. “O si muore di Covid o si muore di fame”! Questo ripetono i cileni che sbarcano il lunario quotidianamente e che con la quarantena non potendo lavorare, non hanno cibo!! In pratica dal 18 ottobre 2019 la mia vita qui si è fermata, lavoro da casa (in quanto la mia sede di lavoro è stata parzialmente incendiata), vige il coprifuoco notturno, sono aperti solo i servizi essenziali aspettando che la curva dei contagi si riduca e si possa tornare alla vita normale, e ad occuparsi dei problemi che prima del virus erano in cima alla lista dell’agenda politica: uguaglianza! Vamos que se puede!!!

I miei due anni sono terminati ma resterò qui ancora per un po’. In questo periodo spero di poter completare la mia lista dei desideri dei luoghi da visitare e soprattutto di andar via con la sensazione che il percorso politico sia sulla strada giusta in relazione ai problemi economici e sociali del Paese. Di sicuro lo è dal punto di vista della transizione energetica, e sono felice di esserne stata parte attiva.



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